Interventi |
COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200809583/02, presentata in data 22 dicembre 2008, avente per oggetto: "Vendita o 'svendita' delle 34 Farmacie Comunali" COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Vicesindaco, per la risposta. DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco) In merito agli strumenti di controllo sull'aggiudicatario, si fa presente quanto segue. Con la deliberazione assunta, veniva già prevista la stipulazione di un contratto con il soggetto aggiudicatario della gara, al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi indicati nel Piano di sviluppo, nonché il mantenimento del personale esistente nella società che si andava a costituire. Con la sottoscrizione del "Contratto di impegno del socio operativo industriale di minoranza" in data 24/12/2008, il socio privato ha formalizzato l'assunzione dei predetti impegni ed in particolare, con l'articolo n. 3, si è obbligato a: 1) dare, per i primi cinque anni dalla sottoscrizione del presente contratto, puntuale e compiuta attuazione al Piano di sviluppo elaborato e presentato ai fini della partecipazione alla procedura aperta; 2) elaborare e presentare alla stessa Città e, altresì, alla società Farmacie Comunali Torino S.p.A., in sede di Assemblea dei Soci, per tutta la durata dell'affidamento, il Piano di sviluppo allo scadere di intervalli di tempo prefissati (ogni cinque anni, con poi le verifiche semestrali); 3) dare, nei primi cinque anni dalla data di sottoscrizione del presente contratto, puntuale e compiuta attuazione alle spese per attività di carattere sociale che l'offerente si è impegnato ad effettuare annualmente per i primi cinque anni, sempre nell'ambito della procedura aperta; 4) elaborare e presentare alla stessa Città e, altresì, alla società Farmacie Comunali Torino S.p.A., in sede di Assemblea dei soci, per tutta la durata dell'affidamento, le spese per attività di carattere sociale che l'offerente si impegna ad effettuare annualmente; 7) rinnovare, alla scadenza prefissata, la garanzia fideiussoria pari al 10% del prezzo di acquisto delle azioni (che, ricordo, era 12.000.000,00); 10) garantire il mantenimento del posto di lavoro di tutto il personale, risultante dalla documentazione presente presso la Data Room e trasferito alla società Farmacie Comunali Torino S.p.A., senza soluzione di continuità e per tutta la durata contrattuale al libro matricola della predetta società Farmacie Comunali Torino S.p.A., con la precisazione che il personale conserverà i diritti di anzianità, qualifica, retribuzione e trattamento aziendale maturati e che ai lavoratori interessati dall'operazione societaria continuerà ad essere applicato il Contratto Nazionale di Lavoro degli addetti delle Imprese che gestiscono Farmacie per conto degli Enti Locali (ASSOFARM) e il Contratto Collettivo Nazionale di lavoro Dirigenti Confservizi, secondo le rispettive competenze. Per il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dai documenti di cui ai punti 1, 2, 3 e 4 dell'articolo n. 3, il socio operativo di minoranza è tenuto al pagamento di penali pari al 10% del prezzo di aggiudicazione, parametrato al peso di ogni singolo obiettivo attribuito in sede di capitolato. Inoltre, nel caso in cui il socio operativo privato eserciti il diritto di recesso prima dei cinque anni, il Comune di Torino incamererà la garanzia fideiussoria. Per il mancato adempimento da parte del socio operativo industriale di uno degli obblighi di cui ai punti 1, 2, 3, 4, 7 e 10 dell'articolo n. 3, l'Amministrazione potrà procedere alla risoluzione del contratto, ai sensi dell'articolo n. 1453 del Codice Civile, salvo che l'inadempimento dipenda da cause non imputabili al socio, da cause di forza maggiore o di impossibilità sopravvenuta. Sono altresì causa di risoluzione del presente contratto il fallimento o amministrazione controllata dell'impresa del socio operativo. In merito, invece, all'unico offerente e al prezzo di vendita, si precisa che la procedura seguita per l'aggiudicazione è stata "aperta" e cioè, ai sensi dell'articolo n. 37 del nuovo Codice dei Contratti, si definisce "aperta" la