Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 200605033/02, presentata dalla Giunta Comunale in data 10 luglio 2006, avente per oggetto:"Linee Programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato - Approvazione (art. 42 c. 3 e art. 46 c. 3 D. Lgs. 267/2000 - Art. 31 dello Statuto della Città)"L'articolo 42 comma 3 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, dispone che "Il Consiglio, nei modi disciplinati dallo Statuto, partecipa altresì alla definizione, all'adeguamento e alla verifica periodica dell'attuazione delle Linee Programmatiche da parte del Sindaco o del Presidente della Provincia e dei singoli Assessori".Il successivo articolo 46 comma 3 detta la seguente norma "Entro il termine fissato dallo Statuto, il Sindaco o il Presidente della Provincia, sentita la Giunta, presenta al Consiglio le Linee Programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato".In ottemperanza a quanto dispone la legge, il Consiglio Comunale di Torino, all'interno dello Statuto della Città, ha esercitato le funzioni ad esso delegate, normando all'art. 31 le modalità della definizione, dell'adeguamento e della verifica delle Linee Programmatiche.In particolare, al comma 1 di tale articolo si prevede che "Entro 20 giorni dalla prima seduta del Consiglio Comunale, il Sindaco, sentita la Giunta, presenta al Consiglio le Linee Programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato. La presentazione deve avvenire almeno 10 giorni prima dell'approvazione".Il successivo comma 3 dispone invece che "Le Linee Programmatiche s'intendono approvate se ottengono il voto della maggioranza dei Consiglieri assegnati".Essendo state le suddette Linee Programmatiche presentate al Consiglio Comunale, mediante consegna effettuata a tutti i Consiglieri Comunali, si tratta ora di procedere all'approvazione delle medesime, allegate alla presente. Tutto ciò premesso,IL SINDACOVisto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 nel quale, fra l'altro:- all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali; ed in particolare nel comma 3 del medesimo si dispone che "Il Consiglio, nei modi disciplinati dallo Statuto, partecipa altresì alla definizione, all'adeguamento e alla verifica periodica dell'attuazione delle Linee Programmatiche da parte del Sindaco o del Presidente della Provincia e dei singoli Assessori";- all'art. 46 comma 3 si dispone che "Entro il termine fissato dallo Statuto, il Sindaco o il Presidente della Provincia, sentita la Giunta, presenta al Consiglio le Linee Programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato";Visto quanto disposto dall'art. 31 dello Statuto della Città;Dato atto che non sono stati richiesti i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico, poiché la presente deliberazione costituisce mero atto d'indirizzo; PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE1) di approvare le Linee Programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato (all. 1 - n. );2) di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, quarto comma, del Testo Unico approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Cantore. CANTORE Daniele Questa mattina abbiamo presentato al Segretario Generale una richiesta di parere scritto su un'interpretazione relativa alla legittimità della deliberazione, alla quale sono allegate, ovviamente, le dichiarazioni del Sindaco.A fronte di questa nostra richiesta, ci è giunto il parere del Segretario Generale, che, come già riferito in Conferenza dei Capigruppo, non ci convince, e mi permetto in due minuti di spiegare il motivo.L'articolo 31 dello Statuto prevede che le Linee Programmatiche siano "...articolate per i vari settori di attività e suddivise annualmente, nonché l'elenco delle principali opere pubbliche che si intendono finanziare nel corso del mandato amministrativo. Le suddette Linee Programmatiche contengono, inoltre, i riferimenti alla quantità delle necessarie risorse finanziarie ed alle principali modalità con le quali si intende reperirle".In questo documento presentato dal Sindaco e dalla Giunta, abbiamo verificato la non presenza di questi requisiti richiesti dall'articolo 31.Peraltro, gli stessi requisiti sono richiesti anche per il Bilancio di fine mandato, che dovrebbe rifarsi alle Linee Programmatiche che prevedono, sintetizzando, l'elenco delle opere, l'annualità attraverso la quale si intende realizzarle e anche come si intende finanziarle.Abbiamo verificato che queste Linee Programmatiche - al contrario di altri Colleghi, su questo non eccepisco nulla - non sono altro che la riproposizione del vostro programma elettorale (lo considero opportuno anche se non dico che sia corretto) e non ci trovo nulla di strano che in Consiglio Comunale si riproponga quanto si è proposto agli elettori; invece, trovo strano che a livello amministrativo non ci sia stato lo sforzo necessario per corrispondere alle richieste dell'articolo 31.In Conferenza dei Capigruppo ci è stato detto che di fatto l'articolo 31 deve essere interpretato solo nella sua valenza relativa al voto dei Consiglieri Comunali e di fatto gli altri commi non valgono nulla.La nostra posizione, quindi, è questa: lo Statuto non deve essere interpretato, ma applicato e se, invece, dovessimo contestare o interpretare diversamente uno Statuto, che, ricordo, è stato approvato all'unanimità da quest'Aula, ci troveremmo in una condizione molto curiosa.Termino il mio intervento dicendo che a fronte di questa mancata apertura nei confronti di un'esigenza dell'opposizione (ma penso dell'intero Consiglio Comunale), sul piano politico, riteniamo illegittima questa proposta di deliberazione e non parteciperemo ai lavori e alla discussione sulle Linee Programmatiche. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ghiglia. GHIGLIA Agostino Sposo integralmente quanto detto dal Capogruppo Cantore, però mi rivolgerei alla buonafede dei Colleghi chiedendo loro (poi non chiederò più nulla per l'intera durata della tornata amministrativa) di leggere l'articolo 31 e domandarsi se l'articolo 31 corrisponde al documento sulle Linee Programmatiche che ci è stato presentato; la risposta non può che essere "no"!La valutazione che il Segretario Generale e la Conferenza dei Capigruppo, a maggioranza, hanno voluto dare alle Linee Programmatiche, che sarebbero un atto politico, non c'entrano nulla con il fatto che, decidendo di procedere questa sera alla discussione e alla votazione di una deliberazione, non si stia facendo un'evidente forzatura non rispetto allo spirito e all'interpretazione dello Statuto, ma rispetto alla lettera dello Statuto e in quest'Aula tutti sappiamo che la prima interpretazione che si deve dare di una legge è quella letterale.Non c'è solo il comma 5 dell'articolo 31 che rafforza la nostra tesi, ma anche il comma 4 ed il comma 9. Il comma 5 prevede che tutto (i programmi, le relazioni previsionali, i piani finanziari, i programmi triennali, i piani territoriali, i Bilanci, eccetera) deve fare riferimento alle Linee Programmatiche e che se vi si discosta le Linee Programmatiche debbono essere modificate.L'unico modo per oggettivare delle Linee Programmatiche è confortarle ed arricchirle con numeri previsti dallo Statuto, ma che le Linee Programmatiche in discussione questa sera non danno. Come si farà a verificare a posteriori l'attinenza di tutti gli atti previsti dall'articolo 31, quando non sapremo come queste Linee Programmatiche andranno sostanziate dai numeri? Sarà impossibile.Con la decisione di procedere - mi spiace, ma lo devo dire - si fa carta straccia della carta fondamentale della Città, perché se è un atto politico non si deve votare nulla ed è legittima la posizione del Sindaco, è il vostro indirizzo, ma non si vota nulla, però non si può chiedere di votare pro o contro delle Linee Programmatiche al buio, perché è questo che state chiedendo di fare non rispettando neanche la lettera dello Statuto che una maggioranza di centrosinistra, anche se non voi, ha votato all'unanimità.Gli Statuti e le carte fondamentali valgono fin quando non sono modificati, a nostro avviso, questa sera, non tenendo conto di quanto afferma lo Statuto, si sta compiendo un gravissimo delitto nei confronti del dibattito democratico. La forza dei numeri fa in modo che ve ne possiate disinteressare, però non intendiamo partecipare a questo gioco che, secondo noi, fa male a tutti, perché quando non si rispettano le regole di tutti si commette un reato nei confronti di tutti. Pertanto, solleveremo l'illegittimità della deliberazione in altre sedi, mentre questa sera non possiamo fare altro che abbandonare i lavori dell'Aula. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Angeleri. ANGELERI Antonello La partenza di questa sera non mi sembra buona, perché la lettura dell'intero articolo 31, alla quale ha invitato anche il Consigliere Ghiglia, sia estremamente chiara.Nei confronti dei Colleghi del Consiglio Comunale mi dispiace se la Conferenza dei Capigruppo si è protratta più del dovuto, ma al suo interno mi pare che anche la maggioranza abbia riconosciuto che, forse, l'articolo 31 sia da rivedere e che la sua interpretazione sia stata messa fortemente in dubbio.Da un punto di vista politico, questo è il primo documento importante presentato in quest'Aula, dove si parla di Alta Velocità, di interventi di diversa natura in Corso Marche, di Tangenziale Est, di completamento della linea 1 della Metropolitana e di costruzione della linea 2, cioè si parla di investimenti importantissimi, però, finito il paragrafo, non vi è nessuna cifra e, soprattutto, non si sa come saranno reperiti questi finanziamenti. La preoccupazione, anche rispetto al comma 9 dell'articolo 31 dove si parla del Bilancio di Mandato, è capire come potremo dare un giudizio finale se all'inizio non vi è alcun riferimento finanziario.A noi dispiace non poter partecipare a questa discussione, signor Sindaco, vorremmo intervenire ed esprimere il nostro parere su quanto è scritto in questo documento e lo faremo comunque, ci auguriamo ancora in quest'Aula, e l'invito rivolto alla maggioranza da parte di questi banchi è ad un'attenta riflessione, perché questa situazione, lo ha riconosciuto anche il Capogruppo Giorgis durante la Conferenza dei Capigruppo, sta diventando un problema esclusivamente politico.Credo che in quest'Aula ci siano molti avvocati, ma penso anche a coloro che non hanno fatto questi studi e quindi non sono come... CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La invito a concludere, Consigliere. ANGELERI Antonello ...alla semplice lettura del Regolamento. In questo caso vi è un problema di interpretazione non tanto legislativa quanto di carattere politico; quindi, invito ancora i Colleghi della maggioranza a riflettere sulla possibilità di partire con il piede giusto in questa tornata amministrativa o fare un ragionamento che fa riferimento solo ad una parte del Consiglio Comunale; in quest'ultimo caso sarei dispiaciuto e ovviamente il nostro Gruppo abbandonerebbe l'Aula. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Carossa. CAROSSA Mario Sono sempre più esterrefatto di come funziona il Consiglio Comunale di Torino.A prescindere dal fatto che uno Statuto, come qualcuno ha già detto, non si interpreta ma si applica, anch'io invito a leggere l'articolo 31 che è assolutamente chiaro e limpido.Non sono d'accordo, come accennato in Conferenza dei Capigruppo, a modificare l'articolo 31 perché, secondo me, chi l'ha redatto ha seguito il ragionamento logico di non fare programmi che siano soltanto dei "libri dei sogni", altrimenti è facile prendere in giro i concittadini: si scrive di tutto e di più, tutto e il contrario di tutto!Il ragionamento logico dell'articolo 31 è riferito al punto in cui si parla della quantità delle risorse finanziarie necessarie, proprio per evitare che questi programmi siano dei "libri dei sogni". Invito, quindi, i Consiglieri, oltre che a leggere tale articolo, anche a ragionare sul fatto di andarlo, un domani, effettivamente a modificare.Ritengo, comunque, non corretto il modo in cui si sta cominciando questo rapporto in Consiglio Comunale.Non sono un fine giurista come il Consigliere Giorgis o il Segretario Generale, cerco di andare avanti solamente con un po' di buonsenso che mi fa leggere questo articolo 31. Non dimenticate, voi che vi siete sempre "riempiti la bocca" con la Costituzione, che questa è la Costituzione della Città di Torino, quindi occorre cercare di rispettarla e di difenderla, non di interpretarla.Non sono, ripeto, un fine giurista, ma vado per logica. Leggete l'articolo 31 e, secondo me, non potrete che dar ragione a questa logica.Per questo, il Gruppo Lega Nord non parteciperà alla discussione. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Giorgis. GIORGIS Andrea Il Consigliere Angeleri, a differenza di tutti gli altri Capigruppo ha riconosciuto che si tratta di una questione di carattere esclusivamente politico. In proposito, vorrei spendere due parole, anche perché, in questo modo, capiremo o meglio registreremo (c'è poco da capire) una difficoltà dell'opposizione a entrare nel merito e un tentativo all'ultimo momento di inventarsi un'uscita dall'Aula. Di fronte a una mancanza di argomenti e di disponibilità al confronto si decide di abbandonare l'Aula.