Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Abbiamo ricevuto quattro richieste di comunicazioni in Aula del Sindaco in merito alla vicenda relativa alla candidatura della nostra Città ad ospitare Expo 2015, che - come tutti avete letto sui giornali - è stata, invece, assegnata alla Città di Milano. Ci sono state polemiche. In merito a questo, non vi leggo le lettere, perché affrontano tutte lo stesso argomento, con sfumature parzialmente differenti. Abbiamo ricevuto la richiesta del Capogruppo di Alleanza Nazionale, Agostino Ghiglia, del Capogruppo della Lega Nord, Mario Carossa, del Capogruppo del Gruppo Consiliare Misto di Minoranza - Piemonte e Libertà, Dario Troiano, nonché del Capogruppo di Forza Italia, Daniele Cantore. La Conferenza dei Capigruppo ha analizzato le richieste ed ha concordato con la Giunta le comunicazioni del Sindaco. Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo ha deciso, al termine delle comunicazioni, di concedere per un tempo massimo di cinque minuti ad ogni Capogruppo o, comunque, membro del Gruppo stesso, di poter intervenire in merito alle comunicazioni del Sindaco.La parola al Sindaco. SINDACO Ringrazio i richiedenti delle comunicazioni, anche se i toni di alcune lettere mi sembrano un po' al di sopra delle righe. Ho presente, naturalmente, la richiesta del Consigliere Ghiglia, dalla quale si può dedurre che avrei potuto fare di più, non so bene cosa, forse dimettermi o, più probabilmente, bruciarmi sulla pubblica piazza! Al di là di questo, sono lieto di poter parlare di questo tema davanti al Consiglio, anche se, inevitabilmente, abbiamo dovuto parlarne prima con la stampa e con l'opinione pubblica. Credo che prima di ogni altra cosa, vada ricostruita minimamente la storia di questa vicenda. Si sta parlando della candidatura ad un'esposizione internazionale, che si terrà nel 2015, decisa da un ente di natura privata che è il Bureau International des Expositions.A marzo 2006, quando ci recammo a Parigi per ricevere da parte dell'Unesco l'incoronazione di città capitale del libro per il 2006-2007, la persona che per la diplomazia italiana cura i rapporti con il Bureau International des Exposition - visto che a Torino si erano appena svolte le Olimpiadi, avevamo conquistato sul territorio una capacità organizzativa riconosciuta da tutti e non c'era nessuna città italiana che avesse pensato a candidarsi - ci consigliò di valutare con il Governo la possibilità di candidare la città di Torino per l'Expo 2015. Solo Trieste aveva avanzato un'ipotesi di candidatura, ma per l'Expo "minore", che avviene fra i due Expo maggiori nel 2013.Quindi, prendemmo contatto con l'allora Ministero degli Esteri - ancora retto dall'Onorevole Fini - e attraverso dei funzionari accertammo che, effettivamente, non c'erano altre città candidate; a questo punto, decidemmo di preparare il dossier e di presentare la candidatura, cosa che è stata fatta ad ottobre di quest'anno. Dico questo per ricostruire minimamente la storia e per far capire una delle motivazioni del mio risentimento nei confronti del Governo, anche perché c'era, se non altro, una primogenitura di questa candidatura, che avrebbe meritato un riconoscimento sul piano quantomeno formale.Nel frattempo, Milano individua questa possibilità e costruisce la sua candidatura, che conosce due sponsorizzazioni da parte del Presidente del Consiglio Prodi: la prima, in occasione dell'incontro a Milano per la costituzione del cosiddetto Tavolo Milano, qualche mese fa; la seconda, in occasione del viaggio a Shanghai in cui, in presenza del Sindaco Moratti - che era a Shanghai non come Sindaco di Milano, ma in virtù del fatto che, quando era Ministro dell'Università, aveva favorito la costruzione di un campus che vedeva come interlocutori il Politecnico di Shanghai, da una parte, e i due Politecnici di Torino e Milano dall'altra parte - fu, con grande eco di stampa, ripresa l'indicazione, da parte del Presidente del Consiglio, di Milano come città che si sarebbe candidata. Non abbiamo ritenuto di fare passi indietro proprio perché pensavamo che fosse giusto valutare le due candidature, anche perché ritenevamo, e io ritengo ancora, che il nostro dossier avesse, dal punto di vista del contenuto, un elemento di superiorità rispetto a quello di Milano. Il dossier conteneva la proposta di articolare l'organizzazione dell'Expo 2015 su un concetto e su una pratica organizzativa di reti tra le città, in particolare le città del nord-ovest, che muoveva dalla convinzione - che in me resta tale - che, dato il tema che avevamo deciso di porre al centro dell'Expo, cioè la conoscenza o, per essere più precisi, la passione per la conoscenza, il concetto delle reti tra le città fosse un concetto organico alla crescita di questa conoscenza, assai di più che non la concentrazione in una sola realtà urbana. Detto in altri termini, pensavamo che il modello organizzativo che tende a coinvolgere reti fra città collegate fra loro da sistemi infrastrutturali - che all'epoca saranno, tutti auspichiamo, modernizzati e compiuti - fosse non soltanto un modello organizzativo più funzionale, ma un modello di sviluppo di città più congruo a far crescere quella risorsa e quel fattore della conoscenza che riteniamo essere uno dei fattori strategici per la crescita delle nostre economie.Ritenevo e ritengo che in questo ci fosse un elemento di maggiore innovatività della nostra proposta rispetto a quella del dossier milanese. Ho l'impressione, lo devo dire apertamente, che i dossier non siano neanche stati aperti e che, comunque, se sono stati aperti siano stati scorsi molto di corsa. Se i dossier fossero stati scorsi - e questa è l'origine vera della mia reazione - credo che sarebbe stato corretto (come avviene, a mia saputa, di fronte a qualsiasi livello di candidature di soggetti diversi) avere un momento, anche breve, in cui fosse consentito ai proponenti di illustrare i motivi, le ragioni, le modalità delle proprie candidature, possibilmente in un confronto collegiale, per poi accettarne, con assoluta serenità, le conclusioni che ne fossero state tratte. Questo non è stato fatto e questa è la ragione, prevalentemente metodologica, per la quale ho ritenuto e ritengo che quella scelta abbia costituito un vulnus nei confronti della città. Non per il merito, perché sono il primo a riconoscere - l'ho fatto pubblicamente e telefonicamente con il Sindaco Moratti, anche prima che ci fosse la decisione - che Milano abbia tutti i titoli - e questo è ovvio - ma anche tutti i diritti, essendo una città che da molto tempo non organizza eventi internazionali straordinari. Credo occorra risalire ai Mondiali del '90 per trovare un evento internazionale straordinario, sportivo o non sportivo, organizzato direttamente dalla città di Milano. A dire il vero, i Mondiali del '90 non lo furono nemmeno, perché furono organizzati da più città. Quindi, bisogna risalire molto indietro nel tempo, per cui il diritto della città di Milano ad essere candidata a possibile evento internazionale, evidentemente, è un diritto che c'è tutto e nessuno può pensare il contrario.Ripeto che la questione che ho voluto mettere, criticamente, in risalto con il Governo è stata quella che ho detto prima, ossia quella metodologica, sapendo che, però, in casi come questo, in cui sono in gioco i rapporti fra Istituzioni dello Stato, il metodo è sostanza. Il metodo, infatti, adesso, si presenta su una questione che riguarda l'Expo 2015, domani si può presentare su una questione che riguarda decisioni per la Finanziaria, dopodomani si può presentare su altre questioni. Occorre avere, quindi, pari dignità istituzionale, che ha la stessa importanza della decisione presa. Credo di aver già chiarito che la