Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200901431/02, presentata in data 19 marzo 2009, avente per oggetto: "Hiroshima nelle arcate del Villaggio Olimpico di Via Giordano Bruno?" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola all'Assessore Viano. VIANO Mario (Assessore) Credo che l'interpellanza faccia seguito ad una mia informativa, data nell'ambito di una discussione generale, circa i rapporti della Città con la Fondazione post- olimpica, e in particolare l'utilizzo previsto delle strutture in esito al bando per la ricerca di un partner con cui la Fondazione post-olimpica sta cercando di affrontare operativamente la missione che gli è stata affidata dagli Enti locali (Comune, Regione, Provincia). In quell'occasione, dissi - come, naturalmente, confermo, e confermano anche i miei Uffici nella risposta scritta che mi hanno preparato - che si è trattato assolutamente di un pour parler preliminare; da parte di Hiroshima Mon Amour, non è stata formalizzata alcuna candidatura, richiesta o proposta. So che sta facendo alcune valutazioni, come ne stanno facendo molti altri soggetti. L'interpellanza, però, esordisce chiedendo all'Amministrazione "che utilizzo intendano fare delle Arcate". Ribadisco, affinché resti a verbale, quanto riferito in quell'occasione di audizione della Commissione post-olimpica. Abbiamo comunicato formalmente alla Fondazione post-olimpica la disponibilità della Città ad esaminare, sulla scorta dell'esito di questa ricerca di partner operativo, in prima battuta - con priorità - l'interesse della società che si andrà a costituire, per una gestione unitaria, assieme alla porzione delle Arcate formalmente assegnata alla Fondazione, che, quindi, ha costituito oggetto del bando, e anche della parte che, invece, è rimasta nella disponibilità alla Città, in relazione ad un'ipotesi (che, allora, era attiva e presente sul tavolo dell'Amministrazione), avanzata dalla Camera di Commercio, per un'iniziativa congiunta con la Camera di Commercio di Parigi, relativa all'insediamento di un'attività di formazione superiore (una School of Management internazionale), partecipata appunto dalle Camere di Commercio. Siccome quell'ipotesi è tramontata, noi abbiamo comunicato alla Fondazione post- olimpica questa disponibilità. Quindi, restiamo in attesa; nel mese di maggio dovrebbe concludersi questa esplorazione formale condotta dalla Fondazione post-olimpica, e, quindi, entro l'estate, si dovrebbe poter avere contezza dell'esito della stessa, e interlocuzione con il soggetto gestore operativo che si costituirà. Qualora non fosse interessato ad una gestione unitaria (naturalmente, lo auspichiamo, per evidenti ragioni di sinergia), si porrà il problema di definirne un utilizzo indipendente dall'attività della Fondazione post-olimpica e dai suoi soggetti operativi. In questo senso, però, si sono già mossi sia il CONI sia varie federazioni sportive per candidarsi ad ospitare delle attività, nella porzione di Arcate non assegnate a Fondazione, di carattere, comunque, sportivo, al coperto e compatibili con le caratteristiche della struttura. È chiaro che certe attività sportive possono trovare posto, altre no, per via della tipologia, della cadenza delle strutture verticali, e quindi della dimensione degli spazi liberi. Comunque, certamente, alla ripresa autunnale, potremo capire se questa apertura che abbiamo inteso offrire alla Fondazione post-olimpica abbia una prospettiva, oppure, se non è di interesse, potremo decidere per una soluzione autonoma, quindi, attraverso una ricerca formale, naturalmente con evidenza pubblica, di interesse da parte di soggetti che ne abbiano i requisiti e che siano coerenti in generale con la destinazione pubblica della struttura. Quindi, per quanto riguarda Hiroshima, la propria manifestazione d'interesse sta accanto a molte altre manifestazioni di interesse; ne avevo parlato, ma non volevo assolutamente dargli un carattere di primazia rispetto alla generalità delle candidature. Invece, per quanto riguarda il resto delle richieste che si riferiscono al contratto, alla concessione all'associazione, mi sono fatto produrre copia della convenzione che regola la concessione, con tutti gli allegati tecnici. Cito solo questo elemento, per non dare lettura a tutta una risposta che rischia, poi, di avere dei tecnicismi abbastanza inutili - credo sia buona cosa che la possano avere gli interpellanti, per valutarla nel merito -: il canone annuo, allo stato attuale, con i piccoli aggiornamenti ISTAT che nel corso del tempo sono stati operati, è fissato in 29.326 Euro, su base annua. Tutto il resto è contenuto nella risposta scritta che, naturalmente, fornirò e nella copia della convenzione che regola la concessione, che altrettanto fornirò. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ravello. RAVELLO Roberto Sergio Ringrazio l'Assessore per averci fatto pervenire, già diverso tempo fa, copia della convenzione, così come richiesto, e dettagliata relazione in risposta ai punti dell'interpellanza. Come ben sottolineato dall'Assessore Viano, i problemi evidenziati nell'interpellanza erano essenzialmente due: il primo, che cosa ne sarà delle Arcate del Villaggio Olimpico; il secondo, che cosa ne è del rapporto tra un'associazione come Hiroshima Mon Amour e la Città, ovviamente in riferimento alla sua attuale sistemazione e a quella possibilità che aveva accennato. Mi viene da sorridere, perché, Assessore, questa interpellanza me l'ha, di fatto, servita su un piatto d'argento. Infatti, l'Assessore, molto onestamente, in occasione di una Commissione post-olimpica - come ha ricordato - ha accennato ad una possibilità remota, chiarendo, appunto, che si trattava di una possibilità remota, e che stava semplicemente riferendo il contenuto di una interlocuzione, penso informale. Però, tanto mi è bastato per volere mettere le mani avanti e volere capire se un progetto tanto ambizioso (quale quello della collocazione della School of Management internazionale), partecipato addirittura dalla Camera di Commercio di Parigi, dovesse invece scadere semplicemente in una concessione ad un'associazione culturale (con tutto il rispetto che abbiamo per l'associazione Hiroshima Mon Amour, ma si tratta di un progetto di ben altra portata e ben altra natura, e devo dire che definire questa soluzione "di ripiego" mi sembra persino un eufemismo). Per ora, mi ha abbastanza tranquillizzato; mi è parso di capire che Hiroshima stia bene dov'è e che, tra qualche settimana, finalmente, vedremo qualcosa relativamente ad una sistemazione di queste Arcate, che, dal punto di vista storico ed architettonico, rappresentano un bene prezioso, che andrebbe obiettivamente valorizzato. Eventualmente, riapprofondiremo la questione poi a maggio, o in quel periodo, quando l'Assessore avrà qualche elemento in più. Però, trattandosi di due argomenti, vorrei concentrarmi brevemente sul secondo: la concessione di Via Bossoli a Hiroshima Mon Amour. Se posso dirmi soddisfatto per la prima parte dell'interpellanza, mi perdonerà l'Assessore se non mi dirò ugualmente soddisfatto per la seconda parte. La convenzione tratta di un immobile di circa 3.590 metri quadrati, ai quali si aggiungono circa 3.510 metri quadrati di terreno, per la quale l'Associazione paga ben 2.443,88 Euro al mese, per esercitare attività di natura commerciale (perché nella convenzione è ben specificato che il concessionario potrà esercitare le attività di somministrazione di alimenti e bevande, rientranti in una determinata tipologia). Credo che questa convenzione sia oltremodo generosa nei confronti di un'associazione (anche se esercita un'attività di richiamo collettivo e genera benefici, generalmente alla cultura e ai torinesi). Però, insomma, ogni bene ha un prezzo e un valore; non comprendo le ragioni per cui un soggetto privato debba pagare beni a prezzo di mercato per esercitare delle attività commerciali e ad altri, invece, sia concesso farlo con un canone di affitto davvero ridicolo, perché stiamo parlando di 3.590 metri quadrati di immobile più 3510 metri quadrati di terreno. Quindi, insomma, non stiamo parlando di un baretto o un chioschetto, ma di un'attività che ha una bella metratura e che potrebbe essere valorizzata. Per cui, visto che, secondo me, questo è un elemento che ci dà la prova che non bisogna stupirsi quando poi si fanno i conti ad ogni primavera e si dice che il