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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 10 Luglio 2006 ore 14,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2006-05175
"COMUNICAZIONI URGENTI DEL SINDACO IN MERITO ALLA LIBERALIZZAZIONE DELLE LICENZE TAXI" PRESENTATA DAI CAPIGRUPPO GHIGLIA, CANTORE, ANGELERI E CAROSSA IN DATA 3 LUGLIO 2006.
Interventi
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza generale n. mecc. 200605175/02, presentata in data 3 luglio 2006, avente per oggetto:"Comunicazioni urgenti del Sindaco in merito alla liberalizzazione delle licenze taxi"I sottoscritti Capigruppo,come stabilito durante la seduta della Conferenza dei Capigruppo del 3 luglio 2006,ai sensi dell'art. 64 del Regolamento del Consiglio ComunaleCHIEDONOal Sindaco comunicazioni urgenti in merito alla liberalizzazione delle licenze taxi. F.to Agostino Ghiglia Daniele Cantore Antonello Angeleri Mario Carossa
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Altamura.Ricordo che il termine stabilito in Conferenza dei Capigruppo per l'esposizione della materia è di 10 minuti.
ALTAMURA Alessandro (Assessore)
Vorrei salutare l'Aula, visto che è la prima occasione in cui intervengo come rappresentante della Giunta.In Conferenza dei Capigruppo, giovedì scorso, si è svolta un'audizione (a cui ha partecipato anche il Vicesindaco) calendarizzata proprio per affrontare, in termini di urgenza, un argomento così delicato (che ha coinvolto la cittadinanza e le forze politiche) come il Decreto Legge oggetto di questa interpellanza generale.Ritengo opportuno, per sgomberare il campo da eventuali dubbi o pregiudizi, chiarire sia i punti di contrasto emersi in questi giorni, sia il ruolo che il Comune di Torino attualmente riveste.Come sapete, la Provincia di Torino ha la titolarità della competenza sulle auto di piazza e questa, per effetto della Legge Regionale n. 24 del 1995, ha, di fatto, stabilito che l'attuale distribuzione delle licenze taxi è quella che risponde, in modo ottimale, alle esigenze evidenziate dalla Legge medesima. Oltre a ciò, va ricordato che la Legge n. 21 del 1992, sulla quale abbiamo già discusso in Conferenza dei Capigruppo, vietava il cumulo delle licenze.Tutto ciò avveniva prima del 30 giugno 2006, data nella quale il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo del Decreto Legge n. 223 del 4 luglio 2006 avente per oggetto: "Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale". Il cosiddetto Decreto Bersani, come si evince dal titolo stesso del provvedimento, ha almeno due evidenti finalità: da un lato, la lotta all'evasione fiscale e, dall'altro lato, l'ampliamento della possibilità di accesso a mercati lavorativi finora chiusi.Il Decreto concede ai Comuni, per ciò che concerne la vicenda taxi (sollecitata dall'interpellanza generale proposta dalle forze politiche di quest'Aula e che costituisce una parte importante del provvedimento), la facoltà di ampliare le licenze.L'articolo n. 6 del Decreto Legge (che, come sapete tutti, entro 60 giorni dovrà essere convertito in legge e, quindi, potrà anche subire una fase emendativa) ha come titolo "Deroga al divieto di cumulo di licenze per il servizio di taxi" e dice espressamente che: "I Comuni possono bandire pubblici concorsi, nonché concorsi riservati ai titolari di licenza taxi".La prudenza, quindi, è necessaria per affrontare nel modo più corretto, secondo il principio di sussidiarietà, il problema in questione. La distribuzione delle licenze taxi, infatti, non è uniforme su tutto il territorio nazionale e neppure nelle principali città, come già più volte evidenziato anche dai quotidiani e da tanti articoli che abbiamo letto in questi giorni. È pertanto evidente che dovrà essere cura degli amministratori locali avvalersi o meno di questa facoltà concessa dal Decreto.Mi preme ricordare, inoltre, che il provvedimento è un decreto legge e il tavolo di concertazione con il Ministro, il Governo, le parti sociali e l'ANCI ha permesso, fra le altre cose, di cancellare l'annunciato sciopero nazionale fissato per domani 11 luglio e l'intervento dei sindaci a questo tavolo sicuramente rivestirà un ruolo fondamentale e porterà un contributo di idee e di esperienze.Stiamo già vedendo i risultati: l'apporto degli enti locali al tavolo di discussione ha sicuramente permesso che le parti sociali ragionassero in termini di prospettiva, e quindi scegliessero la via del confronto e non più quella dello scontro. In questi giorni, purtroppo però, mi preme sottolinearlo, abbiamo assistito qui a Torino a momenti di agitazione e di protesta che hanno superato nella forma e anche nella sostanza il legittimo diritto di sciopero.Come ben sapete, e su questo c'è già stata una relazione da parte mia in Conferenza dei Capigruppo, senza la proclamazione dello sciopero l'intera città ha subito la sospensione del servizio, contro le scelte delle stesse organizzazioni sindacali, che voglio ricordare, avevano sottoscritto un documento al tavolo della trattativa convocato dal Prefetto lunedì scorso, al quale avevano partecipato tutte queste organizzazioni sindacali, con la presenza del Sindaco e del rappresentante della Provincia, l'Assessore Provinciale ai Trasporti. L'agitazione è proseguita, l'incontro previsto per il giorno giovedì alle 11.30 non si è più potuto fare.Quindi, la disponibilità da parte di questa Giunta, dell'Amministrazione e del Sindaco è stata data per il confronto, per discutere termini e modalità di applicazione del Decreto, per capire quali fossero le esigenze delle categorie interessate.Ricordo, inoltre, che il disservizio ha colpito in modo particolare le fasce più deboli: ha colpito molti