Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200902915/02, presentata in data14 maggio 2009, avente per oggetto: "Uno stadio con posti al coperto per molti... ma non per tutti" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Montabone. MONTABONE Renato (Assessore) Ringrazio il Consigliere Salinas, perché questa interpellanza mi permette di riprendere un argomento e di sensibilizzare me stesso ed altre persone rispetto ad un problema per il quale, in più di un'occasione, avevamo già dibattuto, sia nella V Commissione che in quella che si occupa, in particolare, dell'handicap. Fin dal momento della riattivazione dello Stadio Olimpico per il calcio il problema che si sta dibattendo è emerso immediatamente. È stato predisposto un certo numero di posti per i disabili - poi, se vorrà, le dirò i particolari, ma credo che non sia quello il suo interesse prevalente -, modificando la struttura messa a disposizione per l'apertura e la chiusura delle attività olimpiche e paralimpiche ed abbiamo creato un settore che permettesse di risolvere il problema dei disabili allo Stadio Comunale. Quanto è successo (e che viene rilevato dal Consigliere) durante la partita Torino- Siena si caratterizza come un atto abbastanza speciale; anche quando ci sono piogge di vario tipo, ma non contestuali all'attività o delle folate di vento particolari come in quell'occasione, i disabili hanno più volte fatto - in particolare, le associazioni disabili del Torino, che frequentano lo Stadio nelle occasioni delle partite - con noi dei sopralluoghi, certamente non dichiarandosi del tutto soddisfatti, però l'attuazione dei posti per i disabili che erano stati messi a loro disposizione era sufficiente per le aspettative normali. Nel caso specifico della partita Torino-Siena (come potrebbe accadere altre volte, non escludo che non capiterà mai più, perché sarebbe pensare di essere preveggente), è capitato che proprio i posti destinati ai disabili, essendo nelle prime file (che sono coperte, ma messe in condizioni tali dal vento di non essere protette dalla pioggia), risultassero non protetti dalle intemperie; non solo quelli, ma anche gli altri posti a sedere nelle file subito dopo si sono trovati bagnati. Credo che, in termini anche abbastanza propositivi, il Consigliere chieda, trattandosi di disabili, di lasciare che vengano portati ombrelli all'interno dello stadio. Non sta a noi deciderlo, ma potremmo segnalarlo; gli Uffici lo faranno alla Prefettura. Il mio pensiero è che la Prefettura, sotto questo aspetto, per un caso eccezionale come quello, non è molto propensa, soprattutto per partite delicate come quella, perché ricordiamoci che Torino-Siena era una partita di quelle che - ahimè -avrebbe dovuto decidere la salvezza del Torino dalla Serie B. La seconda cosa - sempre in termini tecnici - che i miei Uffici hanno provato ad ideare (sul quale io non mi trovo totalmente d'accordo, però potrebbe essere la dimostrazione di una sensibilità particolare) è quella di creare un tettuccio lungo tutto quell'asse, che non impedisca, però, la visibilità agli spettatori che stanno alle spalle degli stessi disabili. Ricordiamoci che dietro ci sono delle file per normodotati. Ritengo che non sia la soluzione ideale, perché anche se ci fosse un tettuccio sopra le prime file (quelle che ospitano i disabili), nelle condizioni rilevate dal Consigliere, probabilmente, ci si bagnerebbe lo stesso. Non si bagnano gli occupanti delle ultime file dello Stadio, da metà gradinata in su. Dico tutto questo perché, pur condividendo i motivi che hanno portato il Consigliere a fare questa interpellanza, tecnicamente non è di facile soluzione e quella che si potrebbe ideare non sarebbe ottimale né per i disabili, né per i normodotati. Penso che si dovrebbe inventare qualcos'altro, come, per esempio, cercare, in occasioni come quella, di spostare tutti i disabili da altre parti nello Stadio, tenendo presente, però, che non tutti i disabili potrebbero accedere a quel settore, perché