mia posizione non è assolutamente antimilanese, anzi, penso che, se ve ne saranno le condizioni, dovremmo collaborare su tutta una serie di altri dossier (compreso questo) aperti con la Città di Milano.Ricordo, per inciso, che stiamo parlando di una candidatura che sarà decisa nel 2008 da un'associazione privata, che fra i concorrenti ci sono città come Smirne e Mosca e che i criteri con cui saranno assegnate queste candidature possono essere di varia natura. Quindi, credo che nessuno sia in grado di ipotizzare il risultato finale. Per questo motivo, ho dichiarato a Letizia Moratti, e ribadisco qui, che sono pronto a firmare un appello, a dare una qualsiasi forma di sostegno che possa essere ritenuta utile per rendere più forte la posizione di Milano che, a questo punto, è la posizione italiana per ottenere questo risultato.Mi verrebbe da fare una battuta, ma la farò poi, magari in conclusione. Sarebbe interessante se alcune battute critiche nei miei confronti, che ho sentito da alcune forze che a Milano sono al governo, fossero fatte anche dai rispettivi Gruppi Consiliari a Palazzo Marino, ma temo che la mia sia un'illusione e non voglio spingermi a tanto!Sperando di aver chiarito i punti di criticità nei confronti del Governo, l'atteggiamento nei confronti di Milano e di aver fatto un po' la storia, concludo dicendo che penso occorra essere, come siamo, una città che vive in un Paese. Non siamo un campanile che vive di vita propria, quindi, credo che certi giudizi che ho letto in questi giorni siano un po' affrettati: o è vero il giudizio tratto da un'affermazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per cui Torino è di esempio all'Italia, o è vero che Torino è lo zimbello d'Italia!Tutte e due insieme queste affermazioni, a distanza di tre giorni non possono essere fatte, c'è un problema di analisi del giudizio nei confronti della nostra città. Torino è una delle città italiane che sta dando un contributo serio per cercare di far uscire il Paese da una situazione di crisi e difficoltà in cui si è trovato in tutti questi anni.Credo anche che dobbiamo vivere con la consapevolezza di quello che siamo, ossia l'unica città in Italia (può piacere o meno) che, dal 1960 (dopo 45 anni) organizza un grande evento come tale, perché, ripeto, tutti gli altri grandi eventi internazionali sono stati organizzati dallo Stato, da più parti, ma la prima città che è tornata ad organizzare un grande evento sportivo è stata Torino. Quindi, se fossimo proprio così deboli, se ci portassero proprio via tutto, se fossimo così incapaci di fare lobby, se fossimo proprio così poco in tutto, non saremmo riusciti a fare quanto abbiamo fatto e non avremmo fatto fare bella figura, come, invece, credo siamo riusciti a fare. Dico questo, perché l'atteggiamento con il quale affrontiamo questi temi è molto importante. C'è una certa sindrome da deprivazione costante che affligge una parte della nostra città che non aiuta poi a portare avanti le battaglie quando è necessario.Con la mia posizione credo di aver espresso la delusione, forse, più che non la rabbia di una parte della città e ritengo che adesso, partendo da qui, possiamo cercare di lavorare per ottenere la collocazione e il sostegno che ci spetta in quello che è l'appuntamento naturale per la nostra città, ossia il 2011 che, forse, se fosse stato presentato, da parte del Governo, insieme agli altri appuntamenti per le altre città (le Olimpiadi del 2016 per Roma e il 2015 per Milano), avrebbe potuto offrire un pacchetto di coinvolgimento delle città capace di dare a tutti più prospettive e più certezze. Credo, però, che le criticità espresse e le scelte del Governo ci rafforzino nel richiedere che sia riconosciuto quello che è un ruolo naturale (perché la Storia non è acqua), ossia che Torino, Firenze e Roma, in quest'ordine, siano le città sulle quali incardinare i festeggiamenti, le celebrazioni dei 150 anni d'Italia e che nessuno può mettere in discussione.Ma per fare questo, ci vogliono delle risorse e io penso, come ho avuto modo di dire anche al Sottosegretario Letta (che mi ha telefonato e con il quale c'è stata una spiegazione dei fraintendimenti che potrebbero esserci stati nel giro di telefonate), che sarebbe importante se in questa Finanziaria, così come ci sono 150 milioni (sempre che la Commissione Bilancio non li abbia stralciati per Roma Capitale), o così come ci sono 5 milioni all'anno per chi organizzerà l'Expo 2015, ci fosse una cifra che permettesse di affrontare gli impegni organizzativi necessari per predisporre un progetto per il 2011 all'altezza delle aspettative della città e credo di tutto il Paese. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Troiano. TROIANO Dario Già in Commissione abbiamo avuto l'impressione di una certa mancanza di convinzione, signor Sindaco, su questa candidatura; perlomeno, questo è quanto si era percepito in una Commissione congiunta (V più I), convocata, qualche settimana fa per parlare del tema di Expo 2015. Inoltre, signor Sindaco, che le sue dichiarazioni successive relative a una sorta di partnership con Milano e Genova, ossia il famoso Nord-Ovest che lei aveva individuato, a me, personalmente, ha dato un po' l'idea di una trattativa al ribasso, rispetto a quella principale, che era di dare a Torino l'opportunità di ospitare Expo 2015. Ci sono molti motivi per cui sarebbe stato opportuno, anche dal punto di vista naturale, che Torino ospitasse Expo 2015.La nostra è una città che ha, da sempre, ospitato organismi internazionali; è una città internazionale che ha, tra l'altro, la necessità di far trascorrere ancora alcuni anni per capire quale sarà lo spessore della crescita e dell'alternativa socio-economica e produttiva dopo gli eventi degli ultimi 10-15 anni. Il tema di Expo 2015 si sposa molto bene con quanto Torino ha fatto e sta facendo in tema di alimentazione: il Salone del Gusto si svolge, infatti, ormai, con cadenza annuale, abbiamo la possibilità di ospitare eventi internazionali, avendo strutture già collaudate e consolidate, per cui, come ho già detto qualche settimana fa in Consiglio, signor Sindaco, ritengo sia diverso il pensiero di poter utilizzare come elemento di risarcimento le manifestazioni del 2011 che, se va bene, saranno un evento nazionale.Ovviamente, anch'io mi auguro che a nessuno venga in mente di scippare alla nostra città l'evento dell'Unità d'Italia, visto che già nel 1961 è stato ospitato nella nostra città e visto che Torino è stata la prima capitale del Regno d'Italia. Spero che a nessuno venga in mente di farlo, anche se, su qualche giornale, già si legge che Firenze e Roma potrebbero accampare qualche pretesa. In questi giorni, signor Sindaco, ha letto sui giornali una sua affermazione, in cui sosteneva il maggior valore di Terra Madre rispetto ad Expo 2015, dal punto di vista dell'impatto. SINDACO Dal punto di vista qualitativo. TROIANO Dario Dal punto di vista qualitativo.Questa affermazione mi ha ricordato la famosa favola "La volpe e l'uva" di Fedro, precisamente quel passo in cui la volpe dice: "nondum matura est".Credo che il fatto di sostenere che Terra Madre ed Expo 2015, dal punto di vista dell'internazionalizzazione della città, rientrino in questo tipo di parametri, avrebbe potuto essere un elemento rafforzativo.Anche per questo motivo sarebbe stato opportuno spingere in questa direzione.Il Sindaco ricordava che, nella nostra città, abbiamo avuto le Olimpiadi, cioè il primo importante avvenimento sportivo del secolo, ma non bisogna dimenticare che le Olimpiadi sono arrivate a Torino per un combinato disposto di situazioni. Innanzitutto, dobbiamo ricordare che, se non fosse stato per il senatore Giovanni Agnelli, le Olimpiadi non si sarebbero svolte