Interventi |
COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo all'esame della proposta di mozione n. mecc. 200901138/02, presentata dai Consiglieri Olmeo, Angeleri e Goffi in data 5 marzo 2009, avente per oggetto: "Condizioni di stabilità per i lavoratori precari". COPPOLA Michele (Vicepresidente) Questa proposta di mozione la trovate direttamente in Aula, ex articolo 93 del Regolamento del Consiglio Comunale. È stato presentato un emendamento dal Consigliere Gallo Domenico alle ore 17.00, quindi oltre il termine previsto, ma, in qualità di Vicepresidente, ho ritenuto di accoglierlo ugualmente. Infatti, il Presidente ha la facoltà di accogliere gli emendamenti anche quando sono presentati oltre il termine fissato e lo abbiamo sempre fatto per gli emendamenti di merito, seppure presentati dopo l'orario stabilito. La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Olmeo. OLMEO Gavino Redento La durata dell'illustrazione della mozione sarà inversamente proporzionale alla durata delle discussioni avvenute in Commissione su questo tema. Il problema è arcinoto a tutti i Consiglieri: all'interno dell'Amministrazione Comunale vi è una serie considerevole di persone che, finalmente, ha ottenuto la stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro precario. Nessun'altra grande città italiana ha operato (né in percentuale, né in numeri assoluti) con tanta attenzione nei confronti dei lavoratori precari come ha fatto questa seconda "Amministrazione Chiamparino". Purtroppo, per una serie di intoppi burocratici (infatti, la Legge materialmente non lo consentiva), all'interno dell'Amministrazione vi sono lavoratori e lavoratrici che, pur essendo impiegati in termini continuativi da vari anni, non hanno ancora ottenuto la stabilizzazione del loro posto di lavoro, perché in alcune di queste situazioni non esistono le figure professionali idonee. Attraverso questa proposta di mozione, che fonde due proposte di mozione precedenti (oggetto di notevole discussione all'interno delle competenti Commissioni), chiediamo alla Giunta di fare estrema attenzione nel rispondere positivamente, ove possibile e consentito dalla Legge, alle eventuali richieste che dovessero porsi in sede di contratto integrativo aziendale per la nascita di nuove figure professionali che consentano di dare stabilità a quei lavoratori e a quelle lavoratrici che, già da molti anni, lavorano all'interno della nostra Amministrazione. Vorrei terminare il mio intervento ringraziando sia i Colleghi che hanno fattivamente lavorato alla stesura del testo finale, sia il Presidente della Commissione, Consigliere Cuntrò. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Angeleri. ANGELERI Antonello Vorrei intervenire brevemente per sottolineare il lavoro svolto dal Consiglio Comunale. Lo dico con estrema sincerità: è il frutto di una mediazione, rispetto ad un impegno e alla presentazione di altre interpellanze e discussioni che si sono tenute in Consiglio Comunale e in Commissione, grazie anche all'atteggiamento della minoranza - e quando parlo di minoranza mi riferisco a tutti i Consiglieri della minoranza -, perché questa vicenda è stata oggetto, un anno e mezzo fa, di un'interpellanza generale, discussa in questa sede e, più volte, in Commissione, che ha comportato anche un'audizione dei Sindacati. Da una parte, comprendo che vi sia stato un passo avanti positivo nell'ammettere che in questo Comune, da molti anni, alcuni lavoratori erano considerati diversamente rispetto al trattamento ricevuto a livello nazionale. In questa sintetica proposta di mozione richiamiamo la Giunta a volersene occupare, perché, per quel che ci riguarda, ci sono anche i precari, come, ad esempio, gli insegnanti di religione (anche se non vengono richiamati in questo documento); soprattutto per quanto riguarda questa realtà che, da anni, vive in un rapporto alternato con la Pubblica Amministrazione, vogliamo che si arrivi ad una soluzione positiva. L'approvazione di questa proposta di mozione da parte del Consiglio Comunale (a questo punto, mi auguro, viste le firme, all'unanimità o, comunque, a stragrande maggioranza) è una risposta non solo dovuta nei confronti dei precari, ma rappresenta un momento di correttezza istituzionale nei confronti