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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Novembre 2006 ore 14,00
Paragrafo n. 6
INTERPELLANZA 2006-07480
?SCANDALO CIMITERI, RISARCIMENTO ALLE FAMIGLIE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI GHIGLIA, VENTRIGLIA, GALASSO, LONERO E RAVELLO IN DATA 16 OTTOBRE 2006.
Interventi
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200607480/02, presentata in data 16 ottobre 2006, avente per oggetto:"Scandalo cimiteri, risarcimento alle famiglie"I sottoscritti Consiglieri Comunali,PRESO ATTOche il Comune di Torino - in via solidale con l'ICS - sarebbe stato condannato al risarcimento complessivo di 1.200,00 Euro per danno morale ed esistenziale a due famiglie coinvolte nel c.d. scandalo cimiteri; CONSIDERATO CHE- in particolare, nella sentenza di condanna si leggerebbe che il Comune aveva l'obbligo di controllare la corretta esecuzione delle esumazioni;- 55 famiglie avrebbero intentato una causa contro il Comune di Torino per risarcimento del danno;- sarebbe assurdo e paradossale risarcire con denaro pubblico, cioè degli stessi cittadini, le famiglie torinesi coinvolte nella vicenda;- il c.d. scandalo cimiteri ha aperto nella cittadinanza una ferita profonda dal momento che è stata oltraggiata la memoria dei defunti e il dolore delle rispettive famiglie;INTERPELLANOIl Sindaco e l'Assessore competente per sapere se i responsabili (tecnici e politici) nello svolgimento delle esumazioni nei cimiteri cittadini e della loro supervisione durante il periodo del c.d. scandalo cimiteri risarciscono con proprio denaro le famiglie coinvolte nella dolorosa vicenda. F.to Agostino Ghiglia Ferdinando Ventriglia Ennio Galasso Giuseppe Lonero Roberto Ravello
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per la risposta, al Vicesindaco.
DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
La domanda posta nell'interpellanza è riferita al fatto che si sono perse, per il momento, due delle cause in corso per le esumazioni nei cimiteri cittadini (se ne sono vinte più del doppio e molte altre sono state ritirate) e si chiede se si ritenga di far pagare, ammesso che si paghino questi danni, ai responsabili politici e tecnici.Io credo proprio di no e per molte ragioni.La prima è il fatto che queste sentenze richiedono dei danni, ma non c'è un accertamento di responsabilità individuale.La seconda è che bisognerebbe discutere lungamente sul fatto se questo attenga alle responsabilità dell'impresa che, in quel momento, svolgeva i lavori, oppure ai sistemi di controllo. Per evitare lungaggini dal punto di vista legale, per non sottoporci a processi e per non fare una discussione, abbiamo scelto la strada di dire che c'è una concomitanza sia dell'Azienda, sia del Comune, ma intendendo con ciò coinvolgere le due assicurazioni, sia quella del Comune (che ha la sua compagnia di assicurazioni), sia quella dell'Azienda, in modo tale da permettere, nel caso in cui si debba risarcire, di farlo e, poi, di discutere tra noi e, al limite, se fosse necessario, anche litigare tra noi, senza che il rimpallo delle responsabilità si riversi sui cittadini, perché, in realtà, riguarderebbe i due sistemi assicurativi.Pertanto, in primo luogo non c'è una responsabilità individuale, almeno finora accertata (ovviamente, se ci sarà, se ne discuterà in quel momento); in secondo luogo, si è scelta una strada per evitare ogni lungaggine; infine, credo che, alla fine della situazione (o dei processi o di una eventuale possibilità di trovare una transazione) ci sarà un accordo tra le assicurazioni del Comune e dell'Azienda per vedere, dal punto di vista dei danni, di chi, effettivamente, erano le responsabilità.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Agostino
Chiedo scusa, ma non ho capito molto bene la risposta dell'Assessore.Ho capito che pagano le assicurazioni, però, rispetto alla premessa, nella sentenza di condanna si legge che il Comune aveva l'obbligo di controllare la corretta esecuzione delle esumazioni. La sua risposta, quindi,rispetto a questo, laddove attiene che non sono state evidenziate responsabilità, non mi sembra del tutto corretta. Infatti, se la base della motivazione sulla quale è stata emessa la sentenza è proprio il fatto che il Comune aveva l'obbligo di controllare e non lo ha fatto, è evidente che una responsabilità di omissione, da parte del Comune, è stata accertata e verificata.Non è come dice lei, Assessore: la sentenza dice un'altra cosa. Mi può spiegare meglio? Tutto il suo sunto parte dal fatto che è stata accertata la responsabilità; se non fosse stata accertata, le direi che l'assicurazione non paga. Perché, se non viene accertato - e mi scuso per il paragone poco consono - che sono stato io a bocciare l'auto del Consigliere Ravello, la mia assicurazione non paga. Infatti, o la responsabilità è accertata, oppure c'è un concorso di colpa, ossia ad entrambi viene attribuita una parte della responsabilità: io ed il Consigliere Ravello ci siamo incontrati e abbiamo fatto un angolo di 45 gradi con le nostre autovetture.Rispetto a questo, che rappresenta il contenuto dell'interpellanza (ma è la norma), vorrei capire meglio.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Vicesindaco Dealessandri.
DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
Anzitutto, fatico a capire come si faccia ad evincere che sicuramente sia così, dal momento che, finora, siamo di fronte ad un dispositivo e dal momento che non c'è ancora stata la pubblicazione delle due sentenze perse (che, ovviamente, andranno lette attentamente).Rispondo a prescindere dall'analisi della lettura dicendo che non siamo di fronte al fatto che è stato definito che il responsabile sia Tom Dealessandri, non c'è una responsabilità individuale, ma siamo di fronte ad una causa per risarcimenti: c'era un'altra parte che si occupava delle responsabilità sia dell'Azienda, sia dei tecnici (per quanto riguarda questi ultimi, da parte della Magistratura, l'accertamento è ancora in corso).A prescindere , poi, dalla questione se la responsabilità sia dovuta a chi ha eseguito il lavoro o a chi aveva la responsabilità del controllo, per evitare una discussione che rischia di protrarsi a lungo, e intralciare il lavoro della Giustizia, abbiamo evitato di portare la discussione in Aula, sostenendo che la questione sarebbe stata affrontata tra i cosiddetti responsabili, cioè tra Comune e Azienda.Penso, infatti, che tutti i danni, salvo che ci sia una mancata comunicazione da parte del Comune, non possono che essere a carico dell'impresa.Per evitare di aprire adesso una discussione di questo tipo, che in sede giudiziale richiederebbe tempo e accertamenti, abbiamo detto che si tratta di un problema che sarà risolto nel rapporto tra Comune e impresa stessa, ovvero, quando intervengano, con le assicurazioni medesime.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Agostino
Ringrazio l'Assessore per l'integrazione, ma devo dire che è anche vero il contrario, perché io ho gli stessi documenti di cui lei è in possesso e, da questo dispositivo, non si evince che non c'è alcuna responsabilità. Voi non l'avete ancora letto, quindi, potete che non sapete se ci sia una responsabilità, ma dal dispositivo una responsabilità emerge, ossia che il Comune di Torino non ha controllato. Questo è quel che c'è scritto ed è quello che sappiamo tutti, voi e noi.Il Comune di Torino ha personalità giuridica.Quindi, Presidente, le anticipo che chiederò formalmente al Segretario Generale di fornirci una spiegazione tecnico-giuridica su chi rappresenti legalmente il Comune di Torino e chi venga condannato in nome e per conto del Comune di Torino. Con il termine "Comune", infatti, non si intendono i 13.800 dipendenti, più i Consiglieri Comunali e quant'altro. Chi viene condannato? Il dottor Vaciago, nella sua carica di city manager? Il Sindaco Chiamparino? Il Vicesindaco Dealessandri? Non credo il Presidente del Consiglio Comunale. Secondo me, bisogna essere più chiari.A nostro avviso, è evidente la responsabilità e per questo la domanda retorica che abbiamo fatto è se non riteniate di mettere voi (ossia, i responsabili politici, oltre che tecnici) i soldi per il risarcimento.A noi sembra che questa sentenza del Giudice di Pace, Vicesindaco, sia molto più coraggiosa di quella della Magistratura Torinese che, invece, ha cercato, a tutti i costi, di tenere fuori il Sindaco, inventando che quel tipo di reato aveva soltanto una fattispecie dolosa e non colposa, per cui, per il rotto della cuffia, il Sindaco Chiamparino l'ha scampata. Questo Giudice di Pace è riuscito, almeno coraggiosamente ad andare ad individuare, in capo a questa Amministrazione, una responsabilità, quanto meno colposa nel mancato controllo sul ciclo di esecuzione delle esumazioni. Dopodiché, il Comune di Torino è stato condannato e se è stato condannato il Comune, presumo (ma aspetto la risposta del Segretario Generale), che sia condannato il Sindaco pro tempore della Città.Si tratta di un particolare non irrilevante, sia per le cause in corso, sia per il nostro dibattito, per cui ribadiamo la necessità che il Comune di Torino, ossia i responsabili anche politici (evidentemente con queste sentenze individuate dal Giudice di Pace), paghino di tasca propria i danni morali e materiali causati alle famiglie a cui è stata sottratta persino la possibilità del ricordo.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Vicesindaco, per una breve replica.
DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
Se questa assunzione è vera, mi auguro di non essere mai responsabile del suolo pubblico, perché qualsiasi persona cada...
GHIGLIA Agostino
(Intervento fuori microfono).
DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
Dicendo che questa è una sentenza , mi pare che si entri in un'altra considerazione, che non riguarda l'interpellanza.Per quanto ci riguarda, innanzitutto, siamo alla prima istanza e, come si sa, c'è l'appello; per poter dire che si è condannati, bisogna aspettare il secondo grado (almeno questo vale in tutte le situazioni e per tutti noi, essendo dei garantisti); inoltre, vale anche il fatto che il livello di approfondimento (non ho paura di smentita su questo aspetto) fatto dalla Magistratura, non è paragonabile a quello eseguito in questa sede nell'accertamento delle situazioni.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Quindi, restiamo in attesa della richiesta, preannunciata dal Consigliere Ghiglia, circa il parere da inoltrare al Segretario Generale sulla chiara e netta identificazione del responsabile, da un punto di vista patrimoniale, delle eventuali condanne passate in giudicato nei confronti del Comune...
GHIGLIA Agostino
(Intervento fuori microfono).
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Stavo semplicemente cercando di ricapitolare, per il verbale. Quindi, la Presidenza resterà in attesa della richiesta di parere, da inoltrare al Segretario Generale, per poi passare all'eventuale aggiornamento della discussione di merito, alla luce di quanto egli dirà, qualunque possa esserne l'esito (cioè, soddisfacente o meno) per il Consigliere Ghiglia.L'interpellanza è discussa.
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