Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo alla discussione congiunta dell'interpellanza n. mecc. 200904421/002, presentata in data 8 luglio 2009, avente per oggetto: "Circoscrizione 2 – Sospeso il servizio trasporto per i malati affetti da Alzheimer" e dell'interpellanza n. mecc. 200903919/002, presentata in data 18 giugno 2009, avente per oggetto: "Sospensione trasporto malati di Alzheimer" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Borgione. BORGIONE Marco (Assessore) Il servizio oggetto delle interpellanze è un servizio proposto, in via sperimentale, dalla Circoscrizione 2 ai residenti sul suo territorio e riguarda l'estensione del progetto di domiciliarità leggera. Nell'ambito di questo progetto, sono garantiti 800 accompagnamenti attraverso l'AUSER e 1000 attraverso il SEA (si tratta, ovviamente, di accompagnamenti legati alla domiciliarità leggera). Essendo emersa la necessità di accompagnare nei vari centri diurni persone affette da Alzheimer, in via sperimentale si è provato ad inserire nella domiciliarità leggera anche questi accompagnamenti non previsti dal servizio sopra indicato. Si è subito verificato che questa estensione del servizio, questo servizio aggiuntivo non era compatibile con il budget messo a disposizione: infatti, in poco tempo, il numero delle persone che ne facevano richiesta è diventato molto elevato; soprattutto, il servizio veniva utilizzato molto frequentemente, trattandosi di un accompagnamento quotidiano, regolare nel tempo: di fatto, poche persone utilizzavano tutta la disponibilità di accompagnamenti messi in campo dalla Circoscrizione 2 in tema di domiciliarità leggera. Inoltre, il Presidente della Circoscrizione 2 Stara sostiene che l'accompagnamento dei malati di Alzheimer non rientra nelle attività di competenza della Circoscrizione, perché la domiciliarità leggera riguarda accompagnamenti di persone autosufficienti o semi-autosufficienti, mentre, per quanto riguarda l'Alzheimer, la componente è prevalentemente sanitaria. Su tutto il territorio della città di Torino, da parte delle Circoscrizioni, non è stato organizzato alcun tipo di servizio di questo genere. È stato, invece, attivato un canale con la Regione, per capire se questa modalità potesse essere compresa in un'attenzione che la Regione riservava al trasporto: lo studio di formule per l'accompagnamento è stato demandato alla convenzione che è in capo ad ogni centro diurno per Alzheimer. La Regione, quindi, ha demandato ad ogni singolo centro l'organizzazione di questo servizio di trasporto. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Lospinuso. LOSPINUSO Rocco Ringrazio l'Assessore per l'impegno dimostrato, anche nel trovare la documentazione: si tratta di un problema serio e diffuso in tutta Torino, che riguarda non soltanto la domiciliarità leggera, ma anche e soprattutto quei malati atipici che, dal punto di vista della deambulazione, sono autosufficienti, ma che, spesso, presentano caratteristiche di borderline, che rendono problematica la loro gestione familiare. Per quanto riguarda quella specie di accordo (se di accordo si tratta e sempre che sia corretto definirlo tale) stipulato tra l'AUSER e le altre associazioni con le varie Circoscrizioni, credo si debba verificare esattamente quali siano questi rapporti, perché mi risulta che l'AUSER abbia una vocazione soprattutto sociale, di volontariato. Questo aspetto deve farci riflettere: credo, infatti, che, quando il Comune di Torino (o la Regione o la Provincia, visto che si tratta di un problema globale) si rivolge alle associazioni di volontariato, si debba verificare con attenzione come le Amministrazioni si pongono nei loro confronti: dato che, nelle associazioni, il trasporto non è gratuito, bisogna controllare con attenzione come avviene e, soprattutto, come viene conteggiato numericamente. Mi risulta, infatti, che, spesso, il trasporto sia effettuato per una singola persona, ma sia calcolato per tre: risulta, cioè, che ci sono tre persone, per ogni viaggio. Le associazioni usufruiscono di tre passaggi, quando, in realtà, ne fanno uno solo. Inoltre, mi risulta che le persone affette da Alzheimer residenti nella Circoscrizione 2 (la Circoscrizione