Interventi |
COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo alla discussione congiunta dell'interpellanza n. mecc. 200901785/02, presentata in data 2 aprile 2009, avente per oggetto: "La scandalosa odissea della Diga Michelotti: sei smottamenti, due mesi di ritardo, 544 mila Euro in più e area di cantiere trasformata in luogo di svago?" e dell'interpellanza n. mecc. 200901914/02, presentata in data 7 aprile 2009, avente per oggetto: "Diga sul Po: una piena di figuracce!" COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Sestero. SESTERO Maria Grazia (Assessore) L'intervento sulla diga Michelotti è atto a ripristinare il sopralzo esistente, danneggiato e vecchio, con un nuovo tipo di sbarramento gonfiabile, costituito da un tubolare in gomma multistrato ad alta resistenza, per garantire, nei periodi di magra, il battente idraulico necessario per l'utilizzo e la navigazione fluviale. Il progetto ha ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni da parte degli Enti competenti: l'Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO), la Regione Piemonte (Direzione Trasporti), la Provincia di Torino (Area Ambiente), il Parco Fluviale del Po Torinese, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici. Da parte di questi soggetti, non sono state fatte prescrizioni o richieste di modifica della soluzione progettuale proposta. Per cui le varianti, i ritardi e i costi aggiuntivi - cito dal testo - non sono conseguenze di un'errata programmazione dei lavori o di errori di progettazione, e le varianti non sono in relazione ai danneggiamenti prodotti dalle piene. Riguardo al primo punto dell'interpellanza del Consigliere Ravello, il rispetto al Testo Unico in materia di tutela della sicurezza dei luoghi di lavoro viene, come in tutti i casi, assicurato attraverso periodiche visite e sopralluoghi da parte del tecnico nominato coordinatore della sicurezza, in fase di esecuzione, il quale nei verbali indica le prescrizioni per la sicurezza che ritiene opportune. Le aeree del cantiere sono chiuse e vietate all'accesso dei non addetti. In alcuni casi, sono state oggetto di effrazione al di fuori dell'orario di lavoro e in assenza del personale della ditta appaltatrice. Si tratta di persone che hanno ignorato i cartelli di divieto, di delimitazione fisica degli spazi. Anche se la responsabilità sta in capo a queste persone, sono già state impartite disposizioni all'impresa per una maggiore attenzione nella chiusura dell'area del cantiere, in modo da impedire, per quanto è possibile, l'accesso anche ai più recidivi. In merito ai lavori solo nell'alveo del fiume, è previsto il ripristino, il mantenimento e/o la ricostruzione delle opere provvisionali danneggiate dalle piene o dalle piogge. Questi interventi sono oneri a carico dell'appaltatore. Non ci sono, quindi, spese ulteriori per il rifacimento delle opere provvisionali. Il recupero del materiale trasportato a valle della traversa è stato già effettuato, a seguito dei precedenti eventi di piena, da parte dell'impresa appaltatrice, e permette di riutilizzare i materiali, limitando nuove forniture e i relativi trasporti. Peraltro, la diga è costruita in modo che non faccia barriere e che, quindi, il materiale possa essere rimosso in caso di piena. I lavori sono iniziati il 17/01/08, quindi, in tempo di magra invernale, ma, al di là della stagione particolarmente piovosa in certi periodi, la durata di 330 giorni copre comunque l'anno solare. Quindi, il momento in cui si è cominciato a lavorare è persino indifferente. In merito al punto 5: "Per quale ragione ai cittadini ricevuti il 19 marzo non siano stati forniti chiarimenti circa le varianti migliorative e l'inserimento alle nuove opere", non credevo che un incontro richiesto da tre cittadini fosse, in realtà, un'espressione di gruppi. In quella sede, non abbiamo garantito, come garantisco ora, il fatto che la rimozione della pista provvisionale non è a carico del Comune e, quindi, non ci sono costi aggiuntivi, mentre la deliberazione che abbiamo adottato per ulteriori opere non ha relazione con questi avvenimenti, perché, durante il lavoro, si è individuata l'opportunità di aggiungere altre opere nel momento in cui già si era in alveo e quindi l'accesso al fiume era già garantito e non si doveva poi intervenire in un secondo tempo con ulteriori iniziative. Peraltro, questa deliberazione è di Giunta, quindi è pubblica; se ne può prendere conoscenza e capire gli elementi per cui si è fatto un ulteriore intervento. La proroga dei termini contrattuali al punto 7 è stata concessa proprio per le condizioni metereologiche. Come richiesto, il progetto originario è qui a disposizione; i materiali tecnici, che, come in tutti i progetti, sono molto ampi, sono contenuti in questo CD che consegnerò al Consigliere Ravello. Comunque, abbiamo un'ulteriore occasione: c'è una Commissione, che era stata già prevista per discutere di questa situazione, che non si è fatta perché l'interpellante non era presente. Quindi, ci ritorneremo. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, un altro Consigliere; se ricordo bene era un'interpellanza in Commissione, che non si è potuta tenere, ma si terrà. Per quanto riguarda, invece, l'interpellanza presentata dal Consigliere Ferraris, vorrei precisare che la diga Michelotti si trova dopo il ponte di Piazza Vittorio sul fiume Po e non c'entra nulla con il "Curvone delle Cento lire" e il Ponte Diga, che presenta condizioni che hanno fatto prevedere un intervento di manutenzione straordinaria che dovrà attivarsi quando avremo una situazione più tranquilla sul ponte Amedeo VIII. Quindi, la diga Michelotti è quella sul Po, dopo il ponte di Piazza Vittorio. Rispetto a "quali siano le esatte risorse stanziate", sono in una deliberazione e le ulteriori spese non sono, anche in questo caso, legate agli avvenimenti. "Quale sia il definitivo piano di esecuzione del lavoro", è ovvio che, in questi giorni, non è possibile intervenire, quindi aspetteremo dei tempi diversi, concordati peraltro anche con le associazioni remiere del Po. Infine, la questione dei Murazzi non dipende dai lavori della diga Michelotti, perché non alzano il livello delle acque, in quanto, come si sottolinea in queste interpellanze, la strada provvisionale viene rimossa nel momento in cui ci sono delle piene. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Ravello, perché la sua interpellanza è la prima in ordine cronologico. RAVELLO Roberto Sergio Nel ringraziare l'Assessore Sestero, esprimo una certa insoddisfazione rispetto alle risposte fornite, e chiedo che l'argomento venga approfondito in Commissione, approfittando del fatto che è già in programma una riunione della Commissione per la discussione di un'altra interpellanza avente lo stesso oggetto (ma l'avrei chiesto ugualmente, a prescindere da questo). A mio avviso, c'è essenzialmente un problema, che riguarda il fatto che esiste un dato oggettivo, fatto da numeri, che, quindi, come sempre capita, parlano molto chiaro. Il progetto iniziale per la costruzione della diga Michelotti doveva comportare una spesa per la Città di Torino di 1.580.674 Euro e rotti. Oggi, per varianti aggiuntive che l'Assessore sostiene non siano conseguenza di errori in fase di progettazione, il dato reale ed oggettivo parla altrettanto chiaro e dice che la Città di Torino spenderà per la diga Michelotti 2.124.748,30 Euro. Quindi, spendendo 544.073,20 Euro in più rispetto a quanto determinato inizialmente. Si tratta di spendere più o meno 1 miliardo delle vecchie Lire in più rispetto a quanto ci si immaginava! Se poi le ragioni, secondo l'Assessore, almeno secondo quanto ci dice, non sono legate ad errori di progettazione o a mancanze nel predisporre un piano di riqualificazione della diga, poco importa, perché il dato reale, oggettivo, inequivocabile ed inconfutabile è che noi spenderemo 1 miliardo di Lire in più rispetto a quanto ci eravamo prefissati! Siccome si tratta di denari pubblici, per un'opera utile, ma, certamente, non indispensabile, forse, è poco importante andare a conoscere le ragioni per cui si è deciso o si è reso opportuno e necessario spenderne di più; ciò che è doveroso approfondire è il dato. Oggi, ci troviamo in un contesto che porterà l'Amministrazione a spendere circa il 30% in più rispetto a quanto fosse in programma, in un momento di gravissime difficoltà dal punto di vista del bilancio. Questo è un fatto grave di per sé. Mi sono semplicemente chiesto, Assessore, per quale ragione si sia arrivati, a distanza di mesi, a dovere prendere atto della necessità di spendere ulteriori denari. Per quale ragione non è stato fatto un lavoro puntuale e preciso all'inizio, e non si è capito subito che, per fare il lavoro così come si sarebbe dovuto fare, ci sarebbe stato bisogno di spendere più di 2 milioni di Euro, invece che poco più di 1 milione e mezzo! Questo è un problema, che, comunque, riguarda la pianificazione delle opere pubbliche. Il fatto che, poi, ciò non sia dovuto ad errori è relativo e importa veramente poco. Sarò ben lieto di approfondire