qui, con questa facilità, e poi, non dimentichiamo che il tanto vituperato governo precedente ha dato qualche danaro alla nostra città, togliendo qualche castagna dal fuoco su alcuni problemi, TOROC compreso.Mi hanno stupito alcune dichiarazioni del Presidente del Consiglio di queste ultime 48 ore (cioè da quando si è avuta la notizia che Milano era la città prescelta): ad esempio quella in cui sostiene che Milano abbia maggiori possibilità di passare nel 2008 nella concorrenza con le altre città internazionali che si sono presentate come candidate e quella in cui dice che, comunque, un beneficio, una ricaduta positiva ci sarà anche su Torino (è un po' come dire che le Olimpiadi invernali ospitate quest'anno a Torino abbiano portato benefici a Novara o ad Aosta: non è così. Anzi, forse, marginalmente è possibile, ma è chiaro che il core business ricade sulla città).Mi ha stupito anche una dichiarazione del Sindaco di Milano Letizia Moratti, quando sostiene che la città di Milano guadagnerà 30 milioni di visitatori. Questo significa che Torino ne perderà altrettanti: mi sembra un impatto molto forte.Infine, mi hanno stupito due dichiarazioni del Sindaco riguardo a Prodi (eventualmente potrà smentirle). Lei, signor Sindaco, ha detto che Prodi ci ha offeso, ne ha spiegato i motivi, nel senso che lei ha ritenuto un'offesa il fatto che non abbia convocato le parti in competizione (alcuni giornali hanno anche riportato - non so se sia vero - la notizia che lei abbia dato del "bugiardo" a Prodi: noi ce n'eravamo già accorti prima, lei se n'è accorto più di recente - sempre che sia vero quanto riportato dai giornali -, in ogni caso c'è ancora tempo).I giornali hanno anche riportato la notizia che il Sottosegretario alla Presidenza Letta l'aveva rassicurata dal punto di vista della potenzialità della città: probabilmente, signor Sindaco, parlando anche delle passate Olimpiadi, si è rivolto al Letta sbagliato. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Ghiglia. GHIGLIA Agostino Non ho molto da dire; però, innanzitutto, devo dire che non comprendiamo l'umorismo british del Sindaco Chiamparino, ormai troppo proteso verso il Partito Democratico. Stiamo ancora tentando di tradurre la frase "not in my backyard", e già il Sindaco fa battute su Milano, che non riusciamo a comprendere (magari ce le spiegherà in separata sede, o in sede di replica). Non so proprio cosa ci sia da ironizzare.Signor Sindaco, lo dico con molto garbo, a voce bassa, in maniera misurata, ma la sostanza è quella: ci sembra che, con il governo della sinistra che ci ha umiliato e che ha offeso la nostra città, lei stia facendo un gioco delle parti abbastanza scontato.Sarei portato a dire che non le credo assolutamente: secondo me, la ricostruzione che lei ha fatto è una mistificazione studiata della realtà. Perché le dico questo? Perché non posso credere che il Sindaco di una metropoli come Torino, Sergio Chiamparino, il Sindaco delle Olimpiadi, nonché sbandieratore mondiale, internazionale e galattico, si faccia soffiare la candidatura per Expo 2015, senza avere nemmeno una telefonata.Non ci credo, signor Sindaco; perché, se è così - e non ci credo - significa che lei non gode di alcuna considerazione nei confronti del suo Governo e che gli unici soldi che ha ottenuto li ha ottenuti da Silvio Berlusconi e dal Governo di centrodestra. Visto che non lo credo, lei lo sapeva benissimo e ha portato avanti il solito teatrino della politica, perché il governo è amico suo e lei, in qualche modo, deve tenere bordone a queste scelte che subisce. Ci potranno anche essere motivi validi per cui Expo 2015 vada altrove, ma sicuramente lei sta facendo la sua parte, cioè lei ha sta interpretando un ruolo, quello del povero Sindaco inconsapevole, che viene umiliato e offeso con tutta la sua città, perché tra tutti i "cattivoni" del suo Governo, quelli che sente - penso - tutti i giorni, essendo anche amico personale di Livia Turco, del Ministro Ferrero, del Presidente della Camera dei Deputati Bertinotti e di Fassino, che è uno dei massimi della coalizione, l'unico che non sapeva era Chiamparino. Non ci credo!Non può che essere una bugia. Lo dico per lei: quasi mi augurerei, per la sua dignità politica (non per quella umana, che è personale ed indiscutibile), per il suo peso reale e specifico, che fosse una bugia! Non ci posso credere, non esiste che un Presidente del Consiglio dei Ministri possa sbeffeggiare, offendere e non tenere in alcuna considerazione il Sindaco di Torino. Non ci credo.Quindi lei non ci ha detto la verità. Non solo: questa cosa è stata costruita e lei lo sapeva fin dall'inizio. Penso che i Ministri piemontesi non contino assolutamente nulla: addirittura il Ministro Turco viene a Torino e si rifiuta di rispondere ad una domanda specifica. Io mi chiedo come sia possibile (ma questa è un'altra storia e il Ministro Turco non è presente, quindi glielo chiederà qualcun altro in un'altra sede)!Vede, la cosa è troppo ben architettata, perché cercate, anche qui, di fare il solito gioco delle tre carte: lei scarica un po' sul 2011 e ha già messo le mani avanti, dicendo che dovremo dividere i soldi che arriveranno con Firenze e Roma.Va bene, signor Sindaco, però lei lo sa meglio di me che non c'è paragone.Intanto, siamo stati la prima capitale d'Italia e, quindi, 4 o 40 milioni di Euro avrebbero dovuto darceli ugualmente e nessuno avrebbe potuto toglierceli. In secondo luogo, non possiamo paragonare un fatto per noi importante, ma sicuramente interno alla nazione italiana, con un'esposizione universale, che avrebbe richiamato a Torino 30 milioni di persone. Non so se lei lo sapesse e se abbia fatto tutto il possibile, noi non le chiederemo mai di immolarsi per questa città, però una cosa è certa: in questa città l'Expo 2015 non è arrivata e lei sta tenendo bordone ad un governo che danneggia pesantemente la nostra città. Può anche darsi che noi soffriamo di sindrome da deprivazione costante, però sicuramente l'unica - e ultima - persona che ha portato qualcosa a questa città si chiamava Giovanni Agnelli, non certo Castellani, né Chiamparino. Voi avete goduto ampiamente dei fondi elargiti dai governi non vicini, mentre quelli vicini, finora, vi hanno soltanto umiliati. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Zanolini. ZANOLINI Carlo Innanzitutto, ringrazio il Sindaco per la spiegazione di tutto l'iter che non conoscevo e penso che abbia illustrato il merito del problema che effettivamente è più complesso di quanto poteva sembrare dai giornali.I problemi sono soprattutto di forma: proprio 7 giorni fa qui, in Consiglio Comunale, abbiamo approvato una mozione di indirizzo nella quale mostravamo fortemente il desiderio che l'Expo 2015 fosse portato nella nostra città e dopo pochi giorni è arrivata la dichiarazione con la quale l'attuale Presidente del Consiglio dei Ministri ha comunicato l'esclusione della nostra città, comunicazione che critico nella forma e nella quale registro una notevole caduta di stile nei tempi, nei luoghi, nei modi e nell'enunciazione dei motivi; mi sembra uno schiaffo alla Città venire a Torino e dire che l'Expo 2015 non si terrà più qui. Critico molto questa scelta, perché sono stato eletto dai cittadini torinesi e non dai cittadini italiani in generale, di conseguenza devo prendere una posizione in qualità di rappresentante dei cittadini di Torino e mi pare che la forma non sia stata elegante.Questa scelta mi colpisce doppiamente, perché mi aveva già molto turbato che, quando Prodi era Presidente della Commissione Europea, aveva impedito (o perlomeno non aveva favorito) che a Torino fosse istituita l'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare. Questa è stata una scelta gravissima