Cittą di Torino

Consiglio Comunale

Cittą di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Luglio 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 9
INTERPELLANZA 2009-04217
"QUANDO E COME SI PROCEDERA' ALLA RIDUZIONE DEL NUMERO DELLE CIRCOSCRIZIONI AMMINISTRATIVE DELLA CITTA'?" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE FERRARIS IN DATA 2 LUGLIO 2009.
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 20090427/02, presentata in data
2 luglio 2009, avente per oggetto:
"Quando e come si procederà alla riduzione del numero delle Circoscrizioni
amministrative della Città?"

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Levi.

LEVI Marta (Assessore)
Innanzitutto, premetto che l'attuale assetto del decentramento nella nostra Città non
risponde più né alle esigenze di decentramento amministrativo, né alle giuste
richieste di partecipazione da parte dei cittadini.
Nelle Circoscrizioni, così come sono strutturate oggi, non esiste un vero organo
esecutivo, ma esiste soltanto il Consiglio di Circoscrizione. Questo rende complesso,
macchinoso e per alcuni aspetti farraginoso il processo decisionale all'interno delle
Circoscrizioni stesse e questo rappresenta un vero ostacolo a portare avanti e dar
corso pieno al decentramento, così come previsto dal Regolamento del
Decentramento.
A mio giudizio, l'altro tema molto importante è rappresentato da quello che
potremmo definire il core business delle Circoscrizioni, cioè la partecipazione dei
cittadini: si tratta di un tema al quale, oggi, le Circoscrizioni non sono più in grado di
rispondere, anche per come si sono evolute, negli anni, sia la storia della nostra città,
sia la storia della partecipazione. Esistono ancora le Commissioni aperte
all'iscrizione di singoli cittadini interessati a partecipare, ma credo che la strada
giusta da seguire non sia questa, che ritengo oggi non più adeguata a garantire veri
spazi di partecipazione.
Dopo questa premessa doverosa, provo ora a rispondere alle richieste
dell'interpellanza.
Per quanto riguarda la prima richiesta, cioè a che punto sia lo stato di
approfondimento dell'ipotesi di riduzione delle Circoscrizione, comunico che, come
forse il Consigliere avrà già avuto modo di leggere sui giornali (avendo lui presentato
l'interpellanza in un tempo precedente), ho presentato in Giunta un documento
rispetto all'impianto della riforma del decentramento nella nostra Città. È un
documento che contiene sia le proposte di modifica dello Statuto della Città nella
parte (mi sembra che sia il Titolo IV) che riguarda le Circoscrizioni, sia un'ipotesi di
nuovo Regolamento, sia alcune schede riguardanti il tema delle competenze. Per
avere un quadro complessivo, manca ancora la suddivisione territoriale, a cui i miei
Uffici stanno lavorando: è stato fissato un tempo limite, la fine del mese di luglio, per
arrivare ad avere un'ipotesi credibile e sostenibile di divisione in municipalità del
territorio della Città. Rispetto ai tempi, mi sono posta l'obiettivo di trasformare, nei
primi giorni di settembre, questo lavoro in atti deliberativi che, ovviamente, saranno
tutti di competenza del Consiglio.
La seconda domanda dell'interpellanza chiede per quali ragioni non sia stata data,
sino ad oggi, effettiva attuazione ai principi di decentramento, contenuti nel
Regolamento: credo che, nella premessa appena fatta, ci sia la risposta a questa
domanda.
Per quanto riguarda la domanda su quali siano i vantaggi di un riordino e di una
riduzione del numero delle Circoscrizioni, la valutazione che abbiamo fatto è che,
pensando di portare a compimento il percorso di decentramento amministrativo (che
è iniziato qualche decennio fa, che ha proceduto a fatica e che, in parte, si è anche
interrotto), non si possa prevedere un decentramento vero della macchina comunale
ragionando sull'attuale assetto a 10 Circoscrizioni. Decentrare, infatti, deve
significare "smontare" (uso un termine improprio) alcuni uffici centrali della
macchina comunale: riuscire a farlo su una partizione territoriale a 10 è davvero
