Interventi |
COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200902133/02, presentata in data 16 aprile 2009, avente per oggetto: "Quali tutele per i ciclisti che utilizzano le piste ciclabili?" COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Mangone. MANGONE Domenico (Assessore) La Città pone grande attenzione allo sviluppo e all'utilizzo delle piste ciclabili. Non conosciamo nel dettaglio l'episodio al quale fa riferimento l'interpellante, ma rientra nel più ampio problema dell'infortunio in itinere. La Città ha affrontato questo problema, anche in maniera particolare: il Consiglio Comunale ha approvato una mozione riguardante una petizione della FIAB, che chiede che, in qualche modo, venga modificata la normativa contenuta nel Decreto Legislativo n. 38/2000, che, di fatto, prevede che si debba considerare un incidente in itinere quello che avviene durante il tragitto, a piedi o su mezzi pubblici, da casa al lavoro. Viene riconosciuto come infortunio in itinere anche quello che avviene con il mezzo privato, qualora il suo utilizzo sia necessitato (cioè, in assenza di trasporto pubblico locale, per cui è possibile raggiungere l'attività lavorativa solo attraverso l'utilizzo dell'auto); anche la bicicletta rientra, di fatto, nei casi previsti di utilizzo del mezzo privato. La Città di Torino ha aderito alla petizione proposta dalla FIAB attraverso l'approvazione, il 22/04/2008, di una deliberazione della Giunta Comunale, che prevedeva questo emendamento: "L'uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibili utilizzi del mezzo pubblico"; per cui, anche in presenza di mezzi pubblici e nel caso si debba percorrere un breve tratto di strada, deve essere considerata questa eventualità. Se non ricordo male, la deliberazione è successiva alla mozione approvata dal Consiglio Comunale. Questa è la situazione; ci auguriamo, proprio perché servirebbe ad incentivare un maggiore uso delle biciclette, che questo tipo di emendamento possa essere recepito dalla normativa e che, quindi, si possa risolvere il problema. Ad oggi, però, rispetto alle domande poste dal Consigliere, non mi sembra si possa dare alcun riscontro, perché, evidentemente, o sulla pista ciclabile c'è una specifica responsabilità (che rientra nella normativa generale sulla responsabilità civile), o non mi sembra che ci possa essere lo spazio per rispondere a quanto accaduto in quella circostanza. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Gallo Domenico. GALLO Domenico Ringrazio l'Assessore per la risposta. Ho citato questo episodio in maniera significativa, perché credo che rappresenti un fatto da cui partire per insistere, come Amministrazione Comunale, sulla necessità di una modifica normativa della Legge n. 38/2000, che, di fatto, esclude la possibilità di configurare un incidente in bicicletta come un infortunio in itinere. Francamente, non ricordo che sia stata approvata una mozione su questo argomento. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sicuramente, esiste una deliberazione. Risolleciterei questa vicenda, magari presentando un ordine del giorno, e, poi, vorrei svolgere una ricerca per capire se, effettivamente, esiste una deliberazione o qualche altro atto approvato dal Consiglio Comunale. Sulla base del fatto che l'uso della bicicletta risponde sicuramente a necessità ambientali e che è un mezzo di trasporto (e non solo uno strumento per uso personale, per divertirsi o fare delle passeggiate, perché centinaia di cittadini, ogni giorno, la utilizzano per raggiungere il proprio posto di lavoro), credo che dovremmo sollecitare il Parlamento italiano ad una modifica normativa e anche la stessa Regione potrebbe essere coinvolta in questa operazione. Nel primo punto dell'interpellanza ho chiesto se non sia necessario tutelare, sul piano assicurativo, i ciclisti che si recano al lavoro utilizzando le piste ciclabili e credo che, su questo aspetto, l'Amministrazione Comunale debba, in qualche modo, assumersi delle responsabilità. Dovremmo prendere in considerazione le varie eventualità (per esempio, se avviene un incidente su una pista ciclabile perché la pista non è perfetta, oppure per la presenza di ostacoli), agendo analogamente a quanto avviene per le strade ordinarie. Se un cittadino cade con la bicicletta e ci sono delle responsabilità dell'Amministrazione, questa deve risponderne. Vorrei, quindi, un chiarimento su questo aspetto, per capire se vale la stessa logica adottata per le strade ordinarie. Detto questo, prendo atto dell'attenzione degli Assessori competenti (dell'Assessore Mangone, in particolare) sulla necessità di dare dignità all'uso della bicicletta, anche in considerazione del fatto che, probabilmente, è l'unico mezzo che offre la possibilità di ridimensionare l'inquinamento ambientale. Quindi, sarebbe importante incentivarne l'utilizzo proprio come strumento, forse unico, per poter combattere l'inquinamento e rendere migliore la qualità della vita dei cittadini. Vorrei solo un chiarimento sul primo punto dell'interpellanza, per capire se si può considerare la pista ciclabile come una strada ordinaria; cioè, qualora un cittadino abbia un incidente dovuto ad una buca o alla presenza di un ostacolo sulla pista ciclabile (insomma, a causa della cattiva manutenzione), può rientrare nella stessa logica di un incidente che avviene lungo una strada ordinaria? COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Mangone. MANGONE Domenico (Assessore) Più che di una replica, si tratta di una precisazione. Confortato anche dall'Assessore alla Viabilità, visto che la pista ciclabile è suolo pubblico, credo che la Pubblica Amministrazione debba rispondere delle proprie specifiche responsabilità, come in qualsiasi altro punto della città. Per quanto riguarda invece la questione dell'incidente in itinere, la Città di Torino, con deliberazione della Giunta Comunale n. mecc. 200802129/21 del 22/04/2008, ha aderito alla petizione nazionale della FIAB, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, inserendo l'emendamento che prevede che l'uso della bicicletta possa essere considerato alla stessa stregua del percorrere un tragitto a piedi o dell'utilizzo di un mezzo pubblico. Questo è il quadro della situazione. COPPOLA Michele (Vicepresidente) L'interpellanza è discussa. |