cittadini che non si aspettavano, ovviamente, un'attività del genere, a fronte del mancato preavviso ha colpito i disabili, il trasporto dei medici, le convenzioni sottoscritte con l'ASL, ha creato veramente un grande disservizio e questo va sottolineato come Giunta e come Consiglio Comunale. Ma questo è stato fatto e le preoccupazioni espresse sono comunque state recepite, almeno parzialmente, perché alcuni di questi servizi essenziali sono stati poi garantiti.In conclusione, vorrei ripercorrere cronologicamente anche un altro avvenimento che ha coinvolto il percorso delle forze politiche che hanno affrontato l'argomento in questi cinque giorni. La richiesta di incontro delle organizzazioni sindacali, calendarizzata, se non sbaglio, domani in Conferenza dei Capigruppo, sarà un ulteriore elemento che aggiungerà sicuramente e arricchirà il percorso di confronto fra l'Amministrazione e la categoria; ma è evidente, ripeto, che non possiamo prescindere dal tavolo di concertazione nazionale, che vede coinvolti le parti sociali, l'ANCI e il Governo. Su questo ragioniamo sapendo che l'Amministrazione ha la responsabilità di decidere con serietà, affrontando il problema in termini reali e valutando le vicende legate alla presenza di licenze sul territorio cittadino.Come voi sapete, la nostra è un'area metropolitana che ha 1.570 licenze, di cui la stragrande maggioranza, oltre l'80%, verte su Torino. Questa è la prima parte dell'intervento come Assessore e Giunta.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Volevo solo ricordare ai Consiglieri che i sottoscrittori della interpellanza, vale a dire i Consiglieri Ghiglia, Cantore, Angeleri e Carossa, non avendola illustrata prima della relazione dell'Assessore, hanno ciascuno 10 minuti per intervenire; gli altri Consiglieri, qualora intendessero intervenire, hanno ciascuno 5 minuti di tempo a disposizione per articolare le loro argomentazioni.La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Agostino
Ringrazio i colleghi di Forza Italia, dell'UDC e della Lega che hanno firmato la nostra richiesta, che inizialmente era di comunicazioni del Sindaco per dibattere in merito alla liberalizzazione delle licenze taxi. Li ringrazio perché grazie a loro, alla disponibilità del Presidente e di altri Capigruppo, oggi è possibile discutere. Ricordo che sarebbe stato possibile farlo anche prima, sennonché c'è stata da parte di alcuni soggetti, a cominciare dal Sindaco, e in maniera abbastanza differente rispetto a quanto ha testé detto l'Assessore Altamura, scarsa disponibilità ad affrontare prima questo tema.Questa Amministrazione si è mossa tardi sul tema della liberalizzazione selvaggia delle licenze dei taxi, si è mossa male e la politica cittadina, a nostro avviso, ha rinunciato al suo ruolo di mediazione. Il Sindaco, in maniera non arrogante, ma poco attenta ai bisogni veri della città e ai problemi che si stavano creando, ha voluto mostrare i muscoli, cosa che non fa mai, perché il Sindaco cerca sempre di mostrare i muscoli con chi crede più debole. Ad esempio, con i suoi amici dei centri sociali non è mai stato altrettanto cattivo, forse perché alcuni partiti della maggioranza li appoggiano e li proteggono, e quindi non può permettersi di fare il duro con gli anarcoinsurrezionalisti come invece fa con i tassisti.Ma questo lo sappiamo, Chiamparino ha sempre fatto così, il centrosinistra in questa città ha questa vecchia ipocrisia genetica, per cui ci sono sempre due pesi e due misure nei confronti delle situazioni che si vanno ad affrontare.Quindi, vi siete mossi male, vi siete mossi in ritardo, avete causato voi per primi i disagi alla popolazione, perché vede, Assessore, il Sindaco o lei stesso avreste dovuto dimostrare una maggiore disponibilità, anziché fare i cowboy e dire: "O sospendete o io non parlo con chi protesta", perché poi questo Consiglio Comunale (vorrei ricordarlo soprattutto ai colleghi che non erano presenti alla scorsa tornata amministrativa) è stato interrotto quando i tifosi del Toro vennero a dare l'assalto a questo Palazzo e il Sindaco, altroché aspettare che finisse la protesta per ricevere i tifosi granata, ha sospeso il Consiglio Comunale ed è sceso. Ora, capisco che magari i tifosi del Toro danno più voti rispetto ai tassisti e alle loro famiglie, ma il doppiopesismo che magari può valere in politica, ed alcuni ne sono interpreti, non deve valere per una pubblica amministrazione.Allora, io che sono tifoso della Juventus, ma che ho sempre salvaguardato gli interessi dei granata, anche denunciando le speculazioni sulle loro aree (ma questo non c'entra, ne parliamo un'altra volta), vorrei che ci fosse la stessa disponibilità al dialogo anche con altre categorie professionali, anche quelle per le quali non è sufficiente indossare una sciarpa granata per andare a colloquiare.Se ci fosse stato un atteggiamento un po' meno da John Wayne, ma più tollerante, più disponibile al dialogo, non ci sarebbero stati i disagi che si sono presentati.L'atteggiamento di questa Amministrazione, infatti, ha fatto sì che, talvolta, da parte di alcuni tassisti, ci fosse una reazione eccessiva, spropositata; d'altronde, sono persone che, da un giorno all'altro, rischiano di essere messe sul lastrico, che non hanno terreni a Mirafiori da poter vendere alla Città, alla Regione o alla Provincia e, quindi, non possono avere la loro liquidazione grazie al denaro pubblico.Devono, allora, lottare per il loro posto di lavoro, come avrebbe fatto chiunque di noi.Non si risponde a queste persone con il "muro contro muro", con la prepotenza, con quei metodi tipici, diciamo così, del "bullo di periferia". A nostro avviso, non è così che