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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 12 Ottobre 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 24
MOZIONE 2009-06339
(MOZIONE N. 57/2009) "PATTO DI STABILITA'" PRESENTATA DAL PRESIDENTE CASTRONOVO IN DATA 1 OTTOBRE 2009.
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 200906339/002,
presentata in data 1° ottobre 2009, avente per oggetto:
"Patto di Stabilità"

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Questa proposta di mozione la trovate direttamente in Aula, ex articolo n. 93.
Sono stati presentati 2 emendamenti.
La discussione della mozione e degli emendamenti avverrà congiuntamente.
Questa proposta di mozione è stata sottoscritta dall'ANCI regionale ed è stata
oggetto di discussione nel corso del Consiglio Comunale aperto di lunedì scorso.
Personalmente, condivido l'impostazione generale della mozione, così come è stata
predisposta dall'ANCI regionale, per cui la sottopongo al voto del Consiglio
Comunale.
È inutile riprendere in questa sede la discussione che si è svolta non solo in Piazza,
ma anche in precedenza e, successivamente, nel corso dell'Assemblea nazionale
dell'ANCI, che ha eletto il Sindaco Chiamparino come Presidente dell'ANCI e al
quale rivolgo il mio augurio di buon lavoro.
Non credo che vi sia altro da aggiungere per quanto riguarda l'illustrazione della
mozione.
La parola al Consigliere Cantore, ricordandogli che dispone di cinque minuti, ai quali
si possono aggiungere tre minuti per l'illustrazione degli emendamenti.

CANTORE Daniele
Intanto, mi unisco agli auguri di buon lavoro al Sindaco di Torino come Presidente
dell'ANCI.
Vorrei riportare, invece, in quest'Aula la vicenda per cui, oggi, ci apprestiamo ad
approvare questo documento.
Siamo ad una settimana dalla manifestazione di Piazza Castello; il Comune di Torino
- Sindaco, oggi Presidente Nazionale dell'ANCI - doveva essere capofila di questa
manifestazione, ma comunque... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lo so, e
anche in tanti altri argomenti, non solo in questo; potremmo dire che, bene o male,
"Sergio c'è", in questo caso. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Finalmente
l'ho detto, mi sono liberato... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Purtroppo,
nonostante il cognome, sono stonato, quindi non oserei andare avanti. Quindi,
ringrazio il Sindaco, però rimane un problema.
Il Consigliere Ravello dice, giustamente, che la forma è sostanza. La manifestazione
di Piazza Castello, da quanto mi risulta, è stata promossa dal Consiglio Comunale di
Torino. Siamo arrivati lunedì in piazza, senza avere il nostro documento approvato;
oggi, ad una settimana dalla manifestazione, dopo che c'è stata l'assemblea
dell'ANCI, affrontiamo questo documento.
Presidente, questo mi pare sintomo di incapacità e di insufficienza nella sua gestione
e in quella della Presidente Regionale dell'ANCI, perché, la scorsa settimana, ho
assistito ad un rimpallo di responsabilità. Fatto sta che l'unico Comune che è arrivato
impreparato alla manifestazione di lunedì è stato il Comune di Torino.
Ci troviamo, oggi, a discutere questo documento; mi chiedo - e lo chiedo ai Colleghi
dell'Aula -, oggi, serve questa approvazione (visto che, alcune volte, facciamo cose
che non servono)? Non lo so, può darsi. Facendo finta, invece, di essere nel periodo
prima della manifestazione dell'ANCI, mi permetto di dire, a nome del mio Gruppo
(ma so che è condiviso anche da altri Colleghi dell'opposizione o di parti
dell'opposizione), che questo documento nel merito non può che vederci d'accordo,
anche perché due più due fa quattro.
Abbiamo presentato due emendamenti, secondo noi, significativi. Il primo chiede di
eliminare nella premessa che i Comuni sono l'unico comparto della Pubblica
Amministrazione che ha tenuto sotto controllo la spesa corrente di funzionamento.
