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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 4 Novembre 2009 ore 12,00
Paragrafo n. 7
INTERPELLANZA 2009-06742
"L'ATTIVITA' DELLO SFEP: QUALE IDEA DI LAICITA' HA IL COMUNE DI TORINO?" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SALINAS ED ALTRI IN DATA 19 OTTOBRE 2009.
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200906742/002 presentata in
data 19 ottobre 2009, avente per oggetto:
"L'attività dello SFEP: quale idea di laicità ha il Comune di Torino?"

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Borgione.

BORGIONE Marco (Assessore)
Vorrei fare una piccola premessa: mi sembra - se non ho capito male - che
l'interpellanza parta da presupposti non proprio conformi all'accaduto reale. Preciso
che in data 22 settembre - come ricorda l'interpellanza - si è svolto un incontro
presso il Servizio di Formazione e Educazione Permanente (lo SFEP), ma non si
trattava del corso di formazione per le badanti, bensì di un incontro volontario rivolto
ai formatori, che, a loro volta, nelle diverse agenzie formative, svolgono la funzione
di conduttori di gruppi di allievi, cioè saranno, poi, coloro che formeranno le badanti.
È stato un incontro con le agenzie promosso su base volontaria e non era, quindi,
rivolto alle persone che frequenteranno, come studenti, il corso per assistenti
familiari, ma ai formatori che gestiranno, con gli studenti, le attività di rielaborazione
dell'esperienza.
L'incontro è stato svolto da personale incaricato dall'Arcidiocesi, dopo che era stato
concordato all'interno del gruppo tecnico che segue il percorso sulla rielaborazione
dell'esperienza, composto da operatori dello SFEP e da rappresentanti di associazioni
che operano con persone che hanno ruolo di assistenti familiari, come l'Alma Mater
e l'ASAI.
L'incontro si affiancava, dunque, ad altri incontri per gli stessi formatori su altri
temi, anche di carattere antropologico.
L'incontro ha avuto per oggetto un tema sensibile come la centralità della persona
nel concetto di salute, perché è argomento del tutto pertinente al percorso in oggetto
(come, peraltro, ben noto a tutti i partecipanti). Il senso era di invitare i formatori a
tener conto che nella formazione delle assistenti familiari ci fosse un'attenzione al
percepimento dei bisogni materiali delle persone e degli anziani assistiti a casa ed ai
bisogni che potevano essere espressi non solo sul piano materiale, ma anche su
quello spirituale (largamente inteso ovviamente).
Non è avvenuto alcun affidamento all'Arcidiocesi di compiti organizzativi di
seminari; si è, invece, accolta la proposta dell'Arcidiocesi di un intervento all'interno
di un percorso per formatori, previa condivisione - come dicevo - di questa proposta
da parte del Gruppo Misto.
Al momento, non sono previsti ulteriori appuntamenti di questa natura presso lo
SFEP, non sono state contattate altre confessioni religiose per organizzare eventi per
il Servizio di Formazione Educazione Permanente e l'incontro del 22 settembre non
ha implicato alcun costo per la Città.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Salinas.

