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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Maggio 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2009-01066
"GLI ADDETTI AL TURISMO E COMMERCIO DEVONO RITORNARE A "SCUOLA DI ACCOGLIENZA TURISTICA"" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE LONERO IN DATA 2 MARZO 2009.
Interventi

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200901066/02, presentata in
data 2 marzo 2009, avente per oggetto:
"Gli addetti al turismo e commercio devono ritornare a 'scuola di accoglienza
turistica'"

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Altamura.

ALTAMURA Alessandro (Assessore)
Per rispondere a questa interpellanza, vorrei riprendere sia la premessa del
Consigliere Lonero sia, ovviamente, una parte delle conclusioni.
I dati che ci vengono forniti dagli Osservatori regionali e provinciali, riguardanti
commercio e turismo, sui flussi, i numeri e sul target di riferimento, che, in questi
cinque anni - come lei dice nell'interpellanza - sicuramente è cambiato, dimostrano
che, dal 2002 ad oggi, il turismo in Torino e Provincia è raddoppiato, confermando
quindi che quei due anni di lavoro sulla formazione hanno avuto sicuramente un
buon successo.
I numeri che il Consigliere cita nell'interpellanza non sono esatti: gli operatori non
erano 2.500, ma in quei 24 mesi si erano iscritti 1.300 operatori. Di questi, il 31% era
costituito da commercianti, il 21% da baristi, circa il 20% da tassisti, poi operatori
alberghieri, in particolare della zona centrale, l'11% da ristoratori e circa il 4% da
operatori dell'accoglienza extra alberghiera (stiamo parlando di Bed and Breakfast e
agriturismi).
I dati che si evidenziano rispetto al progetto che vedeva come capofila Torino
Internazionale, di concerto con Camera di Commercio, Città di Torino e Provincia,
hanno una valenza soprattutto da questo punto di vista. La formazione è continuata in
molte Associazioni di Categoria; questo progetto - non so se l'interpellante ne sia a
conoscenza - era stato in gran parte finanziato dal Ministero attraverso fondi
governativi ed era finalizzato, ovviamente, all'accoglienza olimpica, quindi ad un
progetto che aveva valenza internazionale. Quei fondi rappresentavano un budget
veramente consistente: dal 2003 al 2005, l'operazione era costata complessivamente
circa 600.000 Euro, di cui 200.000 nella prima versione, ai primi dodici mesi, e quasi
400.000 Euro nella seconda stesura, con un fortissimo sostegno da parte del
Ministero.
Nelle conclusioni dell'interpellanza, si parte dal presupposto che avremo grandi
manifestazioni, quindi sarebbe utile riprendere il tema. A tal proposito, abbiamo
valutato con le Associazioni di Categoria il loro interesse a proseguire
nell'operazione. Alcune di queste, fra l'altro, con i loro fondi (ovviamente, come
Associazioni), hanno già fatto partire alcuni progetti a sostegno dell'accoglienza. In
particolare - mi riferisco all'ASCOM - il progetto di personal shopper, che prevede
esplicitamente la formazione almeno rispetto ad una lingua straniera (diciamo due);
la stessa cosa sta avvenendo con gli albergatori.
Quindi, diciamo che le due categorie hanno preso spunto dal lavoro che era stato
fatto dagli Enti locali, di concerto con Camera di Commercio e con i fondi del
Ministero, ed è proseguito come una mission vera e propria, condivisa anche dagli
operatori.
Ci sono più resistenze per quanto riguarda alcuni esercizi ed alcune attività, in
particolare tassisti e baristi, rispetto ai quali, evidentemente, ci sono state più criticità
nel fare riprendere in osservazione il progetto come proposta da proseguire.
Per il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, sono convinto che questo progetto
(ovviamente, con risorse assolutamente differenti, perché stiamo parlando di cifre
assolutamente non riproponibili rispetto a quanto era stato speso fra il 2003 e il
2005), possa essere ripreso e finalizzato, però, secondo me, proprio sulle categorie
che oggi rappresentano una criticità maggiore. Negli ultimi quattro anni, siamo
passati da 7.000 posti letto a 14.000, quindi, anche per gli operatori alberghieri, la
formazione rappresenta sicuramente un grosso investimento. Tant'è che, oggi, non
abbiamo quel problema, anzi è certificato dalle tre stelle Michelin che dimostrano
come la Città sull'accoglienza abbia fatto passi da gigante, allineandosi alle altre città
italiane che sono top level su questo tema.
È evidente che dovremo valutare quante risorse impiegare e in che modo coinvolgere
anche gli Enti locali; su questo, stiamo già lavorando e siamo disponibili a riprendere
il progetto, non per la prossima Ostensione della Sindone, ma, soprattutto, per quanto
riguarda il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia. Per quanto riguarda l'Ostensione
della Sindone del 2010, ovviamente i volontari saranno tutti formati, ma legati al
lavoro che oggi viene fatto dal Comitato. Quindi, noi lavoreremo sui prossimi dodici
mesi per arrivare al 150° Anniversario dell'Unità d'Italia con fondi dedicati.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Lonero.

