Cittą di Torino

Consiglio Comunale

Cittą di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Settembre 2006 ore 14,00
Paragrafo n. 4
INTERPELLANZA 2006-05373
?RITARDI INGIUSTIFICATI DEI PAGAMENTI ALLE COOPERATIVE E ASSOCIAZIONI.? PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA COMUNALE SALTI IN DATA 12 LUGLIO 2006.
Interventi
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 200605373/02, presentata in data 12 luglio 2006, avente per oggetto:"Ritardi ingiustificati dei pagamenti alle cooperative e associazioni"Il sottoscritto Consigliere Comunale,PREMESSOche il Comune di Torino ha avviato un processo di esternalizzazione di alcuni servizi soprattutto nell'ambito dei servizi sociali;PRESO ATTO CHE- alcune cooperative e associazioni che operano nel settore (comunità alloggio, educative territoriali, eccetera), denunciano grosse difficoltà per i mancati pagamenti delle fatture causando gravi danni nella gestione del servizio stesso;- delle lamentele circa i mancati pagamenti delle fatture inerenti i servizi decentrati; INTERPELLAIl Sindaco e l'Assessore competente per conoscere la situazione amministrativa relativamente a tutte le cooperative e associazioni impegnate nei servizi locali in nome e per conto del Comune di Torino, chiede inoltre di avere copia delle fatture inevase. F.to Tiziana Salti
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni.
PASSONI Gianguido (Assessore)
Con nota della Vicedirezione dei Servizi Finanziari, riepiloghiamo che la Legge Finanziaria per il 2006 ha previsto, ovviamente, il rispetto per il Comune di Torino del Patto di Stabilità. La norma (che è quella per la quale si è verificato qualche problema, nel mese di luglio, nei pagamenti di alcune fatture) prevede due obiettivi: uno complessivo per la spesa corrente, cioè l'8% meno dei pagamenti effettuati nel 2004 ed uno complessivo per il conto capitale, cioè il 2004 più l'8,1%.Qualora, in conseguenza della gestione finanziaria, il Comune non rispettasse questa norma, si verificherebbero due conseguenze: il divieto dell'assunzione di personale a nessun titolo, compreso il tempo determinato, le collaborazioni coordinate e continuative, il divieto a contrarre mutui e l'acquisto di beni e servizi in misura non superiore alla spesa sostenuta nell'ultimo anno. Sarebbe, quindi, una sanzione praticamente diretta anche agli stessi fruitori del pagamento, perché se viene bloccata la spesa per acquisti di beni e servizi, anche eventualmente una cooperativa che fosse in contatto col Comune avrebbe automaticamente una riduzione della spesa da parte dell'Ente, pertanto, sarebbe una sanzione molto pesante in caso di sforamento di questi limiti.Gli enti, oltre a prevedere la gestione di cassa, fanno una pianificazione complessiva con i Revisori dei Conti, che, naturalmente, devono garantire il controllo del rispetto del Patto ed eventualmente segnalare trimestralmente al Ministero la mancanza di rispetto del medesimo.Le altre motivazioni della segnalazione del Consigliere sono relative alla Legge Finanziaria 2005, che contemplava certamente la possibilità di prevedere per gli Enti Locali della regione Piemonte gli interventi limitatamente allo svolgimento dei Giochi Olimpici, ma solo per il 2005. Considerato, però, che buona parte dei servizi acquistati per l'evento olimpico sono stati pagati nel 2006, ecco che questo limite è tuttora vigente. È stato richiesto (e la richiesta del Comune in questo senso è arcinota) di estendere la norma che valeva per il 2005 al 2006/2007, perché sono in gioco i pagamenti futuri. Su questo argomento stiamo aspettando un pronunciamento.Tutti gli enti rientranti nel Patto di Stabilità con debiti nei confronti del Comune di Torino o non pagano, o pagano con notevole ritardo, cioè la norma ha un effetto a ricaduta sul settore del comparto pubblico, e vale per tutti i Comuni e tutte le società pubbliche. Solo un superamento della forma attuale del