la questione in Commissione, perché, purtroppo, quest'oggi i tempi non giocano a nostro favore. Mi limito, però, a sottolineare un aspetto, che, a mio avviso, per altre ragioni, è ugualmente grave rispetto al precedente. All'interpellanza, ho allegato una foto, che non so se abbia avuto modo di vedere nella sua versione originale (perché era a colori e ben definita), scattata dal Ponte nella prima domenica di primavera - giornata particolarmente soleggiata -, che riprendeva delle famigliole con tanto di bambini in bicicletta che passeggiavano nell'area di cantiere. Ora, l'Assessore ha risposto che ciò è causa di effrazioni da parte del pubblico in orari di chiusura del cantiere; allora, vorrei capire, Assessore: come si spiega che dei bambini in bicicletta siano riusciti a scavalcare le recinzioni del cantiere e ad entrare? Non è più probabile - così come abbiamo potuto testimoniare noi stessi - che il cantiere non fosse recintato a dovere? Non è più probabile che ai bambini in bicicletta sia stato reso facilissimo l'accesso ad un'area di cantiere, con conseguenze potenziali gravissime? Questo è un fatto che non può non essere approfondito; la ditta appaltatrice ne deve rispondere e l'Amministrazione non può far finta di niente, ancor più di fronte ad una testimonianza fotografica. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Ferraris, per quanto riguarda la sua interpellanza. FERRARIS Giovanni Maria Ringrazio l'Assessore per la risposta. Mi scuso per il refuso che c'è stato; effettivamente, è un intermezzo che non c'entra con la diga Michelotti. In ogni caso, l'obiettivo era quello di conoscere se potevamo arginare questi episodi, che diventano materie giornalistiche, perché un'opera che si tenta di rimettere a posto, con la strada che si dissolve perché il passaggio previsto per i mezzi non è stato sufficientemente consolidato, eccetera, è ovvio che, all'occhio dell'opinione pubblica, crea sempre una critica. Secondo me, evitare questo può anche essere possibile, magari prevedendo a priori informazioni migliori. Ho appreso dalla cronaca del disagio dei commercianti, quindi può darsi che la causa non sia quel problema, ma, di fatto, recentemente, hanno lamentato alcuni disagi. Se le situazioni siano già state sanate, non ne sono a conoscenza. Evidentemente, è importante capire la posizione della Città in queste situazioni, per evitare di creare illusioni o aspettative non legittime. Per quanto riguarda l'ammontare delle cifre, è evidente che, in fase d'opera, possono valutarsi diversamente le situazioni e le condizioni; sarebbe sempre prudente pensarle a priori, magari con uno studio più approfondito in primis, anche per evitare successive critiche, come quelle mosse dal Consigliere. Al di là del discorso che l'Amministrazione non possa permettersi di non vedere, la sicurezza è compito dell'impresa, ma anche della stazione appaltante, quindi ricordo che è fondamentale perseverare sulla vigilanza e, laddove si riscontrino gravi inadempienze, punire nei modi previsti dalla Legge. Ricordo anche che il nuovo decreto, citato dal Consigliere Ravello, prevede sanzioni pecuniarie comminate eventualmente anche da parte della stazione appaltante, laddove lo volesse definire nel capitolato. Questo andrebbe pensato, ad esempio, da adesso in poi per tutte le opere pubbliche, a maggior ragione per quelle che espongono cittadini di passaggio, che magari si sono introdotti impropriamente - questo credo sia innegabile - in un'area privata o pubblica, ma, comunque, soggetta a limitazioni. Come ho potuto appurare, non solo per il Po, ma anche per altri corsi d'acqua, rimane però il fatto che, in opere del genere o nei corsi d'acqua, ci sia sempre una grossa limitazione di sicurezza, perché, inevitabilmente, o arginiamo tutte le sponde, con le conseguenze negative che andrebbero a crearsi, altrimenti chi vi va a passeggiare o a girare anche in bicicletta è esposto a maggiori rischi. Quindi, forse, per il futuro sarebbe utile pensare sia a questo tipo di controllo, ma, in generale, ad un'informativa migliore anche per chi è avventore. In ogni caso, mi considero soddisfatto della risposta, per cui non richiamo un approfondimento in Commissione. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Le interpellanze sono discusse. Per quanto riguarda l'interpellanza n. mecc. 200901785/02, presentata dal Consigliere Ravello, proseguirà l'approfondimento in Commissione congiuntamente all'interpellanza calendarizzata precedentemente a firma credo del Consigliere Carossa. |