Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente): Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 200801272/17, presentata dalla Giunta Comunale in data 11 marzo 2008, avente per oggetto: "Modifica integrale del 'Regolamento di Polizia Amministrativa'" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Comunico che in data 10/06/2009 la competente Commissione ha rimesso il provvedimento in Aula. Sono stati presentati cinque emendamenti. La parola al Consigliere Ferraris. FERRARIS Giovanni Maria Purtroppo, non ho potuto partecipare alle sedute di Commissione, ma ricordo all'Assessore com'è importante che venga aggiornato questo Regolamento. È altrettanto importante (al momento, è in fase di dibattito, ma ho anche presentato una proposta di mozione in merito) che, oltre all'estensione e alle scelte di natura sindacale (cioè le ordinanze sindacali che vengono istituite con questo Regolamento), si tenga presente, come fondamentale, non solo il diritto alla quiete pubblica, ma anche la possibilità e la necessità di concedere questo tipo di autorizzazioni, in modo tale che tutta una serie di situazioni sia, in qualche modo, contemplata. Non si parla soltanto di quiete pubblica o di rumore, ma anche di offerta di sosta, ad esempio, o di ubicazione e localizzazione di questi locali. Oggi, si parla di sviluppo imprenditoriale ed è giusto dargli spazio, ma è altrettanto giusto (al di là del fatto che, nel suo documento, l'Assessore dice che Torino non è più una città prettamente industriale e, quindi, ci si sta avviando ad altre forme di economia) che tutte le forme di economia vengano, in qualche modo, tutelate attraverso il diritto al sonno e alla vivibilità di un territorio. Laddove si addensano locali e ristoranti, è evidente che deve esserci una risposta adeguata in termini di funzionalità dei locali, proprio nel rispetto degli avventori. Questo, oggi, non avviene spesso. Non si può tornare indietro laddove è già stata data autorizzazione, ma è bene ritarare l'obiettivo. Dal punto di vista tecnico, non ho visto le modifiche apportate ai disciplinari o altro. Sarà interessante, anche in relazione a quanto ci racconteranno mercoledì prossimo, comprendere se ci siano novità in questo senso e, magari, nell'eventualità, modificarlo ulteriormente laddove il dibattito lo richiederà. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ventriglia. VENTRIGLIA Ferdinando Quando alcuni nodi non vengono affrontati per molto tempo, si rischia poi di vederli sempre più intricati; diventa, quindi, difficile sciogliere il nodo con mano delicata e si cede alla tentazione di tagliarlo con la proverbiale spada di Gordio. In questo senso, apprezziamo lo sforzo di aggiornamento che sottende questa proposta. Ci sono, però, alcuni elementi ricorrenti (non soltanto quelli rispetto ai quali noi abbiamo presentato un emendamento) che danno un'idea - che, in qualche maniera, disturba - di un pubblico potere che, per prevenire certi problemi, rischia di aprirne altri, accentuando una funzione regolamentatrice e di prevenzione che, a mio modo di vedere (per carità, sono un profano, ma ad istinto - "ictu oculi" -), rischia di creare problemi dal suo stesso concepimento, laddove l'applicazione dovesse essere amministrata in maniera effettiva (cioè, laddove non si tratti soltanto di una norma di carattere regolamentare, posta in qualche maniera a tutela dell'Ente per riservarsi la possibilità di interventi in casi estremi o particolari). Senza entrare nel merito della deliberazione, faccio, per esempio, riferimento all'emendamento n. 2, proposto dalla Giunta (non farò interventi sugli emendamenti se non sul nostro), che prefigura una possibilità di intervento assolutamente ampia e, in qualche maniera, indiscutibile - eccetto una parte non quantificata -, in funzione ostativa all'apertura di nuove attività. Allora, non so con quale tranquillità un'Amministrazione possa certificare che l'apertura di una sala giochi può pregiudicare la quiete pubblica, senza che il privato eserciti i suoi diritti di difesa rispetto ad un'iniziativa o ad una posizione dell'Amministrazione che nega la possibilità di esercizio del diritto alla libera impresa. Riguardo al fatto che "l'insediamento possa aggravare sensibilmente la viabilità stradale…", penso che tutti gli insediamenti possano, agli occhi di qualche funzionario e di qualche vigile, aggravare la viabilità stradale (anche una chiesa aggrava la viabilità stradale); "o causare pericolo per l'incolumità pubblica…", in questo caso, forse, ci viene più in aiuto il Testo Unico delle Leggi per la pubblica sicurezza, che può dare anche un riferimento; "o un sensibile deterioramento della qualità della vita della zona circostante", anche in questo caso ampia discrezionalità e nessuna misurazione. Però, Presidente, faccio fatica a continuare il mio intervento... CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Le chiedo scusa, ho già scampanellato più volte, come lei ha sentito, ma è evidente che bisognerebbe avere qualche altro strumento oltre al campanello. VENTRIGLIA Ferdinando Se vuole, posso fare come quel colonnello che alle Cortes nel 1980 ha esploso un colpo in aria, così almeno avrei l'attenzione dei Colleghi. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Si chiamava Tejero. Comunque, l'argomento è importante. La posizione dell'Amministrazione è molto delicata, perché ci avviamo verso una stagione - capisco che ci sia anche l'urgenza di approvare il provvedimento - in cui si pone questo problema, un po' perché i giornali non hanno molto da scrivere per riempire le pagine, un po' perché il problema esiste e un po' perché - qualsiasi funzionario di polizia può testimoniarlo -, non si capisce come mai, d'estate l'aumento della temperatura genera una quasi fisiologica propensione di tipo criminogeno. Quindi, bisogna sempre trovare l'equilibrio tra la tutela della tranquillità e della vita bene ordinata e la tutela non soltanto delle libertà e dei diritti riconosciuti, ma anche di un clima non troppo pesante in tema di controlli pregiudiziali all'apertura di nuove attività. Credo non si sia riusciti a trovare questo equilibrio. L'impressione è che ci sia stata un'eccessiva enfasi sulla parte di controllo e prevenzione, forse volta anche a prevenire un po' le critiche che arriveranno tra qualche settimana e rimbalzeranno sui giornali ("Fracassoni, il Comune non fa niente", eccetera). Con quale rischio? Io vedo un rischio duplice. Da un lato, il rischio è che si prefigurino norme draconiane che non vengono mai applicate, e quindi qui ritorniamo, nella fattispecie, al Regolamento di Polizia Urbana, in base al quale noi dovremmo avere una città regolata come una cittadina svizzera, a specchio, cioè senza alcun pezzo di carta per terra, senza persone che bevono birra seduti sui gradini o sui marciapiedi, senza che qualcuno venga a chiederti l'elemosina. Un'idea, cioè, assolutamente astratta ed utopistica, mi permetto anche di dire sbagliata, di una città, oltre che irreale, in base alla quale, però, il Comune può essere chiamato in causa in qualsiasi momento e può essere messo in mora. La domanda potrebbe essere: "Avete approvato questo Regolamento, perché non lo applicate? Quel giorno ho visto alcune persone che bevevano birra e lasciavano le lattine per terra, l'altro giorno ho visto venti accattoni, un altro giorno ho visto un tale che faceva l'accattonaggio con i cuccioli", eccetera. Quindi, questo fa male all'Amministrazione; un eccesso di legalitarismo fa male, da questo punto di vista. L'altro aspetto, che - se possibile - mi preoccupa di più, è che queste norme così generali lasciano una discrezionalità tale da poter essere, non dico utilizzate, ma utilizzate selettivamente. Poiché questo settore è estremamente delicato, anche sotto questo profilo, ed è un settore vulnerabile ad una serie di situazioni, non dico "contra legem", ma certamente inopportune, è chiaro che chiunque dovesse vedersi la sua iniziativa bloccata con il ricorso ad alcune di queste norme (in particolare, il nuovo comma 4 dell'art. 19, così come scaturirebbe dall'emendamento n. 2) potrebbe fare dei paragoni dicendo: "A me non lo fanno fare, mentre a lui, che è anche peggio, invece lo lasciano fare". Questa è un'insidia dalla quale l'Amministrazione avrebbe dovuto guardarsi, piuttosto scrivendo di meno o, se proprio voleva, aggiungendo qualche indice oggettivo, perché così facendo scarichiamo la responsabilità sugli Uffici, che difficilmente se la prenderanno, ed esponiamo il Comune ad una possibilità infinita di contestazioni in sede legale e non soltanto. Quindi, mi spiace, ma questa volta era un compito difficile, per carità, forse uno dei più difficili, ma temo che l'Assessore non sia riuscito a portarlo a termine al meglio (non so se altri ci sarebbero riusciti meglio). Sono facile profeta quando dico che, se questo è stato fatto per prevenire le classiche polemiche estive, se le ritroverà ugualmente, anche moltiplicate. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola all'Assessore Altamura, per la replica. ALTAMURA Alessandro (Assessore) Ringrazio il Consigliere Ventriglia, il quale, fra l'altro, dovrebbe ricordare che questo Regolamento ha iniziato il suo iter in Commissione circa otto mesi fa. Quindi, tenderei a scollegare completamente la vicenda del Regolamento di Polizia Amministrativa dal fatto che abbiamo un'escalation di polemiche sui giornali riguardanti le attività dei locali, di somministrazioni e affini. Comprendo, però, anche le preoccupazioni che, ovviamente, riguardano un corpus di norme molto particolare e, per certi versi, molto ampio - come è stato detto e su questo ne convengo -, ma è altrettanto vero che questo Regolamento, nella sua precedente edizione, era datato 1978, quindi era necessario riprendere una certa tipologia di norme, renderle attuali e, in qualche modo, leggibili e confrontabili con una realtà che, sicuramente, in questi ultimi anni ha avuto un cambiamento significativo. Fra l'altro, noi interveniamo su alcuni temi che sono, fra