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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Marzo 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2008-09583
"VENDITA O "SVENDITA" DELLE 34 FARMACIE COMUNALI" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI ANGELERI, LONERO E CAROSSA IN DATA 22 DICEMBRE 2008.
Interventi

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200809583/02, presentata in
data 22 dicembre 2008, avente per oggetto:
"Vendita o 'svendita' delle 34 Farmacie Comunali"

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Vicesindaco, per la risposta.

DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
In merito agli strumenti di controllo sull'aggiudicatario, si fa presente quanto segue.
Con la deliberazione assunta, veniva già prevista la stipulazione di un contratto con il
soggetto aggiudicatario della gara, al fine di garantire il raggiungimento degli
obiettivi indicati nel Piano di sviluppo, nonché il mantenimento del personale
esistente nella società che si andava a costituire.
Con la sottoscrizione del "Contratto di impegno del socio operativo industriale di
minoranza" in data 24/12/2008, il socio privato ha formalizzato l'assunzione dei
predetti impegni ed in particolare, con l'articolo n. 3, si è obbligato a:
1) dare, per i primi cinque anni dalla sottoscrizione del presente contratto,
puntuale e compiuta attuazione al Piano di sviluppo elaborato e presentato ai
fini della partecipazione alla procedura aperta;
2) elaborare e presentare alla stessa Città e, altresì, alla società Farmacie
Comunali Torino S.p.A., in sede di Assemblea dei Soci, per tutta la durata
dell'affidamento, il Piano di sviluppo allo scadere di intervalli di tempo
prefissati (ogni cinque anni, con poi le verifiche semestrali);
3) dare, nei primi cinque anni dalla data di sottoscrizione del presente contratto,
puntuale e compiuta attuazione alle spese per attività di carattere sociale che
l'offerente si è impegnato ad effettuare annualmente per i primi cinque anni,
sempre nell'ambito della procedura aperta;
4) elaborare e presentare alla stessa Città e, altresì, alla società Farmacie
Comunali Torino S.p.A., in sede di Assemblea dei soci, per tutta la durata
dell'affidamento, le spese per attività di carattere sociale che l'offerente si
impegna ad effettuare annualmente;
7) rinnovare, alla scadenza prefissata, la garanzia fideiussoria pari al 10% del
prezzo di acquisto delle azioni (che, ricordo, era 12.000.000,00);
10) garantire il mantenimento del posto di lavoro di tutto il personale, risultante
dalla documentazione presente presso la Data Room e trasferito alla società
Farmacie Comunali Torino S.p.A., senza soluzione di continuità e per tutta
la durata contrattuale al libro matricola della predetta società Farmacie
Comunali Torino S.p.A., con la precisazione che il personale conserverà i
diritti di anzianità, qualifica, retribuzione e trattamento aziendale maturati e
che ai lavoratori interessati dall'operazione societaria continuerà ad essere
applicato il Contratto Nazionale di Lavoro degli addetti delle Imprese che
gestiscono Farmacie per conto degli Enti Locali (ASSOFARM) e il
Contratto Collettivo Nazionale di lavoro Dirigenti Confservizi, secondo le
rispettive competenze.
Per il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dai documenti di cui ai punti 1,
2, 3 e 4 dell'articolo n. 3, il socio operativo di minoranza è tenuto al pagamento di
penali pari al 10% del prezzo di aggiudicazione, parametrato al peso di ogni singolo
obiettivo attribuito in sede di capitolato. Inoltre, nel caso in cui il socio operativo
privato eserciti il diritto di recesso prima dei cinque anni, il Comune di Torino
incamererà la garanzia fideiussoria.
Per il mancato adempimento da parte del socio operativo industriale di uno degli
obblighi di cui ai punti 1, 2, 3, 4, 7 e 10 dell'articolo n. 3, l'Amministrazione potrà
procedere alla risoluzione del contratto, ai sensi dell'articolo n. 1453 del Codice
Civile, salvo che l'inadempimento dipenda da cause non imputabili al socio, da cause
di forza maggiore o di impossibilità sopravvenuta.
Sono altresì causa di risoluzione del presente contratto il fallimento o
amministrazione controllata dell'impresa del socio operativo.
In merito, invece, all'unico offerente e al prezzo di vendita, si precisa che la
procedura seguita per l'aggiudicazione è stata "aperta" e cioè, ai sensi dell'articolo n.
37 del nuovo Codice dei Contratti, si definisce "aperta" la procedura in cui "ogni
operatore economico interessato può presentare un'offerta".
Quanto al prezzo di vendita, si precisa che le azioni sono state attribuite all'offerente
che ha presentato l'offerta risultata più vantaggiosa per l'Amministrazione, purché
superiore al prezzo minimo stabilito dall'advisor (Euro 9.800.000,00) secondo il
capitale approvato.
Il valore indicato dall'advisor è stato determinato tenendo conto delle aspettative
economiche future delle farmacie comunali, attualizzate secondo le comuni formule
del caso e mediate dal fatto che la cessione non ha comportato l'acquisizione della
maggioranza azionaria da parte del compratore.
Una controprova del valore offerto in corso di gara si può ottenere applicando ai
principali dati delle farmacie i moltiplicatori specificatamente usati nella valutazione
di farmacie (moltiplicatore del fatturato, moltiplicatore di perizia, premio piazza) già
utilizzati nelle vendite delle 12 farmacie effettuate singolarmente prima del 2001.
Al netto del valore delle licenze che la società ha riconosciuto al Comune nell'anno
2000 (80 miliardi di Lire), il valore del 49% della società potrebbe aggirarsi intorno
ai 15 milioni di Euro; questa cifra tiene conto, per l'appunto, anche del residuo
rilevante indebitamento. La media tra la valutazione reddituale - come indicata
dall'advisor - e quella patrimoniale specifica del comparto si avvicina alla somma
offerta e pagata dal nuovo socio privato.
A complemento di questa valutazione, bisogna tenere conto che, nell'atto di scissione
proposto dal C.d.A., la società scissa (l'attuale AFC-Cimiteri) ha mantenuto un
capitale sociale - che ovviamente prima non aveva - di 2.400.000 Euro.
Insomma, non si può parlare di "svendita".
In merito alla concorrenza, si può osservare che il servizio di cui si tratta è un
servizio pubblico, distribuito sul territorio in base a regole precise (numero di
farmacie determinate in base alla popolazione e distribuite abbastanza rigidamente).
Pertanto, si ritiene che difficilmente ci potrebbe essere una possibile lesione diretta
del principio di concorrenza fra farmacie pubbliche e farmacie private, proprio
perché la norma stessa punta a fornire principalmente un servizio ad un singolo
territorio bene definito, piuttosto che a far concorrere fra di loro i singoli esercizi.
Di conseguenza, anche il conflitto di interesse, ovviamente non formale - come mi
pare richiedesse l'interpellanza -, ma sostanziale, in realtà, viene meno, anche
perché, ovviamente, da parte del socio privato c'è comunque un interesse a dare
remunerazione al capitale investito che, quand'anche noi lo ritenessimo non
adeguato, rappresenterebbe un investimento significativo dal punto di vista della
remunerazione.
In merito alla perizia di stima, si precisa che l'advisor che ha prodotto la valutazione
di stima è la Banca IMI, Banca del Gruppo Intesa-Sanpaolo, soggetto terzo e, quindi,
non interessato alla procedura di gara espletata.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Angeleri.