Secondo noi, detto qui in Consiglio Comunale, ci pare un po' eccessivo (il Sindaco
direbbe "esagerôma nen").
Quindi, forse, è un capoverso che non fa onore a quanto è avvenuto in questa
Amministrazione, soprattutto perché discrimina rispetto ad altri settori dello Stato
che, invece, hanno mantenuto la spesa corrente sotto controllo.
Vorremmo anche ricordare che questo Patto di Stabilità ha all'origine la necessità di
portare a convergenza specifici parametri, che sono stati condivisi a livello europeo
(questo ci pare importante, ma penso che questa sia l'intenzione dell'ANCI).
Mi spiace parlarne una settimana dopo, ma la manifestazione di lunedì non doveva
essere di attacco o di contrapposizione a questo Governo, ma doveva prendere atto
che, negli anni, diversi Governi hanno adottato queste misure perché legate ai
parametri di Maastricht, e che, oggi, il Parlamento ed il Governo Italiano - penso che
questa sia la linea - dovrebbero impegnarsi a modificare questi parametri per poter
dare maggiori possibilità ai Comuni di operare sul territorio.
Ci paiono due emendamenti che non sono frutto di un ragionamento di opposizione,
ma vanno a contribuire nella direzione della chiarezza del documento e ci parrebbe
opportuno se venissero approvati; ovviamente, con tutto quel che significa approvare
un documento che è già diventato patrimonio di tutto il Paese e che è stato oggetto di
presa d'atto dell'assemblea dell'ANCI.
Nonostante questo - ribadisco -, siamo disponibili ad approvarlo, se verranno accolti
questi due emendamenti che sono prettamente di merito e migliorano la formulazione
del documento.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Gallo Domenico.

GALLO Domenico
Anch'io credo che siano stati commessi alcuni errori nella gestione di questo
problema, però, adesso, rimane la questione politica di che cosa dice la mozione.
Credo che ci sia un problema riguardo al modo con cui i Comuni, in questo
momento, stanno cercando di attraversare le notevoli difficoltà in cui si trovano.
Questo riguarda anche i Comuni virtuosi, come Torino, che hanno costituito un
indebitamento soltanto sulla base di opere utili alla collettività (non sono stati soldi
sperperati, come hanno fatto altri Comuni). Credo che questo Comune l'abbia
dimostrato, sulla base della gestione di eventi importanti (tra cui anche le Olimpiadi),
con le opere che sono state realizzate, ma anche con l'opera di riqualificazione di
territori molto degradati della città.
Detto questo, quindi, la mozione avrà il nostro voto favorevole, apprezzando la
trasversalità che c'è stata a livello nazionale (l'ANCI rappresenta tutti i Comuni
d'Italia); infatti, mi pare che ci siano stati Comuni di centrodestra e di centrosinistra
che abbiano condiviso questo tipo di approccio al problema.
Il Sindaco Chiamparino, nei giorni scorsi, ha presentato alcune proposte che ritengo
molto importanti, quale, ad esempio, una tassa unica che possa rappresentare
veramente qualcosa di utile per i Comuni (quale era prima l'ICI), non come avviene
in questo momento con rimborsi ritardati e mancanze di liquidità da parte degli Enti
locali.
