Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200607207/02, presentata in data 6 ottobre 2006, avente per oggetto:"Le aziende dell'indotto FIAT escluse dalla mobilità lunga"I sottoscritti Consiglieri Comunali,PREMESSO CHE- la società TNE, alla quale partecipano Comune, Provincia e Regione, ha acquisito terreni dell'area Mirafiori dalla FIAT a fronte di un investimento di 70 milioni di Euro, soldi con i quali il gruppo industriale aveva sottolineato di poter tutelare posti di lavoro anche per le imprese dell'indotto automobilistico direttamente collegato;- rimane un dovere di tutta la classe politica dirigente, in ottica di uno sviluppo della nostra città e della nostra provincia, tutelare oltre ai grandi gruppi industriali anche la piccola e media impresa, categoria che a larga parte è rappresentata nel cosiddetto "indotto FIAT";CONSIDERATO CHE- il progetto di Legge Finanziaria presentato dal Governo Prodi pare per l'ennesima volta favorire la grande industria prevedendo la mobilità lunga per i dipendenti in esubero, cosa che invece non risulterebbe applicabile alle aziende interessate all'indotto;- a quanto pare su pressione dei sindacati non verranno chiuse nel 2007 nessuna delle quattro finestre previste per le pensioni di anzianità (potrà andare in pensione con le regole conosciute chi avrà 57 anni di età e 35 anni di contributi oppure chi avrà 40 anni di contributi);- questo modo di agire rappresenta un evidente handicap per tutte quelle imprese che rappresentando la filiera dell'indotto le quali subiscono le stesse difficoltà che ha la FIAT senza però averne le identiche tutele e garanzie di sopravvivenza; INTERPELLAil Sindaco e l'Assessore competente per sapere:1) se il Comune intenda rappresentare, tramite l'autorevolezza che gli compete, nelle sedi del Governo, della Regione e della Provincia questi gravi problemi che riguardano decine di piccole e medie aziende che sono il vero motore della nostra economia;2) se il Sindaco non ritenga necessario prevedere un incontro urgente con i rappresentanti di TNE e di FIAT per chiedere conto degli impegni presi in termini di occupazione e di sviluppo, anche per quel che riguarda l'indotto e l'automotive, alla nascita della società che ha acquisito i terreni di Mirafiori, come è stato più volte sottolineato dallo stesso Sindaco in campagna elettorale con precise promesse di impegno da parte della Città;3) se esiste la possibilità di attivare un percorso di tutela da parte dell'Amministrazione cittadina verso i lavoratori di quelle aziende che, messe in grave difficoltà economiche a causa della nuova Finanziaria, si potrebbero vedere costrette a ridimensionare il personale o ancor peggio a licenziarlo e chiudere per fallimento. F.to Giovanni Maria Ferraris Daniele Cantore CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, al Vicesindaco. DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco) Per quanto riguarda il primo quesito posto nell'interpellanza, come ben si sa, l'Amministrazione aveva già sollecitato il precedente Governo (e, ovviamente, anche il nuovo) a cercare una soluzione, ma non s'intravede altro se non la mobilità lunga, in particolare per i lavoratori degli enti centrali della FIAT.Il Governo precedente aveva trovato una soluzione, che includeva una serie di aziende in crisi, in particolare del Mezzogiorno, mentre non aveva trovato soluzione al tema posto dalla FIAT, peraltro sollecitato dall'insieme delle parti.Nella Finanziaria, il tema è affrontato sotto due aspetti: da una parte, la possibilità della mobilità lunga e, dall'altra, il rifinanziamento del Fondo di dotazione per le casse integrazioni in deroga, cioè fino all'approvazione della riforma degli ammortizzatori sociali, tema che tutti i Governi, in questi anni, si erano impegnati con le parti ad affrontare, senza poi riuscirci effettivamente.Non credo che occorra assumere alcuna iniziativa al fine di consentirne l'utilizzo anche ad altre