Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc. 200902809/002, presentata in data 11 maggio 2009, avente per oggetto: "Quanto dura un triennio di servizio per la Divisione Servizi Educativi?" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Borgogno. BORGOGNO Giuseppe (Assessore) Credo che la domanda andrebbe riferita alle norme che riguardano i contratti a tempo determinato varati dall'attuale Governo, in modo piuttosto contraddittorio, negli ultimi mesi. Il Decreto Legge n. 112, il Decreto Brunetta-Tremonti (quello che contiene anche le norme sul pensionamento del personale a 40 anni di servizio e 65 anni di età), prevedeva che non potessero essere prorogati oltre i tre anni quei contratti a tempo determinato che, negli ultimi cinque anni, erano durati almeno tre anni, anche in modo non continuativo. Dall'entrata in vigore di quel decreto, quindi, si sarebbero potuti avviare soltanto contratti a tempo determinato utili a coprire il residuo dei tre anni, rapportato a quanto fatto negli ultimi cinque: se negli ultimi cinque anni, cioè, qualcuno aveva lavorato due anni e mezzo, si potevano stipulare contratti non superiori a sei mesi, se qualcuno aveva lavorato 2 anni e 10 mesi, si potevano stipulare contratti di due mesi. Il Decreto n. 78, convertito a fine settembre in Legge, ribalta questa norma e stabilisce che sia esclusa la soglia dei tre anni, rendendo nuovamente possibile l'utilizzo dei contratti a tempo determinato, così come avveniva precedentemente al Decreto Legge n. 112. Questa mattina, dopo aver interpellato gli uffici del Personale (poiché è materia che riguarda il Settore Risorse Umane e non il Settore Risorse Educative), ho appreso che l'orientamento delle Risorse Umane è di tornare al modello utilizzato prima del Decreto n. 112 (anche se le due norme si contraddicono), fatte tutte le dovute verifiche anche di tipo organizzativo, anche perché, nell'interesse della struttura e del Servizio, si era scelto di riconfermare, pur con contratto a tempo determinato, lo stesso personale. Lo dico, perché la questione posta rimanda al tema delle stabilizzazioni. Le caratteristiche del contratto del servizio e l'entrata in vigore della norma che rendeva più complicato l'uso dei contratti a tempo determinato per lo stesso personale già in servizio complicavano la verifica della possibilità di stabilizzazione (come da finanziarie precedenti) di questo personale, anche in relazione alla particolarità della struttura e del servizio e in relazione al fatto che, fino a qualche tempo fa (ora non più), il futuro di quella struttura era piuttosto incerto. C'era stato un ricorso sull'argomento avanti al TAR di Savona, che aveva dato ragione alla Città di Torino; tuttavia, adesso che lo sbarramento posto dal Decreto n. 112 pare essere superato, si potrà ragionare in termini diversi ed è quello che mi risulta stiano valutando gli uffici delle Risorse Umane. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Lonero. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola all'Assessore Borgogno, per una breve replica. BORGOGNO Giuseppe (Assessore) Vorrei farle notare, Consigliere Lonero, che il Decreto n. 112 è di circa un anno fa: siamo, quindi, nei tempi indicati nell'interpellanza. Le ricordo anche che abbiamo discusso a lungo sull'uso di quel Decreto, anche in Commissione (dove credo lei fosse presente) e sul suo utilizzo o meno. (INTERVENTO FUORI MICROFONO) Sì, ma è valido per altre casistiche. In quel Decreto, c'era anche una questione su questo argomento. Ora, c'è una possibilità nuova (questa sì, è recente), offerta dalla conversione in Legge di un altro provvedimento dello stesso Governo, ma non è che le norme generali le inventiamo noi: noi utilizziamo quelle che già ci sono. Gli uffici mi riferiscono che questa nuova norma può riaprire una discussione sul prolungamento dei contratti a tempo determinato. Il tema della stabilizzazione (nell'interpellanza non si parla di stabilizzazione, ma si può intendere che si volesse arrivare lì) è un tema ancor più complicato. La particolarità del servizio e del luogo e l'indeterminatezza del futuro di quella struttura hanno fatto sì che, all'epoca, non si prendesse in esame la possibilità di stabilizzare il personale. Poiché è stato chiarito il destino della struttura (che funziona e che continuerà a funzionare) e sono state approvate le nuove norme, gli uffici stanno riesaminando tutta la questione. Il Decreto n. 112, però, quello che ha interrotto la procedura che veniva applicata ai contratti a tempo determinato, è di circa un anno fa e quindi riguarda esattamente questi casi. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'interpellanza è discussa. |