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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Luglio 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 7
INTERPELLANZA 2009-04140
"COME SI INTENDE TUTELARE LA QUIETE PUBBLICA DAL DISTURBO CAUSATO DA ATTIVITA' DI DIVERTIMENTO E TEMPO LIBERO?" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE FERRARIS IN DATA 29 GIUGNO 2009.
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200904140/02, presentata in
data 29 giugno 2009, avente per oggetto:
"Come si intende tutelare la quiete pubblica dal disturbo causato da attività di
divertimento e tempo libero?"

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Rispondono gli Assessori Mangone e Altamura.
La parola all'Assessore Mangone.

MANGONE Domenico (Assessore)
L'interpellante chiede se il problema sia noto all'Amministrazione.
La risposta è certamente positiva: il Nucleo ha effettuato numerosi controlli nel
locale oggetto della interpellanza; gli ultimi accertamenti effettuati in loco sono
quelli relativi al 24 aprile (misurazione fonometrica dell'inquinamento acustico) e al
18 maggio (nuova misurazione fonometrica dell'inquinamento). Il 18 maggio 2009 è
stata anche contestata la violazione ai sensi del vigente Regolamento
sull'inquinamento acustico in relazione alla Legge n. 447/95, mentre il 16 giugno
2009 è stata contestata la violazione ai sensi del Regolamento sull'inquinamento
acustico per non aver ottemperato a quanto imposto con l'ordinanza dirigenziale del
26 agosto 2008 e alle successive proroghe fino al 30 marzo 2009.
Quindi, sono già stati effettuati controlli con prescrizioni, alle quali non è stato dato
seguito.
Il 16 giugno è stata inoltrata all'Autorità Giudiziaria notizia di reato per disturbo alla
quiete pubblica, ex articolo 659 del Codice Penale.
Presso il Nucleo di Polizia Amministrativa sono depositati tutti gli atti relativi ai
diversi interventi effettuati nella località in oggetto; con gli Uffici del Commercio si
stanno verificando tutte le procedure da seguire come sanzioni accessorie ai rilievi
effettuati.
Per quanto riguarda, invece, la sosta, nella fascia oraria tra le 22 e le 4, nei tratti
compresi tra i numeri civici 2 e 12 di Via Ormea ed i numeri civici 1 e 21 di Corso
Vittorio Emanuele, nei primi quattro mesi di quest'anno sono state accertate oltre
cinquanta violazioni.
La zona - e quindi anche il locale - è stata inserita come località da tenere sotto
osservazione, pertanto sarà affidata al controllo delle pattuglie notturne
quotidianamente disposte.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola all'Assessore Altamura.

ALTAMURA Alessandro (Assessore)
Sull'argomento si è già detto quasi tutto; aggiungo che il lavoro viene svolto - come
il Consigliere Ferraris ben sa - di concerto fra la Polizia Municipale e la Polizia
Amministrativa.
L'ultimo controllo (effettuato in seguito ad una mia personale segnalazione) è
recentissimo, del 9 luglio (un primo passaggio alle ore 23.40 e il secondo alle ore
1.10). In quella data, non sono emerse criticità così evidenti; abbiamo però, oggi, una
serie di segnalazioni soprattutto rispetto alle sere di venerdì e di sabato. Il tema
ovviamente riguarda l'inquinamento acustico, derivante da un numero di decibel
superiore alle prescrizioni della licenza. Per quanto riguarda gli interventi effettuati
recentemente dalla Polizia Amministrativa, voglio ricordare l'intervento a San
Salvario, presso il locale "Biberon" di Via Nizza. La Polizia Amministrativa
stabilisce o l'anticipo dell'orario di chiusura o, nei casi più gravi, la sospensione:
tutto questo, ovviamente, viene svolto di concerto con l'azione della Polizia
Municipale.
Una volta completato il dossier, avremo modo di intervenire, così come è stato fatto
nell'ultimo mese su molte altre realtà, con interventi che hanno visto, soprattutto da
parte dei residenti, la condivisione dell'azione, che è sempre stata di preventivo
avviso e di verifica ulteriore rispetto alla reiterata violazione di alcune normative in
vigore, in particolare quelle riguardanti il suolo pubblico, la pulizia dei dehors,
l'inquinamento acustico e la quiete pubblica. La totalità degli interventi viene, poi,
elaborata, dopodiché viene stilato il verbale, che rappresenta la motivazione utile per
intervenire. Evidentemente, il tutto deve essere assolutamente inattaccabile (e,
quindi, non prestarsi ad alcun ricorso al TAR): devono, quindi, essere assolutamente
puntuali sia il verbale che viene trasmesso, sia la notifica, sia la contravvenzione,
laddove ci siano gli estremi per intervenire subito. Soltanto successivamente ci sarà
l'intervento, effettuato dalla Polizia Amministrativa, di concerto con la Polizia
Municipale.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ferraris.