si risponde ad un problema sociale: si risponde col dialogo.Se i tassisti, non garantendo i servizi essenziali e non rispondendo alle chiamate dei disabili, hanno sbagliato - e hanno sbagliato, perché il rigore deve valere a 360 gradi (almeno, per la destra è così) -, è opportuno, Assessore, che vi informiate con precisione (perché, al di là delle notizie, vogliamo sapere i dati esatti - su quante chiamate non siano state evase.Nei confronti di queste persone, infatti, non ci vuole tolleranza, perché non possono commettere un errore di questo tipo, non è ammissibile: se un disabile chiama, è convinzione comune che si debba andare a prenderlo, anche se si sta protestando, anche se si sta rischiando il posto di lavoro, perché il dovere umano nei confronti dei disabili vale per tutti e i tassisti, con la loro presa di posizione, hanno aggravato una situazione.Il Ministro Bersani, con questo Decreto che colpisce tutto e il contrario di tutto, ha dimostrato di voler lanciare il classico sasso nello stagno, ma è comunque un decreto che, poi, sarà emendato a seconda delle reazioni delle varie categorie, perché è evidente che un decreto che nasce in questa forma sarà approvato in tutt'altro modo.Se non fosse stato per il buonsenso di Bersani, che, in qualche modo, ha dato uno stop al cumulo delle licenze, voi sareste ancora qui con il "pistolero" che dice di non voler incontrare nessuno e con i tassisti costretti a fare i blocchi.Non esiste un atteggiamento di questo tipo: lo dico perché non l'avete mai usato, nemmeno quando, forse, era il momento di usarlo nei confronti, ad esempio, di quelle persone che non vivono nella legalità. Non l'avete usato, anche se avete fatto qualunque cosa, avete riunito tavoli formali e tavoli informali, addirittura con i centri sociali; non ascoltate, però, i tassisti, salvo un incontro alla Prefettura, in cui c'è stata una chiusura totale da parte vostra.Questo, Assessore, è il primo dato che volevo evidenziare.Secondo dato: abbiamo detto fino alla nausea che Torino non è Milano, né Roma; nella nostra città non esiste il problema taxi (nemmeno nel periodo olimpico c'era mancanza di auto disponibili). Non c'è, quindi, una carenza di licenze, tale da giustificare un'apertura totale al mercato, soprattutto tenendo presente il numero di famiglie che si colpiscono: personalmente, vivo sempre con partecipazione le difficoltà altrui (credo, poi, che questo sia il nostro dovere, il dovere della politica).Ricordo che, per mesi, si è parlato di salvare 800 posti di lavoro a Mirafiori, con una spesa di 70 milioni di Euro di denaro pubblico per comprare aree in cui la FIAT, forse, non avrebbe fatto altro che giocare a pallone nel tempo libero. Di questi 800 posti di lavoro ci siamo preoccupati tutti: delle 1500 famiglie, invece, ci si preoccupa meno, forse perché si tratta di lavoratori autonomi, non dipendenti. Ed ecco che si manifesta il solito pregiudizio della sinistra rispetto a chi lavora per sé: voi avete il concetto del dipendente, per cui i lavoratori, se non sono dipendenti, non sono degni di essere considerati.Secondo me, Presidente Castronovo (e l'ho anche detto in sede di Conferenza dei Capigruppo), noi abbiamo abdicato al ruolo della politica, perché, a fronte della sordità dell'Amministrazione, i Capigruppo avrebbero dovuto incontrare i tassisti immediatamente (invece l'incontro è avvenuto con una settimana di ritardo, perché se n'è dovuto prima parlare e discutere).Credo, infatti, che noi, in quanto eletti dai cittadini, dobbiamo essere il tramite di mediazione fra la società e l'istituzione, è quasi il nostro compito istituzionale. Purtroppo, i Capigruppo del centrosinistra (non tutti) si sono rifiutati di avere e di interpretare questo ruolo di mediazione nei confronti della società, perché bisogna stare sull'attenti del "Re" Chiamparino, perché, se non si è fedeli alla linea, si viene epurati, tacciati, perché lui dà la linea di tutto, del partito democratico, del partito unico o del mezzo partito, fa tutto, e la politica dice: "Signorsì!". Non ho mai visto un Consiglio Comunale e una maggioranza che si appiattiscono in una maniera tanto pedestre alle indicazioni del Sindaco.A mio avviso, Presidente Castronovo, abbiamo rinunciato ad un ruolo.Comunque, fortunatamente, il Ministro Bersani ha più buonsenso dell'Amministrazione del Comune di Torino, fortunatamente oggi c'è un tavolo nazionale di trattativa: mi augurerei, Presidente, e lo dico all'Assessore, che, appena ci fossero novità, l'Amministrazione sentisse il dovere, prima ancora che le sia richiesto, di intervenire e di comunicarci le eventuali novità e - attenzione - come intenda risolvere il problema. Come tutti sapete, infatti, secondo la bozza del Decreto Bersani, ogni Amministrazione può affrontare da sola il problema, cioè non è assolutamente obbligata a rispondere al Decreto. Può anche semplicemente dire: "A Torino le cose rimangono così come sono e non c'è necessità sociale di alcun tipo di modifica".
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Grazie, Consigliere Ghiglia.Non l'ho interrotta, perché mi sembrava opportuno non farlo, ma invito i prossimi relatori ad evitare di utilizzare frasi come "bullo di periferia", che possono essere, in qualche misura, considerate offensive.
GHIGLIA Agostino
(Intervento fuori microfono).
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Ho capito, ma la frase "bullo di periferia" non è un aiuto a discutere serenamente.
GHIGLIA Agostino
(Intervento fuori microfono).
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Perfetto. La ringrazio per essere rimasto nei dieci minuti che le erano concessi.La parola al Consigliere Carossa.
