Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200903956/002, presentata in data 19 giugno 2009, avente per oggetto: "Agenzia comunale sulle tossicodipendenze" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Borgione. BORGIONE Marco (Assessore) L'Agenzia cittadina sulle tossicodipendenze è un ente che è stato istituito nel 1996, perché all'epoca era necessario prevedere un raccordo tra le varie divisioni su aree progettuali che riguardavano i temi della prevenzione e delle dipendenze. Poi c'è stata un'evoluzione della normativa e delle leggi regionali. Alla luce della competenza strettamente sanitaria di questo tema è stato anche approvato, con delle precise indicazioni, il piano socio-sanitario regionale da parte della Regione Piemonte. Tutte queste premesse per dire che in seguito l'attività svolta dall'Agenzia cittadina sulle tossicodipendenze non solo è proseguita, seppur sotto un diverso nome, ma ne sono state potenziate le azioni tecniche, progettuali ed assistenziali nell'ambito della Divisione Servizi Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie, in stretta sinergia e relazione non solo con le altre Divisioni della Città, che era l'indicazione che discendeva dalla deliberazione del Consiglio Comunale del 1996, ma soprattutto sviluppando questa attività e competenza sanitaria, soprattutto con la Regione Piemonte e con le Aziende Sanitarie Locali (i SERT, i Dipartimenti di Salute Mentale, le Neuropsichiatrie Infantili), anche sulla base degli indirizzi del Consiglio Comunale per rispondere ai bisogni dei cittadini cosiddetti fragili e multiproblematici. Questo per dire che il nuovo cappello sotto il quale abbiamo lavorato è il tavolo regionale sulla riduzione del danno, che ha visto la prosecuzione del lavoro iniziato nel 1996 dall'Agenzia cittadina sulle tossicodipendenze. In particolare, due sono i Settori della Divisione Servizi Sociali che possono essere individuati quali capofila delle diverse aree di intervento sul tema delle dipendenze. Il primo è il settore delle prevenzioni delle fragilità sociali e sostegno degli adulti in difficoltà, che opera sia attraverso la raccolta del bisogno allo sportello, quindi come front office, sia attraverso azioni educative di accompagnamento e aiuto, oltre all'attività svolta attraverso i dormitori cittadini. I destinatari sono quindi cittadini fragili in condizioni di disagio e il 75% delle persone accolte sono tossicodipendenti ed anche portatori di disagio psichico. Gli operatori del settore operano in stretta sinergia con le Aziende Sanitarie e con i SERT, partecipano al tavolo regionale della riduzione del danno, come ho anticipato in precedenza, nell'ambito del quale sono stati predisposti numerosi progetti, anche in collaborazione con le università. Il più recente dei quali è il Progetto LIMEN, ammesso al finanziamento nell'ambito di fondi regionali, relativo al potenziamento dei servizi offerti dai dormitori cittadini. Inoltre, con il Progetto Sistema si assicurano, in collaborazione con le Aziende Sanitarie, SERT e i Dipartimenti di Salute Mentale, interventi socio-sanitari alle persone senza dimora. Il secondo settore è in capo all'Ufficio Salute e Rapporti con le Aziende Sanitarie Regionali. Opera sulla priorità individuata dal Consiglio Comunale sul tema della promozione della salute e della prevenzione, anche attraverso il polo cittadino per la salute di recente costituzione (nel 1996 non esisteva, è stato costituito l'anno scorso). Ha definito progetti nell'ambito dei fondi regionali, prima quelli stanziati dalla Legge 309, ora quelli disponibili nell'ambito dei piani locali delle dipendenze area prevenzione, fungendo anche da connettore e facilitatore delle reti già presenti sul territorio con il coinvolgimento e la collaborazione del privato sociale e delle reti associative, culturali e sociali presenti sul nostro territorio. Sul tema della promozione della salute e prevenzione delle dipendenze giovanili, dipendenze sia da uso di sostanze, sia da forme nuove, disturbi alimentari, dipendenze da gioco o dipendenze da acquisti, vi è il Progetto "Torino, da Città a Comunità 2", approvato nel giugno del 2009, con cui si assicura continuità a quanto