Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 9 Marzo 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 23
MOZIONE 2009-01138
(MOZIONE N. 25/2009) "CONDIZIONI DI STABILITA' PER I LAVORATORI PRECARI"
Interventi

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Riprendiamo l'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 200901138/02,
presentata in data …, avente per oggetto:
"Condizioni di stabilità per i lavoratori precari"

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Lo Russo. Successivamente, ridarò la parola al Consigliere
Cassano. per continuare il suo intervento.

LO RUSSO Stefano
Esprimo il mio rammarico rispetto alla decisione assunta dal Consigliere Gallo in
relazione all'invito formulato dal Capogruppo Giorgis. Ritenevo fosse un invito
condivisibile nel merito e che, in qualche modo, tagliasse la testa al toro (per usare
una metafora utilizzata dal Consigliere Gallo) a un retropensiero che mi pare alberghi
certamente nei corridoi della Sala Rossa: che i presentatori di questa mozione
abbiano l'esigenza di tutelare una parte e non di tutelare, invece, il complesso dei
lavoratori precari della Città di Torino.
Volevo solo intervenire per esprimere quindi il mio disappunto rispetto al merito
della questione e alla decisione del Consigliere Gallo di non ritirare l'emendamento,
che, invece, ritenevo essere assolutamente pertinente, e ringrazio pubblicamente il
Consigliere Lavolta per avere redatto questa proposta di ordine del giorno (di cui
sono uno dei sottoscrittori) che andremo a discutere e a votare dopo.
Ritengo che il problema della stabilizzazione dei precari sia un problema vero di
questo Paese e della Pubblica Amministrazione; mi avrebbe fatto piacere che il
Consigliere Gallo avesse accettato l'invito, fuori da ogni tipo di provocazione o di
retropensiero, formulato dal Capogruppo Giorgis.
Annuncio pubblicamente il mio voto contrario all'emendamento a firma del
Consigliere Gallo, non tanto perché non lo condivida nel merito, tant'è che sono uno
dei sottoscrittori dell'ordine del giorno immediatamente successivo, quanto piuttosto
per condannare l'atteggiamento del Consigliere in una mancata disponibilità a venire
incontro ad un faticoso lavoro che c'è stato all'interno della Commissione, che ha
anche cesellato, d'accordo con la Giunta, ogni parola di questa singola mozione e
che, in qualche modo, avrebbe dovuto trovare la via preferenziale del voto, senza
invece innescare tutta una polemica che - mi pare di capire - nasconde dei
retropensieri, che credo non debbano essere oggetto di discussione.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Cerutti.

CERUTTI Monica
In dissenso con il Consigliere che mi ha preceduto, vorrei far notare che questo
faticoso lavoro di mediazione è stato fatto tra il Partito Democratico e la minoranza,
e non all'interno di tutta la maggioranza. Questo è sicuramente un dato non positivo.
Credo che questo lavoro di mediazione abbia portato ad un atto che è difficilmente
comprensibile; risulta essere molto ambiguo, se non si conosce il pregresso. Quindi,
proprio perché abbia un suo valore oggettivo, chiaramente appoggio l'emendamento
del Consigliere Gallo, pur sapendo che esistono queste differenze fra ciò che viene
detto in una mozione che "impegna" la Giunta e un ordine del giorno che "invita" il
Governo, ma, in questo caso, l'emendamento a firma del Consigliere Gallo qualifica
l'atto, unendo il livello locale con quello nazionale e trattando il tema della precarietà
nella Pubblica Amministrazione in senso lato.
Non aggiungo le considerazioni già fatte dal Consigliere Gallo. Per il nostro Gruppo,
l'approvazione dell'emendamento diventa vincolante per un voto favorevole a questa
mozione.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Cantore.

