Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Così come deciso in Conferenza dei Capigruppo, il primo atto del Consiglio Comunale di oggi riguarda alcune mie comunicazioni, a giustificazione del fatto che il sottoscritto sia seduto a questo tavolo. Dopo le comunicazioni, si aprirà un dibattito, concedendo ad ogni Gruppo Consiliare, come è nella normalità, cinque minuti a disposizione per intervenire ed esprimere il proprio punto di vista. Voglio informare ufficialmente il Consiglio che, a seguito del ricorso presentato al Tribunale Amministrativo Regionale contro la deliberazione con la quale era stato revocato il mio incarico di Presidente del Consiglio Comunale, il giorno 9 di aprile si è svolta l'udienza della Sezione del TAR che aveva assegnato il caso e che ha, poi, a seguito dell'udienza, depositato un'ordinanza il 10 aprile. Questa ordinanza (reperibile sul sito ufficiale del Tribunale Amministrativo Regionale di Torino) inizia rammentando l'orientamento radicato nella giurisprudenza amministrativa, in relazione a fattispecie come quella affrontata. "Non ravvisando il Collegio ragioni per discostarsi dal ricostruito consolidato indirizzo ermeneutico che attraversa tutti i TAR italiani e trova conferma nel Consiglio di Stato; ... considerato che dall'apparato motivo della deliberazione consiliare del 19 febbraio 2009 impugnata non emergono i predetti gravi e comprovati motivi e ritenuto che l'aver ricevuto da parte del Castronovo i rappresentanti dei manifestanti è episodio che non appare idoneo ad infirmare la neutralità del ricorrente...; ... tenuto altresì conto che il Comune non ha fornito principio di prova dell'allegata esistente 'consolidata prassi' in ossequio alla quale le audizioni di manifestanti dovessero essere previamente valutate dalla conferenza dei capigruppo; ... reputato, conclusivamente, che il ricorso si profila assistito da consistenti elementi di fondatezza conducenti ad una ragionevole previsione di accoglimento nel merito...; ... per questi motivi il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte - Prima Sezione - accoglie la domanda interinale di sospensione del provvedimento impugnato e, per l'effetto, sospende l'esecuzione e l'esecutività dello stesso". Mi pare assolutamente evidente, quindi, che, a seguito di questa ordinanza, ci siano tutte le condizioni perché il Presidente del Consiglio Comunale Castronovo Giuseppe ritorni a svolgere il compito che gli era stato assegnato da questa assemblea in data 15 dicembre 2008. Mi sembrava doveroso fare questa breve comunicazione. Mi auguro che ci sia un'aria di positività nella gestione dell'Aula e dei lavori del Consiglio Comunale di Torino. Me lo auguro veramente e con questo augurio ho concluso le mie comunicazioni. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Gallo Domenico. GALLO Domenico Presidente, intervengo solo per dire che non intendo partecipare ai lavori del Consiglio nella fase delle comunicazioni, in quanto ritengo che la politica non debba dire nulla di fronte ad una sentenza della Magistratura. Inoltre, credo che in questa fase la Città abbia altri problemi a cui far fronte. La politica dovrebbe tacere in questo momento, perché di questo argomento abbiamo parlato per mesi e ritengo che il buon senso doveva portare, semmai, a riaprire la discussione dopo che il TAR si sarà pronunciato definitivamente sulla questione. Per questi motivi, non parteciperò ai lavori del Consiglio per questa fase, invitando a concentrare la nostra attenzione su problemi molto più importanti. Queste sono le motivazioni per le quali non parteciperò alle comunicazioni, alle quali, come lei sa, Presidente, ho votato contro, perché ritenevo non fossero giustificate rispetto ad una sentenza che, per il momento, va rispettata per quello che è, successivamente, si potrà aprire una discussione. Quindi, il sottoscritto non parteciperà ai lavori del Consiglio per questa fase. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Salti. SALTI Tiziana Intanto, ben tornato; poi, la pregherei di ringraziare il Vicepresidente Coppola, che, per tutto il periodo in cui lei è stato assente, ha svolto un surplus di lavoro. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Ringrazio il Consigliere Salti per avermelo ricordato. Chiedo scusa per non aver formalizzato in Aula i miei ringraziamenti che, in sede privata, ho già fatto al Vicepresidente Coppola, che ha svolto il compito non facile a cui era chiamato, nella maniera più egregia, più efficiente e più efficace possibile. Grazie, Vicepresidente Coppola. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Grazie. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Cantore. CANTORE Daniele Inizio io, perché mi rendo conto che, poi, c'è una battuta che dice: "Leoni da una parte e poi..." e non continuo. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Adesso era una battuta scherzosa, perché poi nei corridoi alla seduta odierna è stata data molto importanza e vedevo che i colleghi stentavano ad intervenire, quindi intervengo io. Mi collego a quanto ha detto il Consigliere Tiziana Salti. Devo dire, però, con estrema franchezza, che, pur condividendo la precisazione sul fatto che non sia stato ringraziato il Vicepresidente Coppola (ma posso comprendere che sia un'amnesia), personalmente, ritengo che i ringraziamenti spesso siano inutili. Me lo lasci dire con grande franchezza: pacche sulle spalle, ringraziamenti, di questo siamo abituati tutti, lo dico molte volte anche a conoscenti e alcuni Colleghi lo sanno che per me le pacche sulle spalle e i ringraziamenti possono essere utili fino a un certo punto. Secondo me, dicendoglielo con molta franchezza, avrebbe dato un bel segnale al Vicepresidente del Consiglio Comunale ringraziandolo per il lavoro svolto in questo mese se venerdì avesse lasciato condurre a lui la cerimonia per la Cittadinanza Onoraria ai Granatieri. Penso che questo sarebbe stato un atto forte, significativo, che andava oltre le parole e che riconosceva il lavoro che il Vicepresidente del Consiglio ha fatto supplendo alla sua assenza, dovuta alla deliberazione di revoca. Quindi, è meglio che in questo Consiglio si inizi a dare segnali veri, istituzionali e che la solidarietà, la comprensione, il lavoro svolto dai Colleghi venga riconosciuto veramente, non solo a parole. Volevo dirle questo, perché ce l'ho in testa da venerdì: penso che sarebbe stato un gesto significativo. Devo aggiungere, Presidente, che, su iniziativa del Consigliere Goffi, la sera stessa che lei ha ricevuto questi manifestanti, avevamo preparato una mozione, che aveva raccolto solo i voti dell'opposizione e nessuno della maggioranza ha voluto, invece, aggiungersi a questa deliberazione, che aveva il difetto di essere stata prodotta dall'opposizione. Lo dico ai Colleghi in Consiglio: forse se si fosse firmata la nostra mozione (o deliberazione), probabilmente, oggi si sarebbe ottenuto un altro risultato. Lo dico con estrema serenità e senza toni di polemica. Avete voluto fare da soli (ovviamente, non potevamo che votare una deliberazione di revoca) e questo ha prodotto la sospensiva e mi pare che anche il merito non si discosterà tantissimo da quanto è stato detto per la sospensiva. Mi aspetto che, anche nel merito, il TAR dia ragione al Presidente Castronovo. Questa è la storia della vicenda burocratica e amministrativa che è avvenuta in questa Aula, e oggi ci troviamo con il Presidente Castronovo che presiede. Presidente, veramente con grande franchezza, perché dobbiamo dirci le cose come stanno, lei ha vinto, probabilmente, su una deliberazione che non era formulata bene, è riuscito a spuntarla al TAR (ma dico 'spuntarla' nel senso che il TAR le ha dato ragione a fronte di questa deliberazione), lei rimane a fare il Presidente, probabilmente, avrà ragione nel merito, non so se verrà fatto ricorso al Consiglio di Stato, non so nemmeno come andrà. Di fatto, è una sconfitta per questo Consiglio Comunale, mi permetta di dire questo. Quello che non riesco a comprendere è come lei si senta di rimanere seduto in quel posto dopo una deliberazione di sospensiva, dove si sono espressi 36 Consiglieri Comunali, che, di fatto, l'hanno sfiduciata. Sono stupito, perché