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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Settembre 2006 ore 14,00
Paragrafo n. 5
INTERPELLANZA 2006-05542
?SOSTITUZIONE DEI TETTI IN AMIANTO NELLE CASE ATC IN VIA ISLER, VIA TOGLIATTI, VIA FLEMING, VIA MORANDI E STRADA DELLE CACCE? PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI RAVELLO, GHIGLIA, VENTRIGLIA, GALASSO E LONERO IN DATA 18 LUGLIO 2006.
Interventi
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200605542/02, presentata in data 18 luglio 2006, avente per oggetto:"Sostituzione dei tetti in amianto nelle case ATC in Via Isler, Via Togliatti, Via Fleming, Via Morandi e Strada delle Cacce"I sottoscritti Consiglieri Comunali,PREMESSOche lo Stato Italiano riconosce la pericolosità dell'amianto per la salute dell'uomo dedicando a questa sostanza nociva e cancerogena un "corpus legislativo" che a nessun altro inquinante è stato dedicato (già con il Regio Decreto del 17 agosto 1935 n. 1765 e, successivamente, con la Legge n. 455 del 12 aprile 1943 veniva istituita l'assicurazione obbligatoria per i lavoratori colpiti da malattie professionali, come l'asbestosi, e, in seguito, moltissime sono state le Leggi, le Circolari Ministeriali e le direttive CEE che hanno obbligato le Istituzioni ad eliminare l'amianto dai luoghi di lavoro e dalle abitazioni);CONSIDERATOche nei palazzi costruiti dal Comune di Torino, molti dei quali gestiti ancora dall'ATC, siti in Via Isler, Via Togliatti, Via Fleming, Via Morandi e Strada delle Cacce sono stati posizionati tetti in amianto fin dalla loro costruzione, avvenuta negli anni '70;CONSTATATOche, nonostante le molte leggi che vietano l'uso di questo materiale, non sarebbe mai stata effettuata alcuna bonifica dei tetti dei sopraelencati edifici;PRESO ATTOche, a partire dagli anni '90, l'ATC ed il Comune di Torino avrebbero venduto molti alloggi agli inquilini residenti senza prima procedere alle bonifiche - necessarie e previste per legge (L. 27 marzo 1992 n. 257) - dell'amianto utilizzato per la copertura dei tetti;APPURATO INOLTREche nelle canne di convogliamento dei rifiuti poste all'interno degli alloggi (chiuse dal Comune il 10 giugno 2002 ex articolo 9 c. 2 del Regolamento per la Gestione dei Rifiuti Urbani) sono state posizionate le tubature del riscaldamento e che in molti alloggi le vecchie botole non sarebbero state chiuse in modo idoneo e corretto creando in questo modo problemi di sicurezza e di igiene alle persone che risiedono in questi alloggi;INTERPELLANOIl Sindaco e l'Assessore competente al fine di sapere:a) se corrisponda al vero quanto enunciato in premessa e, in caso di risposta affermativa, perché il Comune e/o l'ATC non abbiano provveduto ad effettuare la bonifica dei tetti in amianto prima di procedere alla vendita degli alloggi degli stabili descritti in narrativa;b) se e quando il Comune di Torino e l'ATC intendano bonificare, a proprie spese, tutti i tetti ricoperti con l'amianto dei palazzi situati in Via Isler, Via Togliatti, Via Fleming e Via Morandi (n. 2 palazzi), così come previsto dalle norme relative al trattamento e smaltimento dell'amianto oltre che da precise direttive della CEE (n. 80/1107 - n. 82/605 - n. 83/447 - n. 86/188 - n. 88/642);c) se gli inquilini siano stati avvisati in passato dal Comune e/o dall'ATC del pericolo derivante dalla presenza di amianto usato per costruire i tetti delle case oggetto dell'interpellanza;d) se intendano effettuare un controllo dettagliato e statistico, attraverso la costituzione di una Commissione tecnico-medica per verificare se i numerosi decessi (quasi tutti per cancro) tra gli inquilini di questi palazzi sia da collegare all'amianto usato per la copertura dei tetti presente in questi palazzi da più di 30 anni;e) se intendano provvedere ad una chiusura più idonea delle canne di convogliamento dei rifiuti presenti negli alloggi, considerato anche che molti inquilini si sono trovati a dover provvedere alla chiusura usando mezzi di fortuna (ad es. con nastri adesivi);f) se e quando sia stato effettuato l'ultimo controllo per verificare le condizioni e lo stato di usura dei tetti da parte dell'ATC e di fornire, in caso di risposta affermativa, tutta la documentazione relativa ai risultati. F.to Roberto Ravello Agostino Ghiglia Ferdinando Ventriglia Ennio Galasso Giuseppe Lonero
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Tricarico.
