Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200906995/002, presentata in data 27 ottobre 2009, avente per oggetto: "Sacchetti per la raccolta differenziata rifiuti organici: perché non distribuirli gratuitamente?" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Tricarico. TRICARICO Roberto (Assessore) Il Consigliere Ferraris, dopo una serie di premesse, chiede che l'Amministrazione Comunale prenda in considerazione la possibilità di distribuire gratuitamente i sacchetti per la raccolta differenziata dei rifiuti organici. Rendo noto che i sacchetti semitrasparenti per la raccolta porta a porta della plastica vengono attualmente distribuiti gratuitamente presso i principali ecocentri secondo un calendario divulgato da internet. Fino ad oggi sono stati utilizzati due sabati pomeriggio al mese, a partire da metà novembre verranno utilizzati tutti i sabati pomeriggio ed alcune mattine infrasettimanali. Le ragioni per cui si è deciso di fornire ai cittadini i sacchi in maniera gratuita solo per la raccolta della plastica sono quelle che ci riferisce AMIAT, in particolare, per favorire l'utilizzo del sacco semitrasparente, che permette, appunto, un controllo visivo del materiale e garantisce una migliore qualità della plastica raccolta. Bisogna ricordare che, contrariamente alle altre frazioni, la plastica viene raccolta a sacchi e la fornitura gratuita del sacco diventa un supporto operativo agli utenti che non beneficiano del cassonetto dedicato; invece, per quanto riguarda i sacchetti biodegradabili, vengono forniti una sola volta nel numero di 50 pezzi all'avvio del servizio. Il costo unitario si aggira intorno a 0,035 Euro a sacchetto, con lievi oscillazioni sulla base dei quantitativi ordinati e sul materiale adottato (carta o Mater Bi). Nel caso si decidesse - come chiede il Consigliere Ferraris - di optare per una distribuzione continuativa dei sacchetti, ipotizzando che una famiglia utilizzi mediamente 150 sacchetti all'anno (3 a settimana) e considerando che nella città si contano circa 400 mila nuclei familiari, il consumo totale annuo potrebbe arrivare a 60 milioni di pezzi, per un costo stimato in 2 milioni e 100 mila Euro. A tale valore, poi, bisogna aggiungere i costi di fornitura iniziale dei secchielli areati di uso domestico, per un valore presunto di 437.500 Euro, perché bisogna considerare che il costo per ciascun secchiello è di 1,5 Euro per 350 famiglie circa che non lo possiedono ancora, quindi, saliamo a 2.537.500 Euro. Tali valori non comprendono i costi di distribuzione, che possono variare in maniera sensibile a seconda della modalità che si vuole adottare, dalla consegna presso gli ecocentri alla semplice distribuzione porta a porta, alla distribuzione accompagnata da un - seppur breve - momento di comunicazione individuale. Per quanto riguarda i tempi necessari per l'attivazione di un'operazione di questo tipo, sono legati, ovviamente, ai tempi di espletamento di una gara, quindi, sono stimati, come sempre, tra 8 e 10 mesi. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ferraris. FERRARIS Giovanni Maria Mi sembra che abbiamo centrato entrambi l'argomento. Lei mi ha risposto che, in parte, sono già distribuiti i sacchi per la plastica e lo sapevamo, era già stato messo in premessa, quelli per gli organici, però, con una quota minima procapite o profamiglia. Chiedevo un po' di più proprio alla luce del fatto che, comunque, questi 2 milioni e 500 mila Euro che non spende l'Amministrazione Comunale (ipotizzando che sia quello l'ammontare), li spendono i cittadini, quindi, in qualche modo, qualcuno li spende, ma considerando che il costo prosacchetto, come ha detto lei, Assessore, è orientativamente di 0,035 Euro, se lei va a comprarli in un supermercato non le fanno questo prezzo, quindi, l'incidenza per un utente è maggiore rispetto all'incidenza che avrebbe una Città con un milione di abitanti che, contrattualmente, può gestirsi diversamente la partita. Non sto dicendo che sia da fare per forza, era una domanda che invogliava a pensarlo e lei ha detto che si potrebbe ipotizzare di fare un bando, però non ha risposto se la volontà o l'interesse dell'Amministrazione sia di offrire questo servizio. Aggiungo una considerazione: è vero che ci sono dei costi, ma è altrettanto vero che l'organico genera profitto, perché, se gestito correttamente, come compost piuttosto che come ammendante, genera profitto