Posso condividere, Consigliere Cantore, solamente un emendamento dei due
presentati, cioè quello rispetto al fatto che anche altri Enti hanno mantenuto una
stabilità della loro economia. Francamente, invece, non sono d'accordo con il
secondo emendamento, perché è come non dire che il Governo Nazionale ha delle
responsabilità sullo stato economico dei Comuni. Come si fa ad approvare una
proposta di mozione integrandola con quell'emendamento che avete presentato? È
sotto gli occhi di tutti che i tagli apportati alle finanze comunali sono notevolissimi;
non ho i dati alla mano, però si tratta di milioni di Euro tagliati ad Amministrazioni,
anche virtuose, come quella di Torino, che hanno messo a repentaglio anche la
gestione di servizi pubblici fondamentali. Quindi, c'è una responsabilità del
Governo, che sta giocando sulla questione del federalismo; di fatto, in questi 2 anni,
il Governo ha incrementato le tasse e tutto si è ripercosso sui Comuni, che hanno
dovuto provvedere ad affrontare i problemi che sono sul tappeto, di vita quotidiana e
di precarietà del lavoro, anticipando, quindi, cassa integrazione alle varie imprese
che, in questi anni, hanno subito momenti di crisi.
Quindi, credo che voi dovreste approvare la proposta di mozione, anche senza il
secondo emendamento.
Credo che questa sia una responsabilità dei governi, anche precedenti - questo posso
condividerlo -, perché hanno tartassato, di fatto, gli Enti locali. Quindi, c'è una
continuità che, dal mio punto di vista, deve essere spezzata. Il fatto che il Patto di
Stabilità debba essere corretto credo sia un atteggiamento di equilibrio politico,
perché non si può governare una Nazione se gli Enti locali sono lasciati abbandonati
a loro stessi. Questo è il problema politico che abbiamo davanti.
Quindi, quando si aboliscono tasse come l'ICI, che era l'unico introito vero ed
immediato per i Comuni, è chiaro che c'è una responsabilità del Governo; se l'ICI è
stata, praticamente, eliminata (in maniera, credo, anche ingiusta, perché era una tassa
che colpiva tutti allo stesso modo, senza andare a verificare se il proprietario di una
casa fosse ricco o povero), francamente, anche questo attribuisce al vostro Governo
delle responsabilità.
Quindi, voterò a favore di questa proposta di mozione; ovviamente, voterò contro il
secondo emendamento, invitando il resto della maggioranza a fare altrettanto. Il
primo emendamento credo sia di buonsenso, perché è vero che non possiamo dire
che i Comuni siano stati il meglio della situazione, mentre il secondo emendamento,
dove sostanzialmente si vuole eliminare la responsabilità del Governo, credo che
vada cassato. Quindi, invito i Colleghi della maggioranza a votare anch'essi contro
quell'emendamento.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ravello.

RAVELLO Roberto Sergio
Meglio di quanto avrei potuto fare io, il Capogruppo Cantore ha illustrato gli
emendamenti (semplice atto di testimonianza teso a contribuire al perseguimento di
una verità complessiva, che, in alcuni tratti, è stata omessa nel documento che ci è
stato presentato e che ci apprestiamo a votare).
Non mi dilungherò, poiché - anche in questo caso, meglio di quanto avrei potuto fare
io - il Capogruppo Cantore ha espresso lo stato d'animo che ha toccato non solo la
minoranza consiliare, ma tutta l'assemblea, per come è stata gestita, o meglio, per
come non è stata gestita la manifestazione pubblica di lunedì scorso. Abbiamo già
espresso tutto il nostro disagio per aver visto un'iniziativa, il cui scopo era
sicuramente anche condivisibile, trasformarsi in una farsa, svuotata dell'utilità che
avrebbe dovuto accompagnarla. Abbiamo visto questo momento trasformarsi in una
passeggiata, per carità, anche piacevole tra Colleghi, lungo Via Garibaldi per
raggiungere Piazza Castello, per poi tornare indietro con la coda tra le gambe,
rendendoci conto che avevamo buttato mezza giornata e anche qualche Euro del
contribuente, e rendendoci conto che poteva sembrare paradossale spendere soldi per
accusare qualcun altro del fatto che non ci veniva consentito di spenderli. Una
manifestazione nata per protestare contro un disagio finanziario ed economico degli
Enti locali, si è di fatto concretizzata in un inutile sperpero di quattrini. È
paradossale, devo dire persino assurdo; questa è stata la ragione che ha portato tutta
l'opposizione a non partecipare, almeno formalmente (abbiamo garantito, con la
nostra presenza, la partecipazione fisica, ma senza la nostra firma non abbiamo
voluto avallare questo processo che ha portato a tutto ciò).
