Interventi |
COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200900810/02, presentata in data 18 febbraio 2009, avente per oggetto: "Il teleporto di Via Centallo va rimosso!" COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Mangone. MANGONE Domenico (Assessore) La questione posta dall'interpellante la seguiamo da moltissimo tempo ed ha fatto sì che la Città richiedesse la relazione che, oggi, è oggetto dell'analisi e della discussione. La questione Skylogic nasce nel 2005 ed alla stessa sono legate, per quanto ci riguarda, due questioni: una sull'inquinamento elettromagnetico e l'altra su quello acustico. Riferisco immediatamente sull'inquinamento elettromagnetico, per passare, poi, all'analisi della relazione richiesta dalla Città e che è stata, per certi versi, riportata dall'interpellante. Leggo testualmente la parte relativa all'inquinamento elettromagnetico. "A partire dal mese di novembre 2006 l'Agenzia ARPA ha effettuato una serie di misure del valore del campo elettromagnetico. L'attività di monitoraggio è tutt'oggi in corso ed i risultati di misura hanno finora mostrato conformità ai limiti di Legge. Infatti, tutte le attività di misure eseguite dal 2005 ad oggi hanno evidenziato, presso le abitazioni private e le ditte situate nelle immediate vicinanze del teleporto, valori al di sotto di 2 volt/metro, a fronte di un limite di 6 volt/metro". Poi, approfondirò la questione della relazione. Sull'inquinamento acustico l'ARPA, sollecitata dalla Città, ha predisposto tutti i controlli necessari ed ha rilevato un superamento dei limiti di 0,50 decibel. Questo ha fatto attivare immediatamente la Città attraverso diffide e sanzioni. L'ultima è una proroga dei termini, perché la Skylogic si mettesse a posto proprio sotto questo aspetto. Ad oggi, non ci risulta che Skylogic abbia ottemperato alle prescrizioni (in seguito - ripeto - a diffida e sanzioni, delle quali posso eventualmente fornire al Consigliere le indicazioni precise, col numero di protocollo e quant'altro) della Città. Sulla questione inquinamento acustico, quindi, esiste una procedura aperta ed avviata che procede e che continueremo a monitorare. La Città di Torino, nel momento in cui è stata investita dai cittadini (che si sono costituiti in comitato) e ricevendo le segnalazioni legate al loro stato di salute, con nota del 14 novembre 2007 ha inviato la richiesta all'ARPA e all'ASL affinché effettuassero questo studio su Skylogic e sul territorio legato. L'ARPA ha consegnato questa relazione da poco (nel febbraio 2009), facendo un'analisi dettagliata che io, ovviamente, riassumerò per sommi capi; non vuole essere un'analisi completa, perché gli aspetti e i dati riportati sono tantissimi. Ho provato ad estrapolare - anche di questo il Consigliere potrà avere copia, se non ce l'ha - quelli che mi sembravano gli aspetti più rappresentativi. L'installazione del teleporto risale all'ottobre del 2005; ci sono 15 paraboliche per la trasmissione e ricezione satellitare del diametro di 5/6 metri, posti ad una distanza di circa 15 metri dalle abitazioni. Oltre a queste 15 parabole di una certa dimensione, ce ne sono altre di piccolo diametro in un numero non precisato. L'ARPA, unitamente all'ASL, ha individuato un'area - chiamiamola così - di "influenza", che ha il baricentro nella struttura Skylogic ed ha compreso un raggio di circa 300 metri. Ha suddiviso la popolazione da 1 a 100 metri, da 101 a 200 metri, da 201 a 300 metri. I soggetti interessati a questa analisi e potenzialmente coinvolgibili sono 181 (presi dalle risultanze anagrafiche), 10 dei quali al di sotto dei 6 anni e, quindi, da detrarre rispetto ai 181. I nuclei familiari sono 79, di cui 57 in Via Centallo, 1 in Via Puglia e 15 in Strada Settimo. I soggetti sono stati invitati a partecipare con un massimo di tre solleciti; è arrivata la prima lettera ai cittadini così individuati, dove c'era una serie di domande sullo stato di salute ed altro. Non c'è stata risposta alla prima lettera e nemmeno alla seconda. È stato inviato un terzo invito a rispondere. 