Interventi |
COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200901885/002, presentata in data 6 aprile 2009, avente per oggetto: "Quanto costano e che fine faranno i 711 dissuasori di Piazza Vittorio Veneto?" COPPOLA Michele (Vicepresidente) Rispondono gli Assessori Sestero e Curti. La parola all'Assessore Sestero. SESTERO Maria Grazia (Assessore) Quando l'Amministrazione ha fatto la sistemazione dell'ultima area di Piazza Vittorio Veneto ed il progetto del parcheggio aveva un piano di riqualificazione che prevedeva l'installazione di dissuasori in pietra sferici e la Soprintendenza si è espressa anche su questo dettaglio. Sono stati posati su alcune banchine della Piazza, ma, col tempo, si sono verificati problemi legati alla debolezza dell'ancoraggio a terra di questi elementi, che sono stati rimossi. Non si è proceduto all'installazione di elementi di questo genere anche perché, nel frattempo, il Settore Arredo Urbano ha cominciato a prevedere il Progetto Complessivo Integrato d'Ambito relativo agli arredi fissi e mobili della Piazza. Si è preferito posizionare le cosiddette "piramidi" in calcestruzzo, che sono dissuasori impiegati principalmente nei cantieri in attesa delle soluzioni definitive. La Città ha utilizzato dissuasori mobili già disponibili in magazzino e ne ha comprati altri 300 a 120 Euro cadauno, per un totale di 36.000 Euro. Quando saranno rimossi (fra non molto, ma lo dirà, poi, l'Assessore Curti) dalla Piazza, andranno in magazzino e, dato che vengono utilizzati normalmente per soluzioni transitorie e provvisorie o di cantiere, questo patrimonio resterà all'Amministrazione. Avremmo dovuto comunque comprarne altri per le esigenze che si esprimono in vari luoghi della città. La sistemazione definitiva è quella che la Giunta ha approvato e di cui adesso parlerà l'Assessore Curti. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola all'Assessore Curti. CURTI Ilda (Assessore) Il Progetto Integrato d'Ambito a cui faceva riferimento l'Assessore Sestero è stato deliberato dalla Giunta nell'autunno del 2008 ed ha l'obiettivo - credo di aver già risposto a qualche interpellanza a questo proposito - di individuare soluzioni coordinate e definitive relativamente a due temi, ossia all'organizzazione degli spazi dei dehors e degli esercizi commerciali e la sistemazione degli elementi di arredo. Si è, quindi, elaborato un sistema degli elementi dell'arredo urbano adeguati al nuovo volto della Piazza dopo la realizzazione. Il progetto è stato visto ed approvato dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici. In data 6 luglio è stata pubblicata la gara per l'acquisto di forniture sulla base del capitolato previsto dal progetto elaborato dal Settore Arredo Urbano. La gara si chiuderà agli inizi di ottobre, quindi, trattandosi non di opere pubbliche, ma di un appalto per l'acquisto e posa in opera degli elementi di arredo, nel corso dell'autunno/inizio inverno dovrebbero essere conclusi i lavori. Per quanto riguarda la quantità degli arredi e dei dissuasori, abbiamo fatto una scelta; in alcuni casi, degli elementi di arredo diventano anche dei dissuasori, costituiscono elemento di dissuasione dal traffico e dall'utilizzo delle esedre pedonali, come, ad esempio, portabici, fioriere e panche. I portabici sono 169, i dissuasori fissi 210, i dissuasori a scomparsa 25 (perché in alcune parti delle esedre è indispensabile, nel caso di allestimenti di concerti o di esigenze di pulizie, che sia possibile salire, con alcuni mezzi autorizzati, sulle esedre), 76 dissuasori amovibili, 46 panchine e 156 fioriere. Il posizionamento di tutti questi elementi è anche finalizzato a dissuadere la sosta e la Città ha cercato di evitare il più possibile l'utilizzo del dissuasore vero e proprio, preferendo inserire nell'ambiente della Piazza elementi di arredo. La base d'asta della gara è di 460.000 Euro. Vedremo quale sarà il ribasso d'asta, ma il capitolato è molto preciso sia sulla tipologia, sia sui materiali che devono essere utilizzati. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Lonero. LONERO Giuseppe Il motivo dell'interpellanza deriva da due questioni. La prima è che vedere quei dissuasori, quelle "piramidi" di cemento in una piazza aulica come Piazza Vittorio Veneto - sulla quale, tra l'altro, non sono acconsentite feste di partito o l'installazione di gazebo per la promozione politica, quindi, è trattata bene -, si posizionano più di 700 elementi che sarebbero più adatti in caso di attacco militare all'Italia, da disporre lungo il confine per evitare l'ingresso dei carri armati dei nemici. Si sarebbe dovuto prevedere subito un arredo urbano di alta qualità, come, probabilmente, avremo dopo l'aggiudicazione della gara. A causa di questi dissuasori, per un certo numero di anni la Piazza è stata quasi un pugno nell'occhio per tutti i fruitori, ha comportato una spesa per l'acquisto di questi dissuasori provvisori (magari, se non avessimo dovuto metterli in Piazza Vittorio Veneto, non si sarebbero spesi 36.000 Euro) e, adesso, comporterà lo smantellamento, quindi, l'impiego di risorse umane comunali per rimuoverli, per metterli a magazzino, eccetera. La Città di Torino è stata impegnata sia sotto il profilo dell'impiego delle risorse umane, sia delle risorse economiche in maniera notevole. Abbiamo dovuto aspettare che la Soprintendenza ci tirasse le orecchie per rimuovere questi dissuasori. Il Settore che si occupa dell'esecuzione dei lavori di sistemazione della Piazza e quello che si interessa dell'arredo urbano non sono guardati in faccia, cioè la programmazione di questa Amministrazione lascia molto a desiderare. Questa ne è un'ulteriore conferma. In ogni caso - ripeto -, la Città si è impegnata dal punto di vista delle risorse economiche ed umane in maniera assolutamente inutile e, in più, abbiamo dato per un certo numero di anni una cattiva immagine di una delle piazze più belle. È evidente, quindi, che non posso dichiararmi soddisfatto delle risposte. Faccio solo notare, magari - mi perdonerà il Presidente -, uscendo un po' fuori argomento, che per una gara di "soli" - tra virgolette - 460.000 Euro i tempi di pubblicazione vanno da luglio ad ottobre, invece, per l'affidamento di un appalto di bike sharing di oltre 2 milioni di Euro sono stati dati, recentemente, appena quindici giorni per presentare le offerte. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Ringrazio il Consigliere Lonero perché, al di là - come diceva - di essere uscito dal seminato (cosa che non condivido), ha rispettato i tempi, che quest'oggi sono molto importanti. L'interpellanza è discussa. |