Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200901613/02, presentata in data 26 marzo 2009, avente per oggetto: "Medici di base senza permesso di circolazione in ZTL. Quali le cure?" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Sestero. SESTERO Maria Grazia (Assessore) Il Consigliere pone il problema dell'accesso dei medici di base nelle zone a traffico limitato. Vorrei ricordare che, a partire dal 2003/2004 (quando è stato istituito l'uso delle telecamere), abbiamo lavorato lungamente con i rappresentanti dell'Ordine e della categoria dei medici di base. Ritengo di poter dire che abbiamo raggiunto dei risultati condivisi con l'organizzazione dei medici di base, prevedendo due ipotesi: in primo luogo, il rilascio di un permesso, come peraltro ricordato nell'interpellanza. Vorrei, però, precisare che il permesso rosso consente ai medici di famiglia l'ingresso nella ZTL anche nelle tre ore vietate (dalle 7.30 alle 10.30), mentre, per quanto riguarda la notte, non vi è alcun limite, neanche nelle vie e nelle corsie riservate. Per cui, per il permesso rosso l'unico vincolo nella ZTL riguarda le corsie di Via Milano, Via XX Settembre (come vie riservate) e Via Pietro Micca. In una seconda fase, con i medici abbiamo valutato la possibilità di prevedere, fatto che non era considerato nella deliberazione originaria, la concessione del permesso argento, che permette di viaggiare anche nelle vie riservate al traffico pubblico (se ricordo bene questa misura era complessivamente condivisa); questo permesso, però, non è stato rilasciato a tutti i medici della provincia, indipendentemente dalla funzione, ma soltanto ai medici che erano in grado di dimostrare che avevano la necessità di recarsi nella ZTL (quindi, o con l'ambulatorio, o con un certo numero di pazienti - definito in trenta - all'interno della ZTL ambientale, non quella storica, oltre ad altre tipologie, come quella dell'assistenza domiciliare programmata o integrata, previste dalle ASL, quindi con relativa certificazione). Possono ottenere questo permesso i medici convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, iscritti all'Ordine professionale della provincia di Torino e che sono in grado di dimostrare di avere qualche motivo di servizio per entrare nella ZTL. Vorrei ricordare che quella dei medici è l'unica categoria che ha la possibilità di sostare senza pagare dove è presente la sosta tariffata, anche questo è stato regolamentato (fermo restando che, per motivi di emergenza, chiunque può arrivare) e l'intesa è stata che, se capita una volta ogni tanto, può segnalare il suo passaggio all'interno della ZTL (quando si transita sotto le telecamere), dichiarando di avere avuto motivi di urgenza. L'interpellanza, poi, chiede quali siano i motivi per cui si è ritenuto di limitare il rilascio del permesso argento; non credo che tutti i medici debbano entrare in Via Milano per motivi di lavoro, ma soltanto alcuni hanno questa necessità. Il permesso argento viene riconosciuto a categorie molto limitate, perché è quello che autorizza la maggiore mobilità (rispetto al permesso viola, mancano solo le aree pedonali). Devo sottolineare che, a suo tempo, abbiamo trattato con molta attenzione la questione dei medici e, in questi anni, non abbiamo mai ricevuto segnalazioni di difficoltà particolari da parte delle organizzazioni che rappresentano i medici di famiglia del servizio pubblico convenzionato. Evidentemente, le soluzioni adottate (il permesso argento, la sosta e la possibilità, se si transita sotto una telecamera, di comunicare il passaggio per motivi di servizio e di urgenza) sono state sufficienti. Se dovremo riprendere il confronto con le categorie sui temi della ZTL ambientale e del funzionamento delle telecamere, avremo modo di risentire anche le organizzazioni e, se ci sono dei problemi, decideremo come affrontarli. Non molto tempo fa, ho ricevuto, su sollecitazione di alcuni medici, una rappresentanza dei medici di famiglia e, in realtà, forse la comunicazione all'interno dell'organizzazione non era stata chiara, perché chiedevano di poter ottenere delle misure che erano già previste e riconosciute nella deliberazione e nell'ordinanza. Può darsi che ci siano aree della categoria dei medici di famiglia della provincia di Torino che non hanno avuto modo - forse, perché frequentano poco la città - di conoscere queste misure. Quindi, avremo modo di riprendere la questione (in vista dell'avvio del funzionamento del controllo con le telecamere) anche attraverso un confronto con vari soggetti, tra cui i medici. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ferraris. FERRARIS Giovanni Maria Purtroppo, ho ricevuto segnalazioni differenti da quelle di cui ha parlato l'Assessore ed è per questo motivo che mi sono permesso di presentare questa interpellanza (peraltro, parecchi mesi fa). Per quanto riguarda la premessa, il permesso rosso prevede alcune limitazioni e viene rilasciato ai medici di famiglia, ai pediatri, ai medici fiscali ed io parlavo anche dei veterinari, ma veniva concesso ai medici convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale aventi in cura almeno trenta pazienti nella ZTL; ovviamente, è stato esteso nel permesso argento, soggetto alle stesse limitazioni del permesso rosso per quella applicazione. Ed è proprio su questo punto che ho voluto sollevare la questione in termini di principio: se ci sono circa 150 medici di base che hanno mediamente dieci pazienti in quell'area, non è pensabile che 1.500 persone vengano interessate da limitazioni veicolari di accessibilità nel caso abbiano la necessità di una visita a domicilio (che viene effettuata molto presto al mattino). Questo mi pare un principio sacrosanto, soprattutto alla luce del diritto alla salute. Non so con quale categoria vi siete confrontati (io mi riferisco all'Ordine, perché le altre categorie non le conosco e non so se esistano associazioni specifiche dei medici di base), ma, se devono essere stabilite delle limitazioni, sarebbe bene che queste non nuocessero o, comunque, non creassero delle condizioni di vantaggio o meno a seconda del numero dei pazienti. Francamente, non comprendo quale sia la ratio dei trenta pazienti: o si estende a tutti, oppure non comprendo perché chi ne ha venti o venticinque o uno solo non abbia diritto ad accedere alla ZTL. Per carità, probabilmente è una limitazione non invasiva e ci saranno altri escamotage per arrivare in centro, però ritengo che per questa categoria specifica di medici (che, poi, sono quelli che visitano a domicilio in qualunque situazione ci si trovi) sia importante ed imprescindibile rivedere anche questo aspetto, nell'ottica, come diceva l'Assessore, di una verifica della situazione con gli accessi filmati. Questo non è l'unico caso, come ho già sottolineato in altre sedi (per esempio, c'è anche il problema delle scuole in centro e dell'accessibilità per i genitori), e, se ve ne fosse la possibilità, potremmo analizzarli tutti insieme. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'interpellanza è discussa. |