che noi ambientalisti abbiamo stigmatizzato, perché noi avevamo le competenze tecniche e politiche per ospitare questa Agenzia, ma fu preferita Parma e, secondo me, in qualità di Presidente della Commissione Europea, Prodi avrebbe potuto influire molto su questa scelta.Vorrei scagionare completamente il Sindaco, che penso abbia fatto tutto il possibile affinché l'Expo 2015 fosse portata qui a Torino.Registro anche un'ulteriore mancanza di eleganza, nel senso che il leader di quello che dovrebbe essere il Partito Democratico si rivolge contro una tra le prime grandi Città a seguire un percorso di aggregazione politica innovativa e riformista quale quella del Partito Democratico a cui noi Verdi guardiamo con attenzione, e mi sembra strano che in questa occasione venga a creare un danno diretto o indiretto ad una Città che in un certo senso le è amica, perché sta seguendo un progetto politico molto importante.Chiuderei qui il mio intervento che ho ritenuto di dover fare, perché molti miei elettori mi hanno telefonato protestando per questa notizia; ritengo legittimo che si critichi quando è ora di criticare e accetto ogni tipo di critica alle mie parole. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Gallo Domenico. GALLO Domenico Intervengo solo per dire che sono d'accordo con il Sindaco su tutte le sue esternazioni di questi giorni, ma anche per dire al Consigliere Ghiglia che non vorrei che tutte le occasioni fossero buone per gioire dei problemi che accadono in questa città.Penso che la politica sia altro e il Consigliere Ghiglia non perde occasione per attaccare l'Amministrazione quando accadono cose negative, però nei suoi interventi non cita le grandi manifestazioni che sono sotto gli occhi di tutti in questi giorni: Terra Madre e il Salone del Gusto, con circa 200.000 visitatori; bisogna essere un po' equilibrati nel modo di fare opposizione, pur condividendo le perplessità sull'atteggiamento non del Sindaco, ma quali lacrime di coccodrillo avrebbe dovuto manifestare il Sindaco? Da quanto è apparso sui giornali, Consigliere Ghiglia, secondo lei il Sindaco di Torino potrebbe gioire di essere scavalcato e superato da una decisione che è al di sopra di lui? Quali lacrime di coccodrillo? Credo che le sue esternazioni siano un gioco politico che va sempre alla ricerca della polemica, mettendo in evidenza solo le scelte negative per questa città.Questo non è un modo positivo di fare politica. Credo che si debba essere obiettivi ed enunciare le scelte che vanno e quelle che non vanno. Qui voi manifestate, in particolare il Consigliere Ghiglia, quelle negative; la scelta del Presidente del Consiglio è stata una scelta discutibile, dal mio punto di vista, una scelta sbagliata, che credo anche abbia poco a che fare con la democrazia, perché, perlomeno i Sindaci di Torino e Milano dovevano essere convocati e si doveva giungere ad una scelta trasparente, alla luce del sole. Questo è mancato, probabilmente non sono neanche state esaminate le due proposte; forse questo è ancora più grave della mancanza di trasparenza.Probabilmente, (è la mia opinione) la scelta di Romano Prodi nasce da un ragionamento di tipo politico: dare Expo 2015 all'altra parte, al centrosinistra, probabilmente è un gioco delle parti. La Città di Torino ha dimostrato di avere una grande capacità organizzativa, non solo con le Olimpiadi 2006, che hanno dimostrato una capacità impeccabile sul piano organizzativo; il mondo ha invidiato l'organizzazione di quell'evento e in quella occasione c'era il Sindaco Chiamparino.Non le piacerà, Consigliere Ghiglia, ma, anche se è stato Giovanni Agnelli a farci assegnare le Olimpiadi, la gestione è stata caratterizzata da questa Amministrazione nei cinque anni che sono appena trascorsi e su questo non possiamo negare la verità!Credo che Torino abbia delle capacità straordinarie e lo stia dimostrando. Suggerisco al Sindaco, o a chi verrà dopo di lui, da qui al 2015, di organizzare eventi paralleli di grande rilevanza, come fiere di alto livello, che può essere anche un modo parallelo di attrarre visitatori nella nostra città.Penso che maggioranza e opposizione, anziché beccarsi su questo aspetto ed evidenziare false lacrime di coccodrillo, dovrebbero concorrere all'affermazione di questa città nei grandi eventi che si susseguiranno nei prossimi anni. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Carossa. CAROSSA Mario Ma io non voglio entrare più di tanto nel merito del discorso Chiamparino-Prodi, di chi ha detto la verità e di chi non lo ha fatto. Oggi avrei voluto portare in Aula un Pinocchio, ma me lo avrebbero requisito e stasera non potevo far piangere un bambino stasera. Ripeto che non sappiamo chi ha mentito e non possiamo saperlo, ma questo non è importante; l'unica attenuante che posso dare al Sindaco Chiamparino è che magari, durante la telefonata, visto il tono di Prodi, si sia addormentato un attimo e non lo abbia capito quando gli ha detto che era già tutto deciso con Milano.È pacifico che il Presidente del Consiglio dei Ministri si sia comportato in una maniera decisamente scorretta e istituzionalmente abbastanza vergognosa, ma non voglio più di tanto entrare nel merito, anche perché quello che è stato è stato.Non voglio nemmeno entrare nel discorso che la candidatura sia scorretta e che il Presidente del Consiglio Prodi abbia fatto male a candidare Milano, ma ripeto che è stato completamente sbagliato il modo in cui Milano è stata candidata.Signor Sindaco, nella mia richiesta di chiarimenti (peraltro, ritengo che possa considerarla tranquillamente normale) non mi riferivo tanto agli avvenimenti, quanto piuttosto a ciò che possiamo fare: innanzitutto, secondo me, dobbiamo assolutamente evitare - non tanto per il presente, quanto per il futuro - di cadere in questa provocazione da "primo Impero Romano", in cui il Console - un po' pacioso, ma molto malefico - "Prodinius" fa litigare gli "eroici" - mi permetto di definirli tali, visti i tagli della Finanziaria - "Chiamparinix" e, magari, "Morattix", secondo il solito motto "dividi et impera".Quindi, non possiamo entrare oltre nel merito della questione Milano-Torino, perché è proprio ciò che dobbiamo assolutamente evitare, cioè litigare fra Milano e Torino.La nostra "pozione magica", cari Consiglieri, è quella della nostra capacità di lavorare, che, sicuramente, non esiste in altri posti nella stessa misura di città come Torino e Milano, come quest'ultima ha dimostrato, ma l'ha dimostrato soprattutto Torino con le Olimpiadi, con Terra Madre, con il Salone del Gusto ed altri eventi.Quindi, la nostra "pozione", nei prossimi anni, dovrà essere proprio la "pozione magica" del lavoro, della capacità di lavorare non solo di noi torinesi, ma anche dei milanesi, dei piemontesi e dei lombardi. Perciò, dal Sindaco mi aspetterei una replica riguardo a qualche sua idea per il futuro. Certamente, tutti speravamo nella candidatura di Torino - vorrei ben vedere -, ma, purtroppo, così non è stato; ebbene, lavoriamo, passiamo oltre! Quindi, mi aspetterei dal Sindaco che, magari, ricominci per cercare di fare in modo che le città di Torino e di Milano possano anche essere legate, per esempio, in una manifestazione molto importante come "Settembre Musica".Abbiamo alcuni spazi espositivi molto belli, ma, veramente, non vorrei (senza entrare in alcun tipo di polemica) che, per riempire questi nostri spazi espositivi molto belli, li si dovesse affittare per la preghiera del venerdì, com'è stato ventilato da un suo Assessore!Abbiamo quelle possibilità, quindi, possiamo iniziare fin d'ora e a dispetto di tutti - mi permetto di dire -, soprattutto a dispetto di Roma - mi fa molto piacere dirlo -, un percorso il più possibile comune e condiviso con