ANGELERI Antonello
(Inizio intervento fuori microfono) …fatta dai dirigenti e non proposta fatta con una
valutazione di tipo politico, che era quanto noi, in realtà, chiedevamo
nell'interpellanza. Il Vicesindaco ci ha risposto tecnicamente, anche con alcuni
aspetti che ci possono convincere e che fanno parte di una tutela che
l'Amministrazione deve giustamente avere nei confronti di chi ha acquistato il 49%
di questa società (che viene detenuta ancora al 51% dal Comune di Torino).
Detto questo, devo fare una domanda di tipo politico al Vicesindaco: c'era questa
necessità ed urgenza di vendere le farmacie (al di là del fatto che qualcuno avesse
messo a Bilancio la loro vendita), in un momento come quello in cui è scoppiata la
bolla economica?
Secondo punto: l'attesa rispetto all'incasso era realmente quella che noi dichiariamo
oggi o dal Comune di Torino ci si aspettava un introito maggiore? Dal momento che
la seconda domanda presuppone una risposta affermativa, forse sarebbe stato più
utile attendere tempi migliori, visto che la cifra a cui abbiamo venduto il 49%, non
solo a detta nostra, ma anche di molte realtà (tra le quali anche alcune realtà
sindacali, in alcune dichiarazioni rilasciate, tra l'altro, agli organi di stampa), viene
giudicata troppo bassa e, addirittura, secondo queste dichiarazioni, rappresenterebbe
molto meno della metà del valore reale delle farmacie in questione.
Pongo ancora una domanda. Il Vicesindaco parlava dell'advisor che ha dato una
valutazione: chi è l'advisor che ha dato questa valutazione e chi l'ha nominato?
Voglio premettere che non ho nulla contro chi ha acquistato le farmacie su questo
territorio; è certo che il riferimento principale, privato, delle farmacie comunali che
si costituisce in cooperativa e partecipa, come unico concorrente, alla gara per
acquistare la parte che manca, e, quindi, completare l'opera per avere il 100% delle
farmacie del Comune di Torino - abbia pazienza, Vicesindaco - crea qualche
perplessità legittima, anche con tutte le garanzie a cui faceva riferimento: le firme, la
risoluzione del contratto, le regole e le clausole. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Le abbiamo ascoltate e sentite; sto chiedendo un'altra cosa, cioè se,
in termini di opportunità, questa era un'azione che doveva andare avanti con i tempi
e con l'accelerazione che ha avuto.
Questi aspetti ci preoccupano, ma non preoccupano solo noi, che abbiamo firmato
l'interpellanza, perché, a sentire i diretti interessati e coloro che li rappresentano
anche a livello sindacale, è legittimo che, rispetto al futuro delle farmacie comunali,
ci sia una certa preoccupazione ed una certa attesa.
Ritengo che, in merito a questi aspetti, debba essere data un'ulteriore risposta,
perché, altrimenti, non posso ritenermi soddisfatto. Riguardo alle questioni tecniche,
ho letto il capitolato. Tra l'altro, Vicesindaco, ne avevamo anche parlato per capire
se questa azione potesse essere utile o meno per la Città, ma a livello di Vicesindaco
e Consigliere di Opposizione. Vorrei sapere se, da un punto di vista politico, il
Vicesindaco giudica questi aspetti, che ho appena sottolineato, corretti come
preoccupazione o totalmente privi di fondamento. Qualora fossero totalmente privi di
fondamento, chiedo scusa per l'intervento.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Vicesindaco, per una breve replica.

DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
Pensavo che la risposta dovesse necessariamente essere ancorata alle regole,
spiegando sia le modalità della procedura sia il modo con la quale si è conclusa con il
contratto. Questo, ovviamente, vale per chi fa l'operazione, ma, siccome il
sottoscritto è sicuramente pro-tempore, è necessario lasciare un quadro per il
successivo pro-tempore, in modo tale che possa gestire la situazione avendo a
disposizione una strumentazione che gli consenta di affrontare i problemi che si
pongono.
Ritengo sia assolutamente giusto avere la preoccupazione sulla prospettiva. Infatti,
non per nulla, abbiamo previsto che non ci sia soltanto un'assemblea annuale per i
normali bilanci, ma anche un'assemblea che segua l'approvazione del piano
industriale e il suo dipanarsi.
Questo non perché io non abbia fiducia nel socio privato, ma perché, anche se ne ha
la gestione, è giusto verificare quanto viene fatto normalmente.
Quindi, non si tratta di una mancanza di fiducia, anzi, sono loro stessi che l'hanno
chiesto per poter condividere un tragitto. Inoltre, non penso che loro abbiano fatto
questa operazione per non cercare il massimo di possibilità, competitività ed
efficienza da parte delle farmacie pubbliche, perché non credo che un socio privato
che si mette assieme (anche se sono un certo numero i soggetti che hanno presenza di
farmacie all'interno del nostro territorio) avrebbe fatto questa operazione se non
fosse alla ricerca anche di un risultato. È necessario collaborare, nel senso che, in
questi anni, si dovrà valutare la possibilità di aumentare l'efficienza dell'insieme
delle nostre farmacie presenti sul territorio.
Credo sia sbagliato fare un processo alle intenzioni; noi, come Pubblico, dobbiamo
fare la nostra parte e pretendere che i privati facciano la loro, scommettendo in
positivo con loro. Oggi, non c'è alcuna condizione per pensare il contrario.
Dal mio punto di vista, non ritengo, invece, giustificabile la questione riguardo al
valore. In rapporto al momento che abbiamo attraversato, non è che, se l'avessimo
fatta quest'anno, le cose sarebbero andate meglio il prossimo anno. I criteri che sono
stati tenuti in considerazione sono con gli stessi del 2001. Dal punto di vista
patrimoniale, tenendo puramente conto di quell'aspetto, il nostro Ufficio poteva dare
un valore di 15 (questo, prima, non dopo). Su questo, non ho nessuno che possa
testimoniare a mio favore, ma credetemi, perché ovviamente l'ho chiesto. Non avrei
alcun motivo per dire cose diverse da quelle che sto dicendo; spero che di questo
possiate darmene atto.
Tenendo conto del livello dei ricavi e dei costi, nel momento in cui l'advisor dà un
valore di 9.800.000 Euro e ci vengono offerti 12.000.000 di Euro, da parte nostra non
c'era altra possibilità; 2.400.000 Euro li abbiamo tolti per capitalizzare AFC, quindi,
in realtà, c'è stato un prezzo adeguato.
Sempre riguardo al valore, non ho sentito nulla da parte del sindacato, il quale credo
si sia espresso sul valore per altri motivi; avendo un'esperienza in capo sindacale, da
questo punto di vista, non mi preoccupo. Non ho sentito nessun ambiente economico
dire cose diverse rispetto al valore; anzi, credo che, assieme ai nostri revisori,
potremmo fare un calcolo di questo tipo (anche informalmente, senza
necessariamente convocarli). Ho provato a sentire opinioni al riguardo anche da parte
di altre persone che abbiano quella caratteristica professionale, e devo dire che, oggi,
per chi ha i dati in mano, non ho sentito altre osservazioni.
Non sono in grado di aggiungere altro, ma questo mi sento di dirlo in assoluta buona
fede.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Angeleri, per una breve replica.

