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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Luglio 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 10
INTERPELLANZA 2009-04561
"CICLO DEI RIFIUTI - DEFICIT DI 250 MILIONI DI EURO" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CAROSSA ED ANGELERI IN DATA 14 LUGLIO 2009.
Interventi

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200904561/02, presentata in
data 14 luglio 2009, avente per oggetto:
"Ciclo dei rifiuti - Deficit di 250 milioni di Euro"

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Dealessandri.

DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
Mi si chiede sostanzialmente se quanto dichiarato da un deputato, ma soprattutto
quanto riportato dai giornali, corrisponda al vero su una ipotesi di deficit di 250
milioni di Euro sulle undici aziende del settore.
Prima di addentrarmi su questo specifico tema, vorrei fare solo un'osservazione sul
secondo punto del "considerato" dell'interpellanza, cioè che "il deficit è ancor più
preoccupante con l'avvicinarsi della chiusura della discarica di Basse di Stura". In
realtà, però, come abbiamo potuto vedere anche in Commissione, in realtà non
abbiamo un problema di deficit di AMIAT, si tratta di un problema di prospettiva,
per capire che cosa si fa e come si recupera questo divario dovuto alla discarica, ma
non solo a questa problematica. AMIAT ha chiuso sia l'anno scorso che quest'anno
con un attivo, seppur parziale, ma ha anche corrisposto un parziale utile alla Città.
Per me è difficile rispondere se ci siano 250 milioni di deficit, nel senso che
bisognerebbe capire da cosa sia dovuto.
Trovo imbarazzante dover discutere di altri consorzi che non conosco; comunque,
per dare un'opinione, ritengo che il problema sia sul fatto che siano tutti in deficit,
cioè facilmente si tratta di un problema di equilibrio di bilanci, che comincia ad aver
problemi rispetto alla cassa, dovuto al fatto che una parte di TARSU (o di TIA) - c'è
un'articolazione in Provincia - facilmente non è stata recuperata, ci sono problemi,
da questo punto di vista, che possono creare situazioni di cassa per le aziende, più
che di deficit.
In ogni caso, fermo restando il fatto che nessuno, almeno sicuramente non la Città di
Torino, ma non mi risulta neanche gli altri, abbia fatto un approfondimento
sull'insieme delle aziende, anche perché bisognerebbe avere il consenso delle stesse,
bisognerebbe che tutti fossero d'accordo e l'organismo che potrebbe fare questo è
l'ATO, soprattutto per capire qual è la situazione esatta di queste aziende. Come ben
sappiamo, ci sono aziende che hanno una gestione industriale, ci sono aziende che
sono più di servizio.
"Se confermato", si dice, "cosa intende fare il Comune?"
Riguardo all'idea di fusione (terzo quesito dell'interpellanza), il Comune è
disponibile ad affrontarla già da tempo. Fino ad ora, in realtà, al di là delle intenzioni
e delle dichiarazioni giornalistiche, non si è andati molto avanti. Abbiamo discusso
di questo argomento sicuramente con CIDIU; con COVAR; se n'è discusso molto,
proprio come battute, con ACEA, che poi ha portato, sostanzialmente, all'operazione
acque su SMAT; se n'è discusso con SETA.
Con CIDIU si è giunti, sostanzialmente, ad un accordo, nel senso che AMIAT ha
preso una partecipazione al 5% in CIDIU e ha fatto un accordo commerciale in
qualità di socio per poter conferire i rifiuti nel momento in cui la Città di Torino è
nella transizione tra la chiusura della discarica e l'avviamento dell'inceneritore.
Con SETA, invece, si è chiusa questa discussione predisponendo, da una parte,
l'uscita di AMIAT da SETA, che ha circa il 35%, e l'uscita di SETA da AMIAT, nel
senso che SETA ha sempre ritenuto che era meglio per il Consorzio, per come stanno
a questo punto le cose, cercare di andare verso altre idee, ad esempio quella del socio
privato, oppure altre situazioni simili.
Stante questa articolazione, facendo il punto di quanto è stato fatto anche in questi
anni e anche recentemente (e non è poco), mi sento di dire che da parte nostra non
c'è nessuna difficoltà a riflettere sul percorso che oggi è in corso, se parliamo di
SETA, purché ci sia una diversa espressione in questa direzione, ci sia un vero
interesse a valutare un'ipotesi di fusione, ovviamente, con il fatto che le aziende poi
vanno valutate per quello che sono.
Questo è un bel problema ed è anche difficile dire cosa valgono oggi, dipende molto
dalle decisioni che prendono i soci: se e come pagano le tariffe; se pensano di fare
una gara; se pensano di farla in house e se pensano di lasciarla in house; quale sarà la
durata della concessione; se hanno a disposizione impianti industriali.
Una valutazione di una problematica come questa richiederebbe, da una parte,
sicuramente una disponibilità di fondo a ragionare in questa direzione, dall'altra,
bisogna prendere ovviamente professionisti, advisor, che facciano approfondimento
e, poi, andare ad una discussione.
Ovviamente, tutto sarebbe favorito se da parte dell'ATO venisse presa in
considerazione questa ipotesi; sulla base dell'indicazione che dà la Legge Regionale,
che è ferma per questo motivo, se c'è la volontà per fare un'operazione di questo
genere, si spingono ovviamente unificando i bacini, a fronte del fatto che si unifica
anche il servizio alle aziende.
Da parte nostra, siamo disponibili non solo ad andare avanti sulle strade già indicate
per le due situazioni (per COVER sono andati alla gara e non abbiamo potuto
partecipare perché siamo in house), ma anche a riprendere questo discorso in tutte le
sedi possibili e anche con le singole situazioni, purché ci sia una disponibilità ad
andare in questo senso.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Angeleri.