di chi presta il proprio servizio, ormai, da anni all'interno di questa realtà e di questo Comune. Ovviamente, avrei preteso qualcosa in più, perché nel dispositivo c'è un "invita" e con il Consigliere Carossa avremmo preferito un impegno maggiore. Se questo è il frutto e c'è la possibilità di poter lavorare e conquistare quanto richiesto, da anni, in modo vano da questi dipendenti, ritengo che sia un'ottima partenza per iniziare una discussione, che, all'interno di questo Comune, qualcuno non ha mai voluto cominciare. Se questa proposta di mozione può sbloccare la situazione, ben venga! COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Goffi. GOFFI Alberto Intervengo esclusivamente per fare alcune precisazioni, anche nei confronti dell'Assessore, come ho già fatto in sede di Conferenza dei Capigruppo, perché il tema della stabilizzazione dei precari dovrebbe essere argomento sentito da tutte le parti politiche. Il mio intervento non è per ripetere quanto già detto dagli altri Colleghi, ma per precisare ulteriormente quanto dichiarato in sede di Commissione dall'Assessore Saragnese. In riferimento a questo argomento, sono stati presentati tre ordini del giorno, un'interpellanza e una richiesta di comunicazioni da parte di tutti i Gruppi politici; c'è, quindi, una volontà politica molto chiara e seria affinché su questo tema non si faccia il gioco delle tre carte, ma si persegua l'obiettivo della stabilizzazione dei posti di lavoro. Vorrei far presente all'Assessore Borgogno (anche perché durante una Conferenza dei Capigruppo se n'era parlato) che sono giunte alcune lettere a lui rivolte - non so se risultino al Protocollo del Comune, ma le posso allegare e vorrei che questo fatto rimanesse a verbale - per la stabilizzazione di questi precari; contrariamente a quanto sostenuto in Commissione dall'Assessore Saragnese, anche altri Comuni hanno proceduto alle stabilizzazioni. Ho recuperato una copia delle deliberazioni (le allego e le produco, oggi, in sede di discussione) della Provincia di Palermo, del Comune di Bologna e del Comune di Genova. Dopodiché possiamo approfondire ulteriormente questo tema, ma quanto affermato dall'Assessore Saragnese in sede di Commissione non è esatto. Detto questo, vorrei intervenire nei confronti del Presidente Cuntrò per fare una precisazione, ricollegandomi a quanto detto in apertura: su questo argomento sono state presentate tre mozioni e due interpellanze molto diverse; con uno spirito costruttivo abbiamo trovato - in particolare per chi, oggi, ci ascolta e rischia il proprio posto di lavoro - una mediazione difficile. Il fatto che, oggi, sia stato presentato un emendamento aggiuntivo ed integrativo a questa mozione (che posso anche condividere nel merito), significa che non è stato rispettato il patto per cui non si sarebbero dovuti presentare degli emendamenti su questo argomento, proprio per consentire agevolmente l'approvazione di questa mozione. Perché anche io avrei voluto definire ulteriormente, attraverso degli emendamenti, questa proposta di mozione, ma ho rinunciato per spirito costruttivo. Chiedo al Consigliere Gallo Domenico di ritirare questo emendamento, pur condividendone lo spirito ed il merito, perché, francamente, noi abbiamo rispettato il principio generale e non vorremmo aprire un'ulteriore fase di discussione, che non era prevista. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Carossa. CAROSSA Mario Il Consigliere Angeleri ha già spiegato la posizione del mio partito a proposito di questa proposta di mozione. In Commissione avevo dichiarato che avrei presentato degli emendamenti, ma, poi, ho rinunciato, proprio perché c'è stato un grande lavoro di mediazione (come ha già detto il Consigliere Goffi) tra alcuni Consiglieri di diversi Gruppi ed il Presidente della Commissione. Sicuramente, Vicepresidente, avrei preferito - e lo ribadisco in Aula - che la proposta di mozione prevedesse un "impegna" al posto dell'"invita" e avrei eliminato tutta la parte in cui si invita "…a prendere in seria considerazione, nel confronto con le Organizzazioni Sindacali per il prossimo CIA…". Proprio perché vorrei arrivare ad un voto il più possibile condiviso, al pari del Consigliere Goffi, non ho ritenuto di presentare alcun