SALINAS Francesco
Sfogliando l'interpellanza - visto che questo passaggio era stato colto - scritta con il
Consigliere Cerutti ed il Consigliere Gentile (alla quale hanno aderito, poi, altri
firmatari), nel dispositivo parlavamo proprio di seminari per formatori di assistenti
familiari, però prendiamo atto dei chiarimenti che ha dato l'Assessore.
Il punto sul quale ci premeva segnalare, con questa interpellanza, una nostra
perplessità, è uno, in particolare, cioè quello che fosse stata contattata (pur con tutti i
passaggi procedurali che ci ha detto l'Assessore) per l'attività di preparazione dei
formatori delle badanti a risposte di tipo non soltanto materiale, ma anche spirituale
soltanto una (pur principale nella Città, nel Paese in cui viviamo) religione
organizzata e cioè la Chiesa Cattolica, rappresentata dall'Arcidiocesi.
Fermo restando il valore dell'attività svolta nel sociale dall'Arcidiocesi (quindi, non
si tratta di una sterile e sciocca polemica) e la considerazione di questo valore, ci
pareva opportuno - ed auspichiamo che questo possa essere un indirizzo per le
attività successive dello SFEP, dietro indicazioni della Giunta - contattare quanto
meno anche altre confessioni, considerando anche che le badanti da formare non
sempre sono di religione cattolica. Riteniamo, soprattutto, che si debba riuscire ad
organizzare una proposta con un maggior contenuto - la parola, ahimè, è
ingombrante, ma occorre spenderla - di laicità nella considerazione delle domande
pur non materiali che possono presentarsi nel confronto tra badanti da formare ed il
malato.
Non ho a mie mani il verbale (perché quello era, poi, l'elemento che ha catturato
maggiormente la nostra attenzione) di visita presentato come un colloquio pastorale e
con frequentissimi - lo dico da cattolico -, quasi inarrivabili, ahimè, esempi di
comportamento cattolico, in pratica un comportamento fortemente connotato dal
punto di vista religioso, oltretutto rivolto ad una malata molto più giovane dell'età
media dei soggetti curati da badanti (37 anni), quindi, con insistiti richiami a
momenti - rispettabilissimi, peraltro - di pratica religiosa, con la confessione,
eccetera.
Crediamo che questo, in qualunque modo sia successo, debba rimanere un caso
circoscritto (parlo di questo tipo di documento), proprio perché lo sforzo che
riconosciamo all'Amministrazione nel far passare anche a livello di esperti, di
confronto, di essere il più aperta e laica possibile possa essere più coltivato, per
arrivare ad un approccio al tema della spiritualità in soggetti in stato di bisogno,
verso i quali si rivolge l'attività dei professionisti formati dallo SFEP, sempre più
attenta e capace di rispondere anche alle esigenze di soggetti con profonde
convinzioni religiose, ma mantenendo la percepibile distinzione tra il ruolo dell'Ente
pubblico (quindi, fortemente laico) e quello delle doverose, rispettabili e lecite
attività di lavoro sul campo religioso delle confessioni organizzate.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola all'Assessore Borgione per una breve replica.

BORGIONE Marco (Assessore)
Accolgo l'invito del Consigliere Salinas. Però desidero anche riprendere l'ultimo
esempio che ha fatto del "verbale di visita", per tracciare un sottile confine tra
laicismo e laicità; cioè per evitare di non parlare di un qualcosa di spiritualmente
specifico e confessionale, non corriamo il rischio di non occuparci per nulla di
spiritualità.
L'esempio che ha usato il Consigliere Salinas è, forse, estremizzato. Io non partecipo
né allo SFEP, né al Gruppo Misto che valuta i documenti proposti negli incontri dello
SFEP, ma posso presumere, dall'interpretazione che ha dato, che potrebbe
rappresentare un documento un po' estremista, ma che aveva, come unica funzione,
di portare in evidenza bisogni che potrebbero essere profondamente spirituali e non
l'indottrinamento o la catechesi. Anche dal colloquio tra un assistito ed il suo
assistente potrebbero emergere con chiarezza bisogni non percepiti come reali dalle
persone che assistono, per cultura, tradizione, storia.
È stato usato questo esempio (che, ovviamente, non farà parte dei documenti del
corso delle agenzie formative) per dire: "Probabilmente non vi capiterà mai, ma, a
volte, potreste venire incontro ad esigenze che non sono semplicemente materiali,
ma, a volte, anche confessionali".

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Salinas.

SALINAS Francesco
Apprezzo il riconoscimento, da parte dell'Assessore, che poteva essere "un caso un
po' estremizzato" - cito le sue parole -, ma questo credo non sia nulla di
particolarmente innovativo rispetto alla cultura amministrativa di questa Città.
Voglio precisare (auspicando e sperando di essere d'accordo con l'Assessore su
questo) che le esigenze spirituali nei soggetti assistiti dalle badanti possono anche
non essere religiosi, quindi, c'è una spiritualità che può non essere connotata
religiosamente. L'auspicio è che la Città possa formare soggetti capaci di educare le
badanti, anche per dare risposta a quel tipo di domanda spirituale non connotata
religiosamente.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'interpellanza è discussa.
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