lei è un comunista trozkista, è l'unica parte che in questa vicenda, probabilmente, ha poco di politico; mi aspettavo da lei un altro atteggiamento. Forse andava bene il ricorrere al TAR, forse andava bene incassare positivamente la sospensiva, ma andava bene un minuto dopo dimettersi di propria volontà da Presidente del Consiglio, consapevole (emergerà, secondo me, in questa Aula) che comunque 36 Consiglieri, e forse non solo, non hanno fiducia nel Presidente del Consiglio. Questa è l'amarezza finale. Però ritengo, essendo uno che pensa che si è liberi di valutare e di prendere le decisioni in piena autonomia, quindi non voglio mettere in discussione la sua decisione, le dico (e uso il condizionale per rispetto) che forse mi sarei comportato diversamente, perché questa sera, comunque vada a finire, mi immagino che ci saranno due terzi di questo Consiglio Comunale che ribadirà che non ha fiducia nel Presidente del Consiglio. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Goffi. GOFFI Alberto Presidente, devo dire che apprezzo (se è un lato del suo carattere) la sua tenacia. Lei è ricorso contro una decisione politica di questo Consiglio quasi unanimemente espressa, è ricorso alla Magistratura e, per rispondere al Consigliere Gallo, sono molto rispettoso sia delle ordinanze, sia delle sentenze della Magistratura (ci mancherebbe!), sebbene in questo caso la posso condividere solamente in parte, perché è diverso il piano giuridico dal piano politico. Sono stupito, come diceva il Consigliere Cantore, di rivederla lì con questa serenità, cioè lei è stato ricollocato al suo posto con la legittimazione di un dispositivo giudiziario, non con la fiducia del Consiglio Comunale, con la legittimazione di un dispositivo giudiziario, per quanto questo possa essere condiviso o meno. Vivaddio, distinguo ancora i poteri dello Stato. Questo è il potere politico, che non ha nulla a che vedere con il potere giudiziario e mi attendevo che lei avesse un sussulto di dignità e, una volta ottenuto un apprezzamento dal TAR, avesse riconosciuto che quest'Aula, quasi unanimemente, l'avesse sfiduciata. Questo non è avvenuto e, ovviamente, me ne dispiaccio, anche perché, in questo caso, c'è stata una lesione dell'Organo Istituzionale, perché si è espresso in modo molto chiaro nei suoi confronti. Però non posso consentire che lei disattenda in questo modo anche la volontà politica; lei non pensi di ritornare ed essere il Presidente fino a quella data rispettato e rispettoso; lei non pensi di ritornare in quella sedia e ottenere dai Consiglieri Comunali il rispetto che, doverosamente, le si è sempre attribuito, perché, in questo caso, lei non ha rispettato la nostra volontà, che è stata chiarissima, cioè di sfiducia. Nel momento in cui l'ho vista sedersi con questa serenità e questa tenacia al suo posto, mi ha fatto pensare a quella stessa tenacia contestata dai cittadini nei confronti della Jervolino, o nei confronti di Bassolino, che forse ha consentito loro di mantenere il posto, ma non il rispetto dell'opinione pubblica. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Carossa. CAROSSA Mario Tre anni fa ho scritto "no" sulla scheda; non ho votato lei quando c'è stata la rielezione un po' farsa, perché dopo mesi di discussioni nei corridoi, mesi di interventi a tutti i livelli, c'è stata questa rielezione farsa; dopodiché, c'è stato questo increscioso fatto. Non entro nel merito del TAR, perché ne ha già parlato chi mi ha preceduto; è chiaro che per me lei non è il Presidente di questo Consiglio Comunale, se non per volontà del TAR e non certo per volontà del Consiglio Comunale. Rispetto l'educazione, questo sempre, però la questione politica è un'altra. Come diceva giustamente il Capogruppo Cantore: 36 Consiglieri hanno votato per le sue dimissioni, per la sua revoca e il voto rimane. Non so come i Consiglieri di maggioranza, che hanno votato per la sua revoca, si comporteranno d'ora in avanti. A me rimane solo una cosa: lei ha ricevuto dei personaggi che poco prima (e lei lo sapeva) avevano bruciato delle bandiere di Israele, personaggi che solo per caso