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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Giugno 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 22
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2008-01272
MODIFICA INTEGRALE DEL "REGOLAMENTO DI POLIZIA AMMINISTRATIVA". Ferraris, Ventriglia, Altamura
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente):
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 200801272/17,
presentata dalla Giunta Comunale in data 11 marzo 2008, avente per oggetto:
"Modifica integrale del 'Regolamento di Polizia Amministrativa'"

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Comunico che in data 10/06/2009 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
Sono stati presentati cinque emendamenti.
La parola al Consigliere Ferraris.

FERRARIS Giovanni Maria
Purtroppo, non ho potuto partecipare alle sedute di Commissione, ma ricordo
all'Assessore com'è importante che venga aggiornato questo Regolamento. È
altrettanto importante (al momento, è in fase di dibattito, ma ho anche presentato una
proposta di mozione in merito) che, oltre all'estensione e alle scelte di natura
sindacale (cioè le ordinanze sindacali che vengono istituite con questo Regolamento),
si tenga presente, come fondamentale, non solo il diritto alla quiete pubblica, ma
anche la possibilità e la necessità di concedere questo tipo di autorizzazioni, in modo
tale che tutta una serie di situazioni sia, in qualche modo, contemplata. Non si parla
soltanto di quiete pubblica o di rumore, ma anche di offerta di sosta, ad esempio, o di
ubicazione e localizzazione di questi locali.
Oggi, si parla di sviluppo imprenditoriale ed è giusto dargli spazio, ma è altrettanto
giusto (al di là del fatto che, nel suo documento, l'Assessore dice che Torino non è
più una città prettamente industriale e, quindi, ci si sta avviando ad altre forme di
economia) che tutte le forme di economia vengano, in qualche modo, tutelate
attraverso il diritto al sonno e alla vivibilità di un territorio. Laddove si addensano
locali e ristoranti, è evidente che deve esserci una risposta adeguata in termini di
funzionalità dei locali, proprio nel rispetto degli avventori.
Questo, oggi, non avviene spesso.
Non si può tornare indietro laddove è già stata data autorizzazione, ma è bene ritarare
l'obiettivo.
Dal punto di vista tecnico, non ho visto le modifiche apportate ai disciplinari o altro.
Sarà interessante, anche in relazione a quanto ci racconteranno mercoledì prossimo,
comprendere se ci siano novità in questo senso e, magari, nell'eventualità,
modificarlo ulteriormente laddove il dibattito lo richiederà.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ventriglia.

VENTRIGLIA Ferdinando
Quando alcuni nodi non vengono affrontati per molto tempo, si rischia poi di vederli
sempre più intricati; diventa, quindi, difficile sciogliere il nodo con mano delicata e
si cede alla tentazione di tagliarlo con la proverbiale spada di Gordio.
In questo senso, apprezziamo lo sforzo di aggiornamento che sottende questa
proposta. Ci sono, però, alcuni elementi ricorrenti (non soltanto quelli rispetto ai
quali noi abbiamo presentato un emendamento) che danno un'idea - che, in qualche
maniera, disturba - di un pubblico potere che, per prevenire certi problemi, rischia di
aprirne altri, accentuando una funzione regolamentatrice e di prevenzione che, a mio
modo di vedere (per carità, sono un profano, ma ad istinto - "ictu oculi" -), rischia di
creare problemi dal suo stesso concepimento, laddove l'applicazione dovesse essere
amministrata in maniera effettiva (cioè, laddove non si tratti soltanto di una norma di
carattere regolamentare, posta in qualche maniera a tutela dell'Ente per riservarsi la
possibilità di interventi in casi estremi o particolari).
Senza entrare nel merito della deliberazione, faccio, per esempio, riferimento
all'emendamento n. 2, proposto dalla Giunta (non farò interventi sugli emendamenti
se non sul nostro), che prefigura una possibilità di intervento assolutamente ampia e,
in qualche maniera, indiscutibile - eccetto una parte non quantificata -, in funzione
ostativa all'apertura di nuove attività. Allora, non so con quale tranquillità
un'Amministrazione possa certificare che l'apertura di una sala giochi può
pregiudicare la quiete pubblica, senza che il privato eserciti i suoi diritti di difesa
rispetto ad un'iniziativa o ad una posizione dell'Amministrazione che nega la
possibilità di esercizio del diritto alla libera impresa.
Riguardo al fatto che "l'insediamento possa aggravare sensibilmente la viabilità
stradale…", penso che tutti gli insediamenti possano, agli occhi di qualche
funzionario e di qualche vigile, aggravare la viabilità stradale (anche una chiesa
aggrava la viabilità stradale); "o causare pericolo per l'incolumità pubblica…", in
questo caso, forse, ci viene più in aiuto il Testo Unico delle Leggi per la pubblica
sicurezza, che può dare anche un riferimento; "o un sensibile deterioramento della
qualità della vita della zona circostante", anche in questo caso ampia discrezionalità e
nessuna misurazione.
Però, Presidente, faccio fatica a continuare il mio intervento...