ANGELERI Antonello
Mi spiace doverle dire che non sono soddisfatto della risposta. Chi denuncia queste
cose è un noto esponente del partito di maggioranza di questa Città; c'è di più: non è
solo un noto esponente, non è solo un deputato, ma l'ex presidente di SETA ed è l'ex
presidente di SETA supportato da un certo Foietta.
Allora, queste dichiarazioni che abbiamo letto sui giornali erano già in parte state
denunciate per quanto riguarda AMIAT durante l'approvazione del bilancio di
quest'anno, così come avevamo denunciato i debiti delle aziende municipalizzate.
Tutto ciò allarga la situazione e l'allarga in modo preoccupante soprattutto nel
momento in cui si sta parlando e con il Vicesindaco c'è stata anche una
sollecitazione da parte nostra, per esempio, a parlare della privatizzazione
dell'Azienda Municipale di Igiene Ambientale di Torino.
Questo articolo non dice: "Forse c'è un debito", ma c'è un virgolettato ben preciso
che dice: "Il problema" - aggiunge Esposito (così facciamo il cognome del deputato
che ha fatto queste dichiarazioni) - "è che i debiti sono veri e prima o poi qualcuno
rivendicherà il loro pagamento. Mentre i crediti che fanno quadrare i conti sulla carta
sono difficilmente incassabili. È una situazione al collasso".
Abbiamo presentato questa interpellanza non tanto per sfruculiare la maggioranza,
perché sappiamo benissimo che all'interno del PD ci sono diverse correnti e che può
essere un messaggio all'interno di queste correnti. È una cosa che non ci interessa, ci
interessano il risultato e i benefici che all'interno della Città ci possono essere nel
qual caso si inizi a discutere di una aggregazione di queste undici aziende che
affrontano il problema rifiuti.
Visto che lei nella risposta è stato abbastanza vago (e lo posso comprendere), le
chiedo, come anche al Presidente pro tempore del Consiglio Comunale, come
abbiamo già fatto in Conferenza dei Capigruppo ed anche in sede di Commissione,
che si affronti questa questione, perché è stato posto un problema e vorrei evitare,
come capita solitamente in questo Consiglio Comunale, che stessimo qui solo per
fare da uditore e basta.
Se la funzione del Consiglio Comunale oggi è molto parziale rispetto ai poteri della
Giunta e del Sindaco, è altrettanto vero che si debba venire in Consiglio Comunale
per esprimere il proprio parere, anche su una vicenda che magari è agli albori e che
nessuno vuole discutere.
Penso che sia questo il modo di concepire oggi un intervento importante e sappiamo
quale importanza ha la raccolta dei rifiuti, soprattutto in una grande città. Abbiamo
visto come sono stati affrontati questi problemi in altre città e che immagine hanno
dato del nostro Paese.
Non siamo in quella condizione, per fortuna, ma se ci fosse la possibilità di
discuterne, affrontando questa che può essere una provocazione, che può essere
anche un'indicazione utile, le sarei grato, ma penso che affrontando questo problema
le sarà grato il Consiglio Comunale perché potrà esprimere, non post ma ante, un
parere che può poi ritornare utile ai cittadini torinesi.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Vicesindaco, per una breve replica.

DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
Non ho nessun'altra considerazione, nel senso che ho elencato i nostri rapporti con
gli altri consorzi, li possiamo eventualmente approfondire. Non ho nessun problema
a fare un'analisi sulla nostra AMIAT; ho qualche problema a fare un'analisi sugli
altri consorzi, altre aziende, che non dipendono da noi.
Se quello è il tema, dobbiamo trovare altre soluzioni, perché non ho né le
competenze né le risorse per poterlo fare, nel senso che per poter andare a fare
un'analisi bisogna ovviamente che quell'azienda sia disponibile. E non credo che sia
così.
Possiamo discutere su di noi, o eventualmente chiedere una discussione all'ATO su
quell'argomento.

ANGELERI Antonello
Se i Presidenti che sono qui presenti concordano, si potrebbe fare un
approfondimento della interpellanza in Commissione, invitando l'AMIAT, su cui
abbiamo competenza, e capire quale può essere la strada e iniziare a parlare anche di
questo.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Mi sembra un invito ragionevole.
L'interpellanza viene inviata in Commissione alla presenza dell'Azienda AMIAT
rappresentata dall'Amministratore Delegato e dal Vicesindaco Dealessandri.
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