Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Iniziamo l'adunanza del Consiglio Comunale discutendo l'interpellanza n. mecc. 200606819/02, presentata in data 25 settembre 2006, avente per oggetto:"Superfondazione dibattito culturale tra artisti e/o manager pubblici o percorso serio propedeutico alla costituzione?"Il sottoscritto Consigliere Comunale,PREMESSOche lo strumento giuridico della Fondazione, ente di diritto privato, è certamente quello più in voga in questo momento storico;PRESO ATTO CHE- tutto il dibattito mediatico, cui non si sono sottratti i diretti interessati, intorno alla "fusione" fra Teatro Regio e Teatro Stabile, Enti aventi natura giuridica di Fondazioni, ma retti da differenti disposizioni legislative in materia di contratti di lavoro, finanziamenti pubblici e norme di settore, si è infranto al primo confronto fortuito con il Governo, in occasione della visita a Torino di un sottosegretario ai beni culturali;- non si è in dirittura d'arrivo, come tutto faceva supporre, ma si è ancora all'Accademia delle Idee, ancorché "folli e innovative";RILEVATOche al momento sembrerebbe negata l'esistenza di seri e approfonditi studi in merito ad un passo, la fusione, particolarmente impegnativo sia per gli enti che per la Città di Torino, socio fondatore e finanziatore di entrambe le realtà;CONSIDERATO CONCLUSIVAMENTEche non è chiaro come si articolerà la tempistica tra la nascita di questa nuova realtà, l'insediamento dei suoi organi sociali e l'eventuale proroga dei CdA degli enti originari, che vantano già oggi longevità record, frutto di proroghe concesse ad hoc;INTERPELLAil Sindaco e l'Assessore competente al fine di rendere edotto il Consiglio Comunale se le notizie giornalistiche corrispondono a realtà e se le Fondazioni e gli Enti fondatori hanno seriamente approfondito la complessa vicenda, che riguarda centinaia di lavoratori e tutti gli operatori del settore, peraltro non ancora coinvolti. F.to Giuliana Tedesco CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Alfieri. ALFIERI Fiorenzo (Assessore) Ho mandato il testo della risposta scritta, spero sia arrivato. Ho questa abitudine di far avere la risposta in mattinata, soltanto che poi il Consigliere dovrebbe riceverla. Comunque non è grave, ora provvederò a fornirle il testo.Francamente, stupisce il tono generale dell'interpellanza, che sembrerebbe riferita più alle scorribande dei giornali locali che ai dati di fatto.Nell'interpellanza si parla di "Accademia delle Idee, ancorché 'folli e innovative'". A dire il vero, il tema è parte integrante del programma amministrativo votato da questo Consiglio Comunale nella seduta del 10 luglio 2006, che recita: "Verrà avviato l'iter necessario per costruire a Torino il primo esperimento in Italia di teatro pubblico 'totale' - fra virgolette - che gestisca, in modo interconnesso, la lirica, la musica, la prosa, la danza". Di qui lo stupore di cui dicevo: se la creazione di un unico teatro pubblico è uno degli obiettivi della tornata amministrativa in corso, perché questo tono polemico sul contenuto stesso di tale obiettivo, come se si trattasse di un'imprudente fuga in avanti da parte di qualcuno?Nell'interpellanza si dice: "Non si è in dirittura d'arrivo, come tutto faceva supporre...". Come potremmo essere in dirittura d'arrivo, se siamo appena all'inizio della tornata amministrativa e non c'è stato modo, neppure una volta, di parlare dell'argomento in Commissione Cultura? Con questo, anticipo la conclusione della risposta.Nell'interpellanza si parla anche di "dibattito mediatico", che si sarebbe "infranto al primo confronto fortuito con il Governo, in occasione della visita a Torino di un Sottosegretario ai Beni Culturali". Mi è difficile capire a che cosa si riferisca l'interpellante. Il Sottosegretario in questione, Elena Montecchi, ed il suo Ministro di riferimento, Francesco Rutelli - che, peraltro, oggi è a Torino -, sono da tempo a conoscenza dell'intenzione degli Enti Locali torinesi di esplorare la possibilità di creare un unico teatro pubblico a Torino ed entrambi hanno assicurato la massima attenzione al proposito. È fin troppo ovvio che un conto è essere interessati ad una prospettiva, altra cosa è pronunciarsi ufficialmente su un progetto definitivo.Durante la sua trasferta a Torino, il Sottosegretario Montecchi ha visitato il Teatro Ragazzi, ha assistito all'inaugurazione di Settembre Musica al Palaolimpico ed ha partecipato all'inaugurazione della Chiesa di Sant'Uberto a Venaria. Non si è avuto modo di parlare con lei della fusione fra Teatro Regio e Teatro Stabile, quindi non so che cosa si sia "infranto" in tale occasione.Qualche giorno dopo, lo stesso Sottosegretario è stato interpellato a bruciapelo da una giornalista e, giustamente, ha risposto che non le era stato ancora sottoposto alcun progetto preciso. Al suo posto avrei detto la stessa cosa, che, peraltro, corrisponde pienamente alla verità. Per quanto a mia conoscenza, la giornalista ha impostato la questione come se qui fosse stato tutto deciso, compresi i nomi delle persone individuate per occupare le diverse cariche. Quella delle cariche, come si sa, è l'ossessione dei media e anche questa volta è stata messa in pratica.Ripeto, è del tutto spiegabile che il Sottosegretario abbia accentuato il fatto che si sarebbe potuto pronunciare solo dopo aver esaminato un progetto concreto.Prima di elaborare progetti concreti, si tratta di capire come si pone la questione dal punto di vista giuridico. I due Enti, Teatro Regio e Teatro Statile, sono già Fondazioni, perciò la prima questione da approfondire è se la fusione