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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Luglio 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 25
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2009-03235
VARIANTE PARZIALE N. 182 AL P.R.G., AI SENSI DELL'ARTICOLO 17, COMMA 7 DELLA L.U.R., CONCERNENTE LA VALORIZZAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DI BENI IMMOBILIARI DI PROPRIETA' COMUNALE - APPROVAZIONE.
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 200903235/09,
presentata dalla Giunta Comunale in data …, avente per oggetto:
"Variante parziale n. 182 al PRG ai sensi dell'articolo 17, comma 7 della LUR,
concernente la valorizzazione e la razionalizzazione di beni immobiliari di proprietà
comunale - Approvazione"

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Comunico che in data 02/07/2009 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
La parola al Consigliere Ferraris.

FERRARIS Giovanni Maria
Avevo già espresso alcune riflessioni in Commissione, che, però, purtroppo, non
sono state recepite. Mi aspettavo magari un emendamento, ma non c'è stato. Per
questo motivo, mi asterrò dal voto favorevole. Ritengo che potesse venire stralciato,
in attesa di maggiori riflessioni (che, purtroppo, oggi non sono ancora avvenute),
l'immobile di Via Riberi, o perlomeno suddiviso, visto che c'era un dubbio evidente,
riconosciuto da parte degli operatori che hanno vinto l'asta e che si sono già
impegnati nella fase preliminare (che, comunque, è una fase progettuale, che implica
evidenti impegni di natura economica).
Credo che, anche per le prossime deliberazioni di questo tono, sia importante
prevedere almeno anticipatamente quanto vogliono suggerire le Sovrintendenze e,
soprattutto, non vincolare i suggerimenti a delle prescrizioni di piano, perché, anche
in questo caso, gli operatori, come il Comune, tendenzialmente fanno operazioni per
fare cassa e, se si cambiano le carte in tavola, ovviamente, si possono avere dei rischi
nell'operazione stessa, che potrebbe non stare in piedi secondo i criteri.
Inoltre, non si dice nulla in merito alla questione patrimoniale e, quindi, anche alla
questione del riconoscimento in relazione alla riduzione richiesta da questa
prescrizione, che di fatto vincola una riduzione di elevazione in altezza.
Questo, a mio avviso, poteva essere oggetto di un ulteriore approfondimento in fase
di Commissione (come chiesi), sospendendo questo stabile o, eventualmente, la
stessa deliberazione. Siccome non è stato fatto, non mi sento nelle condizioni di
poterla sostenere in toto.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Prima di dare la parola all'Assessore Viano, chiedo scusa al Consigliere Ferraris,
perché non ho dato comunicazione formale all'Aula del fatto che, come comunicato
ovviamente alla Conferenza dei Capigruppo, il nuovo Capogruppo del Gruppo dei
Moderati è il Consigliere Giovanni Maria Ferraris.
La parola all'Assessore Viano, per la replica.