CAROSSA Mario
Non chiamerò assolutamente Chiamparino "bullo", d'ora in avanti lo chiamerò "sire", anche perché siamo nella città del re e, secondo me, questo è il modo più giusto per chiamare Chiamparino che, dall'alto del suo 66% di preferenze, ritengo pensi di essere diventato il re di questa città.Ripetendo quanto già espresso in sede di Conferenza dei Capigruppo, devo dire che, da neofita, da neoconsigliere. sono molto amareggiato dal fatto che, in questa Sala, non si discuta dei problemi della città. Non si riesce assolutamente a farlo: infatti, ogniqualvolta si richieda di discutere su cose certamente non belle (se si chiede una discussione su qualcosa, evidentemente è perché non tutto va così bene come sembra), la maggioranza rifiuta assolutamente qualsiasi tavolo di confronto.Ma, d'altronde, voi state solamente perseguendo quanto avviene a livello centrale. Per anni, si sono riempiti la bocca con la parola "concertazione": eppure, la prima cosa fatta, è stata fatta, forse - spiegherò più avanti il motivo dell'utilizzo del termine "forse" - senza alcuna concertazione, né con i tassisti, né con tutte le altre categorie che hanno la colpa (come diceva il Consigliere Ghiglia) di lavorare in proprio, di tirarsi su le maniche, di tirare su la serranda la mattina, come si suol dire, e che non entrano nel modo di pensare di voi che governate a Torino e di coloro che, in questo momento, pro tempore, governano a Roma. Non c'è stata alcuna concertazione.Personalmente, non sono, poi, tanto convinto che due Sindaci come Chiamparino di Torino e Veltroni di Roma fossero del tutto all'oscuro di un decreto come quello riguardante i tassisti, sapendo che, quanto meno, avrebbero bloccato le città. Ho molti dubbi sul fatto che i Sindaci di Torino e di Roma non fossero, almeno in parte, al corrente di dove andasse a parare questo Decreto (in ogni caso, non potremo mai accertare questo fatto).Per fortuna, per quanto riguarda i tassisti, sembra che il problema si stia in parte risolvendo: sicuramente, di questo non si può ringraziare "sire" Chiamparino, che, come ha giustamente detto prima il Consigliere Ghiglia, ha subito fatto la voce grossa, dichiarando che non avrebbe assolutamente trattato con lavoratori che - attenzione - dicevano il contrario di quanto accettato dalle rispettive categorie sindacali.Effettivamente questo è gravissimo. È veramente grave! Gente che vede anni dei propri sacrifici evaporare vorrei ben vedere che non protestasse e dicesse alle proprie organizzazioni che non ci sta con quanto è stato firmato.La situazione si sta risolvendo, ma non certo grazie al Sindaco, perché lui ha scelto la linea dura quando sarebbe bastato che facesse il buon padre di famiglia, che usasse un minimo di buonsenso, ma quando si è annebbiati nelle vette iperboliche dei voti presi, il buonsenso non lo si usa più.Voi tutti sapete che le 1.505 licenze di taxi su Torino (come giustamente diceva l'Assessore, circa l'80%) sono state concertate quando Torino aveva circa 1.200.000 abitanti, quindi, è pacifico che, di fronte ad un decreto del genere, un buon padre di famiglia dicesse che non sarebbe entrato nel merito del Decreto, ma che a Torino, proprio per questi motivi, non sarebbe stata applicata questa parte del Decreto. Questo avrebbe fatto in modo che i tassisti non scioperassero così duramente, non avrebbero, come dite voi, bloccato la città, non avrebbero attuato queste forme di protesta che in questo momento voi tanto contestate e lasciamo perdere che, in qualità di cittadino, non ho sentito contestare queste stesse forme di protesta in altri momenti, quando ad attuarle - secondo me abbastanza legittimamente - erano altre categorie di lavoratori.Per il futuro chiedo che, se dovessero capitare nuovamente fatti del genere, non ci si trinceri dietro i non si sa assolutamente inverosimili quali ad esempio "non si sa cosa dice il decreto", "dobbiamo studiarlo attentamente", "rinviamo il discorso", "rinviamo il giorno in cui ci troviamo per discutere"; incontriamoci subito, perché quando si parla non è mai un problema e non lo dico solo io, ma penso che tutti in quest'Aula, almeno su questo aspetto, siamo d'accordo: parliamone, discutiamone!Infine, chiedo al "sire" Chiamparino, se mai si creasse di nuovo una situazione del genere, di abbandonare gli atteggiamenti da duro, provando a pensare che le persone che ha davanti rischiano di perdere la loro liquidazione ed il loro lavoro.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ventriglia.
VENTRIGLIA Ferdinando
Molto rapidamente parlerei di due elementi tecnici più che di considerazioni politiche che sono già state sviluppate.Primo elemento tecnico: il rapporto con la protesta delle categorie. Lo ha detto il Consigliere Ghiglia in maniera efficace, ma aggiungerei soltanto due testimonianze: nella passata tornata amministrativa ricordo che i cosiddetti "no global" o "disobbedienti" in due circostanze sono stati ricevuti quando erano in corso manifestazioni di questo genere. In un caso erano qui sotto con tamburi e fumogeni a bloccare il traffico su Via Milano con il portone chiuso e il battaglione schierato in equipaggiamento da ordine pubblico davanti al Palazzo (quindi, non esattamente una manifestazione particolarmente civile, corretta e di dissenso politico) e furono ricevuti contestualmente presso la Sala Capigruppo. In un altro caso durante una Conferenza dei Capigruppo, richiesero un incontro, che fu poi loro concesso (credo che al posto del Sindaco si mandò l'Assessore Borgione), e si presentarono qui sotto con uno striscione rivolto all'Istituzione, dato che era indirizzato verso la nostra finestra, che recava la seguente scritta: "bastardi". Lo so che non è molto consona all'Aula, ma sto riferendo, signor Presidente.Credo, quindi, che di fronte ad una linea di rapporto con le realtà anche più estreme e radicali sia stata una nota stonata questo atteggiamento che non si può neanche definire da sceriffo, perché gli sceriffi sono guardiani della pace, si devono far carico dei problemi sul loro territorio, mentre chi sostiene che "a te non parlo, perché non ti parlo" è uno sciocco, ovviamente in termini politici e non personali.Secondo punto tecnico. Vorrei che sul Decreto Bersani facessimo un lavoro un po' più fine, visto anche che l'abbiamo già iniziato presso la Conferenza dei Capigruppo; abbiamo già notato che di liberalizzazione in realtà c'è molto poco, perché due pilastri della liberalizzazione sono: l'abolizione del sistema delle licenze o degli ordini o delle corporazioni e l'introduzione di meccanismi virtuosi di autoregolamentazione del mercato che, quindi, determinano le tariffe dei taxi.Sappiamo già che nel primo caso, se un qualsiasi Comune (Torino come Precetto) avesse voluto rilasciare licenze taxi non avrebbe avuto bisogno del Decreto Bersani e avrebbe potuto farlo già ieri, mentre sulla questione delle tariffe c'è da dire che il Decreto Bersani non le tocca, perché rimangono di competenza della Provincia.Vogliamo dire che in questo Decreto di liberalizzazione non c'è nulla, che c'è un'operazione politica su alcune categorie, che questa operazione politica ha determinato una protesta sociale in quanto intaccava interessi vitali e metteva con le spalle al muro una categoria, provocando disagi.Credo che se la Giunta confermerà il suo impegno, cioè di non dividersi su questa brutta battaglia politica, che è anche poco interessante e non aiuta i cittadini, aiutando il Governo, le categorie (in questo caso la categoria) e le forze politiche, come la nostra, disponibili ed interessate ad un'operazione di riconsiderazione della disciplina del comparto, a partire dalla Legge 21, farà una cosa buona discutendo sul tema delle tariffe o sul sistema di auto pubbliche da piazza, che sono imprese individuali. Per fortuna sembra che l'idea di GTT o FIAT di industrializzare il sistema taxi stia rientrando e così non avremo 200 taxi precari in giro.Presidente, è dall'inizio della scorsa tornata amministrativa che proponiamo delle misure, delle intese tra Amministrazione e GTT, controllata dal pubblico, che facciano perno sul servizio del trasporto taxi che è un servizio di trasporto pubblico che, in certe realtà e per certi particolari servizi, risponde meglio ad un rapporto di prezzo e qualità dell'offerta al cliente rispetto ai mezzi GTT. Pensiamo e lavoriamo su questi temi.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Angeleri.