È una questione politica perché, come scrive anche il Segretario Generale, la natura giuridica dell'atto "Linee Programmatiche" è politica e, come previsto dal Testo Unico sugli Enti locali e più in generale dalle norme giuridiche sull'Ordinamento, non vi si possono applicare le categorie dell'invalidità o della validità.Di conseguenza, lo Statuto, per quanto possa dire al proposito, non è in grado di modificare la natura giuridica di questa deliberazione che rimane, nonostante tutte le previsioni contenute nell'articolo 31, di atto politico, come tale, non soggetto al vincolo e ai requisiti di validità e invalidità, ma, semmai, sottoposto al vincolo della responsabilità politica.Va da sé che l'articolo 31 dello Statuto, che viene richiamato, non essendo in grado di modificare la natura giuridica di una deliberazione disciplinata dalla legge, assume, comunque, un valore di auspicio politico.Non ho reticenze, quindi, nell'ammettere che la Giunta (e il Consiglio Comunale nella misura in cui decide di confrontarsi e di approvare queste Linee Programmatiche) si assume la responsabilità politica di quanto in queste Linee Programmatiche è scritto; si assume la responsabilità politica della ragionevolezza di Linee Programmatiche che non entrano nel dettaglio e non definiscono in maniera puntuale le risorse necessarie per ogni singola misura; si assume la responsabilità politica di realizzare tutto quell'insieme di opere pubbliche (che, di nuovo, il Consigliere Angeleri riconosceva essere previste in questo documento) e si impegna a fare in modo che quelle indicazioni, così tanto importanti e significative, vengano realizzate.Credo che, da questo punto di vista, sia davvero inopportuno (usiamo un termine più neutro possibile) insistere sulla questione che questo atto sia "valido", "invalido", "illegittimo", un "reato", un "delitto", "una violazione dell'articolo statutario" perché, oltre al parere del Segretario Generale, anche in sede di Conferenza dei Capigruppo, queste considerazioni, in ordine al significato... CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Consigliere Giorgis, la invito a concludere. GIORGIS Andrea Per rispetto dei Consiglieri, dal momento che abbiamo già lungamente dibattuto e che si potrà riprendere, in seguito, il contenuto della discussione avvenuta in Conferenza dei Capigruppo, concludo il mio intervento. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Sindaco per l'illustrazione dei contenuti delle "Linee Programmatiche".Ricordo al Sindaco che ha a disposizione per l'illustrazione 30 minuti, come tempo massimo.Attendiamo che i Consiglieri della minoranza lascino l'Aula. SINDACO Occuperò molto meno del tempo che lei mi assegna, riservandomi, semmai, in sede di replica, se necessario.Una prima considerazione è rivolta a lei, Presidente. Mi farò premura di far arrivare formalmente una richiesta, affinché si rispettino i tempi previsti per la riunione degli organismi.Tutti noi abbiamo avuto esperienza di assemblee elettive, anche più rilevanti del Consiglio Comunale (con tutto il rispetto per il Consiglio Comunale), a cominciare dalla camera dei Deputati e, quando la Camera è convocata alle ore 15.00 è convocata alle ore 15.00! Se non vi è il numero legale o altro, tutti insieme dobbiamo assumercene la responsabilità.Farò, quindi, un'esplicita richiesta in questo senso, perché trovo intollerabile per tutti noi, naturalmente a cominciare da lei, che una riunione convocata alle ore 14.00 e aggiornata alle ore 16.00, cominci alle ore 19.00. Questo non è più accettabile.Seconda considerazione: a me spiace che si inizi con i banchi dell'opposizione vuoti, ma è evidente che quanto detto dal Consigliere Giorgis corrisponda al vero.C'è stata una difficoltà ad affrontare la discussione, una non volontà, una impossibilità, un'incapacità. Nonostante proprio il Consigliere Cantore avesse esordito all'insediamento del Consiglio richiedendo massima attenzione al sottoscritto e alla Giunta al confronto, in realtà, alla prima occasione, a questo confronto si è sfuggito.Ricordo, solo per inciso, che cinque anni fa (e chi c'era, ne è al corrente) le Linee Programmatiche approvate erano, dal punto di vista dell'impostazione metodologica, non dei contenuti, in tutto e per tutto assolutamente uguali a queste. Per chi si appella al buon senso, quindi, questo credo sia superiore al buon senso, perché si tratta proprio di prendere l'esperienza, copiarla dal punto di vista metodologico e vedere come ha trovato riscontro nei bilanci di mandato e in tutti gli atti successivi.Tutte le argomentazioni che abbiamo sentito sono francamente motivazioni pretestuose, come lo è tutto l'impianto dell'iniziativa portata avanti. Infatti, evidentemente, fa più notizia uscire dall'Aula adducendo a supposte violazioni della Carta Comunale dello Statuto, che non accettare un confronto di merito che, ovviamente, per chi ha perso le elezioni con meno del 30%, è più difficile da affrontare. Comprendo questo, però, credo ci sia una differenza fra l'essere opposizione ed essere minoranza.L'atto di oggi fa sì che l'opposizione non sia solo opposizione, ma sia anche minoranza e conferma questo essere minoranza, come tra l'altro il voto aveva già sancito.Naturalmente, questo per me non è un giudizio definitivo; mi auguro che ci siamo altri momenti, e sono sicuro che ci saranno, magari, con una parte dell'attuale opposizione, per confrontarci sui temi che, mi auguro, oggi andiamo ad approvare.D'altra parte, sempre appellandomi al buon senso e alla sostanza, quella sostanza politica a cui faceva riferimento il Consigliere Giorgis, come faremmo a dire, ad esempio, con quali investimenti finanzieremo la prima parte della seconda linea di metropolitana, se dobbiamo ancora sapere quanto e se il nuovo Governo metterà a disposizione come contributo pubblico; se sia possibile ricavare, e quanto, dall'ipotesi di project financing su cui stiamo lavorando. Potremmo contare delle balle: quello sì che sarebbe fuorviante!Potremmo dire che faremo i lavori fra tre anni, che costerà tanto, quanto ricaveremo dal project financing, quanto ci darà lo Stato, sapendo che sono dati messi lì come specchietto per le allodole.E questo è solo uno degli esempi, ma potremmo continuare su molte altre cose.D'altra parte, mi sembra una contraddizione in termini che questa opposizione, che si dice liberale (peraltro, abbiamo visto come, spesso, i veri liberali vengono "al pettine"), pretenda che un'Istituzione pubblica sia in grado di programmare da sola tempi e finanziamenti di opere e di progetti che, per loro stessa natura, coinvolgono più soggetti.Insomma, che vi siano tutte le condizioni per lavorare lo ha dimostrato la maggioranza, che ha operato, ha presentato emendamenti, che nella sostanza sono tutti condivisibili, con qualche accento, magari, diverso, ma che farà parte del dibattito successivo di approfondimento, ha prodotto mozioni di indirizzo, che, anche queste, al di là di qualche accento, danno delle direttive che, in alcuni casi, mi sembrano migliorative dell'impianto del documento programmatico e, in altri casi, completamente all'interno di questo.Mi pare che anche questo confermi, oltre alle parole del Consigliere Angeleri, che, peraltro, ha detto che sarebbe stato interessato ad intervenire ed ha elencato solo alcuni dei temi che qui venivano contenuti.Quindi, oltre a tutto questo, il lavoro della maggioranza dimostra che vi siano tutte le possibilità per affrontare questa sera una discussione seria ed approfondita e mi auguro che ci sia.Avendo consegnato il documento, riterrei di darlo per illustrato e rinuncerei, quindi, al tempo a mia disposizione, riservandomi di intervenire in sede di replica, rispondendo alle domande o alle osservazioni che i Consiglieri vorranno fare. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Buquicchio. BUQUICCHIO Andrea Le Linee Programmatiche relative ai progetti da realizzare nel corso di questo mandato, quindi, predisposte dal Sindaco devono essere oggi votate. Ma questa è anche un'occasione per affrontare a più ampio spettro ogni ragionamento che un Consigliere eletto in quest'Aula intenda esprime democraticamente.Quindi, prima di esprimere quelle intenzioni di voto relative al documento, vorrei fare una serie di considerazioni più generali che non prescinderanno dalla valutazione politica, e non solo, di quanto si sia inteso realizzare sia da parte della maggioranza, ma soprattutto da parte del Sindaco, nella composizione della nuova Giunta, della squadra, cioè, che quel programma dovrà realizzare.Chiedo scusa al Sindaco se sarò un po' impertinente nelle mie dichiarazioni, però lo faccio con lo spirito costruttivo di una critica alla quale non posso assolutamente sottrarmi.Ho sempre sostenuto che l'entità del successo elettorale riportato qui a Torino costituisse la migliore occasione per riproporre la formula di Governo adottata dal Presidente del Consigliere Prodi, ove tutte le forze presenti nell'Unione sono state utilizzate, impegnate, gratificate, utili per vincere di misura e anche per governare.A Torino si è pensato di fare diversamente, soltanto perché non si è vinto di misura. Verso alcune forze ritenute non determinanti per il successo elettorale, quindi per il governo della Città, si è assunto un atteggiamento, mi consenta di dirlo, signor Sindaco, di offensiva sufficienza. In alcuni casi, purtroppo si è manifestata palesemente anche una inopportuna ostilità; e questo non possiamo accettarlo.Prescindiamo pure per un momento da due elementi; il primo è il peso elettorale di ciascuna di queste forze: esiguo, se prese singolarmente, ma importante, se considerate complessivamente.Il secondo elemento è l'accordo preelettorale sottoscritto da tutte le forze dell'Unione. A Torino, città considerata laboratorio politico da sempre, si è pensato che un nuovo modello improvvisato potesse rappresentare l'avvio di un nuovo processo. Si è effettuata, quindi, una potatura e si è tentato un innesto.La saggezza, oltre che la correttezza, avrebbe imposto una valutazione preelettorale, condivisa o meno, e avremmo avuto allora minore importanza l'eventuale non condivisione, perché, signori, le scelte o si ha il coraggio di sostenerle apertamente in tempi non sospetti o farle forzosamente dopo, cambiando le carte in tavola, è come fare il gioco delle tre carte o delle tre campanelle.Le regole di un gioco si stabiliscono prima della partita e queste erano state stabilite. Noi avevamo chiesto ed ottenuto che fossero stabilite.Il Sindaco avrebbe potuto indicare con chi volesse correre, innescando sicuramente una polemica preelettorale, quindi sconveniente.Allora, che cosa ha fatto? Scorrettamente - scorrettamente è il minimo che si possa dire - poiché ritenuta quella una soluzione sconveniente, si è optato per la convenienza, percorrendo la via della "soluzione ingannevole" (come la chiamo io): si è preferito infatti, in qualche modo, trarre in inganno gli elettori, dando l'immagine di un'unione che c'era di fatto, ma che non si voleva, quindi, per responsabilità unilaterale come se non ci fosse.Si è preferito utilizzare tutti e di più per un bel successo elettorale e, poi, si è pensato di poter dare impunemente il ben servito ad alcuni. Ma noi non possiamo starci.Ammettiamo pure, signor Sindaco, che non si sia stati determinanti - e così è stato - e prescindiamo pure dal mancato rispetto degli accordi sottoscritti, perché, come dice il Sindaco - forse, a ragione - non era accordo, ma solo un foglietto di carta.Lei, Sindaco, pensa di essere così forte da arginare e controllare non il malpancismo, ma la legittima difesa, il legittimo atteggiamento di chi si è sentito e si sente offeso nella dignità politica, non tanto per essere stato escluso come partito, ma per essersi assunto la responsabilità di scegliere e, quindi, collaborare con compagni di viaggio rilevatisi inattendibili e pronti, viceversa, a utilizzare tutta la violenza - simbolica, si capisce - della forza per mortificare, colpire, offendere.Lei ha inteso darci uno schiaffo, pensando che noi le porgessimo l'altra guancia. Noi non siamo sufficientemente poco laici per farlo. Le vicende della settimana scorsa stanno a testimoniare che non le basta solo aver stravinto, aver composto una squadra funzionale ai suoi desiderata, quindi coesa, come dice.Quelle vicende le dovrebbero suggerire che l'elemento coesione si sarebbe dovuto cercare anche in Consiglio. Signor Sindaco non so se in cuor suo intenda riconoscere al Consiglio Comunale la dignità che merita. Alludo essenzialmente non solo ai contrasti emersi all'interno dell'Ulivo, o meglio, all'interno di ambedue le componenti dello stesso, proprio quella formazione partitica, signor Sindaco, che lei ha inteso favorire anche in campagna elettorale, con una caduta di stile che da lei non mi sarei aspettato. Mi dispiace molto doverlo ricordare, mi creda. Preferendo mortificare alcune forze politiche minori, concedendo tutto il possibile, quasi l'impossibile, all'Ulivo, cosa sperava di fare? Contribuire forse ad accelerare il processo di formazione del partito democratico?Martedì scorso, a Roma, lei Sindaco, si è dato 9 mesi di tempo per arrivare alla costituzione del nuovo partito. Credo che di questo passo ci vorranno anche 9 anni, se non di più. Lo dico con un certo rammarico, perché non possiamo condividere questo metodo di esclusione, ma il progetto sicuramente non poteva e non può non destare il nostro interesse.Ripeto, occorrerebbe un metodo diverso: ripartire dal popolo delle primarie e chiarire qual è il progetto; dire chi sono gli amici e chi no; quali sono gli obiettivi - potere a parte, tanto quello riguarda il sistema, ne farò un brevissimo accenno in chiusura. Si è preferito accontentare alcuni partiti della sinistra più radicale, sperando di metterli alla greppia.Anche questo calcolo voglio sperare possa rivelarsi sbagliato, e voglio sperarlo per la dignità dei partiti a cui mi riferisco e che rispetto. "Che ci azzecca", direbbe Di Pietro, questa mossa con il partito democratico, che ben altra logica dovrebbe avere? Si sterza dalla parte verso la quale si vuole andare normalmente, o no? O si vuole prendere la curva molto larga? Si è voluto, inoltre, premiare con un Assessorato la lista dei Moderati, estranei, senza tema di smentite - mi scusino i colleghi del gruppo -, al percorso di costruzione dell'Unione, ma anche del partito democratico, perché o si è democratici - ed è una bellissima parola - e riformisti, o si è moderati. Siamo seri, altrimenti sembrerebbe voler fare finta di progredire e, contemporaneamente, voler rimanere allo status quo.Si è trattata di un'apertura di credito originale, quella verso i Moderati, che assume il significato di un monito per chi, come noi, desidera esercitare il diritto di critica o di mugugno - come definito in senso dispregiativo da alcuni - e non rinuncia a posizioni diverse quando non è totalmente d'accordo.Sembrerebbe che si sia voluto dire "badate che se non vi allineate..." mi chiedo poi a che cosa "...possiamo fare benissimo a meno di voi, del vostro laicismo, della vostra fissa legalitaria e della vostra ambizione ambientalista". Quest'ultima sicuramente non riferita a noi. E non si sarebbe dovuto dire, ma di fatto, con un pizzico disprezzo si è detto "in Giunta abbiamo elementi che rappresentano tutte quelle istanze".Noi, allora ci chiediamo, se è vero che le rappresentano, le rappresentano, ci sembrerebbe, fuori dai partiti di specifico riferimento, quindi ci sembrerebbe che si sia voluto dire "andiamo oltre i partiti". Ebbene, allora andiamo oltre i partiti.Sarebbe stato bello, affascinante, suggestivo e chi più ne ha più ne metta di aggettivi, ma si sarebbe andati oltre i partiti se la formazione della squadra del Sindaco fosse almeno avvenuta sulla base di un metodo nuovo di scelta dei componenti, fondate esclusivamente su comprovate competenze tecniche - magari qualche premio nobel, perché no! - e tutti i partiti ne fossero usciti ridimensionati.La decisione sarebbe apparsa coerente, logica e persino condivisibile, oltre che accettabile. Uno schiaffo a tutti i partiti. Però, così non è stato, caro signor Sindaco. In realtà, tale formazione ha risposto soltanto all'esigenza di soddisfare gli appetiti di alcuni, volendo ledere la dignità politica, e non solo, di altri. Questo è grave e per quel che ci riguarda, ritenendolo uno schiaffo unilaterale, non intendiamo porgere l'altra guancia, come ho già detto.Si è invocato l'elemento della coesione, ma non lo si è ottenuto. Si è sfoggiato un'arrogante prevaricazione che ha creato ferite che potranno rimarginare solo se non si infetteranno con dei germi. Germi derivati dalle palate di indifferenza, di cinismo, ma il Sindaco è forte.Il Sindaco vuole la sfida, ha lanciato il guanto della sfida. Vuole innescare un braccio di ferro che non potrà che produrre inutile acido lattico nei muscoli della sua maggioranza. Per fare gol non si devono truccare le carte. Si deve essere uniti ed omogeneamente motivati. Gli autogol, lei lo sa, sono i più pericolosi, perché colgono di sorpresa il portiere. Quindi è necessario, oggi per noi, contrastare tutte le velleità, per un verso egemoniche... (DISTURBO IN AULA). Signor Presidente! COPPOLA Michele (Vicepresidente) Sì, Consigliere Buquicchio, lei ha ragione e comprendo che decida di non proseguire nel suo intervento finché l'Aula non è in silenzio, però, sono anche costretto a ricordarle, cortesemente, sempre nel rispetto del Regolamento che abbiamo deciso di darci, di rispettare l'argomento tendenzialmente all'ordine del giorno. Comprendo che ci sono dei validi punti di... BUQUICCHIO Andrea Ci stiamo arrivando. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Va bene, perché sono già 13 minuti che si sofferma sulla premessa. BUQUICCHIO Andrea Per noi è necessario contrastare tutte le velleità per un verso egemoniche, per un altro ispirate alla filosofia dell'esclusione selettiva - che mi ricorda un po' le leggi razziali - che è il contrario dell'inclusione ponderata, che ci ha portato a vincere negli ultimi 4 anni sempre e comunque.Così facendo non si dimostra di avere a cuore il destino e gli interessi reali del Paese. Sicuramente non ci tireremo indietro dal denunciare quanto di estraneo a questo spirito verrà via via emergendo.Signor Sindaco c'è un elemento che appesantisce le sue responsabilità, perché lei non ha fatto, secondo noi, soltanto delle scelte guidate da una logica politica corretta o sbagliata che fosse. Non è stato guidato soltanto da una ferrea logica politica.Lei è stato non curante della correttezza di cui chiunque, nell'esercizio delle funzioni che il ruolo che gli è stato attribuito deve fare uso, deve utilizzare. Quella correttezza che gli avrebbe impedito, trattandosi di cosa pubblica, di utilizzare metri di giudizio parziali, pregni di valutazioni basate su vecchi e antichi rancori o rancori interpersonali, ancor peggio. Sotto questo aspetto c'è anche l'aggravante della premeditazione. Qualcuno potrebbe pensare che si sia trattato di un comportamento simile a quello del professore che boccia l'allieva antipatica o scostumata a suo dire, salvo a vedere o a sapere poi da altri che non gliel'ha voluta dare, l'allieva, la richiesta confidenza. Non si è comportato, signor Sindaco, come l'allenatore che manda in campo i giocatori seguendo un unico obiettivo: vincere e basta. Sempre qualcuno potrebbe ipotizzare che il comportamento sia stato un po' più simile a quello dell'allenatore, che fa giocare qualcuno anziché qualcun'altro, per fare salire le quotazioni di mercato, a suo uso e consumo. Quindi, favorisce qualcuno rispetto ad altri e se questi altri rappresentano, incarnano il sassolino nella scarpa da doversi togliere, ecco che la politica e il diritto si accavallano, si confondono, si mescolano, e l'autocraticità può essere letta come abuso di ufficio, magari non perseguibile penalmente, ma politicamente sì.Su questi fatti, prima o poi, politicamente si è chiamati a rispondere, Sindaco, non esiste una doppia morale, un abito da indossare tutti i giorni e un altro da indossare nella veste di politico. Magari non lo sa o l'ha dimenticato, ma quando un sassolino entra in una scarpa, non è colpa del sassolino, bensì dell'inadeguata scelta della calzatura o del terreno da calpestare; agendo in questo modo saranno numerosi i sassolini che entreranno, maggiori di quelli che riuscirà a far defluire.Volevo ricordarle, Sindaco, che il rapporto dell'Italia dei Valori con gli apicali istituzionali in questa regione è sempre stato ottimo, sia con il Presidente della Provincia che, attraverso un confronto dialettico serio ma pacato, con la Presidente della Regione; mi dispiace che lei non voglia colloquiare con l'Italia dei Valori, però si tratta di cosa pubblica: lei è libero di invitare a cena a casa sua chi desidera e tener fuori dalla porta gli altri, ma non può rifiutare un colloquio politico con una forza che ha sempre dimostrato solidarietà con gli alleati di una coalizione che è risultata vincente. È per questo motivo che mi dispiace che lei agisca così, Sindaco.Per quanto riguarda le Linee Programmatiche, che abbiamo contribuito a definire - e lei lo sa - e abbiamo sottoscritto, l'Italia dei Valori si comporterà con coerenza politica e voterà a favore, né del resto abbiamo ritenuto di apportare alcun emendamento ad un documento che non comprendiamo perché, oggi, debba essere emendato, avendo rappresentato il patto con gli elettori.Questo è un punto che è importante sottolineare: ci siamo presentati - tutti insieme - agli elettori con un programma che qualcuno della minoranza, oggi, ci rimprovera di ripresentare in questa sede; non è un rimprovero, perché non possiamo fare altrimenti, non essendo subentrato nulla di nuovo nel frattempo; non comprendo perché, per mera necessità di visibilità di qualche Gruppo, si debbano emendare argomenti già discussi, ridiscussi e firmati. A meno che, se di foglietti si tratta, visto che l'accordo politico era solo un foglietto, magari le Linee Programmatiche sono un insieme di foglietti; probabilmente, questa è l'interpretazione.Per quanto riguarda gli emendamenti (che, ovviamente, saranno assemblati nel documento finale, che noi voteremo), ci riserviamo di partecipare o meno al voto, non per una non condivisione del merito, ma semplicemente per una espressione di dissenso sul metodo, che non approviamo.Il documento sarà votato nel suo insieme, ovviamente comprensivo degli emendamenti, però ribadisco che non approviamo il metodo e riteniamo che quel documento non avrebbe dovuto essere violentato in alcun modo visto che ha rappresentato l'impegno con gli elettori. Quindi, è proprio per una questione etica che riteniamo che quel documento, oggi, non debba essere modificato.Per quanto ci riguarda, Sindaco, essendo privi di rappresentanza in Giunta, il controllo del rispetto delle Linee Programmatiche può avvenire soltanto a posteriori, in Consiglio Comunale, e, purtroppo, come lei sa benissimo, solo per certi aspetti.La nostra condizione, non avendo responsabilità di Giunta, non è diversa da quella di un Consigliere di minoranza: verificare, controllare e denunciare. Visto che dal reale governo della città siamo stati, di fatto, esclusi, siamo liberi di agire secondo scienza - se ne saremo capaci -, ma, soprattutto, secondo coscienza, sempre e comunque. La ringrazio per questo suo prendermi in giro, Sindaco.Lo avremmo fatto in una situazione differente? Sicuramente sì, lo avremmo fatto anche in una situazione differente, ma con un pudore diverso. Oggi possiamo agire senza essere tacciati di ingratitudine, di incoerenza o di spudoratezza, per cui, in fondo, io devo ringraziarla, Sindaco.Voglio sperare che il Presidente del Consiglio Comunale, che non è presente in Aula, che abbiamo contribuito ad eleggere (Sindaco, ho votato il Presidente del Consiglio Comunale perché faccio ciò che dico e per cui mi impegno, non agisco a volto coperto e, soprattutto, non mi trincero dietro mezzucci infantili), voglia e sappia consentire di esercitare le funzioni attribuiteci nel modo più imparziale, perché saremo alleati attenti alla lealtà e alla responsabilità che ci siamo assunti nello scegliere i compagni di viaggio; anteporremo a qualsiasi logica di gratuita assunzione di mero potere la responsabilità e l'interesse per la città, soprattutto per chi ci ha votato, ma anche, per molti aspetti extraprogrammatici, per chi non ci ha votato (l'aspetto della legalità e della trasparenza amministrativa sono solo alcuni esempi).Per concludere, abbiamo una legittima ambizione: cercare, in qualche modo, non di apparire, ma di essere concretamente la coscienza critica della coalizione del centrosinistra e, poiché riteniamo che il sistema vada modificato, contribuire ed essere da pungolo affinché si modifichi e migliori. Il nostro motto è e sarà: cambiamo il sistema dal suo interno.Auguro buon lavoro al Sindaco e agli Assessori, anche se mi dispiace che il Sindaco abbia snobbato il mio discorso, perché la democrazia suggerirebbe almeno la correttezza di ascoltare coloro che la pensano in modo difforme dal proprio... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). COPPOLA Michele (Vicepresidente) Consigliere Buquicchio, ritengo che la Presidenza abbia mostrato tutta la tolleranza del caso. BUQUICCHIO Andrea La Presidenza si è comportata meravigliosamente. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La ringrazio, Consigliere Buquicchio, anche se non sono stato citato nei suoi saluti.La parola al Consigliere Gallo Domenico. GALLO Domenico Vorrei esordire augurando buon lavoro al Sindaco, alla Giunta, a tutti gli Assessori e ai Colleghi Consiglieri, perché credo sia importante avviare un processo di collaborazione, in quanto il futuro sarà sicuramente complicato; gli anni che ci attendono saranno difficili, ma, nello stesso tempo, interessanti. Abbiamo davanti una grande occasione per avviare una straordinaria fase di sviluppo e di rilancio della città.Il nostro lavoro, il nostro impegno dovrà essere diretto a soddisfare gli interessi di un'intera collettività. Dobbiamo adoperarci per creare le condizioni per un futuro fondato su certezze, perché questa è una città che, oggi, ha creato delle potenzialità per approdare verso una situazione più positiva dell'attuale. Le Linee Programmatiche puntano ad affrontare temi di grande rilevanza politica e sociale e mirano a proseguire l'azione, la progettualità e gli interventi che hanno caratterizzato il precedente mandato. La gestione del dopo Olimpiadi, le grandi trasformazioni urbane, il rilancio dell'industria, il completamento della linea di metropolitana e l'avvio della seconda, il completamento del Passante Ferroviario, la sicurezza, le politiche sociali, la pulizia della città ed il suo decoro, le periferie, l'efficienza amministrativa, la gestione del patrimonio, l'ulteriore sviluppo delle Aziende ex municipalizzate, la cultura ed il turismo, il problema della casa e l'occupazione sono i grandi temi che avremo di fronte e su questi credo sia necessario sviluppare l'azione politica.Abbiamo il problema di come innovare il welfare municipale; la complessità sociale, l'aumento dei fenomeni di emarginazione, la crescita della popolazione anziana, i flussi migratori, le nuove povertà, la diffusa precarietà del mondo del lavoro, il variegato mondo della disabilità impongono un modello di welfare municipale capace di dare efficaci risposte in termini di assistenza attraverso un ulteriore potenziamento dei servizi sociali.La Città di Torino, nonostante i tagli imposti dall'ex Governo agli Enti Locali, è riuscita a mantenere una rete di servizi adeguata a dare risposte a migliaia di persone e famiglie. La rete dei servizi e la progettualità finora messi in campo non sono però più sufficienti; il crescere dei bisogni, l'allargamento delle fasce di povertà necessitano di risposte più diffuse sul territorio. Tante sono ancora le persone fuori dalla rete di protezione sociale: occorrono più strutture per ospitare anziani a costi accessibili, occorre potenziare l'assistenza domiciliare, occorrono più risorse per garantire i buoni taxi a tutti coloro che hanno necessità di spostarsi, modificando i criteri per l'accesso a questo diritto.I dati dimostrano che oltre mille cittadini sono in lista d'attesa per ottenere questo importante servizio e per la visita medica si è arrivati ad oltre un anno dalla data di presentazione della domanda. Siamo di fronte ad un sistema che è al collasso e, se non si interviene, si rischia di privare tante persone del diritto alla mobilità. Anche in questo campo è necessario tutelare coloro che hanno più bisogno: è possibile allargare la fascia degli utenti prevedendo una quota di contribuzione da coloro che hanno un reddito elevato, utilizzando non solo i taxi, ma vetture e pulmini di proprietà dell'Amministrazione Comunale (coinvolgendo Regione, Provincia e fondazioni bancarie) per gli anziani con patologie invalidanti e il diritto alla mobilità deve essere garantito dalla Regione, e quindi dalla sanità pubblica.Rimanendo nel versante della disabilità, occorre incrementare i progetti di vita indipendente, quindi adeguare le abitazioni dei disabili, creare progetti mirati alle persone ed alle loro reali necessità. Su questo credo che dobbiamo chiedere l'intervento del Governo per fare in modo che la spesa sia a carico della fiscalità generale.La Città di Torino non può assumersi questo carico che richiede un'eccessiva spesa e speriamo che il fondo nazionale per la non autosufficienza, previsto dal documento di programmazione finanziaria del Governo, preveda le risorse necessarie. Vanno potenziati a questo scopo i servizi sociali sul territorio, soprattutto per individuare tanti anziani che non sono a loro carico e che vivono in condizioni di solitudine e di abbandono.In questo contesto è importante l'intervento nei confronti di quegli anziani che, avendo ancora un buon grado di