procedura in cui "ogni operatore economico interessato può presentare un'offerta". Quanto al prezzo di vendita, si precisa che le azioni sono state attribuite all'offerente che ha presentato l'offerta risultata più vantaggiosa per l'Amministrazione, purché superiore al prezzo minimo stabilito dall'advisor (Euro 9.800.000,00) secondo il capitale approvato. Il valore indicato dall'advisor è stato determinato tenendo conto delle aspettative economiche future delle farmacie comunali, attualizzate secondo le comuni formule del caso e mediate dal fatto che la cessione non ha comportato l'acquisizione della maggioranza azionaria da parte del compratore. Una controprova del valore offerto in corso di gara si può ottenere applicando ai principali dati delle farmacie i moltiplicatori specificatamente usati nella valutazione di farmacie (moltiplicatore del fatturato, moltiplicatore di perizia, premio piazza) già utilizzati nelle vendite delle 12 farmacie effettuate singolarmente prima del 2001. Al netto del valore delle licenze che la società ha riconosciuto al Comune nell'anno 2000 (80 miliardi di Lire), il valore del 49% della società potrebbe aggirarsi intorno ai 15 milioni di Euro; questa cifra tiene conto, per l'appunto, anche del residuo rilevante indebitamento. La media tra la valutazione reddituale - come indicata dall'advisor - e quella patrimoniale specifica del comparto si avvicina alla somma offerta e pagata dal nuovo socio privato. A complemento di questa valutazione, bisogna tenere conto che, nell'atto di scissione proposto dal C.d.A., la società scissa (l'attuale AFC-Cimiteri) ha mantenuto un capitale sociale - che ovviamente prima non aveva - di 2.400.000 Euro. Insomma, non si può parlare di "svendita". In merito alla concorrenza, si può osservare che il servizio di cui si tratta è un servizio pubblico, distribuito sul territorio in base a regole precise (numero di farmacie determinate in base alla popolazione e distribuite abbastanza rigidamente). Pertanto, si ritiene che difficilmente ci potrebbe essere una possibile lesione diretta del principio di concorrenza fra farmacie pubbliche e farmacie private, proprio perché la norma stessa punta a fornire principalmente un servizio ad un singolo territorio bene definito, piuttosto che a far concorrere fra di loro i singoli esercizi. Di conseguenza, anche il conflitto di interesse, ovviamente non formale - come mi pare richiedesse l'interpellanza -, ma sostanziale, in realtà, viene meno, anche perché, ovviamente, da parte del socio privato c'è comunque un interesse a dare remunerazione al capitale investito che, quand'anche noi lo ritenessimo non adeguato, rappresenterebbe un investimento significativo dal punto di vista della remunerazione. In merito alla perizia di stima, si precisa che l'advisor che ha prodotto la valutazione di stima è la Banca IMI, Banca del Gruppo Intesa-Sanpaolo, soggetto terzo e, quindi, non interessato alla procedura di gara espletata. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Angeleri. ANGELERI Antonello (Inizio intervento fuori microfono) …fatta dai dirigenti e non proposta fatta con una valutazione di tipo politico, che era quanto noi, in realtà, chiedevamo nell'interpellanza. Il Vicesindaco ci ha risposto tecnicamente, anche con alcuni aspetti che ci possono convincere e che fanno parte di una tutela che l'Amministrazione deve giustamente avere nei confronti di chi ha acquistato il 49% di questa società (che viene detenuta ancora al 51% dal Comune di Torino). Detto questo, devo fare una domanda di tipo politico al Vicesindaco: c'era questa necessità ed urgenza di vendere le farmacie (al di là del fatto che qualcuno avesse messo a Bilancio la loro vendita), in un momento come quello in cui è scoppiata la bolla economica? Secondo punto: l'attesa rispetto all'incasso era realmente quella che noi dichiariamo oggi o dal Comune di Torino ci si aspettava un introito maggiore? Dal momento che la seconda domanda presuppone una risposta affermativa, forse sarebbe stato più utile attendere tempi migliori, visto che la cifra a cui abbiamo venduto il 49%, non solo a detta nostra, ma anche di molte realtà (tra le