ANGELERI Antonello
Vorrei fare una premessa: fra qualche ora inizieremo la discussione sulle Linee Programmatiche del Sindaco per il prossimo quinquennio e, leggendo attentamente queste 35 cartelle, il messaggio che arriva è di voler concertare con tutte le categorie in un percorso che, ci auguriamo tutti, vedrà la città crescere da un punto di vista economico e non solo.Come dicevo, tra qualche ora discuteremo di questo documento, ma prima vorrei sottolineare che abbiamo firmato volentieri questa interpellanza.Il primo approccio nei confronti di una categoria è quello che abbiamo sentito dai colleghi, ma, soprattutto, che abbiamo visto in questi giorni. Vorrei sottolineare, semmai non lo avessero fatto i colleghi abbastanza con forza, che le città di Roma e Milano hanno caratteristiche completamente diverse da un punto di vista economico e turistico e che i rapporti sono altrettanto diversi, rispetto a quelli della nostra città, tant'è che la reazione dei tassisti a Torino è stata molto più forte. Non vogliamo assolutamente giustificare quanto è accaduto, anche al di là della legge, ma tale reazione può essere giustificata dal fatto di voler mantenere la propria posizione di artigiano, di unico imprenditore singolo che lavora per portare avanti la propria famiglia. Molto spesso, quindi, reazioni che non sono da giustificarsi da un punto di vista giuridico, sono più che giustificabili sotto altri aspetti.Abbiamo visto, in questo caso, da parte dell'Amministrazione e del Sindaco una chiusura netta, rispetto a forme di protesta neanche avvicinabili ad altre sulle quali questo Consiglio Comunale ha interrotto i propri lavori ed è arrivato, talvolta, anche a delle mediazioni.Sarebbe, forse, opportuno fare un ragionamento: se questo è il percorso dell'Amministrazione, vorrei capire come sarà affrontato ciò che discuteremo in seguito, ma entreremo nel dettaglio delle "Linee Programmatiche" successivamente.Vorrei anche aggiungere che il nostro Gruppo, ovviamente, è favorevole alle liberalizzazioni come lo sono i tassisti stessi.Probabilmente, c'è una questione di metodo che non abbiamo compreso e che vorremo, nella fase successiva, ossia quella del tavolo di concertazione nazionale, fosse, invece, messa in pratica.Probabilmente, molte situazioni di disagio avvertite dai cittadini torinesi, ma soprattutto dalle categorie più deboli, non ci sarebbero state se l'approccio da parte di questa Amministrazione fosse stato diverso. Oggi, qualcuno, come proposto, peraltro, già da noi all'inizio, parla, dalle fila di questa maggioranza, di indennizzo nei confronti dei tassisti che hanno pagato le loro licenze e che vedono queste ultime legittimamente come un serbatoio da cui attingere nel momento del pensionamento.Se anche da una certa parte politica (e mi riferisco alle dichiarazioni di Caruso e Rizzo) si fanno questi ragionamenti, vuol dire che quanto avevamo richiesto, già all'indomani dell'emissione del Decreto Legge, firmato anche dal Presidente Napolitano nei giorni scorsi, non era poi così distante da una richiesta di buon senso nei confronti non soltanto di una categoria a cui dobbiamo rispetto, come a tutti, ma nei confronti dei cittadini torinesi che hanno subito, purtroppo, molti disagi, non causati certo solamente dalla veemenza di qualche tassista e di qualche organizzazione sindacale, ma, forse, principalmente, dal disinteresse di questa Amministrazione.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ferraris.