non hanno fatto irruzione in Sala Rossa, perché gli è sfuggita la porta nel corridoio, si sono accorti solamente dell'altra porta e, per il pronto intervento della Polizia Municipale, non sono entrati in Sala Rossa. Lei ha parlato con questi personaggi come Presidente del Consiglio Comunale di Torino e, per questo motivo, non la riconosco come mio Presidente e Presidente del Consiglio Comunale! Non la riconosco oggi, non la riconoscevo prima, non la riconoscerò domani! CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Cerutti. CERUTTI Monica Intervengo molto rapidamente, per dare conto di quanto è successo alla Conferenza dei Capigruppo. Voglio ribadire che anche noi ci siamo dichiarati contrari a questo dibattito. Non ci sono né vincitori né vinti, quindi riteniamo importante sottolinearlo. Non avevamo partecipato al voto della deliberazione di revoca che abbiamo considerato illegittima e non abbiamo cambiato opinione nel merito. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Galasso. GALASSO Ennio Lucio Intanto, credo sia chiaro a tutti che questa non è la sede distaccata né del TAR, né del Consiglio di Stato, e quindi dobbiamo affrontare il tema, così come è stato posto fin dal primo momento, in termini rigorosamente istituzionali. Non discuto, non possiamo che acquietarci di fronte alle decisioni del TAR, che, da un punto di vista giuridico, possono essere assolutamente ineccepibili, magari confermate, anzi, sicuramente confermate. Ma il problema non è questo, il problema è altro. Voglio intanto fare una precisazione, anche per chiarezza personale e di Gruppo: fin dal primo momento, quando le opposizioni avevano avanzato l'ipotesi della presentazione di una mozione, ho dato subito la disponibilità, come è stata data anche dal Consigliere Bonino, proprio perché il problema non era opposizione- maggioranza, ma era e resta un problema squisitamente di eleganza istituzionale. Mi associo ai riconoscimenti per la pregevole opera svolta dal Vicepresidente Coppola ed entro subito nel merito. Presidente, lei ha formulato un auspicio sicuramente in condizioni ragionevoli, ma quell'auspicio confligge con la sfiducia decretata in quest'Aula, che è stata totalitaria, al di là dei dati aritmetici, perché anche chi, con le motivazioni che ha offerto, non ha votato la deliberazione, ha espresso in termini, più o meno garbati, più o meno addomesticati, la propria sfiducia, che è stata, quindi, totalitaria. E allora, debbo dire che la sua, Presidente (e lo dico con rammarico, perché, come già le ho detto, mi dispiace sul piano personale), è pertinacia in questo caso, è il voler fare usbergo della sua decisione, con la decisione del TAR ci pare veramente un fuor d'opera e mi ricorda un po' quel Lacedemone di cui parla De Maistre, che non si riesce a spiegare perché un cadavere, benché rigido, non riesca a stare in piedi. Questa è la sua condizione che, per quanto possa essere rigorosa, forte e insuperabile la decisione della Magistratura Amministrativa, non può stare in piedi per la totale sfiducia, come è stata espressa, sia da chi ha firmato e ha votato a favore della deliberazione, sia da chi non ha dato il voto a quella deliberazione, con una presa di posizione garbata, ma chiara e forte. Quindi concludo dicendo che ancora una volta mi duole che ella non sia riuscito e continua a non riuscire a riscattare il ruolo istituzionale, il senso istituzionale, la cultura istituzionale che lei deve interpretare per definizione. Questo è il paradosso in cui siamo e ci veniamo a trovare stasera. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Giorgis. GIORGIS Andrea Ricordo che nel dibattito avente ad oggetto la deliberazione di revoca iniziai il discorso spiegando come, in realtà, mi rammaricassi di dover vedere quest'Aula costretta a pronunciarsi su quella deliberazione, perché, in realtà, in via informale, prima di procedere al deposito della stessa, le chiedemmo di rimettere il suo mandato e di rassegnare le dimissioni. Glielo chiedemmo per ragioni puramente istituzionali, glielo chiedemmo per preservare quest'Aula dal quel dibattito che si consumò, dalla discussione di questa sera e dal giudizio del Giudice Amministrativo che lei fin da subito aveva ipotizzato di svolgere. Oggi, non voglio discutere della decisione del TAR, né voglio discutere del significato giuridico di quella votazione; voglio semplicemente ribadire, ancora una volta, che il profilo politico, e quindi il senso politico di quella deliberazione, e cioè il venire meno della fiducia nei confronti del suo operato, non può certo essere sanato da nessuna misura del Giudice Amministrativo di primo, di secondo grado o quant'altro. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Lonero. LONERO Giuseppe Presidente, intervengo semplicemente perché lei con il ricorso al TAR, che è stato accolto, ha salvaguardato la sua dignità, ha ottenuto ragione ritenendo di averla, ma le motivazioni e la decisione addotta dal TAR non possono e non devono superare la scelta politica che in quest'Aula è stata compiuta. Perché se continuiamo nel nostro Paese a nasconderci dietro ai cavilli, dietro ai codicilli, dietro alle sentenze, dietro ai ricorsi, il quadro politico, non solo locale, ma anche nazionale è destinato, come stiamo assistendo, purtroppo, a un degrado e a un decadimento senza fine! Lei, Presidente, darebbe una grande dimostrazione di orgoglio, non solo personale, ma soprattutto politico, se lei rassegnasse volontariamente le dimissioni, assecondando la decisione del Consiglio e mettendo nel suo bagaglio la sentenza del TAR, che ha riconosciuto il suo diritto legale a sedere su quello scranno. Questo sarebbe un atto di cui tutti le riconosceremmo il merito e sicuramente anche il grande peso politico che esso avrebbe. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Lospinuso. LOSPINUSO Rocco Presidente, lei ha vinto due volte: prima con il TAR e, poi, con i Partiti. Lei ha sfidato il suo Partito, contro il parere del partito, in questo momento dove i partiti la fanno da padrone, dove tutti i partiti con il loro logo manifestano l'intenzione personalistica: l'UDC di Casini, la Lega di Bossi, il PdL di Berlusconi, l'IdV di Di Pietro, lei ha veramente avuto coraggio a sfidarli! Adesso, dal punto di vista morale e, naturalmente, politico lei se ne assumerà le conseguenze e le decisioni naturalmente, per me oggi lei è seduto lì e rappresenta la Sala Rossa, poi spetterà alla sua coscienza decidere se rimanere o andare via. Mi spiace, però, non vedere i suoi Colleghi di Rifondazione Comunista presenti, non capisco il motivo, però, Presidente, per me lei ha vinto due volte. Adesso spetta alla sua coscienza e alla sua politica. I vecchi comunisti non abbandonano mai la sedia, se non li sbattono fuori, però adesso spetta alla sua coscienza scegliere e decidere cosa fare del suo futuro. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ravello. RAVELLO Roberto Sergio Nel ripeterle il mio caloroso bentornato, vorrei seguire per un attimo il solco tracciato dal Consigliere Galasso e riferirmi anch'io a un simbolismo retorico utilizzato da lui, dicendo che: evidentemente, chi non muore si rivede! E mi sia consentito, innanzitutto...(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il Consigliere Galasso ha parlato di cadaveri che non stanno in piedi, io, più prosaicamente, le dico: chi non muore si rivede! Vorrei che mi fosse consentito, innanzitutto, riconoscerle che il suo agire quest'oggi è comunque prova di coraggio. Politicamente credo di non averla mai stimata, la ritengo un avversario, onestamente, vista l'intera vicenda, non so nemmeno dire quanto leale, ma devo dire che oggi ha dimostrato un certo coraggio, non l'ha obbligata nessuno a venire in Aula, sentirsi ripetere le stesse cose, che ha dovuto leggere anche nelle ultime lunghissime settimane. Forse sarebbe sbagliato utilizzare questa sede per ragionare rispetto a quanto, a mio avviso, è un problema di questa epoca, il ruolo che la politica ha rispetto agli altri poteri dello Stato, perché non posso non dirmi preoccupato per il fatto che un Tribunale Amministrativo abbia ritenuto un fatto normale, naturale, che il rappresentante di un'istituzione ricevesse