27 di questi solleciti sono stati inviati a famiglie di Via Centallo (che, come sicuramente il Consigliere sa, è la via che costeggia il teleporto), 4 di Lungo Stura Lazio e 10 di Strada Settimo. Hanno partecipato all'indagine 31 nuclei familiari, che corrisponde circa al 39% della popolazione che poteva essere potenzialmente interessata. L'ARPA, su questa questione, mi scrive (lo leggo testualmente): "La rispondenza è risultata piuttosto bassa. Su 181 soggetti potenzialmente coinvolgibili, 55 questionari complessivamente sono stati restituiti compilati per il 30% circa di rispondenti. Dai dati riportati nella parte anagrafica del questionario e dei dati anagrafici in nostro possesso, siamo in grado di affermare che hanno partecipato all'indagine 31 differenti nuclei familiari dei 79 potenzialmente intervistabili, pari al 39%". C'è stata, quindi, una partecipazione, da questo punto di vista, che l'ARPA stessa definisce scarsa. Anche in questo caso ho preso gli elementi che mi sembravano significativi, poi, eventualmente, l'analisi dettagliata di questa relazione la potremo fare attraverso un approfondimento, se il Consigliere lo ritiene necessario. Di questi 50 soggetti che hanno inviato il modulo compilato, alla domanda contenuta nel modulo con risposta "molto bene, bene, discretamente, male, molto male", il 22% ha risposto di sentirsi molto bene o bene, il 44% ha risposto discretamente ed il 34% male o molto male. Leggo testualmente l'analisi che è stata fatta dall'ARPA e dalla ASL, perché è inutile commentarla, forse la lettura è più incisiva: "Da una revisione della letteratura su questo tema, si è rilevato che i sintomi riferiti sono riportati con frequenze in molti studi condotti su persone con esposizione a campi elettromagnetici e sono ritenuti una sintomatologia di probabile origine psicosomatica legata ad una percezione alterata del rischio e negli ultimi anni è stata classificata sotto varie dizioni". La relazione dell'ARPA riporta che chi ha contatto - chiamiamolo così - visivo con la struttura è molto più preoccupato e c'è molta più incidenza rispetto a chi non ce l'ha. Ci sono alcuni aspetti che riguardano gli studi e la letteratura sul legame tra cancro e onde elettromagnetiche e l'ARPA riferisce che, al momento, non ci sono elementi che possano in qualche modo legare quell'aspetto all'elettromagnetismo, però, in ogni caso, l'ARPA conclude la sua relazione con una preoccupazione che (senza nulla togliere a nessuno) condividiamo, nel senso che sappiamo di avere un problema in quella zona per diverse ragioni (in parte, sono quelle dette dall'ARPA), quindi, giustamente anche chi amministra quei cittadini deve preoccuparsi. La conclusione, però, della relazione mi è sembrata giungere in maniera troppo precisa, perché, alla fine, fatta tutta l'analisi, si dice che "non c'è legame tra... eccetera" che "probabilmente il fatto di avere di fronte le antenne provoca uno stato d'animo... eccetera", poi, però, dice anche: "A parere del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione, nell'ottica di non posticipare ulteriormente l'azione a tutela della salute della popolazione, tale spostamento deve essere preso in considerazione da parte delle Autorità competenti in tempi brevi". È chiaro che, per quanto mi riguarda, è necessario fare un approfondimento su questa vicenda e sul legame dello stato di salute dei cittadini, perché tra la relazione e le conclusioni c'è qualcosa che non capisco; non so se sono l'unico a non averla capita, però proverò ad approfondire la questione, per capire quale sia il legame diretto tra tutto ciò che è contenuto nella relazione e le conclusioni. In premessa ho detto che questa vicenda l'Amministrazione la sta seguendo da tempo e ne sono interessati più Assessori. Non è un problema facile da risolvere; negli anni passati abbiamo approfondito alcune questioni che ci potevano portare alla soluzione. In presenza di una relazione del genere, ovviamente ci attiveremo immediatamente per approfondirne gli aspetti e, dall'altra, per vedere quali siano le possibilità che abbiamo per un eventuale spostamento del teleporto, che piacerebbe a tutti, sarebbe la via più facile e semplice per chi amministra questa città, perché la risposta, in quel caso, sarebbe immediata: i cittadini hanno un problema, chiedono che venga fatta questa cosa, li assecondiamo e siamo tutti felici e contenti. In una Pubblica Amministrazione i processi non sono così semplici, però proveremo a verificare anche quest'ipotesi. Aggiungo solo che abbiamo provato ad andare incontro ai cittadini che hanno manifestato questi problemi come potevamo, anche assegnando un alloggio alternativo ad una di queste famiglie. È evidente che a nessuno piace lasciare la propria abitazione, cambiare casa e abitudini, però, in qualità di Amministratori, proviamo a dare risposte ai problemi, così come ci vengono proposti. La discussione su questo tema non la chiuderemo oggi; avremo modo di approfondirla e di portarla all'attenzione del Consiglio