Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Iniziamo l'adunanza odierna, discutendo l'interpellanza n. mecc. 200901370/002, presentata in data 17 marzo 2009, avente per oggetto: "Sprechi e disumanità nella mancata assegnazione di case popolari. Meglio un bando permanente?" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Tricarico. TRICARICO Roberto (Assessore) L'interpellanza dei Consiglieri è di straordinaria attualità, perché, in questo scorcio di legislatura regionale, si potrebbe finalmente arrivare ad una modifica della legge che disciplina i criteri e le modalità attraverso cui si assegnano le case di edilizia popolare. Se non ora, mai più; se non in questi mesi, non sarà più possibile, ma si dovrà attendere nuovamente un'altra legislatura, e i cinque anni saranno passati senza che sia stata data una risposta a questa domanda, che anche la Giunta Municipale ha più volte e in più riprese rivolto all'Amministrazione Regionale. In sostanza, noi, come il Consigliere Ventriglia, chiediamo alla Regione Piemonte di trasformare il bando periodico in bando permanente, perché il limite dei quattro anni entro il quale procedere alla raccolta delle domande deve essere assolutamente attenuato, dando facoltà ai Comuni di procedere ad un aggiornamento delle posizioni dei richiedenti o di altri potenziali interessati nei tempi e nei modi stabiliti dagli stessi, quasi da configurare un bando permanente e dinamico. Abbiamo presentato, inoltre, una serie di altre proposte; ne abbiamo presentate dieci, snelle e semplici. Alcune sono attese ormai da anni da tutti i Comuni, ma, in particolare, dalle persone più deboli, perché molte persone sono sotto sfratto per avere ricevuto in eredità dei ruderi nel Sud o in altre parti della Regione (questa sera è in discussione un'interpellanza, presentata da un altro Gruppo, sul medesimo tema). Riteniamo che ci siano alcune storture; per esempio, in alcuni casi, risulta che il canone di edilizia pubblica sia addirittura superiore al canone disciplinato dalla Legge n. 431 del 1998. Riteniamo che sia anche giunto il momento di trasformare il contratto che lega l'Amministrazione all'inquilino in un contratto di locazione, certamente rinnovabile sulla base dei requisiti che presenta l'inquilino, e non configurarlo come una concessione amministrativa a vita, perché alcuni controlli avvengono, tuttavia sarebbe bene che l'inquilino stesso percepisse che sta occupando un alloggio temporaneamente e non a vita. Riteniamo che, mantenendo ovviamente le proprie posizioni (è risaputo - non so se sia ancora così - che esiste una differenza, per esempio, di valutazione tra me, la Giunta e i Consiglieri interpellanti circa la posizione degli stranieri), sia giunto il momento di arrivare all'approvazione di una legge, e credo che cinque anni siano sufficienti per poter stabilire una modifica ad una legge così importante. Per quanto riguarda la seconda domanda, circa la necessità di incrementare il numero dei Vigili addetti a questo servizio, devo dire che, certamente, se fossero di più, lavoreremmo ancora meglio; tuttavia, non posso assolutamente lamentarmi, anzi colgo l'occasione per fare un plauso al Nucleo di Polizia Abitativa, che a pieno regime sta svolgendo in maniera esemplare il compito al quale è chiamato. In ultimo, vorrei fare soltanto una piccola correzione, perché il Consigliere fa riferimento alle modalità di accesso presenti in Francia. In Francia, più che in Italia, è una corsa ad ostacoli riuscire ad ottenere una casa popolare, perché le Autorità adibite a ricevere la domanda sono addirittura tre: la Prefettura, il Comune e l'Agenzia che gestisce gli alloggi. È un meccanismo molto più complicato. Almeno su questo, possiamo dire che, nel nostro Paese, per quanto ci sia una burocrazia altrettanto complessa, siamo un po' più avanti della Francia. In conclusione, sto protestando, anche in maniera un po' vibrata, nei confronti della Regione e del Consiglio Regionale, perché ritengo che, a proposito di politica vicina ai cittadini e che si occupa dei problemi della gente, questo sia un classico caso in cui ci sarebbe bisogno che la Regione intervenisse, perché, poi, questi problemi sono scaricati su di noi, sui Comuni e sulla gente che vive nelle case popolari. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ventriglia. VENTRIGLIA Ferdinando Comincio dal secondo punto con una citazione dal pensiero di Rocco Lospinuso, che è un maitre à penser di quest'Aula. L'Assessore, che tradisce anche nel cognome, oltre che nella fisionomia, un'origine meridionale (la mia è temperata, è tradita più dal nome e dal cognome), si ricorderà l'epoca d'oro durante la quale gli immigrati che lavoravano qui andavano, con le loro Fiat 600 o con la famosa e mitica Fiat 128, una o due volte l'anno al paese, su strade che erano quel che erano e in condizioni di sicurezza precarie. Su quelle macchine, si caricavano intere famiglie e decine di chili di prodotti di varia natura, che venivano portati qui, senza necessità, ovviamente, di controllarne la bolla e i documenti di trasporto. Faccio questa battuta per dire che quelle macchine andavano sicuramente a pieno regime (lei ha usato questa espressione), ma non fornivano un servizio migliore di quello che era nelle disponibilità economiche delle persone a quell'epoca. Oggi, siamo nell'epoca dei minivan, della logistica più accessibile anche per i privati cittadini, quindi, quando lei dice che i Vigili viaggiano a pieno regime, se sono in due viaggiano a regime come una Fiat 128 degli anni '70, non viaggiano a pieno regime come un van o come un trasporto logistico accessibile ai cittadini. Quindi, su questo aspetto chiederei un po' più di attenzione, perché temo che, allo stato, sia l'unico sul quale noi possiamo ancora fare qualcosa, nel senso che è l'unica situazione che dipende interamente dalle nostre competenze, disponibilità e allocazioni di risorse. Vorrei anche avere non soltanto qualche informazione, ma anche qualche notizia nel rapporto tra l'Assessore Tricarico e i suoi Colleghi di Giunta, particolarmente con l'Assessore alla Polizia Municipale, nel senso che se, come penso, una maggiore dotazione di personale potrebbe alleviare questo problema, per quanto nelle nostre facoltà, credo che questo si sarebbe dovuto fare. Per quanto riguarda la prima parte, mi fa piacere che, ogni tanto, andiamo d'accordo; sul tema dell'Assessore, non ho visto le proposte, ma la linea mi sembra di assoluta ragionevolezza, di efficienza e di umanizzazione del sistema, che non può che favorire i beneficiari, i quali, a volte, sono persone in condizioni di disagio, pur essendo tecnicamente al di sotto della soglia in cui i poteri pubblici si mettono in moto. Quindi, abbiamo molti casi di cosiddetta "classe media" o di "parte bassa" che si impigliano in una smagliatura di una rete di ferro burocratica, e rischiano di incontrare grossi guai dai quali diventa difficile, per una persona in quella situazione, riuscire a districarsi. Lei ha posto un caso, mi sembra, emblematico. Noi ne abbiamo discusso; quanto abbiamo discusso, per i sussidi alla povertà, in quest'Aula, se il possesso o no di un telefonino con ricarica o abbonamento fosse un elemento dirimente?! Credo che queste vicende, come quella da lei citata, siano molto frequenti e siano all'origine di un disagio diffuso e una forma di trattamento iniquo nei confronti di tante persone che ne avrebbero bisogno. Ringrazio l'Assessore delle osservazioni fatte, delle quali faremo tesoro soprattutto in campagna elettorale, facendo notare che l'attuale Giunta Regionale, in scadenza, ha pensato a tante cose e vanta sui giornali molti risultati, ma su questo, che è un tema che dovrebbe stare particolarmente a cuore ad un'Amministrazione ufficialmente di sinistra, è rimasta a dormire. Detto questo, dichiaro la disponibilità intera del Gruppo a lavorare, nelle differenze di ruoli, per dare supporto alle iniziative che questa Amministrazione riterrà più opportuno assumere. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'interpellanza è discussa. |