autonomia, vanno aiutati nel percorso della vita quotidiana a mantenersi attivi e a prevenire la depressione che spesso colpisce gli anziani soli. Lo strumento della domiciliarità leggera può essere una leva molto importante: va migliorato l'intervento delle Circoscrizioni, con più risorse, mezzi e personale e con un coinvolgimento delle famiglie, delle associazioni di volontariato per creare una rete diffusa di solidarietà. Occorre, in sostanza, integrare il sistema sanitario con quello socio-assistenziale, per rispondere adeguatamente, oltre che ai bisogni sanitari, ai problemi di salute che spesso sono conseguenti alle permanenti condizioni di abbandono, di solitudine, di difficoltà economica in cui si trovano centinaia di anziani e persone in difficoltà.Per realizzare l'integrazione della sanità con l'assistenza occorre restituire al territorio quelle strutture che sono state eliminate o depotenziate, che devono essere raggiungibili con facilità dalle persone che si trovano in difficoltà. Ambulatori, servizi sociali, consultori, medici di base, oltre ad essere una rete di collegamento con gli ospedali presenti sul territorio, rappresentano i punti di riferimento per soddisfare i bisogni di salute delle persone, per una politica di prevenzione sanitaria, per intercettare i percorsi di emarginazione sociale e per costruire percorsi d'intervento mirati alle persone.Su questi aspetti, l'Amministrazione Comunale dovrà aprire un confronto con la Regione per accelerare quel processo d'integrazione solo in parte realizzato.Per quanto riguarda invece la parte dello sviluppo, credo che il protocollo di intesa con FIAT ha rappresentato, a mio avviso, il punto più alto della politica della Città, che, prima in Italia, ha fatto politica industriale utilizzando il fattore aree. La Città nel futuro dovrà presentarsi come un soggetto di politica economica per favorire il rilancio delle attività produttive e l'arrivo di altre imprese.Alla luce della recente operazione di politica industriale della Città (insieme a Regione e Provincia), che si è concretizzata nell'acquisto di 300.000 metri quadrati di area dello stabilimento di Mirafiori, si sta prospettando una grande occasione di rilancio della FIAT e della vocazione industriale della Città. L'intervento delle istituzioni ha spinto la FIAT ad aggiornare il piano industriale del Gruppo (cosiddetto "Piano gamma- prodotto"), che riguarda anche lo stabilimento di Mirafiori dove è prevista una linea di produzione della Grande Punto, già partita nel mese scorso, ed un nuovo modello entro il 2008.La realtà attuale sembrerebbe confermare l'auspicata inversione di tendenza rispetto ad una situazione di declino del settore auto che sembrava inarrestabile e irreversibile. Questo non vuole dire che non c'è più la crisi di questo importante settore per l'economia della Città e dell'intero Paese, ma semplicemente che si stanno creando le giuste condizioni per avviare una nuova fase di sviluppo e di rilancio dell'industria torinese e del futuro produttivo di Mirafiori, che avrà effetti positivi sull'indotto e sulle attività di ricerca e di sviluppo tecnologico.In questo contesto, che vede il ritorno sul mercato interno ed internazionale della FIAT, si dovrà tenere conto del Secondo Piano Strategico della Città che dovrà essere riformulato sulle questioni attinenti alla politica industriale. La "Città della conoscenza" dovrà essere concepita non in conflitto con la "Città della produzione" di beni materiali, ma come due aspetti della vita economica in stretta relazione. Torino può rinascere sul piano della politica industriale perché possiede saperi, professionalità, forze lavoro, tecnologie e centri di ricerca capaci di creare grandi prospettive per la produzione di prodotti competitivi a partire dalla realizzazione di auto a basso impatto ambientale. Sarà quindi necessario nel prossimo futuro, per poter parlare di vera svolta, che gli industriali diano segnali sul fronte del lavoro, perché ripresa della produzione deve voler dire anche ripresa delle politiche per il lavoro e la stabilizzazione di tutti i precari impegnati in fabbrica.Quanto sta accadendo sul versante del rilancio industriale smentisce i sostenitori di quella filosofia che vedeva la nostra città proiettata verso un modello in cui l'industria avrebbe avuto un ruolo marginale e non più significativo nel tessuto economico-sociale. I dati dimostrano il contrario: sono ancora oltre 100.000 i lavoratori occupati nell'industria, che, certo, non si presenta più strutturata secondo il superato modello fordista, ma è un'industria moderna, basata su nuove tecnologie avanzatissime e su un'attività di ricerca sicuramente all'avanguardia.Ora sarà necessario creare quel buon ambiente per sostenere il rilancio delle attività produttive favorendo l'arrivo di nuove imprese. In questo contesto di ripresa dovrà essere modificato il Piano Regolatore Generale, per destinare aree alle attività produttive compatibili con l'ambiente, così come è scritto nel programma del Sindaco. Un accenno solo a una questione del lavoro che riguarda il personale della nostra Amministrazione: avevo predisposto una mozione finalizzata a valorizzare le figure professionali esistenti, a stabilizzare quei lavoratori precari presenti nell'Amministrazione; ho sospeso la presentazione della stessa per dare la possibilità all'Assessore Borgogno di predisporre un piano lavoro per avviare un processo di stabilizzazione dei lavoratori con contratto di formazione o a tempo determinato. Sicuramente torneremo su questo tema nei prossimi mesi, perché ritengo sia importante anche per dare spazio a quei lavoratori che da anni sono impegnati in settori strategici della macchina comunale.Inviterei, quindi, l'Assessore Borgogno nelle prossime settimane ad un confronto su questi temi, perché meritano di essere affrontati con grande attenzione. Grazie e buon lavoro a tutti, al Sindaco, alla Giunta e ai colleghi Consiglieri. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Ricordo a tutti i colleghi Consiglieri che la discussione sulla proposta di deliberazione è congiunta al dibattito sulle sei mozioni collegate, per cui in fase di votazione delle proposte di mozione non si potrà più intervenire.La parola al Consigliere Giorgis. GIORGIS Andrea Avrei immaginato di illustrare in maniera puntuale di fronte all'opposizione le buone ragioni che ci hanno indotto non soltanto a contribuire alla stesura delle Linee Programmatiche, ma che poi ci avrebbero indotto in questa sede a votare convintamente a favore, ma la mancanza dell'opposizione e il fatto che vi sia stato al nostro interno un approfondito dibattito che ci ha portato anche alla presentazione di emendamenti, che lo stesso Sindaco, ricordava prima, devono essere interpretati come un contributo alla ulteriore definizione delle Linee Programmatiche, mi induce a consegnare per iscritto il testo dell'intervento e a rinunciare, quindi, a ulteriori considerazioni, lasciando invece la parola ad altri Consiglieri per alcune brevi considerazioni sulle ragioni che hanno indotto a presentare alcune mozioni di accompagnamento. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Cerutti. CERUTTI Monica Intervengo in ragione di una mozione che ho presentato con altri Consiglieri sul tema delle aziende partecipate.Questa mozione affronta uno degli ambiti fondamentali nel quale il Consiglio Comunale può esercitare (forse più efficacemente rispetto al passato) il proprio potere di indirizzo.L'articolo 71 del nostro Statuto, al comma 2, recita: "Il Consiglio Comunale individua i servizi pubblici da erogare sul territorio cittadino e ne disciplina, nell'ambito delle fattispecie previste dalla Legge, le modalità di assunzione, al fine di assicurare la regolarità, la continuità, l'economicità e la qualità dell'erogazione, in condizioni di eguaglianza".L'importanza dei servizi pubblici, come bene comune per la cittadinanza, viene poi ricordata al comma 1 dello stesso articolo, che recita: "I servizi pubblici locali hanno ad oggetto la produzione di beni ed attività rivolti a realizzare fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile delle comunità locali".Ho voluto ricordare questi due commi dell'articolo 71, proprio perché credo sia importante riprendere nella mozione, ciò che viene detto all'interno delle Linee Programmatiche (mi riferisco a come il mantenimento del controllo pubblico delle imprese e dei servizi sia strategicamente necessario).I servizi pubblici, quindi, sono lo strumento essenziale che gli Enti Locali hanno per garantire a tutti l'esercizio dei diritti di cittadinanza e della democrazia.In questa direzione, allora, è necessario porre in correlazione le forme di gestione, la composizione delle proprietà, le modalità di erogazione del servizio con ciò che è d'interesse per la cittadinanza, ovvero, l'esercizio dei diritti, la qualità del servizio, i costi tariffari, i risvolti occupazionali e, non ultime, le modalità democratiche di gestione del servizio stesso che, forse, spesso, dimentichiamo. Applicare questi principi a ciò che saremo poi chiamati a indirizzare (quindi, ciò che si trova all'interno delle Linee Programmatiche), significa mantenere il controllo pubblico nella fusione AEM-AMGA, che è una delle operazioni alle quali ha lavorato l'Amministrazione precedente.In particolare, credo sia importante ribadire ciò che riguarda il servizio idrico, in quanto l'acqua è un bene comune dell'umanità e la gestione della risorsa idrica non può essere assoggettata alle norme del mercato liberalizzato e privatizzato. L'abbiamo affermato nello scorso mandato con una mozione approvata da questo Consiglio Comunale e l'abbiamo anche portato avanti nel programma nazionale dell'Unione (è richiamato nel Decreto Bersani, sul quale abbiamo discusso precedentemente).Credo sia importante ribadire questo principio, anche perché si parla della fusione AEM-AMGA all'interno delle Linee Programmatiche; però, bisognerà considerare anche come le altre utilities potranno rientrare all'interno di queste aziende.Sempre nella mozione si dice che, proprio nella costruzione di uno schema nuovo per quanto riguarda le aziende partecipate, è necessario definire un disegno organico, partendo dalla Finanziaria della Città di Torino e limitando la costituzione di nuove società.Nelle Linee Programmatiche ne troviamo richiamate due: una è una nuova società per la gestione dei mercati (che credo valga la pena considerare e approfondire come Consiglio Comunale) e un'altra, della quale si è già parlato molto, anche nel momento in cui si è costruito il programma, è quella relativa al patrimonio immobiliare.Credo sia importante definire un disegno organico, soprattutto con l'obiettivo di avere un controllo pubblico chiaro e non frammentario che, logicamente, diverrebbe più complesso. Bisogna evitare, soprattutto, i costi aggiuntivi (basti pensare anche al moltiplicarsi dei Consigli d'Amministrazione).Un altro elemento importante da considerare (tra l'altro, richiamato in altre mozioni) è quello inerente le politiche lavorative. Politiche lavorative nelle aziende partecipate che, credo, debbano essere rivolte verso un principio cardine: privilegiare l'occupazione stabile.Ricordiamo quell'uomo (che, purtroppo, ha perso la vita) che era alle dipendenze di un'azienda che lavora per conto della SMAT (non era direttamente alle dipendenze di quest'ultima); di questo non ci si può non interessare.Sicuramente, la coerenza di un Governo di centrosinistra sta nel praticare principi che sosteniamo in tutte le sedi. Nel programma dell'Unione avevamo, come elemento guida, una piena e buona occupazione; questo deve essere anche elemento guida per le aziende che dipendono dal nostro controllo.Con questa mozione ho voluto sottolineare la priorità strategica del controllo dei servizi pubblici, perché le scelte fatte (e che forse andremo a fare) hanno avuto, a mio parere, e potranno avere con più determinazione, un impatto significativo sulle politiche sociali e ambientali di questa città. Non ultime, certamente, le valutazioni finanziarie che sono sì da fare (non sono elemento secondario), però, potranno anche essere considerate pensando al futuro utilizzo degli utili (se vi saranno), proprio in un'ottica di nuove politiche sociali.Sul fronte ambientale è chiaro che è di immediata comprensione legare le aziende alle politiche sui rifiuti, sulla qualità atmosferica, ed anche, forse, nella direzione di uno sviluppo sostenibile sul fronte energetico. Vi abbiamo già lavorato, però, sicuramente, ci sarà molto da fare, anche in un'ottica di indirizzo da parte del Consiglio.Sul fronte sociale l'obiettivo strategico è il Piano Regolatore che, più che strumento di regolazione dei servizi alla persona, come leggiamo nelle Linee Programmatiche, è strumento di elaborazione delle strategie mirate a ridurre le condizioni di svantaggio e deprivazione sociale, al fine di garantire a tutti veri e propri diritti di cittadinanza.In questo senso è sempre più necessario lavorare su politiche intersettoriali, quali: assistenza, casa e lavoro, senza tralasciare interventi sulle tariffe.Ricordo la questione della TARSU che abbiamo efficacemente sperimentato. Forse, sarà necessario progettare anche altri interventi che mettono insieme le nostre possibilità di azione sul fronte acqua-energia. Non ultimo in ordine di importanza, l'anno scorso, abbiamo approvato in una mozione collegata al Bilancio, l'impegno di integrare nell'interassessorile (e, di conseguenza, nel Bilancio di genere), le politiche di Pari Opportunità delle principali società partecipate dal Comune di Torino, coinvolgendo anche l'agenzia per i servizi pubblici locali.Questo può essere il punto di partenza per una riflessione relativamente a che cosa può significare, nella gestione dei servizi pubblici, parlare anche di Pari Opportunità. Qui mi collego anche all'emendamento presentato sulle Linee Programmatiche, perché credo che inserire queste riflessioni nella nostra azione possa essere importante anche nell'elaborazione progressiva di un Bilancio di genere, ponendosi come obiettivo generale quello di integrare, in tutte le scelte amministrative, la consapevolezza di genere.Io mi fermo qui. Spero di aver dato idea di come ritengo strategico, per questo Consiglio, intervenire maggiormente sull'indirizzo delle nostre aziende partecipate, proprio attraverso queste politiche. Possiamo portare avanti politiche sociali e ambientali per tutta la città. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Zanolini. ZANOLINI Carlo Chiedo scusa per l'emozione, ma è la prima volta che mi trovo di fronte ad un appuntamento così importante; pertanto, preferisco leggere quello che ho pensato e ho scritto.Noi non sfuggiamo al confronto, anche se siamo una minoranza della maggioranza. Siamo arrivati a quella fase del percorso politico in cui, ai programmi elettorali, devono fare seguito le decisioni operative per l'amministrazione della città. In tutte le democrazie mature ogni Partito e ogni coalizione presentano agli elettori le proprie proposte. Essi devono poi concretizzarle, se collocati nella compagine di Governo, oppure controllarne la corretta applicazione se non ne fanno parte. Che governi o che non governi, l'eletto deve essere strumento della volontà popolare (chiedo scusa per queste premesse, ma ci tenevo).A questo proposito, trovo orribile l'uso che si fa del termine "soggetto politico", per identificare i Partiti e le coalizioni, visti sovente in contrapposizione con la cosiddetta società civile.Penso che il termine debba essere abolito dal linguaggio politico. I partiti e gli eletti, infatti, non devono essere soggetti della politica, ma strumenti che gli elettori usano per il governo della Città.In questo senso intendo rappresentare le circa 4.500 donne e i circa 4.500 uomini, cioè i 9.000 torinesi, che hanno votato il simbolo dei Verdi e che ci hanno dato fiducia come convinti sostenitori delle ragioni dell'ambiente e della qualità della vita.Ovviamente il nostro contributo sarebbe potuto essere più incisivo ed efficace se i Verdi avessero potuto gestire l'Assessorato a ciò preposto, ma non ci è stata data questa possibilità. In politica bisognerebbe sempre mantenere un po' di quell'understatement tipico torinese e, invece, troppo sovente le legittime aspirazioni delle forze politiche alla gestione della Cosa Pubblica vengono considerate come puro e semplice bisogno di occupazione del potere.Il nostro Partito, a livello nazionale, ha contribuito al successo dell'Unione ed ha ottenuto un significativo riconoscimento in fase di costituzione dell'Esecutivo. Qui a Torino ciò non è avvenuto, anche perché, purtroppo, nella passata tornata amministrativa la nostra presenza istituzionale non è stata efficace (è una colpa che dobbiamo porci) nel raccordarsi con la sensibilità e la forte richiesta di tutela ambientale presente nella nostra città. Penso che questo non succederà più, perché è in atto una profonda riorganizzazione dei Verdi: a differenza del recente passato, vi è ora piena sintonia tra il livello istituzionale, le Segreterie e i militanti del Partito o perlomeno vi è tendenza a che ciò si verifichi.Prendiamo ora atto che lei, signor Sindaco, ha ritenuto di non avvalersi del nostro contributo per - uso il titolo del documento di programma - "portare avanti il cambiamento", mi permetta, però, una dichiarazione che può apparire anche presuntuosa, ma noi Verdi pensiamo di essere stati precursori e di continuare ad essere artefici di radicali cambiamenti nel modo di pensare e progettare il futuro di questa Città e di tutte le Città, di questo Paese e di tutti i Paesi. Ad esempio, nel capoverso delle Linee Programmatiche - vengo al merito - dal titolo: "Una città dove si respira meglio", sono elencate una serie di propositi assolutamente condivisibili di cui i Verdi, da più di vent'anni, sono convinti e forti sostenitori e lo sono anche stati quando a destra si negava l'esistenza stessa del problema ambientale e nell'area di sinistra, mi dispiace dirlo, con buona dose di superficialità e, forse, di ignoranza lo si liquidava come "problema sovrastrutturale del capitalismo", ma penso che Torino abbia veramente bisogno di respirare meglio.Lo scorso inverno, purtroppo, abbiamo avuto medie di concentrazione di micropolveri di 60-70 microgrammi al metro cubo e per 97 giorni abbiamo sforato i livelli di attenzione. La situazione era così grave che i rappresentati torinesi di tutti i partiti dell'Unione hanno sentito la necessità di sottoscrivere un appello antismog e a favore di una mobilità sostenibile. Mi fa particolarmente piacere sapere che tra di essi vi era il Consigliere Monica Cerutti, Presidente dell'attuale Commissione Ambiente, che certamente seguirà il problema con particolare attenzione insieme all'Assessore competente.I Verdi si mobiliteranno per evitare che si raggiungano simili livelli di inquinamento e personalmente seguirò con la massima cura le politiche nazionali e locali atte a contenere il fenomeno e chiederò la possibilità che arrivino contributi da parte del Ministro dell'Ambiente. Ma il nostro impegno per una Torino più verde non si limiterà al controllo sulle emissioni nocive, per brevità mi limito ad elencare alcuni punti programmatici che ci stanno particolarmente a cuore: la politica di riduzione dei rifiuti e del potenziamento della raccolta differenziata (su questo mi sembra che ci sia abbastanza accordo), la lotta al rumore con potenziamento del servizio di controllo e anche di repressione dei trasgressori, la valorizzazione delle aree verdi e la realizzazione dei tetti verdi nei cortili, la realizzazione di piste ciclabili con forte vocazione a uso quotidiano e non solo sportivo e festivo, la tutela degli animali e rigorosi controlli sul comportamento dei proprietari (questo è molto importante) e aggiungerei un aspetto che mi sta particolarmente a cuore, la ricerca del "bello". Ci piacerebbe istituire una Commissione sul "bello" composta da esperti locali, nazionali e internazionali che possa determinare quali progetti urbanistici, quali case, quali edifici, quali piazze possano essere considerati belli e dunque licenziati, e quali no e dunque non realizzati.A poche ore dalla presentazione del testo del programma in Aula, ci è stato proposto di effettuare emendamenti (oppure integrazioni, come qualcuno con eleganza ha preferito chiamarli). Non abbiamo ritenuto opportuno presentarne, perché riteniamo che quelle comunicateci dal Sindaco siano solo Linee Programmatiche e quindi, in linea generale, condivisibili. Ci vanno bene così! Azioni emendanti o di integrazione le porremo, cammin facendo, sulle cose concrete, sia nel Palazzo, a mezzo nostro, che nelle piazze, coi nostri militanti, ma c'è un emendamento che vorremmo aver presentato se non l'avessimo ritenuto troppo provocatorio, ma lo citiamo in Aula affinché sia argomento di riflessione. Si tratta dell'introduzione in ogni proposizione del cosiddetto "Fattore T", chi si occupa di politica aziendale sa che cosa vuol dire, ovvero il "Fattore Tempo". Entro quanto tempo si costruiranno le piste ciclabili? Entro quanto tempo l'aria di Torino sarà finalmente respirabile? Entro quanto tempo si penserà al benessere degli animali? Entro quanto tempo si porrà fine allo scempio dei viali alberati di Corso Traiano? Entro quanto tempo, come a Roma, si farà un Regolamento Edilizio che vincoli ad adottare in ogni casa e soprattutto in ogni edificio pubblico sistemi di produzione di energie rinnovabili? Abbiamo apprezzato molto l'iniziativa del Sindaco che ha stabilito un tempo per abolire le parabole sui balconi che erano veramente antiestetiche. Il "Fattore Tempo" è sempre molto importante!Entro quanto tempo si inizieranno progetti pilota di istituzione di taxi collettivi o a domanda, anche alla luce del recente Decreto Bersani, per diminuire l'uso delle auto private e dunque l'inquinamento? Entro quanto tempo, infine, si raggiungerà il 40% della raccolta differenziata dei rifiuti?Questo non è nel programma, ma lo suggeriamo noi: entro quanto tempo ci si renderà conto che in Torino la raccolta differenziata può raggiungere e superare il 50% regalando meno rifiuti alla vorace bocca dell'inceneritore?Oggi, siamo chiamati a dare un giudizio sulle Linee Programmatiche del Sindaco per il governo della nostra Torino. L'astensione dal giudizio sul programma è stata un'opzione che abbiamo preso in considerazione e sulla quale abbiamo a lungo meditato, ma il grande senso di responsabilità del nostro "Partito piccolo" (che non è un "piccolo Partito", perché abbiamo grandi idee, purtroppo abbiamo solo questo) non ci permetterebbe mai di non accordare la fiducia ad un programma elettorale che ci ha unito nella coalizione, è una questione di lealtà e di coerenza. Permetteteci, però, di osservare che ci sarebbe piaciuto anche maggior senso di responsabilità da parte di altri, nel confronto di noi Verdi, che abbiamo comunque una rilevanza nazionale e che partecipiamo e abbiamo partecipato in modo marginale, ma tuttavia determinante, alle vittorie dell'Unione di centrosinistra in Provincia, Regione e alle recenti Politiche e che forse abbiamo anche qualche modesta proposta per il governo della Città.Coerentemente con la scelta di appoggiare la sua candidatura, signor Sindaco, saremo leali sostenitori delle Linee Programmatiche che abbiamo sottoscritto e voteremo a favore ogni volta che le proposte di deliberazione della Giunta saranno in sintonia con esse, però, non essendo stati chiamati a partecipare al vero governo della Città, essendo stati esclusi dall'Esecutivo (quindi dal processo di concretizzazione delle Linee Programmatiche che stiamo per approvare), saremo altrettanto coerenti nel ritenerci liberi e di non sostenere quelle proposte di deliberazione che si discosteranno da quel documento.Il nostro "gran rifiuto", come è stato scritto da alcuni giornali, non si è fatto e non si farà per viltà, ma per coerenza con le aspettative delle nostre elettrici e dei nostri elettori che da noi si aspettano molto.Al Sindaco, dunque, nel votare a favore del programma, vogliamo qui rivolgere i migliori auguri di un buon lavoro, non per ottenere un consolidamento dei Poteri, ma per contribuire a migliorare la nostra già bella città e il benessere dei nostri concittadini. Siccome non crediamo molto negli emendamenti e nelle mozioni presentate (perché su alcune questioni potremmo essere d'accordo e su altre no, ma riteniamo che, come aveva detto il collega precedentemente, nel complesso, le Linee Programmatiche ci possano andare bene), per non fare questioni di lana caprina, ci asterremo dal giudizio sulle mozioni, ma indubbiamente voteremo a favore delle linee generali e programmatiche che comprenderanno anche le mozioni stesse. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Centillo. CENTILLO Maria Lucia Intervengo sulla mozione avente per oggetto: "Interventi in tema di sicurezza sul lavoro negli appalti e nei subappalti di servizi pubblici", presentata da a me e dai Consiglieri Giorgis, Salinas e Cugusi.Dobbiamo parlare di un argomento particolarmente delicato che ha turbato l'opinione della nostra città e, credo, di noi amministratori.L'evento di questi giorni, che ha visto la morte di un lavoratore, che addirittura sembrerebbe non essere stato regolare, al servizio di un subappalto pubblico, è una questione di grande delicatezza. Questo fenomeno delle morti bianche, in particolare, nell'edilizia (nella nostra città, ovviamente, l'agricoltura non ha lo stesso peso che in altre realtà) dove gli appalti pubblici, le grandi opere sono, ormai, di grande rilievo per le trasformazioni, che la nostra Città ha messo in campo nel mandato precedente, ma che continua ad affrontare, credo debba essere affrontato nel piano di attività, assumendo un valore e un carattere identitario, ed essere una delle questioni prioritarie.Abbiamo deciso di presentare questa mozione di accompagnamento, ben sapendo che la Legislazione, essendo sul piano internazionale tra le più avanzate, prevede tutta una serie di garanzie e strumenti, seppur la loro applicazione burocratica, spesso, non permetta di impedire situazioni così drammatiche e penose.Il ruolo dell'Ente locale, come richiamato dal Consigliere Cerutti, non soltanto nei suoi appalti, ma anche per poter essere il punto di riferimento per tutta l'edilizia, dovrebbe essere supportato dal massimo coordinamento con gli enti e gli organismi preposti (peraltro, estremamente attenti nella nostra città, sul piano sindacale, quello datoriale e degli organismi di controllo), però il risultato drammatico che vede la Pubblica Amministrazione sovrapposta, nei dati, a ciò che Pubblica Amministrazione non è, è un aspetto che dobbiamo affrontare.Non è sufficiente aspettare che ci siano gli eventi relativi ai documenti unici di regolarità contributiva, previsti dai contratti attuali, così come non è possibile non sottolineare che è importante approfondire l'applicazione e il controllo nelle sue misure di sicurezza, previste dai piani di sicurezza e coordinamento e dai piani operativi di sicurezza, ossia dai costi della sicurezza.Ad oggi, negli appalti, il costo della sicurezza non può essere ribassato ma, di fatto, i risultati portano ad evidenziare che quanto è stato fatto non basta e che il rischio siano dei piani fotocopia che non producono gli effetti previsti dalla Legge.Abbiamo presentato questa mozione richiamandoci anche all'esperienza dell'Amministrazione precedente e riteniamo di dover approfondire l'argomento attraverso un percorso nelle Commissioni competenti, per richiamare tutti gli organismi, le Istituzioni e i soggetti, che, in questo, possono essere alleati, a un percorso comune che alzi il livello di guardia sicuramente a livello cittadino, ma che sappia anche mettere insieme, dal punto di vista interistituzionale, le competenze e le azioni in modo da evitare che ci si possa trovare ancora in situazioni così drammaticamente pesanti. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Cassano. CASSANO Luca Inauguro questo mio intervento, evitando di replicare al Consigliere Buquicchio, a proposito delle accuse rivolte, per la seconda volta, al nostro partito, circa una presunta responsabilità nella fase di costituzione della Giunta Comunale, perché considero queste accuse quanto meno singolari, quindi eviterei di perdere ulteriormente tempo in questa analisi.Nel corso dei 5 anni che hanno preceduto questa Amministrazione, Rifondazione Comunista ha espresso, in quest'Aula, un punto di vista alternativo a quello della maggioranza di centrosinistra che ha governato la città, dando rappresentanza istituzionale a tutti coloro che, da sinistra, non si riconobbero nei cinque anni precedenti nell'operato della Giunta Chiamparino.Abbiamo cercato di operare, fuori e dentro il Consiglio Comunale, le questioni del lavoro, dell'ambiente, dei diritti sociali e civili e ci siamo confrontati con quelle persone, quelle associazioni e quei comitati che, molte volte, hanno dissentito dalle iniziative portate avanti dalla Giunta. Abbiamo sempre ricercato la massima coerenza tra le lotte portate avanti nel Paese, contro le scelte antipopolari e neo-liberiste dell'ex Governo, e quanto prodotto nella Città, contro quelle azioni che saldavano i grandi interessi dei privati con le scelte delle Amministrazioni.Il nostro rapporto con la Giunta Chiamparino, però, nei cinque anni precedenti, non è mai stato condizionato da una opposizione aprioristica, pregiudiziale e ideologica. Abbiamo cercato di affrontare i problemi nel merito e, di conseguenza, ci sono stati anche momenti di convergenza che non possiamo che valorizzare e che sono stati tradotti, tra l'altro, e definiti, a volte, in deliberazione di Giunta ed altre volte in atti consiliari, in un rapporto positivo e propositivo con la maggioranza che ha governato. Alcuni esempi concreti ne sono per esempio: la deliberazione per l'allargamento del diritto di voto ai cittadini immigrati, le deliberazioni sull'assistenza socio-sanitaria economica e domiciliare e la definizione di norme di convivenza civile e considerazione dei beni pubblici come i Regolamenti sul verde privato, sull'inquinamento acustico, che già prima qualcuno citava.Sono tutti elementi che ci permettono di poter affermare, senza voler dimenticare, ad esempio, le decisioni assunte dal Consiglio Comunale nella lotta contro i processi di liberalizzazione e di privatizzazione dei servizi, che già alcuni colleghi citavano, che sono state oggetto di iniziative pubbliche anche importanti, come gli ordini del giorno contro la Bolkestein, o la dichiarazione di considerare il territorio comunale fuori dall'Accordo Generale sul Commercio dei Servizi, oltre che, appunto, alle decisioni relative alle politiche industriali, come il protocollo per l'acquisizione delle aree FIAT, alle quali, pur in un quadro di criticità, abbiamo dato il nostro sostegno.Sono tutti elementi che ci permettono di poter affermare, come già dicevo, che il ruolo che abbiamo svolto è servito a dare un segno a sinistra ad alcune delle scelte fatte dall'Amministrazione.In questi anni sono avvenute grandi trasformazioni urbanistiche nel nostro territorio, legate o meno ai Giochi Olimpici; intorno a questi avvenimenti, abbiamo dovuto registrare come quasi tutte le nostre proposte e suggerimenti siano stati disattesi e, conseguentemente, la nostra opposizione si è dispiegata per quanto era necessario per rimarcare la nostra contrarietà. In particolare, come i più sapranno, non abbiamo condiviso scelte come il sottopassaggio di Corso Spezia, i parcheggi sotterranei in centro e le trasformazioni urbanistiche legate al recupero di ex aree industriali (come, ad esempio, le ex Ferriere, il Parco Dora/Spina 3 e l'ex OGM FIAT) e all'impianto di nuove e grandi strutture commerciali.Allo stesso modo abbiamo dovuto rimarcare come la capacità di ascolto e di interlocuzione dell'Amministrazione nei confronti di associazioni e cittadini, si sia, spesso, risolta in un approccio burocratico/amministrativo, senza una effettiva partecipazione democratica nella gestione della cosa pubblica.Da questo punto di vista, la mancata realizzazione della modifica del Regolamento del Decentramento ne è significativa dimostrazione. Proprio per questo motivo apprezziamo, signor Sindaco, che sia riconosciuto come uno degli impegni della prossima Amministrazione la stesura di un nuovo Regolamento.È sulla base di queste considerazioni che abbiamo richiesto di procedere anche a Torino nella costruzione dell'Unione, come già qualcuno diceva in precedenza, per rendere effettiva la possibilità di definire una nuova Amministrazione per un nuovo governo della Città nella quale tutte le forze che hanno permesso di battere le Destre del Paese possano assumersi le responsabilità che gli elettori vorranno loro assegnare.In conclusione, il nostro giudizio sul testo programmatico è complessivamente positivo sulla ricerca e sullo sviluppo del tessuto industriale e produttivo della Città, sulla riduzione delle fasce di precarietà e nella valorizzazione del lavoro e della formazione, oltre che sull'ambiente e sugli impegni relativi al decentramento e alla partecipazione democratica.Già qualche Consigliere, in precedenza, citava la necessità che anche l'Amministrazione Comunale contrasti le forme di lavoro precario. Ho letto la mozione, che, poi, il Consigliere Gallo ha deciso di rimandare, sulla quale credo ci sarà sicuramente la nostra piena e totale approvazione.D'altro canto, come abbiamo già avuto modo di dichiarare in fase di elaborazione del programma, con i nostri distinguo, riteniamo che il programma di governo, quindi la relazione che oggi ci troviamo a discutere e a votare, sia insufficiente per quel che riguarda le politiche dell'immigrazione e sui livelli di mediazione raggiunti sull'Alta Velocità, oltre che alle sue ricadute sul territorio cittadino (Corso Marche e sul collegamento dell'area logistica a Sud di Torino).Su questi punti, signor Sindaco, ci riserviamo, come già detto, di poter esprimere punti di vista differenti da quelli espressi sul programma.Inoltre, mi permetto di intervenire anche sulle proposte di mozione oltre che sugli emendamenti (ma che, credo, saranno illustrati successivamente) sui quali, almeno per quello che riguarda le materie di competenza, c'è già l'accordo con i Capigruppo.Intervengo su due mozioni in particolare, quella presentata dai Consiglieri Giorgis, Salinas, Centillo e Cugusi, sui fatti tragici che hanno coinvolto il lavoratore di origine romena e sulla mozione relativa ai beni comuni e sul controllo prevalentemente pubblico delle aziende che operano sul territorio comunale.Il nostro voto sarà favorevole su tutte le proposte di mozione presentate, in particolare, su queste due, perché riteniamo che nelle forme di lavoro diretto, quindi nelle forme di contratti a tempo determinato o con formazione lavoro (coerentemente con le scelte che il Governo nazionale opererà in questo senso), il Comune di Torino debba provare fin dai prossimi mesi ad estirpare le forme di lavoro precario, anche attraverso un'azione di monitoraggio, di controllo e di prevenzione delle morti bianche che riteniamo non più accettabili per una città del nostro rango.Ribadisco quanto detto: voteremo favorevolmente le Linee Programmatiche presentate dal Sindaco e dalla Giunta e sugli emendamenti relativi al capitolo dei cittadini di domani, sui quali c'era già una larga condivisione, mi riservo di intervenire successivamente per l'illustrazione. COPPOLA Michele (Vicepresidente) La parola al Consigliere Bonino. BONINO Gianluigi Intervengo brevemente, per il fatto che, come Capigruppo, abbiamo perso molto tempo prima dell'inizio del Consiglio e ritengo, quindi, che anche il richiamo del Sindaco sia più che legittimo.Mi rendo conto che, trattandosi della presentazione delle Linee Programmatiche del futuro quinquennio, sia estremamente difficile fare un preventivo di spesa, presentare dei numeri e dare indicazioni sulla provenienza delle risorse che, poi, saranno spese. Questo, semmai, si dovrà fare via via nella realizzazione del programma, attraverso l'approvazione dei Bilanci Preventivi che ogni anno sono approvati in quest'Aula.Per questo motivo ho accettato le motivazioni del Segretario Generale, che ci hanno tranquillizzato su questo fatto e sulla discussione politica del programma.Tuttavia, ritengo anche che quell'articolo del nostro Statuto vada comunque riletto e corretto in modo adeguato a quanto compete, nella presentazione delle Linee Programmatiche, alla discussione politica e non ad una discussione tecnica o ragionieristica.Per quanto riguarda, gli emendamenti relativi alle Linee Programmatiche, onestamente, trovo abbastanza curioso che si facciano degli emendamenti alle Linee Programmatiche; ciò mi lascia abbastanza indifferente, anche perché, semmai, gli emendamenti si dovranno presentare durante la realizzazione del programma che avverrà attraverso gli atti di Giunta o di Consiglio.Tra l'altro, questo programma è stato discusso ampiamente prima delle elezioni, in campagna elettorale ed è frutto di una discussione avvenuta fra i diversi partiti, quindi con un contributo generalizzato. Inoltre, ritengo sia giusto che questo programma rispecchi le indicazioni generali della maggioranza.Mi soffermerò, quindi, soltanto su alcuni dati che, a mio avviso, sono un po' carenti all'interno del programma anche se presenti, ma avrei voluto ci fossero sottolineature maggiori.È chiaro che le Linee Programmatiche debbano essere un'esaltazione del percorso dei prossimi 5 anni e che debbano sottolineare la volontà di concretizzare questo percorso, però c'è una povertà di dati (lo dico non in modo ragionieristico come nella discussione precedente) che, ad esempio, riguarda il Prodotto Interno Lordo della città, oppure i redditi, i salari, il numero degli occupati, cioè, questo è un tema che, a mio giudizio, oltre alle Olimpiadi è scottante e ci troveremo a doverlo affrontare nei prossimi 5 anni, ancorché la congiuntura economica sia favorevole o meno.Per quanto riguarda la logistica, assolutamente buona la professionalità. Tra l'altro sottolineo il mio personale favore, anche se l'indicazione è molto breve, a ragionare sulla tangenziale Est, sarebbe un alleggerimento del traffico che è estremamente pesante che avvolge la nostra città e sarebbe completare un'opera che al momento pare ancora monca. Credo che questo sia assolutamente da tenere presente visto che la nostra è una città che ha l'ambizione - che noi tutti sposiamo - di essere una capitale europea; così come, anche se non compete a questa Giunta e a questo Consiglio, la realizzazione del percorso dell'Alta Velocità.Per quanto riguarda il lavoro, penso che ci sia una cittadinanza attiva molto importante sulla quale bisogna posizionare la nostra attenzione.In particolare, quello che mi preoccupa è il lavoro precario, non tanto in quanto tale, ma per i redditi veramente irrisori che porta ai giovani. Queste sono situazioni che non consentono ai giovani di programmarsi il futuro.Bene il problema dell'immigrazione, noi dobbiamo procedere. Già nella scorsa tornata amministrativa avevamo affrontato il voto agli immigrati nelle Circoscrizioni e credo che si debba continuare su questo piano. Nelle Linee Programmatiche si parla molto dell'eliminazione del disagio. Ritengo che non ci debba essere soltanto un'eliminazione del disagio nella illegalità, bisogna, secondo me, anche ragionare che siamo di fronte, ad esempio, ad un aumento degli anziani single, quindi di una necessità per quanto riguarda questo aspetto anche di un supporto psicologico, non soltanto assistenziale, generalizzato, verso una popolazione che sta fortemente invecchiando.Il discorso sulle risorse è un discorso sicuramente importante, interessante, sugli investimenti, sui mutui. Credo che avremo modo, durante la tornata amministrativa e via via che andremo a concretizzare il percorso delle Linee Programmatiche, di aprire un ampio dibattito sul trasferimento delle risorse e sulla composizione stessa della spesa che dovremo affrontare.Sull'equità fiscale non aggiungo altro, perché mi pare che si vada avanti nella linea che avevamo intrapreso già nella scorsa tornata amministrativa. Sarebbe stato opportuno sottolineare maggiormente la lotta all'evasione, quindi il recupero di quelle ampie fasce di evasione, indicando anche quelli che potevano essere gli strumenti, oltre quelli già affinati nella scorsa tornata amministrativa. Credo che l'Assessore Passoni assolutamente saprà, durante il percorso, individuarci e dire.Un altro aspetto che mi preme sottolineare - e ho terminato - è la gestione innovativa del patrimonio: viene indicata la costituzione di una società interamente posseduta dal Comune. Si parla di valorizzazione del patrimonio e si parla anche di alienazione. Credo che questo sia un discorso importante da legare alle risorse, però mi auguro che su questo, soprattutto se si parla di alienazione, si apra, per quanto riguarda il patrimonio della città, un ampio dibattito che coinvolga tutta l'Aula.Sulla sicurezza ho già detto: uno dei miei vecchi "pallini" è quello di prendere un impegno di assunzione di Vigili, perché siamo sotto organico. Non perdo occasione - mi sembra di fare un po' Catone - di dire che Milano ha 3.600 Vigili con 300.000-400.000 abitanti più di noi. Noi siamo veramente al limite dell'organico.Mi soffermo sulle due proposte di mozione che sono state illustrate prima, ma in modo particolare su quella presentata dal Consigliere Centillo, perché è molto importante il discorso degli appalti. Credo che, da parte del Governo, ci sia l'intenzione di dare maggiore responsabilità alla stazione appaltante originaria; il Consigliere sa che oggi chi vince l'appalto poi va in subappalto, da subappalto a subappalto, e chi ha vinto l'appalto non ha responsabilità su quanto avviene. Mentre è importante - mi pare che sia uno degli impegni del Governo - riportare il problema dell'appalto alla stazione originaria. Questo sarebbe veramente importante perché, anche in questo caso, la SMAT avrebbe dovuto avere una maggiore attenzione su quanto avveniva. Ricordo che il Comune di Torino, coraggiosamente, presentò una deliberazione che già all'epoca era all'avanguardia per quanto riguardava i subappalti. Anche in quell'occasione siamo stati, come Amministrazione, all'avanguardia. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Grimaldi. GRIMALDI Marco Userò un minuto del mio tempo per descrivere le due proposte di mozione che sono collegate da due cose. La prima è lo stesso scenario, quello dell'unione europeo, dell'accelerazione della strategia di Lisbona e, soprattutto, credere che la società della conoscenza, la ricerca e l'innovazione siano l'unica vera possibilità per rendere di nuovo competitivo questo territorio. La seconda, invece, in termini di contenuto, è il credere nell'attrattività di questo territorio.Nel primo caso il Consiglio auspica che il Comune all'interno di TNE inauguri l'inizio di una nuova stagione di insediamenti industriali e di investimenti in ricerca. Nel secondo caso, invece, si parla di attrazione di ricercatori, di giovani, di studenti, di studenti Erasmus.Queste due proposte di mozione sembrano diverse, ma, in realtà, hanno al centro il futuro di questa città e credo che siano dettate da un nuovo scenario politico. Lo scorso scenario è quello che ha chiuso l'accordo per Mirafiori, è quello che ha chiuso la riconversione, per esempio, del post olimpico, in parte, quindi anche della residenzialità universitaria. Il nuovo scenario è quello che impegna questa Giunta, anche in termini politici, a prendersi delle responsabilità. Per chiudere, come direbbe un elemento della vostra Giunta, è finito il tempo dell'hardware e ha inizio il tempo del software, quindi dell'investimento nella conoscenza e nelle persone. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per una breve replica, al Sindaco. SINDACO Prima di tutto vorrei fare una considerazione generale. Mi sembra che il quadro che si è delineato nella giornata di oggi, sia nella sua parte più convulsa, sia nella parte finale in Sala Rossa, delinei una fotografia abbastanza attendibile - che spero si modifichi, spero ardentemente che cambi, ma su cui, allo stato attuale, non ho elementi che mi permettono di dire che cambierà - di quello che saranno i prossimi 5 anni. Vale a dire, detto in termini molto semplici, un confronto che è destinato ad avvenire essenzialmente all'interno della maggioranza.L'abbiamo visto questa sera, abbiamo constatato questa uscita dell'opposizione per le ragioni che ho già detto e che non ripeto. Abbiamo assistito con grande proprietà ad una discussione che però ha fatto emergere come vi siano, all'interno della maggioranza, su alcuni temi non banali - faccio l'esempio dell'intervento del Consigliere Bonino e dell'intervento del Capogruppo di Rifondazione Comunista Cassano sulla TAV - posizioni conosciute. Non sto dicendo nulla di straordinario, sto solo dicendo che su alcuni temi ci sono posizioni diverse, così come giustamente c'è stato, penso in tutte le mozioni che qui sono state illustrate, uno sforzo di approfondimento e di precisazioni di alcuni indirizzi fatti tutte all'interno della maggioranza.Ribadisco che mi auguro che questa situazione si modifichi; spero che gli assenti e il "convitato di pietra" che siede questa sera in Sala Rossa non siano più tali, proprio affinché il clima in Aula possa migliorare e si acquisiscano delle risorse. Ritengo che il confronto sia sempre proficuo, ma, tuttavia, non avendo elementi per presupporre che questa situazione muti, temo che, nel frattempo, dovremo pensare ad una situazione di questo genere.Vi chiederete il motivo del tono di questo mio intervento: la mia prima considerazione è che ritengo necessaria molta responsabilità nelle modalità con cui si affronta la discussione e non solo per quanto riguarda gli esiti, perché capisco che trarre delle conclusioni da una discussione di dissociazione dalla maggioranza sia grave per la maggioranza, ma anche per chi la opera, perché ci si pone immediatamente su un altro binario. Proprio per questo motivo, secondo me, non si tratta soltanto del problema dei fatti, ma anche dei toni e delle modalità.Vorrei rispondere subito all'intervento del Consigliere Buquicchio, che ho seguito molto attentamente (poi rileggerò il verbale per controllare che non mi sia sfuggito nulla), il quale ha fatto riferimento alle leggi razziali del 1938 parlando di una vicenda politica che mi verrebbe da definire miserabile se rapportata con tutto quello che quei provvedimenti hanno significato in termini di sofferenze e drammi per un popolo e per alcuni Paesi; si tratta di due fatti per i quali mi viene la pelle d'oca soltanto a parlarne. A mio parere, questo è segno di una leggerezza della politica che, francamente, è insostenibile e, quindi, non mi permette di andare oltre ed affrontare i temi che, poi, sono stati posti dal Consigliere Buquicchio e che, peraltro, mi furono già posti (in forma diversa, ma non dissimile) 5 anni fa e che, già allora, portarono alle difficoltà di un'intesa.Per quanto riguarda le considerazioni del Consigliere Zanolini, lui stesso, con la grande onestà che gli riconosco da 35 anni, sa che non vi è stata alcuna volontà di escludere il partito dei Verdi per la Pace nella forma in cui si presenta oggi; infatti, forse pochi sanno che il dottor Zanolini era il mio medico militare... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Voi che non fate più il servizio militare e voi, donne, che non l'avete mai fatto (chiedo scusa per l'inciso) non sapete che non andavano a controllare la specializzazione, per cui un pediatra, alla fine della marcia, poteva bucare le bolle ai piedi dovute all'uso degli scarponi e anche lei sarebbe in grado di farlo, Consigliere, sebbene non l'abbiano presa nell'artiglieria... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Per cui, lo stesso Consigliere Zanolini, con la fiducia e la stima che nutro per lui da tanti anni, ha riconosciuto una situazione di una certa complessità nel Partito dei Verdi per la Pace e sa benissimo che io, dal primo momento, mi ero impegnato personalmente (anche invadendo un campo che è proprio dei partiti) per garantirgli la Presidenza della VI Commissione, che, peraltro, sarà validamente retta da Monica Cerutti (le posso garantire che non avevo nulla contro di lei, Consigliere Cerutti), proprio perché ero consapevole che si trattava di una posizione che avrebbe consentito ai Verdi di mettere a frutto, sul piano degli indirizzi generali, le risorse che quel Partito ha, senza magari obbligare a scelte che, dovendo entrare in una squadra amministrativa, avrebbero potuto creare tensioni e contrasti all'interno di quel partito, come lui stesso ha descritto.Quindi, non si può dire che vi sia stata una volontà di escludervi dalla discussione, dal confronto politico e da un ruolo che vi permettesse di esercitare un indirizzo sulle linee di governo della città, in particolar modo su quelle ambientali. È stato lei a ritenere quel ruolo, da un lato, eccessivamente gravoso in rapporto ai suoi impegni professionali e, dall'altra parte, a non ritenerlo, dal punto di vista politico, sufficientemente simbolico e forte; si tratta di una valutazione legittima, però non si può dire che non sia stata avanzata una proposta in quella direzione.Per quanto riguarda le altre considerazioni, condivido lo spirito delle mozioni che sono state illustrate e vorrei fare solo due precisazioni.Chiaritomi in via breve il significato della parola mainstreaming (togliendomi un'angoscia che portavo dentro di me dai tempi dell'elaborazione del programma elettorale e che, quindi, adesso posso votare con serenità, visto che so che cosa sto votando), mi premeva fare una considerazione: sono d'accordo sul fatto che si debba lavorare, prima di tutto, con le aziende di cui siamo azionisti di maggioranza o di riferimento per contrastare il lavoro precario e, soprattutto, quelle forme di lavoro che possono portare alla tragedia (come, ad esempio, è capitato al ragazzo rumeno che è stato travolto perché lavorava in condizioni di evidente clandestinità e, di conseguenza, di non rispetto delle elementari norme di sicurezza); io stesso ho sollevato questo tema, questa mattina, all'assemblea del collegio dei costruttori. È chiaro che, però, secondo me, questo non può risolversi nel fatto che tutti coloro che svolgono un lavoro che ha a che vedere con l'attività, in questo caso, della SMAT - ma potrebbe essere della GTT o di un'altra azienda - debbano essere necessariamente assunti all'interno di questa azienda (se lo svolgono direttamente sì, ma indirettamente no), perché, con questa logica, queste aziende sarebbero destinate, in breve tempo, a portare i libri in Tribunale.Quindi, un conto è il discorso sul ruolo di controllo e di rispetto degli accordi che riguardano gli appalti dei lavori esternalizzati da questa azienda (fatto che, evidentemente, deve essere garantito in modo più stringente rispetto al passato, perché, altrimenti, certi episodi non si sarebbero verificati) ed un altro conto è la logica per cui l'unico modo per garantire lavoro stabile è assumere tutti nell'azienda principale. Questo è un esempio dello scarto esistente fra una mozione di indirizzo e, poi, la discussione che dovrà avvenire nel momento in cui si andranno a valutare concretamente le applicazioni.Inoltre, vorrei fare una precisazione rispetto all'intervento del Consigliere Cerutti (l'altra riguardava diversi interventi effettuati su questo argomento, primo fra tutti quello del Consigliere Domenico Gallo) sulla questione del limitare la costituzione di aziende.Posso essere d'accordo, in linea di massima, nell'accettare questo indirizzo, però nessuno può escludere che, nel corso dei 5 anni, nascano opportunità in una delle nostre aziende che portino alla necessità di costituire altre società partecipate.Le ricordo un esempio che lei conosce benissimo: l'incorporazione di AMGA in AEM non era nel programma che noi avevamo approvato 5 anni fa; è nata da una serie di contingenze, è stata realizzata e, alla fine del mese di agosto, vi sarà la fusione per l'incorporazione di AMGA in AEM. Per cui, sicuramente, questo è un indirizzo che accolgo ben volentieri, sapendo che, poi, andrà rapportato alla realtà per come si presenterà.Ci tengo a sottolinearlo, perché credo che questo sia lo spirito con cui vanno approvate le mozioni di indirizzo, che danno un orientamento di fondo su problemi di grande rilievo, ma che, poi, devono essere valutati con la realtà e, quindi, possono avere (se necessarie e, ovviamente, discutendone) delle flessibilità di applicazione e di indirizzo. Ci tenevo a fare queste precisazioni anche per segnalare - per tornare e concludere da dove sono partito - che il lavoro che la maggioranza ha fatto, fin da questo inizio di attività, è destinato ad avere un'influenza sugli indirizzi della politica amministrativa del Comune e per questo motivo intendo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla discussione, in modo particolare i Consiglieri che si sono particolarmente impegnati nell'avanzare gli emendamenti (che, poi, saranno valutati e discussi) e le mozioni di indirizzo. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Essendo terminata la discussione sulla proposta di deliberazione, passiamo all'analisi degli emendamenti.Data la particolare situazione dell'Aula questa sera, se qualcuno volesse illustrare gli emendamenti, mi fa un cenno ed io passerò la parola.L'emendamento n. 1, presentato dai Consiglieri Cugusi, Giorgis, Lavolta, Gentile, Lo Russo, Centillo, Genisio, Rattazzi, Cassiani, Grimaldi, Salinas e Gandolfo, recita:A pagina 8, nel paragrafo "PISL", alla seconda riga, dopo la parola:"Città"inserire il seguente testo:"coinvolgeranno le Circoscrizioni interessate, le Agenzie di Sviluppo Locale e le associazioni e i comitati-progetto in esse presenti". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, oltre al Sindaco Chiamparino, i Consiglieri Angeleri, Buquicchio, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 28VOTI FAVOREVOLI 28VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 2, presentato dai Consiglieri Salinas, Giorgis, Gentile, Centillo, Rattazzi, Cassiani e Gandolfo, recita:A pagina 8, nel paragrafo "PISL", quinta riga, dopo la parola:"Tabacchi"inserire il seguente testo:", intervento, quest'ultimo, specificamente rivolto a trasformare - d'intesa con l'Università - l'area della Manifattura Tabacchi in uno dei poli della formazione d'eccellenza della città". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 2:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, oltre al Sindaco Chiamparino, i Consiglieri Angeleri, Buquicchio, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 28VOTI FAVOREVOLI 28VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 3, presentato dai Consiglieri Lavolta, Giorgis, Gentile, Lo Russo, Centillo, Rattazzi, Cassiani, Salinas, Gandolfo, Cutuli e Cugusi, recita:A pagina 10, decima riga, dopo le parole:"la prima cintura,"inserire il seguente testo:"e la concertazione con". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 3:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, oltre al Sindaco Chiamparino, i Consiglieri Angeleri, Buquicchio, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 28VOTI FAVOREVOLI 28VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 4, presentato dai Consiglieri Lavolta, Giorgis, Gentile, Lo Russo, Centillo, Rattazzi, Cassiani, Salinas, Gandolfo, Levi-Montalcini, Cutuli e Cugusi, recita:A pagina 10, alla decima riga, dopo il secondo capoverso, inserire il seguente testo:"Tale Piano dovrà assicurare un equilibrio tra gli insediamenti delle grandi strutture commerciali ed il servizio, per un verso diffuso e per altro qualificato, garantito dalla piccola e media distribuzione.". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 4:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, oltre al Sindaco Chiamparino, i Consiglieri Angeleri, Buquicchio, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 28VOTI FAVOREVOLI 28VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 5, presentato dai Consiglieri Rattazzi, Giorgis, Lavolta, Gentile, Lo Russo, Centillo, Genisio, Cassiani, Grimaldi, Salinas, Gandolfo e Sbriglio, recita:A pagina 11, alla fine del penultimo capoverso "Formazione professionale"inserire il seguente testo: "Un interessamento specifico andrà rivolto al settore dell'educazione per gli adulti con l'individuazione di un apposito piano che coordini le competenze attualmente affidate a vari soggetti attuativi e le gestioni pubbliche e private; agendo sulle diverse tipologie (formazione continua e formazione permanente, corsi serali statali degli istituti scolastici, centri territoriali permanenti, corsi professionali delle agenzie regionali, iniziative private di valenza pubblica).". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 5:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, oltre al Sindaco Chiamparino, i Consiglieri Angeleri, Buquicchio, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 28VOTI FAVOREVOLI 28VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 6, presentato dai Consiglieri Cerutti, Centillo, Giorgis e Salinas, recita:A pagina 12, il testo del paragrafo "Pari opportunità"è sostituito dal seguente capitolo: " PARI OPPORTUNITA'Gli indirizzi comunitari in materia di Pari Opportunità saranno parte integrante delle politiche di questa Amministrazione.A partire anche da una solida analisi statistica della situazione delle donne e degli uomini nei vari settori della vita, si opererà per poter attuare le azioni rivolte alla realizzazione delle pari opportunità e per favorire il superamento di ogni forma di discriminazione nell'esercizio dei diritti, a partire dalla promozione della salute della donna e dalla definizione di percorsi formativi, di accesso al lavoro, di sviluppo professionale e di imprenditorialità femminili.A questo scopo sarà importante continuare a sostenere e potenziare progetti specifici come il Coordinamento Cittadino contro la violenza alle donne, l'Osservatorio sulla Salute delle donne ed il Servizio per il superamento delle discriminazioni legate all'orientamento sessuale.Accanto a questi progetti, saranno sviluppate azioni e collaborazioni intersettoriali e interassessorili, nell'ottica del mainstreaming, cioè della trasversalità delle politiche di genere, ponendosi come obiettivo generale quello di integrare nelle scelte amministrative la consapevolezza di genere. Questa attività ha la possibilità di essere tradotta concretamente nella stesura progressiva del bilancio di genere, sul quale, congiuntamente al bilancio sociale, l'Amministrazione ha iniziato a lavorare, evidenziando le specificità che non emergono dal bilancio tradizionale.". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 6:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, oltre al Sindaco Chiamparino, i Consiglieri Angeleri, Buquicchio, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 28VOTI FAVOREVOLI 28VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 7, presentato dai Consiglieri Cugusi, Giorgis, Lavolta, Gentile, Centillo, Rattazzi, Cassiani, Grimaldi, Salinas e Gandolfo, recita:A pagina 15, al termine del quarto paragrafo "Itinerari ciclabili"inserire il seguente testo:"Il Piano Urbano del Traffico riconosce la mobilità ciclabile come parte del sistema della mobilità privata in città. A tale proposito prevede di sperimentare forme di intermodalità che consentano anche l'uso di biciclette.". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 7:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, oltre al Sindaco Chiamparino, i Consiglieri Angeleri, Buquicchio, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 28VOTI FAVOREVOLI 28VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 8, presentato dai Consiglieri Cutuli, Gentile, Giorgis, Lo Russo, Grimaldi e Cassiani, recita:A pagina 15, ultimo capoverso, alla quinta riga, dopo la parola:"investimenti"inserire il seguente testo:", garantendo altresì i livelli occupazionali". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 8:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, oltre al Sindaco Chiamparino, i Consiglieri Angeleri, Buquicchio, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 28VOTI FAVOREVOLI 28VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 9, presentato dai Consiglieri Salinas, Giorgis, Lavolta, Gentile, Lo Russo, Centillo, Rattazzi, Tedesco, Cassiani, Grimaldi, Gandolfo, Levi-Montalcini, Cutuli, Cugusi e Moretti, recita:A pagina 18, nel paragrafo "Rimanere Città Olimpica", all'ottava riga, dopo le parole:"diversificazione economica"inserire il seguente testo:"dedicando un'attenzione particolare alle aree urbane che non sono state toccate dall'evento olimpico". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 9:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, oltre al Sindaco Chiamparino, i Consiglieri Angeleri, Buquicchio, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 28VOTI FAVOREVOLI 28VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 10, presentato dai Consiglieri Salinas, Giorgis, Lavolta, Gentile, Lo Russo, Centillo, Genisio, Rattazzi, Tedesco, Cassiani, Grimaldi e Gandolfo, recita:A pagina 20, nell'ultimo paragrafo, all'ultima riga, dopo la parola:"disponibili,"inserire il seguente testo:"valutando la possibilità di utilizzare incentivi e sgravi, in un'ottica premiante per i comportamenti virtuosi del cittadino-utente,". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 10:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, oltre al Sindaco Chiamparino, i Consiglieri Angeleri, Buquicchio, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 28VOTI FAVOREVOLI 28VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 11, presentato dai Consiglieri Salinas, Giorgis, Lavolta, Gentile, Lo Russo, Centillo, Rattazzi, Cassiani, Tedesco, Grimaldi, Gandolfo, Levi-Montalcini, Cutuli, Cugusi e Cerutti, recita:A pagina 21, nel paragrafo "Torino Città d'Acque", alla sesta riga, dopo le parole:"sulla Stura"inserire il seguente testo:", progetti che dovranno porre fine, con interventi specifici, ad ogni situazione di degrado e di emarginazione che tragga origine dagli insediamenti abusivi lungo gli argini dei fiumi". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 11:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 12, presentato dai Consiglieri Rattazzi, Giorgis, Lavolta, Gentile, Lo Russo, Centillo, Genisio, Cassiani, Grimaldi, Salinas e Gandolfo, recita:A pagina 23, dopo il secondo capoverso, inserire il seguente testo: "Verrà curato il ruolo del sistema educativo e di istruzione comunale in relazione alle varie competenze per interventi di orientamento, inserimento e qualificazione dei giovani immigrati, con la definizione concertata con gli ambiti scolastici e le loro diverse iniziative.". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 12:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 13, presentato dai Consiglieri Centillo, Giorgis, Lavolta, Gentile, Lo Russo, Genisio, Rattazzi, Tedesco, Cassiani, Gandolfo, Cutuli e Cugusi, recita:A pagina 23, secondo capoverso, alla quinta riga, dopo le parole:"cambierà sempre di più"inserire il seguente testo:"e che ha visto un rapido depauperamento del patrimonio di salute tra le popolazioni dei migranti". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 13:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 14, presentato dai Consiglieri Centillo, Giorgis, Lavolta, Gentile, Lo Russo, Rattazzi, Grimaldi, Salinas, Gandolfo, Levi-Montalcini, Cutuli e Cugusi, recita:A pagina 23, ultimo capoverso, alla quarta riga, dopo le parole:"di lotta alla discriminazione"inserire il seguente testo:"e di accesso ai servizi". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 14:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 15, presentato dai Consiglieri Centillo, Giorgis, Lavolta, Gentile, Lo Russo, Genisio, Rattazzi, Grimaldi, Salinas, Cassiani, Gandolfo, Levi-Montalcini, Cutuli, Cugusi, Cerutti e Gallo Stefano, recita:A pagina 25, primo capoverso, all'ultima riga, dopo le parole:"promozione della salute"inserire il seguente testo:", in coerenza con le indicazioni e le metodologie dell'OMS e delle relative reti". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 15:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 16, presentato dai Consiglieri Centillo, Giorgis, Lavolta, Gentile, Lo Russo, Genisio, Rattazzi, Tedesco, Cassiani, Salinas, Gandolfo, Levi-Montalcini, Cutuli e Cugusi, recita:A pagina 26, alla prima riga, dopo le parole:"abusi e violenze"inserire il seguente testo:"anche attraverso centri di riferimento socio-sanitari e sostegno ai progetti di autonomia". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 16:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 17, presentato dai Consiglieri Centillo, Giorgis, Lavolta, Gentile, Lo Russo, Genisio, Rattazzi, Cassiani, Salinas, Gandolfo, Cutuli, Cugusi e Gallo Stefano, recita:A pagina 26, ultimo capoverso, alla penultima riga, le parole:"Sanitario Regionale"sono sostituite dalle seguenti:"Socio Sanitario Regionale". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 17:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 18, presentato dai Consiglieri Centillo, Giorgis, Gentile, Lo Russo, Genisio, Rattazzi, Tedesco, Cassiani, Salinas, Gandolfo, Cutuli, Cugusi, Cerutti e Gallo Stefano, recita:A pagina 27, primo capoverso, alla quinta riga, le parole:"della rete ospedaliera"sono sostituite dalle seguenti:"della rete dei servizi sanitari". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 18:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 19, presentato dai Consiglieri Centillo, Giorgis, Lavolta, Gentile, Lo Russo, Genisio, Rattazzi, Tedesco, Cassiani, Grimaldi, Salinas e Gandolfo, recita:A pagina 27, al termine del primo capoverso, aggiungere il seguente testo:"Le politiche di integrazione socio-sanitaria e di promozione della salute nonché il rilancio della Conferenza Sanitaria Cittadina e dell'organismo di coordinamento rafforzeranno il ruolo di programmazione, indirizzo e valutazione sull'offerta dei servizi e sulla loro rispondenza ai bisogni di salute dei cittadini.". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 19:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 20, presentato dai Consiglieri Grimaldi, Giorgis, Centillo, Rattazzi, Cassiani, Salinas e Moretti, recita:A pagina 30, alla dodicesima riga, dopo la parola:"istituzioni."aggiungere il seguente testo: "La Città si doterà di strumenti che consentano di razionalizzare e finalizzare gli interventi a favore dell'infanzia, anche attraverso l'adozione di un vero e proprio Piano regolatore per l'Infanzia e dell'Adolescenza che riunisca in un'unica cornice d'indirizzo ed in una comune cabina di regia le azioni dei vari settori dell'Amministrazione che a diverso titolo intervengono su tali ambiti.La sfida è quindi quella di un investimento sul sapere e sulla conoscenza su un percorso di educazione lungo tutto l'arco della vita connotato quale primo ed essenziale diritto di cittadinanza.Un percorso educativo che inizia con e nell'asilo nido, di cui deve essere potenziata e incentivata l'offerta pubblica, valorizzata la prevalente funzione educativa, attraverso un ruolo attivo di governance e di promozione dell'eccellenza educativa svolto dal Comune nei confronti del complesso dell'offerta presente sul territorio.Torino dispone di un sistema comunale di servizi per la prima infanzia, imperniato sul ruolo centrale e prioritario dei nidi, di assoluta eccellenza qualitativa, che l'Amministrazione si impegna a valorizzare e potenziare:- aumentando in modo significativo il numero di posti nido offerti, con l'obiettivo di ridurre drasticamente, nell'arco del mandato, gli attuali livelli espressi dalle liste d'attesa;- riunendo in un sistema integrato di garanzia degli standard qualitativi e delle pari opportunità nell'accesso ai servizi l'offerta complessivamente presente sul territorio comunale. Potenziando i servizi integrativi al nido, che si sono dimostrati capaci di dare risposte alla domanda di flessibilità oraria e prossimità territoriale.". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 20:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 21, presentato dal Consigliere Cassano, recita:A pagina 30, nono capoverso, all'ultima riga, dopo le parole:"nidi privati"inserire il seguente testo:"e i Punti Famiglia". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 21:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'emendamento n. 22, presentato dal Consigliere Cassano, recita:A pagina 31, nel paragrafo "Scuole dell'obbligo", alla seconda riga, dopo le parole:"strutture e dimensionamento,"inserire il seguente testo:"assistenza specialistica,". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 22:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Vicepresidente Coppola. COPPOLA Michele (Vicepresidente) Mi rendo conto che il mio ruolo sia antipatico, però, visto che mi sento l'unico rappresentante dell'opposizione, la inviterei, Presidente, o a decidere di trattare in maniera congiunta tutti gli emendamenti, o perlomeno chiedere se qualcuno intende illustrarli. Mi rendo conto che sia tardi, però scegliamo un comportamento che poi possa rinnovarsi. Quindi, fondamentalmente votazione congiunta per tutti, o richiesta di intervento. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La ringrazio, Vicepresidente, per avermi ricordato una cosa. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ci mancherebbe altro.Forse lei non era presente in Aula quando, all'inizio dell'analisi degli emendamenti, ho detto che avrei presentato uno per uno gli emendamenti, nel momento in cui qualcuno avesse voluto illustrarli, io avrei passato la parola ed, inoltre, nessuno mi ha chiesto la votazione congiunta degli emendamenti. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Bene, accolgo la richiesta del Vicepresidente Coppola.Passiamo agli emendamenti n. 23 e n. 24.Emendamento n. 23 - presentato dal Consigliere Cassano.A pagina 31, nel paragrafo "Formazione scolastica", alla terza riga, dopo le parole:"l'abbandono scolastico"inserire il seguente testo:"e favorire l'integrazione dei migranti";Emendamento n. 24 - presentato dai Consiglieri Lo Russo, Giorgis, Lavolta, Gentile, Centillo, Gallo Stefano, Genisio, Rattazzi, Sbriglio, Grimaldi, Salinas, Gandolfo e Moretti.A pagina 35, nel paragrafo "Servizi on-line", all'ultima riga, dopo la parola:"Internet"inserire il seguente testo:"e all'incremento dell'utilizzo dei sistemi operativi Open Source". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione gli emendamenti n. 23 e n. 24:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano, Ventriglia e Zanolini.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI / CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la deliberazione così emendata:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Cassiani, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano e Ventriglia.Al termine della votazione il Presidente proclama il seguente risultato:PRESENTI 31ASTENUTI 1e precisamente il Consigliere Coppola.VOTANTI 30VOTI FAVOREVOLI 30VOTI CONTRARI /Per l'esito della votazione che precede il Presidente dichiara approvato il provvedimento nel testo quale sopra emendato. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Legge.Dichiara di non partecipare al voto il Consigliere Coppola.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Angeleri, Bussola, Cantore, Carossa, Ferraris, Galasso, Ghiglia, Lonero, Lospinuso, Ravello, Salti, Scanderebech, Troiano, Tronzano e Ventriglia.Il Presidente dichiara approvata l'immediata eseguibilità del provvedimento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 31VOTI FAVOREVOLI 31VOTI CONTRARI / |