Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Sindaco. SINDACO Ringrazio la Presidenza e la Conferenza dei Capigruppo per questo cambiamento di programma, che credo serva a tutti. In questo modo, discutiamo di un tema attuale e posponiamo la questione relativa alla TAV ad una data che, tra l'altro, è più a ridosso della Conferenza dei Servizi, la quale, se non sbaglio, è convocata per il 12 ottobre. Così facendo, anche la discussione sull'Alta Velocità sarà, in qualche misura, più pregnante di quanto non lo sarebbe stata oggi.Voglio ringraziare l'Assessore Borgogno, che ha seguito costantemente, direi ora per ora, l'evoluzione dei fatti accaduti nelle giornate di venerdì, sabato e domenica. Se eventualmente lo ritenesse opportuno, anche in base all'evolversi della discussione, lo inviterei ad intervenire, ove ci fossero questioni più specifiche, sulle quali personalmente non dispongo degli elementi che l'Assessore può avere, per fornire risposte più puntuali.Per quanto mi riguarda, mi limito a fare alcune puntualizzazioni politiche, che peraltro ho già avuto modo di esprimere e che sono state già ben esposte questa mattina dagli organi di stampa.Prima di tutto, vorrei subito affermare che quanto è avvenuto in questi giorni è stata una reazione di gruppi di spacciatori, da condannare nel modo più risoluto attraverso un'azione di contrasto, in particolare nei confronti di quello che potremmo definire il nocciolo duro dello spaccio a Torino.Questa attività va avanti sistematicamente da anni, con l'effetto che, stante l'attuale legislazione, si sposta sul territorio; questo apre una questione sulla quale poi esprimerò una considerazione. Noi, però, non possiamo in alcun modo accettare che qualcuno pensi di trasformare una zona della città (sia essa in centro - com'era, fino a non molto tempo fa, la collina circostante il Parco del Valentino - in semiperiferia, o in periferia), in una zona franca per spacciatori e tossicodipendenti.Mi riferisco, in particolare, a quella tossicodipendenza che, probabilmente, esprime il sostrato cronico, quello che, pur di procurarsi le risorse economiche con le quali assicurarsi lo stupefacente, è strettamente legato ad attività criminali di altro tipo, quali furti e scippi, a volte anche utilizzando altre persone che concorrono, così, a reperire i fondi economici per l'acquisto.È stata la reazione, probabilmente, di quello che chiamo il "nocciolo duro" di quell'area, che è quella più dura e difficile da contrastare nella nostra città.Nel giro di pochi giorni, lo spaccio è stato contrastato ripetutamente nella zona in cui si era insediato; forse, complici anche l'assetto del territorio e la localizzazione più decentrata, sicuramente, rispetto al Valentino, c'era la speranza, da parte degli spacciatori, di farla diventare una specie di zona franca.Quindi, da questo punto di vista, è stata un'azione. Pertanto, ribadisco quanto ho già avuto modo di dire.La fuga rientra sicuramente nel diritto naturale di chi è colpevole, e di questa reazione ognuno si assume poi le proprie responsabilità. Il fatto che, poi, a seguito di questa reazione, ci sia stata una morte e vi sia, probabilmente, un disperso, sicuramente è una situazione che addolora e suscita tristezza, in quanto, personalmente, ritengo che la morte sia sempre una perdita e, quindi, in quanto tale, intristisce ed addolora, ma credo che non si possa rimproverare nulla all'azione delle forze dell'ordine, da qualunque punto di vista, che stanno continuando le ricerche per il disperso in modo operativo ed in un clima di relativa serenità.Ritengo che le immagini del TG3 abbiano documentato la scena e la situazione meglio di tante parole e credo che abbiano lasciato intuire quanto è avvenuto prima e dopo.Pertanto, credo che, da questo punto di vista, non vi sia che da ribadire il pieno sostegno alle forze dell'ordine, che, ancora questa mattina, hanno conseguito nuovi risultati con un'ulteriore azione massiccia nei confronti dello spaccio, che ha portato a 33 arresti e al sequestro di ingenti quantità di sostanze di diverso tipo. Ribadisco, altresì, la nostra determinazione nel continuare in quest'opera, che, ripeto, tende ad impedire che si creino, nella città, zone franche per lo spaccio e per la tossicodipendenza.Quanto è successo è il risultato di un controllo del territorio e di un contrasto dell'attività di spaccio, che esiste; non è il frutto della passività, dell'ignavia e della rinuncia da parte nostra, da parte del Prefetto o da parte delle forze dell'ordine, questo è il primo punto che voglio fissare, e si deve continuare in questa direzione.Personalmente non sono un esperto in questione, ma se si tiene conto dell'evoluzione nel tipo delle sostanze che vengono messe in circolazione, c'è anche un cambiamento nella tipologia dei tossicodipendenti. Se il Parlamento (perché questo è un tema che di norma esamina il Parlamento) affrontasse la questione della legislazione che presiede al contrasto degli stupefacenti, tenendo conto del fatto che, rispetto alla legislazione attuale, sono passati tanti anni e che in questa materia i cambiamenti sono significativi, penso che, forse, si potrebbe avere una legislazione che permetta alle forze dell'ordine di colpire un po' più a fondo non solo le grandi organizzazioni, ma anche gli spacciatori, in particolare delle sostanze socialmente più pericolose, e probabilmente questo potrebbe aiutare ad intraprendere un'azione ancora più forte di contrasto dello spaccio, che le forze dell'ordine stanno portando avanti.Questo è un tema che demando al Parlamento.La mia è soltanto una proposta, ma, dipendesse da me, inizierei a discutere sulla distinzione di certe droghe da altre, in base al grado di pericolosità delle diverse sostanze; personalmente, non mi avventurerei a parlare di legalizzazione per nessun tipo di sostanza, ovviamente, però credo che si possa fare una distinzione netta e marcata, dal punto di vista delle sanzioni, e penso che, rispetto all'impianto legislativo, questo potrebbe essere un aiuto più efficace in questo contrasto.Per quanto riguarda il potenziamento delle forze dell'ordine, complessivamente intese, sulla nostra area, noi ci siamo mossi fin dalla fine di luglio, appena insediato il nuovo Governo; questo non significa che ci sia un'emergenza sicurezza e criminalità sulla nostra città. Io rifiuto questa interpretazione nel modo più assoluto!Chi parla di emergenza non conosce le situazioni di vera emergenza, dichiarate e sollecitate dagli stessi amministratori e dagli stessi responsabili dell'ordine pubblico di quelle aree, di quelle città. A tal riguardo, ho fatto un cenno alla città di Napoli non certo per mancanza di rispetto nei confronti di quella città o dei napoletani, ma perché è una delle città che, attraverso i suoi amministratori e i suoi rappresentanti istituzionali, ha più volte rappresentato una situazione di emergenza sul fronte della sicurezza, nel corso di questi ultimi anni.Credo sia necessario fare una distinzione, anche perché, certo, noi ci facciamo interpreti delle esigenze del nostro territorio, ma, affinché gli interventi siano efficaci, dobbiamo anche considerare il contesto nell'ambito del quale ci muoviamo, perché se si agisce tenendo conto solo della propria realtà, senza considerare le situazioni che ci circondano, si rischia non solo di assumere una posizione sbagliata, ma anche di non raggiungere l'obiettivo prefissato. Per chi deve dare delle risposte, è fin troppo facile dimostrare, dati alla mano, come la situazione di Torino sia, da tutti i punti di vista, decisamente diversa e migliore rispetto a molte altre realtà italiane, non solo del Sud, ma anche del Nord.Quindi, continueremo a chiedere un potenziamento delle forze dell'ordine, perché questo è sicuramente uno degli elementi che può agevolare il contrasto, non soltanto dello spaccio e dei fenomeni di criminalità ad esso connessi, ma lo faremo con questa consapevolezza.Semmai, esiste un altro problema che prima o poi sarebbe necessario considerare, anche se, ora, voi direte che non c'entra per niente, ma mi chiedo quando cominceremo ad affrontare la questione della distorsione nell'impiego degli agenti per la pubblica sicurezza che lo sport, e in particolare il calcio, determina nelle nostre città.Il vero problema che abbiamo, ad esempio, in aree come Porta Palazzo, è che, quando si giocano le partite al sabato pomeriggio (non dico alla domenica, che è un giorno di riposo), c'è un significativo aumento di attività legate allo spaccio e all'acquisto di sostanze stupefacenti: scippi, furti e così via. Credo che questo sia un problema che ci si deve porre, perché non si tratta soltanto di carenza di agenti e di mezzi (problema che, peraltro, era ben presente al Governo che ha preceduto il Governo Prodi e che non ha saputo risolvere), ma c'è anche un problema di impiego distorto delle forze dell'ordine, in alcune circostanze. Non so quali possano essere le soluzioni; l'unica idea che mi viene è quella di porre a carico delle squadre di calcio i costi della sicurezza, oltre che all'interno dello stadio, anche nell'area circostante.Mi rendo conto della difficile praticabilità di questa idea, però il fatto che, ogni volta che si disputa una partita di media importanza, si spostino operativamente per il servizio centinaia e centinaia di agenti, significa distoglierli da altri incarichi, accumulare straordinari e tutte le conseguenze che ben conoscete.Credo che, al fine di un'efficace operatività delle forze dell'ordine, la risoluzione di questo problema sia importante quanto il necessario potenziamento.Quindi, per quanto mi riguarda, ritengo che nella nostra città non ci sia una situazione di emergenza, e credo che, complessivamente, l'azione di contrasto delle forze dell'ordine, in particolare dello spaccio e in generale dell'attività criminosa, abbia una sua efficacia e che episodi analoghi a quelli di venerdì e sabato ne siano indirettamente la dimostrazione. Ritengo che si debba continuare su questa strada, perché, ripeto, non possiamo tollerare zone franche; è necessario che il Parlamento, per i suoi ruoli, e il Governo, nella sua funzione amministrativa, mettano le forze dell'ordine in condizione di continuare questa attività nel miglior modo possibile, e noi, come da sempre, siamo a fianco delle forze dell'ordine in questo lavoro, a difesa della sicurezza e della tranquillità dei nostri cittadini. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Ringraziamo il Sindaco per le comunicazioni e per la brevità del suo intervento.Ricordo che i Gruppi dispongono di 10 minuti, non uno di più.La parola al Consigliere Angeleri. ANGELERI Antonello Ringrazio il Sindaco per la risposta tempestiva alla nostra sollecitazione.Devo dire, con molta sincerità, che la sua risposta di oggi mi lascia - non voglio usare la parola "allibito" - un po' perplesso, e le spiego anche il motivo.Premetto che il nostro Gruppo non vuole assolutamente strumentalizzare alcuna situazione; vorrei essere chiaro in questo senso, per evitare che poi qualche Consigliere dica: "Ecco l'ennesimo episodio che viene portato in Consiglio Comunale". Non vorrei, però - visto che siamo in un'Aula istituzionale e sono presenti, tra l'altro, anche alcuni giornalisti -, che domani uscisse un titolo sui giornali del tipo: "A Torino non esiste emergenza criminalità" e che le immagini viste, probabilmente, in tutta Italia in questi due giorni, fossero identificate come il set di un film e non una situazione di emergenza che abbiamo verificato tutti quanti.Dico queste cose perché sono preoccupato, in particolare, da come il Sindaco di Torino voglia, in qualche modo, coprire una situazione che noi, con gli altri Colleghi, abbiamo cercato di sottolineare più volte da quando siamo in quest'Aula, attraverso interrogazioni, interpellanze e mozioni che non hanno mai ricevuto risposte e con le quali chiedevamo un piano complessivo per un'emergenza criminalità che noi riteniamo esista, tant'è che le mozioni, le interrogazioni e le interpellanze presentate si occupavano di vicende realmente accadute a Torino, di cui sono stati oggetto cittadini stranieri e non, in tutte le parti della città, quindi, non solo San Salvario, Porta Palazzo, il Parco della Pellerina e il Monte dei Cappuccini, dove si è spostata una certa fascia di microcriminalità, ma, come vedete, ogni giorno c'è un'area sempre più vasta della nostra città che è interessata da questo fenomeno.Il Sindaco dice: "In fondo, lo avete visto anche dalle immagini trasmesse dal TG3. Noi non possiamo che dare il nostro sostegno alle forze dell'ordine". Sicuramente sì, Sindaco, si deve dare il pieno sostegno alle forze dell'ordine, ma, abbia pazienza: il problema non sta in quei poliziotti che cercavano di difendere i cittadini, ma sta nel manico. Il problema è un altro, perché quella vicenda non è normale. Io non ero presente, non ho partecipato, non ero su quel ponte, ma ho guardato con attenzione le immagini trasmesse dalla televisione ed ho visto che (si capiva anche dalle cose ripetute dai giornalisti) alcuni spacciatori sono scesi sotto il ponte con delle corde per salvare i propri colleghi e, ad un certo punto, hanno iniziato una sassaiola fitta contro le forze dell'ordine e contro i passanti! Se questa è una vicenda del tutto normale in questa città e non esiste emergenza criminalità, per carità, allora è una visione completamente diversa che abbiamo rispetto alla tutela del cittadino; noi, probabilmente, la vediamo in un certo modo e lei in un altro!Penso che, innanzitutto, ci sia un dato che dobbiamo tenere in considerazione, ossia che, ormai da troppo tempo, i cittadini della nostra città, che lavorano, chiedono all'Amministrazione più garanzie. Finora queste garanzie non ci sono state; le risposte che l'Amministrazione ha dato sono state evasive e, rispetto alle richieste avanzate non solo dal nostro Gruppo, ma da tutta l'opposizione, sembra che si voglia far finta di nulla.Chiediamo solamente che si faccia un passo avanti, che si proponga un piano con le altre forze. Ho sentito la richiesta del Sindaco di avere più forze di Polizia per Torino; e la sua proposta, che domani apparirà sui giornali, di tassare le squadre di calcio per pagare i costi della sicurezza non può essere la soluzione del problema. Potrebbe anche essere una cosa da valutare, ma non stiamo parlando di questo, non sviamo il discorso. Adesso il problema è quello di affrontare una situazione presente su tutto il territorio della nostra città, dove c'è bisogno che il Primo Cittadino, in prima persona - qui non si tratta di stabilire di chi sia la competenza -, per tutelare i propri cittadini, intervenga con le altre forze. Esiste un Comitato ed esiste, comunque, la possibilità di intervenire e di stanziare anche finanziamenti. Noi siamo disponibili a fare sacrifici e ad operare affinché il senso di questi sacrifici si trasmetta ad un'opinione pubblica a favore dei cittadini stessi, che si devono sentire maggiormente tutelati. Come abbiamo visto, non ci sono proposte in questo senso.È inaccettabile - e in questo senso ribadisco il nostro sostegno alle forze dell'ordine - che le forze dell'ordine vengano attaccate ed assalite da delinquenti liberi di circolare ed agire, ed è altrettanto inaccettabile che i fenomeni di illegalità diffusa - tra l'altro, lungi dall'essere classificati come somma di eventi individuali, seppur ripetuti - si inquadrino, ormai, in un fenomeno di concorso criminale organizzato di "micromafia". Non sono io a dire queste cose, anche se sicuramente sono già state sottolineate dal nostro Gruppo, ma, in particolare, sono state riconosciute dal Vicepresidente del COPACO, Massimo Brutti, e sono verificabili proprio su "La Stampa" di oggi.Ritengo che, rispetto alle cose che abbiamo sottolineato e segnalato, probabilmente il Sindaco, in prima persona, debba sentirsi in dovere di garantire ai propri cittadini un clima di sicurezza maggiore nella propria città, cosa che - glielo posso garantire, Sindaco - oggi non c'è. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Innanzitutto, voglio ringraziare le forze dell'ordine ed i Vigili Urbani per come svolgono il loro lavoro e per come ci difendono, perché con il "sindacato dei pusher" abbiamo raggiunto il massimo del minimo: vedere dei delinquenti che bloccano la circolazione veicolare per difendere altri delinquenti è veramente una cosa aberrante!Voglio ringraziare anche le altre forze della Casa delle Libertà, perché si sono dimostrate sempre unite e pronte su questo argomento; quindi, per noi non è una novità denunciare il fatto che, purtroppo, Torino - e questo lo dico con rammarico - è una città ad alta densità microcriminale.Non conosco la città così bene come il Sindaco, lo ammetto, però credo che la gente sia realmente esasperata. Abbiamo il dovere di difendere queste persone e di fare in modo che queste non compiano atti violenti, perché, purtroppo, l'esasperazione può portare anche qualche cittadino italiano a rovinarsi la vita, magari sparando; quindi, sono ben accette, ad esempio, le manifestazioni di piazza, perché possono essere anche una valvola di sfogo che esorcizza il problema.Le contraddizioni della maggioranza qui escono tutte. Noto che sono tre i temi su cui la maggioranza è sempre in difficoltà quando se ne parla: sicurezza, ambiente ed infrastrutture. Su questi temi non riusciamo mai a trovare un'occasione per essere concordi sulle cose da fare ed anche sulla sicurezza - guarda caso - Torino è (al contrario di Milano, ad esempio) assente, dal punto di vista delle ragioni giuridiche, negli atti che governano questa Città, come lo Statuto.Questo è il documento che presenteremo in conferenza stampa; probabilmente, per alcuni giornali, non è una notizia bomba. Resta, però, il fatto che Forza Italia abbia elaborato un documento (un pacchetto sicurezza) con tutte le sue Circoscrizioni, che verrà presentato in conferenza stampa ed anche in Commissione, che l'Assessore Borgogno ha stabilito per il 18 ottobre. (INTERVENTO FUORI MICROFONO).Ribadisco che bisogna dare segnali politici chiari ed inequivocabili ed è in questo caso che, a mio giudizio, la politica è assente, perché, se le forze dell'ordine, i Vigili Urbani compiono adeguatamente il proprio dovere, in qualche maniera anche la politica deve dare dei segnali.Se pensiamo che il CENSIS ha indicato che la paura della criminalità organizzata, anche straniera, raggiunge il 60% degli intervistati, sicuramente dobbiamo porci qualche domanda.Poi, le impennate delle emigrazioni extracomunitarie sono un problema.Se è vero quanto scrivono i giornali, cioè che il Governo ha affidato ai Patronati Sindacali il compito di sbrigare le pratiche per far ottenere agli stranieri il permesso di soggiorno, mi preoccupo e devo contraddire il Sindaco al riguardo, perché il Governo Berlusconi ha fatto qualcosa sulla sicurezza e non vorrei che queste azioni fossero smembrate dalla demagogia di una sinistra radicale che, sicuramente, porta ad un lassismo inaccettabile nell'apertura delle frontiere.Quindi, occorre tutelare la sicurezza con segnali di legalità costante, come si sono visti, in qualche modo, negli ultimi giorni.Infine, anticipo la proposta che uscirà ufficialmente lunedì, cioè quella dello Statuto; ad esempio, a Milano abbiamo un titolo dedicato a "Libertà e diritti", che recita: "Il Comune opera per responsabilizzare tutti i soggetti al rispetto delle leggi".Si tratta di una piccola frase, ma dà una ragione giuridica sufficiente per fare in modo che la sicurezza sia uno degli argomenti importanti sui quali investirà la Città di Torino.Un altro articolo che potremmo inserire riguarda la Polizia Municipale; infatti, nello Statuto non parliamo mai di Polizia Municipale, mentre lo Statuto del Comune di Milano ha un titolo dedicato alla Polizia Municipale.Nel corso della conferenza stampa di lunedì e poi in Commissione faremo altre proposte; però, desidero vivamente sollecitare questa maggioranza a fare di tutto perché la sicurezza sia tutelata. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ghiglia. GHIGLIA Agostino Signor Sindaco, non voglio rompere un clima che - sono convinto - ci vede tutti impegnati nella lotta contro la criminalità, lo spaccio e quant'altro; però, voglio dirle subito che non ci importa niente di Napoli. Noi ci aspettiamo semplicemente e ci interessa che il nostro Primo Cittadino sia il primo difensore dei torinesi ed abbia il coraggio di battere i pugni con il Ministro, anche se è del suo partito, per pretendere più uomini e mezzi per la Città di Torino.Le sue comparazioni, Sindaco, sono assolutamente... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ma perché è nervoso e non mi lascia mai parlare? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, grazie a Dio, gli elettori mi lasciano parlare con lei, perché, se fosse per lei, non mi lascerebbe parlare, come si capisce dalle sue interruzioni; comunque, al di là di questo... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Signor Sindaco, è possibile che lei mi interrompa anche quando faccio il moderato? Devo già forzarmi ad esserlo; perlomeno mi lasci parlare! (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Presidente, possiamo interrompere questo siparietto indecoroso? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Bene, grazie.Posto che non mi importa nulla di Napoli, il discorso sulla sicurezza di una città, affrontato da parte del Primo Cittadino, non può e non deve essere un discorso comparativo, perché non mi tranquillizza affatto sentire che altri stiano peggio e non si tratta neppure di egoismo federalista; semplicemente, vorrei star meglio io ed anche i cittadini di San Salvario, di Porta Palazzo, di Stura e di Barriera di Milano, perché lei è il Sindaco di Torino e non il Sindaco d'Italia, per cui debba tener conto delle esigenze di tutti: lei deve chiedere per i suoi elettori!Il fatto che, poi, giustifichi - vorrei informarla che la Juventus ha giocato persino fuori casa - che, a volte, vi siano partite di cartello e, quindi, le forze dell'ordine non riescano a contrastare sufficientemente il fenomeno, dimostra quanto sia grave la situazione di Torino e che non siano sufficienti. Fortunatamente, Torino ha due grandi squadre che richiamano tanta gente e necessitano dell'intervento di decine di esponenti delle forze dell'ordine per assicurare il corretto svolgimento delle gare; perciò, se le forze dell'ordine non possono essere laddove il crimine imperversa, è evidente che siano insufficienti.Quindi, se questo ragionamento è vero, si tratta di un'equazione: lei deve chiedere che siano di più. Se a Napoli va peggio, se ne occuperà utilmente la sua collega di Napoli, il Sindaco Russo Iervolino.Pertanto, signor Sindaco, le apriamo un credito, però ci sembra un po' irresponsabile dire che a Torino non esista un'emergenza sicurezza.Credo che tutti ricordiamo le pagine e le immagini su San Salvario, a luglio, oppure le aggressioni, addirittura reiterate, alle pattuglie delle forze dell'ordine, che avvengono quasi quotidianamente a Porta Palazzo, oppure il fatto che cento o più spacciatori si trovino asserragliati su un isolotto della Stura, con sassaiole contro le forze dell'ordine. Ebbene, se tutto questo per il Sindaco è una dimostrazione dell'impegno, per noi è la dimostrazione di un impegno repressivo, ma insufficiente, perché il fatto che si debba addirittura arrivare alle trattative (non ci sono i mezzi per prenderli, poi questi buttano via tutto, cosicché, anche se vengono presi, non si possono arrestare) significa che non basta.Non capisco questa sottovalutazione: non è come dice lei, perché, altrimenti, mentono tutti i cittadini che patiscono queste situazioni, o le immagini, oppure, sinceramente, le vicende da guerriglia urbana alle quali assistiamo tutti i giorni ci fanno parlare di emergenza, ed il fatto che se ne neghi l'esistenza è poco responsabile.Inoltre, non mi associo ai complimenti al Corpo di Polizia Municipale, perché, come sosteniamo da anni, è impiegato per compiti largamente impropri e non per coadiuvare le forze dell'ordine nella tutela della sicurezza dei cittadini, come chiediamo da anni.Se, poi, qualcuno pensa di raccontare la solita fola, secondo cui l'ordine pubblico e la sicurezza non siano di loro competenza, rispondiamo che venga tolta loro la pistola, visto che non hanno compiti di pubblica sicurezza, e che siano armati semplicemente di taccuino per scrivere le multe; altrimenti, è un dato di fatto, peraltro scontato, che i Vigili Urbani di Torino facciano, talvolta, da cauto supporto all'azione delle forze dell'ordine, ma che non contribuiscano ad assicurare la sicurezza dei nostri cittadini, salvo casi isolati e persone che, però, si impegnano personalmente, a rischio della propria incolumità.Infine, per quanto riguarda la legge, faccia il Sindaco di Torino, preoccupandosi di portarci più uomini e mezzi, anche perché il fatto di colpevolizzare la legge sulle tossicodipendenze è proprio una mira sbagliata, perché stiamo parlando di spacciatori e non di consumatori.Se l'attuale Legge Fini sulle tossicodipendenze sanziona, in maniera fin troppo blanda, anche i consumatori, si tratta di una Legge che irrigidisce le pene sugli spacciatori, che sono i criminali!Quindi, il fatto di dividerci sulla quantità di sostanza attiva contenuta in una canna di marijuana venduta oggi a Porta Palazzo, oppure sulla pericolosità del crack o di alcune droghe di sintesi, notoriamente cinquanta volte superiori a quelle delle cosiddette "droghe pesanti" come l'eroina, non credo che sia rendere nuovamente un buon servizio alla verità della criminalità a Torino ed alla necessità e alla forte domanda di sicurezza da parte dei cittadini. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) L'Assessore Borgogno, visto che è stato citato in causa rispetto ai Vigili, ha chiesto di fare una breve precisazione.La parola all'Assessore Borgogno. BORGOGNO Giuseppe (Assessore) Vorrei fornire soltanto qualche dato, per precisare che i Vigili Urbani - i quali, come è noto, non hanno compiti di pubblica sicurezza -, nel 2006, nella zona attorno al Novotel, hanno effettuato 140 servizi, impegnato 840 unità, arrestato 46 persone, denunciato 13 persone e fermato 42 persone per identificazione.Non sono affatto numeri piccoli, Consigliere Ghiglia, anche perché, come lei ha giustamente notato, in quella zona è un fenomeno che si è accentuato soprattutto a partire dai mesi estivi, quindi si tratta di dati che si riferiscono ai mesi più recenti.Ripeto, pur non avendo i Vigili Urbani compiti specifici di pubblica sicurezza, durante gli interventi in quell'area hanno svolto un lavoro utile ed importante, così come hanno partecipato agli interventi coordinati delle varie forze dell'ordine, che, da giugno, sono cresciuti (siamo passati ad una media di due interventi a settimana: è infatti aumentato il numero dei fermi, degli arresti e delle identificazioni). I Vigili Urbani hanno agito in supporto ad un'attività coordinata.Inoltre, soprattutto nelle ultime settimane (e questo dato è facilmente verificabile), al tavolo tecnico che si riunisce ogni martedì in Questura, i Vigili Urbani hanno sollecitato interventi coordinati, di qualità e con un indirizzo più preciso rispetto a quanto avvenuto in passato. Credo che, almeno in parte, questa sollecitazione sia stata accolta, tant'è vero che - e su questo aspetto concordo con il Sindaco - i fatti accaduti venerdì hanno anche, come ragione, il controllo che, nel tempo, è cresciuto e si è fatto più mirato e più efficace. Più mirato, nel senso che ha iniziato a colpire persone che gravitano in quell'area e che hanno ruoli non di semplice manovalanza, ma di peso maggiore. Anche questo spiega quel tipo di reazione.Tutti questi dati, che ho provato ad esporre, spiegano l'entità dell'intervento.Consigliere Ghiglia, io non ho difficoltà a dire che, secondo me, quanto accaduto venerdì, sabato ed anche ieri, non rappresenta l'emergenza, tuttavia credo che la ragione sia legata anche al fatto che la pressione è aumentata e gli interventi sono stati più mirati e precisi. Si tratta, comunque, di atti di violenza che hanno una qualità diversa rispetto al passato e rispetto a quanto avvenuto in altre zone della città, quindi è probabile che si debbano chiedere - e questo lo farà la Città, lo faranno i Vigili Urbani - interventi ancora più mirati, ancora più numerosi, ancora più precisi e ancora più coordinati.Stamattina, con il Comandante dei Vigili, sono andato in Questura ad incontrare il nuovo Questore, e abbiamo usato anche questa occasione per sottolineare esattamente questo fatto.Ci sarebbero, poi, altre questioni che possono apparire minori, e chiedo che mi si consenta di riferirne una soltanto: la settimana scorsa, sempre a sostegno dell'attività di ordine pubblico (qualcuno potrà pensare che sia banale, ma non lo è affatto, perché, comunque, ciò che è stato fatto dieci giorni fa è servito nella giornata di venerdì) e su invito e sulla base di quanto discusso al tavolo tecnico per la sicurezza, la Città (attraverso il Verde Pubblico, ma su indicazione dei Vigili Urbani) ha svolto un'attività di decespugliamento di tutta quell'area (e altro succederà ancora), attività che, nell'azione di venerdì, ha certamente permesso alle forze dell'ordine di muoversi più agevolmente, sia durante gli scontri, sia per controllare l'area successivamente.Tutto questo per dire che, su quell'area, vi sono attenzione ed interventi, che, probabilmente, sono all'origine di quanto accaduto venerdì; non ho, però, difficoltà a dire che il livello di qualità degli interventi da attuare nella zona, in qualche modo, deve salire (e ho già cominciato a chiederlo). Non solo non bisogna mollare la presa, ma bisogna davvero restituire l'area ad un uso normale per tutti i cittadini, e per farlo, forse, è necessario un salto di qualità di questo tipo. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Domenico Gallo. GALLO Domenico Voglio ricordare al Consigliere Tronzano, intervenuto prima per citare i meriti del Governo Berlusconi, che, nell'ultima sua fase, il Governo di centrodestra ha lasciato le volanti della Polizia senza benzina. Questa è una delle ciliegine sulla torta, che riguarda anche il traffico di droga, la cui lotta è stata fallimentare, perché quando si lasciano le volanti della Polizia senza benzina, di fatto si disarma una forza dell'ordine che ha un compito specifico di intervento su questo tipo di problema.L'altra ciliegina sulla torta è stata l'equiparazione tra spacciatori e consumatori; Consigliere Ghiglia, è inutile che lo neghi: il suo Governo ha posto sullo stesso piano chi spaccia e chi fa uso di droga, e lei sa che non è così.Detto questo, quanto accaduto in città è sicuramente di una gravità inaudita, questo lo sappiamo tutti e lo ha detto anche il Sindaco, ma a me pare che il Sindaco abbia già chiesto l'adeguamento degli agenti, delle forze di Polizia, e quindi lei, nel suo ordine del giorno che voteremo questa sera, chiede una cosa lapalissiana, cioè chiede al Sindaco di chiedere al Governo di migliorare gli organici delle forze dell'ordine. Il Sindaco ha già fatto questa richiesta.Credo che il Governo precedente, su questi temi, abbia lasciato le città in mano alla delinquenza: erano più le parole che circolavano, che tutto il resto.Dico questo anche per dire delle verità: non possiamo dimenticare che 5 anni fa c'era un altro Governo, il Governo di Berlusconi; diversamente, la discussione diventerebbe mera polemica politica e non servirebbe a nessuno.Credo che la sicurezza sia un bene di tutti: smettiamola - ma, soprattutto, smettetela voi - di strumentalizzare questi fatti! C'è forse qualcuno, in quest'Aula, che abbia apprezzato ciò che hanno fatto i pusher ieri e l'altro ieri in città? C'è forse qualcuno che ha applaudito? Non mi pare.La sicurezza non è un bene vostro, è un bene della collettività, un bene della Nazione.Sarebbe ora, invece, che le forze dell'ordine, messe nelle condizioni adeguate, sferrassero un attacco violento alle grandi organizzazioni criminali, perché gli stessi pusher sono vittime di un giro molto più grande di loro: il ragazzo morto ieri era un ragazzo di 23 anni, sicuramente uno spacciatore che, forse, aveva anche provocato qualche morto nella nostra città, ma pur sempre un ragazzo di 23 anni. Nessuno l'ha ricordato. Penso che almeno la parte cristiana, la parte cattolica di voi dovesse esprimere un sentimento di pietà: non l'avete fatto.Queste cose mi fanno davvero ribrezzo, e lo dico con molta chiarezza.Io, invece, esprimo un sentimento di umana pietà verso quel ragazzo.Credo che il Sindaco debba agire in due direzioni: imporsi e pretendere l'adeguamento degli organici delle forze dell'ordine e pensare al suo compito specifico. Ricordo che il Sindaco non è responsabile dell'ordine pubblico; il responsabile è il Ministero degli Interni: valeva per il Governo Berlusconi, vale per il Governo di centrosinistra. Il Sindaco ha il compito di sollecitare interventi su determinati fatti che accadono in città, ma non è responsabile, di fatto, dell'ordine pubblico. Se lo ritenessimo tale, davvero deformeremmo la verità e la realtà.Poi, smettiamola di definire la nostra città come una città in mano alla delinquenza; è vero che ci sono punti critici, e tutti sappiamo quali sono (il parco dove sono avvenuti i fatti degli ultimi giorni, Porta Palazzo, San Salvario ed altre determinate zone), ma non mi risulta che la città sia in mano alla delinquenza. Credo che dovremmo vergognarci a descrivere la città per quella che non è: la città ha punti critici e vanno presidiati, ma non credo occorra militarizzare il territorio; penso, piuttosto, che si debba pattugliare e controllare questi luoghi con costanza e determinazione.Secondo me, oggi la Città deve pensare ad accelerare i processi di riqualificazione delle aree: si tratta di un problema molto importante e di pertinenza sul piano delle competenze dell'Amministrazione Comunale. Le aree critiche vanno riqualificate e consegnate alla popolazione. Su questo aspetto credo che dobbiamo accelerare: mi pare che, in tema di Bilancio, stiamo discutendo di un grande piano di manutenzione straordinaria della città, in cui queste aree vanno collocate come priorità, come scelta strategica per allontanare chi pratica in quelle zone attività illecite. Ripristiniamo un'unità di intenti sul piano della sicurezza, senza strumentalizzare.Ripeto: la sicurezza è un bene di tutti. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Carossa. CAROSSA Mario Tutto il dibattito, così come sta avvenendo, mi lascia assolutamente perplesso, perché - devo dire la verità - non mi ritrovo.Ovviamente, tutti siamo disposti a dare la nostra solidarietà alle forze dell'ordine, però, qualora qualche filmato avesse evidenziato pestaggi da parte dei Carabinieri contro gli spacciatori, penso che questa solidarietà sarebbe venuta meno; comunque non è mia intenzione polemizzare su una questione veramente molto grave.Penso che da questo dibattito, nel quale non mi ritrovo, emerga che, poi, i problemi siano il calcio e i troppi controlli, perché se non c'è il calcio, ci sono le forze dell'ordine disponibili, e se non ci sono troppi controlli, naturalmente, non capitano questi tristi avvenimenti.Detto questo, vorrei contestare però alcune vostre dichiarazioni, soprattutto per quanto riguarda il discorso che non esistano zone non dico in mano alla criminalità (che non è assolutamente vero), ma in cui è veramente difficile trovare persone normali.Porto la mia esperienza, per quel che può servire: giovedì scorso, proprio un giorno prima di questi fatti, mi sono recato in quella zona per fare qualche foto. Ero passato sempre in macchina e volevo vedere cosa succedeva effettivamente, quindi mi sono fermato di fronte al Novotel. Devo dire che ho sempre girato col fazzoletto verde in San Salvario e non ho mai avuto grossi timori, in tante situazioni; invece, questa volta non sono riuscito neanche a scendere dalla macchina. Ho dovuto spostarmi ben tre volte con la macchina per poi rinunciare definitivamente. In effetti, per la prima volta, ho temuto per la mia sicurezza.Ripeto, ho trovato quella zona decisamente peggiore di San Salvario in momenti precedenti. Quindi, contesto il fatto che non vi siano zone senza enormi problemi dal punto di vista dell'ordine pubblico.Però, vorrei andare ancora oltre: è riduttivo continuare a dividerci sul discorso "poliziotti pochi, poliziotti tanti". La repressione serve e, naturalmente, deve esserci, ma serve fino ad un certo punto e questo lo sappiamo tutti.In questi ultimi anni abbiamo visto che le forze dell'ordine hanno fatto uno sforzo enorme con i pochi mezzi a loro disposizione; in tempi non sospetti ho detto che l'unico errore del centrodestra è stato di non aver battuto i pugni sulla sicurezza. Abbiamo perso le elezioni solamente per questo motivo, perché quello bisognava fare! Ma, detto questo, le forze dell'ordine più di tanto non possono fare.Quello che contesto sono certe affermazioni, come, per esempio, quelle dell'Assessore Curti, che dichiara ai giornali che i due fenomeni non sono legati, e cioè le baracche lungo la Stura e i fenomeni di spaccio, quando sappiamo benissimo (ed è stato detto anche dall'Assessore prima) che questo spaccio vicino al Novotel è partito soprattutto nel periodo primaverile/estivo. Quindi, questi fenomeni sono collegati.Contesto il fatto che un Assessore di questa città venga a dire che c'è stato il tentativo di farli andar via durante le piene del fiume, ma, poiché sono clandestini, non si fidano e quindi non può esserci un approccio! Ma come? Un Assessore di questa Città che dice che, poiché sono clandestini, non possiamo fare nulla? Questo è grave!Penso sia necessario, mi permetto di chiedere, l'immediato sgombero e la distruzione di questa baraccopoli, perché in certe zone della città non può essere assolutamente ammesso che persone vivano in simili situazioni, anche perché quel luogo potrebbe diventare un rifugio per gli spacciatori. Questo lo sapete benissimo!Incominciamo a sgomberare questo. Bisogna ripulire non solo dalle erbacce, ma anche da certi personaggi, quindi cominciamo a distruggere questa baraccopoli!Inoltre, penso sia necessario ridiscutere quello che, secondo me, è il problema più grave di questa città: la cultura dell'accoglienza.Voi sapete benissimo - lo sottolineo e lo ripeto - che nel tam tam tra gli extracomunitari circola, ormai da anni, la voce che Torino è una città accogliente per chiunque, sia per coloro che vogliono lavorare (che sono i benvenuti), le persone oneste, ma anche per i tanti, troppi, disonesti che sanno benissimo che possono godere di aiuti (e mi fermo qui, Consigliere Cuntrò, perché altrimenti vado un po' troppo oltre con le parole), magari anche da associazioni sia laiche che religiose.Tutti sappiamo che, quando hanno dei problemi, i piccoli spacciatori un pasto o un tetto lo trovano lo stesso, perché questa è la città dell'accoglienza assoluta ed è questa la questione su cui dovremmo ridiscutere. Tuttavia, Sindaco (come lei sa benissimo), non si tratta di non dare più un aiuto a nessuno; vorrei ben vedere, perché la carità ci deve essere sempre ma soltanto rivolta alle persone oneste e non come avete fatto in questi anni che l'avete data a troppe persone disoneste. Questo è un grande problema!Non serve avere 10 pattuglie di più, perché queste non bastano a risolvere il problema, perché bisognerebbe ridiscutere facendo un discorso globale sulla città di Torino e, forse, purtroppo, siamo già troppo in là, perché le vostre Giunte portano avanti questa cultura dell'accoglienza almeno da 15 anni!Pochi giorni fa, in piena notte, ci sono stati scontri fra nordafricani e centrafricani in Corso Principe Oddone; non è vero che solo poche zone sono interessate a questo fenomeno, perché ormai sono troppe!Signor Sindaco, stasera andiamo io e lei (se si fida, naturalmente) in San Salvario senza scorta; se andiamo senza scorta, vedrà che ci sono gli spacciatori africani, magari sei o sette, agli angoli di Via Ormea.Il mio intervento voleva, se era possibile, provare ad aprire un dibattito sugli argomenti di cui ho parlato. Sul discorso della baraccopoli lungo la Stura, penso sia indegno che esista; inoltre, ritengo poco corretto (e limito le parole) che un Assessore della Città di Torino dica simili cose, che tra l'altro sono comparse su La Repubblica, non smentite, quindi presumo siano vere.Infine, mi permetta, Sindaco, sul discorso del servizio pubblico da parte delle società di calcio, quindi per quanto riguarda i privati che dovrebbero prestare servizio di ordine pubblico sulle strade, a me pare - mi permetta - una sciocchezza! SINDACO (Intervento fuori microfono). CAROSSA Mario Perché non mi piacerebbe, signor Sindaco.Non mi importa niente dei costi. A me non piacerebbe, come cittadino libero, che qualcuno (che non sia una forza dell'ordine) in una via pubblica mi venisse a dire che cosa devo fare o cosa non devo fare! (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Avremmo dovuto farlo di più, forse non ci sarebbero fenomeni come il Novotel. Comunque, va bene così.Ritengo che le società di calcio stiano già facendo questo sforzo, giustamente, all'interno degli stadi e non vorrei che forze private facessero ordine pubblico nelle vie adiacenti agli stadi, perché sarebbe contrario al mio concetto di democrazia e di libertà. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Sono iscritti a parlare due Consiglieri del Gruppo di Alleanza Nazionale; ricordo che, stante i tempi, dovrete dividere i 4 minuti rimanenti, a disposizione del vostro Gruppo.Lo stesso vale per il Gruppo di Forza Italia: sono iscritti a parlare i Consiglieri Cantore e Ferraris (decidano loro l'ordine con cui vogliono intervenire).Al Consigliere Scanderebech sono rimasti 2 minuti, avendone consumati già otto il Capogruppo Angeleri.La parola al Consigliere Zanolini. ZANOLINI Carlo Evidentemente sto invecchiando, perché inizio ad essere d'accordo con il Sindaco su molte questioni e non so se sia un bene o un male.In primo luogo, il problema della sicurezza riguarda tutti. Certamente esistono delle zone a rischio con particolari caratteristiche di insicurezza, ma Torino non è il Bronx. Sono tanti anni che giro per le vie di Torino, a qualsiasi ora del giorno e della notte, e non ho avuto modo di riscontrare, per quanto riguarda la sicurezza, delle differenze rispetto ad altre importanti città europee. Bisogna chiedere la sicurezza, perché è un argomento che riguarda tutti, tenendo conto, però, che la sicurezza totale non esisterà mai; quindi, il risultato che dobbiamo ottenere è il massimo della sicurezza possibile.Negli ultimi anni sono stati fatti degli sforzi in questo senso. Come citava in precedenza il Consigliere Domenico Gallo, uno degli strumenti per ottenere maggior sicurezza è la riqualificazione delle aree urbane. Forse qualcuno ricorderà come erano, negli Anni Cinquanta, Porta Palazzo, Via Barbaroux e Via Palazzo di Città; è chiaro che riqualificando queste zone si è ottenuto un notevole aumento della sicurezza e le persone, adesso, possono passeggiare, a qualsiasi ora del giorno e della notte, con molta tranquillità.In secondo luogo, sono d'accordo con il Sindaco sul fatto che si tratti di un problema nazionale. Il Sindaco non si è voluto spingere oltre un certo limite, ma di recente sono stato ad Amsterdam ed ho avuto modo di comprendere, grazie alla collaborazione degli amministratori della città, come hanno affrontato il problema della droga e dello spaccio; effettivamente, certe esperienze - un po' al limite, rispetto a quanto ritiene la gente comune - hanno portato un miglioramento della sicurezza. Ovviamente, gli spacciatori ci sono, ma il livello di controllo è molto alto ed il loro modo di affrontare questo problema - perché anche lì lo spaccio è considerato un reato - ha portato ad una situazione sicuramente diversa, se confrontata con quanto accade in alcune zone della nostra città. Quindi, anche pensare di sperimentare, a livello nazionale, situazioni magari un po' al limite, rispetto a quanto concesso dalle leggi attuali, potrebbe creare le condizioni per poter affrontare diversamente questi problemi.Sono d'accordo con il Sindaco per quanto riguarda lo sport; ad esempio, in Inghilterra non esiste assolutamente il problema della sicurezza sportiva, nel senso che chiunque si alzi dalla sedia per protestare o fare qualche atto insensato è immediatamente arrestato. Non è necessaria la presenza di 10.000 Vigili o poliziotti negli stadi inglesi per ottenere questo risultato! (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Il fenomeno degli hooligans è scomparso in Inghilterra (ormai si recano nelle altre nazioni, dove non riescono a controllarli), perché le squadre di calcio si sono organizzate e hanno stabilito dei sistemi di controllo della violenza negli stadi.Auspicherei che questo sistema di controllo venisse affidato proprio alle squadre di calcio, permettendo l'impiego di risorse dell'ordine pubblico per altri tipi di problemi e sfruttando la forza pubblica in altre situazioni; per cui, a mio parere, è a livello nazionale che bisogna affrontare questo tipo di discorso.Per quanto riguarda i Vigili Urbani, ho apprezzato molto l'intervento dell'Assessore Borgogno, perché mi ha chiarito delle questioni che non conoscevo bene e mi scuso anche per questa mia mancanza: non credevo che fosse merito del Corpo dei Vigili Urbani il compimento di tutte queste azioni positive. Evidentemente, però, questo non è ancora sufficiente. Secondo me (ed è l'opinione di tutti i cittadini), bisogna fare in modo che il Corpo dei Vigili Urbani presidi maggiormente il territorio, trovando una soluzione magari anche un po' più decisa, per far sì che energie che attualmente sono impiegate in uffici o in zone non strettamente interessate dal problema della sicurezza, vengano utilizzate maggiormente sul territorio, sia in appoggio alle forze di Polizia, che per mantenere l'ordine e il decoro pubblico della città. Inviterei, quindi, l'Assessore Borgogno a valutare se sia possibile insistere sull'impiego del Corpo dei Vigili Urbani per presidiare maggiormente la città.Mi domando dove sia finito il progetto del Vigile di Quartiere, che in Inghilterra è così importante per mantenere l'ordine pubblico e presidiare il territorio. Non sono esperto in questo genere di questioni, ma si potrebbe sperimentare questo progetto in qualche quartiere, perché questo problema è sentito dai cittadini e sapere che c'è un Vigile "amico" che conosce tutto il quartiere e le persone di quel quartiere può farli sentire più sicuri. Chiaramente, il problema della sicurezza è un fatto soggettivo: perché, dal mio punto di vista, un quartiere può essere sicuro, mentre un'altra persona magari percepisce una sensazione di insicurezza. Inviterei, quindi, associandomi alla richiesta di altri Consiglieri, a rivedere il discorso del Corpo dei Vigili Urbani.Vorrei ancora precisare, un po' per polemica nei confronti della destra (sulle cui osservazioni, comunque, qualche volta, posso anche essere d'accordo), che noi Verdi siamo per la legalità; qualsiasi violazione della legalità non è vista come un modo per scardinare questa società che non ci piace, ma vogliamo che venga punita e che esista la certezza della pena. Quindi siamo per la legalità, non vogliamo che Torino diventi il ricettacolo di chi desidera violare la legge; siamo per una Torino solidale, che riconosce i diritti di coloro che decidono di venire a vivere a Torino e che vogliono contribuire alla crescita della nostra città. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ventriglia. VENTRIGLIA Ferdinando Vorrei dire, molto brevemente, al Sindaco e agli Assessori che dovrebbero cambiare il loro "spin doctor", perché li sta servendo davvero male!Quando dalle vostre dichiarazioni emerge che è colpa di chiunque tranne che di chi amministra, a cominciare dalle squadre di calcio, per poi arrivare a Berlusconi (doppiamente colpevole, sia come ex Presidente del Consiglio, che come Presidente del Milan, che, ovviamente, porterà via delle preziose unità all'ordine pubblico), si deduce che siete completamente scollegati dalla sensibilità comune. Tanto è vero che, in occasione dei blocchi stradali organizzati da clandestini spacciatori, che rivendicano il diritto di spacciare alla luce del sole, persino - come direbbe il Consigliere Domenico Gallo - un pericoloso destrorso, uno di quelli che strumentalizzano e soffiano sul fuoco, come Lorenzo Mondo, ha scritto, oggi, su un fogliaccio di estrema destra come "La Stampa": "Viviamo in un Paese alla rovescia, fate qualcosa!".Credo che l'unica attenuante del Sindaco sia che iniziano a vedersi i primi effetti dei messaggi che il centrosinistra (ormai al Governo, dalle città a Roma) invia sul tema dell'immigrazione; l'attenuante, però, non lo giustifica, perché, in quest'Aula, abbiamo sentito, nelle parole del Consigliere Domenico Gallo, per esempio, che, in fin dei conti, anche gli spacciatori sono delle vittime, per cui, da quanto emerge dalle vostre affermazioni, probabilmente dobbiamo permettergli di fare i blocchi stradali perché hanno il diritto di manifestare il loro disagio! Questa è una cultura permissiva e lassista e questi effetti sono il prodotto sia dei messaggi che manda il Governo nazionale che delle divagazioni che ci ha offerto oggi in Aula il Primo Cittadino, invece di fornire qualche elemento più concreto su quanto vuole fare a Torino, che, evidentemente, a suo parere, è una città dove tutto va bene. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Galasso. GALASSO Ennio Lucio Devo dire che l'approccio che ci ha offerto il Sindaco è pernicioso, perché parlare di "distorsione" nell'impiego delle forze dell'ordine non solo evoca la polizia privata, ma, soprattutto, fa pensare alle numerose e possibili manifestazioni, dagli spettacoli musicali a quelli sindacali; quindi, veramente, andremmo verso la deriva del disordine più che dell'ordine. È anche grave rifiutare il concetto di emergenza.Signor Sindaco, il concetto di emergenza non è l'equivalente di "capitolazione". Vogliamo interrogarci, allora, perché ci sono città costrette ad erigere un muro per isolare un quartiere? Vogliamo chiederci perché, in una città come Torino, dal quartiere San Salvario questo fenomeno è man mano dilagato, fino ad arrivare ad una contestazione di una tracotanza ed una virulenza mai viste prima?Una situazione del genere ci deve far riflettere e (mi ricollego a quanto diceva prima il Consigliere Ventriglia), far pensare che non è soltanto un problema di Polizia, ma è anche e soprattutto un problema di cultura istituzionale.Se vi è lassismo sul tema della droga e sul tema della sicurezza, non si può non pensare che venga fuori una pratica della licenza, prima, e della violenza poi.Tutto ciò - è bene ripeterlo - non soltanto nuoce ai cittadini, dei quali il Sindaco ha il dovere di preoccuparsi insieme a tutti noi, ma nuoce anche a quelle frange, a quelle zone che beneficiano di un certo permissivismo e di una certa comprensione. Solo quando si ha piena consapevolezza del disvalore sociale, anche le frange portate a delinquere possono trovare motivo di correzione. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Giorgis. GIORGIS Andrea Anche in questa occasione si conferma che il tema della sicurezza è difficile da affrontare in quest'Aula. Ed è difficile non soltanto perché di per sé "difficile" e complesso, ma anche perché, ogni volta che quest'Aula viene chiamata a pronunciarsi o a discutere su questo problema, si assiste immancabilmente ad un tentativo di strumentalizzazione e ad un tentativo di rappresentare la realtà della nostra città in maniera, a dir poco, caricaturale.Ho ascoltato con attenzione gli interventi. Penso all'intervento dal tono pacato, ma dal contenuto assai duro, del Consigliere Angeleri.Vorrei dire questo: non mi sembra proprio che ci siano un'Amministrazione, un Sindaco o un Assessore Borgogno, a coprire una situazione di emergenza.A dire il vero, non ho notato tutte queste attenzioni rivolte al tema della sicurezza, perché, se andiamo a scorrere l'elenco delle proposte di deliberazione depositate nell'arco di questi ultimi tre mesi, constato che ve ne è una sola, "una sola", che segnala il problema dello spaccio e della criminalità nella zona Nord e, in particolare, a Basse di Stura. Una sola! E vi è un solo provvedimento che, oltre a segnalare questa specificità, individua anche una serie di possibili interventi: dal decespugliamento, all'illuminazione, al controllo sulla Linea 4.Ora, vorrei soltanto ricordare all'opposizione che questa unica proposta, che segnala la specificità di quella zona (e, quindi, il verificarsi della necessità di prestare particolare attenzione), proviene dal Gruppo de L'Ulivo, perché le uniche mozioni presentate dall'opposizione si sono limitate a gridare all'emergenza sicurezza (senza ben specificare dove sarebbe questa emergenza) oppure a chiedere un incremento delle forze di pubblica sicurezza. Richiesta legittima che, come abbiamo già preannunciato in Commissione, noi voteremo.Se prendiamo l'elenco delle proposte di deliberazione, purtroppo, constatiamo che soltanto la maggioranza, nelle sue diverse articolazioni (la Giunta, l'Assessore Borgogno e il Consiglio Comunale), ha sentore delle criticità presenti in città e ha cominciato a discutere sulle modalità concrete per cercare di affrontarle.C'è ancora un'altra questione, a mio parere, decisiva su questo tema: se lo si vuole affrontare davvero, non serve assolutamente esasperare il clima e ingenerare una situazione di carattere emergenziale. Per chi amministra (soprattutto per chi amministra Istituzioni Pubbliche), dovrebbe essere prioritario risolvere le difficoltà dei cittadini e non aumentare la tensione.Lo abbiamo ripetuto tante e tante volte: il tema dell'insicurezza va affrontato attraverso misure repressive, attraverso una forte presenza delle forze di pubblica sicurezza, ma va anche affrontato con una molteplicità di strumenti, perché la sicurezza non è soltanto determinata dal numero dei reati che si consumano, ma anche dalla percezione che si ha quando i reati non vengono consumati.Allora, insistere nel drammatizzare una situazione, che, ripeto, siamo stati gli unici a registrare come difficile, non serve assolutamente a nulla e ripropone un atteggiamento strumentale anche nei confronti di temi seri, quali, appunto, quelli della sicurezza.Questo è il principale problema che affligge la nostra città. Un'opposizione che cerca di assumere, su tutto, un atteggiamento strumentale, anziché confrontarsi sul merito delle proposte.Leggerò con attenzione queste indicazioni che il Gruppo di Forza Italia ha annunciato e speriamo che queste ultime siano un contributo ad affrontare queste difficoltà! Questo sì che sarebbe un modo costruttivo per risolverle!Chiudo con un'ultima considerazione: sarebbe necessario, su temi di questa portata, riuscire a fare delle distinzioni. Capisco che, quando si immagina di parlare in un comizio elettorale, è bene non distinguere, anzi, è bene fare di tutta l'erba un fascio; però le campagne elettorali sono finite. Stiamo tentando di dare un contributo per il governo della città, cominciamo a distinguere.La situazione dei cosiddetti "clandestini irregolari" sulle sponde della Stura, collocati in una situazione di vera e propria emergenza umanitaria, non ha nulla a che vedere, da quanto ci riferiscono le forze di pubblica sicurezza, con il problema dello spaccio e della sicurezza pubblica. Questo non significa che non si tratti di un problema altrettanto delicato che dobbiamo affrontare! Significa che dobbiamo affrontarlo con modalità operative ed interventi diversi, perché, altrimenti, ci si limita di nuovo a gridare: "Al lupo, al lupo!", senza prestare alcuna attenzione alle specificità che, invece, riguardano le singole situazioni.Inviterei il Consigliere Carossa ad effettuare un sopralluogo per verificare le condizioni nelle quali si trovano queste persone e anche per riflettere un po' (visto che sarebbe necessario che su questi temi si riflettesse in termini generali) sugli effetti prodotti dall'attuale legislazione sull'immigrazione, che ha impedito di regolarizzare tutti coloro che, di fatto, svolgono un lavoro onesto.Questo è un grande tema!Io insisto: è necessario distinguere, perché non bisogna avere nessuna tolleranza nei confronti della criminalità e dello spaccio, ma sarebbe necessario che coloro che lavorano onestamente fossero messi nella condizione di uscire dall'illegalità e di ottenere una regolarizzazione, con tutti i diritti che ciò determina. Se queste persone lavorano, vuol dire che c'è domanda, vuol dire che c'è bisogno di queste presenze e, quindi, sarebbe quanto mai opportuno che il legislatore nazionale modificasse la legislazione sull'immigrazione, proprio per correlare quello che anche lei, demagogicamente, richiama e cioè il rapporto lavoro-legalità.Laddove c'è lavoro irregolare, ma sostanzialmente onesto, sarebbe bene che ci fosse anche una situazione di formale riconoscimento dei diritti e dei doveri, e questa, mi permetta Consigliere Carossa, è una delle principali difficoltà che il nostro sistema dell'immigrazione deve affrontare. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Scanderebech. SCANDEREBECH Federica Innanzitutto, questo è quanto l'UDC ha presentato sulla sicurezza e lo faremo avere al Consigliere Giorgis.Dinanzi all'emergenza criminalità è opportuno lasciare da parte ogni rivalità ideologica e partitica.Faccio appello affinché la politica, le istituzioni e la cittadinanza creino condizioni ideali a trasmettere alle forze dell'ordine quel clima di solidarietà e serenità necessario a fronteggiare efficacemente il fenomeno criminalità, i cui livelli sono ormai intollerabili.Certamente, l'indulto, le scarse risorse a disposizione delle forze dell'ordine, nonché l'aumento dell'immigrazione selvaggia, senza un progressivo inserimento sociale, contribuiscono ad inasprire la critica situazione, che poi sfocia negli episodi che abbiamo visto.Chiedo al Sindaco se davvero non ritenga che vi sia un problema di emergenza sulla sicurezza. La sera non si può fare una passeggiata né in Via Roma, né in Via Garibaldi, perché ci sono scippatori ovunque, non si tratta di un problema di zone. Alle sei del pomeriggio non mi posso più recare all'Università con la macchina, perché rischio di non trovare più la macchina, mi è successo quattro giorni fa. Sabato mattina ho chiamato i carabinieri e sono arrivati con 25 minuti di ritardo, perché davanti a Porta Nuova c'erano tre scippatrici, nei confronti delle quali - mi hanno detto - non hanno potuto far nulla, in quanto queste tre ragazzine erano minorenni. Vorrei sapere dal Sindaco se davvero ritenga che non si tratti di emergenza.Per evitare che la nostra città passi nelle cronache come la Torino che brucia, come le banlieue parigine, chiedo di costituire urgentemente un comitato per la sicurezza cui partecipino il Comune, la Provincia, la Regione e le forze dell'ordine, ma soprattutto i rappresentanti territoriali delle varie categorie economiche e sociali, ovvero i responsabili di categorie, i comitati di quartiere e i sindacati. So già che esiste un comitato, che però non ha la rappresentanza dei cittadini, i quali, invece, vorrebbero sentirsi partecipi per fronteggiare questo problema. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Cassano. CASSANO Luca Non vorrei sminuire l'autorità e i poteri riconosciuti dalla Legge al Sindaco; negli interventi di alcuni Consiglieri dell'opposizione ho notato un'accentuazione forse eccessiva delle potenzialità e degli strumenti di cui dispone l'Amministrazione Comunale e, in particolare, il Sindaco della Città di Torino.Come già detto da molti Consiglieri, evidentemente stiamo parlando di un problema nazionale, che coinvolge tutte le grandi metropoli, italiane ed europee.Credo che la strada da percorrere sia quella di potenziare i servizi che contribuiscono all'aumento della percezione della sicurezza da parte dei cittadini, quindi potenziando l'illuminazione pubblica e la sicurezza degli spazi urbani e proseguendo un'azione di riqualificazione degli spazi, come citava il Consigliere Gallo in precedenza, lavoro che Torino ha iniziato da quasi 15 anni a questa parte per recuperare intere parti della città.Evidentemente, come ha detto anche il Sindaco in più occasioni, la zona Nord è una delle sfide che questa Amministrazione dovrà cogliere nei prossimi 5 anni, portando anche all'attenzione del Governo nazionale la necessità di un piano d'intervento strutturale che parta dagli spazi e coinvolga tutte le questioni irrisolte in quella zona di Torino.Mesi fa discutevamo di San Salvario e delle difficoltà anche di quella zona di Torino. Volendo cogliere degli aspetti positivi nel percorso di quanto sta capitando nella Circoscrizione di San Salvario, c'è sicuramente la disponibilità, da parte delle associazioni dei soggetti e degli attori, a cominciare dalle associazioni dei cittadini, di riappropriarsi di uno spazio che la criminalità in questi anni gli ha negato. Le iniziative di queste settimane, le iniziative culturali, sociali, contribuiscono alla riconquista, da parte dei cittadini, anche di un quartiere come San Salvario.Credo che lo scarico di responsabilità, come è avvenuto, non serve alla risoluzione dei problemi e, come citava il Consigliere Giorgis, non contribuisce assolutamente ad affrontare nel vivo la natura complessa dell'emergenza e del problema della sicurezza.I 5 anni appena passati di Amministrazione e di Governo nazionale sarebbero, probabilmente, sufficienti per zittire alcune speculazioni di natura politica sull'incapacità di intervenire, da parte di questa Amministrazione, sui problemi della sicurezza, perché, come hanno già detto in molti, i problemi di sicurezza sono stati all'ordine del giorno anche nei 5 anni precedenti, senza che il Governo nazionale approntasse aumenti di organico specifici per la città di Torino, se non limitatamente al periodo olimpico.