ANGELERI Antonello
Intervengo solo per fare una proposta di tipo operativo. Visto che questa vicenda ha
generato alcune perplessità del tutto legittime all'interno di questo Consiglio
Comunale (da opposizione a maggioranza, in maniera trasversale), riterrei utile
audire gli acquirenti, magari in sede di Commissione. Giusto per dare
un'illustrazione al Consiglio Comunale di quanto vorrebbero fare in maniera
preventiva, non entrando nel dettaglio (perché fa parte del punto 3 che il Vicesindaco
ha appena enunciato, il fatto di elaborare e presentare alla Città un piano
programmatico). Però, se in linea di grande massima potesse avvenire un'audizione
di questo genere, penso che potrebbe essere utile per tranquillizzare coloro che, in
questa sede, hanno manifestato un minimo di preoccupazione, ritengo legittima, non
conoscendo forse la realtà nei dettagli.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Trasferisco al Consigliere Angeleri lo stato dell'arte. Durante il Consiglio scorso,
abbiamo inviato in Commissione la deliberazione successiva all'evidenza pubblica,
oggetto dell'interpellanza. Quindi, nei prossimi giorni, è competenza dei Presidenti
che hanno l'incombenza del Bilancio calendarizzare la discussione relativa allo
Statuto e patto parasociale.
Ora, si può chiedere al Presidente della Commissione competente di invitare in
Commissione gli aggiudicatari dell'evidenza pubblica.
Sui tempi, non posso certamente obbligare nessuno.
La Commissione competente è la I.

DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
(INTERVENTO FUORI MICROFONO).

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Se il Presidente della Commissione Controllo della Gestione è d'accordo.

DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
(INTERVENTO FUORI MICROFONO).

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Certo. Credo che possa essere utile un ragionamento tra i Presidenti delle
Commissioni competenti, sapendo che la Presidenza del Consiglio Comunale è
d'accordo, sentito anche il Vicesindaco... (INTERVENTI FUORI MICROFONO).
L'interpellanza è discussa, ma, come abbiamo detto, ci sarà un approfondimento
calendarizzato, in piena autonomia e rispetto del nostro Regolamento, del Presidente
della Commissione Controllo della Gestione (Consigliere Angeleri) e del Presidente
della I Commissione (Consigliere Cuntrò).
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