aziende, perché il testo, almeno così com'è nella Legge Finanziaria, è stato pensato, ma non è esclusivo d'interessi FIAT, dunque, può essere discusso nel rapporto con altre imprese.Questo è talmente vero che alcune aziende - non dico chi - abbastanza importanti del settore, in particolare nel nostro territorio, stanno pensando, entro i termini previsti dalla Legge Finanziaria (per cui, entro i primi due mesi dalla sua approvazione), di non presentare anche loro proposte. Ovviamente, è da definire in sede di Ministero. In ogni caso, vedremo se ciò si realizzerà, ma, comunque, il principio è fatto salvo; normalmente, però, le piccole e medie imprese fanno poco ricorso a questo strumento, perché ha un'elevata onerosità per le imprese stesse, in quanto bisogna accompagnare i lavoratori. Esistono accordi sindacali che prevedono anche un'integrazione salariale dovuta al decalare della mobilità, ma, laddove non ci siano, sicuramente a carico dell'impresa ci sono gli oneri per la contribuzione assicurativa.Io conosco alcune piccole e medie imprese - anche qui non faccio nomi - con cui ho provato ad interloquire in questi anni, cercando di portarle a ragionare in questa dimensione, perché difficilmente i loro esuberi, dal punto di vista degli organici, sono trattabili in altro modo, o per ragioni legate all'identità, o per ragioni legate alla disabilità, con seria difficoltà di ricollocazione sul mercato del lavoro.Abbiamo parlato più volte in III Commissione dei progetti di ricollocazione che facciamo, in particolare per i lavoratori privi dell'indennità di mobilità. Anche se, poi, loro non vi accedono, il fatto che la FIAT e, magari, qualche altra importante azienda decida di usare questo strumento sicuramente facilita le piccole e medie imprese, perché, quali, invece, la possibilità di una prosecuzione o di far sì che i loro lavoratori in parte si aggancino, eventualmente, al pensionamento, deriverebbe solo dalla possibilità di ottenere le proroghe della cassa integrazione.Come sapete, abbiamo un Fondo regionale che opera da questo punto di vista e che ha consentito, ovviamente, proroghe oltre a quelle previste dalla legge e, in particolare, per il settore dell'auto, della moda e dell'abbigliamento. Penso che, alla fine, anche se loro non vi accedono, il fatto che FIAT vada su questa strada risolva anche il problema delle proroghe per chi è in cassa integrazione, perché non attiverebbe quel Fondo e, ovviamente, l'utilizzo che ne farebbe FIAT sarebbe molto significativo. È talmente vero che l'anno scorso, per non aver fatto il provvedimento (non avendo trovato una soluzione sul provvedimento), si è dovuto chiedere al Governo nazionale un rimpinguimento del Fondo regionale, perché la proroga della cassa integrazione ordinaria alla FIAT assorbiva largamente le risorse del Fondo regionale.Da una parte, la Legge Finanziaria fa questa operazione, dall'altra ci dovrebbe essere questa uscita e questo ci consente di non drammatizzare alcune situazioni aziendali di grande difficoltà che, senza aver la possibilità di aggancio ad una mobilità lunga, possono almeno avere la cassa integrazione ordinaria in proroga. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ferraris. FERRARIS Giovanni Maria Volevo chiedere di puntualizzare solo una cosa; sostanzialmente, la FIAT non farebbe in qualche modo riferimento alla mobilità lunga, in quanto potrebbe riutilizzare il Fondo destinato per la cassa integrazione, se non ho... DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco) (Intervento fuori microfono). FERRARIS Giovanni Maria È il contrario. DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco) (Intervento fuori microfono). FERRARIS Giovanni Maria Infatti, mi pareva di aver colto questo.A questo proposito, con l'interpellanza cercavamo proprio, invece, di stimolare l'Amministrazione a farsi in qualche modo parte attiva, affinché non solo la FIAT possa interessarsi ed interessare il nostro