Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc. 200901548/02, presentata in data 24 marzo 2009, avente per oggetto: "Manutenzione e gestione del Teatro Nuovo - Immobile di proprietà comunale" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola all'Assessore Alfieri, per la risposta. ALFIERI Fiorenzo (Assessore) In riferimento al primo punto dell'interpellanza, si precisa che la Fondazione Teatro Nuovo ha provveduto, a propria cura e spese, in ottemperanza alla convenzione stipulata in data 1° agosto 1996 con la Città di Torino, ad effettuare tutti i lavori di ristrutturazione e adeguamento necessari a rendere l'immobile utilizzabile per l'uso convenuto, ovvero quale sede della Fondazione al fine del perseguimento delle proprie finalità ed obiettivi, riguardanti cioè la promozione e diffusione della danza, l'insegnamento di tutte le materie dello spettacolo all'interno del Liceo Coreutico, l'organizzazione, la promozione e la gestione dello spettacolo in tutti i suoi vari aspetti. Relativamente al secondo punto, per lo svolgimento delle diverse attività la Fondazione ha ottenuto le opportune autorizzazioni dagli organi competenti, quali la Commissione di Vigilanza, i Vigili del Fuoco, eccetera. Per quanto riguarda il terzo punto, nell'ottica di una futura presa in carico, da parte della Città, di una porzione del fabbricato, nel gennaio 2008 è stato organizzato un incontro nei locali del Teatro per fare il punto della situazione in merito allo stato generale degli spazi. Già in quella sede, da una sommaria verifica, si sono riscontrate delle difformità edilizie tra l'esistente e quanto rappresentato nella documentazione grafica prodotta dagli attuali responsabili dei locali; in considerazione di ciò, si è ritenuto quindi opportuno approfondire l'analisi della situazione relativa alla conformità edilizia, procedendo con ulteriori e più approfondite verifiche in loco. Utilizzando la documentazione fornita dal Settore Edifici per la cultura (in particolare, le copie delle tavole grafiche allegate alla concessione edilizia e successiva variante), si sono analizzati nel dettaglio gli spazi del pianterreno e del primo piano. Siccome, dall'esame effettuato, sono emerse notevoli difformità edilizie, la Fondazione è stata invitata a regolarizzare la propria situazione, acquisendo tutte le autorizzazioni necessarie, sia dagli uffici pubblici sia dalla Sovrintendenza per i beni architettonici, e, nella fase attuale, sono in corso le procedure, da parte della medesima Fondazione, per la predisposizione della documentazione tecnica necessaria alla regolarizzazione edilizia delle opere in difformità. Relativamente al quarto punto dell'interpellanza, si precisa che, a fronte delle agevolazioni ottenute dalla Città, la Fondazione ha concesso, per ogni anno (così come previsto dalla citata convenzione), l'utilizzo gratuito della Sala grande per 10 giornate e l'utilizzo gratuito delle sale Valentino 1 e Valentino 2 per 30 giornate di attività-spettacoli ciascuna, con il patrocinio della Città. In merito all'ultimo punto, si ricorda che la stessa Fondazione Teatro Nuovo ha espresso l'intenzione di voler rinunciare alla concessione per la parte relativa alla Sala grande e a una delle sale Valentino e di conservare soltanto gli spazi del Liceo, degli uffici e dell'altra sala Valentino per poter avere accesso ai piani sovrastanti. L'utilizzo del Teatro da parte della Città comporterebbe, quindi, la necessità di compartimentare sia gli spazi sia gli impianti di riscaldamento, luce, eccetera, oltre ad alcune modifiche strutturali per consentire alle singole attività di funzionare autonomamente; tale soluzione richiederebbe un investimento iniziale non indifferente e al momento non disponibile. Per quanto attiene alla gestione, la Fondazione Teatro Stabile aveva più volte espresso l'interesse ad avere in concessione il Teatro Nuovo, infatti, già negli anni 2008 e 2009, la Sala grande è stata utilizzata dal Teatro Stabile per la propria stagione teatrale; tuttavia, le crescenti difficoltà di bilancio e la drastica riduzione dei finanziamenti non consentono - al momento e probabilmente ancor di più per il prossimo triennio - al Teatro Stabile di affrontare le spese di manutenzione e gestione di un teatro di simili dimensioni. Analoga è la situazione per la Fondazione Teatro Piemonte Europa, di cui peraltro la Città non fa parte, al momento, e che, per la programmazione delle proprie stagioni e attività, necessita di poter disporre di più sale, ma con minore capienza. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Carossa. CAROSSA Mario Innanzitutto, ringrazio l'Assessore per avermi fatto pervenire le sue risposte, stamattina, anche se poi, per una serie di questioni incalzanti, sono riuscito a leggerle solo adesso. Sono in difficoltà, perché, dalla relazione stessa dell'Assessore in merito al Teatro Nuovo e com'è scritto anche chiaramente nella risposta, "...dall'esame si sono riscontrate notevoli difformità edilizie"; quindi, chi ha utilizzato gli spazi, in questi anni, ha fatto tanto, perché, se l'italiano non è un optional, significa che sono stati fatti diversi lavori senza alcuna autorizzazione. Sono in difficoltà, quindi, perché mi domando dove sia stato, finora, il Comune di Torino; voglio che l'Assessore me lo dica, perché non m'interessa di chi sia la competenza - forse, solo in parte, è del suo Assessorato -, ma certamente spetta alla Città di Torino. Vorrei proprio sapere dov'è stata, finora, la Città, dal momento che non sa neppure che cosa avvenga in una sua proprietà data in concessione! Mi trovo in imbarazzo per le dichiarazioni della Fondazione circa il proprio attuale disinteresse nei confronti di una parte del Teatro Nuovo, nonché per quelle del Comune di Torino, il quale, attraverso l'Assessore, dichiara che il fatto di dover dividere le varie sale del Teatro Nuovo comporterebbe parecchie spese, attualmente insostenibili da parte dell'Amministrazione; pertanto, mi domando quali siano le nostre intenzioni, ovvero se s'intenda far andare a rotoli - permettetemi il termine - una struttura comunale - è proprio questo che capiterà, e l'Assessore lo sa benissimo -, oppure se si stia pensando d'intervenire in qualche modo. Infatti, da queste risposte, che fotografano molto puntualmente la situazione, non si evince assolutamente che cosa s'intenda fare al riguardo, magari perché - temo - non si sa ancora come poter intervenire, un po' per mancanza di fondi e un po' per mancanza di strategie. Pertanto, Assessore, non posso affatto dichiararmi soddisfatto della risposta, perché - ripeto -, sebbene lei abbia fotografato molto bene la situazione, non sono contento di ciò che ne consegue e neppure posso accontentarmi di una semplice fotografia, senza conoscere le future intenzioni dell'Amministrazione a tale proposito. Sulla base di quanto ho potuto capire e vedere, il Teatro Nuovo versa in una situazione assolutamente deprecabile di difficoltà, perché, tralasciando la questione degli abusi edilizi (che, sebbene non sia corretto che si verifichino, è pur vero che comunque si potranno sanare), ciò che mi preoccupa è la scarsa manutenzione della struttura che in futuro si noterà ancora di più, soprattutto se consideriamo che la Fondazione (la quale finora ha fatto, secondo il mio modesto punto di vista, ben poca manutenzione) ha dichiarato il proprio disinteresse nei confronti di una parte della stessa; quindi, tale aspetto mi preoccupa molto, perché è facile immaginare che, se finora la manutenzione è stata poca o scarsa, in futuro non se ne farà proprio! Non voglio rimandare l'interpellanza in Commissione, Presidente, perché credo che si ripeterebbero semplicemente determinate dichiarazioni o fotografie, e quindi non servirebbe a nulla; invece, preannuncio che aspetterò sei o sette mesi, dopodiché richiederò che cosa abbia fatto o preventivato, nel frattempo, il Comune di Torino, ovviamente, insieme alla Fondazione, e che cosa stiano progettando di fare in merito all'utilizzo del Teatro Nuovo. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola all'Assessore Alfieri, per una breve replica. ALFIERI Fiorenzo (Assessore) Forse, non sono stato abbastanza chiaro, oppure il fatto che l'interpellante non abbia avuto tempo di esaminare attentamente la risposta può aver prodotto delle incomprensioni, mentre intendevo fornire una risposta molto chiara: siamo di fronte ad una proprietà comunale, che è stata data in concessione ad una Fondazione per 25 anni, e il motivo per cui sono emerse quelle difformità è legato al fatto che la Fondazione beneficiaria sia venuta a dirci che vorrebbe restituirla al Comune. La restituzione, tuttavia, non è una questione tanto semplice (non si restituisce tutto, peraltro, ma solo una parte), perché bisogna tornare in Aula con una nuova convenzione - questo, infatti, è un atto del Consiglio Comunale -, nella quale bisogna valutare e decidere come risolvere