Milano, alla quale possiamo dare senz'altro qualcosa in più.Ciò è importante e mi aspetto questo dal Sindaco, più che un discorso di "Prodi e non Prodi", di cui non m'importa niente, perché ripeto che non voglio entrare più di tanto nel merito. Infine, vorrei chiedere al Sindaco di non barattare assolutamente l'Expo 2015 con Torino 2011; infatti, com'è stato accennato prima, Torino 2011 è un nostro diritto-dovere, perché nessuno può dire che l'Unità d'Italia non sia partita da Torino, visto che, nel bene e nel male, comunque, è stata un fatto storico ed è partita da Torino.Se dipendesse da loro, se dipendesse da Roma, sarebbero ancora con i Papi e con i vari Pasquini, quindi, non vengano a dirci che non devono e non possono concederci finanziamento per Torino 2011!Soprattutto, signor Sindaco, nonostante alla guida di questo Paese vi sia temporaneamente una coalizione appartenente alla sua, rivendichiamo - in quel caso si vedrà la sua vera capacità -, a gran voce, tutti insieme, che è un po' vergognoso il fatto che siano già stati stanziati 150 milioni di Euro per Roma e, magari, si debba andare ad elemosinare qualcosa per Torino 2011! COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Cantore. CANTORE Daniele La scorsa settimana, abbiamo approvato all'unanimità un ordine del giorno riguardante questa vicenda di Expo 2015.Non ho da aggiungere altro a quanto il Sindaco ha riferito in Aula, certamente, non per atteggiamento buonista, perché alcuni giornali riportano che il dossier non sarebbe stato completo ed altri ancora che sarebbe identico a quello di Milano, ma perché mi pare che, come ha detto il Consigliere Carossa, ormai, a cose fatte, poco importi.Dobbiamo guardare avanti, però vorrei ricordare al Sindaco che, per la seconda volta, il Governo Prodi ha detto "no" a Torino, e penso che ciò non debba essere dimenticato. La prima volta avvenne per l'Authority sulle Telecomunicazioni, e vorrei ricordare che il Presidente del Consiglio Prodi l'aveva promesso a Torino, in piazza, nel 1997, salvo, due anni dopo, dare l'Authority ad un'altra città, con promessa ufficiale.Se mi permette, signor Sindaco, oggi siamo nella medesima condizione, e sono solidale con lei in quest'atteggiamento nei confronti del Governo, il quale non è stato rispettoso della città di Torino e, probabilmente, è stato anche "bugiardo" - tra virgolette, perché questo non lo so -, comunque, non ha tenuto conto dell'importanza della nostra città.Certamente, il tavolo che lei ha proposto era l'unica soluzione per ottenere una decisione condivisa e solo da un tavolo poteva nascere la proposta che si estendesse da Milano a Torino, eventualmente, l'ipotesi di Expo 2015, che, peraltro, è stata poi ripresa dai giornali, perché, senza un tavolo di condivisione, mi pare oggi molto difficile recuperare la situazione. È innegabile che, oggi come nel 1998, sia sempre Prodi a dire "no" a Torino, dopo che, in questi mesi, lo stesso Governo ha ricordato l'importanza della nostra città, ma si tratta di complimenti inutili, riconducibili - se mi permette - al suo Sindacato nella precedente Amministrazione ed anche al Governo, che era un altro, cioè il Governo Berlusconi.Vorrei escludere da questa vicenda quella dell'Authority sulla Sicurezza alimentare, anche perché, avendo partecipato al Comitato promotore, posso dire al Consigliere Zanolini che Torino non era in corsa per l'Authority internazionale; infatti, si tratta di una vicenda iniziata dal Governo Prodi, poi seguita dal Governo Berlusconi, e in quel caso - penso che, peraltro, sia stata una decisione giusta - si era orientati su Parma.Invece, come penso il Sindaco ricorderà bene, poiché siamo venuti ad incontrarlo diverse volte, abbiamo chiesto che Torino avesse la capitale dell'Authority per la Sicurezza nazionale (dunque, italiana), ma ciò non è stato ancora deciso da alcun Governo, né quello Berlusconi - per essere obiettivi -, né quello Prodi; perciò, ieri, un giornale ha riportato una notizia errata, perché non c'entra in questo pacchetto.Vorrei ricordare che, per l'Authority sulle Telecomunicazioni, vi è stato un iniziale "sì" di Prodi, seguito da un "no" di Prodi, così com'è avvenuto per l'Expo 2015.Pertanto, m'interessa poco che cosa possa avvenire all'interno de L'Ulivo, del confronto tra maggioranza e simili, tra la Città di Torino e il Governo: so soltanto che è stata consumata l'ennesima dimenticanza nei confronti della nostra città. Inoltre, voglio dire al Sindaco che il 2011 è importante, ma, fortunatamente - mi permetta la battuta -, il Presidente del Consiglio Prodi non riesce ancora a modificare la storia!Intendo dire che il 2011 è nostro, perché siamo stati la prima Capitale d'Italia e questo, fortunatamente, non deve deciderlo Prodi, mentre il Governo in carica - in questo caso, Prodi, ma speriamo qualcun altro, in futuro - dovrà dare i giusti finanziamenti.Lei ha detto che esiste la possibilità che siano divisi fra Torino, Firenze e Roma, e questa trafila mi preoccupa già abbastanza; poi, ha anche detto che vuole proporre che, in questa Finanziaria, vi sia un segnale nei confronti dei 150 anni della Capitale d'Italia e, quindi, nei confronti di Torino. Ebbene, le faccio una proposta: sono d'accordo con lei sul fatto che dobbiamo smetterla di piangerci addosso; forse, in passato, è stato vero che non abbiamo mai fatto lobby, ma, negli ultimi anni, la Città e la Regione hanno recuperato, come dimostra il Salone del Gusto, esempio di una buona collaborazione - penso che si possa dire ad alta voce - fra Città, Provincia e Regione. Quindi, sulla vicenda della Finanziaria e del 2011, vorrei proporle di organizzare una riunione con tutti i parlamentari torinesi e piemontesi, affinché facciano lobby, come lei stesso ha proposto nel suo intervento, quando ha detto: "Chiedo che, all'interno di questa Finanziaria, vi sia una finestra nei confronti del 2011". Vogliamo essere incisivi tutti insieme e scoprire veramente tutti le carte? Siano i nostri parlamentari, del centrosinistra e del centrodestra, a lavorare con lei perché questo avvenga già in questa Finanziaria.Voglio solo precisare che non mi riferisco alla Finanziaria in generale, come prima aveva inteso il Sindaco, dove ci sono già state riunioni di parlamentari, ma della vicenda del 2011, i 150 anni dell'Unità d'Italia e, quindi, della necessità di riconoscere a Torino i fondi per prepararsi a questo evento. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Buttiglione. BUTTIGLIONE Rocco Onorevoli Colleghi, signor Sindaco, non voglio fare polemiche di tipo campanilistico in questa occasione, però lasciate che io esprima la mia profonda preoccupazione per due motivi. Il primo è un motivo di metodo. Questo Governo ignora il significato esatto della parola "concertazione". Lo ignora quando si tratta di tagliare le risorse destinate ai Comuni (ed al Comune di Torino fra di essi): si può tagliare in momenti difficili per la vita nazionale (anche il Governo di cui ho avuto l'onore di fare parte lo ha fatto), ma c'è modo e modo di tagliare. La cosa peggiore è determinare dei tagli senza avere consultato gli interessati, senza aver cercato di capire in che modo questi possano essere meno dolorosi per la comunità cittadina, poi, fare un passo indietro dopo aver subito le proteste dei sindaci e, successivamente, fare di nuovo un passo avanti, dicendo che nella Finanziaria non si cambia e si torna indietro rispetto alle concessioni, fatte, evidentemente, senza una piena consapevolezza di quanto si faceva o "strappate" dai sindaci stessi. Credo che questo sia un primo problema.Ci troviamo di nuovo davanti al medesimo metodo, che dà l'impressione di un'incapacità di decidere e che, per farlo, alla fine, non dico che tira