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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Febbraio 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 2
INTERPELLANZA 2008-09482
"NUOVO SPORT INVERNALE, IL TIRO A SEGNO AI CIVICH" PRESENTATA DA VARI CONSIGLIERI COMUNALI IN DATA 15 DICEMBRE 2008.
Interventi

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc.
200809482/02, presentata in data 15 dicembre 2008, avente per oggetto:
"Nuovo sport invernale, il tiro a segno ai Civich"

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Borgogno.

BORGOGNO Giuseppe (Assessore)
Se non si trattasse di un tentativo per accusare l'Amministrazione di qualcosa di
assolutamente infondato, l'intenzione di chi ha presentato questa interpellanza
sarebbe anche lodevole. Infatti, in questa interpellanza si parla - e, in questo senso,
intendo che quanto è stato scritto è infondato e malevolo - di un imbarazzante
silenzio, a fronte di alcuni episodi citati, che non c'è e non c'è mai stato.
I giornali, purtroppo, non li scriviamo noi, né la gerarchia nella costruzione delle
pagine dei giornali è un argomento che ci riguarda. Come sempre accade (negli
episodi citati, come per tutti gli altri), sia il sottoscritto che il Comando della Polizia
Municipale, a seconda di chi ha più elementi per farlo e quando riusciamo a saperlo
prima, rispondiamo, perché, ogni tanto, capita anche che i mezzi di informazione
decidano di pubblicare un fatto senza neanche cercare dei riscontri. Ciò accade
quando si tratta di Vigili (non per loro demerito, ma per demerito dei mezzi
d'informazione), non soltanto a Torino, ma a Torino in particolare, ed è un tema che
approfondiremo.
Tuttavia, forniamo sempre una ricostruzione dei fatti e a ciò si accompagna sempre
una verifica dei fatti stessi, perché, ovviamente, noi dobbiamo tutelare, quando è
giusto e necessario, l'operato della Polizia Municipale, ma, contemporaneamente,
dobbiamo rispondere alla Città. Questa è un atteggiamento che è stato sempre
mantenuto nelle due circostanze citate, così come nella vicenda di Piazza Vittorio.
Per quanto riguarda l'atteggiamento dei giornali, credo di poter affermare che il
lavoro della Polizia Municipale sia il più monitorato della città. Ritengo che sia un
lavoro importante, positivo e di grande qualità, ma che, per carità, non sia sempre
perfetto. Riuscire a farlo comprendere ai mezzi d'informazione non è sempre
semplice (anzi, non lo è quasi mai); abbiamo anche riorganizzato le funzioni
dell'ufficio stampa (cioè il lavoro verso i mezzi di informazione) ed il rapporto con
l'ufficio stampa dell'Amministrazione, per rendere più efficiente questo flusso di
informazioni, ed abbiamo raggiunto qualche risultato.
Tuttavia, non mi illudo, perché questo comportamento dei mezzi di informazione (mi
spiace dirlo), talvolta, trova un riscontro altrettanto pretestuoso in atteggiamenti che
si colgono anche nella discussione politica e che si vedono all'interno
dell'Amministrazione, legati alla necessità di trovare argomenti per polemiche
politiche, spesso strumentali.
Mi dispiace dover citare tra gli ultimi esempi proprio questa piccola campagna di
comunicazione che abbiamo presentato nei giorni scorsi. Infatti, quella campagna e
quel progetto di comunicazione sono l'ennesima dimostrazione che, da parte
dell'Amministrazione, vi è un'attenzione ed un sostegno costante nel tempo al lavoro
svolto dalla Polizia Municipale e, se fosse possibile avere risorse tali da poterlo
addirittura incrementare, sarebbe un intervento utile ed importante. Ovviamente,
questo sostegno riguarda anche questioni come il Contratto Integrativo dello scorso
anno, piuttosto che la strumentazione di lavoro, o i mezzi.
Nei giorni scorsi, abbiamo presentato questo progetto di comunicazione, che non è
un fatto enorme, ma ha il sincero obiettivo di dare una mano al lavoro fondamentale
svolto dalla Polizia Municipale della Città di Torino; immancabilmente, anche in
quel caso, su un fatto non ancora noto, pochi minuti dopo averlo annunciato
unicamente ai giornalisti, è scattato il solito rito del ricamare su un intervento a
proposito del quale, al momento, stento a trovare significati che non siano positivi.
Naturalmente, poi al resto ci pensano i giornali, ma dobbiamo esserne consapevoli
tutti e, a mio parere, tutti quanti dobbiamo, attorno alle questioni più delicate, avere
lo stesso senso di responsabilità.
Quanto alla possibilità di costituirsi parte civile nei casi descritti nell'interpellanza,
non lo escludo affatto, così come non escludo, perché ve ne sono già state - e,
verosimilmente, ve ne saranno anche in futuro -, anche iniziative di parte (oltre al
costituirsi parte civile quando è necessario), il cui obiettivo sia la tutela non soltanto
dell'operato della Polizia Municipale (ovviamente, quando c'è ragione per farlo), ma
anche dell'immagine della Città.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Ventriglia.