quali anche alcune realtà sindacali, in alcune dichiarazioni rilasciate, tra l'altro, agli organi di stampa), viene giudicata troppo bassa e, addirittura, secondo queste dichiarazioni, rappresenterebbe molto meno della metà del valore reale delle farmacie in questione. Pongo ancora una domanda. Il Vicesindaco parlava dell'advisor che ha dato una valutazione: chi è l'advisor che ha dato questa valutazione e chi l'ha nominato? Voglio premettere che non ho nulla contro chi ha acquistato le farmacie su questo territorio; è certo che il riferimento principale, privato, delle farmacie comunali che si costituisce in cooperativa e partecipa, come unico concorrente, alla gara per acquistare la parte che manca, e, quindi, completare l'opera per avere il 100% delle farmacie del Comune di Torino - abbia pazienza, Vicesindaco - crea qualche perplessità legittima, anche con tutte le garanzie a cui faceva riferimento: le firme, la risoluzione del contratto, le regole e le clausole. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Le abbiamo ascoltate e sentite; sto chiedendo un'altra cosa, cioè se, in termini di opportunità, questa era un'azione che doveva andare avanti con i tempi e con l'accelerazione che ha avuto. Questi aspetti ci preoccupano, ma non preoccupano solo noi, che abbiamo firmato l'interpellanza, perché, a sentire i diretti interessati e coloro che li rappresentano anche a livello sindacale, è legittimo che, rispetto al futuro delle farmacie comunali, ci sia una certa preoccupazione ed una certa attesa. Ritengo che, in merito a questi aspetti, debba essere data un'ulteriore risposta, perché, altrimenti, non posso ritenermi soddisfatto. Riguardo alle questioni tecniche, ho letto il capitolato. Tra l'altro, Vicesindaco, ne avevamo anche parlato per capire se questa azione potesse essere utile o meno per la Città, ma a livello di Vicesindaco e Consigliere di Opposizione. Vorrei sapere se, da un punto di vista politico, il Vicesindaco giudica questi aspetti, che ho appena sottolineato, corretti come preoccupazione o totalmente privi di fondamento. Qualora fossero totalmente privi di fondamento, chiedo scusa per l'intervento. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Vicesindaco, per una breve replica. DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco) Pensavo che la risposta dovesse necessariamente essere ancorata alle regole, spiegando sia le modalità della procedura sia il modo con la quale si è conclusa con il contratto. Questo, ovviamente, vale per chi fa l'operazione, ma, siccome il sottoscritto è sicuramente pro-tempore, è necessario lasciare un quadro per il successivo pro-tempore, in modo tale che possa gestire la situazione avendo a disposizione una strumentazione che gli consenta di affrontare i problemi che si pongono. Ritengo sia assolutamente giusto avere la preoccupazione sulla prospettiva. Infatti, non per nulla, abbiamo previsto che non ci sia soltanto un'assemblea annuale per i normali bilanci, ma anche un'assemblea che segua l'approvazione del piano industriale e il suo dipanarsi. Questo non perché io non abbia fiducia nel socio privato, ma perché, anche se ne ha la gestione, è giusto verificare quanto viene fatto normalmente. Quindi, non si tratta di una mancanza di fiducia, anzi, sono loro stessi che l'hanno chiesto per poter condividere un tragitto. Inoltre, non penso che loro abbiano fatto questa operazione per non cercare il massimo di possibilità, competitività ed efficienza da parte delle farmacie pubbliche, perché non credo che un socio privato che si mette assieme (anche se sono un certo numero i soggetti che hanno presenza di farmacie all'interno del nostro territorio) avrebbe fatto questa operazione se non fosse alla ricerca anche di un risultato. È necessario collaborare, nel senso che, in questi anni, si dovrà valutare la possibilità di aumentare l'efficienza dell'insieme delle nostre farmacie presenti sul territorio. Credo sia sbagliato fare un processo alle intenzioni; noi, come Pubblico, dobbiamo fare la nostra parte e pretendere che i privati facciano la loro, scommettendo in positivo con loro. Oggi, non c'è alcuna condizione per pensare il