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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Maggio 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 11
INTERPELLANZA 2009-02320
"A CHE PUNTO E' IL PIANO PER LA RICOSTRUZIONE DEL FILADELFIA?" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI RAVELLO E GHIGLIA IN DATA 23 APRILE 2009.
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200902320/02, presentata in
data 23 aprile 2009, avente per oggetto:
"A che punto è il piano per la ricostruzione del Filadelfia?"

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Viano.

VIANO Mario (Assessore)
Mi sono reso conto ora che non sono in grado di rispondere ad una delle domande
(nel senso che non disponiamo noi di quelle informazioni), ma mi riserverò di farlo.
Gli interpellanti chiedono, per quanto concerne lo storico impianto del Filadelfia, a
che punto sia l'elaborazione del piano di ricostruzione e il motivo per cui non sia
ancora stato sottoposto alla Commissione Consiliare competente e, poi, se la
Fondazione abbia reperito i fondi necessari.
Per quanto riguarda l'elaborazione del piano di ricostruzione, vi è una deliberazione
(che, a più riprese, abbiamo citato nel corso delle ultime due sedute delle
Commissioni competenti, durante le quali è stato esaminato il problema e lo stato
dell'arte) con la quale la Città ha approvato lo Statuto della Fondazione e si è
impegnata a mettere a disposizione, in diritto di superficie, per 99 anni a titolo
gratuito l'area del Filadelfia, che, con una Variante che ha consentito di riportare
nella titolarità della Città l'intera area, è integralmente liberata dalle previsioni di
insediamenti edilizi.
Con quell'atto deliberativo, che risale alla fine del 2007, abbiamo approvato lo
Statuto; ci siamo impegnati a concedere a titolo gratuito l'area e a contribuire alla
realizzazione dell'opera, naturalmente sulla base degli stati di avanzamento,
demandando, però, alla Fondazione il compito di sviluppare il progetto
dell'intervento, di reperire le risorse necessarie e di operare nel quadro delle regole di
carattere urbanistico (ovvero le regole costruttive, le quantità edificatorie a
destinazione commerciale possibili, eccetera), che sono state definite dal Consiglio
Comunale con una specifica Variante (di cui, al momento, non ho gli estremi, ma
che, se necessario, posso recuperare).
Quindi, da quel momento in poi, la situazione è passata in mano alla Fondazione;
ricorderete come, a suo tempo, l'Amministrazione e la Giunta svilupparono, d'intesa
con il Torino Calcio, un'ipotesi progettuale, che, però, fu oggetto di alcuni
apprezzamenti e di molte critiche da parte delle associazioni dei tifosi, le quali
ritenevano che non fosse un progetto adeguato a testimoniare in modo idoneo la
memoria dello storico impianto. Le critiche si riferivano alle gradinate, alle
recinzioni e a tutta una serie di soluzioni tecniche, sulle quali, certamente, ognuno
può mantenere un proprio giudizio. Per evitare che si proseguisse su una strada che
appariva molto poco produttiva dal punto di vista di una condivisione ampia, si
concordò, unanimemente, di affidare alla Fondazione il compito di sviluppare il
progetto.
La Fondazione non ha ancora - credo - concretamente lavorato in questo senso, in
attesa della formalizzazione della concessione del diritto di superficie che dà alla
Fondazione stessa un titolo pieno ad operare e agire su quell'area. Come credo ormai
sia altrettanto chiaro a tutti i Consiglieri, a seguito appunto delle due discussioni di
Commissione, che non si è ancora provveduto alla concessione del diritto di
superficie, in relazione ad un'intesa intervenuta con alcuni legali, che riteniamo
rappresentassero le associazioni dei tifosi (e non siamo stati smentiti, quindi
possiamo ritenere confermata questa valutazione che abbiamo condotto), con i quali
abbiamo concordato che, prima di procedere alla concessione del diritto di superficie
formale alla Fondazione Filadelfia, fosse necessario sciogliere il nodo delle iscrizioni
ipotecarie.
