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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Maggio 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 6
INTERPELLANZA 2009-01786
"PATTINAGGIO A ROTELLE - UTOPIA PER GLI ATLETI TORINESI?" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI CAROSSA E ANGELERI IN DATA 2 APRILE 2009.
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200901786/02, presentata in
data 2 aprile 2009, avente per oggetto:
"Pattinaggio a rotelle - Utopia per gli atleti torinesi?"

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola all'Assessore Montabone, per la risposta.

MONTABONE Renato (Assessore)
Desidero innanzitutto ringraziare gli interpellanti, per avermi dato modo di chiarire la
situazione (peraltro, abbastanza difficile) del pattinaggio a rotelle torinese, che
rappresenta una delle questioni che lascerò probabilmente irrisolta, anche se siamo in
dirittura d'arrivo, pure rispetto a questo problema.
Ci capita spesso di affermare che a Torino vi siano impianti sportivi per tutti gli
sport, e posso garantirvi che è proprio vero.
Il pattinaggio a rotelle - lo dico con un po' di rammarico, poiché in questi anni, prima
ancora di ricoprire la carica di Assessore Comunale, ho potuto constatare quanto sia
vivo questo movimento - è uno degli sport - non dico minore, ma comunque di
nicchia - che in questo momento incontra maggiori difficoltà, rispetto ad altri, nel
vedere sviluppate le proprie attività.
L'Amministrazione Comunale, fin dal 2002 - ricordo - aveva messo in essere alcune
progettualità che avrebbero potuto consentire lo sviluppo di questo interessante sport,
che si basavano sostanzialmente su tre impianti, come gli stessi Consiglieri hanno
richiamato nella loro interpellanza: una piastra di pattinaggio a rotelle in Via
Pianezza, la realizzazione di una piastra di velocità con curve sopraelevate alla
Colletta e - il più presuntuoso - un piccolo palazzetto per il pattinaggio a rotelle.
Chiedo scusa se, quindi, dopo questo breve preambolo di carattere politico-
amministrativo, dovrò fornire delle risposte che vanno perlopiù a toccare delle
particolarità di tipo tecnico, in quanto è evidente che le volontà politiche non erano
certo quelle di arrivare, dopo qualche anno, a non aver ancora risolto completamente
il problema, come sarebbe pure demenziale pensare che si agisca volutamente, in
modo da non risolverlo o addirittura da crearlo.
Per quanto riguarda la pista di Via Pianezza (cioè, la minore delle tre entità che erano
state messe in campo), il progetto iniziale prevedeva la realizzazione della piastra di
pattinaggio con piastrelloni in sferogranito, oltre alla sistemazione dell'area esterna.
A seguito di richiesta della Circoscrizione 5, al fine di permettere un uso polivalente
della piastra, la soluzione suddetta è stata modificata con una pavimentazione in
resina sintetica, previa stesura di binder sul sottofondo in calcestruzzo (ipotizzo che
fosse una sorta di tartan da mettere in essere); tuttavia, nonostante la ditta interpellata
dalla ditta appaltatrice fosse leader nel settore delle resine per pavimenti sportivi,
questa soluzione ha dato problemi di tenuta, con formazione di bolle su parte della
superficie. È stata pertanto scelta la soluzione di formare un tappetino in asfalto (tipo
marciapiede), sul quale è stata posata la resina, ma purtroppo, nonostante le ipotesi
ottimistiche, neppure tale soluzione ha funzionato, con la formazione di fessurazioni,
al punto che il direttore dei lavori ha ordinato all'impresa la rimozione dell'asfalto.
Il suddetto problema che ha sinora impedito l'uso della pista è in corso di soluzione
con la posa, entro il mese di maggio, di una pavimentazione modulare in materiale
plastico (omologata dalla Federazione), previo livellamento della superficie esistente
a cura della ditta esecutrice dei lavori, che ha già realizzato, a sue spese, il precedente
ripristino dell'asfalto.
Siamo in presenza di una serie di condizionamenti tecnici che non hanno permesso di
chiudere questa partita, che vedrà la sua conclusione - mi dicono gli Uffici - fra
pochissimo tempo, direi prima dell'estate (stiamo parlando della pista di Via
Pianezza, che è di minore entità).
Al secondo punto dell'interpellanza si chiede "perché a tutt'oggi è inagibile la pista
della Colletta". Si tratta di un impianto che, a mio modo di vedere, dovrà diventare
una risorsa per la Città, perché è uno dei pochi impianti con curve e capacità di quel
tipo; piuttosto, sarà molto importante attuare soluzioni per una gestione ottimale.
Il progetto iniziale della pista di velocità dotata di curve paraboliche prevedeva la
realizzazione con battuto di cemento armato a doppia maglia elettrosaldata,
spolverato al quarzo con rifinitura ad elicottero (attrezzatura per livellare la
superficie).
Quest'ultima lavorazione, valida su superficie piana e con pendenza costante nelle
zone delle curve, non è risultata possibile per la forma parabolica data alla curva per
migliorarne le prestazioni. Pertanto, con la collaborazione dei tecnici e dei
rappresentanti della Federazione, si è tenuto conto della scelta utilizzata per la pista
dell'Aquila, interpellando lo stesso fornitore ed adottando le seguenti fasi
realizzative: fresatura superficie e irruvidimento di tutta la pista, applicazione di
resina consolidata dal supporto del promotore dell'adesione e realizzazione di
pavimentazione sintetica brevettata e riconosciuta dalla Federazione.
Nonostante le varie fasi siano state realizzate a regola d'arte, in alcune zone si è
verificata la formazione di bolle ed il successivo distacco, che, nonostante i molti
ripristini, si è verificato nuovamente, comportando la decisione, da parte del
Dirigente, di rendere inagibile il solo anello di velocità.
In merito, va detta una cosa importante: alla Colletta avevamo già una pista piana,
cioè un anello piano per il pattinaggio a rotelle, che era da rigenerare e, dopo questi
lavori, è stato utilizzato, tant'è che alcune associazioni di pattinaggio ci hanno
ringraziato per avere ripristinato la pista esterna (non quella parabolica).
Mi è stato spiegato, dal punto di vista tecnico, che, le curve vengono sempre fatte
sopraelevate, ma in piano. Una volta la Federazione le richiedeva a parabola, adesso
non più, perché ci sono difficoltà con l'elicottero ad amalgamare a fondo la
situazione.
Anche questa pista sarà ripristinata prima dell'estate, dopo lunga e penosa sofferenza
rispetto a questi problemi.
Per quanto riguarda il progetto del Palazzetto che si doveva costruire in Corso
Ferrara, ha avuto una sofferenza sul territorio decisamente lunga. Una volta
identificato il posto dove costruirlo, si propose lo spostamento dello stesso da
un'altra parte e, come capita spesso, poi, si perdono i tempi e quella realizzazione
(che era molto costosa, perché si parla di posti a sedere e di piste), in questo
momento, non è più consentita dagli attuali bilanci. Ecco perché dicevo,
nell'introduzione del mio intervento, che è veramente un peccato che, nel momento
in cui si potevano fare alcune cose, non si sia presa la palla al balzo; per altri progetti,
invece, dal punto di vista tecnico, devo dire che, pur essendo in questo momento in
via di soluzione, ci sono state cose che non hanno marciato al massimo.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Carossa.