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Le chiedo scusa, ho già scampanellato più volte, come lei ha sentito, ma è evidente
che bisognerebbe avere qualche altro strumento oltre al campanello.

VENTRIGLIA Ferdinando
Se vuole, posso fare come quel colonnello che alle Cortes nel 1980 ha esploso un
colpo in aria, così almeno avrei l'attenzione dei Colleghi. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Si chiamava Tejero.
Comunque, l'argomento è importante. La posizione dell'Amministrazione è molto
delicata, perché ci avviamo verso una stagione - capisco che ci sia anche l'urgenza di
approvare il provvedimento - in cui si pone questo problema, un po' perché i giornali
non hanno molto da scrivere per riempire le pagine, un po' perché il problema esiste
e un po' perché - qualsiasi funzionario di polizia può testimoniarlo -, non si capisce
come mai, d'estate l'aumento della temperatura genera una quasi fisiologica
propensione di tipo criminogeno.
Quindi, bisogna sempre trovare l'equilibrio tra la tutela della tranquillità e della vita
bene ordinata e la tutela non soltanto delle libertà e dei diritti riconosciuti, ma anche
di un clima non troppo pesante in tema di controlli pregiudiziali all'apertura di nuove
attività.
Credo non si sia riusciti a trovare questo equilibrio.
L'impressione è che ci sia stata un'eccessiva enfasi sulla parte di controllo e
prevenzione, forse volta anche a prevenire un po' le critiche che arriveranno tra
qualche settimana e rimbalzeranno sui giornali ("Fracassoni, il Comune non fa
niente", eccetera). Con quale rischio? Io vedo un rischio duplice. Da un lato, il
rischio è che si prefigurino norme draconiane che non vengono mai applicate, e
quindi qui ritorniamo, nella fattispecie, al Regolamento di Polizia Urbana, in base al
quale noi dovremmo avere una città regolata come una cittadina svizzera, a specchio,
cioè senza alcun pezzo di carta per terra, senza persone che bevono birra seduti sui
gradini o sui marciapiedi, senza che qualcuno venga a chiederti l'elemosina. Un'idea,
cioè, assolutamente astratta ed utopistica, mi permetto anche di dire sbagliata, di una
città, oltre che irreale, in base alla quale, però, il Comune può essere chiamato in
causa in qualsiasi momento e può essere messo in mora.
La domanda potrebbe essere: "Avete approvato questo Regolamento, perché non lo
applicate? Quel giorno ho visto alcune persone che bevevano birra e lasciavano le
lattine per terra, l'altro giorno ho visto venti accattoni, un altro giorno ho visto un
tale che faceva l'accattonaggio con i cuccioli", eccetera. Quindi, questo fa male
all'Amministrazione; un eccesso di legalitarismo fa male, da questo punto di vista.
L'altro aspetto, che - se possibile - mi preoccupa di più, è che queste norme così
generali lasciano una discrezionalità tale da poter essere, non dico utilizzate, ma
utilizzate selettivamente. Poiché questo settore è estremamente delicato, anche sotto
questo profilo, ed è un settore vulnerabile ad una serie di situazioni, non dico "contra
legem", ma certamente inopportune, è chiaro che chiunque dovesse vedersi la sua
iniziativa bloccata con il ricorso ad alcune di queste norme (in particolare, il nuovo
comma 4 dell'art. 19, così come scaturirebbe dall'emendamento n. 2) potrebbe fare
dei paragoni dicendo: "A me non lo fanno fare, mentre a lui, che è anche peggio,
invece lo lasciano fare". Questa è un'insidia dalla quale l'Amministrazione avrebbe
dovuto guardarsi, piuttosto scrivendo di meno o, se proprio voleva, aggiungendo
qualche indice oggettivo, perché così facendo scarichiamo la responsabilità sugli
Uffici, che difficilmente se la prenderanno, ed esponiamo il Comune ad una
possibilità infinita di contestazioni in sede legale e non soltanto.
Quindi, mi spiace, ma questa volta era un compito difficile, per carità, forse uno dei
più difficili, ma temo che l'Assessore non sia riuscito a portarlo a termine al meglio
(non so se altri ci sarebbero riusciti meglio).
Sono facile profeta quando dico che, se questo è stato fatto per prevenire le classiche
polemiche estive, se le ritroverà ugualmente, anche moltiplicate.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola all'Assessore Altamura, per la replica.