emendamento. Mi sembrava di aver capito, nel corso dell'ultima riunione di Commissione, che l'intenzione fosse quella di votare la proposta di mozione così come era stata presentata nell'ultimo incontro, per cui, responsabilmente, non ho presentato emendamenti. Spero ed auspico che questa proposta di mozione venga votata da tutti i Consiglieri che siedono in Sala Rossa e chiedo che non rimanga solo una dichiarazione di intenti; parlando molto chiaramente, non vorrei che rimanesse una mozione che è stata approvata e che, poi, muore lì. Questo provvedimento deve impegnare seriamente il Sindaco e la Giunta, anche se è riportato un semplice "invita", affinché questi dipendenti, al momento precari, vengano stabilizzati al pari di tanti altri che, negli ultimi due anni, lo sono stati e di questo devo ringraziare l'Assessore Borgogno. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Gallo Domenico. GALLO Domenico Vorrei intervenire, perché ho seguito il dibattito che si è svolto in sede di Commissione. Vorrei precisare che non ho fatto accordi con nessuno, nel senso che, se c'è stata una sorta di alleanza su questo problema (assolutamente legittima), io, però, sono rimasto fuori da quell'alleanza. Così come ho fatto in Commissione, intervengo per dire che cosa penso sulla vicenda. Per principio, sono contrario alla precarizzazione del mondo del lavoro e, quindi, a tutte quelle forme di precarietà che non consentono alle persone di poter condurre una vita normale. Su questo argomento, credo di avere condotto, in questi anni (come sa bene l'Assessore Borgogno e gli Assessori precedenti), delle "lotte", tra virgolette, affinché tutti i lavoratori precari presenti in questo Comune venissero stabilizzati. Ciò è avvenuto, merito di questa Amministrazione e degli Assessori al Lavoro ed al Personale che hanno condiviso quella linea. Il Governo Prodi, varando una Legge, aveva previsto una premessa normativa che consentiva a tutti i lavoratori che avessero prestato servizio tre anni negli ultimi cinque anni di essere stabilizzati. In base a quella Legge, il Comune di Torino ha stabilizzato una quantità consistente di lavoratori ed ha dato una continuità a quell'azione. A mio parere, quella continuità deve essere perseguita! È necessario mantenere alta l'attenzione su questo problema e bisogna essere onesti dal punto di vista intellettuale. Con l'emendamento che ho presentato ho voluto dare più serietà a questo atto amministrativo, perché, altrimenti, promettiamo qualcosa che non è possibile realizzare! L'emendamento chiede che il Governo nazionale non vari il decreto attraverso il quale stanno per essere allontanati dal posto di lavoro 400 mila lavoratori della Pubblica Amministrazione. Questo è il dato. Il Governo nazionale non deve varare il decreto e gli Enti Locali devono stabilizzare i lavoratori precari, tra cui anche i 31 insegnanti di religione, perché io non mi scandalizzo, Consigliere Olmeo, sono lavoratori come tutti gli altri, al di là delle vicende storiche, sulle quali si innescano polemiche; non ci sono lavoratori di serie A o lavoratori di serie B, tutti i lavoratori meritano di essere stabilizzati! Condivido questa linea fino in fondo! Vorrei che mi metteste nelle condizioni di poter votare questa mozione, approvando l'emendamento che ho proposto, perché dà serietà a questo provvedimento. In questo modo, si invia un messaggio a tutti questi lavoratori, assicurandogli che ci impegneremo per stabilizzare il loro posto di lavoro, ma è necessario che il Governo nazionale dia un segnale rispetto a quello che significa, oggi, la precarizzazione del mondo del lavoro, che è inaccettabile! Partiamo da questo episodio, per continuare l'azione che ha caratterizzato la vita amministrativa di questo Comune. Il mio invito è di approvare l'emendamento che ho presentato, altrimenti dovrò astenermi sulla proposta di mozione e mi auguro sinceramente di non doverlo fare! COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Giorgis. GIORGIS Andrea Vorrei avanzare una proposta, naturalmente se lei e gli altri Consiglieri sono d'accordo. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Le sue proposte ultimamente non mi trovano molto d'accordo. Vediamo se riuscirà ad innovare la tendenza. GIORGIS Andrea Se gliele riferisco direttamente, e non per mezzo di qualche ambasciatore, scoprirà che le mie proposte non sono così terribili. Tutti sappiamo come è nata questa proposta di mozione, le discussioni che sono avvenute in Commissione e come si è raggiunto, alla fine, un punto di mediazione che tiene conto di tante esigenze. Originariamente, c'erano due testi diversi e non nascondiamo che la questione presenta dei profili di procedura anche abbastanza complessi, perché si deve tenere conto del rapporto tra la Giunta e il Consiglio e tra il Consiglio e le parti sociali. Quindi, secondo me, questa mozione rappresenta un buon tentativo di corrispondere ad un'esigenza politica di fondo e, al contempo, ad un bisogno di separazione che deve essere considerato allo stesso modo. Il Consigliere Gallo Domenico pone una questione di principio che è rivolta al Governo nazionale. Se il Presidente è disponibile e se il Consigliere Gallo Domenico è d'accordo, chiederei di trasferire questo emendamento all'ordine del giorno che voteremo successivamente, perché riguarda proprio il tema posto dal Consigliere Gallo, cioè la precarizzazione a livello nazionale. Altrimenti, i destinatari di questo documento sarebbero diversi; infatti, il testo della proposta di mozione è riferito alla Giunta e, attraverso l'emendamento, introduciamo una parte che riguarda il Governo, per cui, giustamente, una parte dell'opposizione rimane un po' dubbiosa. Se il Presidente accoglie questa proposta e se il Consigliere Gallo Domenico è disponibile, trasferirei questo emendamento all'ordine del giorno, in maniera tale che sia coerente con il destinatario, in quanto l'emendamento non è rivolto alla Giunta, ma al Governo nazionale. Credo che il primo firmatario dell'ordine del giorno, Consigliere Lavolta, non possa che accogliere con soddisfazione questa integrazione e noi potremo procedere. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Relativamente alla proposta del Consigliere Giorgis, per evitare, poi, un altro ricorso al Tribunale Amministrativo, eventualmente posso manifestare, sin da subito, la mia disponibilità ad accogliere oltre il termine previsto una proposta di emendamento formulata dal Consigliere Gallo, o da chiunque altro, alla proposta di ordine del giorno. Non posso, però, accogliere la richiesta del passaggio da una mozione ad un ordine del giorno di un emendamento. Qualora un Consigliere, durante la discussione sull'ordine del giorno, presentasse un emendamento anche verbale al documento, il Presidente sarebbe disponibile ad accoglierlo. Detto questo, è il Consigliere Gallo Domenico che deve decidere se ritirare questo emendamento. La parola al Consigliere Lo Russo. LO RUSSO Stefano Chiedo scusa, ma ritengo che l'assenza di una risposta rispetto al quesito che lei ha appena posto renda più complicata la discussione di merito successiva, perché non si comprende come procedere. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Io posso soltanto ribadire il mio invito al Consigliere Gallo Domenico, ma non sono nella condizione di pretendere che intervenga. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). La parola al Consigliere Gallo Domenico. GALLO Domenico Allora, tagliamo la testa al toro! Dopo il derby, la ritagliamo. Purtroppo, devo rispedire al mittente la proposta, perché sono due atti diversi. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Consiglieri, per cortesia! Non si può chiedere al Consigliere Gallo di intervenire e poi ignorarlo mentre parla! Consigliere Cuntrò! GALLO Domenico Siccome non sono un democristiano, non posso condividere l'atteggiamento e la proposta del Consigliere Giorgis, che ringrazio per il garbo con il quale si è rivolto. Sono due atti diversi. Voterò sicuramente la proposta di ordine del giorno riguardante l'occupazione, perché la condivido, ma sono due atti separati. Qui, siamo ad un atto specifico, la cui applicazione dipende da quanto è scritto nell'emendamento. È un ragionamento semplice. Credo che questi lavoratori non debbano essere presi in giro; dico con molta chiarezza che a questi lavoratori bisogna dire la verità, cioè che, in questo momento, non ci sono le condizioni legislative, di diritto, per poterli stabilizzare. Se non si rimuove quella causa, non dico che i Consiglieri Carossa, Goffi e Olmeo (primo firmatario) stiano prendendo in giro quei lavoratori, ma che non dicano esattamente come stanno le cose. Io ho voluto dare concretezza ad un atto, con l'auspicio che veramente si possa andare in quella direzione. Credo che mi debbano ringraziare per quell'emendamento, come credo mi debbano ringraziare anche i lavoratori, dal mio punto di vista. Quindi, per questo motivo, non ritiro l'emendamento. Il trasferimento dell'emendamento dalla mozione alla proposta di ordine del giorno francamente non è utile e sminuirebbe la mia dignità. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Ringrazio il Consigliere Domenico Gallo per aver accettato l'invito ad intervenire nuovamente. La parola al Consigliere Giorgis. GIORGIS Andrea Ci tengo solo a dire che la mia proposta non era un'astuzia per depotenziare il significato della mozione; era naturalmente un modo per rispettare un accordo, non lo nego. L'ho detto a verbale e lo ripeto: era per rispettare un accordo. In secondo luogo, anche se può sembrare l'ultima delle questioni importanti, era per rispettare il principio secondo il quale le manifestazioni di volontà rivolte al Governo si presentano sotto forma di proposte di ordine del giorno, e le manifestazioni di volontà rivolte alla Giunta sotto forma di proposte di mozione. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Il Consigliere Giorgis è intervenuto per fatto personale, per esplicitare meglio il proprio punto di vista. Finalmente do la parola al Consigliere Cuntrò, al quale vanno le mie sentite scuse. CUNTRÒ Gioacchino Alcuni mesi fa, in Commissione, è stata avviata la discussione sulla questione, sull'onda dell'azione che l'Assessore Borgogno ha fatto per conto dell'Amministrazione, comunicandoci in Aula che il Comune di Torino, nel rispetto della legge e nel rispetto dei regolamenti, ha stabilizzato un numero più elevato di precari rispetto agli altri comuni. Ho la convinzione che la stabilizzazione di questi lavoratori non sia avvenuta non perché si sia fatta una scelta ed una discriminazione rispetto agli altri che sono stati stabilizzati, ma bensì sulla base della mancanza di un presupposto importante e necessario - questo si è capito dalla discussione che abbiamo avuto -, che era quello della necessità che, all'interno del Contratto Integrativo Aziendale (quindi, del Regolamento del Personale), ci fosse la figura professionale di riferimento. Non ho dubbi che sia così; chiunque dica il contrario penso che metta in cattiva luce la propria onorabilità nel fare questa affermazione, perché si mettono in discussione le regole e i contratti e si prendono in giro le lavoratrici e i lavoratori. Penso che nessuno di noi voglia questo, e nessuno nella discussione in Commissione è arrivato a ciò; la discussione è servita a capire dove stesse il problema e come fosse possibile superarlo. Il Consiglio Comunale, nell'ambito della discussione in Commissione, ha cercato di comprendere quale potessero essere il modo e lo strumento legale, regolamentare e contrattuale per risolvere questo problema. Le nostre prerogative ci portano ad un'azione, che è quella della mozione, nell'ambito del ruolo di indirizzo che ha il Consiglio Comunale. Sicuramente, noi non potevamo e non possiamo - per quanto mi riguarda, ma penso sia condiviso anche dagli altri Consiglieri - condizionare una trattativa fra le parti sociali, cioè fra il Comune e le Organizzazioni Sindacali. Potevamo fare solo ciò che abbiamo fatto, cioè una mozione che riportasse a verità e alla possibilità di esercitare il nostro ruolo, che è quello di invitare la Giunta (perché è suo compito) ad affrontare questo problema e, nel momento in cui si discute nell'ambito del rinnovo del Contratto Integrativo, ad impegnarsi per quanto le compete, affinché le figure professionali, che, oggi, non hanno avuto modo di essere stabilizzate, possano trovare soluzione. Questo abbiamo fatto, e penso che sia l'unico atto che il Consiglio Comunale fa, perché ogni altro atto che venga dichiarato a verbale, nel nostro discutere e nel nostro affermare, rischia di essere interpretato e di creare false illusioni a questi lavoratori. Da quanto ha detto l'Assessore Saragnese in Commissione, mi