a sorte, ma certo non è capace di costruire la decisione col consenso.La seconda preoccupazione riguarda questa domanda: qual è il ruolo di Torino nel progetto strategico, nella visione strategica che il Governo Prodi ha dell'Italia? Perché si potrebbe anche ragionare così: abbiamo tanti eventi, allora, uno l'abbiamo dato a Torino (le Olimpiadi) ed il prossimo lo diamo a Milano. Perché no? Sarebbe giustissimo, non sarebbe un problema, ma si potrebbe ragionare anche in un altro modo. In un momento difficile per la città di Torino, quando c'era la crisi della FIAT, quando la vocazione industriale di Torino era messa in dubbio e quando, comunque, appariva con chiarezza che anche il recupero di quella vocazione industriale non sarebbe bastato a rassicurare lo sviluppo futuro di Torino, quando diventava necessario riscoprire la vocazione di Torino, città d'arte e di cultura, grande luogo che si proietta nel turismo internazionale di oggi come perno della convegnistica, come perno di grandi eventi, la Nazione ha fatto una scelta intelligente, coraggiosa e di solidarietà con Torino: ha investito su Torino tanto e questo investimento, però, per essere valido ha bisogno di una continuità di sostegno.Dopo aver fatto di Torino - con investimenti fatti in occasione delle Olimpiadi - un possibile polo mondiale del turismo, della convegnistica, delle esposizioni, l'Italia crede ancora in Torino? Vuole sviluppare questa vocazione? Vuole trarre utili da questo investimento o vuole lasciarlo perdere ed investire da un'altra parte, lasciando sottoutilizzato un patrimonio che non è solo di opere, ma anche di esperienza, di cultura, di gente, di lavoratori che si sono fatti una professionalità facendo le Olimpiadi? Perché non si capisce, in tal caso, come si possa scartare così facilmente l'idea della candidatura di Torino.Signor Sindaco, io sono un senatore del Senato della Repubblica eletto in Lombardia; nonostante questo, non ho difficoltà a dirle che qui c'è un problema, perché sembra che il Governo non creda a questa vocazione turistica di Torino, che non creda alla vocazione industriale di Torino, perché non si può lasciare la ferrovia Lione-Torino, che è essenziale per qualunque possibile vocazione industriale della città, nel limbo delle cose che, ormai (molti sanno, tutti sappiamo), non verranno fatte.Ho fatto un'interrogazione al Senato della Repubblica. Il Sottosegretario è venuto a sommergermi di dati per non rispondere ad una domanda semplicissima: il Governo ha la volontà politica di decidere? È capace di decidere? O il Governo, essendo incapace di decidere, intende lasciare che le cose vadano per conto loro e per conto loro vuol dire che il Corridoio 5 si farà sopra le Alpi, così Milano sarà innervata male attraverso il Gottardo, Verona sarà innervata bene attraverso il Brennero e Torino rimarrà in una sacca, priva di possibilità di comunicazione e di sviluppo? A questa domanda non ho avuto risposta e siccome il tempo corre, e più tempo passa, più la non risposta corrisponde ad una risposta negativa, sembra che il Governo non creda neanche alla vocazione industriale di Torino! Qual è il ruolo di Torino nel progetto strategico di questo Governo? Lei me lo sa dire, signor Sindaco? Ho l'impressione che non lo sappia, altrimenti non avrebbe protestato così vivacemente - io le do atto di averlo fatto - quando tutto quello che potrebbe costruire un progetto strategico per la città viene progressivamente tagliato.C'era ancora un'altra possibilità: il vecchio progetto "MITO", che mi pare stia sotto a buona parte delle iniziative di questa Giunta, che sta dietro anche ad una fusione bancaria di grandissime dimensioni, di cui io ho criticato alcuni aspetti, ma ho riconosciuto la fondamentale positività. Anche questo non è stato preso in considerazione, perché era possibile pensare questo evento, che è veramente grande. Sono stati fatti dei paragoni, ma non sono possibili. L'Expo ha 30.000.000 di visitatori, il Salone del Gusto quanti ne porta a Torino? 200.000? 200.000 a 30.000.000, questi sono i termini di rapporto!Era possibile distribuire sul territorio, cogliere l'occasione per una sinergia. Non è stato fatto. Qual è il progetto di questo Governo? Questo Governo è contro Torino? E se il Governo è contro Torino, il Sindaco di Torino se la sente di difendere la sua città? COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Buquicchio. BUQUICCHIO Andrea Su questo argomento vorrei esprimere brevemente tre pensieri diversi, ma collegati tra loro e, probabilmente, diversi anche dalla maggioranza dei pensieri espressi dai Consiglieri che mi hanno preceduto.Sentendomi cittadino del mondo - io personalmente - e vivendo noi tutti in un Paese globale, assistere ad una discussione che ha grande un sapore campanilistico mi provoca un lieve imbarazzo. È vero che un grande evento porta sviluppo, porta occupazione, porta ricchezza diretta e indiretta, ma è anche vero che ci avviciniamo alla ricorrenza che festeggerà i 150 anni dell'Unità d'Italia ed io sentendomi cittadino italiano non penso che in una discussione del genere si possano fornire elementi di strumentalizzazione. Fanno male - mi permetto di dirlo con estrema umiltà - quanti sull'argomento intendano cogliere occasioni di strumentalizzazione per invocare l'inefficienza, l'inaffidabilità, l'incapacità, la scarsa credibilità del rappresentante delle Istituzioni di turno per questa o quell'occasione, questo o quell'evento.Più che avanzare una candidatura, sponsorizzarla al massimo, caldeggiarla al massimo con i normali canali che la democrazia ed il confronto politico consentono, non penso si possa fare.La terza questione riguarda i rappresentanti di un'Istituzione, che, di fronte ad una legittima scelta di un altro rappresentante di una Istituzione più alta, si sentono autorizzati ad alzare la voce. Questo mi sembra strano nell'ambito di una stessa coalizione, in un momento particolarmente difficile, soprattutto per Prodi, per tutti i motivi che conosciamo. In linea di massima, non ho apprezzato chi si è reso responsabile, volontariamente o involontariamente, di una maggiore impopolarità di Prodi sul territorio, da qualsiasi parte istituzionale sia avvenuto ed è avvenuto da più parti istituzionali.Vorrei concludere l'intervento in positivo, dicendo che se Prodi ha operato una legittima scelta - e quante volte nell'ambito della discrezionalità di una scelta si accontenta qualcuno e si scontenta qualcun altro (è all'ordine del giorno questo!) - può averlo fatto per favorire una Città e una Regione governati temporaneamente da governi di colore diverso. Questo deve essere l'auspicio in una democrazia dell'alternanza, affinché, in un futuro, altri governi possano usare la stessa correttezza che Prodi, probabilmente, ha ritenuto di dover usare in questa occasione. Perché il monocolore ha poco a che vedere con la democrazia... ce lo dite voi dell'opposizione! Voi vivete il pericolo del monocolore ai vari livelli istituzionali. Una volta tanto in cui il monocolore, di fatto, non viene espletato, penso che non siamo autorizzati a criticare una scelta di questo tipo. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Giorgis. GIORGIS Andrea Ho letto e, poi, ascoltato qui in Aula le sue dichiarazioni, Sindaco, e le esprimo tutta la nostra convinta soddisfazione per quello che abbiamo ascoltato, anche perché ciò dimostra un senso delle istituzioni e della posizione che va al di là degli schieramenti politici. Lei, con molta forza, all'indomani della notizia che vedeva Milano città assegnataria della candidatura, per quanto riguarda il Governo, si è prontamente dichiarato, al di là della caratteristica e della coloritura politica del Governo, gravemente preoccupato di questa scelta, con argomenti che - non è qui il caso di riprenderli - sono stati prima indicati sui giornali e poi ben illustrati in Aula.