ALTAMURA Alessandro (Assessore)
Ringrazio il Consigliere Ventriglia, il quale, fra l'altro, dovrebbe ricordare che
questo Regolamento ha iniziato il suo iter in Commissione circa otto mesi fa. Quindi,
tenderei a scollegare completamente la vicenda del Regolamento di Polizia
Amministrativa dal fatto che abbiamo un'escalation di polemiche sui giornali
riguardanti le attività dei locali, di somministrazioni e affini.
Comprendo, però, anche le preoccupazioni che, ovviamente, riguardano un corpus di
norme molto particolare e, per certi versi, molto ampio - come è stato detto e su
questo ne convengo -, ma è altrettanto vero che questo Regolamento, nella sua
precedente edizione, era datato 1978, quindi era necessario riprendere una certa
tipologia di norme, renderle attuali e, in qualche modo, leggibili e confrontabili con
una realtà che, sicuramente, in questi ultimi anni ha avuto un cambiamento
significativo.
Fra l'altro, noi interveniamo su alcuni temi che sono, fra virgolette, "dovuti" rispetto
alle attività di ricettività alberghiera, con le prescrizioni previste nelle licenze. Sulla
vicenda delle sale giochi, abbiamo avuto più volte discussioni su questo tema;
ricordo anche i pareri delle Circoscrizioni, che su questo argomento hanno avuto
modo di discutere anche in modo molto approfondito (non sempre - come lei sa -
questo avviene, però su questo tema c'è stata una posizione molto condivisa).
Questi cinque emendamenti sono stati depositati dalla Giunta successivamente a
discussione in Commissione già oltre un mese e mezzo fa, quasi due; fra l'altro, uno
di questi emendamenti (l'ultimo a cui lei si riferiva) è stato richiesto in modo
particolare dalla Commissione stessa - può essere anche confermato dal Presidente
della Commissione, il quale è stato tra i primi a sottoporre questa proposta alla
Giunta -.
Ovviamente, le norme sono ampie, danno alcuni elementi di valutazione più
oggettivi e prescrizioni chiare anche rispetto all'attività preventiva, e non successiva,
di sanzionamento, di coordinamento e di inserimento di queste regole all'interno
delle licenze, che è uno degli elementi di cui necessita ovviamente anche
l'Amministrazione, in particolare i settori della Polizia Amministrativa.
Mi rendo conto che il tema è assolutamente delicato e ampio; è stato fatto un grande
sforzo da parte di tutti, anche ovviamente dai Settori che mi hanno supportato nel
riuscire ad integrare tutta una serie di norme delicate. Ringrazio anche la
Commissione, oltre che il Consiglio, per il contributo dato anche in fase di
presentazione degli emendamenti.
L'impegno, Consigliere Ventriglia, ma lo dico a tutto il Consiglio, è quello di fare in
modo che queste che lei ha definito regole, che, in alcuni aspetti, rappresentano una
possibile ispirazione draconiana, non abbiano quell'interpretazione e, soprattutto,
quell'attivazione.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Abbiamo concluso il dibattito generale.
Passiamo all'analisi dei cinque emendamenti.
L'emendamento n. 1, presentato dall'Assessore Altamura, recita:

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1:
Presenti 33, Astenuti 6, Favorevoli 27.
L'emendamento n. 1 è approvato.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'emendamento n. 2, presentato dall'Assessore Altamura, recita:

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2:
Presenti 32, Astenuti 3, Contrari 3, Favorevoli 26.
L'emendamento n. 2 è approvato.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 2 bis.
L'originale dell'emendamento n. 2 bis è inserito nel presente verbale all'appendice
degli emendamenti respinti, codificato con il n. .
La parola al Consigliere Cantore.

CANTORE Daniele
Presidente, chiedo scusa per il ritardo, ma sono arrivato in tempo per gli
emendamenti.
Questo emendamento parla da solo; chiede che - peraltro, nel Regolamento è
ricordato con precisione in più punti -, oltre ad una rigidità che deve sempre essere
perfezionata nei confronti della somministrazione di bevande alcoliche ai minori,
questo Regolamento assuma un atteggiamento di liberalità per quanto riguarda
l'accesso alle strutture di spettacoli e intrattenimenti pubblici.
In questa città, come in altre, viviamo in una contraddizione continua, nel senso che
ci attestiamo e ci attardiamo a verificare la partecipazione dei minori di 16 anni e,
invece, non verifichiamo l'aspetto più importante, che è quello che non gli vengano
somministrati alcolici.
L'emendamento chiede di lasciare aperti gli spazi della città a coloro che vogliono e
possono partecipare e di diventare sempre più rigorosi nei confronti della
somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Qual è il parere della Giunta?

ALTAMURA Alessandro (Assessore)
Il parere della Giunta è negativo.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2
bis:
Presenti 38, Astenuti 3, Contrari 27, Favorevoli 8.
L'emendamento n. 2 bis è respinto.
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Volevo solo comunicare a verbale che ho sbagliato a votare. In realtà, il mio voto era
contrario. Però, va bene così; è stato un mio errore.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Quindi, segniamo a verbale che nella votazione precedente, riguardante
l'emendamento n. 2 bis, il voto del Consigliere Grimaldi non è favorevole, ma
contrario.
L'emendamento n. 3, presentato dall'Assessore Altamura, recita:

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 3:
Presenti 31, Favorevoli 28, Astenuti 3.
L'emendamento n. 3 è approvato.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'emendamento n. 4, presentato dall'Assessore Altamura, recita:

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 4:
L'emendamento n. 4 è approvato con lo stesso esito del precedente.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Abbiamo concluso la trattazione degli emendamenti.
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, pongo in votazione la
proposta di deliberazione così emendata:
Presenti 34, Favorevoli 28, Astenuti 6.
La proposta di deliberazione è approvata.
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