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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 26 Ottobre 2009 ore 12,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2009-06715
"STABILIZZAZIONE INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA. QUALI SAREBBERO I CRITERI DI UN NUOVO CONCORSO?" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CERUTTI, CASSANO E SILVESTRINI IN DATA 19 OTTOBRE 2009.
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200906715/002, presentata in
data 19 ottobre 2009, avente per oggetto:
"Stabilizzazione insegnanti di religione cattolica. Quali sarebbero i criteri di un
nuovo concorso?"

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Mangone.

MANGONE Domenico (Assessore)
Per quanto riguarda l'oggetto di questa interpellanza, sia io che l'Assessore
Borgogno (in qualità di precedente detentore delle mie attuali deleghe e viste le
nuove deleghe specifiche) abbiamo già avuto occasione di rispondere, ma, in questo
caso, la risposta è semplice.
La Città, anche in questa circostanza, intende muoversi così come ha fatto in passato,
tentando di stabilizzare il maggior numero possibile di lavoratori. In questi anni,
sono stati stabilizzati (nei diversi Settori, compreso questo) oltre 900 soggetti.
Ovviamente, ci si muove nell'ambito della normativa, in maniera particolare della
Legge Finanziaria del 2007, che prevedeva 1.080 di giorni di servizio, maturati nei
cinque anni precedenti al 2007, svolti alle dipendenze dell'Ente.
La nostra intenzione, anche in seguito ad una discussione avvenuta in Giunta, è
quella di bandire un concorso, perché la normativa prevede, oltre al requisito del
periodo svolto alle dipendenze dell'Ente, una prova concorsuale. Questa verrà fatta
nell'ambito del profilo di istruttore pedagogico, che esiste già nella Città di Torino. È
evidente che, quando si indice un concorso, si devono specificare i requisiti (che, in
questo caso, sono quelli previsti dalla Legge Finanziaria del 2007), per cui potranno
partecipare al concorso solo coloro che li possiederanno.
Questo è il quadro; se, eventualmente, ci sono altre richieste specifiche sulla
questione legata alle insegnanti di religione, l'Assessore Borgogno (che, in
precedenza, ha seguito questa vicenda e che, per i motivi che dicevo prima, continua
a seguirla) potrà fornire ulteriori delucidazioni.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Cerutti.

CERUTTI Monica
La questione della stabilizzazione dei precari è particolarmente sentita da tutti (dal
Consiglio Comunale e dalla Giunta), anche perché sappiamo che, all'interno dei
nostri Servizi, vi è un'esigenza importante, soprattutto per quanto riguarda il
sostegno ai bambini diversamente abili nelle scuole materne e negli asili nidi.
Attualmente, così come abbiamo riportato nell'interpellanza, circa 100 posti scoperti
nell'organico sono occupati da insegnanti precarie.
Detto questo, sappiamo che si è svolta una discussione di carattere mediatico e che
altri Colleghi hanno già presentato delle interpellanze sulla questione della
stabilizzazione degli insegnanti di religione. Da quello che abbiamo letto sui giornali
(perché vi è stato tutto un susseguirsi di dichiarazioni a livello mediatico), all'inizio
si era pensato di individuare un nuovo profilo professionale per insegnanti di
religione cattolica, che, tra l'altro, non si comprendeva bene come avrebbero potuto
essere ritenute idonee dalla Curia (visto che, man mano, cambiavano i loro requisiti);
al momento, questa ipotesi sembra che sia tramontata e sia stata sostituita dall'ipotesi
di un nuovo concorso, come ci ha spiegato adesso l'Assessore Mangone.
A questo punto, vorremmo comprendere meglio la situazione, perché si tratta di
valutare delle questioni tecniche insieme a considerazioni anche di carattere politico.
Da una risposta precedente dell'Assessore Borgogno ad un'interpellanza del
Consigliere Gallo, non si è compreso bene quali fossero i criteri, anche perché (senza
voler scatenare una guerra di religione o tra lavoratori e lavoratrici) credo sia
opportuno, in questa sede, riportare una sentenza del TAR del gennaio 2008, emessa
a seguito di un ricorso presentato da quattro insegnanti di religione che volevano
rientrare nella stabilizzazione 2007 per la copertura di 114 posti di istruttore
pedagogico a tempo indeterminato; queste quattro insegnanti hanno perso il ricorso,
in quanto il TAR ha considerato il fatto che la disciplina prevista dalla Legge n. 296
del 2006 subordina l'assunzione a tempo indeterminato, cioè la stabilizzazione, del
personale non dirigenziale in servizio a tempo determinato da almeno tre anni anche
non continuativi al fatto che tale personale sia stato assunto mediante procedure
selettive di natura concorsuale o previste da norme di legge.
Credo che questo sia un criterio di cui si dovrà tenere conto nel nuovo concorso,
visto che il Comune di Torino vi si era già attenuto e non può essere dimenticato
strada facendo. Questo è un primo elemento.
Dopodiché, questo ricorso al TAR (che credo l'Assessore conosca) evidenzia che
l'insegnamento di religione nelle scuole statali è consentito esclusivamente agli
insegnanti riconosciuti idonei dall'autorità ecclesiastica; in altre parole, si ricorda
quanto è previsto dal Concordato.
Abbiamo voluto presentare questa interpellanza perché ci è sembrato che ci fosse una
certa confusione (ma non è nostra intenzione prendere le parti di alcuni lavoratori e
lavoratrici contro altri) e, allo stesso tempo, vorremmo puntualizzare che la nostra
Istituzione, cioè l'Amministrazione Comunale, deve stabilire delle regole certe. Se,
all'inizio del 2008, esistevano determinate regole, queste devono essere mantenute.
Chiaramente non posso esimermi dal ricordare che, comunque, l'Amministrazione
Comunale è un Ente laico e, in questo senso, la laicità delle Istituzioni deve essere
considerata come un punto di partenza. Di conseguenza, dobbiamo adottare dei
criteri equi e corretti nei confronti di tutti i lavoratori, senza scatenare delle guerre
che non risultano essere particolarmente positive. La nostra intenzione è quella di
procedere alla stabilizzazione del maggior numero possibile di lavoratori, avendo ben
presenti i criteri e le regole. A mio parere, questi criteri e queste regole non possono
rappresentare soltanto un elemento di carattere tecnico, ma assumono anche una
valenza politica.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Silvestrini.

