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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 23 Marzo 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2009-00696
"BIKE SHARING ATTO II, E' STATO UN ALTRO FLOP!" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE LONERO IN DATA 12 FEBBRAIO 2009.
Interventi

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc.
200900696/02, presentata in data 12 febbraio 2009, avente per oggetto:
"Bike Sharing atto II, è stato un altro flop!"

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Mangone.

MANGONE Domenico (Assessore)
Ringrazio il Consigliere Lonero per l'attenzione che dedica in maniera particolare al
Bike Sharing, che so essere un servizio al quale tiene molto, così come, almeno
credo, molti altri cittadini torinesi. Non abbiamo svolto un'indagine ad hoc, perché le
condizioni economiche non ce lo hanno consentito e, per lo stesso motivo, non
abbiamo potuto avvalerci di consulenti per il Bike Sharing. Ci siamo avvalsi
dell'operato degli Uffici, come ho già detto altre volte, perché non esistevano dei
precedenti su questa materia in Italia ed è stata la ragione per cui la prima gara è
andata deserta.
Successivamente, gli Uffici hanno interloquito con gli operatori del settore e, anche
sulla base dell'esperienza di Milano (che ha affidato il servizio all'ATM, che gestisce
il servizio di trasporto pubblico locale), abbiamo preparato il secondo bando, che
teneva conto della differenza della domanda degli spazi pubblicitari tra Milano e
Torino, per cui, mentre Milano aveva concesso 8 metri quadrati, noi siamo arrivati
sino a 12 metri quadrati.
Riponevamo buone speranze sul fatto che alla seconda gara partecipassero più
operatori, che, come il Consigliere ormai sa, a livello internazionale non sono più di
tre; purtroppo, da settembre in avanti, una situazione di crisi globale ha investito
anche la nostra città e, in maniera particolare, la domanda di spazi pubblicitari, per
cui anche questo secondo bando è andato deserto. Ciò, però, non è dipeso dalle
condizioni economiche offerte (che, ovviamente, sono sempre migliorabili), perché i
grandi operatori del settore ci hanno riferito che la crisi ha fatto diminuire
notevolmente la domanda di spazi pubblicitari e, in Europa, questo ha mandato in
crisi anche altri sistemi gestiti dagli stessi.
Lei chiede se si intenda modificare il bando o rinunciare totalmente all'iniziativa,
oppure se non si intenda instaurare una trattativa privata per individuare un
contraente in grado di attivare tempestivamente il servizio. Successivamente alla data
di scadenza per la partecipazione alla seconda gara, abbiamo iniziato nuovamente a
sentire gli operatori di questo settore, per cui non abbiamo ancora rinunciato alla
realizzazione di questo progetto, al quale abbiamo lavorato non sprecando risorse,
ma cercando di contenerle quanto più possibile.
La nostra intenzione, così come il Consigliere Lonero ha segnalato nel secondo punto
dell'interpellanza, è di instaurare una trattativa privata; stiamo valutando le modalità,
perché le normative nel settore degli appalti sono complesse e non è facile
individuare quali siano i confini della trattativa privata. I termini "trattativa privata"
potrebbero essere interpretati da un cittadino comune come me in questo modo: fatte
le due gare, adesso bisogna cercare 3 o 4 operatori e mettersi d'accordo con loro per
la realizzazione del servizio. Purtroppo non è così, perché, nonostante siano andate
deserte due gare, la trattativa privata poggia fondamentalmente sugli stessi pilastri
del bando o dei bandi che sono andati deserti. Ci sono dei limiti alle modifiche che si
possono effettuare e stiamo cercando di capire come possiamo spostare questi limiti;
infatti, questa è l'indicazione che la parte politica, cioè il sottoscritto, ha dato, però,
poi, sono i dirigenti che firmano gli atti e a dover stabilire, perché ne rispondono
personalmente, quali siano i limiti di una trattativa privata. L'indicazione che ho dato
è, per quanto possibile e fin dove possibile, di rendere sempre più conveniente per gli
operatori il servizio di Bike Sharing.
Quindi, l'indicazione che abbiamo dato è di procedere con una trattativa privata; non
stiamo trascurando alcuna strada, ci sono dei soggetti che hanno manifestato
interesse (ma questo, in passato, era già avvenuto prima della gara) e speriamo che,
quando verranno chiamati a partecipare alla trattativa privata, qualcuno di questi
possa rispondere positivamente, in maniera tale da poter affidare il servizio.
La risposta alle sue domande è che non abbiamo rinunciato; vogliamo provarci
ancora e, qualora non dovessimo riuscirci, verremo in Aula e dichiareremo che le
condizioni non lo consentono e che, quindi, siamo costretti a rinunciare.
La soluzione che, attualmente, abbiamo individuato, cioè l'utilizzo degli spazi
pubblicitari per la gestione, deriva dal fatto che riteniamo che con i finanziamenti
che, oggi, abbiamo a disposizione, circa 2 milioni di Euro (forse un po' meno), si
possa costruire la struttura. Il problema, che è stato riscontrato anche in altre città
europee, è quello legato ai costi di gestione di questo servizio. La possibile
alternativa alla gestione degli spazi pubblicitari è di finanziare il servizio in partita
corrente, ma la Città, oggi, non può permetterselo e, quindi, vorremmo provare
quella strada; qualora le condizioni non lo consentissero, torneremo in Aula a
dichiarare che non ci siamo riusciti.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Lonero.