Comune non ha il becco di un quattrino, che deve tirare la cinghia, tagliare di qua, smussare di là, rinunciare a qualche servizio, aumentare altre tariffe. Non stupiamoci se ci troviamo in queste condizioni quando beni di proprietà di tutti i torinesi sono, di fatto, messi a disposizione di soggetti particolarmente fortunati ad un prezzo così irrisorio. Assessore, credo che potremmo approfittare dell'occasione per incontrarci, con calma e serenità, in Commissione, e valutare la possibilità di riandare a definire un nuovo tariffario, anche sulla base delle attività effettivamente esercitate all'interno dei beni che l'Amministrazione mette a disposizione. Un conto è se la Città dà ad un'associazione un immobile all'interno del quale si fanno semplicemente ed esclusivamente iniziative benefiche, altro discorso è se, all'interno di questo immobile, si esercitano attività di natura commerciale. Mi piacerebbe anche poter visionare i bilanci di Hiroshima Mon Amour, poter vedere quanto hanno incamerato, negli ultimi anni, dalla vendita dei loro alimentari, dalla somministrazione delle loro bevande e poter confrontare i loro fatturati (perché stiamo parlando, di fatto, di un'azienda) con il canone che il Comune si fa pagare. Credo che si potrebbe arrivare alla soluzione, magari, con una revisione del canone. Assessore, non escludo che i loro bilanci e fatturati possano, invece, farci pensare che il canone addirittura sarebbe da abbassare, ma non escludo, allo stesso modo, che potremmo decidere, o, almeno, spingerci verso una decisione opposta e contraria. Penso che questo debba essere un ragionamento da fare in maniera puntuale nei confronti di tutti i soggetti associativi che usufruiscono di un diritto, sancito dai Regolamenti comunali, qual è quello di affittare a canone agevolato beni che sono di proprietà di tutti. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Viano. VIANO Mario (Assessore) Esprimo l'assoluta disponibilità ad entrare nel merito (nei dettagli e in generale) sul confronto fra situazione consimili, ma, soprattutto, per lasciare a verbale che il contenuto della concessione (che non è stato, per questi aspetti, ricordato dal Consigliere Ravello) include anche, a carico di Hiroshima Mon Amour, la realizzazione di una serie di opere di un certo impegno, perché bisogna tenere conto che quell'immobile era a destinazione scolastica ed era dismesso. Da molto tempo non era stato fatto oggetto di interventi significativi di manutenzione straordinaria, ma, soprattutto, ancor più di messa a norma da un lato e, dall'altro, con qualche contropartita (di minor valore assoluto, non c'è dubbio) legata all'impegno di messa a disposizione della Circoscrizione di alcuni locali con certe modalità, su cui c'è un contenzioso di lungo termine legato ad una richiesta della Circoscrizione (supportato dagli Uffici Tecnici) di eliminare le barriere architettoniche per l'accesso a queste parti nel caso di soggetti associativi, perché la Circoscrizione doveva utilizzarlo per attività di carattere associativo e non per attività istituzionali. Non credo davvero che rappresenti un vincolo prescrittivo. L'eliminazione delle barriere comporterebbe la realizzazione di opere ulteriormente onerose (soprattutto l'installazione di elevatori e di ascensori) che, al di là di questa richiesta specifica della Circoscrizione, non hanno un'utilità corrispondente all'entità dell'investimento. In ogni caso, è una questione su cui, recentemente, ho provato a trovare un punto di equilibrio con la Circoscrizione, evitando che resti una questione irrisolta. Per quanto riguarda, invece, da un lato, gli investimenti sostenuti dall'operatore e, dall'altro, il rapporto del canone con una redditività ordinaria, in particolare per le parti commerciali, è chiaro che sono assolutamente disponibile. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La trattazione dell'argomento, se non ci sono controindicazioni da parte dell'Assessore, è rinviata nelle Commissioni competenti. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Siccome si tratta di una convenzione e di attività culturale, l'interpellanza viene assegnati in I più V Commissione. L'interpellanza è discussa. |