Detto questo, Sindaco, ne approfitto per farle pubblicamente le congratulazioni per la
sua elezione alla Presidenza Nazionale dell'ANCI; come ho già avuto modo di
anticiparle in un corridoio del Lingotto, non le posso nascondere un briciolo di
preoccupazione, poiché temiamo che, chi non è stato in grado di essere un buon
Sindaco, possa non essere un buon Presidente dell'ANCI, ma le vie del Signore sono
infinite, e noi siamo sicuri che lei metterà tutto se stesso per cercare di portare
l'ANCI ad essere ciò che desideriamo tutti, quindi un organo non solo di
rappresentanza, ma anche di reale interlocuzione politica tra tutti i livelli. Le dico con
sincerità e schiettezza che, se possiamo non essere tanto lieti per il fatto che sia
andato lei a ricoprire questo incarico, siamo comunque contenti - e ci onora tutto ciò
- che la Città di Torino abbia espresso la massima carica istituzionale di un
organismo che, appunto, dovrebbe consentire o, quanto meno, cercare di garantire un
rilancio del ruolo degli Enti locali.
Le auguriamo, quindi, buon lavoro, e approfittiamo di questa occasione per sfruttare
la sua vicinanza come un canale privilegiato per comunicarle alcune considerazioni e
osservazioni, e per trasmetterle alcune richieste rispetto anche al contenuto della
mozione.
Credo che un buon Presidente dell'ANCI, mosso da serietà e responsabilità, possa
condurre questa battaglia, che, per molti Enti locali, è davvero la battaglia della vita -
ne siamo consapevoli -, cercando di fare in modo che un'operazione di salvataggio
degli Enti locali non salvi, però, anche quegli Enti poco virtuosi e spreconi, che non
meritano di essere salvati, ma, al contrario, di essere sanzionati.
Ricordo ciò che è ovvio e che voi sapete certo meglio di me, cioè che il Patto di
Stabilità, chiaramente, ha origini che vanno al di là dei nostri confini nazionali, ma
nasce con un unico obiettivo, quello di contenere una spesa pubblica ormai fuori da
ogni controllo e di far rientrare l'Italia in parametri che non ha determinato il nostro
Paese, evitando che, sforando questi parametri, l'Italia possa essere sanzionata e
possano ricadere su di lei conseguenze ben più gravi.
Spero che lei possa raccogliere il testimone, cercando di evitare una massificazione
degli Enti locali e cercando di distinguere gli Enti che meritano di essere tutelati,
salvati e sostenuti in questa lotta, ma non dimenticando che ci sono Enti molto meno
virtuosi che, al contrario, non lo meritano.
A questo punto, la lascio con una domanda: vorrei che, quest'oggi, in occasione di
questa discussione, ci venisse spiegato se e per quale ragione il Comune di Torino
possa essere considerato un Ente virtuoso; se, nell'operazione di salvataggio dai
drammatici effetti del Patto di Stabilità, il Comune di Torino possa essere
considerato uno dei Comuni virtuosi, che, quindi, merita di essere salvato, o, al
contrario, possa essere considerato uno dei Comuni spreconi che non lo merita.
Vorrei che mi si spiegasse questo punto.
Le ricordo soltanto che noi siamo i cittadini più indebitati d'Italia, che il mio povero
figlio, a soli 6 mesi, ha già sulle sue spalle un debito di 5.700 Euro, non di certo per
colpa sua, ma forse più per colpa di chi ci ha amministrati fino ad oggi.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Carossa.

CAROSSA Mario
Pensi, Consigliere Ravello, che io di figli ne ho 3; pensi un po' come sono indebitati,
poverini, anche loro senza averne colpa.