di cui sono a conoscenza) siano soltanto 4-5: non credo che questo numero influisca fortemente sul bilancio della Circoscrizione o del Comune di Torino, dato che si tratta di poche migliaia di Euro. Mi sembra esagerato il fatto di mettere a repentaglio l'istituzione della famiglia per poche migliaia di Euro: ricordo che queste persone, oltre ad essere danneggiate dal punto di vista economico, lo sono anche sul piano psichico familiare, perché le condizioni del malato si ripercuotono sulle famiglie, che sono cosi sottoposte a forti pressioni. Secondo me, occorre valutare con attenzione questo aspetto. Comprendendo le esigenze di queste famiglie, ho contattato personalmente gli uffici per farmi spiegare bene il loro funzionamento, ma non ho avuto una risposta netta. Lei, Assessore, mi ha gentilmente risposto per la parte di sua competenza e per quanto le hanno raccontato: credo, però, che non si possa interrompere all'improvviso un servizio così importante per la salute dell'intera famiglia, non solo del soggetto affetto da quella malattia devastante. Vorrei sottolinearle ancora un aspetto, Assessore, che riguarda il risparmio per la sanità pubblica: da dati, risulta che le persone seguite in un centro diurno hanno circa il 20% di possibilità di essere ancora autosufficienti nella deambulazione rispetto alle persone che rimangono a casa. Se fa il calcolo, quindi, potrà vedere che quelle poche migliaia di Euro sono ben spese. Personalmente, Assessore, mi aspettavo una risposta (così come se la aspettavano gli altri interpellanti e i familiari dei malati) sulle prospettive future di queste famiglie: non tutti, infatti, hanno la possibilità economica di pagare il taxi o di usare la propria auto, trascurando il proprio lavoro, perché si tratta di accompagnare le persone alle otto del mattino e riprenderle alle quattro del pomeriggio, cioè negli classici orari di lavoro). Mi aspetto di sapere da lei, Assessore, quali saranno i tempi e in che modo si potrà aggirare l'ostacolo, anche perché queste persone sono state impallate di responsabilità, tra le responsabilità dell'amministrazione pubblica e quelle dell'ASL. Ho parlato con il Direttore Generale dell'ASL 2 e pare che la questione non sia di sua competenza; allo stesso modo, pare non essere di competenza della Circoscrizione 2 (così scrive il Presidente Stara). Credo, tuttavia, che si tratti di un problema che lei, Assessore, con la sensibilità che le riconosco, riuscirà a risolvere. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Carossa. CAROSSA Mario Intervengo molto brevemente, per poi lasciare spazio al Consigliere Angeleri. Non sono soddisfatto della risposta dell'Assessore, che ritengo un resoconto e che, al massimo, può rispondere al primo quesito posto nell'interpellanza, se corrisponda al vero quanto riportato dal quotidiano cittadino, cioè che questo servizio sia stato tolto. Non risponde sicuramente al secondo quesito, che chiede se, in caso di risposta affermativa al primo quesito, il Comune intenda intervenire presso la Circoscrizione. Anche alla luce delle parole molto gravi appena espresse dal Consigliere Lospinuso, chiedo di approfondire la questione in sede di Commissione: anch'io penso che questo servizio non comporti un esborso enorme per le Circoscrizioni o per la Città di Torino. La Città deve dire chiaramente se, nelle sue priorità, ci siano prima - come mi sembra - determinate categorie di persone, cioè zingari, nomadi, extracomunitari e quant'altro, e poi i malati di Alzheimer. La Città di Torino lo deve dire in sede di Commissione, anche perché - ripeto - non credo proprio che questo servizio costi alla Città un milione di Euro. Anzitutto, leggiamo le cifre e poi, in base a queste, possiamo renderci conto se sia possibile ripristinare il servizio, magari togliendo risorse da qualche altra parte. Chiedo fin d'ora, Presidente, che la discussione sia rinviata in Commissione. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Angeleri. ANGELERI Antonello Anch'io, Assessore, conoscendo la sua sensibilità sui temi del sociale, sono un po' stupito di questa risposta, che chiaramente le è stata scritta dai suoi uffici e che non denota l'opportuna attenzione che occorrerebbe rivolgere a questo tema. Intervengo per sottolineare che le malattie degenerative del cervello sono, purtroppo, il male di questo tempo. L'Assessore sa che la nostra popolazione è molto anziana e che, nel futuro, purtroppo, sarà sempre peggio: penso, quindi, che l'Amministrazione - e, in particolare, lei, che so essere sensibile a questi temi - debba, in qualche modo, intervenire. Non è possibile approvare il ragionamento fatto da lei, in base al quale, dopo esservi accorti che il costo era troppo alto, avete deciso di "fare retromarcia". Non era possibile fare prima questi conti, queste valutazioni? Una vicenda di questo tipo (che coinvolge le famiglie in tempi tanto contenuti e rapidi, da non permettere loro di organizzarsi in casa) necessita di un intervento che surroghi ciò che le famiglie stesse non riescono a fare. Noi chiediamo, così come ha chiesto il Capogruppo Carossa (personalmente, sono d'accordo con lui), di affrontare questo tema non in modo strumentale, con un'interpellanza (non ci interessano le strumentalizzazioni a favore di una parte politica o di un'altra). Chiediamo, invece, di affrontare questo problema (che purtroppo, oggi, investe gran parte delle famiglie torinesi), valutandolo con attenzione, per capire come intervenire. Siamo a settembre: penso che, nel giro di un mese o un mese e mezzo, si affronteranno le questioni relative al Bilancio 2010; siamo, quindi, nei tempi giusti per intervenire e per cercare, per l'anno prossimo, di fronteggiare un problema che, in questo momento, è vissuto con grande angoscia da molte famiglie torinesi. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola all'Assessore Borgione, per una breve replica. BORGIONE Marco (Assessore) Provo a fare una sintesi più semplice, e non burocratica come, forse, è stata la mia risposta precedente: tutto è possibile, però, per quanto riguarda la richiesta, avanzata dal Consigliere Angeleri, di farsene carico come Amministrazione, al di là della condivisione di fondo, occorre capire bene di che cosa stiamo parlando. È legittimo chiedere che l'Amministrazione Comunale si faccia carico di spese sanitarie che competono alla Regione, vorrei soltanto, però, ricondurre questo aspetto all'interno di ciò che già esiste. Alcuni tra i centri diurni di Alzheimer presenti sulla città di Torino sono presenti sul territorio della Circoscrizione 2. Tutti i centri diurni della città di Torino sono normati da un regolamento univoco dettato dal Settore Sanità della Regione Piemonte (è, infatti, una competenza sanitaria), che prevede anche determinate regole per il trasporto delle persone dal domicilio al centro. Ciò di cui i Consiglieri si fanno promotori all'interno delle due interpellanze riguarda un'iniziativa sperimentale di una Circoscrizione (tra le dieci) della Città di Torino, assunta in assoluta autonomia ed indipendenza, che ha interessato un periodo limitato perché, ovviamente, non essendo una competenza amministrativa comunale (tanto meno di una Circoscrizione), si è verificato subito che l'iniziativa non fosse perseguibile nel tempo. Non è una questione di priorità per zingari o extracomunitari, perché le politiche sull'immigrazione che riguardano zingari ed extracomunitari sono concordate dalla Città con il Governo, con il Ministro Maroni, e sono anche finanziate dal Ministro stesso. Così come è stato fatto per Via Asti, così come è stato fatto per Strada dell'Arrivore, così come avverrà per Via Somalia. Non mischiamo, però, le cose. Se la preoccupazione è come fare in modo che queste famiglie trovino maggior favore nell'accompagnare le persone alla frequentazione dei centri diurni, ha ragione il Consigliere Lospinuso: dobbiamo trovare il modo (e non può trovarlo la Circoscrizione, né il Comune, a meno che non ci siano competenze sanitarie che, negli ultimi giorni, siano state conferite agli Enti Locali) per ovviare a questo problema. Non penso che sia sufficiente stanziare risorse finanziarie a bilancio, credo che dovremo anche stabilire le modalità con le quali collaborare con altri enti o con il privato sociale che possano offrire questo tipo di servizio. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Le interpellanze sono discusse. |