Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200900471/02, presentata in data 30 gennaio 2009, avente per oggetto: "Servizio mensa presso l'immobile di Via Bologna 74" CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Borgogno. BORGOGNO Giuseppe (Assessore) Risponderei direttamente alle questioni poste nella parte finale dell'interpellanza. L'Amministrazione ha già richiesto alla ditta aggiudicataria del servizio sostitutivo della mensa di convenzionare in quella zona un maggior numero di locali rispetto a quelli attuali. Va sottolineato, però, che, in questo momento, nella Circoscrizione 6 sono convenzionati 46 locali. Nelle immediate vicinanze ne risultano 9 in Via Bologna, 4 in Corso Novara e 2 in Corso Palermo, per un totale di 15 locali. Tuttavia, è evidente che ho informato gli Uffici e l'Economato di questa necessità di avere un maggior numero di locali convenzionati in zona, i quali lo hanno immediatamente riferito all'aggiudicatario. Vorrei, inoltre, sottolineare che, qualora permanessero dei disagi e delle criticità, siamo disponibili a valutare anche altre soluzioni, compresa quella - naturalmente da verificare e discutere sul piano organizzativo - di un intervallo più lungo, per avere più tempo a disposizione per raggiungere i locali convenzionati. Per quanto riguarda questa vicenda della mensa di Via Bologna, nella scorsa tornata amministrativa era stata immaginata una mensa che potesse mettere a disposizione circa 500 pasti giornalieri; la media, poi, si è attestata su meno di 70, per la precisione è 67,46 (so che questo dato può sembrare un po' strano). Ribadisco che la previsione era stata fatta addirittura nella scorsa tornata amministrativa, per cui, evidentemente, soprattutto i dipendenti della Polizia Municipale non hanno utilizzato massicciamente la mensa, anche tenendo conto del fatto che fanno dei turni diversi dal resto del personale. Va anche ricordato che, tra poco, è previsto il trasloco degli uffici dell'Assistenza, che sono in Corso Novara, perché i locali dell'ENASARCO (quel pezzo di palazzo che si affaccia su Corso Novara) non saranno più nostri, quindi non potremo più occuparli e, dovendo cederli, si ridurrà ulteriormente la potenzialità. Nei mesi in cui la mensa ha funzionato, a fronte dei 67,46 pasti giornalieri, gli importi liquidati al gestore sono stati pari a 92.555,12 Euro. L'aggiudicatario, però, sulla base del contratto, era tenuto al pagamento degli oneri connessi alla gestione dell'impianto: un canone annuo di 150.000 Euro, per la TARSU 10.669 Euro, per il riscaldamento 30.000 Euro e per gli interventi manutentivi 42.000 Euro. Risulta, quindi, evidente lo sbilanciamento che si è creato tra quanto incassato ed il costo per il gestore. Nell'autunno scorso, l'aggiudicatario ha segnalato l'eccessiva onerosità di questo contratto e in conseguenza di ciò, dopo aver valutato l'effettiva portata di quella mensa, l'Economato ha acquisito la disponibilità del fornitore (cioè del gestore della mensa, che è anche l'aggiudicatario del servizio di ristorazione degli altri nostri centri mensa in Via Bixio n. 44 e in Via Giulio n. 22) ad accettare una parziale riduzione del contratto, con la rinuncia ad ogni eventuale pretesa risarcitoria e fatto salvo il pagamento da parte dell'aggiudicatario degli oneri connessi alla gestione del servizio per il periodo fino a gennaio 2009. Ci tengo a sottolineare che questa vicenda, per fortuna, si è risolta senza alcun onere per l'Amministrazione. La scelta di far decorrere dal 1° febbraio l'interruzione del servizio della mensa è legata al fatto che proprio in quella data (così come, mi permetta di dirlo, l'altro giorno è stato molto imprecisamente spiegato da un quotidiano cittadino, che ha confuso il badge con il Ticket Restaurant, facendo un pasticcio inenarrabile) è stato attivato, a seguito di una gara pubblica, il servizio sostitutivo di mensa con un convenzionamento che prevede, anziché 6,60 Euro a pasto, 7,20 Euro a pasto; gli Uffici hanno pensato di far coincidere l'avvio della fase di convenzionamento con locali nuovi, in parte (legati alla gara per la gestione del servizio sostitutivo della mensa), con l'interruzione del lavoro della mensa di Via Bologna. Io stesso ho ricevuto una petizione firmata, se non ricordo male, da 98 o 99 persone. Ho chiesto subito agli Uffici dell'Economato di verificare quanti locali fossero convenzionati e sono risultati quei 15 che ho citato prima, per cui ho insistito perché in quella zona si estendesse il convenzionamento con altri locali. Ribadisco che, qualora si rendessero necessari altri interventi di carattere organizzativo (eventualmente legati alla dura dell'intervallo per la mensa dei dipendenti, in particolare per quelli dell'Ambiente), sono disponibile a discuterne; al momento, però, la situazione è quella che ho descritto prima. Per quanto riguarda, invece, la nuova utilizzazione dei locali, era noto da tempo che, dovendo lasciare i locali ENASARCO (la parte del palazzo che si affaccia su Corso Novara, perché la Città non ha potuto acquisire quella fetta di