È di tutta evidenza che dopo l'esperienza olimpica, questa città ha dimostrato di avere un contesto materiale e immateriale in grado di sapere ben realizzare altri eventi come quello dell'Expo 2015. Questo è sotto gli occhi di tutti, per cui la sua giusta preoccupazione mi sembra che non possa dare adito a nessun tipo di discussione di carattere politico o ad alcuna polemica al nostro interno. Mi dispiace che anche quando ci sia una reazione istituzionale - che più corretta di così sarebbe difficile immaginare -, si trovi il modo, in questa Aula, per aprire una polemica su quale sia o quale non sia la visione che ha il Governo dello sviluppo della nostra città, richiamando il tema dell'Alta Capacità. A questo proposito, però, dobbiamo ricordarci che 5 anni di Governo Berlusconi non hanno fatto altro che bloccare ogni forma di dialogo e non hanno fatto altro che impedire che si facessero dei significativi passi in avanti sulla realizzazione dell'opera. È vero che adesso non siamo ancora giunti alla conclusione ed è altrettanto vero che occorra il massimo di attenzione perché si realizzino al più presto le condizioni politiche e oggettive in base alle quali l'Alta Capacità veda Torino coinvolta in maniera seria.Dopodiché, mi pare che in questo breve tempo di Governo si sia riusciti ad intavolare, come abbiamo già ricordato in una precedente discussione, un tavolo politico, si sia avviato finalmente un confronto, si siano aperte delle disponibilità prima inesistenti e si sia dimostrato che, probabilmente, l'uso della forza pubblica non è in grado di risolvere assolutamente nulla e che, se si ha veramente a cuore lo sviluppo di Torino, bisognava avere un po' più di fantasia e un po' più di impegno.Naturalmente, guardando in avanti, spero che (anche vista la distanza fisica e, spero, la rapida conclusione della tratta ferroviaria Torino-Milano in termini di Alta Capacità) ci siano ancora gli spazi perché Torino, seppur non candidata, venga coinvolta, in maniera significativa, attraverso quella complessa organizzazione dell'evento che, a mio parere, non esclude del tutto la possibilità che territori così vicini, per quanto non formalmente candidati - anche perché, come abbiamo sentito in audizione ciò andrebbe incontro ad una serie di ostacoli di carattere formale - possano collaborare. Tuttavia, dal punto di vista sostanziale, se si utilizzasse questa scadenza anche per accelerare la realizzazione dell'Alta Capacità Torino-Milano, forse Torino avrebbe modo di offrire a Milano un serio contesto per la realizzazione di una parte di quegli eventi che graviteranno intorno all'Expo 2015. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Bonino. BONINO Gian Luigi Ringrazio il Sindaco per la comunicazione che ha fatto in Aula, per quanto ci ha illustrato e quanto già aveva dichiarato ai giornali, che indubbiamente condivido e mi fa piacere.Sull'evento di Expo 2015 (tra l'altro, avevo anche aderito ad una mozione che era stata approvata in Aula negli scorsi giorni) devo dire che un po' si pensava, anche se in modo non così convinto, almeno da parte mia, che ce l'avremmo fatta. L'importante era cercare di essere presenti in questa competizione. Il fatto che da parte del Governo Prodi non sia stata scelta la nostra città come candidata, ma la preferenza sia andata a Milano, non deve portarci a stracciare le vesti. Credo che, da qui al 2015, avremo un mucchio di sfide importanti da affrontare e da vincere: quella dell'Alta Velocità, dell'Alta Capacità, quella di riuscire a rendere questa città praticabile ed appetibile sotto tutti i punti di vista, quindi sempre meno isolata dal contesto produttivo e di sviluppo del nostro Paese e dell'Europa.Credo che il futuro non stia tanto nei campanilismi (così come è stata vissuta, almeno mi è parso di leggere nelle affermazioni della stampa) delle diverse città o della contrapposizione Torino-Milano. Credo che due grandi città, Torino e Milano, che sono il motore del nostro Paese, dell'Italia nel contesto internazionale, debbano semmai fare sinergia fra di loro e collaborare per lo sviluppo. Il futuro non è, dicevo e ripeto, nei campanilismi, ma, a mio giudizio, nella multietnicità, nella visione internazionale delle sfide che abbiamo di fronte per affrontare non soltanto il 2015, ma anche gli anni a venire. Una delle prime sfide è quella dell'Alta Velocità - non voglio ripetere quanto hanno detto gli altri Colleghi -, ma c'è anche quella dell'Unità d'Italia. E' indubbio che almeno su questo, Torino avanza un primato che è difficile, per la Storia, che le venga sottratto.Dovremo lavorare. Condivido, signor Sindaco, quanto ha detto, ossia che, anche già in questa Finanziaria sia compresa una partita economica che ci consenta di affrontare questo avvenimento importantissimo anticipando i tempi, con una certa tranquillità. Credo che il 2011 sia uno degli appuntamenti importanti, come lo saranno la TAV e l'Alta Velocità che ci collegherà con Milano e quindi farà di queste due grandi città un polo estremamente importante. In alcuni, magari, resta l'amarezza di non aver vinto questa sfida; bisognerà vedere se poi questa sfida dell'Expo 2015 la vincerà l'Italia e la vincerà Milano, perché mi pare che i candidati siano, tra l'altro, estremamente agguerriti e importanti, ma questo non è certo il nocciolo della discussione. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Cassano. CASSANO Luca Concordiamo con quanti, in questi giorni, avevano visto, nell'opportunità di ospitare l'Expo 2015, un'occasione di restituzione e riqualificazione dell'area Nord di Torino, ipotizzata come luogo adatto a realizzare la manifestazione, a seguito della chiusura della discarica di Basse di Stura.La drammatizzazione della mancata candidatura di Torino ci è sembrata piuttosto sbagliata, perché riporta l'attenzione sul dualismo tra le due città e non sulle possibili sinergie in vista del rapporto più generale tra le due città.Molti, osservando le candidature internazionali, hanno già detto che, forse, siamo di fronte ad una sfida, ad oggi, al di sopra delle reali possibilità della nostra città, tenendo anche conto che Mosca aveva già presentato una candidatura per la precedente edizione, che, in realtà, deve ancora avvenire e che è stata assegnata ad un'altra città. Le possibilità, quindi, non la speranza, che Mosca abbia la meglio sulle altre città sono reali.Riteniamo si debba anche uscire dalla logica che vede la nostra città inseguire i grandi eventi, di volta in volta, come fonte unica di sviluppo e di impegno delle risorse economiche come è avvenuto, in parte, in questi anni. Non siamo contrari alla logica dei grandi eventi, quando questi consentono uno sviluppo del tessuto produttivo diffuso sulla città. Non vorremmo, però, che, concentrati ad inseguire oggi, il 2011, per qualche mese l'Expo 2015, ossia l'evento di turno, perdessimo di vista la necessità di garantire e ricercare occasioni di crescita economica i cui benefici ricadono sulla collettività dei cittadini.Gli evidenti vantaggi in termini di immagine che la città ha ricevuto sono a noi oggi chiari ed evidenti e sarebbe illogico non evidenziarli e sono tra i meriti che i torinesi hanno riconosciuto all'Amministrazione uscente.In termini di immagine, quindi, sicuramente, l'evento Olimpico ha prodotto risultati tangibili. Quello che ci chiediamo (ed è una delle grandi domande per il futuro), è se questi vantaggi e questi benefici, in termini di immagine, riescano a migliorare, nel corso degli anni, la qualità urbana complessiva della città.La domanda di fondo è: i settori del turismo e fieristico sono in grado, oggi, di redistribuire sulla collettività dei cittadini torinesi ricchezza in maniera commisurata agli investimenti che attirano? Questo è uno dei grossi interrogativi; c'è la necessità di interrogarsi sulla prospettiva e sull'idea di città futura, partendo da un'analisi dettagliata che non tenga conto soltanto delle presenze turistiche evidentemente aumentate, ma anche delle ricadute reali sull'economia cittadina. Questo è uno degli aspetti che attiene all'Expo 2015, ma che investe anche le scelte future dell'Amministrazione.Abbiamo letto le cifre sulle presenze turistiche che l'Expo 2015 avrebbe garantito, nell'ipotesi fosse stata assegnata a Torino, e sono evidentemente rilevanti, perché si parla del numero complessivo di turisti che dal 2003 al 2005 sono transitati nell'intero Piemonte.La scelta di collocare l'Expo 2015 nella nostra città, però, avrebbe garantito una occupazione stabile ai lavoratori che, oggi, a Torino sono in condizioni di insicurezza? Queste sono le domande a cui, secondo me, bisognerebbe rispondere prima di lanciarsi all'inseguimento dell'ennesimo e futuro evento da ospitare. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Sindaco per la replica. SINDACO Non viene dato un tema che ognuno svolge a suo modo; ogni città candidata sceglie un tema: Milano ha scelto quello dell'alimentazione, noi avevamo scelto la conoscenza.Consigliere Ghiglia, la mia era una battuta, ossia, volevo dire che mi sarebbe piaciuto che una parte della sua verve propagandistica, indubbiamente efficace, fosse trasmessa ai suoi Colleghi del Gruppo di Alleanza Nazionale di Milano, in modo da avere, anche nell'Aula meneghina, un cavallo di Troia per poter allargare l'arco di solidarietà e di forze della Città di Torino.È meno una battuta, invece, quella dei 30 milioni di turisti. Tutti noi abbiamo fatto previsioni, basandoci sull'ultima edizione, su quello che si presume sarà il flusso dell'Expo 2010 che, però, non dimentichiamolo, si svolgerà in territori densamente popolati. Sull'area metropolitana di Shanghai, vi sono già 30 milioni di persone, quindi, non c'è neanche bisogno che si muovano, basta un minimo di mobilità!Mi piacerebbe, per esempio, fare un giochetto. Non so quanti si ricordino dove si è svolta l'Expo del 2000. Si è svolta in Europa e non ha lasciato un segno così imperituro sulle sorti del Paese che l'ha ospitata. Mi risulta - relata refero - che abbia lasciato anche segni abbastanza preoccupanti sull'utilizzo di un'isola artificiale, ossia sulle strutture costruite per la sua realizzazione. Dico questo soltanto perché anche queste previsioni vanno prese con relativa cautela, comprese quelle che abbiamo fatto noi, ripeto, sulla base delle edizioni di Aichi-Nagoya che ho visitato l'anno scorso con il Vicepresidente Coppola. Effettivamente, quella zona è così densamente popolata che abbiamo avuto modo di constatare di persona come il flusso fosse praticamente soltanto costituito da popolazione indigena.L'edizione futura si svolgerà a Shanghai, ma la città di Siviglia, in cui si è svolta quella del 2000, non mi sembra sia mai citata, bensì viene sempre citata Barcellona. Quando si vuol citare una best practice (come diceva il Consigliere Ghiglia), della Spagna, si cita Barcellona, che ha ospitato le Olimpiadi del 1992, non Siviglia per l'Expo nel 2000.Detto questo, che non è la favola di Fedro (per dimensionare anche di che cosa stiamo parlando), voglio dire al Consigliere Ghiglia, seriamente, che ho posto la questione all'attenzione (come ho saputo fare e posso anche aver sbagliato, naturalmente, ci mancherebbe altro!) dell'Onorevole Letta, dell'Onorevole Prodi, dei nostri Ministri, ossia di tutti coloro che potevano avere un'influenza sulla scelta del Governo, per ottenere una ipotesi di tavolo (come ha detto bene, mi pare, il Consigliere Cantore), in cui poter condividere la proposta (che a me sembrava migliore rispetto a quella di una singola città) di una rete di città con una città capofila, che ero pronto a riconoscere in Milano (come ho detto pubblicamente), per tutta una serie di considerazioni, anche di tipo politico e sicuramente per quelle che ho già detto, ovvero che Milano, da tanti anni, non organizza un grande evento internazionale straordinario.Per una serie di ragioni (l'Onorevole Letta parla di fraintendimenti), non è stato possibile realizzare questo tavolo e questo mi sembra l'aspetto debole della scelta che è stata fatta su Milano, non certamente la scelta in sé. L'aspetto debole è anche alimentato dal fatto che il Presidente del Consiglio, con le sue precedenti posizioni pubbliche, ha ingenerato la convinzione, magari sbagliata, che ci fosse una scelta già confezionata, sulla base di criteri che, con i dossier e con la proposta di collaborazione avesse niente o poco a che fare. Tant'è. Pensiamo al dopo.Consigliere Carossa, con la Città di Milano, non solo non intendo litigare, ma, come ha detto il Sindaco Letizia Moratti nell'intervista alla stampa, tra due venerdì si terrà un incontro durante il quale, non soltanto sarà presentato un libro, ma ci sarà una riunione di lavoro volta a focalizzare meglio le collaborazioni attuali e quelle, eventuali, future (non escludendo quelle per la candidatura all'Expo 2015). Per quanto riguarda la Finanziaria, ho già proposto ai nostri deputati di presentare emendamenti su "Torino 2011". Niente in contrario, se si valuterà di incontrarsi nuovamente con i parlamentari, la prossima settimana (appena sarà possibile), per analizzare, in modo specifico, soltanto questo aspetto. Comunque, hanno già avuto, da parte mia, l'input a muoversi, oltre che sugli emendamenti relativi ai mutui olimpici, anche di appostare, relativamente alla questione, nelle tabelle della Finanziaria, qualche milione di Euro in merito all'avvio dei lavori di organizzazione di "Torino 2011". In merito alla TAV, il 9 novembre sarà riunito un tavolo politico, quindi, valuteremo quanto ci sarà detto dal Governo.Mi auguro che, in quella sede, l'Esecutivo prenda in considerazione le possibili scelte per collegare il tunnel di base con Torino. Esiste, a questo proposito, un nodo politico che (l'ho già detto altre volte e non voglio pronunciarmi nuovamente come già fatto durante un Convegno a Baveno e anche in altre occasioni) contribuirà ad evidenziare quale idea il Governo ha di Torino e del Piemonte, così come tende a porre l'accento sul fatto che a Torino non ci può non essere un investimento sul nodo logistico: che sia il potenziamento di Orbassano, che sia la realizzazione di un nuovo centro nell'area torinese, è evidente che, se la linea ad Alta Velocità oltrepassasse Torino per arrivare direttamente a Novara, questo ci segnalerebbe una tendenza accentratrice sull'asse Milano-Verona che, per noi, non sarebbe in alcun modo accettabile.Evidentemente, che il Consigliere Buquicchio non faccia più parte della maggioranza di questo Consiglio Comunale, non è casuale. Francamente, non mi ritrovo per nulla nelle sue parole; anzi, forse in questo, con qualche malizia politica, alcune ragioni in più le ha il Consigliere Ghiglia!Penso che la capacità di rappresentare con serietà il senso delle istituzioni e dell'unità del Paese, di rappresentare i propri territori e i propri cittadini, sia importante per favorire la coalizione che governa, qualunque essa sia.Caro Consigliere Buquicchio, come ho già detto in altre circostanze (lo dico in generale), se dovessi scegliere fra gli interessi della mia città (ripeto, rappresentati dal senso delle istituzioni e dell'unità del Paese) e quelli della coalizione che governa, sceglierei gli interessi della mia città. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Le comunicazioni sono concluse. |