Interventi |
CERUTTI Monica (Consigliere Anziano) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200901436/02, presentata in data 19 marzo 2009, avente per oggetto: "Bollettini di pagamento del servizio di ristorazione scolastica" CERUTTI Monica (Consigliere Anziano) La parola, per la risposta, all'Assessore Saragnese. SARAGNESE Luigi (Assessore) È compito dell'Amministrazione Comunale comunicare periodicamente alle famiglie gli addebiti che riguardano il servizio di ristorazione scolastica. A partire dall'anno 2001, l'Amministrazione ha rivisto il sistema di bollettazione del servizio di ristorazione e, sulla base dell'esperienza accumulata e dopo aver vagliato diverse modalità di funzionamento del sistema, è arrivata a privilegiare quella che consentisse di fornire, innanzitutto, alle famiglie un'informazione sul servizio, che fosse la più completa possibile. Per questo motivo, si è impostata l'architettura del sistema di pagamento centrandolo sull'utente, sul bambino, quindi, su chi fruisce del servizio, e non sul dichiarante, cioè il genitore. Questa soluzione, ripeto, scelta a partire dal 2001, ha consentito di emettere una nota di addebito chiara e dettagliata di tutte le varie voci che, mensilmente (quindi la quota mensile, gli addebiti, i rimborsi), compongono la tariffa che i genitori devono corrispondere. La scelta di centrare sull'utente le informazioni che riguardano la fruizione del servizio è dettata anche dalla necessità di tener conto della diversa regolamentazione dei rimborsi e degli addebiti esistenti fra i vari ordini di scuola; il fatto che, a seconda degli ordini di scuola, il servizio avviene su un numero di giorni diverso rispetto a quello ordinario, questo fa sì che anche la tariffa sia determinata di conseguenza. Tutto ciò, inoltre, ha un'ulteriore complicazione dato il numero degli utenti. Questo sistema, attualmente in vigore, consente di dar conto su ogni documento di tutti i bollettini fino a quel momento emessi, quindi anche dei mesi precedenti, l'indicazione dello stato dei pagamenti, in modo che risulti una sorta di memoria per le famiglie. Esiste un vincolo generale, purtroppo, che è dato dalla procedura di emissione dei bollettini, che è gestita dal concessionario Unicredit Banca, il quale stabilisce che, ad ogni bollettino, può essere allegata un'unica lettera di rendiconto del servizio erogato, con riferimento ad un unico utente. Questo è un vincolo, come è evidente, pesante e sta alla base del costo che viene, poi, a gravare sulle famiglie. L'Amministrazione sta cercando, da tempo, soluzioni alternative che cerchino di semplificare il sistema di comunicazione verso i dichiaranti, indipendentemente dalla modalità di pagamento, che valga anche per coloro che scelgono l'addebito sul conto corrente. Attualmente, il servizio conta 61.700 utenti di 49.800 famiglie: 10.700 famiglie hanno più di un figlio, 39 famiglie hanno un solo figlio; gli utenti domiciliati sono 7.700 e, di questi, solo 1.300 famiglie hanno più di un figlio. Non si tratta, dunque, di una tassa, il costo di 1 Euro viene chiaramente indicato nel bollettino di spedizione e copre i costi che Unicredit Banca ha stabilito per l'invio del bollettino e delle fatture. Il Comune è tenuto, a termini di legge, ad emettere fattura e ad inviarla agli utenti, questo vale sia per la ristorazione che per le tariffe dei nidi d'infanzia, esattamente come fanno Telecom, o altre società che applicano un costo di spedizione sulle fatture spedite. Una delle questioni sollevate riguardava la possibilità di emettere un unico bollettino per famiglia, che è stata presa in considerazione, naturalmente, ma finora diverse motivazioni ne hanno sconsigliato l'adozione. Due anni fa, per esempio, per venire incontro alle richieste di molti utenti e per le carenze del servizio postale, che a volte faceva sì che le famiglie non ricevessero il bollettino, e quindi non provvedessero al pagamento delle tariffe delle mense o delle rette dei nidi, oppure semplicemente per dimenticanza, sulla fattura si è introdotta anche l'esposizione dettagliata dei pagamenti effettuati e da effettuare. Questo sistema, attualmente gestito da Unicredit, consente di dar conto dello stato dei pagamenti su ogni fattura di tutti i bollettini fino a quel momento emessi. Questo rende, però, impossibile far sì che in un unico documento possano essere contenute, nel caso di una famiglia che ha più bambini, tutte le informazioni, anche perché c'è un limite fisico, che è quello che la comunicazione deve stare tutta in 3 fogli, compresa la fattura. Sono queste le motivazioni che finora hanno impedito di dare una soluzione diversa e sicuramente migliore per le famiglie al funzionamento del servizio. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Olmeo. OLMEO Gavino Le ragioni che ha riportato l'Assessore sono deboli, nel senso che sono quelle che, purtroppo, da tempo vengono comunicate, in modo particolare dal concessionario della riscossione, ma che continuano a penalizzare un numero di famiglie non basso, 1.300, che pagano regolarmente. 10.700 famiglie torinesi hanno più di un figlio, quindi almeno 2 figli che usufruiscono della ristorazione, e non si capisce per quale ragione, pagando alla posta direttamente, o i 1.300 che la domiciliano sul proprio conto corrente postale, debbano pagare ogni mese più di quanto dovuto (in un anno significa circa 7/9 Euro in più). Per come la penso io, se quei soldi, anziché entrare nelle tasche del concessionario, entrassero in quelle del Comune, immagino che l'Assessore potrebbe farne un ottimo uso, visto che sono soldi, mi permetto di dire, inutili, una spesa che non dà alcun servizio in più al cittadino. Per quanto riguarda la questione comunicata delle 3 pagine: la prima pagina, basta vederla, ha un retro bianco, quindi basterebbe scrivere fronte–retro e il problema lo si risolve, ma si tratta semplicemente di una comunicazione che fa riferimento alle 2 pagine seguenti, cioè assolutamente inutile dal punto di vista pratico, che viene regolarmente cestinata da chiunque la riceva, perché l'unica cosa che tiene è naturalmente la copia del bollettino con scritto "già pagato in conto corrente" e, al limite, il fatto che nel retro sia riportata la rendicontazione delle precedenti bollette. Quindi, ribadisco, secondo me, bisognerebbe rinegoziare con il concessionario, trovare una soluzione, che d'altronde hanno trovato altre città italiane come sappiamo, anche perché si tratta di venire incontro in modo particolare alle fasce più deboli. Chi paga di meno per ragioni di reddito, o chi ha magari più figli, si ritrova a dover pagare 1 Euro in più che incide su una retta di 25 Euro, ed incide il doppio di quanto non incida su 50 Euro, è la matematica. Quindi, a mio avviso, è necessario trovare quanto prima una soluzione, il problema esiste, è reale, lo conosceva il precedente dirigente del settore, lo conosce anche l'attuale dirigente; lavoriamo con il Settore Contratti e Appalti, perché si possa rinegoziare questo sistema. Oltretutto, davvero, credo che tecnicamente sia facile da poter modificare. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola all'Assessore, per una breve replica. SARAGNESE Luigi (Assessore) Naturalmente, proveremo a sondare utilizzando anche questi suggerimenti. Il problema sicuramente si pone, è evidente che si tratti di un costo assolutamente superfluo per le famiglie: vedremo quanto sia possibile fare anche provando a rinegoziare l'accordo con il concessionario Unicredit. COPPOLA Michele (Vicepresidente) L'interpellanza è discussa. |