complicato. Bisogna pensare di smontare alcuni uffici centrali, anche perché,
diversamente, si correrebbe il rischio di perpetrare il meccanismo verificatosi in
questi anni, in cui le competenze non sono ben definite, ma sono fortemente
interconnesse o addirittura si sovrappongono: in alcuni casi, le competenze non
possono essere completamente decentrate o completamente mantenute al centro; in
molti casi, invece, possono essere separate, in maniera molto chiara, quanto meno
nella gestione amministrativa.
Altra domanda posta dall'interpellante è se sia intenzione procedere nei confronti dei
nuovi enti a deleghe più ampie: la risposta è certamente positiva. Tutto il lavoro che
abbiamo fatto ha l'obiettivo di attuare forme maggiori di decentramento.
Al sesto punto si chiede se, nel processo di formazione della decisione definitiva, sia
già stata prevista la consultazione di rappresentanze del territorio e degli organi
circoscrizionali: anche in questo caso, la risposta è positiva. A parte il fatto che
queste deliberazioni, che sono deliberazioni di Consiglio, intervenendo su temi come
Statuto e Regolamento, dovranno avere il parere delle Circoscrizioni, in realtà, in
questi ultimi due anni, il dialogo con le Circoscrizioni è stato continuo, in particolare
con l'Assemblea dei Presidenti, con cui si è ragionato e condiviso alcuni degli aspetti
(se non tutti) della riforma che siamo in procinto di presentare.
Infine, per quanto riguarda il tema della partecipazione (tema importante, delicato e
di sicuro interesse), abbiamo introdotto un'innovazione che credo possa essere
interessante e che riprenderò in seguito.
Voglio ora illustrare velocemente i cardini della riforma, per poi soffermarmi sul
tema della partecipazione.
Abbiamo previsto - e sarò veloce nell'esposizione, perché credo che avremo tempo
per discutere di tutto questo - la costituzione di cinque Municipalità e la costituzione
di una Giunta di Municipalità, con valenza esterna, formata da Assessori scelti dal
Presidente della municipalità. Abbiamo distinto le competenze del Consiglio di
Municipalità dalle competenze di Giunta ed abbiamo introdotto la figura del
coordinatore del Consiglio di Municipalità. Infine, abbiamo ipotizzato di organizzare
il lavoro consiliare per Commissioni, ma non Commissioni per materia, ma
Commissioni per territorio. Sostanzialmente, abbiamo messo in capo al Consiglio,
più che in capo alla Giunta, il tema della partecipazione, ritenendo che ciò che porta i
cittadini a partecipare è l'attenzione a quanto avviene nell'ambito territoriale in cui
risiedono od operano.
Credo che, da questo punto di vista, possano emergere cose interessanti. Per
banalizzare, non penso che sia particolarmente utile che ci sia una Commissione
Commercio in cui si iscrivono i commercianti della Circoscrizione, credo, piuttosto,
sia molto più interessante avere, ad esempio, la Commissione Parella, in cui
partecipano, se lo ritengono, i commercianti, il preside della scuola e i cittadini di
Parella, in modo che, in quell'ambito, si possano valutare le diverse progettualità, le
manutenzioni, il rifacimento del mercato rionale, le ricadute e l'impatto sul territorio
che hanno gli interventi, diversi per materia, che atterrano su quel sistema territoriale
e sociale.
Questi sono, a grandi linee, i cardini della riforma.
L'ultima richiesta del Consigliere Ferraris riguarda la Città Metropolitana.
In questa direzione, abbiamo fatto una scelta, su cui si potrebbero fare infinite
discussioni: abbiamo scelto (a prescindere da ciò che sarebbe accaduto a livello
nazionale) di procedere alla costruzione di una riforma del decentramento da
proporre al Consiglio, che possa incrociare il tema della Città Metropolitana, laddove
ci fossero significative novità a livello nazionale.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Ringrazio l'Assessore Levi, anche per il fatto di essere riuscita ad esprimere in 12
minuti una notevole quantità di concetti, che necessiterebbero di grandi
approfondimenti.
La parola al Consigliere Ferraris.