TRICARICO Roberto (Assessore)
L'interpellanza dei Consiglieri di Alleanza Nazionale mette in luce una vicenda che in Comune conosciamo bene, che abbiamo affrontato molte volte e siamo pronti a riprendere, anche se si chiede di rispondere in particolare di alcuni stabili collocati in Via Isler, Via Togliatti, Via Fleming, Via Morandi e Strada delle Cacce.Sulla questione è arrivata una dettagliata risposta dell'ATC, che poi consegnerò agli interpellanti. In particolare, informo il Consiglio che non tutti i condomini sono amministrati dall'ATC, alcuni di questi sono amministrati da un amministratore privato, perché, come si può intuire dall'interpellanza stessa, alcuni alloggi sono stati venduti a privati, quindi la proprietà oggi non è più soltanto in carico all'ATC, ma anche a privati, dunque alcune questioni richiedono un parere favorevole delle assemblee di condominio.I palazzi citati in interpellanza sono quasi tutti amministrati da un amministratore esterno, pertanto ogni decisione deve essere deliberata in assemblea condominiale e l'ATC ha i poteri tipici di qualsiasi altro condomino.Gli stabili amministrati direttamente dall'ATC sono quelli di Via Fleming 10-12 e di Strada delle Cacce 66. L'ATC riferisce che le botole, così come viene chiesto nell'interpellanza, non sono state chiuse in maniera non idonea e non corretta; comunque, questa situazione si può verificare e l'ATC ci rassicura su questo punto.I due condomini amministrati da ATC, nei quali è stata rilevata la presenza di materiale contenente amianto, hanno già un programma, che è già stato impostato su tutti gli stabili di sua proprietà, o di edilizia pubblica, perché l'ATC è tenuta ad effettuare la valutazione del rischio, che si valuta soprattutto sulla base della friabilità del materiale; soltanto in conseguenza di questa valutazione l'ATC è obbligata a disporre l'asportazione dell'amianto.Come si ricorda nell'interpellanza, negli Anni Settanta e ancor prima, questo materiale era diffusamente utilizzato nell'edilizia, a Torino sono moltissimi gli stabili che contengono amianto, non è detto che la presenza di amianto richieda interventi di asportazione, l'importante è che questi siano continuamente monitorati.Allora, per entrare nello specifico: il condominio di Via Fleming è amministrato da un geometra privato ed, in ottemperanza a quanto deliberato nelle assemblee condominiali del 7 marzo 2006 e, poi, ancora del 7 luglio 2006, è stato affidato ad un professionista l'incarico per la stesura di capitolato per lavori di manutenzione straordinaria consistenti nel rifacimento della copertura e della facciata.Il capitolato verrà poi sottoposto a deliberazione assembleare, che verrà convocata presumibilmente nei mesi di settembre e ottobre, anzi, non è da escludere che l'assemblea sia già stata convocata, visto che la risposta è datata 5 settembre 2006. Nel condominio di Strada delle Cacce 66 l'amministrazione diretta è dell'ATC, che ha effettuato i compiti derivanti dal