Interventi |
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Passiamo all'esame congiunto della proposta di deliberazione n. mecc. 200605705/101, presentata dalla Giunta Comunale in data 25 luglio 2006, avente per oggetto:"Attività finalizzate allo sviluppo post-olimpico. Approvazione atto costitutivo della 'Fondazione 20 marzo 2006'".della proposta di mozione n. mecc. 200606543/02, presentata dai Consiglieri Zanolini e Cerutti in data 13 settembre 2006, avente per oggetto:"Salvaguardia dell'ambiente e promozione di politiche ambientali del post-olimpico - Collegata alla deliberazione mecc. 200605705/101".e della proposta di mozione n. mecc. 200606645/02, presentata dai Consiglieri Gallo Domenico, Zanolini, Bonino e Cassano in data 18 settembre 2006, avente per oggetto:"La gestione del patrimonio post-olimpico e le finalità di interesse pubblico - Collegata alla deliberazione mecc. 200605705/101". CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) Comunico che in data 13/09/2006 le competenti Commissioni hanno rimesso il provvedimento in Aula.La parola all'Assessore Tessore, per l'illustrazione. TESSORE Elda (Assessore) Questa è una deliberazione importante che segue altre deliberazioni, già approvate dal Consiglio Comunale, prima della nuova tornata amministrativa. È una deliberazione in sé importante, soprattutto, nel quadro delle attività che il Comune ha fatto prima e dopo le Olimpiadi per l'utilizzo della eredità olimpica (in questo caso parliamo di eredità materiale), per lo sviluppo del territorio sia dal punto di vista sportivo, ma anche - e forse soprattutto, permettetemi - dal punto di vista economico e quindi del turismo, dell'entertainment e di tutte quelle attività che, attraverso il buon utilizzo degli ex impianti, palazzi o residenzialità olimpica, possano essere sviluppate.Come dicevo, abbiamo già approvato una prima deliberazione nella quale assentivamo, come Consiglio Comunale, alla formazione della Fondazione.La Fondazione post-olimpica nasce con quattro soci fondatori: Comune, Provincia, Regione e CONI. Se la deliberazione sarà approvata, sarà fondata dai tre Enti Locali e, in seguito, il CONI (con il quale, comunque, c'è stato un incontro molto positivo a Roma il 14 di questo mese) aderirà ed entrerà nella Fondazione.Questo è l'atto costitutivo della Fondazione, che ci era stato richiesto dal Consiglio Comunale, e non fa altro che riprendere i dati statutari nelle finalità e nelle modalità che avevamo già approvato. Si tratta, però, dell'ultimo atto prima di poter dare vita, in modo formale e quindi autenticamente fattivo, alla Fondazione. Pensiamo e speriamo che questa deliberazione (se il Consiglio Comunale, questa sera, e la Provincia, domani mattina, l'approveranno) possa essere sviluppata con l'atto notarile già fin da domani sera.Vorrei ancora rispondere a un po' di polemiche comparse sui giornali estivi. Come sapete, d'estate, molto spesso, i quotidiani non hanno granché da scrivere (fanno il loro mestiere) e creano anche delle dispute ad hoc) sul fatto che ci sia un abbandono degli impianti olimpici (ancora ieri mi è capitato di leggerne).Voglio dire, con grande fermezza, che, soprattutto noi, come Comune, insieme alla Provincia e alla Regione, abbiamo fatto nostro un motto importante: "Neanche un giorno chiusi gli impianti post-olimpici".Quindi, gli impianti della città di Torino, ma posso dire anche quelli della montagna, non sono mai stati chiusi e sono già stati, in questi mesi, più volte utilizzati; certo, non sono stati utilizzati al pieno delle loro potenzialità, perché, altrimenti, non sarebbe il caso di costituire la Fondazione.Si tratta di impianti tecnologici molto importanti, in perfetto stato di conservazione fisica e tecnologica, tutti vigilati. Al TOROC, è rimasto ancora un nucleo di gestione degli avvenimenti e degli impianti, proprio su richiesta delle Istituzioni, costituito da persone che hanno acquisito, con le Olimpiadi, la professionalità nel gestire gli impianti per le manifestazioni e, soprattutto, le discipline sportive che vi si possono sviluppare.Il Palaolimpico è stato, fino ad oggi, sicuramente, l'impianto più utilizzato, perché ha una flessibilità molto ampia, ma lo sono stati anche il Palavela, l'Oval, eccetera. Non è vero, quindi, che la Città di Torino sia in ritardo.Leggo (non so e dovrei verificare) che Vancouver starebbe già dando vita, adesso, alla società del post-olimpico, ma la sua situazione è molto diversa dalla nostra. Vancouver non costruirà praticamente nulla, perché l'attrezzatura di impianti esistente potrà essere riutilizzata per le Olimpiadi invernali; è una razionalizzazione, probabilmente, del loro modo di gestire gli impianti di cui già dispongono.La Città di Torino, quindi, si sente molto tranquilla sui tempi. È vero che il tempo passa velocemente, ma, dalla fine della Olimpiadi e delle Paralimpiadi (fine marzo), sono passati 6 mesi. Teniamo ancora conto che, a gennaio, avremo le Universiadi, altro importantissimo appuntamento, quindi, gli impianti per gli sport del ghiaccio e della neve dovranno essere assolutamente funzionanti.Direi che posso rassicurare i signori Consiglieri, dicendo che tutto ciò che riguarda gli impianti delle Olimpiadi è, oggi, sotto controllo, con la complessità, naturalmente, che strutture e un patrimonio di questo genere creano nell'accatastamento, nella patrimonializzazione, eccetera. I nostri Uffici, con l'Agenzia e con il TOROC stanno sviluppando