virgolette, "dovuti" rispetto alle attività di ricettività alberghiera, con le prescrizioni previste nelle licenze. Sulla vicenda delle sale giochi, abbiamo avuto più volte discussioni su questo tema; ricordo anche i pareri delle Circoscrizioni, che su questo argomento hanno avuto modo di discutere anche in modo molto approfondito (non sempre - come lei sa - questo avviene, però su questo tema c'è stata una posizione molto condivisa). Questi cinque emendamenti sono stati depositati dalla Giunta successivamente a discussione in Commissione già oltre un mese e mezzo fa, quasi due; fra l'altro, uno di questi emendamenti (l'ultimo a cui lei si riferiva) è stato richiesto in modo particolare dalla Commissione stessa - può essere anche confermato dal Presidente della Commissione, il quale è stato tra i primi a sottoporre questa proposta alla Giunta -. Ovviamente, le norme sono ampie, danno alcuni elementi di valutazione più oggettivi e prescrizioni chiare anche rispetto all'attività preventiva, e non successiva, di sanzionamento, di coordinamento e di inserimento di queste regole all'interno delle licenze, che è uno degli elementi di cui necessita ovviamente anche l'Amministrazione, in particolare i settori della Polizia Amministrativa. Mi rendo conto che il tema è assolutamente delicato e ampio; è stato fatto un grande sforzo da parte di tutti, anche ovviamente dai Settori che mi hanno supportato nel riuscire ad integrare tutta una serie di norme delicate. Ringrazio anche la Commissione, oltre che il Consiglio, per il contributo dato anche in fase di presentazione degli emendamenti. L'impegno, Consigliere Ventriglia, ma lo dico a tutto il Consiglio, è quello di fare in modo che queste che lei ha definito regole, che, in alcuni aspetti, rappresentano una possibile ispirazione draconiana, non abbiano quell'interpretazione e, soprattutto, quell'attivazione. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Abbiamo concluso il dibattito generale. Passiamo all'analisi dei cinque emendamenti. L'emendamento n. 1, presentato dall'Assessore Altamura, recita: CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1: Presenti 33, Astenuti 6, Favorevoli 27. L'emendamento n. 1 è approvato. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 2, presentato dall'Assessore Altamura, recita: CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2: Presenti 32, Astenuti 3, Contrari 3, Favorevoli 26. L'emendamento n. 2 è approvato. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 2 bis. L'originale dell'emendamento n. 2 bis è inserito nel presente verbale all'appendice degli emendamenti respinti, codificato con il n. . La parola al Consigliere Cantore. CANTORE Daniele Presidente, chiedo scusa per il ritardo, ma sono arrivato in tempo per gli emendamenti. Questo emendamento parla da solo; chiede che - peraltro, nel Regolamento è ricordato con precisione in più punti -, oltre ad una rigidità che deve sempre essere perfezionata nei confronti della somministrazione di bevande alcoliche ai minori, questo Regolamento assuma un atteggiamento di liberalità per quanto riguarda l'accesso alle strutture di spettacoli e intrattenimenti pubblici. In questa città, come in altre, viviamo in una contraddizione continua, nel senso che ci attestiamo e ci attardiamo a verificare la partecipazione dei minori di 16 anni e, invece, non verifichiamo l'aspetto più importante, che è quello che non gli vengano somministrati alcolici. L'emendamento chiede di lasciare aperti gli spazi della città a coloro che vogliono e possono partecipare e di diventare sempre più rigorosi nei confronti della somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Qual è il parere della Giunta? ALTAMURA Alessandro (Assessore) Il parere della Giunta è negativo. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2 bis: Presenti 38, Astenuti 3, Contrari 27, Favorevoli 8. L'emendamento n. 2 bis è respinto. La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Volevo solo comunicare a verbale che ho sbagliato a votare. In realtà, il mio voto era contrario. Però, va bene così; è stato un mio errore. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Quindi, segniamo a verbale che nella votazione precedente, riguardante l'emendamento n. 2 bis, il voto del Consigliere Grimaldi non è favorevole, ma contrario. L'emendamento n. 3, presentato dall'Assessore Altamura, recita: CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 3: Presenti 31, Favorevoli 28, Astenuti 3. L'emendamento n. 3 è approvato. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 4, presentato dall'Assessore Altamura, recita: CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 4: L'emendamento n. 4 è approvato con lo stesso esito del precedente. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Abbiamo concluso la trattazione degli emendamenti. Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, pongo in votazione la proposta di deliberazione così emendata: Presenti 34, Favorevoli 28, Astenuti 6. La proposta di deliberazione è approvata. |