Interventi |
COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200901948/02, presentata in data 8 aprile 2009, avente per oggetto: "Spazzamento e pulizia in Spina 3" COPPOLA Michele (Vicepresidente) La risposta è stata affidata agli Assessori Viano e Sestero, ma risponderà soltanto l'Assessore Viano. VIANO Mario (Assessore) La risposta, predisposta dagli Uffici, attiene alla situazione del cantiere; suggerirei, quindi, di fare un quadro generale, per avere la più ampia prospettiva possibile entro cui collocare i disservizi di oggi. A proposito dello stato di attuazione della convenzione, la convenzione urbanistica attuativa è stata stipulata il 3 febbraio 2004 - per quanto riguarda le urbanizzazioni - fra la Città di Torino ed i soggetti proponenti e attuatori ed impegna questi ultimi a realizzare, a scomputo degli oneri di urbanizzazione e di risorse aggiuntive private a cui si erano impegnati, alcune opere di urbanizzazione relative al sub comprensorio Valdocco sud, fra le quali Corso Gamba, Corso Rosai, le aree a verde di accesso al parco, la Valle Verde a ovest e Cannocchiale a est (insomma, i due assi Nord-Sud che conducono al parco, attraversando Envipark, tra l'altro), Via Caserta, Via Livorno parte ed il parcheggio a raso tra Via Livorno e Via Treviso. I progetti esecutivi di tali opere sono stati approvati con deliberazioni della Giunta; naturalmente, ho i numeri meccanografici e le date delle deliberazioni di Giunta che riguardano le singole opere come progetti esecutivi. Come sapete, si fa la convenzione urbanistica relativa all'impegno dell'operatore, garantito fideiussoriamente a realizzare l'urbanizzazione e, poi, vengono predisposti i progetti, che sono approvati dalla Giunta, in quanto progetti di opera pubblica. Ad oggi, sono stati ultimati i lavori dell'opera relativa al Lotto 1: Via Livorno parte, parcheggio a raso tra Via Livorno e Via Treviso, la cosiddetta Valle Verde ed i tratti di Corso Gamba e Corso Rosai compresi tra Via Livorno e la Valle Verde (ovviamente, la parte più a Ovest e non la parte più a Est, che confina con il cantiere del Passante Ferroviario, ancora in carico alle Ferrovie). La Città ha effettuato la loro presa in carico in anticipo, nelle more del rilascio del certificato di collaudo tecnico- amministrativo e definitivo. Il Settore Urbanizzazione ha già provveduto ad inviare a tutti gli Enti preposti (tra cui anche AMIAT) la comunicazione e la necessaria documentazione per attivare la manutenzione e la gestione delle suddette aree; mi riferisco, in particolare, ai problemi di pulizia evidenziati dai cittadini, derivanti dai cantieri delle opere di urbanizzazione. La procedura è quella del collaudo delle opere; in questo caso, la presa in carico è anticipata sulla base di una relazione tecnica, proprio per non differire nel tempo la presa in carico gestionale da parte dei vari soggetti che ne hanno titolo. A seguito di questo collaudo tecnico-amministrativo (o, comunque, di questa presa in carico), il Settore Urbanizzazioni (a cui fa capo il collaudo) provvederà ad inviare una comunicazione a tutti i Settori che, poi, sono tenuti alla gestione, tra cui AMIAT. Esistono, poi, inconvenienti, che riguardano il transito dei camion, dovuti alla presenza del cantiere del Passante Ferroviario, nonché le intese raggiunte al fine di attenuarlo; non direi minimizzarlo, perché, certamente, l'impatto di un cantiere di questa portata non è stato trascurabile per coloro che risiedono nelle immediate vicinanze. Dopodiché, si dà conto anche dell'entità dei mezzi che vi sono impegnati. Dai dati in mio possesso (anche se non ho controllato in questa ultima settimana), risulta che AMIAT abbia registrato la presa in carico ed abbia avviato la sua attività. Ciò dovrebbe avere già consentito, almeno in parte, di rimediare ad una situazione che, certamente, era in sofferenza; infatti, soprattutto nella fase di completamento delle opere di urbanizzazione, durante la quale le opere già eseguite restavano in carico all'impresa esecutrice, queste venivano trattate come un'area di cantiere. Si sa che la vita ordinaria in un'area di cantiere è assolutamente insostenibile e, in questo senso, si spiegano e si giustificano le lamentele che sono pervenute. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Cugusi. CUGUSI Vincenzo Le chiederei, cortesemente, di fornirmi una copia del testo della sua documentazione. Evidentemente, le interpellanze servono veramente, perché questa è stata depositata l'8 aprile (quindi, più di un mese fa) e già la settimana successiva è stata aperta questa passerella. Oggi, mi sono recato sul posto e Via Ceva sembra un viale svizzero: non si trova uno spillo o una cartaccia per terra! (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Vorrei, però, precisare che nel curvone di Via Ceva, sulla destra dell'ingresso del cantiere (sia del Passante, sia di quella splendida realizzazione di casermoni con vista sul Passante, chiamati Isole del Parco, nella parte finale del Lotto Valdocco, che stanno ultimando), vi sono ancora molti rifiuti. Ho notato che anche la rampa che da Via Ceva porta sopra la passerella sembra un Eden: è tutto pulito, sia i cestini, che le panchine; prima, invece, sembra che la sera (me lo ha riferito qualche residente) ci fossero assembramenti di stranieri. Chissà come mai sono sempre stranieri e qualcuno, con le voci che corrono - ma questa è una parentesi -, ha detto: "Li imbarchiamo", però, poi, ho capito che si tratta di rumeni, moldavi o, comunque, di cittadini come noi, solo che, evidentemente, hanno meno diritti. Quindi, a meno che non li imbarchino a Vienna su una chiatta lungo il Danubio, è problematico imbarcarli. Questo è ciò che si percepisce lì. Per quanto riguarda le polveri del cantiere, nei mesi di secca (cioè, gennaio e febbraio), negli anni passati, passava un'autobotte che spruzzava un po' di acqua per abbassare le polveri; da due anni a questa parte ciò non avviene più, ma, forse, hanno detto i vicini e anche quelli del cantiere, dopo varie sollecitazioni, il prossimo inverno ripasserà. Questo, però, dipenderà dagli operatori delle Isole del Parco e dai responsabili del cantiere. Per quanto riguarda, invece, l'osservanza delle convenzioni, vorrei ricordare - comunque è prevista un'audizione in II e VI Commissione - che esiste un comitato Parco Dora, finanziato in parte dalla Città, ma, in massima parte, dai proponenti; probabilmente, però, non svolge fino in fondo la sua azione, perché vari Consiglieri hanno presentato interpellanze che interessano quell'area (se non sbaglio, l'ultima era del Consigliere Cassiani a proposito dei parcheggi). Probabilmente, c'è qualcosa che ci sfugge e che va puntualizzato: venti giorni fa, finalmente, è stato istituito il 46 sbarrato per potenziare i trasporti pubblici, ma bisognerebbe tenere presente che in quell'area ci sono quindicimila nuovi residenti. C'è anche la questione del verde, a cui accennava l'Assessore: all'interno dei condomini, soprattutto della zona ad Est del comprensorio Valdocco, ci sono continue liti nelle assemblee condominiali per l'uso, da parte dei bambini, delle corti interne; nonostante questo cartiere sia in fase di ultimazione, non ci sono luoghi dove i bambini possano giocare. Potranno farlo, quando sarà ultimata la sua realizzazione, nel Parco Dora, ma, con tutta la bonifica che c'è da fare, al momento non è un posto dove i bambini si possano rotolare sull'erba. Probabilmente, lo potranno fare una volta che sarà bonificato. Vorrei sapere se, nel frattempo, sia possibile utilizzare la copertura verde dell'Envipark, perché, oggi, è vigilata con raggi laser e, appena qualcuno oltrepassa il fascio, suona un allarme e si viene accompagnati fuori. Sarebbe sufficiente che, almeno durante il giorno, i sistemi di sicurezza e di dissuasione venissero spenti per dare la possibilità ai bambini di andare a giocare, soprattutto nei mesi estivi, così si eviterebbero delle liti. La visione della creazione di spazi per la popolazione sembra quella di sessanta anni fa; sembra quasi incredibile che si tratti di un quartiere progettato recentemente. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Viano. VIANO Mario (Assessore) Vorrei puntualizzare due o tre aspetti. Per quanto riguarda il Comitato Dora, non si tratta di un Commissario straordinario, per cui l'unica cosa che può fare (lo dico a difesa di coloro che vi operano e che, a mio modo di vedere, si impegnano a fondo, mettendo a disposizione tutta la loro intelligenza e passione per operare bene) è raccogliere le sollecitazioni che provengono dai residenti; naturalmente possono anche gestirle, organizzarle ed evitare che siano confliggenti o dispersive. Si tratta, certamente, di un'azione anche di mediazione sociale, in senso lato. Dopodiché, però, rappresenta queste sollecitazioni all'Amministrazione (l'istituzione di una nuova linea, o i lavori su talune parti). Quindi, questa