LONERO Giuseppe
Da quanto ha detto, Assessore, la sua attività per il Bike Sharing, fino a questo
momento, è un fallimento, nel senso che, ad oggi, non ha conseguito gli obiettivi che
si era prefissato; magari, fra qualche mese, verrà in Aula a dichiarare che rinuncerà
definitivamente all'operazione e il fallimento verrà confermato.
Fino a questo momento, ci troviamo di fronte ad un fallimento da parte sua e di
questo me ne dispiaccio, sia per i cittadini torinesi (che stanno aspettando questo
servizio con ansia), sia per lei, Assessore, perché, dopo l'operazione di immagine che
lei ha fatto nelle settimane scorse riguardo al suo utilizzo della bicicletta, non vorrei
che fosse depresso dall'assenza del servizio di Bike Sharing nella città di Torino
(che, appunto, lei per primo utilizzerebbe). Mi dispiace per lei che in questa città non
sia previsto questo servizio. Viste le sue dichiarazioni riguardo alla salute rilasciate
agli organi di stampa (che hanno pubblicato anche una sua fotografia in sella ad una
bicicletta), lei dovrebbe impegnarsi per trovare una soluzione quanto prima!
Esiste il sospetto che si sia "voluto", tra virgolette, arrivare ad una trattativa privata
in seguito alle due gare deserte e questo spero che non comporti un danno economico
per la Città, perché, come ha detto lei, se si vuole perseguire questa strada e non
saranno sufficienti gli spazi pubblicitari messi a disposizione dei contraenti per
coprire i costi di gestione, si dovrà provvedere con la spesa corrente, ma, oggi, non
possiamo permettercelo. Di conseguenza, significherà rinunciare all'iniziativa.
Mi auguro che questo prolungamento dei tempi non comporti la perdita dei
consistenti finanziamenti (come lei ha citato, sono circa 2 milioni di Euro) che sono
stati assegnati alla Città di Torino per l'istituzione di questo servizio, che, soprattutto
nei periodi da marzo ad ottobre, potrebbe rappresentare un sollievo per i cittadini che
vogliono conseguire una mobilità autonoma ed indipendente.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Mangone.

MANGONE Domenico (Assessore)
Non ho compreso un passaggio: non credo che il Consigliere Lonero abbia detto che
le due gare erano preordinate per arrivare ad una trattativa privata. Non so da dove le
provenga un simile sospetto, Consigliere Lonero, ma le assicuro - anche se,
probabilmente, non mi crederà - che è stata una sofferenza sia per l'Assessore, che
per gli Uffici il fatto che queste due gare siano andate deserte. Oltretutto, la prima
gara era completamente diversa dalla seconda; la prima gara prevedeva 2 metri
quadrati per stazione, mentre la seconda prevedeva fino a 12 metri quadrati. Di
conseguenza, non capisco da dove provenga questo sospetto.
Dopodiché, se tutto quel lavoro fosse stato preordinato per arrivare alla trattativa
privata, per me, oggi, sarebbe stata una bella soddisfazione venire in Aula a dirle che
avevamo trovato un soggetto per la gestione del servizio di Bike Sharing a Torino.
Oggi, purtroppo, non sono in grado di dirlo, ma spero, prima o poi, di togliermi
questa soddisfazione, non solo nei suoi confronti, perché concordo con lei sul fatto
che i cittadini attendono il Bike Sharing e vorremmo riuscire a portare alla Città un
servizio migliorativo ed in grado di avvicinarla alle città europee. Così come avviene
per tutte le questioni delle quali mi occupo, si accettano suggerimenti da parte di
tutti, però non credo che le strade percorribili siano numerose. In ogni caso, resto
anche in attesa dei suoi eventuali suggerimenti in materia.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
L'interpellanza è discussa.
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