Patto nella forma del sistema dei saldi e non quello dei tetti probabilmente ci aiuterà ad uscire da questa situazione. Nel frattempo è uscita un'indicazione in Finanziaria proprio in tal senso, in base alla quale confidiamo che la situazione possa sicuramente semplificarsi.Un ulteriore elemento di appesantimento della gestione di cassa è stato il 2006, con tre tornate elettorali in cui i Comuni hanno sostenuto spese per 6 milioni di Euro a carico dello Stato, ma l'anticipazione di cassa l'hanno fatta i Comuni, per poi riottenere una quota parte di rimborso dallo Stato per questi avvenimenti. Perdurando un quadro politico-amministrativo di questo tipo, senza, quindi, sensibili modificazioni (che ovviamente auspichiamo ed abbiamo richiesto), la situazione potrebbe protrarsi, anzi, potrebbe anche paradossalmente peggiorare, perché - ribadisco - non è una volontà politica, ma una situazione congiunturale della finanza pubblica italiana e sulle cui cause, ovviamente, questa non è né la sede, né l'occasione per dilungarsi.Per quanto riguarda l'aspetto puntuale dell'ultima parte dell'interpellanza, posso confermare che, nel frattempo - e lo ribadisce la nota -, tutti i creditori del Comune, comprese le imprese cittadine che avevano in qualche modo un credito verso il Comune nel mese di luglio (quello, ovviamente, pervenuto con provvedimento di liquidazione del Settore, perché è possibile che il Settore riceva il documento, ma per liquidarlo abbia un tempo tecnico), sono stati saldati. Quanto è arrivato in Ragioneria per il pagamento è sostanzialmente ed integralmente stato pagato.Non posso che associarmi alla fondamentale esigenza che, i servizi che hanno un elevato contenuto di manodopera e lavoro rispetto ai fornitori di beni e servizi, debbano in qualche modo trovare il necessario polmone finanziario. Questo è lo sforzo che fa l'Amministrazione rispetto alla gestione del fenomeno Patto di Stabilità, però le regole imperative di legge sono obbligo da rispettare, pertanto non si prestano ad interpretazioni arbitrarie o diverse.Credo che sia una questione rilevante. Con una nota dedicata il Comune ha segnalato al Governo la necessità di intervenire sul Patto, che, per la verità, in varie forme più o meno aspre, è in vigore dai tempi del Trattato di Maastricht, quindi, da 8 anni e, che, in una situazione economica congiunturale non favorevole, ovviamente aggrava il suo impatto sul sistema in cui esso opera, quindi sul pagamento delle fatture suddette.Non ci sono, quindi, fatture in sospeso al momento attuale ed ho risposto all'ultimo punto dell'interpellanza. Sono disponibile, naturalmente, ad aggiornare questa informativa man mano che interverranno modifiche nella Finanziaria, condividendo una preoccupazione che, però, non è oggetto di volontà politica.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Salti.
SALTI Tiziana
Colgo l'occasione per ringraziare l'Assessore, soprattutto della vicinanza di pensiero almeno su questo tema.Quanto, comunque, mi preme dire "in soldoni", è che si tratta proprio di una questione di denaro e di servizio che va pagato. I soci di queste cooperative mettono in campo i loro sforzi soprattutto in ambiti delicati come quelli del sociale, con sofferenze molto elevate. Parlo di cooperative che avevano un credito verso il Comune di parecchi mesi; queste persone, oltre all'impegno sociale che impiegano, hanno bisogno di portare a casa lo stipendio a fine mese, quindi, è un problema oggettivamente elevato e che non si dovrebbe verificare.Capisco tutte le motivazioni del caso, però, Assessore, piuttosto eliminiamo altri costi e vediamo di soddisfare, se non altro, i bisogni fondamentali della nostra società.Vale a dire, poter lavorare e dare un servizio, ma sopratutto avere uno stipendio per il lavoro svolto.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'interpellanza è discussa.
Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)