Governo sulla mobilità lunga, ma che possa anche venire contemplata quella parte di imprese che - non dico al 100% - convergono le loro attività e le loro commesse con l'azienda FIAT, altrimenti potremmo avere uno scenario discriminante, che vedrebbe, da un lato, la FIAT, che beneficia di questo aspetto, dall'altro, le aziende più piccole e, quindi, meno indotte - come diceva l'Assessore stesso - a richiedere di impiegarla per i costi che questo comporta e, quindi, verrebbero meno le risorse e le possibilità perché anche queste aziende possano adottarla.Mi aspettavo un impegno, per quanto possibile, da parte della Città, ad attivarsi, tant'è che al punto secondo dell'interpellanza stimolavo, chiedendo se non fosse il caso di valutare, insieme a FIAT ed ai rappresentanti di TNE, eventuali iniziative differenti, anche relative al fatto che, dovendo questo progetto di TNE essere volto all'occupazione ed allo sviluppo, poteva venire riconvertita una parte delle attività a tutela di queste piccole e medie imprese.Questo è lo scenario che io disegnavo. Non è detto che sia possibile, ma lo stimolavo nella domanda.Mi pare che non sia chiaro quanto ho chiesto proprio nell'oggetto dell'interpellanza. Volevo, magari, un approfondimento, se fosse possibile, dall'Assessore, altrimenti non mi ritengo esaudito dalla risposta. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Vicesindaco. DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco) La cosa che posso dire e che, in parte, posso cercare nelle mie responsabilità di Assessore al Lavoro e che ho fatto, è sollecitare altre aziende ad utilizzare lo strumento. Anche nella precedente situazione, pur non avendo trovato l'accordo col Governo precedente, in realtà, però, non ne avevano fatto richiesta.Per quanto riguarda TNE, in questo caso non ha nessun ruolo e non può averne, nel senso che deve gestire, ovviamente, la riqualificazione ed il riutilizzo di quell'area sulla base dell'indirizzo che gli daranno entro l'anno i soci, per cui, essenzialmente dei livelli pubblici. Non è pensabile una rotazione da parte di quei lavoratori in aziende che non sappiamo ancora se si andranno ad ubicare a Mirafiori e se avranno bisogno di assumere personale.Per quanto riguarda l'eventualità che se le piccole imprese possano, sul piano teorico, accedere, lo confermo. Credo che non ci sarà molta iniziativa in questo senso, stante i costi. Meno male che alcune situazioni - non faccio nomi - andranno in quella direzione, perché almeno potranno beneficiare dell'unica cosa che le piccole aziende utilizzano ed hanno la possibilità di utilizzare, che sono le proroghe della cassa integrazione.Credo che possiamo prendere un appuntamento - lo deve dire il Consigliere interessato all'interpellanza - per febbraio-marzo, quando sapremo quali saranno le aziende e comunicare al Consiglio, in sede di III Commissione, che cosa stia succedendo sulla nostra area in rapporto a questo provvedimento. Lo faccio volentieri, anche perché in quel periodo, con l'approvazione della legge, si aprirà un minimo di possibilità di interlocuzione. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ferraris. FERRARIS Giovanni Maria Colgo l'invito dell'Assessore a relazionare nei prossimi mesi - diciamo febbraio o marzo del prossimo anno - il punto della situazione di queste piccole e medie imprese. Se fosse possibile chiederei di cercare di accompagnarle verso questo strumento, lei dice, poco interessante per la natura dei costi che comporta, perché, probabilmente, non è la cassa integrazione l'unica possibilità e, soprattutto, non offre quello spiraglio di garanzie che verosimilmente la mobilità lunga potrebbe offrire. Invito l'Assessore a farsi parte attiva per quanto richiedo. Sul TNE aspettiamo esiti diversi in relazione a quanto i soci pubblici, che sono maggioranza, decideranno nei prossimi mesi. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'interpellanza è discussa. |