FERRARIS Giovanni Maria
Da parte mia non c'è soddisfazione per la risposta dell'Assessore.Questo Decreto Legge, come già detto da altri colleghi, avrebbe dovuto avere la necessaria concertazione preliminare che, invece, non c'è stata e adesso si corre ai ripari.Le manifestazioni di questi giorni da parte dei tassisti sono giustificate dalla necessità di salvaguardare la categoria e, soprattutto, il loro lavoro.Nei confronti di questo aspetto, Sindaco, mi è parso leggermente carente di senso di responsabilità, perché è vero che, da un lato, potrebbero aver creato qualche disagio, ma è altrettanto vero che il primo cittadino in una città come Torino, deve farsi parte attiva subito, non dico nelle proposte, ma almeno nell'ascolto e questo non è avvenuto.Auspico che, a questo punto, l'Amministrazione Comunale partecipi a quel tavolo di concertazione, ponga l'attenzione sulla questione e la faccia pervenire al Ministro affinché il Governo ripristini l'articolo 6 della Legge n. 21 (Legge Quadro che regolamenta la cumulabilità o meno delle licenze, in questo caso la non cumulabilità).Ricordo, inoltre, che le tariffe sono stabilite dalla Provincia e, allo stato attuale, queste ultime penalizzano gli utenti e non avvantaggiano i tassisti. Sarebbe, quindi, opportuno assolvere, da parte della Provincia, alcune responsabilità e ragionare con le delegazioni dei tassisti.Infine, mi ricordo che durante il periodo olimpico l'Assessore Tessore, che ha preceduto l'Assessore Altamura, aveva dato facoltà ai tassisti di estendere gli orari di lavoro, ma gli stessi, dopo una settimana, avevano dovuto ravvedersi e ritornare agli orari tradizionali, in quanto non veniva garantito il lavoro a tutti i colleghi. Questo ha un significato chiaro, nel senso che, prima di intervenire su orari, tariffe o politiche nuove di regolamentazione di questo settore, bisogna capire se abbiamo voglia, se riusciamo, se abbiamo la capacità ricettiva per accogliere il turismo.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Gallo Domenico.
GALLO Domenico
Volevo chiedere al Consigliere Ghiglia, se fosse stato sindaco della Città, se avrebbe deciso di incontrare le Organizzazioni Sindacali dei tassisti e aperto un tavolo di confronto di fronte ad un'agitazione che ha avuto conseguenze, credo, gravi, dal mio punto di vista, fermo restando il diritto di protesta e di sciopero della categoria.L'astensione dal lavoro dei tassisti ha provocato disagio solamente alle fasce deboli della popolazione.Non credo ci sia stato un movimento di simpatia verso questo sciopero; non ho incontrato un solo cittadino che abbia manifestato solidarietà verso una forma di lotta, dal mio punto di vista, sbagliata, perché credo che sarebbe bastato leggere il Decreto, firmato dal Presidente della Repubblica (l'articolo 6 è molto chiaro), per capire come non si tratta, Consigliere Ghiglia, di un progetto di liberalizzazione selvaggia. Mi sembra si sia fatto tanto rumore per nulla. L'articolo 6, infatti, recita: "Fatta salva la possibilità di conferire nuove licenze, secondo la vigente programmazione numerica...". Ciò significa che il Comune aveva già la possibilità, indipendentemente dal Decreto, di aumentare il numero delle licenze, qualora ci fosse stata la necessità.Invece di provocare forme di astensione di quel tipo, la categoria avrebbe potuto chiedere un confronto con il Sindaco o con la Conferenza dei Capigruppo. Ero stato il primo Capogruppo a chiedere ai colleghi, se l'apertura di un confronto con i tassisti avesse stemperato il clima, di ascoltarli, ma, di fronte al fatto che si sia bloccato il servizio per i disabili e quello per il trasporto del plasma, credo che il mio atteggiamento sia cambiato, perché tutto si può mettere in atto come forma di protesta, tranne quel tipo di agitazione che produce danno solamente alle fasce più deboli della popolazione.A me pare che dall'intervento in Conferenza dei Capigruppo degli Assessori Altamura e Dealessandri si evinca che non ci sia a Torino una reale situazione di cambiamento, perché il numero di licenze già concesse è più che sufficiente.Peraltro, il Decreto pone sempre delle condizioni e credo che, in questo caso, la Giunta ed il Sindaco avrebbero aperto un confronto con la "controparte" (tra virgolette); tuttavia, vorrei spostare l'attenzione sul fatto che non si tratta di liberalizzazione, perché non si affronta la questione delle tariffe.Questa mattina ho preso il taxi da Piazza Massaua a Via Milano, un percorso di 7/8 minuti, ed ho pagato 18,15 Euro; soltanto il costo della chiamata è stato di 3,10 Euro; penso che sia proprio questa la questione fondamentale che dobbiamo affrontare, magari, aprendo un confronto con il Governo nazionale, perché il costo taxi è eccessivo.È un servizio pubblico importante, ma è quasi un servizio di lusso! In merito, penso che il Consiglio Comunale e gli Assessori competenti debbano aprire un confronto con l'altra parte: i prezzi sono inaccessibili e in una città come Torino, con una linea di metropolitana, il servizio pubblico quale è il servizio taxi potrebbe incidere in maniera positiva sull'ambiente, sia alleggerendo il traffico, sia agevolando le fasce deboli della popolazione.Inoltre, ritengo importante che le convenzioni fatte con le cooperative taxi debbano subire dei cambiamenti, perché penso che tutti i taxi debbano essere dotati di attrezzature che permettano il trasporto dei disabili; come lei saprà, Assessore, non tutti i taxi sono dotati di tali attrezzature.Penso che questa sia una delle condizioni forti in base alla quale il nostro Comune debba sottoscrivere convenzioni con questa categoria. Il trasporto deve essere accessibile a tutti, anche il servizio taxi.Pertanto, credo che adesso si possa ragionare e aprire un tavolo di confronto; credo che si sia fatto tanto rumore per nulla e che si siano provocati danni alle persone più deboli della nostra popolazione.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Giorgis.