avviato con il primo progetto "Torino, da Città a Comunità", che si è concluso nel 2008, pur sperimentando modalità innovative di coprogettazione con le aziende sanitarie e con le realtà del privato sociale, a partire dalla comune sottoscrizione della Carta degli Intenti. La Carta individua obiettivi strategici, linee guida e contenuti operativi prioritari sulla base dei quali verranno predisposte le future progettualità nelle tre aree di intervento: la prima, comunicazione marketing sociale; la seconda, prevenzione dentro e fuori locali commerciali e luoghi di ritrovo; la terza, prevenzione dentro e fuori gli spazi aggregativi. C'è un tema che viene posto come la presenza di un organismo che sappia realmente rapportarsi con i vari soggetti interessati dalle azioni che vengono svolte sui territori. L'esempio era Parco Stura per raccordarsi e per coordinare le varie attività, non solo di presidio della Città, ma anche complementari alle iniziative già in atto. In un incontro con il Consigliere Salinas e con le associazioni era stato individuato il tavolo che in Prefettura si occupa di ordine pubblico e sicurezza. Quindi abbiamo concordato con il Sindaco e con l'Assessore che partecipa a questo tavolo che nel momento in cui vengono trattate tematiche inerenti a tossicodipendenza o a salute mentale ci sia il coinvolgimento anche della nostra Divisione, perché partecipi, coordini o collabori con tutto quanto viene organizzato sul territorio a favore della prevenzione e della promozione della salute. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Salinas. SALINAS Francesco Ringrazio l'Assessore perché ha colmato il nostro vuoto circa la storia dell'Agenzia cittadina per le tossicodipendenze, una storia che è tanto remota nelle origini quando era un progetto pilota, estremamente all'avanguardia come prodotto di un'elaborazione in una Commissione di questo Consiglio. Detto questo, ci rimane una curiosità, che è potenzialmente una modalità per riprendere i fili di quel dialogo Giunta - Consiglio che, dal 1992 al 1996, diedero questi frutti e riuscire a vedere se questa agenzia non possa essere uno spazio al quale individuare nuove funzioni, anche perché il mondo delle tossicodipendenze è estremamente cangiante. Ora, la struttura di cui ci ha parlato l'Assessore, evidentemente, pur senza una misurazione del lavoro fatto, ci ha fatto capire che ha validi strumenti e potere di intervenire anche in questi termini. Rileviamo anche che in questi anni il tavolo cittadino sulla sicurezza ha saputo dialogare con le strutture; ci chiediamo se ci potrebbe essere spazio, invece, per un'attività di indirizzo su questo tema, un nuovo sviluppo autonomo per quanto riguarda il coordinamento di questi tavoli, e quindi mantenere un'elaborazione costante che poi possa riferire al tavolo sicurezza cittadino. Si tratta quasi di un ragionamento ad alta voce, avendo appreso in questo momento i dati. Però la domanda che ci facciamo (e che potrebbe essere un appunto per uno sviluppo futuro) è se, a fronte della grandissima emergenza che in questi anni il mondo delle tossicodipendenze ha presentato nella Città di Torino, oggi più frammentata, policentrica rispetto agli anni in cui lo spaccio si concentrava per la gran parte al Parco Stura, non si possa ritrovare uno strumento permanente, ma di coinvolgimento pubblico-privato tra l'Assessorato, i suoi Settori e le associazioni, comprendendo i comitati di quartiere, che su questi temi hanno avuto modo di fare una scuola diretta in tanti casi aperti nelle varie realtà della nostra città, pensando a una nuova natura dell'Agenzia cittadina. Questo evidentemente non è lo spazio, non è lo strumento per una discussione di questo tipo, ci limitiamo a ringraziare l'Assessore per l'aggiornamento, sperando che possa esserci lo spazio di un lavoro comune. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Silvestrini. SILVESTRINI Maria Teresa Assessore, volevo brevemente intervenire per dire che sono sinceramente preoccupata ed anche un po' avvilita, perché mi preoccupa estremamente il fatto che alla richiesta di quanto fatto dalla Città dal punto di vista sociale per alcuni soggetti, sappiamo essere in difficoltà e alla fine la risposta sia quella dei dormitori. Ho sentito dare questa risposta per quanto è emerso in Commissione IV quando alla garante per i diritti dei detenuti è stato chiesto cosa fa la Città di Torino per gli ex detenuti: la risposta è stata quella dei dormitori. Ora, per i tossicodipendenti abbiamo i dormitori; per i malati psichiatrici abbiamo i dormitori; per i senza dimora abbiamo i dormitori. Si tratta di 120 posti per persone che ci stanno dalle 20.00 alle 8.00 di mattina. Lo trovo veramente preoccupante. Non possiamo dare questo tipo di risposte, mi dispiace, non so cos'altro dire. Quando i Consiglieri Comunali fanno delle domande, è anche un po' avvilente, perché la risposta è: abbiamo il tavolo qui, abbiamo il tavolo là. Ma io vorrei sapere, invece, che cosa si è fatto per le persone, non per i tavoli. Abbiamo il protocollo qui e il protocollo là, ma vorrei sapere quali persone hanno cambiato la loro vita grazie all'intervento del Comune e non quanti tavoli abbiamo fatto. Ora, le esigenze delle persone molte volte sono più semplici o più complicate di quanto le istituzioni riescano a mettere in campo e sinceramente penso che se c'è una legge di integrazione socio-sanitaria, la parola "socio" qualche cosa vorrà dire e non penso che significherà solo garantire un dormitorio, le cui condizioni attualmente non sono particolarmente accoglienti, in una delle città più grandi d'Italia e che nel passato è stata laboratorio dei servizi sociali. Non è uno sfogo, è un'espressione di grande preoccupazione, la prego di volerla considerare anche come un'apertura di dialogo su temi che non possiamo assolutamente sottovalutare. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola all'Assessore Borgione, per una breve replica. BORGIONE Marco (Assessore) Provo solo a rispondere al Consigliere Salinas che ha posto una questione legata al tema trattato, perché quanto detto dal Consigliere Silvestrini, mi stupisce un po', essendo anche Presidente di Commissione. Ho provato a spiegare come un'iniziativa nata rispetto ad un'esigenza di coordinare all'interno del Comune le forze per arrivare ad una progettazione legata ai fondi della Legge 309 sia stata addirittura superata arrivando a collaborare e coprogettare, perché di campo sanitario si tratta, con le realtà che si occupano di questo tema in ambito regionale, siamo arrivati ad un'evoluzione della semplice Agenzia cittadina, cioè oggi il tavolo è aperto su settori che riguardano dipendenze e salute mentale per affrontare i temi della fragilità. Allora, restituire un ruolo, inteso come quello previsto dal 1996 dalla deliberazione, a mio avviso, è un po' come tornare indietro, anche alla luce della nuova legislazione regionale, se si arriva a definire un livello di intervento comunale, che deve poi confrontarsi con il livello sanitario regionale, abbiamo perso del tempo, perché o è concordato dall'inizio e si coprogetta sulle linee di indirizzo condivise da tutti, o è un doppio lavoro. Allora, in questo avevo inteso come l'attività, non solo non è stata interrotta, semplicemente è cambiato il nome e sono passati 14 anni, si è inquadrata nelle nuove linee con le quali la Regione ha collaborato con gli enti locali. Allora, in tutte le realtà che si occupano di dipendenza e salute mentale siamo inseriti pienamente. A me sembra che questa evoluzione sia il potenziamento di un'iniziativa partita dalla Città nel 1996 e che, francamente, continuerei a seguire, perché mi sembra quasi un tornare indietro. Se continuiamo a ragionare all'interno dell'Agenzia, alla fine ci manca il confronto con l'esterno, che poi è il vero link forte, perché tutta la competenza sanitaria è fuori dalla Città, ormai non ci sono più progetti da presentare alla Legge 309, perché non è neanche più finanziata, ormai è tutta una collaborazione sulla continuità assistenziale, dove coniughiamo gli aspetti socio-sanitari, a cui faceva riferimento il Consigliere Silvestrini, ma i tavoli sono diventati altri. Volevo solo specificare, perché non vorrei che si tornasse indietro rispetto a un grande lavoro che, invece, è stato fatto per proseguire. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'interpellanza è discussa. |