necessiti di un intervento legislativo ad hoc oppure no e, in caso negativo, come si possa procedere per adattare il nuovo organismo alla forma legislativa maggiormente definita dalla normativa attuale, che è certamente quella del Teatro Lirico.Allo scopo di comprendere questo aspetto, nelle prossime settimane è previsto un incontro preliminare non solo del Comune, ma anche della Regione e degli altri Soci, con il Governo. Senza il consenso del Governo non si potrà procedere. Se ci sarà il consenso, almeno di principio, spetterà poi ai Soci delle due Fondazioni decidere se procedere o meno. Uno dei Soci, come è noto, è il Comune, sia dell'uno che dell'altro Ente.Per quanto riguarda i Sindacati, ho già avuto con loro due incontri, durante i quali ho messo a disposizione non solo tutte le informazioni di cui disponevo e che qui ho rapidamente ricordato, ma anche le considerazioni di carattere culturale che sono alla base di un progetto del genere.I rappresentanti sindacali hanno ampiamente discusso i diversi aspetti del problema, hanno assicurato che non vi sarà, da parte loro, un atteggiamento pregiudiziale ed hanno giustamente richiesto che, non appena i Soci fondatori avranno valutato opportuno procedere nell'individuazione delle modalità per concretizzare il progetto, si apra un tavolo di confronto con loro.Nell'interpellanza si parla di lavoratori non ancora coinvolti; questo non corrisponde al vero, i loro rappresentanti sono stati accuratamente informati delle intenzioni dell'Amministrazione. Perché ci possa essere un vero coinvolgimento è, però, necessario che si abbiano idee chiare sul piano giuridico, ci sia l'assenso del Governo e ci sia la volontà, da parte dei Soci, di procedere in questa direzione, altrimenti non si saprebbe su che cosa ulteriormente coinvolgere i lavoratori, se non per quanto già avvenuto.Infine, a proposito degli organi sociali, il Teatro Regio li ha appena rinnovati; quelli del Teatro Stabile scadranno in primavera. Ricordo che, al momento di approvare l'adesione della Città alla nuova Fondazione Teatro Stabile di Torino, fu il Consiglio Comunale a prorogare gli organi sociali fino all'approvazione del Consuntivo 2006. Si è trattato di una decisione inserita nella deliberazione del Consiglio Comunale - quindi non si è trattato di una decisione assunta in altra sede -, onde evitare il cambiamento degli organi decisionali proprio nel momento in cui il Teatro era maggiormente impegnato nella preparazione delle Olimpiadi della Cultura. Anche in questo caso non è facile capire che cosa si intenda per "proroghe concesse ad hoc".Sulla base degli elementi sopra ricordati, nei prossimi mesi si valuterà se sarà possibile varare l'eventuale Fondazione unica in tempo utile, onde evitare la nomina di un nuovo Consiglio del Teatro Stabile, oppure nominare al Teatro Stabile lo stesso Consiglio di Amministrazione del Teatro Regio, al fine di facilitare il processo, oppure ancora nominare un nuovo Consiglio del Teatro Stabile ed eventualmente, poi, azzerare entrambi i Consigli, in caso si arrivi alla nuova Fondazione. Ritengo sia più agevole discutere di tali questioni in Commissione Cultura anziché in Aula e, a tal fine, assicuro la massima disponibilità da parte mia e della Giunta Comunale. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Tedesco. TEDESCO Giuliana La sua ultima affermazione, in merito alla necessità di affrontare la questione in Commissione, toglie un po' il senso alla mia breve replica.Ad ogni modo, con ordine, lei si stupisce del tono leggermente polemico dell'interpellanza, io, invece, mi stupisco del suo stupore, perché io parlo di Accademia delle Idee "folli e innovative", e credo sia virgolettato nel testo, perché ovviamente è una citazione di Walter Vergnano, quindi non è una mia locuzione. Poi, se vuole, mi scuso per il tono, che può sembrare polemico, però si tratta di un dibattito che ha animato i giornali per tutta l'estate.Inoltre, per quanto riguarda la Superfondazione, lei dice che siamo appena all'inizio della tornata amministrativa, ma in realtà se ne parla già dalla scorsa. Ed è per questo che mi stupivo del fatto che ancora non si fosse arrivati a degli studi di fattibilità seri.L'Assessore dice che anche lui avrebbe risposto come il Sottosegretario. Forse, però, l'intervista che il Sottosegretario Montecchi ha rilasciato era lunga, articolata ed era abbastanza categorica nello smentire che si fosse informati di qualsivoglia processo di questo genere.L'Assessore dice ancora che non si capisce che cosa si intenda per "proroghe ad hoc" per il Consiglio d'Amministrazione del Teatro Stabile. Ad hoc, appunto, per le Olimpiadi della Cultura e, nel caso si prorogasse ancora, nell'attesa di questa Superfondazione, si arriverebbe ad una longevità record per il Consiglio d'Amministrazione di un Teatro Stabile.Comunque, ringrazio l'Assessore per la sua risposta articolata ed anche per il testo, che sicuramente troverò già al Gruppo.Auspico il passaggio in Commissione di questo argomento perché si tratta di un'iniziativa importante, in quanto coinvolge i due maggiori Enti culturali della città, quindi, ritengo che la discussione debba essere più approfondita. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Allora, il Consigliere Tedesco chiede il passaggio in Commissione della discussione della materia che ha trattato nell'interpellanza. Mi pare di aver capito che per l'Assessore non ci sia nessuna difficoltà, anzi, lui stesso ha dato la sua disponibilità.Pertanto, questa interpellanza viene assegnata in V Commissione e la consideriamo discussa per l'Aula. |