In questo senso, abbiamo riferito, sempre nelle ultime due Commissioni delle
settimane scorse, che stiamo attendendo la perizia di un tecnico nominato dal
Tribunale (di cui abbiamo chiesto la nomina, appunto, al Presidente del Tribunale) ad
inizio anno, il quale dovrebbe consegnare il risultato del suo lavoro entro questo
mese - questo è stato l'impegno assunto a suo tempo - quindi, siamo agli sgoccioli e
dovrebbe davvero arrivarci nell'arco di qualche giorno.
Sulla base di questa perizia (che non è di parte, non redatta dagli Uffici della Città di
Torino, ma da tecnico designato dal Presidente del Tribunale, quindi, in qualche
misura, indipendente e al di sopra delle parti) abbiamo inteso - per ora, verbalmente -
con l'Agenzia delle Entrate che avremmo provveduto alla purgazione dell'ipoteca,
che consentirebbe di liberare integralmente l'area da vincoli di sorta e di procedere,
quindi, alla concessione del diritto di superficie, il cui atto deliberativo è già pronto
in bozza; attendiamo soltanto di rimuovere questo nodo.
Per quanto riguarda l'onerosità della purgazione, riteniamo, sulla base naturalmente
di notizie preliminari, che dovrebbe essere necessaria una piccola integrazione, molto
modesta, di risorse dirette da parte della Città, mentre la parte più consistente delle
risorse necessarie potrebbe provenire dall'impegno assunto a suo tempo dalla
curatela fallimentare a contribuire, appunto, per 500 mila Euro alla purgazione
stessa.
Questa è la situazione. Quindi, naturalmente, noi non abbiamo proceduto
all'elaborazione di un progetto, perché è demandato alla Fondazione, la quale ha
interloquito, ma formalmente non dispone di impegni, in attesa del perfezionamento
dell'atto di concessione del diritto di superficie. Per quanto riguarda i comportamenti
successivi alle due fasi di progettazione e al reperimento delle risorse finanziarie, li
valuteremo nel momento in cui queste prime condizioni matureranno.
Per quanto riguarda l'operazione "Un mattone per salvare il Filadelfia", in merito a
quanti tifosi abbiano partecipato all'iniziativa e quante risorse siano state reperite, a
memoria dico 200.000 Euro, nel senso che non ho i dati documentali; chiedo scusa
agli interpellanti, ma confesso di non aver fatto fare una ricerca specifica.
Comunque, se è necessario posso farla fare.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ravello.

RAVELLO Roberto Sergio
Chiaramente, le scuse da parte di un Assessore sempre molto puntuale, come
l'Assessore Viano, sono accettate senza riserve.
È un dato che ho cercato di recuperare prima di chiederlo a lei, e mi sono infilato in
una difficile ricerca attraverso tutti i documenti riguardanti questa operazione, ma
non sono riuscito a recuperarlo, per cui mi sono rivolto a lei. D'altronde, chi ha la
delega per queste "faccenduole" nell'Amministrazione è lei e, comunque, si tratta di
una proprietà del Comune di Torino e di una questione rispetto alla quale il Comune
di Torino ha responsabilità e competenze. Le assicuro che ho tentato di risparmiarle
il lavoro, ma, purtroppo, non ci sono riuscito. In questa faccenda, della cui
complessità lei è sicuramente più a conoscenza del sottoscritto, ritengo importante
capire quanto i tifosi (o non necessariamente tifosi, anche solo chi ha creduto nella
necessità di sostenere un progetto di riqualificazione di quell'area e di ricostruzione
di un monumento storico e sportivo della nostra Città) siano stati presi in giro - mi
perdoni l'uso di termini un po' prosaici - o se, invece, abbiano partecipato
economicamente, ormai 15 anni fa, alla presa di una forma reale di quell'idea (che,
attualmente, non si è ancora verificata).
Visto che sono capitati talmente tanti eventi attorno alla questione, non mi stupirei se
chi ha creduto nel progetto di ricostruzione del Filadelfia fosse caduto nuovamente,
per l'ennesima volta, vittima di qualche millantatore. Vorrei solo avere contezza di
questa partita e sapere che cosa è stato di ciò che, ormai 14 anni fa, è stato portato
avanti, tra l'altro, anche dal punto di vista dell'immagine in maniera particolarmente
sostenuta, dando grande risalto a quell'operazione - io, che ero un giovanotto,
comunque, lo ricordo -. Vorrei togliermi solo la soddisfazione di poter dire, oggi, a
chi me lo chiede, quanto effettivamente è stato incassato e dove siano finiti quei soldi
che i tifosi, ma non solo, hanno dato per sostenere un progetto.
