Cittą di Torino

Consiglio Comunale

Cittą di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 9 Marzo 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 18
MOZIONE 2008-05957
(MOZIONE N. 23/2009) "DOTAZIONI TECNOLOGICHE PER IL CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE E "EDUCAZIONE CIVICA" ALLA SOSTA RISPETTOSA PER GLI AUTOMOBILISTI IN CITTA'"
Interventi

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 200805957/02,
presentata in data 22 settembre 2008, avente per oggetto:
"Dotazioni tecnologiche per il Corpo di Polizia Municipale e 'educazione civica'
alla sosta rispettosa per gli automobilisti in Città"

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Salinas.

SALINAS Francesco
Intervengo per richiamare la discussione avvenuta in Commissione. Con questa
mozione chiediamo l'adozione, in via sperimentale, di sistemi tecnologici portatili o
di bordo per la rilevazione delle targhe delle autovetture, al fine di prevenire e
contenere il fenomeno della sosta, in particolare in doppia fila e lungo la linea di
mezzeria. Questa mozione ha un duplice scopo: in primo luogo, prevenire un
fenomeno che è in chiara violazione del Codice della Strada ed, in secondo luogo,
incrementare, secondo le linee già praticate con merito e successo
dall'Amministrazione, le condizioni di sicurezza dei Vigili Urbani durante lo
svolgimento del loro lavoro.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Ventriglia.

VENTRIGLIA Ferdinando
In altre circostanze, avremmo votato, se possibile, con due mani e due pulsanti (se
fosse consentito dal Presidente Fini, in attesa di prendere anche a noi le impronte) a
favore di questa proposta di mozione.
Ci lasciano perplessi, però, l'attenzione e la prospettiva di questo provvedimento: i
Vigili Urbani, oggi, non sono in grado di rilevare se una macchina sia rubata da un
rapinatore o uno stupratore. Come abbiamo potuto constatare con l'Assessore
Borgogno (e non per colpa dei Vigili Urbani o di questa Amministrazione), le polizie
locali vengono considerate in un certo modo e non possono accedere alla banca dati
del Ministero degli Interni, attraverso la quale si può sapere subito se una macchina è
rubata e chi è un fermato. Oggi, com'è noto, se i Vigili Urbani di Torino fermano su
Strada del Drosso, all'imbocco dell'autostrada, una macchina ed il conducente
afferma di essere residente a Beinasco (quindi, venti metri più in là), i Vigili devono
poter contare su un collega di Beinasco che, in via del tutto informale, possa
garantire se quella persona è o meno di Beinasco.
In Francia, agli inizi del '900, Clemanceau aveva già superato i sistemi da noi
adottati. È giusto chiedere che vengano rese disponibili delle tecnologie adeguate al
Ventunesimo Secolo, ma quello che stupisce è che si richieda una tecnologia
pensando ad una parte del lavoro svolto dai Vigili Urbani, che è certamente
importante, che infastidisce e crea disagi, ma, rispetto a quello che devono affrontare
i Vigili nelle nostre città, non rappresenta il problema principale. Questa mozione,
scritta in maniera garbata, è stata presentata dal Consigliere Salinas in maniera
pertinente ed efficace. Se l'avesse fatto qualsiasi altro Consigliere, avrei richiamato
la figura dell'ispettore Clouseau, quando, davanti ad una banca mentre era in corso
una rapina, chiede ad un venditore ambulante se ha la licenza per la sua scimmia che
suona l'organetto e, dopo che i rapinatori hanno compiuto la rapina, lui, siccome è
una persona ligia al dovere, ferma le macchine per consentire loro di attraversare la
strada sulle strisce pedonali con il sacco dei soldi sulle spalle. È solo una battuta e
non voglio mancare di rispetto nei confronti del Consigliere Salinas, però mi sembra
che, in questo caso, la prospettiva sia rovesciata.
Vorrei chiedere, se possibile, al Consigliere di aprire una riflessione sul Bilancio (e
sappiamo che l'Assessore Borgogno è disponibile da questo punto di vista), in modo
da capire come impiegare i pochi fondi che abbiamo a disposizione per consentire ai
Vigili Urbani di lavorare nelle migliori condizioni; ovviamente, dobbiamo essere
tutti d'accordo - come spero - che il problema più serio di questa Città non è la bassa
velocità commerciale dei mezzi di GTT o la sosta in doppia fila o lungo la linea di
mezzeria.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Sbriglio.