hanno handicap diversi gli uni dagli altri. Potrebbero andarci i disabili in carrozzina ed è l'unico posto per via degli scivoli che siamo riusciti ad organizzare con - lo dico, perché è doveroso averlo fatto - un costo rilevantissimo, perché togliendo i parterre dal vecchio Stadio Comunale si era creato un dislivello tale che non permetteva di lavorare in assoluta tranquillità. Questo è quanto mi sento di dire, sapendo di non avere, con queste parole, risolto la questione. Si tratta di un problema che si pone abbastanza saltuariamente e, vista l'eccezionalità di queste situazioni, chiedo ai disabili di portare pazienza. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Salinas. SALINAS Francesco Ringrazio l'Assessore e, nonostante quest'ultima dichiarazione (quella di non poter trovare una strada diretta d'intervento), mi dichiaro soddisfatto della risposta che ho ricevuto, perché non c'è soltanto la presa d'atto di un problema, ma anche una manifestazione di sensibilità da parte della Giunta, che conferma il lavoro precedente citato dall'Assessore, quello relativo alla definizione di uno spazio per i tifosi portatori di handicap, in particolare, per quelli costretti su una carrozzina. Mi soddisfa particolarmente l'impegno della Città a sensibilizzare gli organismi competenti, in particolare, la Prefettura, perché ci sia un'applicazione elastica del Decreto Pisanu, che riguarda la normativa che ha posto stringenti vincoli in termini di sicurezza e, in ottemperanza della quale, avviene la momentanea requisizione degli ombrelli all'ingresso dello stadio anche nei giorni di pioggia. Ci sembra importante che sia verificata questa strada e percorsa con decisione, con insistenza, perché una legge applicata con rigore eccessivo rischia di essere ingiusta e di andare anche oltre alle finalità che si propone. In questo caso, l'introduzione di ombrelli non soltanto sarebbe limitata a soggetti facilmente individuabili, oltre che pacifici e che credo portatori di un diritto forte a non subire per la limitazione della mobilità che, purtroppo, li caratterizza, a non subire una situazione che a tutti gli altri spettatori delle partite consente un'opzione piccola, ma significativa, cioè il potersi spostare per cercare riparo, il non proseguire nella visione della partita nel caso in cui le circostanze la rendano particolarmente gravosa. Chiedo all'Assessore, se possibile, di verificare con gli Uffici ed anche con i diretti interessati (che sono riuniti in associazioni, come ad esempio, i "Tori Seduti") la possibilità di adottare altri strumenti o, quantomeno, la possibilità di spiegare loro perché non vengono applicati e le azioni poste in essere dalla Città. In primo luogo - ed io ritengo sia quella più importante -, l'azione di sensibilizzazione della Prefettura, perché con un meccanismo decisionale flessibile e snello ci possa essere questa deroga nel caso in cui ci siano le circostanze che la richiedono, come è successo nel caso della partita Torino-Siena. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Montabone. MONTABONE Renato (Assessore) La mia non è affatto una replica; aggiungo una puntualizzazione. Sono certo - e non voglio fare le parti della Commissione di Vigilanza e di Sicurezza - che il problema non è dovuto al fatto di far portare gli ombrelli ai disabili nello Stadio, ma che quegli ombrelli all'interno della struttura potrebbero diventare - non in mano loro, ma di altri - un'arma. Il termine "arma", forse, è eccessivo, ma di un oggetto che può essere pericoloso. Le dico anche un'altra cosa, che le diranno anche i "Tori Seduti", se ne chiede conferma, perché ho avuto più volte occasione di dialogare con loro: in alcune circostanze hanno rubato addirittura le carrozzine ai disabili, quindi, immaginiamoci se qualche cosa del genere non può succedere! Anche in questo caso, si tratta di eccezioni e, quindi, bisogna mettere il buonsenso in tutto. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'interpellanza è discussa. |