è sembrato di capire che questi lavoratori non abbiano a rischio il posto di lavoro, cioè, pur non avendo la stabilità del posto di lavoro, c'è però una continuità nel tempo, perché questo rapporto fra il Comune, la Curia e gli insegnanti di religione passa attraverso un processo di accordo esistente. Quindi, ho provato a riportare un po' di chiarezza, almeno a me stesso, perché ci siamo impegnati per trovare una sintesi (che, secondo me, i Consiglieri non devono vivere come un compromesso, perché questa parola suona male) e per identificare il modo e la forma più corretta che riportasse ad una volontà del Consiglio Comunale di trovare, in qualche modo, le condizioni per aiutare a risolvere questo problema. Concordo con quanto ha detto il Consigliere Gallo; d'altronde, come lui sa, negli anni scorsi, abbiamo lavorato per la stabilizzazione di altre lavoratrici e altri lavoratori nel Comune. So benissimo che l'azione che sta intraprendendo il Governo può inficiare ciò che potremmo fare con questa mozione, perché, da quanto si legge dai giornali riguardo a ciò che intende fare il Ministro Brunetta, se venisse fatto un Decreto Legge o una Legge che stabilisse, appunto, quanto abbiamo letto, verrebbe sostanzialmente annullato quello che abbiamo fatto. Allora, invito il Consigliere Gallo a fare uno sforzo. La nostra azione è quella che abbiamo cercato di fare nel passato, cioè vedere se ci sono le condizioni per stabilizzare questi lavoratori e queste lavoratrici; ma se noi la leghiamo in modo condizionato ad un giudizio che diamo all'azione che il Governo sta facendo oggi sul precariato in generale (perché tutti siamo preoccupati del fatto che un'azione di un certo tipo possa creare una situazione di occupazione rilevante e disastrosa), ma, legandola a questa mozione, rischiamo di dare un giudizio che condiziona gli sforzi che noi stiamo cercando, indipendentemente dal valore che diamo all'azione del Governo, che io ritengo negativa, rispetto alla mozione. Quindi, l'invito che faccio è quello di ritirare l'emendamento e fare un'azione forte. È qui che i Colleghi in quest'Aula, fra poco, dovranno dimostrare che, rispetto all'azione del Governo, condividono con noi la mozione, perché quell'azione inficerebbe ciò che noi, tutti insieme, voteremmo con questa mozione. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Ravello. RAVELLO Roberto Sergio Per combinazione, questo pomeriggio, chiacchierando con il Consigliere Cantore, ricordavo come, per educazione e per formazione politica, sia stato abituato fino a poco tempo fa (almeno fino a quando il quadro politico non ha assunto una deriva particolarmente rivoluzionaria) a vedere il mondo in due colori: nel bianco e nel nero (risparmiatevi le battute, che sarebbero persino banali!). Oggi, mi rendo conto che, soprattutto in politica, tra il bianco e il nero vi sono diverse sfumature di grigio, che cercherò di tenere in considerazione. Per cui, a chi mi ricorda che questo documento è frutto di una mediazione, non posso non riconoscere lo sforzo per cercare di arrivare ad un punto di contatto tra ciò che è nero e ciò che è bianco (sempre che un punto di contatto possa esserci). Però, nonostante gli sforzi, non posso non considerare che le parole hanno un peso: se devo invitare l'Assessore Borgogno a fare qualcosa, lo invito a prendere con me un caffè, e se devo invitare il Sindaco a fare qualcosa, lo invito a bere con me uno spritz. Ma io, come Consigliere Comunale, nei confronti della Giunta e del Sindaco, pretendo un impegno! Io invito un amico a fare qualcosa, ma un Consigliere Comunale, sulla Giunta e sul Sindaco determina un impegno! Un invito può essere troppo facilmente disatteso (in politica ancora di più), per cui dico già subito che voterò comunque la proposta (pur aspettandomi un emendamento al riguardo), frutto di un'attenta mediazione, ma ben convinto che questa proposta, con molta probabilità (da qualche intervento precedente lo si è capito), non sarà altro che acqua fresca nei confronti di un problema che abbiamo segnalato attraverso atti, mozioni, ordini del giorno, interpellanze e richieste di comunicazioni al Sindaco. Non prendiamoci in giro, ma soprattutto non prendiamo in giro chi, tra virgolette, "pende dalle nostre