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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 16 Febbraio 2009 ore 15,00
Paragrafo n. 12
INTERPELLANZA 2009-00592
"PATENTE DI SERVIZIO PER GLI AUTISTI DI PALAZZO CIVICO E DISCIPLINA DELLE MULTE" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI DOMENICO GALLO E COPPOLA IN DATA 5 FEBBRAIO 2009.
Interventi

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200900592/02, presentata in
data 5 febbraio 2009, avente per oggetto:
"Patente di servizio per gli autisti di Palazzo Civico e disciplina delle multe"

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Borgogno.

BORGOGNO Giuseppe (Assessore)
In merito al primo punto dell'interpellanza: "Quali interventi possano essere attuati
per ridurre le responsabilità…", va detto che noi, già da due anni e mezzo (cioè, da
quando mi occupo anche di questo argomento), abbiamo fatto pervenire diverse
comunicazioni ai vari Assessori, ai Direttori, a chiunque abbia la possibilità di
utilizzare l'auto di servizio e, da parte invece del Servizio, agli autisti, affinché i
servizi vengano organizzati con largo anticipo rispetto agli impegni assunti, in modo
tale che il servizio possa avvenire con la maggiore tranquillità possibile e senza che
qualcuno possa chiedere agli autisti di accelerare o di andare più veloce.
Questa attenzione e questi controlli hanno fatto sì che, tra il 2007 ed il 2008, il
numero di infrazioni si sia ridotto del 40% (quindi, sono poco più della metà del
2007).
Nel frattempo, rispetto alle infrazioni per le quali si presume che i ricorsi al Prefetto
e al Giudice di Pace possano essere accettati, è stato predisposto un servizio interno
che istituisce i ricorsi. Prima, questo non c'era, mentre adesso sì. Quindi, i ricorsi
vengono istituiti di default dall'Ufficio, e c'è una struttura che si occupa di questo.
Tutti i ricorsi trasmessi fino ad ora sono stati archiviati positivamente. Naturalmente,
stiamo parlando di ricorsi che hanno possibilità di essere accolti; non è il caso di
infrazioni al Codice della Strada riguardanti l'eccesso di velocità o il passaggio con il
semaforo rosso. Ovviamente, rispetto a questi tipi di infrazioni, non si ricorre; si
tratta di infrazioni che, tra l'altro, prevedono la decurtazione di punti e che
assolutamente l'Amministrazione non vuole che avvengano, innanzitutto perché c'è
in gioco la sicurezza sia di chi guida sia di chi viene trasportato, c'è, poi, persino da
considerare il bene strumentale della Città (l'autovettura), oltre al fatto che si rischia
di causare incidenti. Cioè, nel caso di questo tipo di infrazioni, ovviamente non si
ricorre (ad esempio, semaforo rosso pieno), mentre, invece, è successo che siano stati
vinti alcuni ricorsi per semaforo rosso con freccia per la svolta a destra, eccetera.
Messi in atto tutti questi accorgimenti, ridotto il numero degli incidenti, istituito
questo Ufficio che si occupa dei ricorsi, preso atto che tutti i ricorsi sono andati a
buon fine, l'istituzione di una forma assicurativa o di un fondo di tutela per l'altro
tipo di infrazioni (cioè, eccesso di velocità, passaggio col semaforo rosso,
comportamenti particolarmente pericolosi) rischia di vanificare il lavoro fatto
precedentemente, che raccomandava di organizzarsi per tempo, invitando gli
Assessori a non chiedere agli autisti di compiere infrazioni al Codice della Strada, e
gli autisti di non prestarsi a farle. In questa fase, dobbiamo tenere la linea del rispetto
del Codice della Strada, avendo istituito dei meccanismi che cercano di dare al
personale tutte le garanzie possibili.
Rispetto alle infrazioni per le quali il ricorso può andare a buon fine, si può
considerare l'ipotesi di anticipare la sanzione, ma non nel caso di quelle infrazioni
gravi per le quali non si fa neanche ricorso.
Per quanto riguarda, infine, la cosiddetta Carta di Qualificazione del conducente,
ovvero la patente di servizio, va detto che le norme prevedono che questo tipo di
patente sia previsto per gli autisti professionali che guidano autobus o che conducono
veicoli per il trasporto merci, o, infine, quando si tratti di veicoli per i quali è
richiesta la partente C. In questo caso, si può parlare anche della patente di servizio
(con gli esami, le verifiche, eccetera). Per le autovetture di rappresentanza, invece, è
richiesta la patente B e per i servizi che prevedono l'uso della patente B - mi sono
fatto dare una serie di casistiche - la cosiddetta patente di servizio non è prevista.

COPPOLA Michele (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Gallo Domenico.

