Interventi |
COPPOLA Michele (Vicepresidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200900181/02, presentata in data 16 gennaio 2009, avente per oggetto: "Allo Stadio Olimpico posti auto riservati ai VIP, ma non ai disabili?" COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Montabone. MONTABONE Renato (Assessore) In riferimento all'interpellanza in oggetto e, in particolare, alla prima domanda ("Chi, e quanti, siano i soggetti autorizzati alla sosta all'interno dello Stadio Olimpico"), dall'ultimo verbale della Commissione Provinciale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo dell'11 agosto 2008, la capienza dello Stadio Olimpico è pari a 27.550 posti, di cui 12 riservati a spettatori disabili nel Settore Ovest, Tribuna Centrale e VIP, e 64 nel Settore Est. Attualmente, non sono stati previsti posti auto per i disabili all'interno dello Stadio. I posti macchina all'interno dello Stadio sono così distribuiti: 96 nell'autorimessa interrata, a servizio dei palchi e delle Tribune VIP, e 13 sotto la pensilina lato Ovest, utilizzati da vetture di servizio. Effettivamente, quanto è stato sottolineato dai Consiglieri Ravello e Ghiglia è un problema. La prevalenza dei posti auto riservati agli spettatori disabili si trova nel Settore Est, cioè limitrofa a Corso Sebastopoli. Effettivamente, in particolare nell'ultimo anno, si è verificata la richiesta da parte di alcuni disabili, portatori di un certo tipo di handicap, che, quindi, potevano accedere anche ai posti, ad esempio, nelle curve, o trovavano posto in altri settori dello Stadio. Fatta questa premessa, rispondo alla seconda domanda: "Se l'Amministrazione non intenda, in quanto proprietaria della struttura, intervenire con urgenza presso le società che lo hanno in uso affinché alcuni posti auto all'interno dello Stadio siano destinati agli spettatori disabili muniti di contrassegno, ponendo rimedio ad una incresciosa situazione di disagio". L'Assessorato ha proposto alle due squadre di potere destinare uno dei 13 posti sotto la pensilina zona Tribuna Centrale e di recuperare 2 posti nei pressi del monumento del piazzale Est. In alternativa, potrebbe essere ulteriormente dato un pass di transito per l'auto dell'accompagnatore per raggiungere il settore di competenza e, una volta che lo spettatore disabile ha raggiunto il suo posto, l'accompagnatore potrebbe portare l'auto nel parcheggio esterno di Corso Galileo Ferraris, o, in alternativa, in quello dei giornalisti di Corso Agnelli, dove potrebbero essere ricavati 2 posti. Tale questione verrà proposta alla Commissione di Vigilanza per i pareri di competenza, perché tutti i posti sotto lo Stadio sono di servizio, riservati, in particolare, ai pullman, che entrano e escono dallo Stadio per accompagnare i giocatori, agli addetti ai lavori, ai dirigenti e a tutte persone che utilizzano quei posti in sicurezza (poi, ci sono le sicurezze esterne ed interne). Comunque, ho ben presente il problema che mi è stato posto; a tal proposito, in questo momento, stiamo cercando con le due Società di trovare qualche posto limitrofo alle entrate di quei settori dove non ci sono posti riservati. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Ravello. RAVELLO Roberto Sergio Ringrazio l'Assessore Montabone per avere dato una risposta, che non posso ancora ritenere soddisfacente, ad un quesito che definirei di giustizia civile. Se ho compreso bene i dati forniti dall'Assessore, noi abbiamo una realtà rappresentata da circa 76 persone disabili (che io chiamerei NIP, cioè le "Not Important Person") che si recano allo Stadio - come è loro diritto - per assistere agli eventi che vi si tengono e che, purtroppo, hanno solo ed esclusivamente la possibilità di parcheggiare in zone limitrofe allo Stadio (ad esempio, in Corso Sebastopoli), contro 96 persone che fanno parte degli staff dirigenziali, o quant'altro, che hanno, invece, la possibilità di servirsi del parcheggio all'interno dello Stadio Olimpico. Vorrei ricordare all'Assessore che Corso Sebastopoli è stato più volte oggetto e teatro di tutto quel corollario di eventi che, purtroppo, capita in Italia, anche con frequenza preoccupante, attorno agli eventi sportivi, ancora di più attorno alle partite di calcio. Quindi, immaginate un disabile costretto sulla sua carrozzina ad attraversare una zona servita da un mercato, trafficata, dove vi è, ovviamente, il passaggio di migliaia di persone che si recano allo Stadio, con il rischio di trovarsi in mezzo ad uno scontro tra tifosi, cosa che talvolta capita. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Corso Sebastopoli è Corso Sebastopoli. Poi, che sia dalla parte… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). È di fronte al mercato. È a 15 metri dal mercato, dall'altro lato della strada. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Dall'altro lato della strada in su. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Allora, non è su Corso Sebastopoli. Ho preso nota, e ho segnato "Corso Sebastopoli". (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Bene. È un chiarimento ulteriore. Non c'è il mercato, tutto il resto resta invariato, cioè il fatto che vi sia passaggio di migliaia di persone anche in quella parte e che vi sia il rischio di trovarsi in mezzo a scontri - che, purtroppo, talvolta, capitano -. È un rischio reale, al quale può andare incontro il disabile che si reca all'evento sportivo. Mi chiedo dove stia la ragione in un servizio che, oggettivamente, manca, e di fronte al quale l'Assessore ha ammesso si sta cercando di prendere provvedimenti, quando la stessa Corte di Cassazione, tramite sentenza, ha riconosciuto l'automobile come indispensabile ausilio protesico per le persone con limitate o impedite capacità motorie. Allora, torniamo al punto in principio, quello che vede una clamorosa e, a mio avviso, anche dolorosa differenza che colpisce e tocca persone che hanno limitate capacità motorie, rispetto ad altre che, invece, sono evidentemente più fortunate e hanno la possibilità di entrare all'interno di una struttura di proprietà comunale e parcheggiare comodamente la loro bella auto in prossimità di posti loro riservati. Non capisco, sinceramente, perché, invece che prevedere la possibilità di dotare di pass gli accompagnatori (dando, quindi, per scontato che un disabile si rechi allo Stadio solo ed esclusivamente con l'accompagnatore), non si possa pensare di riservare all'interno dello Stadio alcuni parcheggi attualmente occupati ed utilizzati dalle cosiddette persone particolarmente importanti. È doveroso intervenire ad ogni livello, su tutti i piani, e in particolare sulle strutture di proprietà pubblica, per garantire il diritto alla mobilità, che è un diritto universale, del quale tutti cittadini dovrebbero fruire. E ciò non sta accadendo. Presidente, chiedo che l'interpellanza venga ulteriormente approfondita in Commissione. Vorrei avere un confronto anche con le Società o con i rappresentanti delle Società che hanno in uso lo Stadio Olimpico di Torino, perché credo sia urgentissimo chiarire e comprendere quali provvedimenti si possano mettere in campo, almeno prima della fine di questo campionato, per garantire alle persone con difficoltà motorie di esercitare il loro sacrosanto diritto alla mobilità. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Montabone. MONTABONE Renato (Assessore) Intervengo per maggiore chiarezza del mio intervento, che, probabilmente, non è stato capito. I posti riservati ai disabili, messi a disposizione dallo Stadio Olimpico, sono un certo numero, stabilito per Legge. Ovviamente, comprendiamo che esiste un problema, soprattutto per un motivo: i posti a disposizione per gli spettatori disabili sono limitrofi a Corso Sebastopoli, angolo Corso Galileo Ferraris, che vede l'entrata a 15 metri nel posto più sicuro dello Stadio, perché si entra dall'area pedonale di Corso Sebastopoli, per andare nei distinti centrali dello Stadio. Questi sono i posti più sicuri dello Stadio, perché non hanno interferenza, in particolare, con tifosi che arrivano da fuori per assistere alla partita, né con le curve. I posti del sottotribuna VIP, a cui faceva riferimento il Consigliere Ravello, sono tutti di servizio: si tratta di 96 posti, che vengono per lo più utilizzati dagli addetti ai lavori dello Stadio, i quali, per il servizio che svolgono, hanno necessità di avere posti lì. Vale a dire, posti di sicurezza, posti di addetti ai lavori, eccetera. Pur non andando spesso allo Stadio, posso garantire che l'entrata dei posti VIP è la più pericolosa che ci sia (se non si arriva due ore prima, cioè come il personale di servizio), per un motivo particolarissimo: perché, rispetto alla curva Filadelfia, è il posto più difficile di accesso, se non per i giocatori e per gli addetti ai lavori che arrivano due ore prima. Quando si giocano le partite internazionali, per esempio, quei posti vengono riservati a dirigenti UEFA. Stante tutto questo, si è palesata chiaramente una difficoltà, in particolare per uno spettatore disabile. Sono a conoscenza di uno spettatore disabile, che, legittimamente, invece di andare a vedere la partita nei distinti centrali, laddove ci sono i posti dedicati agli spettatori disabili (perché, poi, ci sono vari tipi di disabilità, e quindi ci sono alcuni disabili che possono anche andare in curva), non aveva il posto limitrofo alla sua entrata, che è quella delle tribune VIP. Per ovviare a questo inconveniente, non potendo entrare nel sottotribuna, per il motivo che ho detto prima, si sta cercando di ovviare a questo inconveniente nei seguenti modi: dedicando alcuni posti vicino al Monumento al Calciatore nella Tribuna Est; oppure, dedicando alcuni posti nel sopratribuna, dove non ci sono motivi di sicurezza altrettanto forti; oppure, adottando la soluzione che, peraltro, adottano molti di coloro che si pensa abbiano posto nel sottotribuna, cioè, passare, depositare le persone, uscire e andare a trovare posti dedicati fuori. Infatti, normalmente, il disabile, salvo casi eccezionali (e uno lo conosciamo), si reca allo Stadio con un suo accompagnatore dedicato, che, dopo averlo accompagnato, può parcheggiare la macchina fuori e ritornare allo Stadio. Sono consapevole che il problema esiste, in particolare per pochissime unità, e ritengo, come ha detto il Consigliere, che sia una questione di civiltà trovare la soluzione a questi problemi. COPPOLA Michele (Vicepresidente) L'interpellanza è discussa per l'Aula, ma viene inviata in V Commissione per l'approfondimento. |