Tralascio tutto quello che è già stato detto prima dai Colleghi di opposizione. Questo
documento era, semmai, da approvare ben prima, poi le cose sono andate come
sappiamo.
Mi soffermo solamente sul fatto che si tratta di un documento redatto dall'ANCI,
corretto e giusto, che noi come Lega Nord condividiamo. Sono anche d'accordo sugli
emendamenti presentati da AN, dal PDL e da Forza Italia. Non so se sia opportuno -
lo dico tranquillamente all'amico Consigliere Cantore - magari fare una battaglia
adesso, quando c'è un documento già approvato nella totalità - ritengo - dei Comuni
piemontesi.
Quindi, ciò che conta in queste situazioni, secondo me, è quello che viene chiesto;
l'ANCI chiede di andare ad allentare un po' questo Patto di Stabilità, senza
dimenticare, però, l'Italia è stata obbligata a sottoscriverlo, per questioni di regole
europee, ma soprattutto per la sua situazione economica. La necessità di questo Patto
di Stabilità è dovuta al fatto che tantissimi, anzi, troppi Enti locali, in questi anni,
hanno sperperato soldi pubblici.
Ci sono alcuni Comuni virtuosi, ma io non so, effettivamente, se Torino lo sia - ha
ragione il Consigliere Ravello -; da quanto dice l'Assessore Passoni, molto
dottamente, siamo tra i primi della classe, ma io non lo so, perché sono molto meno
dotto e non riesco ad abbinare il fatto che i cittadini torinesi siano tra i più indebitati
d'Italia, o i più indebitati d'Italia, alle lectio magistralis dell'Assessore Passoni, nelle
quali, invece, dice che va sempre tutto bene.
Quello che so, però, è che troppi Comuni, in questi anni - ripeto - hanno buttato via i
loro soldi, e ricordo anche che, se ci sono Comuni virtuosi, questi si trovano solo in
una certa parte d'Italia (può anche essere un discorso scomodo, ma ci sono i numeri
alla mano). Anche su questo dovremo avere il coraggio di ragionare, perché sono
finiti i tempi in cui una parte deve risparmiare ed essere virtuosa, mentre un'altra può
permettersi di sperperare; dobbiamo essere tutti virtuosi!
Quindi, ben venga questa mozione.
Ho assistito a diversi dibattiti avvenuti, e da tutte le parti (dai rappresentanti del
Governo, dai rappresentanti di altre forze politiche o dell'ANCI) c'è stata una
convergenza nel cercare di riuscire a lavorare insieme. Questo è fondamentale,
soprattutto nell'attuale situazione economica italiana. Quindi, è fondamentale
riuscire a collaborare e non fare muro contro muro, e questo documento può aiutare
in questa direzione.
Ricordo solo che - ma questo non vuole essere polemico - la Lega voterà questo
documento, ma forse è ben più importante l'accordo che è stato fatto con la Cassa
depositi e prestiti per riuscire a far sì che siano sbloccati dei veri soldi per riuscire a
fare degli investimenti. Questo è un dato molto importante, di cui ringrazio anche in
parte (perché non è merito solo suo, ma anche) il Sindaco Chiamparino, neo
Presidente dell'ANCI.
Senza polemica, ricordo al Capogruppo Gallo che l'ICI in parte è stata restituita; se
non è stata restituita del tutto è solamente perché ci sono troppi Comuni italiani che
hanno razzolato malamente sul discorso dei rimborsi ICI, e tra questi - lo dico
chiaramente - non c'è il Comune di Torino, ne sono sicuro. Quindi, un Governo, un
buon padre di famiglia deve controllare, prima di restituire. Anche in questo, però,
c'è una proposta di buonsenso: iniziate a rimborsare quei Comuni per i quali non ci
sono dubbi sulle cifre da dare, mentre, per quanto riguarda gli altri, effettivamente, è
giusto controllare bene.