situazione non è riconducibile a carenze del Comitato; semmai, lo sarebbe se non avesse ascoltato o provato a dare sintesi a queste sollecitazioni e non le avesse rappresentate all'Amministrazione (cosa che mi risulta, più o meno, abbia sempre fatto). Esiste, poi, un problema di risposta sollecita da parte dell'Amministrazione, che, però, spesso attiene a problemi legati ad una dimensione cittadina dell'attività degli Uffici Centrali, che, quindi, inseriscono tutte le questioni nell'elenco delle partite da esaminare in progressione. Probabilmente, la non immediata risposta è riconducibile alla fisiologia del funzionamento degli Uffici dell'Amministrazione, più che al Comitato. Per quanto riguarda, invece, la questione dell'uso degli spazi verdi, le assemblee condominiali, spesso, si esprimono con una certa litigiosità e ciò è semplicemente prova del fatto che si pongono problemi di convivenza anche per gruppi di residenti relativamente poco numerosi. Si comprende maggiormente come sia difficile gestire la convivenza su scala cittadina, se già a livello di condominio emergono questi atteggiamenti così poco concilianti e poco propensi a trovare una composizione. In generale, questi cortili sono certamente condominiali - quindi, privati - e, di conseguenza, devono essere disciplinati dal condominio; proprio perché sono protetti, avrebbero dovuto essere, in primo luogo, destinati al gioco e al diporto dei residenti. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non ho nozioni di maggior dettaglio; semmai esamineremo la questione in modo più puntuale. Per quanto riguarda, invece, la copertura dell'Envipark, ci sono vari ordini di problemi legati al divieto d'uso; quello originario era dovuto al fatto che occorreva consentire la realizzazione di un radicamento delle essenze verdi, perché, altrimenti (stanti la consistenza dello strato e l'inclinazione, nei primi anni, queste hanno sofferto molto), rischiava di rimanere soltanto un terreno polveroso. Di conseguenza, per far sì che il radicamento si sviluppi in maniera efficace, occorre precluderne l'uso, preservandolo dal calpestio. In secondo luogo, ci sono problemi generali di protezione delle attività ospitate, talune anche relativamente sensibili. Un conto è il gioco innocente dei bambini, altro conto è quando uno spazio libero (e non precluso in alcun modo all'uso) venga utilizzato da chiunque, perché, talvolta, può anche esporre, in qualche misura, a rischi coloro che occupano o utilizzano i volumi sottostanti. Ho memoria (anche se non recentissima) di un confronto con Envipark, perché era già emersa tempo fa la questione, che, ovviamente, può anche essere ripresa, perché si tratta di un tema sul quale è giusto che i Consiglieri abbiano contezza e consapevolezza, attraverso un'informazione che venga direttamente da Envipark. Certamente, la Città era orientata in questo senso e abbiamo sollecitato l'Envipark, che, però, ha eccepito su tutta una serie di questioni. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Cugusi. CUGUSI Vincenzo A proposito del Comitato Parco Dora, credo che la maggior parte dei Consiglieri non sappia quale attività sia stata svolta nel corso di questi quattro anni. Ho richiesto un confronto ed i componenti verranno auditi in Commissione per spiegare ciò che hanno fatto e come hanno impiegato le risorse. Un fatto è certo: probabilmente, questa attività di mediazione e di sintesi non è perfetta, oppure non ha dato tutti i risultati, visto che è nato un altro Comitato di cittadini, il Comitato Dora/Spina 3. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Per quanto riguarda l'uso della copertura di Envipark, mi riferivo ad un uso diurno, perché gli stranieri non ci sono (visto che sono nei cantieri a rompersi la schiena) e, quindi, non ci sarebbe questo pericolo. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Se si dovesse paventare questo pericolo, ci sarebbe la sicurezza che vi possono accedere esclusivamente i bambini, figli dei residenti della zona. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Se il Consigliere Cugusi lo ritiene opportuno, può chiedere all'Assessore un eventuale prosieguo della discussione in Commissione con un'audizione. Mi sembra che ci siano i presupposti per un'ulteriore discussione ed i tempi sarebbero sicuramente più congrui, permettendo una migliore analisi della situazione ed una possibile individuazione delle soluzioni. L'interpellanza è discussa. |