la convenzione almeno per quanto riguarda questa parte, poiché la Fondazione ha eseguito dei lavori che non vengono ammortizzati in 25 anni, quindi, una parte dell'ammortamento va riconosciuta da parte della Città, la quale ne riprende possesso 10 anni dopo, per cui gli uffici devono poter esaminare gli aspetti edilizi con molta precisione, anche per la loro ricaduta finanziaria. Al momento dell'esame sono emerse delle difformità, cioè la Fondazione è intervenuta per adeguare gli spazi alle proprie necessità in un modo non previsto o, perlomeno, non tutto previsto dalla convenzione, poiché quest'ultima prevedeva un'autorizzazione preventiva per qualsiasi tipo di intervento. Evidentemente, vi è stata un'interpretazione diversa, ritenendo che certi interventi, non essendo definitivi, potessero anche non essere autorizzati; i nostri uffici, tuttavia, non concordano con questa impostazione, perché la Fondazione è in mano a persone sicuramente esperte, se consideriamo che il titolare della Fondazione (non so se sia presidente o meno), ovvero l'Architetto Mesturino, fa parte della Commissione di Vigilanza, quindi non è certo una persona incompetente. C'è stata, dunque, una discussione con il Comune, il quale ha chiuso la partita precisando che occorre la richiesta di una sanatoria da parte della Fondazione, altrimenti non si andrà avanti relativamente all'eventualità di una ripresa in carico, da parte del Comune, di una parte dell'edificio. Tale sanatoria prevede delle procedure, che sono state completate per quanto riguarda le autorizzazioni da parte del Comune, cioè, il Comune ha accettato di concedere la sanatoria dal suo punto di vista, ma non è ancora arrivato quello della Sovrintendenza, che è altrettanto necessario, però, dal momento che l'edificio è vincolato. Nel frattempo, è intervenuto un elemento nuovo che, se vogliamo, "taglia la testa al toro". Infatti, in questo momento, sia il Comune sia il Teatro Stabile non hanno la possibilità di riprendersi parte di quell'edificio, quindi, siccome la Fondazione l'ha chiesto al Comune, il quale deve accettare o rifiutare tale richiesta, quest'ultimo - ancora non definitivamente, ma con molta probabilità - dirà di no, invitando la Fondazione a rispettare la convenzione e a portare dunque avanti l'edificio di cui dispone per 25 anni; invece, siccome nella convenzione c'è scritto che la corretta manutenzione dell'edificio è a carico del beneficiario, questa sarà a cura del Comune, che per di più ha avuto l'occasione di entrare nel merito, poiché, quando c'è una convenzione, si suppone che venga rispettata. Alla prima occasione sono stati effettuati i controlli, che certamente continueranno nel tempo; pertanto, se la Città non sarà in grado, nei prossimi anni, di sostenere le spese necessarie a questa ripresa in carico, si continuerà secondo i dettami della convenzione fino alla sua scadenza; ovviamente, se dall'altra parte non saranno rispettati i criteri, cioè gli impegni della convenzione, si provvederà nei confronti dei destinatari. Sono favorevole, perciò, al controllo previsto dall'interpellante fra sei mesi, ma desideravo chiarire le intenzioni, cioè appunto quelle di rispondere negativamente - purtroppo, aggiungo - alla proposta di restituzione, impegnando così la Fondazione beneficiaria al rispetto della convenzione. Il Teatro Stabile, dal canto suo, nella stagione 2009/2010 non ha più previsto l'utilizzo del Teatro Nuovo. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Carossa. CAROSSA Mario Ribadisco che, fra circa sei mesi, presenterò un'altra interpellanza per verificare la situazione, perché cerco di essere sempre onesto intellettualmente e preferisco dirvelo subito e anche di fronte. Ritengo che, come peraltro è previsto, qualsiasi convenzione che si rispetti - e questa lo è, a tutti gli effetti, Assessore - possa esser liquidata, soprattutto nel momento in cui si venga a sapere che chi ha in uso il bene non si comporta correttamente, anzi, sta realizzando addirittura delle opere abusive. Posso anche capire che sia interesse del Comune di Torino, magari, continuare a pensare di far finta di niente, perché non ha i soldi - mi permetta, Assessore -, però, bisogna sapere - questo è il punto - che vi è possibilità di rescissione. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Sappiamo che torneremo sull'argomento fra circa sei mesi, quindi, l'interpellante avrà tempo per riprendere la questione. L'interpellanza è discussa. |