Inoltre, non ritengo che l'ICI sia un'imposta giusta; secondo me, bisognerebbe fare
un passo in avanti e cercare di studiare una tassa che raggruppi le tassazioni. Non so
utilizzare termini appropriati, che, naturalmente, saprebbe usare molto meglio
l'Assessore Passoni, però voglio dire che sarebbe meglio cercare di passare oltre
anche a queste tasse che ritengo non siano giuste.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Galasso.

GALASSO Ennio Lucio
Io, avendo i figli adulti, spero di avere dei nipoti, anche perché voglio sempre
salutare con ottimismo le scintille di vita e poi perché i figli sono sempre la ricchezza
della Nazione.
Detto questo, colgo nel dibattito e nei riferimenti fatti al dibattito che ha
accompagnato l'assemblea dell'ANCI una sensibilità istituzionale ed un
atteggiamento positivo e significativo. Proprio per questo, mentre apprezzo
l'emendamento n. 1 (quindi, lo voterò favorevolmente), dico che l'emendamento n.
2, pur nei suoi riferimenti comunitari, ha poi una chiusa che è chiara espressione di
una polemica politica legittima, ma che finisce per stridere con l'impostazione del
documento, con quella del primo emendamento e con i contenuti di tutti gli interventi
che mi hanno preceduto, al di là delle questioni di dialettica politica.
Detto questo, mi pare che tutti siamo d'accordo sull'anomalia del Patto di Stabilità;
tutti siamo d'accordo sugli effetti non positivi che ne derivano, perché finisce per
punire gli Enti più virtuosi. Detto ciò, mi pare coerente con tutto questo, a meno che i
promotori del secondo emendamento non vogliano eliminare l'ultima parte e, quindi,
il riferimento generico al Trattato di Maastricht e al Patto di Stabilità.
Voteremo a favore del documento. È chiaro che lanciamo un ammonimento, che è
quello di scongiurare di andare a colpire il Patto di Stabilità laddove ha la finalità
virtuosa di ricondurre l'Amministrazione entro alvei di bilancio di pareggio, e,
soprattutto, di scongiurare che la rigidità del Patto di Stabilità vada poi a scapito
proprio di quelli più virtuosi in futuro.
Quindi, mi pare che gli accorgimenti e le finalità del documento che andiamo ad
approvare, che sono volti soprattutto alla tutela delle famiglie e delle imprese,
meritino apprezzamento.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Cuntrò.

CUNTRÒ Gioacchino
Comincio il mio intervento, facendo anche da parte nostra le congratulazione al
Sindaco. Penso che tutto il Consiglio Comunale dovrebbe essere onorato, così come
accade in queste occasioni, che il Sindaco della nostra Città sia stato chiamato ad
assumere questo importante incarico. D'altronde, gli è stato riconosciuto dalla stessa
assemblea, senza ordine e grado dal punto di vista politico, e mi pare che tutti gli
ospiti intervenuti all'ANCI abbiano dichiarato ciò senza ipocrisia.
Rispetto alla mozione riferita al Patto di Stabilità, è sorta la questione del perché il
Consiglio Comunale di Torino non sia riuscito ad approvarla prima. Non vorrei che
la discussione fosse svolta solo su questa questione e che, il merito, quindi, diventi
un fatto secondario. Torno, quindi, sul merito; poi, lascerei stabilire ad un'altra sede
di chi siano le responsabilità del motivo per cui non si sia potuti arrivare lunedì
scorso all'approvazione della mozione da parte del nostro Consiglio Comunale
(penso che ciò sia stato fatto, e lì ognuno si deve assumere le proprie responsabilità).
Vorrei riportare la discussione a ciò che era la materia del contendere, perché,
stasera, non ho sentito i Colleghi parlare di una proposta di mozione che chiede, più
che una modifica, un allineamento del Patto di Stabilità rispetto ad un problema che
mi pare abbiano posto tutti i Comuni (a prescindere da chi siano governati), cioè,
avere le disponibilità economiche e non poterle investire per completare lavori ed
investimenti già avviati.