FERRARIS Giovanni Maria
Le risposte degli Assessori soddisfano, in parte, il contenuto delle mie domande.
In realtà, comprendo di non aver evidenziato tale problema per sbaglio: francamente,
mi aspettavo qualcosa di più sull'opportunità di riconsiderare in toto la questione.
Non so, ora, se quella pseudo-Commissione, chiamiamola così...

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Consigliere Ferraris, non esistono pseudo-Commissioni.

FERRARIS Giovanni Maria
È un bisticcio di parole per indicare la Commissione convocata qualche settimana fa
(sulla cui opportunità ho manifestato le mie perplessità), dove sono stati auditi
parzialmente sui contenuti della città (infatti si è parlato di alcuni aspetti, non di tutti)
soltanto gli Assessori della Giunta che erano coinvolgibili, cioè soltanto quelli
presenti.
Secondo me, questa era l'opportunità di ragionare in termini autorizzativi generali e
mi spiego meglio: credo che occorra considerare bene se sia opportuno o meno
concedere le autorizzazioni ad apporre dehors al di fuori di locali aperti fino alle due
di notte, ubicati in vie strette e alte e che diffondono musica più o meno bassa.
Secondo me, bisogna considerare a monte se concedere questo tipo di autorizzazioni
e non sanzionarli dopo, quando disturbano i condomini della zona.
Non si può pensare che tutto vada bene per tutto, perché, così, diventa difficile
l'attività successiva di controllo e verifica. Credo che occorra arginare il problema
con la prevenzione, con lo studio di soluzioni, di qualunque natura, appropriate per
ogni via della città, soluzioni che ci indichino se far insistere determinate attività in
determinate vie. Ovviamente l'Assessore Altamura ha ereditato questo problema, che
oggi rappresenta la scusa per parlare del tema: personalmente, non mi riferisco
soltanto alla situazione citata nell'interpellanza, perché segnalazioni di questo tipo
giungono da tutta Torino (alcune le ricevo io, altre le ricevono altri Consiglieri), cioè
sono problemi evidenti in ogni zona della città.
Personalmente, credo che non si dovrebbe nemmeno concedere la licenza a locali
che, a esempio, offrono l'aperi-cena (e quindi, la possibilità di trascorrere il tempo
libero in modo piacevole), pur non essendo adatti a tale attività, perché non hanno
sufficiente accessibilità e funzionalità dal punto di vista della viabilità, perché non
sono a sufficiente distanza dalle altre abitazioni (perché i loro avventori non stanno
sempre all'interno del locale), perché non hanno un orario di chiusura tale da non
invadere la quiete altrui. Credo che, in questo senso, dovremmo porre alcune
limitazioni tecniche, che - a mio avviso - non emergono né nella risposta
dell'Assessore, né in alcuna discussione di Commissione.
Mi auguro che qualcosa derivi dalla mozione da me presentata che non dico
rappresenti il toccasana, ma sicuramente è uno stimolo. Ne avevo già presentata una,
ad inizio mandato; forse, era troppo complicata e ricca di contenuti, per cui è stata
accantonata (avevo previsto, ad esempio, anche l'utilizzo di navette). La Città, in
parte, oggi si sta occupando del problema: ha provveduto in centro, dove, però, la
situazione non si è risolta (anzi, il problema si rinnova ogni anno). Oggi la Città si
occupa di Piazza Vittorio, ma ricordo che, a Torino, non c'è solo questa piazza. Ai
residenti di Piazza Vittorio dà fastidio la situazione di Piazza Vittorio, ai residenti di
Via Ormea dà fastidio la situazione di Via Ormea.
Dobbiamo, quindi, trovare modi di operare che siano garantiti da una valutazione
tecnica, anche fuori dal seminato torinese: valutiamo che cosa accade in altri luoghi,
in modo tale da concedere le autorizzazioni soltanto laddove sia effettivamente
compatibile: a tutti, infatti, piacerebbe organizzare qualcosa lungo il Po, ma pare che
il Po non sia compatibile per certe attività, per cui le autorizzazioni non sono
concesse.
Iniziamo, dunque, a valutare la situazione anche per certe attività, perché si auspica
la quiete pubblica non soltanto d'estate, ma tutto l'anno: la quiete pubblica è sempre
importante, diversamente non potremo dar seguito all'impegno (su cui ho letto circa
un mese fa) assunto da tutti gli Assessori (sicuramente dai due Assessori presenti, per
gli altri non ricordo) di iniziare ad intervenire in diverse zone della città.
Facciamo uno sforzo ulteriore e proponiamo qualcosa a questo Consiglio.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola all'Assessore Altamura, per una breve replica.