GALLO Domenico
Questa interpellanza ha l'obiettivo di porre un problema che esiste e di cui
l'Assessore era già a conoscenza, visto che, in qualche modo, si è già intervenuti.
Gli autisti, peraltro, hanno una qualifica particolare; non erano stati assunti in quanto
autisti, ma sono stati poi collocati in quel tipo di servizio.
Come diceva l'Assessore, il numero di infrazioni si è ridotto del 40%, grazie anche al
fatto che gli Assessori e i Consiglieri Comunali sono stati invitati, quando utilizzano
l'auto di servizio, a non chiedere al soggetto guidatore di essere più rapido, perché
altrimenti non raggiunge in tempo il luogo del convegno, eccetera. Di fatto, però,
questo non sempre avviene e, comunque, ci sono momenti in cui, purtroppo, il
lavoratore subisce una sorta di timore reverenziale rispetto alla persona che ha
davanti. Voglio essere molto chiaro nel mio intervento. Purtroppo, ancora oggi, ci
sono stati alcuni casi. Ovviamente, quando si infrange il Codice della Strada,
specialmente per infrazioni gravi, come il passaggio con semaforo rosso pieno o
manovre pericolose, non c'è nulla da fare. Non mi riferivo, certamente, a questo tipo
di infrazioni. Però, ci sono alcuni autisti che hanno avuto problemi di riduzione di
punti della patente mentre erano in servizio. Questi fatti sono accaduti - l'Assessore
lo sa bene -, sono state comminate multe anche pesanti, perché alcune infrazioni si
pagano con importi abbastanza consistenti.
Alla fine dell'interpellanza, ponevo il quesito relativo all'istituzione di un fondo
assicurativo o di un fondo di solidarietà che potesse tutelare l'autista, non nel
momento in cui dovesse compiere quelle infrazioni gravi (che, in base al Codice
della Strada, sono comunque punibili), ma, in generale, per tutta l'attività svolta
dall'autista, che non solo guida un'auto, ma fa anche pubbliche relazioni e, quindi,
compie un lavoro di una certa importanza per l'organizzazione della macchina
comunale. È chiaro che il problema si risolverebbe se, a livello contrattuale, ci fosse
un'indennità di rischio superiore a quella che percepiscono gli autisti. Assessore, è
perplesso rispetto a questo? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). A quanto
ammonta l'indennità di rischio? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). E a
quanto ammonta una semplice infrazione? Mi sembra che questo sia un problema
serio. Forse, l'Assessore non è d'accordo, però a me sembra di una certa serietà. Ci
sono alcune persone che, durante il loro servizio, subiscono conseguenze sulla loro
patente, perché bastano due infrazioni da 10 punti e c'è la revisione della patente.
Non sto giustificando chi viola il Codice della Strada; sto dicendo che esiste il
problema.
Secondo me, l'indennità di rischio potrebbe essere utile a coprire nell'arco dell'anno
le possibili (perché non è detto che avvengano) conseguenze. Quindi, vorrei che
questo problema venisse affrontato con più determinazione.
L'autista, in quanto tale, guida la macchina di un ente per un servizio di quell'ente.
Credo che le conseguenze dovrebbero, in qualche modo, essere anche socializzate
dall'ente stesso. È un mio parere. Forse l'Assessore non sarà d'accordo, però,
secondo me, questo argomento è da affrontare con più determinazione.

CALGARO Marco (Consigliere Anziano)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Borgogno.

BORGOGNO Giuseppe (Assessore)
Come ho detto, sono state adottate alcune contromisure.
Stiamo parlando di macchine dell'Amministrazione, e se il Consigliere mi parla di
infrazioni che causano la decurtazione di, addirittura, 10 punti, è chiaro che si tratta
di infrazioni gravi, che noi non vogliamo si commettano. Ci siamo organizzati e
abbiamo agito anche nei confronti di chi usufruisce delle macchine, affinché ciò non
accada, e gli autisti hanno tutto il nostro sostegno se si rifiutano di acconsentire alle
richieste provenienti da chi, ad esempio, chiede loro di andare più veloce,
infrangendo il Codice della Strada. Non lo devono infrangere. C'è una questione
anche d'immagine dell'Amministrazione, oltre al rischio di chi effettua il trasporto e
del trasportato. Quelle infrazioni sono gravi. Invece, per l'altro tipo di infrazioni -
come ho detto - c'è un Ufficio apposta che organizza i ricorsi. Si possono anche
anticipare i denari dell'infrazione, ma i punti della patente sono altra cosa.
Quanto all'indennità di rischio, informo il Consigliere Gallo che quanto pensa lei
oggi nel nostro Contratto Integrativo non c'è. Stiamo discutendo del Contratto
Integrativo e nulla vieta che lo si proponga. Esiste un'indennità di disagio, che,
qualche mese fa, è stata modificata, sistemata, riorganizzata, secondo me a
vantaggio; ci sono forme assicurative che ogni autista può fare, che eventualmente
potrebbero anche non rientrare nel contratto. Diciamo che ci sono delle strade.
Il punto è che non sono questioni che si possono risolvere in modo unilaterale - c'è
una discussione aperta - ed è tanto meno accettabile il fatto che, se un Assessore o un
Dirigente, in modo ancor più unilaterale, chiede all'autista di andare più veloce
(infrangendo il Codice della Strada), l'autista debba subire la conseguente
decurtazione di 10 punti sulla patente. Questo non deve succedere.

CALGARO Marco (Consigliere Anziano)
L'interpellanza è discussa.
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