CANTORE Daniele
Voteremo questa proposta di mozione. Vorrei, però, ricordare che, se non sbaglio, un
mese fa abbiamo votato una mozione di indirizzo, rispetto all'organizzazione della
macchina comunale e del personale, rivolta all'Assessore competente e al City
Manager. Questa mozione è stata approvata all'unanimità, ma è stata disattesa - non
mi rivolgo a lei - dall'ingegner Vaciago (diciamo le cose come stanno: abbiamo fatto
una Conferenza dei Capigruppo). Allora, sempre per essere chiari, di che cosa
parliamo di nuovo oggi? Parliamo di una mozione che "invita", quindi, acqua fresca!
Ricordo certamente l'impegno dei Consiglieri Angeleri e Carossa rispetto a questa
vicenda; mi fa piacere che ci sia questa prova di intesa tra il Consigliere Goffi e il
Consigliere Olmeo, che leggo come Partito Democratico e UDC. Constato che è una
mozione che non raggiungerà nemmeno l'unanimità; noi la voteremo, perché siamo
convinti nel merito - sono d'accordo con il Consigliere Ravello -. Sappiamo che non
servirà a nulla. Termino, ripetendo che non è servita a nulla una mozione approvata
all'unanimità su competenze del Consiglio Comunale.
Vorrei ricordare che la mozione preparata dal Consigliere Cerutti e dal sottoscritto
sulla riorganizzazione del personale è prevista ai sensi degli articoli nn. 42 e 48 del
Testo Unico sugli Enti Locali, e la Giunta, ma in particolare il City Manager, ha
disatteso questa indicazione. Voteremo questa mozione, perché siamo convinti di
quanto dice; non sarà approvata all'unanimità e so già che fine farà: purtroppo, sarà
di nuova acqua fresca.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Non ho altri Consiglieri iscritti a parlare. La Giunta ha piacere di intervenire; del
resto, la Conferenza dei Capigruppo aveva chiesto espressamente all'Assessore
Borgogno (il quale ha dovuto modificare i suoi impegni) di essere presente. La
parola all'Assessore Borgogno.