VENTRIGLIA Ferdinando
In questa occasione, non posso ritenermi soddisfatto della risposta dell'Assessore
Borgogno, che, di solito, è sempre molto attento e puntuale.
Posto che ogni Assessore può rispondere come meglio ritiene, non comprendo
perché abbia scelto di utilizzare il tempo a sua disposizione per rispondere ad
un'altra interpellanza (che, eventualmente, discuteremo più avanti), invece di
rispondere all'interpellanza n. mecc. 200809482/02. Avrei preferito ottenere delle
risposte ai quesiti che sono stati posti, non vaghe rassicurazioni e la non esclusione di
alcuni fatti, perché, quando si fanno delle domande, si vorrebbero avere delle
risposte.
Intanto, non mi ha detto se, a cominciare dai due casi segnalati, la risposta del
Comando o dell'Amministrazione sia stata adeguata in termini formali e anche di
forza ed efficacia. Assessore, lei che è esperto dei meccanismi amministrativi e
dell'informazione (essendo anche, se non un tecnico, un bravo e sperimentato
"praticone" del mondo del giornalismo), non mi dica che i giornali non pubblicano,
perché, oltre ad avere una sua esperienza specifica - e siamo fortunati in questo -, ha
anche degli strumenti a ciò dedicati; lei sa come e quando i giornali pubblicano i
fatti.
Quindi, quando viene pubblicata la notizia che i Vigili picchiano, o trattano male, o
schiaffeggiano qualcuno, credo sia d'obbligo avere una risposta immediata
dell'Amministrazione o del Comando per l'Amministrazione - ed è questa la risposta
che avrei voluto avere, oggi, in Aula -, in cui si dice che, fino a prova contraria, i
Vigili svolgono bene il loro lavoro e che si sta procedendo alle verifiche. È
importante che questo genere di speculazione o di strumentalizzazione venga
respinto immediatamente, anche perché so che, poi, viene fatto questo lavoro di
verifica; per questo motivo, mi stupisce un po' questa forma di risposta, che mi
appare sempre debole.
Per quanto riguarda il tema delle garanzie in giudizio, anche in questo caso ritengo
che l'Assessore non possa non sapere quello che sa l'ultimo dei Consiglieri di
opposizione, cioè che il singolo operatore, quando accadono questi incidenti, si sente
sostanzialmente solo. Infatti, un operatore della Polizia Municipale, che incorre in un
incidente di questo tipo nell'esercizio delle sue funzioni, non ha la sensazione di una
procedura, più o meno di ufficio, che gli garantisce quel minimo di protezione che
sarebbe normale assicurargli. Al contrario, si trova solo di fronte all'accusatore ed,
eventualmente, deve riservarsi di ricorrere in giudizio, privato contro privato, per
reati come calunnia o diffamazione a mezzo stampa. Quindi, ritengo che la risposta
non sia stata data, se non per generalità assolute.
A questo punto, chiedo al Presidente se sia possibile prevedere un approfondimento
in Commissione, per permettere all'Assessore di portare elementi a sostegno di
quanto ha anticipato qui in Aula, magari partendo proprio dai due casi specifici, e per
fare in modo che l'esame sia più approfondito e riservato. Come ha detto bene
l'Assessore, credo sia interesse di tutti garantire la funzione della Polizia Municipale.
Non si tratta di accaparrarsi meriti, ma ci preoccupa il fatto che questa
Amministrazione, pur di evitare grane o diverbi con la stampa, finisca per
assecondare la pericolosa tendenza di colpire a caso categorie che sono essenziali per
la normale e civile convivenza di tutti i giorni nella nostra città, che, come tutte le
grandi città, presenta problemi, difficoltà, contrasti d'interesse e comportamenti
diversi. Non credo che si possa affermare che una città è amministrata bene se,
svegliandosi al mattino, un cittadino accusa il Vigile di averlo picchiato, il pompiere
di aver preso a calci il gatto o il postino di nascondergli la posta o di rubargli un
catalogo.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Borgogno.

BORGOGNO Giuseppe (Assessore)
In Commissione non potrò che fornirle la rassegna stampa, perché anche nei due casi
citati le risposte sono state immediate e sono state pubblicate il giorno dopo. Peccato
che, poi, chi impagina un giornale (io sono "praticone" quanto lei e lo sappiamo tutti
e due come funziona) decida di farlo un po' come vuole.
Succede anche, come è accaduto nella scorsa primavera, che per sapere che il giorno
dopo un giornale avrebbe pubblicato, a mio parere, una notizia profondamente lesiva
dell'immagine e del lavoro del Corpo della Polizia Municipale, il sottoscritto, non
avvertito, abbia dovuto fare delle indagini, in modo tale da poter replicare in tempo
reale, il giorno stesso in cui è apparsa quella notizia. Non vi è mai stato un caso in
cui la replica non sia stata data immediatamente e in cui le verifiche non siano state
svolte successivamente. Le consegnerò la rassegna stampa.
Per quanto riguarda il resto - e, poi, lo vedremo meglio -, un conto è la costituzione
come parte civile (perché, quando c'è il rinvio a giudizio di qualcuno e la Città
intende tutelarsi o tutelare una sua parte, lo facciamo, così come è accaduto qualche
settimana fa), un altro conto è la querela di parte; infatti, quando ci si vuole tutelare,
in caso di diffamazione a mezzo stampa, esiste questa possibilità.
Nel caso della querela di parte, avanzata dagli agenti in questo caso (visto il tema di
cui stiamo discutendo), non c'è alcun problema a sostenerla, ma è un provvedimento
diverso. Infatti, ci si può costituire parte civile quando il procedimento è avviato,
mentre la querela di parte non può che partire dall'atto del singolo che si sente
calunniato. Comunque, potremo approfondire questo argomento in Commissione.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Consideriamo l'interpellanza discussa per l'Aula.
Comunico al Presidente della Commissione competente la richiesta di calendarizzare
al più presto l'approfondimento di questa interpellanza.
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