attraverso le Commissioni o le interpellanze che verranno presentate, per seguire l'evoluzione della situazione, perché - come dicevo prima - di fronte ad una relazione come questa, la Città intende muoversi per trovare dei riscontri, in particolare sulle conclusioni. CERUTTI Monica (Consigliere Anziano) Siamo andati oltre i tempi previsti, ma, vista la delicatezza della questione, abbiamo ritenuto di lasciare all'Assessore tutto il tempo necessario. Il Consigliere Carossa, che ha presentato l'interpellanza, era presente alla Conferenza dei Capigruppo in cui si è discussa la questione e dove continueremo a trattarla, oltre che in questa sede. La parola al Consigliere Carossa. CAROSSA Mario Non sono assolutamente soddisfatto delle sue risposte, ma vedremo in Commissione, Assessore. Ho presentato un'interpellanza in cui chiedo se "il Sindaco e l'Assessore competente intendono spostare in tempi brevi ad altra aerea, lontana da insediamenti abitativi e lavorativi, questo teleporto...". È mancata la risposta e posso anche capire il perché: non sapete. Solo il fatto - come dice giustamente l'Assessore - che vi siano diverse parabole di 5/6 metri di diametro a 15 metri dalle case dà già la risposta a tutto. Quando ho presentato la prima interpellanza (ahimè, il tempo è tiranno e passa in fretta) il 7 giugno 2007, ero stato contattato da un paio di cittadini: non volevo credere ai miei occhi quando ho visto le foto che mi avevano portato e, tra di me, ho detto: "Non è possibile che siano a 10/15 metri dalle case! Che Amministrazione ha concesso una cosa del genere!". Mi sono recato sul posto e, purtroppo, mi sono ricreduto. Non condivido il fatto che, secondo le relazioni dell'ASL e dell'ARPA, non ci sia una corrispondenza provata fra - è brutto dirlo in presenza dei residenti - tumori, cancro e onde elettromagnetiche; le conclusioni paiono troppo decise. Faccio un plauso all'ARPA e all'ASL, perché già 50 anni fa, con l'amianto, le prime relazioni dicevano che non faceva niente e, poi, abbiamo visto com'è finita. Non voglio creare allarmismi, è assolutamente lungi da me, però, nel frattempo, non possiamo capire le conclusioni di questa relazione. Le leggo, perché le voglio sottolineare, così rimangono a verbale: "La percentuale di soggetti coinvolti che hanno manifestato disagio e vari gradi di sofferenza con sintomatologia varia e a carico di vari organi è rilevante (disturbi ansiosi complessivi 47 su 54 partecipanti) e necessita di una risposta attenta da parte delle Autorità sanitarie. Per quanto riguarda iniziative da intraprendere per far cessare lo stato di sofferenza evidenziato dallo studio" - non lo scrive Mario Carossa - "su una percentuale rilevante di soggetti merita attenta considerazione da parte dell'Autorità amministrativa a vario livello (Comune, Provincia e Regione) il possibile spostamento del teleporto in altra area lontana da insediamenti abitativi e lavorativi" e conclude con quanto ha detto l'Assessore: "A parere del Servizio di Igiene Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione, nell'ottica di non posticipare ulteriormente azioni a tutela della salute della popolazione, tale spostamento deve essere preso in considerazione da parte delle Autorità competenti in tempi brevi". Mi permetto di dire, alla luce di questo, che dovete intraprendere tutte le strade possibili; fra queste, vi è anche quella di mettere in conto dei soldi per fare in modo che Skylogic si trasferisca in un'altra aerea. Come avete fatto in fretta per le Olimpiadi, altrettanto e ancora più doverosamente dovete farlo adesso, anzi, ancora più velocemente! Non pensavo che si arrivasse ad una dichiarazione così secca e decisa da parte - ripeto - dell'ARPA e dell'ASL. Non si può posticipare nulla. Presidente, le chiedo che si attivi perché venga quanto prima convocata una Commissione. Alla luce del fatto che il Sindaco, per Regolamento e per Legge, è il responsabile della salute pubblica, onde evitare che io, successivamente, se non viene fatto niente, lo denunci (perché, a quel punto, sarebbe mio dovere farlo), dobbiamo risolvere la questione. CERUTTI Monica (Consigliere Anziano) Visto che sono presenti l'Assessore competente ed il Presidente della Commissione Ambiente, vorrei ricordare che alla Conferenza dei Capigruppo che si è appena svolta il Vicesindaco si è preso l'impegno di relazionare alla Conferenza dei Capigruppo entro 15 giorni e, contemporaneamente, di calendarizzare una Commissione Ambiente più III Commissione a breve. L'interpellanza è discussa. |