BORGOGNO Giuseppe (Assessore)
Credo che, qualora approvata, questa mozione debba essere considerata per ciò che
può essere, ovvero una sollecitazione politica al tavolo in cui trattano la Delegazione
trattante (che non è la Giunta) e le Organizzazioni Sindacali a considerare questo
elemento. In realtà, la Giunta può farsi interprete di una sollecitazione politica, ma
deve essere chiaro che l'ambito della discussione è ristretto alla Delegazione trattante
- di cui la Giunta non fa parte - e alle Organizzazioni Sindacali.
Quindi, un invito, una sollecitazione politica a considerare nel Contratto Integrativo
una situazione non ordinaria: l'istituzione di una nuova figura professionale, che è
cosa diversa da quanto diceva prima il Consigliere Cuntrò. Per istituire una nuova
figura professionale, è necessario un accordo con le Organizzazioni Sindacali; non si
può fare in via unilaterale. Questo l'ho detto in Commissione, e lo ribadisco, perché
voglio che sia molto chiaro. Altrettanto chiaramente voglio dire che la discussione
sul Contratto Integrativo è già ampiamente in corso, lo è soprattutto per quanto
riguarda la parte economica, ma anche per alcuni aspetti normativi che sono
collegati, come abbiamo discusso anche alla Conferenza dei Capigruppo. Al
momento, però, nessuna delle Organizzazioni Sindacali, nelle discussioni sul
Contratto Integrativo fin qui avvenute, ha fatto questo genere di proposta. Questo va
detto. Siccome dev'essere fatto ciò che è scritto qui, se lo si fa sulla base di un
accordo tra la Delegazione trattante, che rappresenta l'Amministrazione, e le
Organizzazioni Sindacali, si sappia che quel problema non è ancora stato posto da
uno degli attori che lo può porre, e cioè le Organizzazioni Sindacali.
Inoltre, come ho detto sempre in Commissione, e voglio che sia chiaro (quindi
chiedo un attimo di attenzione, perché, altrimenti, le discussioni che facciamo in
Commissione poi rimangono sospese nell'aria e, tra qualche settimana, ci dovremo
occupare del Bilancio), noi siamo impegnati in un'azione di riduzione del personale
non perché ci piace, ma perché l'ultima Legge Finanziaria dice che, per stare nel
Patto di Stabilità, deve esserci un certo rapporto tra la spesa generale dell'Ente (che il
Governo dice bisogna ridurre) e le spese del personale. In ragione di ciò, noi stiamo
tentando, nei prossimi tre anni, di ridurre il personale e di riorganizzarlo. Che cosa
significa? Primo: questa sollecitazione politica, una volta eventualmente recepita da
quel tavolo, quindi con l'accordo delle Organizzazioni Sindacali, dovremo capire
come si incrocia con un'azione di riduzione di personale. Voglio essere molto chiaro:
non è che oggi discutiamo di una cosa e, poi, fra qualche settimana, si vota un
Bilancio che ne dice un'altra. Riguardo alla riduzione del personale, delle spese di
personale, della riduzione delle spese generali dell'Ente e degli indirizzi dati agli Enti
locali dal Governo, abbiamo già discusso, non è una novità.
Infine, la riduzione del personale porta a mobilità interna. Mobilità interna significa
selezionare delle priorità. Le priorità che, fino ad ora, abbiamo selezionato sono
quelle relative ai servizi alle persone, quelli che rischiano di andare in crisi: Servizi
sociali, anagrafi, insegnanti di scuole materne. Diversamente, rischiamo di ridurre il
servizio. Quindi, bisogna che tutto questo stia dentro a priorità individuate ed
accettate. Spero che tutto questo sia chiaro, qualunque sia l'atto che stasera deciderà
di assumere il Consiglio Comunale.
Infine, permettetemi di fare due precisazioni. Il tema della stabilizzazione degli
insegnanti di religione non è più scritto in questa mozione perché io speravo di essere
riuscito a spiegare che la stabilizzazione di questi precari, come per gli altri, non è
stata resa possibile dalla Legge (assenza della prova selettiva a monte). Il TAR - non
è che io sia contento di questo, ma è un fatto -, su un ricorso su questo punto, ha dato
ragione all'Amministrazione. Noi abbiamo lavorato due anni per cercare di
stabilizzare tutti coloro che avevano la possibilità di essere stabilizzati, e siamo
l'unico Comune in Italia che ha stabilizzato tutti coloro che avevano tutti i requisiti
richiesti per essere stabilizzati; se mancava qualche requisito, non si poteva fare.
Considero questo un punto di merito politico, quindi - lo dico ancora una volta e
spero di non doverlo ripetere mai più - non abbiamo fatto discriminazioni! Poi,
riferirà l'Assessore Saragnese sulla questione che riguarda l'indagine fatta nelle altre
città. A me risulta che, qualora si potesse e si decidesse di fare ciò che viene richiesto
(non è soltanto nel potere della Giunta, ma, come ho detto prima, è necessario
l'accordo con le Organizzazioni Sindacali e la Delegazione trattante), noi saremmo la
prima città italiana che lo fa. Non è vero che ci sono altri precedenti in Italia.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Per gli insegnanti di religione cattolica
delle scuole materne non ce ne sono. Ma poi dirà l'Assessore Saragnese.
Infine, spero che sia accantonato l'argomento della stabilizzazione per dire che,
qualora tutto questo dovesse andare avanti, dovrebbe avvenire attraverso una
selezione pubblica, che ha dei criteri, e non attraverso un automatismo. Noi, oggi,
non abbiamo potuto stabilizzare, perché la Legge non ce lo consentiva, ma
garantiamo la continuità, ovviamente, del servizio (ci mancherebbe soltanto che non
lo garantissimo), ma anche la continuità di chi lo svolge. Nelle condizioni attuali, chi
può non garantire quella continuità non siamo noi, ma la Curia, che segnala i nomi e
tutti gli anni, volendo, può segnalarne di diversi. Questo soltanto per portare altri
elementi di conoscenza ad una discussione che, in questi due anni, è stata -
perdonatemi - talvolta piuttosto disordinata e anche con alcune inesattezze, perché,
anziché far prevalere la questione pratica, concreta, gli elementi relativi alle norme, a
ciò che si può e non si può fare, talvolta hanno preso un po' troppo spazio elementi -
uso una parola un po' desueta - "ideologici", che non era proprio il caso di
introdurre.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola all'Assessore Saragnese.