Nessuno vuole che il Patto di Stabilità venga modificato, intervenendo, in tal modo, a
salvataggio dei Comuni. Mi spiace che sia stata data questa definizione. Il Patto di
Stabilità non è quello strumento che mette i Comuni al riparo dal rischio di andare in
bancarotta, tanto è vero che alcuni Comuni italiani (ad esempio Catania e Palermo,
che non sono governati da Amministrazioni di centrosinistra, ma da centrodestra),
purtroppo recentemente, nonostante il Patto di Stabilità, dovranno essere salvati con
fondi straordinari che dovrà stanziare il Governo e che non rientrano nel Patto di
Stabilità.
Quindi, mi sembra pretestuoso parlare di una situazione che non riguarda i Comuni
che hanno affrontato e ammesso le loro responsabilità rispetto ad una questione.
La questione deve vedere la solidarietà di tutti i Comuni, e mi pare che il dibattito
avvenuto la scorsa settimana all'ANCI si sia posto in questa direzione. Mi spiace che
questo strumento, che, invece, dovrebbe essere lo strumento di salvaguardia per
permettere ai Comuni di poter completare i propri investimenti (quindi, essere anche
volano di un'economia che si è fermata sotto l'aspetto degli investimenti), diventi
una questione di discussione politica.
Concludo, dicendo che nessuno ha posto una responsabilità al Governo rispetto ad un
allineamento del Patto di Stabilità, questa non è una questione politica; invece, le
questioni dell'ICI e di un vero federalismo fiscale sono questioni politiche che
dovremmo porre, perché noi - i Comuni - saremmo messi nella posizione di poter
essere responsabilmente capaci (così come lo siamo), dal punto di vista finanziario,
quando il federalismo fiscale sarà vero e completo. Questa è una questione sulla
quale, sicuramente, avremo un confronto politico.
Ultima questione. Tutti abbiamo figli, e, spesso, vengono usati nei momenti, secondo
me, sbagliati ed inopportuni. Mi dispiace che i Consiglieri Ravello e Carossa siano
preoccupati per il futuro dei loro figli. È vero che il futuro sarà dei nostri figli, però
io, invece, non ne sono preoccupato, ma orgoglioso, perché il loro futuro, come il
presente, sarà quello di vivere in una città ideale… (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Invece, sono orgoglioso di poter dire a mia figlia che gli
investimenti fatti da questa Città sono serviti per far conoscere Torino al mondo
(durante le Olimpiadi), e che quegli interventi ed investimenti, che ci mettono nella
condizione di essere indebitati, hanno fatto di Torino una città ideale ed amata (forse,
più dai turisti, che dall'attuale opposizione).

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Giorgis.
Ricordo che, secondo il nostro Regolamento, un Consigliere per Gruppo ha a
disposizione cinque minuti, mentre gli altri Consiglieri possono intervenire per tre
minuti.

GIORGIS Andrea
Intervengo per una dichiarazione di voto.
Noi voteremo contro il secondo emendamento presentato dall'opposizione, per le
ragioni già espresse. Non si può negare una grave responsabilità politica del Governo
nel non cogliere la situazione che sta vivendo il nostro Paese, e non soltanto.
Detto questo, credo che l'unico rammarico che vada sottolineato sia quello di non
aver potuto trovare prima il modo per approvare all'unanimità la proposta di
mozione; credo che lei, Presidente, ne abbia grande responsabilità.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Sindaco.

SINDACO
Ringrazio per i complimenti, le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro.
