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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 13 Luglio 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 3
INTERPELLANZA 2009-01613
"MEDICI DI BASE SENZA PERMESSI DI CIRCOLAZIONE IN ZTL. QUALI LE CURE?" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE FERRARIS IN DATA 26 MARZO 2009.
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200901613/02, presentata in
data 26 marzo 2009, avente per oggetto:
"Medici di base senza permesso di circolazione in ZTL. Quali le cure?"

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Sestero.

SESTERO Maria Grazia (Assessore)
Il Consigliere pone il problema dell'accesso dei medici di base nelle zone a traffico
limitato. Vorrei ricordare che, a partire dal 2003/2004 (quando è stato istituito l'uso
delle telecamere), abbiamo lavorato lungamente con i rappresentanti dell'Ordine e
della categoria dei medici di base. Ritengo di poter dire che abbiamo raggiunto dei
risultati condivisi con l'organizzazione dei medici di base, prevedendo due ipotesi: in
primo luogo, il rilascio di un permesso, come peraltro ricordato nell'interpellanza.
Vorrei, però, precisare che il permesso rosso consente ai medici di famiglia
l'ingresso nella ZTL anche nelle tre ore vietate (dalle 7.30 alle 10.30), mentre, per
quanto riguarda la notte, non vi è alcun limite, neanche nelle vie e nelle corsie
riservate. Per cui, per il permesso rosso l'unico vincolo nella ZTL riguarda le corsie
di Via Milano, Via XX Settembre (come vie riservate) e Via Pietro Micca.
In una seconda fase, con i medici abbiamo valutato la possibilità di prevedere, fatto
che non era considerato nella deliberazione originaria, la concessione del permesso
argento, che permette di viaggiare anche nelle vie riservate al traffico pubblico (se
ricordo bene questa misura era complessivamente condivisa); questo permesso, però,
non è stato rilasciato a tutti i medici della provincia, indipendentemente dalla
funzione, ma soltanto ai medici che erano in grado di dimostrare che avevano la
necessità di recarsi nella ZTL (quindi, o con l'ambulatorio, o con un certo numero di
pazienti - definito in trenta - all'interno della ZTL ambientale, non quella storica,
oltre ad altre tipologie, come quella dell'assistenza domiciliare programmata o
integrata, previste dalle ASL, quindi con relativa certificazione). Possono ottenere
questo permesso i medici convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, iscritti
all'Ordine professionale della provincia di Torino e che sono in grado di dimostrare
di avere qualche motivo di servizio per entrare nella ZTL.
Vorrei ricordare che quella dei medici è l'unica categoria che ha la possibilità di
sostare senza pagare dove è presente la sosta tariffata, anche questo è stato
regolamentato (fermo restando che, per motivi di emergenza, chiunque può arrivare)
e l'intesa è stata che, se capita una volta ogni tanto, può segnalare il suo passaggio
all'interno della ZTL (quando si transita sotto le telecamere), dichiarando di avere
avuto motivi di urgenza.
L'interpellanza, poi, chiede quali siano i motivi per cui si è ritenuto di limitare il
rilascio del permesso argento; non credo che tutti i medici debbano entrare in Via
Milano per motivi di lavoro, ma soltanto alcuni hanno questa necessità. Il permesso
argento viene riconosciuto a categorie molto limitate, perché è quello che autorizza la
maggiore mobilità (rispetto al permesso viola, mancano solo le aree pedonali).
Devo sottolineare che, a suo tempo, abbiamo trattato con molta attenzione la
questione dei medici e, in questi anni, non abbiamo mai ricevuto segnalazioni di
difficoltà particolari da parte delle organizzazioni che rappresentano i medici di
famiglia del servizio pubblico convenzionato. Evidentemente, le soluzioni adottate (il
permesso argento, la sosta e la possibilità, se si transita sotto una telecamera, di
comunicare il passaggio per motivi di servizio e di urgenza) sono state sufficienti.
Se dovremo riprendere il confronto con le categorie sui temi della ZTL ambientale e
del funzionamento delle telecamere, avremo modo di risentire anche le
organizzazioni e, se ci sono dei problemi, decideremo come affrontarli.
Non molto tempo fa, ho ricevuto, su sollecitazione di alcuni medici, una
rappresentanza dei medici di famiglia e, in realtà, forse la comunicazione all'interno
dell'organizzazione non era stata chiara, perché chiedevano di poter ottenere delle
misure che erano già previste e riconosciute nella deliberazione e nell'ordinanza. Può
darsi che ci siano aree della categoria dei medici di famiglia della provincia di Torino
che non hanno avuto modo - forse, perché frequentano poco la città - di conoscere
queste misure.
Quindi, avremo modo di riprendere la questione (in vista dell'avvio del
funzionamento del controllo con le telecamere) anche attraverso un confronto con
vari soggetti, tra cui i medici.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ferraris.

FERRARIS Giovanni Maria
Purtroppo, ho ricevuto segnalazioni differenti da quelle di cui ha parlato l'Assessore
ed è per questo motivo che mi sono permesso di presentare questa interpellanza
(peraltro, parecchi mesi fa).
Per quanto riguarda la premessa, il permesso rosso prevede alcune limitazioni e viene
rilasciato ai medici di famiglia, ai pediatri, ai medici fiscali ed io parlavo anche dei
veterinari, ma veniva concesso ai medici convenzionati con il Servizio Sanitario
Nazionale aventi in cura almeno trenta pazienti nella ZTL; ovviamente, è stato esteso
nel permesso argento, soggetto alle stesse limitazioni del permesso rosso per quella
applicazione.
Ed è proprio su questo punto che ho voluto sollevare la questione in termini di
principio: se ci sono circa 150 medici di base che hanno mediamente dieci pazienti in
quell'area, non è pensabile che 1.500 persone vengano interessate da limitazioni
veicolari di accessibilità nel caso abbiano la necessità di una visita a domicilio (che
viene effettuata molto presto al mattino). Questo mi pare un principio sacrosanto,
soprattutto alla luce del diritto alla salute.
Non so con quale categoria vi siete confrontati (io mi riferisco all'Ordine, perché le
altre categorie non le conosco e non so se esistano associazioni specifiche dei medici
di base), ma, se devono essere stabilite delle limitazioni, sarebbe bene che queste non
nuocessero o, comunque, non creassero delle condizioni di vantaggio o meno a
seconda del numero dei pazienti.
Francamente, non comprendo quale sia la ratio dei trenta pazienti: o si estende a tutti,
oppure non comprendo perché chi ne ha venti o venticinque o uno solo non abbia
diritto ad accedere alla ZTL. Per carità, probabilmente è una limitazione non invasiva
e ci saranno altri escamotage per arrivare in centro, però ritengo che per questa
categoria specifica di medici (che, poi, sono quelli che visitano a domicilio in
qualunque situazione ci si trovi) sia importante ed imprescindibile rivedere anche
questo aspetto, nell'ottica, come diceva l'Assessore, di una verifica della situazione
con gli accessi filmati.
Questo non è l'unico caso, come ho già sottolineato in altre sedi (per esempio, c'è
anche il problema delle scuole in centro e dell'accessibilità per i genitori), e, se ve ne
fosse la possibilità, potremmo analizzarli tutti insieme.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'interpellanza è discussa.
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