SBRIGLIO Giuseppe
Non ho seguito il dibattito relativo a questa mozione che si è svolto in Commissione,
ma, in passato (quando l'Assessore competente era il Consigliere Bonino), avevo
sollevato il problema relativo al sistema delle telecamere per quanto riguarda una
sorta di certezza del diritto e con finalità legate all'ipotesi che non vi fosse una
reiterazione della sanzione amministrativa.
Avevo sollevato questa tematica relativa all'utilizzo delle telecamere per
l'applicazione delle sanzioni - che, probabilmente, poi, venivano trascritte in centrale
per l'invio delle notifiche -, facendo un paragone con il classico sistema della
sanzione amministrativa (che veniva posizionata sul cruscotto), la cui finalità era
quella legata alla sola notifica, senza dare un avviso a chi aveva commesso
l'infrazione. Avevo sollevato questo argomento proprio per evitare che, poi, vi
fossero delle sorprese, magari con l'invio di 30 o 40 verbali a chi era abituato a
parcheggiare l'auto in un luogo, convinto che non costituisse un'infrazione.
Vorrei capire se questi sistemi elettronici forniscono anche la possibilità di inserire
una ricevuta sul cruscotto o, perlomeno, di inviare, nel giro di 10 giorni, una prima
comunicazione, proprio perché, come nel caso di diritto di difesa, se si riceve una
notifica a 120 giorni (150 è il limite, poi, per poterlo inviare), magari non ci si
ricorda più che cosa si è fatto quel giorno. Se, invece, si riceve una comunicazione
(immediatamente attraverso una comunicazione sul cruscotto, o nel giro di una
settimana o dieci giorni), si può risalire effettivamente a che cosa si è fatto in quel
determinato giorno. Purtroppo, questi sistemi (che sicuramente agevolano e riducono
il lavoro del Comando dei Vigili Urbani) hanno questo grande deficit. Quindi, per
quanto riguarda un sistema elettronico efficiente, ricordo che l'allora Assessore
Bonino aveva fornito in Aula come elemento di indicazione proprio lo studio di
sistemi legati a questa comunicazione preventiva.
Sono d'accordo che si prendano in considerazione sistemi maggiormente efficienti,
però non devono essere solo un mezzo per diminuire il lavoro, ma devono anche
fornire delle garanzie per il diritto di difesa ed evitare che un cittadino riceva,
magari, 30 sanzioni (un po' come avvenuto con le telecamere, perché ci si accorgeva
dopo mesi che si commettevano delle infrazioni); il sistema classico con il fogliettino
sul parabrezza evita sicuramente questo problema.
Sono favorevole all'approvazione di questa proposta di mozione, a patto che questi
sistemi di rilevazione abbiano questa finalità, proprio perché è da anni che si richiede
questo elemento.
Non so se l'Assessore sia a conoscenza di questi sistemi o se allo studio vi sia un
sistema informatizzato che invii la comunicazione immediatamente o, comunque,
entro dieci giorni, per far presente a chi incappa in queste situazioni che ha
commesso un'infrazione.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Ferraris.

FERRARIS Giovanni Maria
Ritengo che la richiesta del Consigliere Salinas sia assolutamente valida. Oggi, però,
assistiamo ad una mancanza di senso civico, di educazione, ma anche di rispetto del
Codice della Strada, per motivi che, certe volte, sono superiori alle stesse volontà
dell'automobilista. Laddove il commercio è sviluppato, spesso l'offerta di sosta è
carente, oppure anche laddove vengono offerte nuove autorizzazioni commerciali
(piuttosto che per locali pubblici), la sosta è carente. Mi chiedo se questo
provvedimento, che, da un lato, è certamente educativo, non sia, dall'altro lato,
penalizzante - senza giustificarlo nel positivo - per le realtà economiche.
Da anni assistiamo, soprattutto d'estate, al pullulare di vetture in zone rivierasche e
nei luoghi dove è possibile trovare una temperatura più fresca e i locali aperti la sera;
anche in quel caso, giustamente, la doppia fila deve venire penalizzata, in quanto
disattende il Codice della Strada. Mi chiedo, però, a monte di questo, perché
concediamo le licenze? Perché non cerchiamo di condizionare l'usufruibilità di
alcuni locali ed alcune attività all'effettiva possibilità di sosta da offrire (che sia in
struttura pubblica, privata, su suolo pubblico o su sottosuolo)? Altrimenti, è vero che
riusciremo ad educare, ma penalizzeremo anche le fasce economiche che producono
reddito e che, in qualche modo, producono, con le loro tasse, un'entrata allo Stato e,
di conseguenza, benefici alla Città.
Bisognerebbe che questo discorso venisse ampliato e, soprattutto, portato in un
contesto interdisciplinare; anni fa, avanzai la proposta delle navette, che,
inizialmente, sembravano improponibili, ma poi, piano piano, nelle ore serali se ne è
sperimentato l'utilizzo nella zona centrale della Città e mi sembra che abbia portato
dei risultati.
Il mio intervento non ha lo scopo di scoraggiare questa proposta, peraltro non ho
potuto seguirne l'iter in Commissione, ma vorrei cercare di inquadrare in modo più
ampio e generale questa materia, per evitare, poi, delle critiche e delle ritorsioni da
parte delle associazioni di categoria, che potrebbero accusarci di penalizzare gli
utenti e di impedire loro di lavorare. Non voglio in alcun modo giustificare chi
parcheggia l'auto in doppia fila, ma vorrei aprire un dibattito più ampio per trovare
delle risposte.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola all'Assessore Borgogno.

