Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200902555/02, presentata in data 30 aprile 2009, avente per oggetto: "Eccessivi i costi di presentazione delle pratiche edilizie e dei Sevizi per l'edilizia" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Viano. VIANO Mario (Assessore) Ho una nota tecnica su questo argomento che, piuttosto che darne una lettura pedissequa, preferirei consegnarla all'interpellante. Certamente l'incremento dei diritti di segreteria è stato molto significativo e molto marcato. Questo adeguamento si colloca in una linea di pensiero - peraltro, riscontrabile anche in disposizioni legislative e normative - che, progressivamente, tende a trasferire in capo al singolo richiedente di questi servizi i costi che l'Amministrazione deve sostenere per l'istruttoria delle pratiche. Questo incremento piuttosto significativo (che è andato di pari passo con quello altrettanto marcato degli oneri di urbanizzazione e dei contributi dei costi di costruzione) è composto da partite di costo che entrano nel gioco complessivo della determinazione dei costi totali e, quindi, della sostenibilità dei prezzi sul mercato, della praticabilità delle operazioni immobiliari. Non sfugge che occorre agire con cautela, nel senso che è un terreno sul quale il rapporto domanda-offerta non è facilissimo ed è complicato da molte vicende esterne, soprattutto in questa fase e, probabilmente, in funzione di promozione e di sostegno, si dovrebbe tentare di alleggerire il peso di questi costi amministrativi. Anche la nuova normativa in discussione proverà ad introdurre qualche agevolazione, che, auspicabilmente, non si riverbererà solo in minori entrate per l'Amministrazione Comunale, quindi, in qualche misura, potrà essere sostenuta e compensata. L'intento è ovvio. A parte i dettagli tecnici di cui fornisco copia della nota, non è un intento vessatorio, anzi, ci si rende perfettamente conto, purtroppo, che, da un lato gli orientamenti normativi generali, dall'altro l'intento di aumentare le entrate extratributarie, hanno condotto progressivamente ad una situazione che ora è tutt'altro che leggera dal punto di vista degli oneri posti a carico dei richiedenti. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Cantore. CANTORE Daniele Anch'io non entrerò nei dettagli. Mi pare che le questioni, Assessore, siano due: una l'ha centrata ed è la filosofia che l'Amministrazione ha adottato di mettere a carico di chi opera in questa Città tutti i costi di segreteria. Se mi permette, potremmo fare il paragone con quanto è successo alcuni anni fa, quando si passò dalla tassa di circolazione alla tassa di proprietà per l'automobile. Devo dire che non lo condividevo allora e non lo condivido tuttora; mi pare che oggi l'Amministrazione voglia percorrere, nel campo dell'edilizia, quasi lo stesso principio: "Tu vuoi intervenire e mi paghi, quindi, i diritti di segreteria", anche se, in alcuni casi, non dovrebbero essere dovuti e, in altri, non è che le pratiche inoltrate all'Amministrazione Comunale comportino un maggiore impegno da parte degli Uffici dell'Amministrazione. Tutto questo può essere opinabile, però rientra in una filosofia che può essere o meno condivisibile. L'altra questione è che all'interno di questa filosofia - che io, personalmente, non condivido - dei cosiddetti "diritti" e le cosiddette "tasse di segreteria", gli oneri dovuti sono molto elevati. Le porto un esempio, che è anche riportato nell'interpellanza (ma potrei portargliene anche altri). Per quanto riguarda la DIA, a Bologna non si paga nulla, a Milano 50 Euro, a Torino 128 Euro, per non parlare, poi, delle varianti al Piano Regolatore, dove si arriva addirittura a 552 Euro. È chiaro che c'è una differenza da Città a Città, quindi, l'interpellanza voleva segnalare questo, perché è una questione molto sentita - come lei potrà immaginare - dagli Ordini professionali e dagli operatori. Ritengo che se la filosofia dell'Amministrazione è quella di caricare tutto a monte, su questo non si possa disquisire; peraltro, voi avete scelto questa strada, però mi pare di aver notato delle aperture, passata questa filosofia, per capire quanto si deve addebitare a monte. Obbiettivamente - ripeto -, si potrebbe mettere mano e verificare se sia possibile ridurli all'osso. Che a Bologna la DIA non si paghi, a Milano si paghi 50 Euro ed a Torino addirittura quasi tre volte tanto, è un dato che non permette agli operatori torinesi di essere concorrenziali rispetto ad altre città. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Tra di loro sono trattati allo stesso modo, infatti sarei arrivato a questo. Torino diventa una città meno interessante e più esosa anche sui diritti che, in alcuni casi, probabilmente potrebbero anche non essere dovuti. Concludo invitando l'Amministrazione, se possibile, a rivedere queste tariffe, perché ci sono delle discrepanze notevoli. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'interpellanza è discussa. |