Io le devo anche delle scuse, ma, sicuramente, non le sarà sfuggito che questa
interpellanza è stata presentata prima della riunione di Commissione della scorsa
settimana, che ha ritrattato tutti gli argomenti che lei ha ripreso quest'oggi. C'è, però,
un aspetto che non mi torna. Ricordo che il piano per la ricostruzione del Filadelfia
era un compito dell'Amministrazione Comunale, non della Fondazione, e mi viene
difficile credere che la Fondazione debba presentare un piano quando, formalmente,
la Fondazione non è nemmeno ancora stata costituita.
In tutte le riunioni alle quali ho partecipato, mi sembra di ricordare di aver sentito
dire, in particolare dall'Assessore Montabone, che il piano per la ricostruzione
sarebbe stato presentato dall'Amministrazione nel mese di febbraio di quest'anno. La
notizia è stata persino ripresa dall'Ufficio Stampa del Consiglio Comunale, che in un
comunicato, se non ricordo male, del 25 gennaio di quest'anno scriveva - e le parole
sono pietre - che, entro febbraio, sarebbe stato presentato alla Commissione
Consiliare competente il piano per la ricostruzione. Allora, però, la Fondazione non
era ancora costituita, per cui sarebbe stato assurdo pensare che la Fondazione
dovesse presentare un piano quando, anche ai tempi del comunicato stampa
dell'Ufficio Stampa del Consiglio Comunale, la Fondazione non era ancora
costituita.
Quindi, vorrei solo capire se - e mi scusi il gioco di parole - sono io che non ho
capito, oppure se è un problema di comunicazione tra di voi, membri della Giunta
che state seguendo la questione (capisco che l'Assessore Montabone non sia troppo
presente in questo periodo, perché in altre faccende affaccendato), che, ovviamente,
non ha fatto sì che l'informazione fosse trasmessa al Consiglio Comunale in maniera
veritiera.
È una questione dirimente; nella mia attività, mi affido anche alle informazioni che
diffonde l'Ufficio Stampa del Consiglio Comunale. Nel momento in cui l'Ufficio
Stampa del Consiglio Comunale diffonde un'informazione, mi aspetto che
quell'informazione sia trasmessa attraverso un canale privilegiato, quindi, che non
sia viziata e filtrata da organi di stampa magari vicini a qualche parte politica, ma che
corrisponda a verità.
Inoltre, sono stupito che, oggi, a distanza di qualche mese dall'annuncio, questo
piano non sia ancora arrivato nelle sue sedi, ma mi stupisco ancora di più quando io -
ma non solo io - ho un ricordo completamente diverso della questione riguardante la
competenza per la presentazione di questo piano, anche perché, se fosse vero che
l'impegno fu preso dall'Amministrazione Comunale, non capisco perché si stia
continuando a perdere tempo. Se l'Amministrazione Comunale ha assunto un
impegno, soprattutto attraverso l'Assessore Montabone, non vedo perché la
questione delle ipoteche e quant'altro debba rallentare questa operazione. Se si è certi
che la questione sia risolta e che la parte relativa alle ipoteche venga chiusa,
ovviamente in favore della Città e della Fondazione, non capisco perché non ci si
possa portare avanti con il lavoro iniziando a presentare questo piano, di cui,
chiaramente, si sente un gran bisogno, non solo tra le forze politiche in maniera
trasversale, ma, soprattutto, nella cittadinanza.
Concludo lanciandole una piccola provocazione, Assessore, che spero mi possa
perdonare. Conosco il suo modo di lavorare e credo nella sua onestà intellettuale e
politica, ma non vorrei che si stesse cercando di prendere tempo (visto che ai giochi
della politica dobbiamo sottostare tutti) per arrivare ad un momento in cui sia più
favorevole (nei confronti della cittadinanza, ma, soprattutto, dell'elettorato)
presentare un progetto. In sostanza, non vorrei che si stesse aspettando la prossima
tornata amministrativa, il rinnovo del Consiglio Comunale e dell'Amministrazione
della Città di Torino per convincere i tifosi del Toro (che oggi si sentono bistrattati) a
rivotare coloro che hanno sostenuto anche sulla base di promesse di cui stiamo
parlando quest'oggi e - aggiungo - non del tutto mantenute.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Viano.