GIORGIS Andrea
Intervengo, solo affinché rimanga agli atti una ricostruzione leggermente più corrispondente alla realtà di quella che ho sentito in alcuni interventi. Ringrazio l'Assessore, penso però sarebbe bene distribuire a tutti i Consiglieri copia di quanto ci è stato illustrato.Ripercorrendo brevemente le vicende, dopo l'emanazione del Decreto e dopo l'inizio delle prime manifestazioni, vi è stato un incontro tra l'Amministrazione Comunale e le rappresentanze sindacali dei tassisti; questo incontro ha determinato la stipula di un primo accordo. Quindi, solo perché sia chiaro: l'incontro c'è stato prima ancora che qualche Consigliere, che oggi qui lamenta una mancanza di confronto, lo chiedesse.A seguito di quell'incontro, è stato individuato anche un percorso attraverso il quale approfondire il contenuto del Decreto, il ruolo delle Amministrazioni Comunali e, contemporaneamente, riportare la manifestazione nell'ambito del rispetto di quel minimo di regole che fa sì che i servizi essenziale siano assicurati ai cittadini.Che cosa è successo? Dopo la stipula di questo accordo, non vi è stato il rispetto di questo accordo dalla maggior parte dei tassisti, quindi è slittato quello che era il primo prosieguo di questa trattativa ed è slittato attraverso la costituzione di un tavolo in Prefettura.Nel mentre questo tavolo in Prefettura veniva costituito e si riuniva calendarizzando diversi incontri, la Conferenza dei Capigruppo ha ritenuto opportuno che non si aprisse un altro tavolo che, in parallelo, finisse col delegittimare questo primo luogo d'incontro. Bene abbiamo fatto, perché, infatti, la protesta è rientrata: i servizi essenziali ai cittadini hanno ripreso ad essere assicurati e la trattativa per l'attuazione del Decreto adesso è in fase di discussione. Insomma, tutto qui. Finora, tutto qui.Adesso si apre il confronto relativo al problema su come garantire ai cittadini un servizio taxi, se vogliamo, a costi più contenuti e, nel contempo, come garantire ai tassisti la stabilità del posto di lavoro e la certezza di un guadagno altrettanto decoroso.Ma, a questo proposito, credo che dovremo avere il coraggio di formulare proposte evitando di fare demagogia come se fossimo ancora in campagna elettorale. La campagna elettorale è finita, adesso dobbiamo amministrare e l'opposizione è bene che superi la sindrome della minoranza o dell'insuccesso: avanzi delle proposte sulle quali possiamo confrontiamoci.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Zanolini.
ZANOLINI Carlo
Visto che per i ben noti motivi siamo esclusi anche da molti elementi di conoscenza, avremmo avuto piacere di conoscere che cosa l'Amministrazione e, soprattutto, gli Assessori ed il Sindaco avessero intenzione di fare in rapporto al servizio pubblico dei taxi alla luce del nuovo Decreto Bersani.Avremmo avuto piacere di non sentire esclusivamente un elenco di vari passaggi tecnici riguardanti le trattative, ma di sentire anche quali progetti l'Amministrazione, il Sindaco e l'Assessore avessero in mente. Forse, questo poteva essere un qualche cosa di più elevato.Quali sono, infatti, i problemi dei tassisti? Come qualche Collega ha già evidenziato, la prima questione è che non sono dipendenti, ma professionisti, quindi hanno il problema della possibilità di perdere il lavoro da un momento all'altro o per motivi di salute, o per mancanza di lavoro.La seconda questione collegata al fatto che questi lavoratori non sono dipendenti è che hanno un sistema pensionistico che non permette loro, al cessare dell'attività, di avere retribuzioni pensionistiche adeguate. In quest'ottica, appunto, è vista la valorizzazione delle licenze, per cui la licenza è una specie di sostanza che si mette da parte per avere possibilità di vivere decentemente quando si va in pensione.Il terzo problema è che, in particolare, in Torino il lavoro non è molto.Noi avremmo voluto che si pensassero a dei progetti per risolvere tutti questi problemi: il sistema pensionistico, le scarse retribuzioni a causa del scarso lavoro.La nostra proposta - visto che si parla di proposte e non di critica - è di istituire una sorta di progetto "arcobaleno" dei taxi.Per esempio, istituire taxi blu al posto delle costose auto blu, attraverso convenzioni non soltanto con la Pubblica Amministrazione, ma anche con le Aziende Municipalizzate; taxi rosa per le donne che escono la sera, perché siano più sicure; come è già stato accennato, taxi bianchi per gli handicappati e per chi ha bisogno di assistenza sanitaria; infine, taxi verdi per i giovani che vanno in discoteca. Creare, quindi, convenzioni particolari a prezzi accessibili che, eventualmente, ci permetterebbero di arrivare a proposizioni più avanzate come i taxi a domanda, oppure i taxi collettivi.Lancio questa proposta, visto che siamo dei Consiglieri e dobbiamo consigliare. Comunque, ringrazio l'Assessore per le risposte in merito alle note tecniche dei rapporti tra Comune e associazione dei tassisti.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ravello.