quel decreto ministeriale del 1994, che prescrive gli obblighi di controllo e monitoraggio dell'amianto; ha rilevato manufatti contenenti amianto.A seguito del monitoraggio, è stata predisposta, secondo quanto prevede la normativa, l'informazione agli occupanti sulla presenza di amianto nello stabile tramite cartelli, che sono stati posizionati a piè di scala; per la copertura del tetto in lastre o ondulati in cemento-amianto, è stato rilevato che il grado di pericolosità indica la necessità di un intervento a medio-breve termine.L'ATC, quindi, convocherà presumibilmente l'assemblea nel mese di settembre-ottobre, nella quale si chiederà ai condomini il mandato per l'affidamento dell'incarico ad un professionista per stendere questo capitolato per la manutenzione straordinaria, che consiste, anche in questo caso, nel rifacimento della copertura. Se l'assemblea delibererà tali spese, il successivo capitolato verrà sottoposto ad ulteriore e successiva deliberazione assembleare per l'affidamento degli eventuali lavori. In entrambi i casi, cioè in Via Fleming e in Strada delle Cacce, è da rilevare che l'ATC è in minoranza e, trattandosi di interventi di manutenzione straordinaria da deliberarsi con le maggioranze previste dal Codice Civile, è fondamentale l'approvazione da parte dei restanti condomini.Gli interpellanti, ben sapendo che l'ATC è in minoranza e che sono stati venduti alcuni alloggi, chiedono perché questa informazione non sia stata data prima che gli inquilini ne diventassero proprietari. L'ATC risponde che non è stata effettuata la bonifica dell'amianto prima di vendere gli alloggi, perché la vendita delle case citate nell'interpellanza è iniziata nel 1991, cioè prima della legge che ha disciplinato come trattare gli stabili contenenti amianto, quindi prima che l'allora IACP, poi ATC, eseguisse il monitoraggio del patrimonio, iniziato nel 1999, perché fino ad allora l'ATC, o ex IACP, era inadempiente su questo punto, il processo di monitoraggio di tutto il sistema di edilizia pubblica è stato avviato soltanto dopo il 1999.Per lo stesso motivo, gli affittuari non sono stati informati della presenza di amianto prima di mettere in vendita gli alloggi e si ribadisce che la vendita è iniziata nel 1991 e, poi, appena si è accertata la presenza di amianto, i residenti sono stati informati ai sensi del decreto previsto.A proposito di chiusura delle botole, l'ATC conclude che, come già specificato in questa interpellanza, si presenterà la questione in assemblea condominiale. In Via Fleming 10-12 sono state chiuse con sportelli in lamiera con maniglie a scatto, invece, in Strada delle Cacce gli sportelli sono già state chiuse con un punto di saldatura; per gli altri edifici si rimanda ai rispettivi amministratori.Il controllo e l'usura dei tetti è stato effettuato tramite il monitoraggio del patrimonio amministrato da ATC, più volte richiamato nella risposta che ho fornito.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ravello.
