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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Aprile 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2009-02000
"CESSAZIONE INCARICO DI COLLABORATORE DI STAFF. IL PROSSIMO COLLABORATORE DOVRA' MANIFESTARE PIENA ADESIONE ALLA RIVOLUZIONE D'OTTOBRE?" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CERUTTI E SALINAS IN DATA 9 APRILE 2009.
Interventi

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200902000/02, presentata dai
Consiglieri Cerutti e Salinas in data 9 aprile 2009, avente per oggetto:
"Cessazione dell'incarico di collaboratore di staff. Il prossimo collaboratore dovrà
manifestare piena adesione alla rivoluzione d'ottobre?".

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Saragnese.

SARAGNESE Luigi (Assessore)
Vorrei, innanzitutto, ricordare un passo della deliberazione di Giunta che istituisce i
collaboratori: "Il Sindaco e gli Assessori possono avvalersi di collaboratori, assunti
con contratto a tempo determinato, di comprovata professionalità nelle materie di
competenza dell'Ente, desumibile da specifico curriculum professionale, scelti tra i
dipendenti dell'Ente o soggetti esterni all'Amministrazione".
Poiché nell'interpellanza si chiede quali siano gli elementi che giustificano il venire
meno della fiducia, voglio provare a ricordare qualche definizione sull'argomento
che ho tratto dalla letteratura, perché, a mio parere, questo è un punto fondamentale.
Per esempio, per "fiducia" alcuni intendono il sentimento di sicurezza che deriva dal
confidare senza riserve in qualcuno o qualcosa; secondo altri è la probabilità che un
soggetto assegna al comportamento cooperativo di altre parti; altri ancora
aggiungono che, nel rapporto di fiducia, un soggetto deve essere convinto che l'altra
parte si comporterà in modo prevedibile.
Le due maggiori componenti che appaiono nella definizione della fiducia sono
dunque la dimensione psicologico-cognitiva e quella comportamentale. Il rapporto
fiduciario è un elemento fondamentale, anche se non unico, per lo stabilirsi di un
rapporto di collaborazione e il suo venir...

SBRIGLIO Giuseppe
(Intervento fuori microfono).

SARAGNESE Luigi (Assessore)
Posso continuare il mio intervento? Il rapporto fiduciario è un elemento
fondamentale, anche se non unico, per lo stabilirsi di un rapporto di collaborazione e
il suo venir meno comporta esplicitamente, come previsto dall'articolo n. 9 del
contratto per il conferimento dell'incarico di collaboratore di staff, la possibilità di
recedere dal contratto stesso.
Nella scelta da me operata di avvalermi del collaboratore, oltre che per le capacità
relazionali, ha certamente avuto una parte di rilievo anche un rapporto di fiducia,
instauratosi nel corso di lunghi anni di comune impegno e di condivisione di
orientamenti.
La componente psicologica-relazionale risulta decisiva e le scelte operate
liberamente dal collaboratore, se non hanno messo in discussione la mia stima
personale nei suoi confronti, hanno fatto venir meno quel sentimento di sicurezza che
deriva dal confidare senza riserve in qualcuno o qualcosa.
Dunque, non vi è stato alcun tentativo di condizionare legittimi percorsi politici
(tentativo che, semmai, avrebbe dovuto essere messo in atto prima di operare
qualsiasi scelta).
Infine, non credo necessario rispondere alla domanda (che vorrebbe essere ironica, se
non fosse più che abusata) "se la natura fiduciaria della collaborazione di un sostituto
verrà valutata attraverso la verifica e la totale adesione 'alla Rivoluzione d'ottobre e
la presa del Palazzo d'Inverno'".

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Sbriglio.

SBRIGLIO Giuseppe
Dalla mia esperienza dei lavori di quest'Aula mi sembra di ricordare che in tutte le
situazioni in cui intervenivano questioni personali o, comunque, si portavano a
conoscenza dell'Amministrazione valutazioni o elementi personali, le sedute non
erano pubbliche.
Ricordo situazioni simili, ma meno rilevanti ai fini del giudizio, che coinvolgevano
un Consigliere ed altre persone e le sedute si erano svolte a porte chiuse, o,
comunque, evitando la diffusione via Internet.
Chiedo alla Presidenza di valutare questa situazione, perché la trovo un po'
particolare, oltre che di poco gusto nei confronti di una persona (visto che non si
tratta di un gruppo di persone).
Credo che, pur non conoscendo questa persona, sia poco corretto inserire nell'ordine
del giorno della seduta un'interpellanza simile e rendere pubblica qualsiasi tipo di
valutazione, per di più diffusa in questo modo.
L'Amministrazione, se il collaboratore viene sollevato dall'incarico, è sicuramente
autorizzata a parlarne, ma dovrebbe farlo con la secretazione degli atti, oppure,
eventualmente, con una risposta scritta all'interpellanza. Credo che questo non sia il
modo più appropriato di agire, perché significa rendere tutto di pubblico dominio.
Personalmente, non mi sento di valutare o, comunque, di prendere in considerazione
questa situazione, perché la seduta è pubblica e ci sono delle rappresentanze nella
tribuna stampa, oltre ad essere diffusa via Internet.
Vorrei, quindi, sollevare questo problema, perché mi sento fortemente in imbarazzo.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
A mia discolpa, potrei dire che, quando è stata presentata l'interpellanza, non ero
Presidente del Consiglio, quindi non ho avuto modo di leggerla in anticipo e non ho
potuto verificare quali fossero effettivamente i contenuti. Mi rendo conto che le
questioni sollevate dal Consigliere Sbriglio hanno una fondatezza, anche se abbiamo
cercato di limitare il danno, dal punto di vista lessicale, togliendo dall'oggetto
dell'interpellanza i riferimenti alle persone, ma parlando semplicemente di
collaboratore di staff.
Quindi, in considerazione delle questioni fondate sollevate dal Consigliere Sbriglio
oggi, sospendo la discussione dell'interpellanza, in maniera tale che, insieme agli
Uffici, al Consigliere Cerutti e all'Assessore, si stabilisca una modalità differente per
la sua trattazione, ovviamente entro quanto previsto e predisposto dal nostro
Regolamento e dallo Statuto.
La parola al Consigliere Cerutti, che, però, prego di non entrare nel merito
dell'interpellanza, ma di ragionare unicamente sulla questione sollevata dal
Consigliere Sbriglio, che consideriamo fondata e che, quindi, accogliamo,
sospendendo la discussione dell'interpellanza.

CERUTTI Monica
Presidente, credo che ci sia stato un errore, probabilmente non voluto dagli Uffici,
anche perché mi era stato chiesto di eliminare il nome dall'oggetto, di conseguenza
non comprendo il motivo per cui si trovi nel testo. È questo il problema.
Questa interpellanza è importante, perché, tra l'altro, è relativa ad un atto che,
effettivamente, non ha precedenti ed è piuttosto grave. In questo senso, credo che
l'interpellanza, prossimamente, dovrà essere discussa, anche perché con gli Uffici
avevamo concordato semplicemente di togliere il nome dall'oggetto. Questo è
l'elemento.
Propongo di ricandelarizzarla per il prossimo Consiglio, apportando questa
correzione.

CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Per quanto riguarda la discussione dell'interpellanza, decideremo alla luce
dell'approfondimento delle argomentazioni che, oggi, sono state sollevate.
Per il momento, la discussione dell'interpellanza è sospesa.
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