SILVESTRINI Maria Teresa
Vorrei avere dei chiarimenti, da parte dell'Assessore, sulla vicenda specifica delle
insegnanti di religione. Infatti, mi sembra che il concorso per gli istruttori pedagogici
non sia legato al tema delle insegnanti di religione. Il concorso per istruttori
pedagogici (a proposito del quale vorrei sapere quanti si prevede di assumerne e
quando) è un altro paio di maniche rispetto al discorso delle insegnanti di religione,
che, a quanto mi risulta, non hanno i requisiti per potervi partecipare. Per questo
motivo, volevo sapere come si intende procedere rispetto alle famose 31 insegnanti
di religione.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola all'Assessore Borgogno.

BORGOGNO Giuseppe (Assessore)
Ci vuole un po' di memoria storica. In realtà, oggi, siamo tornati esattamente al
punto in cui eravamo arrivati circa quattro mesi fa, quando il sottoscritto si occupava
del Personale e l'Assessore Saragnese si occupava dell'Istruzione. Dato che dopo la
votazione dell'ordine del giorno in Consiglio Comunale il tema è riemerso, in quella
fase noi avevamo escluso (poi, è stato ripreso e, recentemente, nuovamente escluso,
per una serie di ragioni che sarebbe lungo elencare) la possibilità di istituire il profilo
specifico; in particolare, l'istituzione di un profilo specifico voleva dire che i caratteri
di quel profilo non sarebbero stati decisi dall'Amministrazione, ma da un soggetto
esterno - in questo caso, la Curia -, e, inoltre, tra i nostri contratti non esiste un
contratto di 18 ore.
Quattro mesi fa si disse: posto che i parametri principali sono le Leggi Finanziarie
2007 e 2008 (cioè, le norme sulla base delle quali abbiamo effettuato le precedenti
906 stabilizzazioni) e che vi sono alcune questioni che, in ogni caso, sono
imprescindibili (in primo luogo, i 36 mesi anche non continuativi di servizio nei 5
anni precedenti e, poi, i titoli di studio), l'elemento che mancava - così come previsto
dalla sentenza del TAR che è stata citata prima - era il superamento di una prova
selettiva per accedere ai ruoli dell'Amministrazione. A questi insegnanti di religione
che chiedono la stabilizzazione automatica, senza più altri passaggi selettivi o
concorsuali, il TAR dice che, non avendo superato una prova selettiva a monte, non
si può procedere ad una stabilizzazione automatica.
Per l'inserimento nel profilo di istruttore pedagogico (che, poi, si divide in due
branche: insegnanti di scuola materna ed educatrici o educatori di asilo nido), quattro
mesi fa chiedemmo agli uffici del Personale di verificare se era compatibile con le
norme la possibilità di prevedere una procedura che recuperasse ciò che mancava a
queste persone; in sostanza, se era possibile una prova concorsuale o selettiva a valle,
anziché a monte.
Oggi, per varie ragioni, siamo in quella stessa situazione; questi quattro mesi sono
passati senza che sia giunta alcuna risposta su questo punto da parte degli uffici del
Personale, cioè se sia possibile far rientrare questo personale all'interno del profilo
che noi abbiamo e fargli svolgere, in prima battuta, la funzione di istruttore
pedagogico. Se, poi, queste persone potranno insegnare o meno la religione cattolica
è una questione che dipende dalla Curia, che deve concedere l'abilitazione per
svolgere quella funzione.
Come accade in molte altre città, come abbiamo spiegato più volte, ad insegnare la
religione cattolica è del personale già in organico che riceve l'abilitazione; quindi,
successivamente a questa abilitazione, può insegnare la religione cattolica.
In questo caso, che cosa dovrebbe accadere? Qualora queste persone venissero
internalizzate, verosimilmente gli uffici del Personale dovrebbero indire un bando
interno per chiedere chi, tra il personale di ruolo, è disponibile o ha i titoli per
