Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 20090427/02, presentata in data 2 luglio 2009, avente per oggetto: "Quando e come si procederà alla riduzione del numero delle Circoscrizioni amministrative della Città?" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Levi. LEVI Marta (Assessore) Innanzitutto, premetto che l'attuale assetto del decentramento nella nostra Città non risponde più né alle esigenze di decentramento amministrativo, né alle giuste richieste di partecipazione da parte dei cittadini. Nelle Circoscrizioni, così come sono strutturate oggi, non esiste un vero organo esecutivo, ma esiste soltanto il Consiglio di Circoscrizione. Questo rende complesso, macchinoso e per alcuni aspetti farraginoso il processo decisionale all'interno delle Circoscrizioni stesse e questo rappresenta un vero ostacolo a portare avanti e dar corso pieno al decentramento, così come previsto dal Regolamento del Decentramento. A mio giudizio, l'altro tema molto importante è rappresentato da quello che potremmo definire il core business delle Circoscrizioni, cioè la partecipazione dei cittadini: si tratta di un tema al quale, oggi, le Circoscrizioni non sono più in grado di rispondere, anche per come si sono evolute, negli anni, sia la storia della nostra città, sia la storia della partecipazione. Esistono ancora le Commissioni aperte all'iscrizione di singoli cittadini interessati a partecipare, ma credo che la strada giusta da seguire non sia questa, che ritengo oggi non più adeguata a garantire veri spazi di partecipazione. Dopo questa premessa doverosa, provo ora a rispondere alle richieste dell'interpellanza. Per quanto riguarda la prima richiesta, cioè a che punto sia lo stato di approfondimento dell'ipotesi di riduzione delle Circoscrizione, comunico che, come forse il Consigliere avrà già avuto modo di leggere sui giornali (avendo lui presentato l'interpellanza in un tempo precedente), ho presentato in Giunta un documento rispetto all'impianto della riforma del decentramento nella nostra Città. È un documento che contiene sia le proposte di modifica dello Statuto della Città nella parte (mi sembra che sia il Titolo IV) che riguarda le Circoscrizioni, sia un'ipotesi di nuovo Regolamento, sia alcune schede riguardanti il tema delle competenze. Per avere un quadro complessivo, manca ancora la suddivisione territoriale, a cui i miei Uffici stanno lavorando: è stato fissato un tempo limite, la fine del mese di luglio, per arrivare ad avere un'ipotesi credibile e sostenibile di divisione in municipalità del territorio della Città. Rispetto ai tempi, mi sono posta l'obiettivo di trasformare, nei primi giorni di settembre, questo lavoro in atti deliberativi che, ovviamente, saranno tutti di competenza del Consiglio. La seconda domanda dell'interpellanza chiede per quali ragioni non sia stata data, sino ad oggi, effettiva attuazione ai principi di decentramento, contenuti nel Regolamento: credo che, nella premessa appena fatta, ci sia la risposta a questa domanda. Per quanto riguarda la domanda su quali siano i vantaggi di un riordino e di una riduzione del numero delle Circoscrizioni, la valutazione che abbiamo fatto è che, pensando di portare a compimento il percorso di decentramento amministrativo (che è iniziato qualche decennio fa, che ha proceduto a fatica e che, in parte, si è anche interrotto), non si possa prevedere un decentramento vero della macchina comunale ragionando sull'attuale assetto a 10 Circoscrizioni. Decentrare, infatti, deve significare "smontare" (uso un termine improprio) alcuni uffici centrali della macchina comunale: riuscire a farlo su una partizione territoriale a 10 è davvero complicato. Bisogna pensare di smontare alcuni uffici centrali, anche perché, diversamente, si correrebbe il rischio di perpetrare il meccanismo verificatosi in questi anni, in cui le competenze non sono ben definite, ma sono fortemente interconnesse o addirittura si sovrappongono: in alcuni casi, le competenze non possono essere completamente decentrate o completamente mantenute al centro; in molti casi, invece, possono essere separate, in maniera molto chiara, quanto meno nella gestione amministrativa. Altra domanda posta dall'interpellante è se sia intenzione procedere nei confronti dei nuovi enti a deleghe più ampie: la risposta è certamente positiva. Tutto il lavoro che abbiamo fatto ha l'obiettivo di attuare forme maggiori di decentramento. Al sesto punto si chiede se, nel processo di formazione della decisione definitiva, sia già stata prevista la consultazione di rappresentanze del territorio e degli organi circoscrizionali: anche in questo caso, la risposta è positiva. A parte il fatto che queste deliberazioni, che sono deliberazioni di Consiglio, intervenendo su temi come Statuto e Regolamento, dovranno avere il parere delle Circoscrizioni, in realtà, in questi ultimi due anni, il dialogo con le Circoscrizioni è stato continuo, in particolare con l'Assemblea dei Presidenti, con cui si è ragionato e condiviso alcuni degli aspetti (se non tutti) della riforma che siamo in procinto di presentare. Infine, per quanto riguarda il tema della partecipazione (tema importante, delicato e di sicuro interesse), abbiamo introdotto un'innovazione che credo possa essere interessante e che riprenderò in seguito. Voglio ora illustrare velocemente i cardini della riforma, per poi soffermarmi sul tema della partecipazione. Abbiamo previsto - e sarò veloce nell'esposizione, perché credo che avremo tempo per discutere di tutto questo - la costituzione di cinque Municipalità e la costituzione di una Giunta di Municipalità, con valenza esterna, formata da Assessori scelti dal Presidente della municipalità. Abbiamo distinto