BORGOGNO Giuseppe (Assessore)
Non vorrei ripetere la discussione che si è svolta in Commissione, raccomanderei,
però, soprattutto quando si tratta di questioni un po' più complicate, di seguire i
lavori. Stiamo testando anche a Torino questo tipo di sistemi, ma avere le risorse
economiche per acquisirli o meno è un altro discorso.
Naturalmente, ognuno di questi sistemi non è neutro, ma ci sono varie modalità di
utilizzo: questo sistema, per esempio, è possibile utilizzarlo per la sosta selvaggia (ad
esempio, in doppia fila o lungo la linea di mezzeria), ma ne esistono anche altri usi.
A Torino, fino ad ora - e spero anche in futuro -, non abbiamo utilizzato le
telecamere ai semafori (e ciò significa che le tecnologie non sono neutre), perché
abbiamo fatto questo tipo di scelta. Se dovessimo acquisire una tecnologia di questo
genere, credo che dovremmo utilizzarla nella direzione indicata dalla mozione, cioè
in quelle situazioni nelle quali non è possibile (oppure è troppo complicato) un
intervento diretto o se c'è un intralcio grave. Questo è quanto si era detto in
Commissione.
Questa linea è sicuramente condivisibile e, normalmente, viene applicata; infatti, si
possono fare tutte le polemiche che si vogliono, ma, francamente, il trend in discesa
delle sanzioni che vengono date ed il fatto che vengono privilegiate le sanzioni che
hanno a che fare con la sicurezza stradale (piuttosto che l'infrazione banale della
sosta), dimostrano che la Città di Torino fa un uso razionale di questi strumenti.
Qualora si decidesse di utilizzarli, penso che se ne farebbe un uso razionale.
Sono in fase di studio diversi sistemi e non è detto che questo sia il migliore, perché
altri potrebbero avere dei vantaggi indotti (per esempio, il risparmio del denaro per la
scannerizzazione dei verbali, che costa molto). Esiste, poi, la possibilità, come diceva
il Consigliere Sbriglio, di utilizzare sistemi che emettano immediatamente la
contromarca, che sostituisce il foglietto bianco che si usa attualmente, per poterla
apporre sul tergicristallo. Quando si operano delle scelte per procedere nella
direzione di razionalizzare il lavoro e ridurre i costi, si deve verificare se vi sono le
risorse per farlo.
Concordo con il Consigliere Ventriglia, perché è chiaro che, mentre su questo tipo di
tecnologie si può fare molto, su altri aspetti dell'attività della Polizia Municipale,
invece, scontiamo dei ritardi che non sono addebitabili alla Polizia Municipale di
Torino, ma riguardano dei vincoli che vengono posti alle polizie locali di tutta Italia.
Vorrei, però, precisare che è possibile accedere all'anagrafe delle targhe rubate,
mentre il problema è l'accesso allo SDI, il cervellone del Ministero dell'Interno.
All'inizio di questa legislatura, la Città aveva chiesto ai parlamentari torinesi di
firmare un emendamento al Decreto Maroni (poi diventato Legge) per permettere
anche alle polizie locali l'accesso al cervellone del Ministero dell'Interno; infatti, al
termine di una riunione del tavolo sulla sicurezza a cui avevano partecipato i
parlamentari torinesi, è stato predisposto l'emendamento, che è stato presentato, ma,
purtroppo, è stato respinto dal Parlamento. Tra le motivazioni, vi era il fatto che
alcune polizie locali sono più avanzate ed affidabili, mentre altre lo sono meno.
Tuttavia, è compito del legislatore risolvere questo problema e, in questa fase
(nonostante la Città si sia mossa in quella direzione), ciò non è ancora accaduto.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
mozione:
Presenti 36, Favorevoli 24, Astenuti 12.
La proposta di mozione è approvata.
Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)