CAROSSA Mario
Non voglio e non farò polemiche, perché, dalla relazione dell'Assessore che ho
appena sentito, sarebbero semplicissime.
Assessore, immagino che in Europa, in Italia e nel mondo siano state costruite
diverse piste di pattinaggio, forse sarebbe bastato informarsi tecnicamente per capire
come e quali materiali usare. Ma non voglio fare polemiche!
Presidente e Assessore, mi sembra che questo sia uno sport, oltre che di nicchia -
scusatemi il termine -, anche "sfigato": una pista è già stata asfaltata due volte e il
materiale non andava bene, si rifarà per la terza volta e, forse, andrà bene prima
dell'estate; per l'altra, il materiale di nuovo non va bene ed il problema sarà risolto
prima dell'estate; il progetto del Palazzetto è stato accantonato ed abbandonato.
Vedremo con le nuove Amministrazioni (dal 2011 in poi) se ci saranno i fondi.
Il Sindaco, rispondendo personalmente ad una mia interpellanza, ha detto che, dopo
le Elezioni Amministrative ed Europee del 6 e 7 giugno ed eventuali successivi
ballottaggi, sostituirà l'Assessore Montabone, il quale ha già dichiarato la sua
disponibilità ad abbandonare, perché non può proseguire con due incarichi così
importanti; non penso che anche le deleghe dell'Assessore Montabone debbano
andare al Vicesindaco, altrimenti i temi del quale si occuperà andranno dai nidi
d'infanzia ai Servizi Cimiteriali, passando, magari, per l'Assessorato allo Sport. Mi
sembra un po' esagerato anche per uno in gamba come Tommaso Dealessandri. Dato
che l'Assessore attuale ha detto alcune cose (che immagino siano state dettate da
quanto detto dagli Uffici), chiedo sin da ora, Presidente, di calendarizzare
l'interpellanza per la Commissione competente, alla presenza del nuovo Assessore
allo Sport, per affrontare immediatamente questo problema.
Se, come ha detto oggi l'Assessore, almeno due dei tre punti verranno risolti entro
l'estate, ringrazierò personalmente e sarà concluso il discorso.
Non voglio lasciar perdere l'argomento. Dato che fino a prova contraria l'estate
inizia il 21 giugno ed i ballottaggi si terranno in quella data, non vorrei che, poi, con
la scusa del nuovo Assessore e quant'altro, arrivassimo a settembre/ottobre senza che
i problemi siano stati risolti.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Anch'io ringrazio l'Assessore, non solo per la risposta, ma per la sua disponibilità e
per l'impegno profuso in tutti questi anni.
Consigliere, gli Uffici hanno preso nota della sua richiesta, che ritengo, oltretutto,
sensata e legittima. Non appena ci sarà il nuovo Assessore, tra le prime cose gli si
chiederà di fare un'audizione in V Commissione, anche per verificare gli impegni in
relazione a quanto comunicato ora dall'Assessore Montabone.
L'interpellanza è discussa.
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