RAVELLO Roberto Sergio
Nel salutare l'Aula, alla quale mi rivolgo per la prima volta con non poca emozione - che spero non mi tradisca -, non posso non iniziare replicando al Consigliere Giorgis al quale è evidentemente concesso di deambulare all'interno della Sala quando a parlare sono i Consiglieri della minoranza (cosa che ha fatto durante gli interventi dei Consiglieri Carossa, Ventriglia e Ghiglia), senza che il Presidente del Consiglio Comunale lo riprendesse a dovere, probabilmente per una particolare abilità del Collega Giorgis a non farsi vedere o, piuttosto, per una miopia politica del Presidente del Consiglio.Al Consigliere Giorgis vorrei che arrivasse una risposta - su una osservazione che ora posso reputare offensiva - riguardo al fatto che lui ha inteso ricordare, a noi Consiglieri della minoranza, che la campagna elettorale è finita. Mi sia permesso di osservare che credo sia noto a tutti che se i signori tassisti si fossero messi a protestare per un qualcosa che fosse avvenuto durante la campagna elettorale, immagino - e non solo io - che il Sindaco Chiamparino sarebbe stato prontissimo ad aprire loro le porte di tutte le stanze dorate di questo Palazzo.Un'altra osservazione che intendo fare è riferita al fatto che nelle Linee Programmatiche, che immagino andremmo a discutere e presumo anche ad approvare tra breve, vi è un costante, ripetuto, reiterato utilizzo di alcuni termini molto cari ad una certa sinistra abile nel fare demagogia o populismo. Penso alle volte in cui viene ripetuto il termine "il concetto di coinvolgere i cittadini, di dare attenzione ai soggetti più deboli, di favorire la coesione sociale, in particolare ovviamente degli stranieri, di offrire spazi di confronto, di prestare, dare ascolto e comunicazione ai cittadini, eccetera..." e mi viene da fare una domanda. Questo di cui ho appena parlato, che è quanto viene enucleato nelle Linee Programmatiche, vale solo dopo che Linee Programmatiche saranno approvate o, per chi le Linee Programmatiche le ha scritte, vale anche prima dell'approvazione? Se così fosse, mi chiedo per quale motivo non abbiate dato seguito a quanto vi proponete di fare nei prossimi 5 anni: cioè, dare ascolto, dare comunicazione, favorire la partecipazione e la coesione sociale tra tutti i cittadini. Credo che sia naturale chiedersi se il motivo sia legato al fatto che si dice, sebbene non sia riscontrato, che una data categoria, quella dei tassisti nello specifico, sia tradizionalmente votata ad una area politica più di destra che di sinistra. Se così fosse, credo che questo sarebbe assolutamente vergognoso. Vedo che l'Assessore scuote la testa, quindi non può che essere d'accordo con me.Allora, gli ripeto la domanda: "Qual è il motivo per cui non vi è un nesso logico tra ciò che vi proponete di fare e ciò che evidentemente non avete fatto nei confronti dei tassisti, quando questi avevano bisogno essenzialmente di un interlocutore? Che la manifestazione sia stata, a secondo delle interpretazioni, più o meno selvaggia, su questo potremmo anche essere d'accordo, però, a questo punto, viene spontaneo chiedersi dove stia la differenza tra categorie, visto che ad alcune viene concesso di manifestare in maniera più che selvaggia, anche con la partecipazione di autorevoli esponenti che siedono al Governo degli Enti Locali Piemontesi - penso al Presidente del Consiglio Provinciale che scese in piazza, qualche mese fa, a fianco dei centri sociali che manifestavano in alta Val di Susa e che arrivarono alle mani contro le forze dell'ordine.Assessore, capisco che la sua posizione possa essere imbarazzante nel momento in cui il documento che definirà anche il suo modo di agire per i prossimi 5 anni non è ancora stato approvato, però mi auguro che le premesse siano più quelle che vengono raccontate con allegria nel documento, piuttosto quelle che avete dato dimostrazione di utilizzare con i fatti e con le azioni.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per la replica, all'Assessore Altamura.
ALTAMURA Alessandro (Assessore)
Vorrei innanzitutto ringraziare i Consiglieri per la discussione. L'argomento, come voi sapete, ha coinvolto la cittadinanza e le forze politiche.Al di là di questa premessa, vorrei ricordare ai Consiglieri che il lavoro svolto in questi 5 giorni è stato un lavoro attento, che non parte dal presupposto di un muro contro muro, anche se poi, nei fatti, di questa situazione che si è creata anche l'Amministrazione è dispiaciuta, così come tutti i cittadini che hanno subito il disservizio.L'Amministrazione ha a cuore anche gli interessi delle categorie che, in questo momento, si sentono coinvolte da questa vicenda, da questo Decreto e proprio per questo motivo erano stati calendarizzati gli incontri, citati tra l'altro dal Consigliere Giorgis nel suo intervento. Mi dispiace dover fare l'esegesi delle fonti, ma in quell'incontro, fissato e convocato dal Prefetto, che aveva visto tutte le categorie sindacali presenti, era stato sottoscritto con serenità un accordo con l'Amministrazione, salvo essere smentito da una base che in gran parte aveva letto quel Decreto in modo assolutamente ostile.Mi sembra anche giusto e doveroso sottolineare al Consigliere Ghiglia, che ha ricordato come fosse stata sospesa una seduta del Consiglio Comunale per una protesta dei tifosi del Torino, che potremo poi andare a verificare, perché c'era stato soltanto un parziale allontanamento dei Consiglieri che si erano recati alle porte per vedere cosa stava succedendo. Esattamente quello che si definisce, Consigliere Ghiglia - e la sua esperienza ovviamente fa testo -, una delegazione del Consiglio che incontrava parti rappresentanti in quel momento un disagio sociale. Ero anche Presidente del Consiglio, in quel momento, quindi dovrei ricordarlo abbastanza bene.Consigliere Ventriglia, abbiamo già discusso della questione in Conferenza dei Capigruppo - ho condiviso l'impostazione giovedì. Io e il Vicesindaco abbiamo comunque sottolineato come il problema delle tariffe sia un problema reale che il Decreto Legge non affronta. Lei ha parlato della riconsiderazione della legge n. 21 e credo che sia uno degli argomenti su cui, effettivamente, una discussione politica possa avvenire. Ricordiamo anche che la legge n. 21 è una legge nazionale.Il Consigliere Angeleri ha ricordato com'è la realtà di Torino, una realtà diversa dalla realtà di Milano o di Roma. Condividiamo questa valutazione e forse le reazioni che abbiamo avuto sono in parte anche una rappresentazione di una situazione diversa, forse anche più concordata e più concertata a livello torinese, a livello di area metropolitana.Su questo, però, c'è la disponibilità di tutta l'Amministrazione a lavorare con le forze politiche del Consiglio Comunale, con le parti sociali, per potere continuare a concertare attraverso il confronto. Tra l'altro, uno degli incontri che era stato calendarizzato per domani, proprio in Provincia su questioni legate alle tariffe, è saltato perché c'è stata un'anticipazione della proclamazione dello sciopero nazionale. Ovviamente, questo tavolo sarà ripreso anche con la Provincia.Al Consigliere Ferraris devo dire che non è vero che il Sindaco è mancato di senso di responsabilità, così come non è mancato il senso di responsabilità neanche a questa maggioranza, che ha affrontato fin dalle prime ore l'emergenza, risolvendo, anche senza farlo notare, in modo mediatico, molte situazioni che si sono create di forte difficoltà e disagio per i cittadini.Comunque, c'è la disponibilità della Giunta e dell'Amministrazione a lavorare su questo tema. Fin da domani ci sarà un primo incontro in Conferenza dei Capigruppo e continueremo a ragionare per risolvere i problemi.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'interpellanza generale è discussa.
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