palazzo), si sarebbe creata un'ulteriore criticità per il Comando di Polizia Municipale di Via Bologna. Infatti, una parte delle strutture (in particolare, i magazzini e gli spogliatoi di alcuni reparti) di Via Bologna era collocata nei locali ENASARCO, e l'UTAF (Ufficio Trattazione Arrestati e Fermati) è ancora collocato presso la vecchia sede del Comando in Corso XI Febbraio. Quindi, c'era comunque la necessità di ricomprendere tutte queste strutture, in quanto rimaneva la struttura di Via Bologna senza la parte ENASARCO. La superficie lasciata libera dalla mensa di Via Bologna verrà, perciò, riutilizzata in via prioritaria per questo tipo di servizi, in modo tale da garantire una gestione unitaria di tutti i servizi collegati con il Comando, e potrebbe - uso il condizionale - essere utile anche per rimodulare la sportelleria, la quale in parte verrà già ridimensionata per il passaggio alla SORIS del servizio di riscossione volontaria delle sanzioni al Codice della Strada; tuttavia, se dovessero restare problemi nella sportelleria (che, come discusso in diverse interpellanze, hanno creato alcuni disagi ai cittadini), questa disponibilità di circa 1.500 metri quadrati (a tanto corrispondeva l'area occupata dalla mensa, dalle cucine e dai magazzini) potrebbe essere utile anche a questo scopo. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Cerutti. CERUTTI Monica La risposta data all'interpellanza è stata molto articolata e, forse, valeva la pena fare queste considerazioni prima che avvenisse il fatto. Le considerazioni fatte dall'Amministrazione si possono anche comprendere (poi, entrerò più nel merito delle questioni), però, forse, il primo problema è che vi è stata una non informazione dei dipendenti che, quindi, ha creato il disagio e, di conseguenza, questo tipo di petizione. Sono dell'idea che, se le questioni venissero affrontate in altri modi, venissero discusse e, magari, anche in momenti diversi, contestate, arrivando però a comprendere quali possano essere le ragioni, forse anche gli stessi dipendenti non avrebbero fatto questo tipo di azione. Nella deliberazione, approvata ormai due settimane fa dalla Giunta, si faceva, tra l'altro, riferimento al fatto che la gestione della mensa era stata avviata dal 1° giugno 2007, quando, invece, risulta avviata decisamente più tardi, se non erro, il 3 marzo 2008. Rispetto a quanti pasti siano stati finora utilizzati, i dipendenti sostengono di più; chiaramente, non ho ragioni di fare altre considerazioni, quindi sto a questo dato del 67,46. A questo punto, comprendo che, se i pasti sono questi, l'aggiudicatario non abbia più ritenuto vantaggioso, dal punto di vista economico, proseguire per garantire questo servizio. Vorrei poi avere una considerazione rispetto a questi 15 locali nella zona, perché non sembra siano tanto vicini (magari, andrò a verificare di persona); la zona sembra alquanto sguarnita da questo punto di vista. Quindi, avere considerato in modo negativo questa operazione, non comunicata da parte dell'Amministrazione, non è stato semplicemente un capriccio dei dipendenti. Credo, quindi, che la questione dei locali sia assolutamente da approfondire e che sia da verificare l'estensione della pausa mensa a 45 minuti, a carico dall'Amministrazione (mi sembra che, da parte dell'Assessore, ci sia disponibilità nel merito), in modo da poter permettere ai dipendenti di poter arrivare ai locali che possono somministrare un pasto adeguato. Il mio rammarico è che si sia proceduto in una modalità discutibile. Ripeto, credo che un rapporto più positivo da parte delle scelte dell'Amministrazione nei confronti dei dipendenti lavorerebbe in una direzione diversa per quanto riguarda la percezione da parte dei dipendenti. Dopodiché, se non si può fare altrimenti, capisco il fatto che si sia scelta la data del 1° febbraio per questo passaggio (quindi, per uniformare il cambio della quota del ticket da 6,60 Euro a 7,20 Euro), però, in effetti, poteva essere comunicato in modo diverso. Quindi, chiedo all'Assessore l'elenco dei locali e che ci sia l'impegno a verificare, in tempi brevissimi, la necessità di estendere la pausa mensa a 45 minuti, per fare in modo che i dipendenti possano consumare il pasto in un locale senza che debbano fare corse improponibili o, addirittura, rinunciarvi. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola all'Assessore Borgogno, per una breve replica. BORGOGNO Giuseppe (Assessore) Ho sottomano l'elenco dei locali; poi, lo consegnerò al Consigliere. Come ho detto, in questi giorni l'Economato sta, in prima battuta, esplorando la possibilità di aumentare il numero dei locali intorno. Se il riscontro sarà positivo, bene; altrimenti, se sarà negativo, bisognerà ovviamente valutare l'altra questione. Penso che entro la settimana avremo le idee molto chiare (quindi, potremo fare il punto della situazione, magari in un'altra sede), e vedremo se ci sarà un miglioramento della situazione; altrimenti, prenderemo in esame l'altra possibilità. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'interpellanza è discussa. |