insegnare la religione cattolica; successivamente, l'elenco del personale che ha
risposto al bando viene trasmesso alla Curia, la quale abilita, in tutto o in parte, le
persone che vi rientrano; in questo modo, queste persone, successivamente (come
accade in molte città d'Italia), per una parte del loro orario, insegneranno la religione
cattolica e, per un'altra parte del loro orario, svolgeranno il lavoro di sezione.
Questo argomento è allo studio degli uffici e ribadisco che con l'Assessore
Saragnese e il Vicesindaco avevamo già avanzato questa proposta quattro mesi fa; in
seguito, sono accaduti vari fatti, compreso il riesame della possibilità di istituire il
profilo specifico, ma questa eventualità è stata nuovamente scartata. Su questo punto
si è svolto anche un incontro con la Curia, per comprendere se questo meccanismo
fosse realizzabile e, in quell'occasione, l'Amministrazione Comunale ha anche
proposto alla Curia un'altra soluzione: la costituzione, da parte della Curia, di
un'impresa sociale, che avrebbe potuto assumere e stabilizzare questo personale e
che, convenzionandosi con la Città, avrebbe potuto fornire questo servizio (come
succede in altre città italiane, perché le fattispecie sono molte). Su questo argomento,
la scorsa settimana, la Curia ci ha detto che avrebbe effettuato le sue verifiche, per
cui, a questo punto, sono in corso le verifiche della Curia, quelle degli uffici del
Personale (per accertare tutte le compatibilità di Legge, delle norme amministrative,
eccetera) e, infine, negli incontri che si sono svolti in questi giorni, abbiamo
sollevato un'altra questione (e rispondo all'ultima domanda posta dal Consigliere
Silvestrini). Infatti, se si prevede un percorso di stabilizzazione per istruttori
pedagogici, bisogna capire se ci sono altri precari che, attualmente, stanno svolgendo
il loro lavoro con un contratto a tempo determinato e che hanno gli stessi requisiti per
poter essere stabilizzati oggi. Quindi, la terza verifica di cui si stanno occupando gli
uffici è per capire se altri dipendenti hanno queste caratteristiche.
Il problema di fondo è che, nei prossimi due anni in particolare, avremo un ritmo di
pensionamenti piuttosto alto, per cui abbiamo comunque intenzione, nel 2010 sul
2011, di bandire un concorso pubblico per l'assunzione di istruttori pedagogici (al di
là di questa vicenda), anche per fornire un'altra opportunità ai precari che non sono
stati stabilizzati, magari perché non avevano raggiunto i 36 mesi di servizio anche
non continuativo nei cinque anni precedenti al periodo 2007-2008, che continua ad
essere un problema invalicabile.
Abbiamo comunque intenzione di predisporre un percorso concorsuale, a cui
potranno partecipare tutti coloro i quali abbiano lavorato nella nostra
Amministrazione con contratti a tempo determinato, anche se non possedevano i
requisiti per essere stabilizzati. Se lo ritengono, potranno partecipare e quel titolo -
aver svolto in questa Amministrazione Comunale per "x" tempo il lavoro di istruttore
pedagogico con contratto a tempo determinato -, come accade normalmente nei
concorsi, verrà, in qualche modo, riconosciuto, in modo tale che possiamo terminare
questa tornata amministrativa raggiungendo due obiettivi: aver stabilizzato il
maggior numero possibile di precari (ricordo che Torino è la Città che ha stabilizzato
di più in Italia e che, quando abbiamo cominciato questo lavoro, avevamo
nell'organico generale del Comune una percentuale di precari che viaggiava tra il 12
e il 15%, mentre, oggi, questa percentuale si è più che dimezzata) e aver soddisfatto
la necessità di coprire gli organici che, nei prossimi due anni, diventeranno carenti, in
particolare nel Settore Risorse Educative.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Silverstrini.