VIANO Mario (Assessore)
Parto dal primo tema affrontato, quello all'ultimo punto dell'interpellanza,
naturalmente, mantenendo l'impegno ad acquisire l'informazione.
Vorrei chiarire che quell'operazione ha fatto capo all'ex Sindaco Novelli non in
quanto rappresentante dell'Amministrazione, ma come Presidente della precedente
Fondazione Filadelfia. Lo dico solo perché non è negli atti. Non basta fare una
ricerca, bisogna che io interloquisca… (INTERVENTI FUORI MICROFONO).
Appunto, perché è chiaro che quelle risorse, per quanto ne sappiamo da informazioni
verbali, sono depositate ed è stata dichiara la disponibilità ad apportarle a
cofinanziamento della nuova operazione, però le informazioni relative non sono a
disposizione della Città; l'unica cosa che posso fare è chiederle, ma al diretto
interessato.
Sulla seconda parte chiedevo, anche attraverso gli Uffici, se era possibile recuperare
questa notizia, che sarebbe stata data dall'Ufficio Stampa del Consiglio, perché nei
giorni scorsi non ho sentito l'Assessore Montabone, ma le assicuro - naturalmente,
sono pronto a riprendere la questione ove ci fosse un frainteso o qualcosa del genere,
che mi risulterebbe francamente strano, tuttavia, nulla si può escludere - che l'intesa
che tutta l'Amministrazione (e, in primis, da parte mia con l'Assessore Montabone)
ha definito, con la quale ha avviato l'interlocuzione ai fini della costituzione della
nuova Fondazione Filadelfia è stata esattamente quella che le ho riferito, ovvero, di
fronte ad uno sforzo progettuale che ogni volta mostrava delle insufficienze, delle
inadeguatezze (a giudizio di taluna delle molte parti in gioco), si è ritenuto - se volete
pilatescamente, furbescamente, ve ne posso dare atto - di dire: "Costituiamo la
Fondazione Filadelfia, a cui facciamo partecipare, possibilmente, gli Enti pubblici
che dichiarano interesse, disponibilità e volontà, ovviamente, il Torino Football
Club, tutte le associazioni di tifosi, ex calciatori (che, in qualche misura,
costituiscono questo mondo), li facciamo convergere nella Fondazione ed affidiamo
a quest'ultima il compito di trovare un professionista di cui si fidino per, poi,
lavorarci dentro, in modo da definire un progetto in relazione alle possibili risorse da
mettere in campo ed a quelle che, invece, è necessario recuperare attraverso un
partner privato (per esempio, della parte commerciale)".
I rappresentanti delle associazioni dei tifosi tendono a sostenere che non bisogna
mettere in campo ed in conto risorse private che provengano da valorizzazioni di
carattere immobiliare. Noi abbiamo detto che saremmo ben felici se fosse possibile
recuperare risorse senza un ritorno di redditività esplicita, tuttavia, per evitare di
precostituire condizioni che, poi, non sarebbero state condivise, abbiamo ritenuto di
dare mandato alla Fondazione di sviluppare anche il progetto, perché nei suoi
contenuti architettonici (di recupero, stilistici o fattuali di elementi di memoria più o
meno significativa) è anche un progetto che mette in conto le attività o le funzioni
complementari, che possono produrre reddito. Esiste una serie di componenti del
progetto che, al di là dell'elemento impianto in senso proprio, possono giocare
significativamente sia nell'economia dei costi, sia delle risorse che è possibile
recuperare e reinvestire.
Con tutta franchezza, devo dire che mi sorprende che ci sia stata una comunicazione
come quella riferita dal Consigliere Ravello. Sto cercando, attraverso gli Uffici, di
recuperarla all'Ufficio Stampa. Se così fosse, cercherò di capire quale sia la sua
origine, perché, per quanto ne so io, l'indirizzo è stato questo, come ho già riferito
nella prima parte della mia risposta.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'interpellanza è discussa.
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