FERRARIS Giovanni Maria
Come dice il Presidente, si tratta di argomenti che necessiterebbero di molto tempo
in più; evidentemente, l'Assessore ha cercato di sintetizzare, i giornali, poi, hanno
scritto qualcosa sull'argomento e credo che le informazioni siano arrivate appunto
dagli organi della Giunta.
Un anno fa, quando ci incontrammo per un dialogo preliminare sulla materia, mi ero
già espresso con un po' di scetticismo sulla riduzione tout court del numero delle
Circoscrizioni e sul conseguente aumento del bagaglio di oneri e del numero di
residenti in carico alle Circoscrizioni. I motivi erano diversi: uno dei motivi tra i tanti
è che, per dare al decentramento il significato inteso dall'Assessore, sarebbe stato
utile - l'ho detto anche al Sindaco, con una battuta - dimostrarlo subito, dando più
potere e più funzioni alle attuali Circoscrizioni, almeno per far percepire che poteva
esserci un cambiamento.
Sono un po' perplesso sul fatto che la richiesta ad un'attuale Circoscrizione di
ridursi, in qualche modo, della metà, con una scelta (non conosciuta) di
organizzazione amministrativa, possa dare un contributo veramente utile.
Può darsi, però, che sia un mio errore e che le Circoscrizioni rispondano
diversamente. A mio avviso, il dibattito dovrebbe partire da un livello più alto, quello
dell'area metropolitana, per poi arrivare alle funzioni che vogliamo dare alle
municipalità torinesi, e non l'inverso (partire dal quartiere concentrando più aspetti,
forse anche più omogenei rispetto al passato). Questa, però, è la mia visione: non
voglio, quindi, giudicare un lavoro che non conosco. A distanza di tempo, però, mi
sono permesso di sollecitare la Presidenza del Consiglio, i Capigruppo ed,
eventualmente le Commissioni competenti ad iniziare a fare un lavoro di analisi di
questa proposta. Non ritengo sufficiente svolgere un dibattito, né ritengo che si debba
chiedere il parere alle Circoscrizioni e alla Conferenza dei Presidenti. Visto, però,
che nascono da un principio ben diverso, che abbiamo portato avanti per vent'anni,
non comprendo perché, oggi, occorra drasticamente modificarlo: non c'è, infatti,
un'analisi della storia. Non l'ho chiesta, ma credo sarebbe bene farla, per vedere se
gli scenari disegnati dall'Assessori manchino davvero (e quindi la partecipazione
della cittadinanza non sia più sentita in quel modo) e per rassegnarsi, forse
(personalmente, non sono tanto dell'idea che rappresenti un'innovazione il fatto di
non far partecipare o di far partecipare in altro modo i cittadini) all'ipotesi che la
Città, con Circoscrizioni ridotte, sia governata meglio di adesso.
Credo, però, che se non cambiamo le funzioni reali, cioè se noi, come
Amministrazione Comunale, non ci priviamo di qualche potere, se diamo un maggior
carico di lavoro ed un'organizzazione nuova ad un numero minore di Consiglieri,
non risolviamo i problemi di tutti i giorni, ma carichiamo maggiormente chi sarà
eletto. Non so se la Circoscrizione sia nata con quel fine, per caricare. Secondo me, è
nata per risolvere.
Oggi la filosofia è cambiata, sono passati vent'anni: cerchiamo, allora, di dibattere
più a lungo su questo aspetto (anche preventivamente, se l'Assessore sarà
d'accordo), consegnando ai Gruppo l'analisi della proposta, per valutare bene il da
farsi e per cercare di arrivare alla fine del mandato con uno scenario veramente
chiaro. Ho il dubbio - e chiudo - che questo scenario chiaro sia sufficiente, perché,
parlando di area metropolitana, sarebbe molto bello se, con la proposta
dell'Assessore Levi, ci fosse anche una proposta del Governo a cambiare qualcosa
per le città come Torino.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'interpellanza è discussa.
Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)