SILVESTRINI Maria Teresa
Ringrazio l'Assessore per queste informazioni.
Vorrei sottolineare un fatto: mi pare che la proposta avanzata dalla Città alla Curia di
creare una propria impresa sociale, a cui attingere le insegnanti di religione, sia la
migliore.
Credo che non debba più accadere che le insegnanti di religione indicate dalla Curia
abbiano la possibilità di maturare dei requisiti attraverso un percorso privilegiato;
infatti, lo hanno potuto fare al di fuori delle regole stabilite. Hanno potuto lavorare i
1.080 giorni all'interno dei cinque anni, perché qualcuno ha preso nomi e cognomi,
"ad personam", e ha offerto quella possibilità a quelle determinate persone.
Evidentemente, è da evitare, per il futuro, che ci possano essere dei canali privilegiati
che, "ad personam", consentano di acquisire dei diritti che, poi, creano dei problemi.
Se la Curia creasse la sua impresa sociale sarebbe perfetto, perché, in questo modo,
l'Amministrazione Comunale, che non ha quel profilo nel suo organico, non
dovrebbe assumersi la responsabilità del precariato di queste persone; anche se,
secondo me, l'Amministrazione Comunale deve assumersi le proprie responsabilità
nei confronti del precariato in generale.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Cerutti.

CERUTTI Monica
Ho seguito tutta la spiegazione dell'Assessore Borgogno e credo che la questione
della procedura selettiva a valle e non a monte sia dirimente; mi domando, però, chi
fornisca questo parere, perché sappiamo che, poi, questo aspetto può essere
soggettivo. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). La stanno valutando
tecnicamente; però, se, prima, c'è stato un ricorso al TAR che ha stabilito determinati
elementi, è chiaro che questo, tecnicamente, supporta le considerazioni, più dal punto
di vista politico, fatte dal Consigliere Silvestrini.
Credo che l'interpellanza debba essere ridiscussa o approfondita in Commissione,
per comprendere come si intende procedere, perché questo aspetto mi lascia
perplessa.
Anche io ritengo che, forse, la soluzione migliore - e mi sembra che l'Assessore
Borgogno fosse favorevole - sia che la Curia costituisca un'impresa sociale, perché,
altrimenti, si introdurrebbero dei criteri non equi, soprattutto perché non è possibile
che una procedura selettiva avvenga a valle.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Borgogno.

BORGOGNO Giuseppe (Assessore)
Non vorrei "autocrearmi" situazioni di imbarazzo; ritengo che sia giusto fare un
approfondimento in Commissione, anche se noi, come Assessorato alle Risorse
Educative, in questo momento - per usare un termine abusato -, siamo un po' gli
utilizzatori finali di tutta questa procedura. Ho voluto unicamente fare il punto della
situazione, così com'era fino a quattro mesi fa, ed immagino che anche l'Assessore
Mangone sia disponibile ad un approfondimento in Commissione.
Quattro mesi fa, abbiamo chiesto agli Uffici di verificare, eventualmente, se e come
si poteva concretizzare quella possibilità ed è ovvio che gli Uffici non potrebbero
mai prendere in considerazione qualcosa che vada contro le norme. Successivamente,
non me ne sono più occupato, ma, adesso, i tempi si sono ristretti e, comunque,
immagino che, nei mesi scorsi, abbiano un po' lavorato su questa alternativa.
Innanzitutto, gli Uffici devono fornire questa risposta: se è possibile e, in caso
affermativo, come si potrà fare, tenendo conto anche della sentenza del TAR e delle
memorie che la Città aveva fornito ai suoi avvocati per presentarsi al TAR. Credo
che gli Uffici stiano esaminando tutto ed ho fiducia che, presto, avremo la risposta.
La proposta che abbiamo fatto alla Curia (nell'ufficio del Vicesindaco) di costituire
un'impresa sociale evidenzia che, in tutto questo tempo, anche noi ci abbiamo
ragionato, perché ci siamo sempre resi conto delle difficoltà di questa vicenda, che si
è riaperta grazie ad un ordine del giorno discusso in Consiglio Comunale; ricordo
che, allora, dissi che la questione era un po' più complessa rispetto al contenuto di
quel provvedimento e, infatti, continua a dimostrarsi una questione davvero
complicata.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'interpellanza è discussa per l'Aula. Comunico al Consiglio che questa
interpellanza viene inviata in Commissione, alla presenza degli Assessori Mangone e
Borgogno, per un approfondimento.
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