ALTAMURA Alessandro (Assessore)
Come il Consigliere Ferraris sa, sono particolarmente attento alle sue esigenze (e
credo anche la Giunta).
Citiamo la quiete pubblica come elemento dirimente della scelta di liberalizzare o
meno, quando ci sono leggi nazionali o locali che hanno già liberalizzato: il
Consigliere dovrebbe conoscere bene le normative, dal Decreto Legislativo n. 114
alla Legge Regionale n. 38 del 2006 (ma potrei citare altre 5-6 leggi). E' evidente che
qualcosa occorra fare; se, però, il Consigliere usa come moloc la quiete pubblica, mi
permetto di sottolineare come il sonno della ragione generi i mostri, come diceva
Goya.
Partire dal preventivo presupposto che dobbiamo pensare ad una città chiusa,
blindata, che a mezzanotte va a dormire, non credo che sia nelle esigenze del
Consigliere Ferraris, che apprezzo per lo stimolo che, in questi anni, ha dato alla
Giunta e all'Amministrazione, anche per controllare laddove ci fossero palesi
violazioni delle normative.
Ritengo che una città, che riesce a compenetrare le esigenze serali della vivacità, che
va ad occupare spazi - come lei ben sa, Consigliere Ferraris - che spesso sono
sottratti alla malavita, alla delinquenza e alla microcriminalità, sia una città più
moderna di quella che lei mi identifica e mi disegna come ipotesi ideale a cui
aspirare.
Credo che dobbiamo lavorare, come già stiamo facendo (la Polizia Municipale sta
facendo un grande sforzo, e lo stanno facendo tutti i Servizi collegati, anche sul
rilevamento dell'inquinamento acustico), così come credo che la violazione delle
norme - su questo aspetto, siamo sicuramente d'accordo - vada immediatamente
rilevata, ed ovviamente punita e sanzionata.
Invito il Consigliere Ferraris a leggere tutti i verbali, le segnalazioni e gli interventi
di chiusura effettuati.
Vorrei, poi, ricordare al Consigliere che, un paio d'anni fa, ci siamo occupati di
queste vicende ed abbiamo trascorso una bellissima estate in Corso Moncalieri, dove
una serie di locali sono stati non solo sospesi dall'attività, ma addirittura chiusi,
proprio da me. Non mi risulta, quindi, che questa Amministrazione non sia attenta ad
intervenire, anzi mi risulta abbia approvato un Regolamento di Polizia
Amministrativa che interviene sulle vicende da lei appena enunciate (in occasione
della cui approvazione, fra l'altro, non è mancato il suo voto in Aula). Mi risulta,
quindi, che questo aspetto della Pubblica Amministrazione sia stato non solo portato
avanti, ma anche concluso, come obiettivo, da parte della Giunta.
Aggiungo che una parte di quel Regolamento, in particolare tre dei cinque
emendamenti che ho presentato come Giunta arrivano direttamente da un decreto del
Ministro Maroni, che affronta la questione "sicurezza urbana" rispetto alla quiete
pubblica come punto di mediazione sull'ordine pubblico (che è squisitamente
prefettizio) con strumenti completamente diversi.
È evidente che la messa a punto della macchina va tarata, ma le assicuro - e i numeri
forniti dall'Assessore Mangone lo dimostrano - che, per quanto riguarda la Polizia
amministrativa, quel tipo di controllo (sia preventivo, sia successivo dal punto di
vista sanzionatorio) non viene meno. Questo è il lavoro che stiamo facendo e che
continueremo a fare.
È altrettanto evidente che, in una via stretta, ci sarà maggiore attenzione alle
prescrizioni. Il Consigliere Ferraris ricorda che, nella prescrizione, si legge
"mezzanotte" e "piccolo intrattenimento musicale". Io non posso dirlo in anticipo,
cioè non posso intervenire in fase preventiva su questo aspetto, perché questo è
quanto prevede la liberalizzazione della legge rispetto ad un certo tipo di attività. Lo
stesso discorso vale per i dehors: non possiamo vietarli preventivamente soltanto in
quelle vie che non hanno la "capacità teorica" di sopportarli.
Si tratta, dunque, di un tema molto complesso, che riguarda la libertà d'impresa e la
competizione commerciale ed economica; è un tema che non può essere affrontato a
colpi di ordinanza, blindando parti della città, a seconda dell'umore di gruppi di
residenti che, pur legittimamente, ambiscono alla loro quiete pubblica.
Personalmente, sono favorevole alla quiete pubblica, ma dev'essere compenetrata da
una città vivibile e vivace, non soltanto fino alle nove di sera.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'interpellanza è discussa.
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