le competenze del Consiglio di Municipalità dalle competenze di Giunta ed abbiamo introdotto la figura del coordinatore del Consiglio di Municipalità. Infine, abbiamo ipotizzato di organizzare il lavoro consiliare per Commissioni, ma non Commissioni per materia, ma Commissioni per territorio. Sostanzialmente, abbiamo messo in capo al Consiglio, più che in capo alla Giunta, il tema della partecipazione, ritenendo che ciò che porta i cittadini a partecipare è l'attenzione a quanto avviene nell'ambito territoriale in cui risiedono od operano. Credo che, da questo punto di vista, possano emergere cose interessanti. Per banalizzare, non penso che sia particolarmente utile che ci sia una Commissione Commercio in cui si iscrivono i commercianti della Circoscrizione, credo, piuttosto, sia molto più interessante avere, ad esempio, la Commissione Parella, in cui partecipano, se lo ritengono, i commercianti, il preside della scuola e i cittadini di Parella, in modo che, in quell'ambito, si possano valutare le diverse progettualità, le manutenzioni, il rifacimento del mercato rionale, le ricadute e l'impatto sul territorio che hanno gli interventi, diversi per materia, che atterrano su quel sistema territoriale e sociale. Questi sono, a grandi linee, i cardini della riforma. L'ultima richiesta del Consigliere Ferraris riguarda la Città Metropolitana. In questa direzione, abbiamo fatto una scelta, su cui si potrebbero fare infinite discussioni: abbiamo scelto (a prescindere da ciò che sarebbe accaduto a livello nazionale) di procedere alla costruzione di una riforma del decentramento da proporre al Consiglio, che possa incrociare il tema della Città Metropolitana, laddove ci fossero significative novità a livello nazionale. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Ringrazio l'Assessore Levi, anche per il fatto di essere riuscita ad esprimere in 12 minuti una notevole quantità di concetti, che necessiterebbero di grandi approfondimenti. La parola al Consigliere Ferraris. FERRARIS Giovanni Maria Come dice il Presidente, si tratta di argomenti che necessiterebbero di molto tempo in più; evidentemente, l'Assessore ha cercato di sintetizzare, i giornali, poi, hanno scritto qualcosa sull'argomento e credo che le informazioni siano arrivate appunto dagli organi della Giunta. Un anno fa, quando ci incontrammo per un dialogo preliminare sulla materia, mi ero già espresso con un po' di scetticismo sulla riduzione tout court del numero delle Circoscrizioni e sul conseguente aumento del bagaglio di oneri e del numero di residenti in carico alle Circoscrizioni. I motivi erano diversi: uno dei motivi tra i tanti è che, per dare al decentramento il significato inteso dall'Assessore, sarebbe stato utile - l'ho detto anche al Sindaco, con una battuta - dimostrarlo subito, dando più potere e più funzioni alle attuali Circoscrizioni, almeno per far percepire che poteva esserci un cambiamento. Sono un po' perplesso sul fatto che la richiesta ad un'attuale Circoscrizione di ridursi, in qualche modo, della metà, con una scelta (non conosciuta) di organizzazione amministrativa, possa dare un contributo veramente utile. Può darsi, però, che sia un mio errore e che le Circoscrizioni rispondano diversamente. A mio avviso, il dibattito dovrebbe partire da un livello più alto, quello dell'area metropolitana, per poi arrivare alle funzioni che vogliamo dare alle municipalità torinesi, e non l'inverso (partire dal quartiere concentrando più aspetti, forse anche più omogenei rispetto al passato). Questa, però, è la mia visione: non voglio, quindi, giudicare un lavoro che non conosco. A distanza di tempo, però, mi sono permesso di sollecitare la Presidenza del Consiglio, i Capigruppo ed, eventualmente le Commissioni competenti ad iniziare a fare un lavoro di analisi di questa proposta. Non ritengo sufficiente svolgere un dibattito, né ritengo che si debba chiedere il parere alle Circoscrizioni e alla Conferenza dei Presidenti. Visto, però, che nascono da un principio ben diverso, che abbiamo portato avanti per vent'anni, non comprendo perché, oggi, occorra drasticamente modificarlo: non c'è, infatti, un'analisi della storia. Non l'ho chiesta, ma credo sarebbe bene farla, per vedere se gli scenari disegnati dall'Assessori manchino davvero (e quindi la partecipazione della cittadinanza non sia più sentita in quel modo) e per rassegnarsi, forse (personalmente, non sono tanto dell'idea che rappresenti un'innovazione il fatto di non far partecipare o di far partecipare in altro modo i cittadini) all'ipotesi che la Città, con Circoscrizioni ridotte, sia governata meglio di adesso. Credo, però, che se non cambiamo le funzioni reali, cioè se noi, come Amministrazione Comunale, non ci priviamo di qualche potere, se diamo un maggior carico di lavoro ed un'organizzazione nuova ad un numero minore di Consiglieri, non risolviamo i problemi di tutti i giorni, ma carichiamo maggiormente chi sarà eletto. Non so se la Circoscrizione sia nata con quel fine, per caricare. Secondo me, è nata per risolvere. Oggi la filosofia è cambiata, sono passati vent'anni: cerchiamo, allora, di dibattere più a lungo su questo aspetto (anche preventivamente, se l'Assessore sarà d'accordo), consegnando ai Gruppo l'analisi della proposta, per valutare bene il da farsi e per cercare di arrivare alla fine del mandato con uno scenario veramente chiaro. Ho il dubbio - e chiudo - che questo scenario chiaro sia sufficiente, perché, parlando di area metropolitana, sarebbe molto bello se, con la proposta dell'Assessore Levi, ci fosse anche una proposta del Governo a cambiare qualcosa per le città come Torino. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'interpellanza è discussa. |