Constato anch'io due cose. Innanzitutto, vorrei tranquillizzare il Consigliere Ravello
e suo figlio, il quale - come ha appena detto il Consigliere Cuntrò -, accanto al
debito, potrà contare anche su solidi investimenti, a cominciare da quello per la
Metropolitana. Quindi, in questi processi educativi, che - come si sa - sono sempre
complessi, spesso all'inizio, nell'età infantile, è bene che, oltre a renderlo edotto di
quanto dovrà farsi carico per i suoi doveri comunitari, allo stesso modo, sia
consapevole anche dei diritti di cui, grazie alle scelte fatte da questa
Amministrazione e da quella precedente, potrà godere in meglio rispetto, ad esempio,
a quelli della mia generazione, ma anche soltanto rispetto a mio figlio, che, essendo
ormai più grande, ne usufruirà comunque meno.
Non intendo, ovviamente, tornare nel merito delle questioni, per la semplice ragione
che questa era una proposta di mozione che avrebbe avuto un senso forte se
approvata prima del Congresso Nazionale dell'ANCI, il quale mi pare abbia recepito
tutto ciò che sta scritto in questa mozione (sia dalla mia relazione, sia, più in
generale, come ha sottolineato il Consigliere Carossa, dalla discussione che vi è stata
dei vari punti). Ovviamente, essendo una mozione proposta dall'ANCI Regionale,
non posso che approvarla, ma non posso non constatare come la finalità politica della
mozione medesima non sia inutile, perché, come si dice, tutto serve, però è evidente
che, se fosse stata approvata in tempo per l'Assemblea Nazionale che abbiamo avuto
al Lingotto, sarebbe stato meglio. Mi sia consentito dire, comunque, che, anche se
non era stata approvata la mozione, invece è stata utile e particolarmente importante
l'iniziativa dell'ANCI, soprattutto dal punto di vista del rapporto con l'opinione
pubblica, perché è stata una manifestazione di apertura della settimana del Congresso
ANCI, che credo abbia contribuito molto a creare quel clima traversale di
collaborazione su obiettivi di interesse di tutti i Comuni (mi rifaccio, ancora una
volta, a quanto detto dal Consigliere Carossa, per citare, non casualmente, un
esponente dell'opposizione non sospettabile di inciucio - come direbbe lui - con chi
amministra, che mi pare abbia espresso questi concetti con grande onestà politica ed
intellettuale). Quindi, se la proposta di mozione fosse stata approvata prima, sarebbe
stato meglio, ma credo che la manifestazione dell'ANCI sia stata utile per dare un
messaggio importante che ha valorizzato anche il Congresso che abbiamo tenuto al
Lingotto.
Se il Consiglio lo riterrà opportuno, sarà mia cura aggiornarlo sull'evoluzione della
trattativa, quando si aprirà, con il Governo, naturalmente sulla base delle richieste di
comunicazioni che voi farete o se vi saranno ragioni particolari per tornare in questa
Aula e parlare di questi temi.
Ringrazio ancora per le parole di stima, di sostegno e di incoraggiamento.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Mi pare che l'ultimo intervento del Sindaco possa anche servire egregiamente da
conclusione.
Per quanto mi riguarda, ritengo di avere contribuito alla buona riuscita della riunione
dei Consigli Comunali in Piazza, perché quello è stato il momento in cui si è aperta
la settimana dell'ANCI a Torino.
Certamente, mi rammarico di non essere stato in grado di porre in votazione la
proposta di mozione lunedì direttamente in Piazza, ma, come tutti quanti sanno,
forse, avremmo dovuto usare tutti più cautela e maggiore attenzione.
Pongo in votazione l'emendamento n. 1:
Presenti 40, favorevoli 33, astenuti 7.
L'emendamento n. 1 è approvato.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Pongo in votazione l'emendamento n. 2:
Presenti 40, favorevoli 7, contrari 33.
L'emendamento n. 2 è respinto.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Pongo in votazione la proposta di mozione così emendata:
Presenti 41, favorevoli 36, astenuti 5.
La proposta di mozione è approvata.
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