Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200902000/02, presentata dai Consiglieri Cerutti e Salinas in data 9 aprile 2009, avente per oggetto: "Cessazione dell'incarico di collaboratore di staff. Il prossimo collaboratore dovrà manifestare piena adesione alla rivoluzione d'ottobre?". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Saragnese. SARAGNESE Luigi (Assessore) Vorrei, innanzitutto, ricordare un passo della deliberazione di Giunta che istituisce i collaboratori: "Il Sindaco e gli Assessori possono avvalersi di collaboratori, assunti con contratto a tempo determinato, di comprovata professionalità nelle materie di competenza dell'Ente, desumibile da specifico curriculum professionale, scelti tra i dipendenti dell'Ente o soggetti esterni all'Amministrazione". Poiché nell'interpellanza si chiede quali siano gli elementi che giustificano il venire meno della fiducia, voglio provare a ricordare qualche definizione sull'argomento che ho tratto dalla letteratura, perché, a mio parere, questo è un punto fondamentale. Per esempio, per "fiducia" alcuni intendono il sentimento di sicurezza che deriva dal confidare senza riserve in qualcuno o qualcosa; secondo altri è la probabilità che un soggetto assegna al comportamento cooperativo di altre parti; altri ancora aggiungono che, nel rapporto di fiducia, un soggetto deve essere convinto che l'altra parte si comporterà in modo prevedibile. Le due maggiori componenti che appaiono nella definizione della fiducia sono dunque la dimensione psicologico-cognitiva e quella comportamentale. Il rapporto fiduciario è un elemento fondamentale, anche se non unico, per lo stabilirsi di un rapporto di collaborazione e il suo venir... SBRIGLIO Giuseppe (Intervento fuori microfono). SARAGNESE Luigi (Assessore) Posso continuare il mio intervento? Il rapporto fiduciario è un elemento fondamentale, anche se non unico, per lo stabilirsi di un rapporto di collaborazione e il suo venir meno comporta esplicitamente, come previsto dall'articolo n. 9 del contratto per il conferimento dell'incarico di collaboratore di staff, la possibilità di recedere dal contratto stesso. Nella scelta da me operata di avvalermi del collaboratore, oltre che per le capacità relazionali, ha certamente avuto una parte di rilievo anche un rapporto di fiducia, instauratosi nel corso di lunghi anni di comune impegno e di condivisione di orientamenti. La componente psicologica-relazionale risulta decisiva e le scelte operate liberamente dal collaboratore, se non hanno messo in discussione la mia stima personale nei suoi confronti, hanno fatto venir meno quel sentimento di sicurezza che deriva dal confidare senza riserve in qualcuno o qualcosa. Dunque, non vi è stato alcun tentativo di condizionare legittimi percorsi politici (tentativo che, semmai, avrebbe dovuto essere messo in atto prima di operare qualsiasi scelta). Infine, non credo necessario rispondere alla domanda (che vorrebbe essere ironica, se non fosse più che abusata) "se la natura fiduciaria della collaborazione di un sostituto verrà valutata attraverso la verifica e la totale adesione 'alla Rivoluzione d'ottobre e la presa del Palazzo d'Inverno'". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Sbriglio. SBRIGLIO Giuseppe Dalla mia esperienza dei lavori di quest'Aula mi sembra di ricordare che in tutte le situazioni in cui intervenivano questioni personali o, comunque, si portavano a conoscenza dell'Amministrazione valutazioni o elementi personali, le sedute non erano pubbliche. Ricordo situazioni simili, ma meno rilevanti ai fini del giudizio, che coinvolgevano un Consigliere ed altre persone e le sedute si erano svolte a porte chiuse, o, comunque, evitando la diffusione via Internet. Chiedo alla Presidenza di valutare questa situazione, perché la trovo un po' particolare, oltre che di poco gusto nei confronti di una persona (visto che non si tratta di un gruppo di persone). Credo che, pur non conoscendo questa persona, sia poco corretto inserire nell'ordine del giorno della seduta un'interpellanza simile e rendere pubblica qualsiasi tipo di valutazione, per di più diffusa in questo modo. L'Amministrazione, se il collaboratore viene sollevato dall'incarico, è sicuramente autorizzata a parlarne, ma dovrebbe farlo con la secretazione degli atti, oppure, eventualmente, con una risposta scritta all'interpellanza. Credo che questo non sia il modo più appropriato di agire, perché significa rendere tutto di pubblico dominio. Personalmente, non mi sento di valutare o, comunque, di prendere in considerazione questa situazione, perché la seduta è pubblica e ci sono delle rappresentanze nella tribuna stampa, oltre ad essere diffusa via Internet. Vorrei, quindi, sollevare questo problema, perché mi sento fortemente in imbarazzo. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) A mia discolpa, potrei dire che, quando è stata presentata l'interpellanza, non ero Presidente del Consiglio, quindi non ho avuto modo di leggerla in anticipo e non ho potuto verificare quali fossero effettivamente i contenuti. Mi rendo conto che le questioni sollevate dal Consigliere Sbriglio hanno una fondatezza, anche se abbiamo cercato di limitare il danno, dal punto di vista lessicale, togliendo dall'oggetto dell'interpellanza i riferimenti alle persone, ma parlando semplicemente di collaboratore di staff. Quindi, in considerazione delle questioni fondate sollevate dal Consigliere Sbriglio oggi, sospendo la discussione dell'interpellanza, in maniera tale che, insieme agli Uffici, al Consigliere Cerutti e all'Assessore, si stabilisca una modalità differente per la sua trattazione, ovviamente entro quanto previsto e predisposto dal nostro Regolamento e dallo Statuto. La parola al Consigliere Cerutti, che, però, prego di non entrare nel merito dell'interpellanza, ma di ragionare unicamente sulla questione sollevata dal Consigliere Sbriglio, che consideriamo fondata e che, quindi, accogliamo, sospendendo la discussione dell'interpellanza. CERUTTI Monica Presidente, credo che ci sia stato un errore, probabilmente non voluto dagli Uffici, anche perché mi era stato chiesto di eliminare il nome dall'oggetto, di conseguenza non comprendo il motivo per cui si trovi nel testo. È questo il problema. Questa interpellanza è importante, perché, tra l'altro, è relativa ad un atto che, effettivamente, non ha precedenti ed è piuttosto grave. In questo senso, credo che l'interpellanza, prossimamente, dovrà essere discussa, anche perché con gli Uffici avevamo concordato semplicemente di togliere il nome dall'oggetto. Questo è l'elemento. Propongo di ricandelarizzarla per il prossimo Consiglio, apportando questa correzione. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Per quanto riguarda la discussione dell'interpellanza, decideremo alla luce dell'approfondimento delle argomentazioni che, oggi, sono state sollevate. Per il momento, la discussione dell'interpellanza è sospesa. |