È sbagliato, come sostiene il Consigliere Carossa, sovrapporre la natura dei problemi di criminalità e di emergenza umanitaria. Ho letto l'intervista all'Assessore Curti e, per certi aspetti, mi sembra molto condivisibile. È indispensabile evidenziare la differente natura di chi delinque rispetto ai baraccati che stanziano per disperazione e che arrivano in questa città in cerca di accoglienza. Torino, città dell'accoglienza, veniva evidenziata come un modello negativo dal Consigliere Carossa e mi dispiace, perché questa città, anche grazie all'immigrazione, in questi anni è cambiata, è migliorata, è diventata internazionale.Nessuna delle grandi metropoli europee - mi riferisco a Parigi, Londra, Amsterdam - è riuscita ad affrontare la sfida internazionale senza una politica dell'accoglienza e dell'integrazione, con aspetti anche complessi, perché abbiamo visto che un modello di riferimento come Parigi, per diversi motivi, ha avuto parecchi problemi.Questo percorso è sicuramente difficile, ma la Torino internazionale ed europea che in questi anni si è cercato di costruire, a torto o a ragione, deve assolutamente essere città dell'accoglienza e dell'integrazione. È inaccettabile che una città con questa storia di accoglienza e di carico delle situazioni difficili - ieri degli emigranti dal Sud Italia e oggi degli immigrati dalle nazioni del mondo - non si faccia carico anche dei disperati che vi approdano e dei baraccati della Stura, che, prima che clandestini e prima di qualsiasi aggettivo gli si voglia dare, sono esseri umani.Vorrei semplicemente concludere tornando sulla questione "calcio", di cui ha parlato il Sindaco in apertura delle comunicazioni. Esistono proposte concrete che possono alleggerire il carico degli operatori di polizia durante i sabati in cui si disputano le partite, siano essi Carabinieri o Polizia di Stato. Il problema deve essere sicuramente affrontato a livello nazionale con la Lega Calcio, rivalutando la questione della collocazione del calendario della serie B al sabato, che in molte città ha provocato non pochi problemi; penso ad autorevoli squadre di calcio, anche di serie B e serie C, che si sono trovate con gli stadi chiusi per problemi legati anche all'ordine pubblico.Quindi, in un'epoca di riduzione di disponibilità economiche, non sarebbe malsano pensare che parte degli introiti dei diritti televisivi vengano investiti dalle squadre di calcio, ad esempio, per pagare gli straordinari degli operatori che settimanalmente si trovano ad affrontare problemi di ordine pubblico, come è successo sabato.Quindi, credo sia utile che le squadre di calcio, in particolare per i problemi legati al sabato e a quanto citato dal Sindaco in apertura, si assumano anche i costi sociali che la carenza di organico produce all'interno delle città che vivono situazioni di difficoltà, come Torino. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ferraris. FERRARIS Giovanni Maria Ho assistito ad interventi nei quali si asseriva che l'emergenza sul problema della sicurezza non esiste. Ogni mese discutiamo dell'argomento e non comprendo perché ce ne occupiamo, se il problema non esiste: una volta per San Salvario, una volta, adesso, per la Stura e chissà quante altre volte ne discuteremo.Il problema, purtroppo, c'è, signori, ma colgo positivamente l'invito a fornire al Gruppo dell'Ulivo la proposta che il Consigliere Tronzano - che è un relatore - proporrà alla conoscenza pubblica la prossima settimana. Una parte della proposta l'ha già anche accennata; evidentemente serviranno risultati concreti, anche di dialogo. Non basta proporre per poi trovarsi un muro.Qualcuno diceva ancora: "Documenti sulla sicurezza non ne abbiamo mai visti". In realtà, ne abbiamo proposti: mozioni, interpellanze. Bisogna vedere, poi, se la proposta per cui il documento è stato presentato va a buon fine.Sulle mozioni mi risulta che, in questo momento, l'opposizione della maggioranza non ci dia una mano ad essere costruttivi. È evidente che, in questo, potremo cercare di dialogare per il futuro, quindi colgo l'invito del Consigliere Giorgis, però devo anche dire che, allo stato attuale, le parole sentite prima dal nostro Primo Cittadino ed anche lette sul giornale mi fanno riflettere. Parlare di trovare una legislazione sulla droga mi sembra esagerato. Dobbiamo parlare e trovare soluzioni sulla sicurezza cittadina, per garantire anche chi vogliamo ospitare per turismo.Stiamo dimenticando le periferie. Una volta c'era un Assessorato che se ne interessava. Esiste ancora, ma, di fatto, i piani di riqualificazione devono essere rivisti, altrimenti non dovrebbe accadere quanto vediamo attualmente: alcune zone di periferia sono utilizzate per investimenti, altre, invece, sono lasciate a loro stesse, con baracche e con altri problemi di disagio. È necessaria una vera e propria rivoluzione culturale, che sia orientata ad associare a quel piano regolatore sociale anche un piano regolatore vero e proprio, seguito dall'Assessore all'Urbanistica, esclusivamente volto al recupero di questi ambienti degradati, perché non vogliamo che continuino ad essere terreni fertili per lo sviluppo di attività illecite, come sono in questo momento. Questo è un altro aspetto che voglio evidenziare.L'altro aspetto della rivoluzione culturale sta proprio nella nostra mentalità, che deve essere cambiata. Non possiamo pensare solo a parlare, a riempirci la bocca di tolleranza; abbiamo la necessità di agire con maggiore sforzo verso la scolarizzazione e l'aumento del livello di cultura dei nostri cittadini e concittadini, perché il degrado sociale si combatte anche in questo modo. Se, invece, accettiamo che vi siano ancora troppe sacche di disagio, composte da persone, da famiglie, da gruppi disagiati che vogliono rimanere tali, anzi, diamo loro anche la casa e permettiamo che vivano nella loro baraccopoli senza essere disturbati, sicuramente non li aiutiamo, non aiuta la città ad essere fruita, non aiuta costoro a migliorarsi e non aiuta neanche a combattere lo sviluppo di microdelinquenza, di microcriminalità, o anche di criminalità in generale, in aree che nessuno va a presidiare.Prima si parlava di repressione, ne parlava proprio il Consigliere Giorgis. Ritengo che sia fondamentale, però, anticipare la repressione con una politica di prevenzione, perché la prevenzione - e noi abbiamo fatto una proposta, di cui discuteremo in Commissione la prossima settimana - deve essere all'ordine del giorno del nostro dibattito. Alcune proposte, comunque, verranno fuori dal nostro documento.Infine, voglio fare una battuta. Non possiamo pensare di fare finta di niente e considerare lo spaccio come un mestiere. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Cuntrò. CUNTRO' Gioacchino Partirei dalla chiusura dell'intervento del Consigliere Ferraris, ossia che non si può considerare lo spaccio un mestiere. Non vorrei che passasse un altro principio, quello che, in qualche modo, penso debba essere elemento di valutazione sulla questione della droga, cioè il fatto che, a fronte della domanda, ci sia l'offerta.Il problema, secondo me, è che questa sera non abbiamo posto l'argomento sul fenomeno del consumo della droga, che il Sindaco ha tentato di porre nella sua relazione di apertura, cioè, nel momento in cui un fenomeno viene individuato, è utilizzato - io dico - in modo strumentale da alcuni Consiglieri dell'opposizione per definire Torino una città sotto scacco della criminalità. All'emergenza criminalità o diamo un termine e definiamo cosa vuol dire, oppure la vicenda della scorsa settimana viene utilizzata per dire che Torino si trova in una situazione di emergenza criminalità.Dobbiamo cominciare a capire perché a Milano lo stesso fenomeno non viene considerato un'emergenza criminalità; a Bergamo, dove c'è lo spaccio e l'uso della droga, quindi, è un fenomeno diffuso; a Brescia, dove, invece, i fatti sono stati diversi ed è scattata l'emergenza criminalità. A Brescia sono bastati, purtroppo, due omicidi ed è scattata l'emergenza criminalità. Non penso che siano questi i paragoni che possiamo utilizzare.Apprezzo l'onestà intellettuale che il Consigliere Carossa ha usato questa sera. Il problema è che deve convincere il Consigliere Ghiglia, che parte sempre da un presupposto sbagliato. Ha fatto bene lei a dire: "Noi abbiamo perso le elezioni perché non abbiamo rispettato uno degli elementi del contratto con gli italiani", che, se non vado errato, era quello della sicurezza. Stasera il Consigliere Ghiglia non lo può usare come chiave di battaglia nel dibattito che avviene in Consiglio Comunale. Se, invece, si vuole fare un discorso serio sulla sicurezza, arriviamo con proposte concrete. Io non ne ho sentite, se non il fatto che il centrodestra ne farà. Forza Italia, non so se riuscirete a convincere... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Però mettetevi d'accordo e poi ditecelo. L'importante è che si arrivi con proposte concrete, che non sia il fatto strumentale di chiedere un incremento delle forze di Polizia, perché lo condividiamo. Si sono guardati bene i Consiglieri di Alleanza Nazionale dal chiederlo qualche mese fa! Quando abbiamo chiesto noi l'incremento della Polizia, mi pare che in quest'Aula la discussione sia avvenuta diversamente.Certamente occorrono proposte concrete, che servano a cogliere e a trovare soluzioni per combattere un problema che non è soltanto di Torino. Sicuramente non lo si potrà fare con affermazioni di principio; per quanto mi riguarda, lo dico subito. Possiamo modificare lo Statuto, possiamo fare affermazioni di principio, ma se non ci portano ad un'azione concreta, rischiamo di non affrontare il problema nei termini corretti. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola, per la conclusione della discussione, al... GHIGLIA Agostino (Intervento fuori microfono). CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Non si tratta di fatto personale perché ha citato lei nell'intervento. Il fatto personale è una cosa ben diversa. Ogni Consigliere, quando interviene, esprime dei pensieri. GHIGLIA Agostino (Intervento fuori microfono). CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Me lo documenta e poi verifichiamo.La parola, per la conclusione, al Sindaco. SINDACO Al Consigliere Scanderebech vorrei ricordare che, già da qualche anno, esiste un Comitato per la Sicurezza ed è complicato integrarlo con i cittadini, perché è difficile stabilire un criterio di rappresentanza dei cittadini diverso da quello che seleziona il Consiglio Comunale... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Se non sbaglio, lei è laureata in Scienze Politiche; ebbene, credo che i migliori rappresentanti dei cittadini siano coloro i quali sono eletti democraticamente, cioè noi stessi. Penso che siamo il miglior interlocutore del Comitato di Sicurezza e qualunque altra rappresentanza dei cittadini sarebbe, in qualche misura, distorta e non democratica.Ritengo un po' paradossale questa discussione per due ragioni, una delle quali è che stiamo discutendo - vorrei insistere su questo - della reazione di un nucleo duro di pusher e, probabilmente, anche di consumatori (le due cose, poi, si confondono), da tempo sotto pressione per l'attacco delle forze dell'ordine (dalla collinetta del Valentino, poiché sono sostanzialmente gli stessi che vengono spostati grazie alla pressione delle forze dell'ordine), i quali reagiscono perché si sentono colpiti nel vivo.Non siamo di fronte al caso contrario, come sembrerebbe di comprendere da qualche intervento, bensì, proprio grazie al fatto che abbiamo dato ascolto ai pensionati, alle casalinghe, ai cittadini della Barriera di Milano ed a tutti i cittadini, abbiamo lavorato - non uso il plurale maiestatis per me, ma riferito al sistema della sicurezza torinese, di cui sono soltanto una parte e neppure la principale - per contrastare questi fenomeni e stiamo ottenendo risultati.Poi, ritornerò sull'articolo di Lorenzo Mondo, ma vorrei che, innanzitutto, si ricostituisse la questione con il nesso di causa-effetto così com'è, altrimenti, si parla d'altro.Voglio replicare al Consigliere Carossa che non mi vergogno di dire che Torino sia una città accogliente, ma anche Milano lo è allo stesso modo, perché, se andassimo a fare una passeggiata insieme - sempre senza scorta -, potrebbe notare che anche Milano è così.Non voglio polemizzare, ma vi è un altro paradosso: esistono due Leggi, che si chiamano Bossi-Fini, l'una riguardante l'immigrazione, l'altra riguardante le tossicodipendenze. Il risultato è che vediamo una badante sudamericana, la quale annega per salvare la bambina di cui si prendeva cura e che lavorava, da clandestina, in una ricca famiglia romana. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Poverina, è morta per salvare la bambina, ma, se una persona che lavora, peraltro con un'abnegazione tale da rimetterci la propria vita pur di salvare la bambina di cui si prende cura, è segno che qualcosa non va... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Se quella persona è clandestina... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, Consigliere Ventriglia, se ha pazienza, non voglio arrivare a polemizzare con la legge... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Dico soltanto che, se ci accorgiamo del fatto che esista una Legge Bossi-Fini sulle tossicodipendenze, la quale fa in modo - come sapete tutti voi, che avete molto a cuore la sicurezza quanto e meglio di me - che persone come quei 33 che oggi sono stati fermati, domani, siano nuovamente nello stesso posto (almeno i 2/3 di loro), vuol dire che, nuovamente, c'è qualcosa che non va; cioè, significa che leggi simili hanno qualche problema.Collego questo alla citazione del Parlamento a maggioranza di centrosinistra; ebbene, io dico: riflettete, visto che siamo in quest'Aula per cercare di fare, come tutti avete detto, qualcosa di concreto. Infatti, una legge che determina il fatto che la poveretta succitata possa morire in quelle condizioni, dopo che lavorava regolarmente da clandestina... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, lavorava regolarmente da clandestina: capisco che sia un ossimoro un po' difficile da comprendere, ma quella ragazza lavorava regolarmente da clandestina, perché per la legge era clandestina, tanto che i suoi datori di lavoro sono stati denunciati, dopo la disgrazia... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ho capito, ma dico che... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non mi spaventa affatto il dialogo, sto soltanto cercando di dire che si tratta di una legge che produce quel fenomeno, per cui una persona può lavorare regolarmente in quelle condizioni alla luce del sole, non esiste lavoro nero e quant'altro, poi, però, formalmente, si scopre che è clandestina: esiste una contraddizione.Ho usato volutamente l'espressione "regolarmente clandestina", perché è un ossimoro, quindi vuol dire che esiste un problema, perché, invece, abbiamo i veri clandestini, cioè coloro i quali si trovavano sull'isolotto, che sono lì e sappiamo tutti come non si riesca a respingerli o a contenerli.Quindi, come prima proposta concreta di questo dibattito, direi di richiedere che il Parlamento ponga mano a queste due leggi e, al di là di come si chiamano, provi a capire se non occorra apportarvi qualche correzione.Non le suggerisco io, però, leggi che determinano queste situazioni... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Guardate che, se volete che dica che anche la legge precedente non era molto più efficace, non ho difficoltà a farlo... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Non ho difficoltà a dirlo, Consigliere Galasso... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Per favore, però, non vorrei intervenire d'autorità! SINDACO L'Onorevole Bossi non è ancora fra i miei maestri di pensiero, ma sono disposto a prenderlo in considerazione nel prosieguo.Però, se queste Leggi, che adesso si chiamano Bossi-Fini, producono tali effetti, vi è l'esigenza che il Parlamento ci rifletta: questo mi pare il primo suggerimento che debba provenire da quest'Aula.Poi, Consigliere Carossa, non ho detto che voglio "i privati a fare..."; semmai, ho detto che bisognerebbe riflettere se non sia il caso che il servizio pubblico garantito dalle forze dell'ordine (Vigili, Carabinieri, Polizia) fuori dagli stadi, almeno in parte, in termini di ore di lavoro quantificate, fosse posto a carico delle squadre di calcio.Questo è il mio modesto suggerimento, perché credo che potrebbe indurre le squadre a garantire, anche all'esterno dello stadio, comportamenti un po' più virtuosi o meno viziosi da parte dei tifosi.Per quanto riguarda il Lungo Stura, a ottobre dell'anno scorso abbiamo effettuato un'operazione che ha portato allo smembramento ed all'abbattimento di tutta la parte sulla sponda destra, nella parte demaniale lungo la sponda del fiume, cominciando dall'area a più elevata pericolosità da tutti i punti di vista.In previsione della nuova emergenza freddo, affronteremo il problema nella fascia che non è tutta demaniale, quindi, vi sono ampi tratti privati per i quali anche il problema dell'intervento e dell'eventuale demolizione ex post si pone in modo diverso (come sa benissimo, essendo tra l'altro esperto nel campo), però, l'affronteremo come abbiamo fatto un anno fa, cioè con una logica di sostegno ai casi sociali che richiedono di essere sostenuti, specialmente nel periodo invernale, con un'azione di contrasto per quelle situazioni - che esistono - di illegalità nella zona, che, com'è avvenuto un anno fa, hanno lasciato la città, poi, magari, qualcuno sarà anche riapparso, ma, intanto, se ne sono andati.Quindi, questo è un piano di lavoro (l'Assessore Borgogno e l'Assessore Borgione lo stanno predisponendo), che avvieremo proprio in previsione dell'inverno e utilizzando questa stagione come occasione per fare tale operazione sulla sponda destra.Infine, Consigliere Ghiglia, la ringrazio per il tono e chiedo scusa per l'interruzione (era benevola, in questo caso), ma voglio dirle che anch'io sono contrario a cercare consolazioni in altre città, quindi, non si trattava di una consolazione da parte mia, perché concordo con lei su questo; però, dico che bisogna stabilire un rapporto fra le parole e le cose, poiché, se si perde il rapporto fra di esse, si rischia di non ottenere i risultati che si desiderano.La differenza fra me e l'ottimo Lorenzo Mondo è che lui deve sollevare un problema nel modo più forte possibile, mentre io devo cercare di ottenere risultati che, almeno parzialmente, rispondano alle esigenze.Allora, se vogliamo leggere dei gran titoli sui giornali, possiamo dire che batteremo i pugni e che faremo determinate cose; se, invece, vogliamo ottenere qualche risultato, credo che dobbiamo agire sapendo che il potenziamento delle forze dell'ordine è necessario, a cominciare dagli stessi Vigili Urbani (per i quali mi auguro vengano meno i limiti alle assunzioni previsti dalla precedente Finanziaria).Non si può fare, quindi, di ogni erba un fascio e mettere tutto nello stesso calderone, perché, quando tutto sarà nel medesimo calderone e si batteranno i pugni sul tavolo, dato che le situazioni saranno diverse (come tutti sappiamo), nella migliore delle ipotesi, rischieremo di restare con i soli titoli di giornale.Invece noi - e mi si permetta questa battuta polemica -, che vorremmo davvero avere più pantere e meno giungla, vorremmo ottenere qualche risultato e cercheremo di ottenerlo. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Ringrazio il Sindaco per le sue conclusioni e tutti i Consiglieri che sono intervenuti nel dibattito per la correttezza con cui hanno condotto il dibattito stesso. |