VIANO Mario (Assessore)
Riprendo alcuni argomenti che avevo sviluppato in Commissione. La necessità di
procedere con questo atto deliberativo è legata alla correlativa necessità di chiudere
gli atti di aggiudicazione preliminare in esito alle gare che sono state condotte alla
fine dell'anno scorso. Naturalmente, il provvedimento si riferisce a tutti gli immobili
che hanno richiesto adeguamenti di carattere normativo alle schede urbanistiche, per
consentire di attuare quelle trasformazioni necessarie a consentire le valorizzazioni
previste.
Richiamo qui, per quanto non incluso nell'intervento del Consigliere, che abbiamo
tra l'altro escluso l'immobile di Via Baltimora dalla proposta di Variante contenuta
nell'atto di adozione, in esito all'interlocuzione intervenuta nel frattempo con la
Circoscrizione competente per territorio, che ha condotto a soprassedere al fine di
riesaminare in modo più puntuale e approfondito il caso.
Invece, per quanto riguarda il caso in esame, di Via Riberi, come ho avuto occasione
di dire in Commissione, in realtà è un caso particolare, nel senso che non si tratta di
immobile assoggettato a vincolo di tutela della Sovrintendenza. Prima di procedere
alla formalizzazione dell'atto, però, abbiamo dovuto chiedere alla Sovrintendenza di
esercitare, qualora l'avesse ritenuto utile o opportuno, il diritto di prelazione
all'acquisto. Si tratta di un edificio nel centro storico, con più di 50 anni, di proprietà
pubblica, e quindi occorre acquisire questa rinuncia - diciamo così - alla prelazione
da parte della Sovrintendenza (in quanto rappresentante territoriale del Ministero dei
Beni Culturali).
In questa occasione, nel richiedere la rinuncia all'esercizio della prelazione, la
Sovrintendenza ha (in senso formale, ma non per scritto) sollecitato un'attenzione da
parte della Città ad alcuni aspetti di rapporto, dal punto di vista del paesaggio urbano,
di questo edificio con l'adiacente edificio della Mole Antonelliana. In questo senso,
ha ritenuto necessario marcare particolarmente l'esigenza di tutelare alcuni "corridoi
visivi" e altre prospettive - diciamo così - sulla Mole Antonelliana, rispetto ai quali
l'intervento su Via Riberi poteva comportare alcune interferenze.
In questo senso, abbiamo inteso recepire questa sollecitazione di attenzione, che non
si traduce immediatamente in una prescrizione normativa modificativa delle regole
assunte in fase d'adozione; semplicemente, richiedono che l'attenzione progettuale a
questo tema sia tradotta in un'interlocuzione con la Sovrintendenza nella fase
progettuale, volta appunto a verificare come il progetto interpreta questo obiettivo,
questa indicazione e questa attenzione richiesta dalla Sovrintendenza.
Ho detto in Commissione che è già stato fissato un incontro a tre (Città con
Sovrintendenza e progettisti incaricati dagli operatori), proprio per accompagnare i
progettisti in questa interlocuzione con la Sovrintendenza, e quindi - auspicabilmente
- gestire questo rapporto in termini meno interferenti possibili con l'equilibrio
economico dell'operazione che l'operatore, evidentemente, nel momento in cui ha
presentato l'offerta, ha dovuto valutare.
Siamo orientati ad accompagnare gli operatori, naturalmente anche in
un'interlocuzione con la Sovrintendenza che faccia valere le ragioni di coloro che
hanno partecipato alla gara.
Nella peggiore delle ipotesi, l'operatore, senza avere titolo a richiedere danni (perché
ha rinunciato esplicitamente in sede di gara), se dovesse ritenere che le condizioni
operative abbiano introdotto delle limitazioni che non aveva previsto in sede di
offerta, potrebbe ritrarsi (che significa ritirarsi dalla gara, revocare, ritirare l'offerta a
suo tempo presentata). Questo significherebbe che, naturalmente, dovremmo
registrarlo nella competenza dell'anno scorso e dare conto in sede di Conto
Consuntivo di questa minore entrata, e, quindi, ridurre corrispondentemente l'avanzo
d'Amministrazione, mantenendo naturalmente l'immobile nella disponibilità della
Città per proporlo ad una successiva fase di gara per l'alienazione.
L'atto urbanistico, però, essendo edificio con quei caratteri che dicevo (pubblico,
risalente a più di cinquant'anni fa) non può prescindere dalla sollecitazione della
Sovrintendenza. Quindi, tutto sommato, credo che non sposti nulla rinviare
ulteriormente questa fase; di fronte ad una prescrizione o, comunque, ad una
sollecitazione di un organismo che ha competenze sulla materia, noi dobbiamo
assumerle, recepirle e tradurle in scheda. E così abbiamo fatto.
Al di là del fatto che questo operatore ritenga che ci siano ancora le condizioni per
procedere nel suo rapporto, è inevitabile che, anche in una fase successiva, una
nuova gara e, quindi, una nuova offerta registri questa prescrizione e questo richiamo
all'attenzione della Sovrintendenza e corrispondentemente formuli l'offerta.
Quindi, mi pare che questa fase urbanistica non possa comunque utilmente essere
sospesa, perché non ha rilevanza sulla vicenda patrimoniale, nel senso che, dal punto
di vista patrimoniale, il soggetto che ha presentato l'offerta può sempre ritrarsi,
naturalmente avendone titolo. Dal punto di vista della disciplina urbanistica, è utile
recepire subito il parere della Sovrintendenza, perché in ogni caso permane,
indipendentemente dall'esito della specifica gara.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
deliberazione:
Presenti 31, Favorevoli 21, Contrari 1, Astenuti 9.
La proposta di deliberazione è approvata.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:
Presenti 31, Favorevoli 30, Contrari 1.
Per cortesia, mi date la stampata della votazione? (INTERVENTI FUORI
MICROFONO). Il Consigliere Cantore ha espresso un voto contrario.
Se il Consigliere Cantore conferma di non aver votato contro…

CANTORE Daniele
(Intervento fuori microfono).

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Ma la sua votazione risulterebbe contraria. Prendiamo atto della sua dichiarazione,
ma la votazione rimane questa, dopodiché, faremo delle verifiche sulla correttezza...

CANTORE Daniele
(Intervento fuori microfono).

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Esatto, lei mi dice, però, che ha votato contro o no?

CANTORE Daniele
(Intervento fuori microfono).

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Lei ha votato a favore, quindi, per il verbale, il Consigliere Cantore ha votato a
favore e possiamo stare tranquilli sul fatto che la votazione sia assolutamente
regolare.
L'immediata eseguibilità è concessa.
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