contrario. Dal mio punto di vista, non ritengo, invece, giustificabile la questione riguardo al valore. In rapporto al momento che abbiamo attraversato, non è che, se l'avessimo fatta quest'anno, le cose sarebbero andate meglio il prossimo anno. I criteri che sono stati tenuti in considerazione sono con gli stessi del 2001. Dal punto di vista patrimoniale, tenendo puramente conto di quell'aspetto, il nostro Ufficio poteva dare un valore di 15 (questo, prima, non dopo). Su questo, non ho nessuno che possa testimoniare a mio favore, ma credetemi, perché ovviamente l'ho chiesto. Non avrei alcun motivo per dire cose diverse da quelle che sto dicendo; spero che di questo possiate darmene atto. Tenendo conto del livello dei ricavi e dei costi, nel momento in cui l'advisor dà un valore di 9.800.000 Euro e ci vengono offerti 12.000.000 di Euro, da parte nostra non c'era altra possibilità; 2.400.000 Euro li abbiamo tolti per capitalizzare AFC, quindi, in realtà, c'è stato un prezzo adeguato. Sempre riguardo al valore, non ho sentito nulla da parte del sindacato, il quale credo si sia espresso sul valore per altri motivi; avendo un'esperienza in capo sindacale, da questo punto di vista, non mi preoccupo. Non ho sentito nessun ambiente economico dire cose diverse rispetto al valore; anzi, credo che, assieme ai nostri revisori, potremmo fare un calcolo di questo tipo (anche informalmente, senza necessariamente convocarli). Ho provato a sentire opinioni al riguardo anche da parte di altre persone che abbiano quella caratteristica professionale, e devo dire che, oggi, per chi ha i dati in mano, non ho sentito altre osservazioni. Non sono in grado di aggiungere altro, ma questo mi sento di dirlo in assoluta buona fede. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Angeleri, per una breve replica. ANGELERI Antonello Intervengo solo per fare una proposta di tipo operativo. Visto che questa vicenda ha generato alcune perplessità del tutto legittime all'interno di questo Consiglio Comunale (da opposizione a maggioranza, in maniera trasversale), riterrei utile audire gli acquirenti, magari in sede di Commissione. Giusto per dare un'illustrazione al Consiglio Comunale di quanto vorrebbero fare in maniera preventiva, non entrando nel dettaglio (perché fa parte del punto 3 che il Vicesindaco ha appena enunciato, il fatto di elaborare e presentare alla Città un piano programmatico). Però, se in linea di grande massima potesse avvenire un'audizione di questo genere, penso che potrebbe essere utile per tranquillizzare coloro che, in questa sede, hanno manifestato un minimo di preoccupazione, ritengo legittima, non conoscendo forse la realtà nei dettagli. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Trasferisco al Consigliere Angeleri lo stato dell'arte. Durante il Consiglio scorso, abbiamo inviato in Commissione la deliberazione successiva all'evidenza pubblica, oggetto dell'interpellanza. Quindi, nei prossimi giorni, è competenza dei Presidenti che hanno l'incombenza del Bilancio calendarizzare la discussione relativa allo Statuto e patto parasociale. Ora, si può chiedere al Presidente della Commissione competente di invitare in Commissione gli aggiudicatari dell'evidenza pubblica. Sui tempi, non posso certamente obbligare nessuno. La Commissione competente è la I. DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco) (INTERVENTO FUORI MICROFONO). COPPOLA Michele (Vicepresidente) Se il Presidente della Commissione Controllo della Gestione è d'accordo. DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco) (INTERVENTO FUORI MICROFONO). COPPOLA Michele (Vicepresidente) Certo. Credo che possa essere utile un ragionamento tra i Presidenti delle Commissioni competenti, sapendo che la Presidenza del Consiglio Comunale è d'accordo, sentito anche il Vicesindaco... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). L'interpellanza è discussa, ma, come abbiamo detto, ci sarà un approfondimento calendarizzato, in piena autonomia e rispetto del nostro Regolamento, del Presidente della Commissione Controllo della Gestione (Consigliere Angeleri) e del Presidente della I Commissione (Consigliere Cuntrò). |