labbra", e non nascondiamoci dietro ad un dito (com'è solito dire il Sindaco ultimamente), negando la realtà di un fatto che è indiscutibile: una mozione è già un atto che, da parte della Giunta (peraltro, non solo della Giunta: l'ha dimostrato di recente anche il Direttore Generale, l'ingegner Cesare Vaciago), già di per sé può essere facilmente disatteso! Lo è ancora di più quando una mozione non "impegna", ma "invita"! Allora, se si vuole difendere il lavoro, lo si faccia almeno con parole chiare e inequivocabili, e chiamando le cose con il loro nome! Caro Consigliere Cuntrò (che ora non vedo in Aula), forse avrà ragione lei quando dice che il Consiglio Comunale non può condizionare l'operato della Giunta, ma il Consiglio Comunale può - e questo sta nel suo mandato - determinare la linea di indirizzo politico che la Giunta assume nei confronti anche di un rapporto con le Organizzazioni Sindacali, altrimenti, mi chiedo: che cosa ci stiamo a fare qui dentro? In ultima istanza, aggiungo solo una considerazione rispetto a quello che altro non è che un deliberato atto provocatorio... COPPOLA Michele (Vicepresidente) Mi perdoni, Consigliere Ravello. Consiglieri, per cortesia! Consigliere Gallo, la prego. RAVELLO Roberto Sergio Ci mancherebbe; tanto parlavo a lei, Consigliere Gallo. Che cos'è questo emendamento, se non un atto provocatorio? Che cos'è questo emendamento, se non una dichiarazione di guerra? Mi permetto di invitare lei e il Capogruppo del Partito Democratico magari a parlarvi un attimo prima di entrare in Consiglio Comunale, evitando così di trasmettere le vostre intenzioni attraverso emendamenti, richieste di modifica, di integrazione o altro. Fateci un servizio, fateci una cortesia! Siete nella stessa maggioranza, ogni tanto datevi un colpo di telefono e risparmiateci un teatrino squallido, dove voi ci portate di fronte a questioni di vitale importanza nei confronti della comunità torinese! Risparmiateci un teatrino che diventa persino ridicolo! (INTERVENTO FUORI MICROFONO). A me piacerebbe parlare con Berlusconi, ma credo che abbia molto altro da fare, piuttosto che ascoltare le mie sollecitazioni. Però, mi scusi, Consigliere Gallo, io vorrei solo chiederle… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Per cortesia, potete farlo tacere un momento? Non riesco a parlare. È una mosca! COPPOLA Michele (Vicepresidente) Consiglieri, per cortesia! Fino adesso, abbiamo consentito a tutti di intervenire nel pieno silenzio dell'Aula. RAVELLO Roberto Sergio Presidente, se avessi la coda lo scaccerei come fanno i bovini! È fastidioso, abbia pazienza! COPPOLA Michele (Vicepresidente) Consigliere Ravello, per favore, prosegua nel suo intervento. RAVELLO Roberto Sergio Mi chiedo un'ultima cosa, e vorrei che qualcuno mi rispondesse. Come si può chiedere al Governo di non varare un atto che non è nemmeno ancora stato presentato? Allora, un qualunque atto amministrativo, legislativo, può essere varato solo nel momento successivo rispetto a quando viene presentato. Questo è un processo alle intenzioni ed è chiaramente un trabocchetto - Consigliere Gallo, evitiamo anche qui di nasconderci dalla verità - un atto teso a bloccare un provvedimento per andare a risolvere una situazione che - nessuno oggi l'ha ancora detto - altro non è che una situazione di discriminazione nei confronti di un certo tipo di lavoratori della nostra Città. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Cassano. CASSANO Luca Parto dalla proposta del Consigliere Giorgis (che evidentemente non era un'astuzia). Proprio per questo, immagino che la volontà del Capogruppo Gallo fosse quella di chiedere al Sindaco, nella sua veste di Vicepresidente dell'ANCI, di intervenire presso il Governo Nazionale, affinché non venisse varato il Decreto Legge del Ministro Brunetta. Rispetto alla richiesta del Consigliere Ravello, è evidente che c'è di mezzo la possibilità per 400 mila lavoratori di vedere a rischio il proprio posto di lavoro; tra questi, anche lavoratori della Pubblica Amministrazione. Da parte nostra, c'è la massima attenzione per i lavoratori precari e la loro sorte. Avremmo voluto la stessa determinazione nei confronti dei lavoratori che al momento sono... Scusate, ho un piccolo calo di pressione. |