all'azienda che lo raccoglie. I sacchetti sono fatti in modo tale che si biodegradino insieme all'organico, ci sono valutazioni, ovviamente, tecniche che possono essere approfondite, ma perché non accollarli a chi percepisce questo profitto, quindi, non alla Città, ma all'azienda che gestisce l'operazione di raccolta differenziata? È ovvio che lei potrà eccepire dicendomi: "Sì, non li mettiamo direttamente dalle casse della Città, ma indirettamente dalla cassa di AMIAT, che è della Città", però AMIAT è una S.p.A., dovrebbe generare profitto dalla gestione dei rifiuti anche se non sempre funziona così), ma proprio per questo motivo gli accollo anche questo servizio. Ci pensi AMIAT a gestirlo in modo corretto. Facendo come ha detto lei, aiutiamo AMIAT a diffondere una cultura ed il materiale, ma, al tempo stesso, la solleviamo da un impegno aziendale; se si chiede un servizio chiavi in mano, lo si fa anche con quel tipo di discorso. Sarebbe interessante approfondire anche questo tema in Commissione, alla luce di eventuali disposizioni di Giunta, che, magari, siano orientate nella decisione che ho suggerito e, a quel punto, che sia, eventualmente, l'Amministrazione a chiedere ad AMIAT, con un atto ufficiale, questa disponibilità ed a farci sapere la risposta di AMIAT. In questo senso, chiedo un approfondimento in Commissione. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola all'Assessore Tricarico. TRICARICO Roberto (Assessore) Possiamo approfondire l'argomento in Commissione, io sono sempre disponibile, però più che in Commissione Ambiente, la farei in Commissione Bilancio, perché bisogna chiedere all'Assessore al Bilancio se siano disponibili 2 milioni 450 mila Euro. In realtà, Consigliere Ferraris, suggerirei un'altra strada, quella che stiamo cercando di intraprendere noi, cioè vietare l'uso delle buste di plastica (i cosiddetti shopper, che contengono polietilene) ed orientare il mercato alla produzione esclusiva di buste biodegradabili e compostabili, in modo che, dopo aver fornito le buste alle famiglie, queste possano essere utilizzate, oltre che per la spesa, anche per la raccolta differenziata: il commerciante di fiducia, quindi, oltre a rifornirmi del cibo necessario al mio nutrimento, mi fornirebbe anche la borsa compostabile, che potrei anche utilizzare per la raccolta dei rifiuti organici. Con questa idea semplicissima che stiamo sviluppando in mancanza di una misura nazionale (che, già dal 2007, così come indicato nella Finanziaria, avrebbe dovuto introdurre il divieto di utilizzo delle buste di plastica, anche se poi, invece, il divieto è stato prorogato all'anno successivo più volte: oggi, è posticipato al 1° gennaio 2011), rendiamo un servizio all'ambiente, alle casse dell'AMIAT e a quelle del Comune. Quindi, se il Consigliere vuole proprio discutere di approfondimento, ritengo più opportuno discutere di questo aspetto. Se facessimo l'approfondimento in Commissione Bilancio, potremmo, infatti, scoprire un'altra cosa, cioè che la S.p.A. di cui parla il Consigliere Ferraris, che dovrebbe generare profitto, purtroppo non genera profitto. Credo che, nel mondo, non esista nessuna azienda che tragga profitto dalla raccolta e dallo smaltimento di rifiuti: il profitto deriva, piuttosto, dalla gestione degli impianti (discariche o termovalorizzatori). Il Consigliere Ferraris sa anche che la legge regionale impedisce ai soggetti gestori dello smaltimento e della raccolta di essere titolari di impianti industriali, tant'è che la Città di Torino ha dovuto dotarsi di una nuova Società (TRM) per gestire il termovalorizzatore. Penso, quindi, che, se chiedessimo all'amministratore delegato Magnabosco di venire n Commissione a spiegarci il motivo per cui non si fa carico di questi 2 milioni e mezzo di Euro, correremmo il rischio di sentirci chiedere i soldi. In realtà, oggi, il servizio è concepito così: AMIAT raccoglie e smaltisce e il Comune paga AMIAT per il servizio. Tra l'altro, il Comune dovrebbe riuscire a coprire questo servizio sulla base della tariffa applicata per la raccolta dei rifiuti, la quale, da sola, non mi pare sufficiente a coprire tutto il servizio. Come vedete, il Consigliere Ferraris, da una semplice questione, è riuscito a farci parlare del mondo. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'interpellanza viene inviata per approfondimenti in I più VI Commissione. L'interpellanza è discussa per l'Aula. |