SARAGNESE Luigi (Assessore)
L'Assessore Borgogno ha già indicato le linee generali di una posizione che abbiamo
costruito nel corso del tempo e che abbiamo ribadito in tutte le sedi. Voglio
ricordare, siccome è stato utilizzato di nuovo l'argomento della discriminazione, che
questa discriminazione non c'è mai stata. Il Comune di Torino non discrimina alcuna
persona, ma applica le leggi e applica gli accordi fra lo Stato Italiano e la Conferenza
Episcopale Italiana; anzi, siamo una delle poche Città, o forse l'unica, che stipula
contratti di insegnamento della religione cattolica che abbiano una durata completa di
12 mesi. In altre città questo non avviene, ed è bene sottolinearlo, perché magari noi
fossimo nella condizione di assicurare a tutti i lavoratori a tempo determinato della
nostra Città o del nostro Paese la stessa continuità di lavoro, magari! Non siamo
assolutamente in questa condizione!
Riguardo alla questione dei Comuni che, secondo il Consigliere Goffi, avrebbero
fatto deliberazioni per stabilizzare gli insegnanti di religione cattolica. Ebbene, la
documentazione che ci è stata fornita conferma, in realtà, esattamente quello che
abbiamo sempre detto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Assessore Saragnese, mi perdoni se la interrompo. Consiglieri, per cortesia, abbiamo
chiesto alla Giunta di essere presente stasera per il dibattito in corso. Prego,
Assessore.

SARAGNESE Luigi (Assessore)
Infatti, per quanto riguarda Palermo (intanto, preciso che non si tratta del Comune di
Palermo, ma della Provincia), la deliberazione riguarda l'assunzione in ruolo di
insegnanti di religione cattolica di una scuola superiore. Lo stesso avviene per il
Comune di Genova: un insegnante di un istituto civico superiore. Per il Comune di
Bologna: un insegnante per un istituto civico superiore. Il Comune di Palermo, che
ha 95 sezioni di scuola materna comunale, non ha alcun insegnante di religione
cattolica.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Assessore Saragnese, pazienti un attimo. Consiglieri, per cortesia!

SARAGNESE Luigi (Assessore)
Nel Comune di Palermo (95 sezioni di scuola materna comunale), l'insegnamento
della religione cattolica è effettuata dagli insegnanti di ruolo di sezione; non c'è
nessun personale esterno. Lo stesso vale per il Comune di Genova, che ha 19
insegnanti di religione cattolica a tempo determinato, che hanno un orario di lavoro
da 14 a 20 ore settimanali, senza nessuna stabilizzazione. Lo stesso per il Comune di
Bologna, che ha 28 insegnanti di religione cattolica con incarico annuale da ottobre a
giugno. Ripeto, a Torino l'incarico va da settembre ad agosto (12 mesi completi).
Nessun insegnante di religione cattolica è stato stabilizzato. Infine, il Comune di
Milano, due settimane fa, 45 insegnanti di religione cattolica a tempo determinato!

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Abbiamo terminato il dibattito sulla proposta di mozione. Vi chiedo un attimo di
attenzione, perché prima porrò in votazione l'emendamento a firma del Consigliere
Gallo Domenico, che non è stato ritirato. Successivamente, si voterà la proposta di
mozione o come è stata presentata o, evidentemente, come è stata modificata.
Non essendoci altre richieste di intervento pongo in votazione l'emendamento n. 1:
Presenti 38, astenuti 11, favorevoli 5, contrari 22.
L'emendamento è respinto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Pongo in votazione la proposta di mozione:
Presenti 41, favorevoli 27, astenuti 10, contrari 4.
La proposta di mozione è approvata.
Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)