chi poco prima aveva bruciato la bandiera di uno Stato, chi poco dopo ha tentato di fare irruzione in Aula, chi qualche giorno prima ha aggredito le Forze dell'Ordine, qualche giorno dopo l'ha rifatto, per chiarire un concetto, chi occupa stabili del Comune, chi delinque. Insomma, è molto preoccupante, è molto grave che un'autorità giudiziaria scavalchi la politica in una direzione verso la quale la politica riconosce, dà legittimità a chi delinque. Detto questo, perché non vorrei anch'io ripeterle le stesse cose, faccio una domanda a lei e una domanda a quella che è, fino a prova contraria, la sua maggioranza. A lei chiedo come ci si sente a stare là dove nessuno la vuole. Non deve essere facile, lei ha vinto una battaglia, ha vinto un braccio di ferro, ma, fatto sta, che la sostanza delle cose non cambia e che così come non la voleva nessuno quando fu votata la deliberazione di revoca, non la vuole nessuno oggi che qualcuno ha deciso che lei ritornasse a sedere su quella poltrona. E la domanda che rivolgo alla maggioranza è la seguente: come si sente la maggioranza a tenere in casa un ospite che non è gradito? Questo è un problema che investe tutti noi, investe tutte le forze politiche, investe tutti i rappresentanti dei cittadini, ma investe tutti gli elettori, perché viene fuori da questo disegno, da questo quadro che esiste un problema politico, che non siete ancora riusciti a superare e che, evidentemente, nei due anni che ci separano dalla fine di questo mandato non supererete, perché la maggioranza relativa ha imbarcato delle forze che, evidentemente, fanno vanto di una superiorità morale e politica che non ha alcuna ragione d'essere, che non sono più in grado di gestire. Un giorno è il Presidente del Consiglio Comunale che non se ne vuole andare, che si cerca di cacciare, il giorno dopo è la fusione GTT-ATM che non si riesce a portare avanti, il giorno dopo ancora chissà cosa sarà. Questa maggioranza è come il "cadavere" citato da Galasso: non sta più in piedi! Questa maggioranza non sta più in piedi, che sia viva, che sia morta, non sta più in piedi. Bene, questo è invece il problema di questi due anni. Vorrei che si chiarisse, una volta per tutte, un ultimo aspetto. È chiaro, ognuno di noi ha delle ambizioni, nella politica e nella professione. Mi permetto di dare un consiglio all'autore della deliberazione di revoca, che se ha qualche ambizione di crescita in un percorso dell'autorità giudiziaria, o quel che sia, si metta a fare altro, perché evidentemente non ha imparato bene le lezioni. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Ovviamente, ringrazio tutti per le cortesi parole che sono state indirizzate nei miei confronti e, soprattutto, per le belle similitudini che sembrano uscite da fumetti come Dylan Dog. Devo dire che preferisco molto di più Tex Willer, e ancora di più Ken Parker, mi piace molto Giulia, credo che siano fumetti che aiutano a pensare e a verificare anche meglio le cose che succedono nella nostra società. Sì, ma non sono quelli che si immaginano! A parte le battute, mi rendo conto che ci sono dei problemi, non li ho mai disconosciuti, ho solo detto, dando lettura del dispositivo dell'ordinanza, che su quasi tutti gli aspetti che sono stati sollevati intorno alla vicenda, iniziata con il fatto che ho ricevuto la delegazione dei manifestanti contro la guerra a Gaza, si è costruito molto. Credo che ciascuno di noi abbia, ovviamente, delle responsabilità nei confronti, prima di tutto, di se stesso, ma poi anche nei confronti dei luoghi, soprattutto se si tratta di luoghi di responsabilità come questo. Non mi spoglio di queste responsabilità, dico semplicemente che, da oggi, l'attenzione che porrò nel mio lavoro sarà, se è possibile, doppia, se non tripla circa il fatto di riuscire ad avere una relazione, come dicevo prima, positiva. È con questo auspicio, con questo augurio che mi appresto a riprendere questo compito. So di avere dei problemi in più rispetto a quelli che avevo magari qualche tempo fa, ma non mi spaventa, di conseguenza, cercherò di svolgere al meglio il mio compito. Grazie a voi. |