RAVELLO Roberto Sergio
Replicherò molto brevemente, perché ho necessità di prendere visione della documentazione che l'Assessore vorrà gentilmente fornirci.Non mi resta che prendere atto del permanere di una situazione perlomeno infelice per quanto riguarda la copertura di alcuni di questi immobili e di osservare come, nonostante i tempi abbiano giocato a favore dell'ATC in questo caso, il riferimento è alla Legge del 1992 e alla vendita del 1991. Non posso che osservare che il buonsenso molto spesso può anche precedere un adeguamento normativo.Quindi, di fronte alla oggettivamente riconosciuta dannosità e pericolosità dell'amianto (ancora prima della Legge del 1992, perché poi, come citato nell'interpellanza, vi è un "corpus legislativo" che risulta vecchio di parecchie decine di anni), mi sarei quantomeno aspettato che, pur senza un obbligo previsto dalla legge, l'ATC provvedesse all'informazione degli inquirenti.Detto questo, oggi ci troviamo, come accennato, in una situazione che va risolta (in particolare, vi sono alcuni stabili, come detto dall'Assessore, che necessitano di un intervento a breve-medio termine).Chiedo scusa, ma, o mi è sfuggito, o non è stato fatto accenno al punto 2 dell'interpellanza; in particolare, riguardo alla possibilità che il Comune partecipi con un sostegno economico agli interventi di rimozione dell'amianto anche per gli immobili che oggi risultano di proprietà privata e non dell'ATC. Questo, perché credo sia, non doveroso, ma opportuno, considerato che su quegli immobili, prima di proprietà dell'ATC, poi, passati a privati, già prima della vendita, c'era un ingente quantitativo (in particolare, nella copertura dei tetti) di amianto.Invito, quindi, l'Assessore, a riflettere sulla possibilità di individuare una misura per evitare che indigenze economiche degli inquilini portino a rimandare ulteriormente gli interventi di rimozione dell'amianto dagli immobili, anche perché sappiamo benissimo che non ci sarebbe di che stupirsi se ciò accadesse realmente in alcuni immobili dove, bene o male, parte dei residenti si trovano in condizioni di oggettiva difficoltà economica.Per quanto riguarda, invece, le canne di convogliamento dei rifiuti (già chiuse, ovviamente, come l'Assessore potrà immaginare), anche questa interpellanza parte da alcune segnalazioni alle quali ha fatto seguito un sopralluogo sul posto.Faccio presente all'Assessore che, effettivamente, qualche problema è realmente esistente; vi sono diverse famiglie che si trovano ad avere alcune botole chiuse soltanto da un punto di saldatura che, in quanto tale, molto spesso, non è sufficiente a far sì che la chiusura perduri nel tempo e si dissalda. Altre, invece, risultano aperte da moltissimo tempo e credo sia giusto, da parte mia, far presente all'Assessore che sto parlando di una situazione che ho avuto modo di osservare direttamente.Anche in questo, trattandosi di interventi effettuati dall'ATC (insomma, dal Comune di Torino), credo sia opportuno intervenire prontamente evitando, ovviamente, che queste spese ricadano sulle spalle degli inquilini.Ringrazio ancora e spero che l'Assessore (ma ne sono certo) mi dia la possibilità di interloquire in un altro momento, dopo che avrò avuto modo di leggere la documentazione fornita dall'ATC.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola all'Assessore Tricarico, per una breve replica.
TRICARICO Roberto (Assessore)
Sull'ultimo punto, quello relativo ad una cattiva, eventuale, esecuzione dei lavori di saldatura da parte dell'ATC nelle botole richiamate, di fronte all'insistenza del Consigliere, fornirò una integrazione di risposta. Chiederò all'ATC di approfondire meglio perché, per il momento, mi sono limitato a riferire quanto l'ATC ha provveduto a trasmettermi. Per quanto riguarda, invece, eventuali contributi per aiutare le famiglie torinesi (non importa se residenti in stabili di edilizia pubblica, o di edilizia privata), questo è un tema che richiederebbe un approfondimento non soltanto in sede locale, ma in sede regionale. In questo momento, quindi, non posso rispondere in maniera affermativa, perché gli interventi edilizi, come dicevo, soprattutto negli anni '70 e, prima ancora, negli anni '60, hanno sempre contemplato l'utilizzo di questo materiale che, successivamente, si è rivelato dannoso e poi, normativamente, come ricordava adesso il Consigliere Ravello, si è provveduto a disciplinarne il trattamento. Quello richiesto è un investimento importante. Ho bisogno, quindi, di ulteriori approfondimenti. Per quanto riguarda l'altro quesito, mi impegno a fornire documentazione integrativa.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Spero che il Consigliere si ritenga soddisfatto, anche alla luce delle precisazioni appena fornite dall'Assessore il quale, ovviamente, farà pervenire al Consigliere interpellante le ulteriori informazioni che riuscirà ad ottenere dall'ATC.L'interpellanza è discussa.
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