LONERO Giuseppe
Sono molto soddisfatto che l'Assessore Altamura abbia colto l'essenza
dell'interpellanza e il motivo che mi ha indotto a presentarla. Purtroppo, infatti,
troppo spesso, tramite organi di stampa o tramite conoscenza diretta, si viene a
sapere che ci sono tanti turisti stranieri che si dichiarano insoddisfatti o parzialmente
soddisfatti dell'accoglienza ricevuta a Torino, a causa della scarsa conoscenza delle
lingue straniere da parte degli operatori. Di conseguenza, questo può essere un
handicap, a lungo andare, per la conferma come meta turistica della Città di Torino.
Pertanto, accolgo con favore il fatto che già per il 150° Anniversario dell'Unità
d'Italia si sia messa in atto un'azione formativa in questo senso, che, però - mi
permetto di dire - dovrebbe essere strutturale e continuativa; cioè, la Città di Torino,
a mio avviso, dovrebbe mettere in atto azioni continuative per garantire la possibilità
agli operatori di accedere in qualunque momento a corsi formativi di lingue straniere.
Penso, ad esempio, ad accordi con l'Università Popolare, quindi, in orari serali che
non danneggerebbero troppo le attività commerciali, che potrebbero essere un buon
volano per garantire una formazione, seppure di base, agli operatori commerciali o
che operano nelle attività turistico-ricettive.
Quindi, mi permetto di suggerire la possibilità di sondare delle istituzioni formative
che possano collaborare con la Città per mettere in piedi corsi che abbiano un
carattere di continuità e che diano una preparazione, seppure di base, in materia di
conoscenza di lingue straniere.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Altamura.

ALTAMURA Alessandro (Assessore)
Lo spunto è utile e, ovviamente, ci troveremo ancora a discutere di questo
argomento, perché è evidente che sta a cuore al sottoscritto, ma anche al Consigliere
Lonero.
L'interpellante ha citato, però, proprio le due criticità che, già nel 2003 e nel 2005,
avevano creato la crisi di rigetto. Questa tipologia di corsi era stata segnalata, tra
l'altro, in modo assolutamente corretto anche sotto l'aspetto della comunicazione,
tant'è che la Camera di Commercio è il primo organo che, ovviamente, coinvolge
non solo le Associazioni di Categoria, ma direttamente i propri operatori. Aggiungo
che la parte dedicata ai fondi per la formazione professionale sull'uso corretto di
almeno una lingua straniera era stata completamente finanziata dalla Provincia, che,
su questo argomento, aveva evidentemente dedicato la parte di formazione che è
precipua dell'attività provinciale, dell'Assessorato competente.
Il problema che si era creato allora e che ancora oggi abbiamo modo di verificare è la
poca adesione rispetto ai numeri che vengono sensibilizzati. Infatti, abbiamo avuto
circa 1.300 operatori, su un totale di 10.000 operatori contattati.
Il Consigliere ha posto uno dei problemi fondamentali, che è sicuramente quello
relativo agli orari, soprattutto per le attività che hanno orari continuativi anche molto
lunghi; infatti, baristi e tassisti sono coloro che hanno partecipato meno, non
solamente per un aspetto legato al minore interesse ad essere ricettivi sotto l'aspetto
della conoscenza, ma proprio per una questione di professionalità differente.
Le categorie che hanno creato maggiormente i presupposti per proseguire in house la
formazione sono proprio quelle che, negli ultimi quattro anni, hanno raddoppiato il
numero di posti letto e, soprattutto, le presenze di flussi turistici, tant'è che nella zona
centrale non notiamo questo limite (abbiamo segnalazioni di situazioni limite che
non sono una media che può essere critica, ma che tende verso il basso). Quindi,
significa che molti operatori, almeno nell'aspetto più elementare della conoscenza e
della comunicazione, si sono dotati di strumenti necessari.
Questo, comunque, succede per tutte le Città che si pongono sulla vetrina
internazionale recente (fra virgolette) e che, quindi, hanno bisogno di tempo affinché
gli operatori stessi si convincano che questa è un'opportunità, perché i grandi
investimenti che vengono fatti da tutti e quanto viene fatto per rendere ovviamente la
Città appetibile anche sotto l'aspetto del terziario, dell'accoglienza e della recettività
costituiscono un grandissimo sforzo.
Nell'interpellanza si cita anche la questione dei musei e dei monumenti, che non
basta tirarli a lustro; credo, infatti, che l'argomento si presti a molte divagazioni e
che il tema centrale sia proprio quello della professionalità del singolo operatore.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
L'interpellanza è discussa.
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