tutti gli atti per dare (anche dal punto di vista giuridico-amministrativo) la piena potestà al Comune di Torino, alla Provincia o alla Regione sulla proprietà degli impianti stessi.La Fondazione nascerà domani, se la deliberazione sarà approvata stasera ed avrà una nuova gestione provvisoria (infatti, avete, sicuramente, avuto gli emendamenti che presentiamo insieme alla deliberazione). Una gestione provvisoria di breve periodo (spero, sicuramente, tra i 3 e i 6 mesi) si è resa necessaria per una serie di procedure amministrative che ci avrebbero portato più a lungo nel tempo, rispetto sia alla scelta dei Consiglieri (che devono essere scelti per bando), che ad una unità e un'unitarietà di visione, per quanto riguarda il Presidente e il Direttore Generale (che sono le due figure portanti di questa struttura), ma anche perché (e man mano che si va avanti, me ne rendo conto) i primi atti della Fondazione devono essere strettamente collegati con il territorio. Faccio questa affermazione essendo convinta fino in fondo del fatto che questa Fondazione potrà funzionare e potrà davvero creare un valore aggiunto economico, turistico, occupazionale e sportivo solo se la sua azione sarà strettamente connessa con le volontà e le azioni dei territori sui quali sono situati gli impianti.È improbabile ed impossibile che si possa fare una gestione degli impianti, qualunque esso sia (da quello del bob al nostro Palaolimpico), se questa gestione non rientra nelle politiche strategiche di sviluppo che i territori stanno portando avanti.In questa prima fase, quindi, il fatto di avere i rappresentanti diretti delle Istituzioni all'interno della Fondazione, creerà minor sganciamento, ma maggior unità, fra, ad esempio, il Comune di Torino e la Fondazione, la Provincia, la Regione e la Fondazione. Dico questo perché i primi atti da fare consistono, sicuramente, nel predisporre un piano strategico su cui sviluppare l'attività della Fondazione che sia corredato da un business plan, per verificare, con grande attenzione, i costi e i ricavi possibili e per cercare di dare un punto di break-even il più breve possibile per l'autosufficienza della Fondazione stessa.Le due mozioni, presentate dal Consiglio Comunale, che vedono la Giunta e me personalmente, come Assessore, d'accordo sui testi, evidenziano, molto bene, come l'azione della Fondazione debba essere, come dicevo prima, strettamente correlata con gli obiettivi del territorio dal punto di vista ambientale, occupazionale e della tutela dell'interesse pubblico, elemento fondamentale nel momento in cui la Fondazione sarà completamente patrimonializzata con beni pubblici.Lascerei qui la presentazione, per poi, rispondere a eventuali richieste più dettagliate e specifiche del Consiglio Comunale. CALGARO Marco (Consigliere f.f. di Vicepresidente) Dichiaro aperta la discussione sulla deliberazione.La parola al Consigliere Gallo Domenico. GALLO Domenico Ringrazio l'Assessore per l'illustrazione della deliberazione.Come ha detto nella sua relazione, oggi, giungiamo all'epilogo di una procedura, ossia alla votazione dell'atto costitutivo, che era stata preceduta dall'istituzione della deliberazione istitutiva della Fondazione 2006 e dalla votazione dello Statuto.Questa Fondazione ha, infatti, uno Statuto al quale abbiamo fatto riferimento per elaborare il testo di una mozione che sottoponiamo, questa sera, al Consiglio Comunale. Questa proposta di mozione è stata sottoscritta anche dai Consiglieri Zanolini (Verdi per la Pace), Bonino (Rosa nel Pugno) e Cassano (Rifondazione Comunista). Per capire l'importanza di questa e delle votazioni precedenti su questo argomento, basta verificare nell'atto istitutivo la grandezza del patrimonio postolimpico che la Fondazione dovrà gestire.Come ho citato nella mozione, si tratta di un patrimonio di un valore enorme (3,4 miliardi di Euro), su cui gli Enti Pubblici dovranno vigilare, in quanto l'andamento della gestione dovrà essere ispirata a criteri di onestà, trasparenza, rispetto per l'ambiente e volto anche alla creazione di posti di lavoro.Presentando questa mozione ci siamo ispirati ai criteri fondamentali, riportati nello Statuto e nello stesso atto costitutivo. Sarà necessario vigilare e credo che il fatto che, nella fase provvisoria, i Vicepresidenti siano l'Assessore Tessore e il Vicepresidente della Provincia mentre il ruolo di Presidente sia ricoperto dall'Assessore Regionale Bairati fornisca una garanzia per fare in modo che questa gestione possa concretizzare gli interessi pubblici. Ricordiamoci che la Fondazione non ha scopo di lucro ed è questo l'elemento da cui bisogna partire.L'obiettivo della Fondazione è di tutelare gli interessi generali dei cittadini e di favorire le attività sociali, il turismo, lo sport e la cultura. Per questo motivo abbiamo voluto ribadire, attraverso la mozione, l'importanza del fatto che il Consiglio Comunale presti la propria attenzione anche dopo che la Fondazione comincerà ad operare concretamente.È importante che il Consiglio Comunale venga informato periodicamente sull'attività della Fondazione e sull'andamento gestionale del patrimonio, al fine di capire se i programmi, le azioni e i risultati saranno coerenti con quanto stabilito dalla deliberazione istitutiva, dallo Statuto e dall'atto costitutivo della Fondazione.Questo rappresenta un elemento sul quale non bisogna abbassare la guardia, nel senso che credo sia fondamentale l'importanza della trasparenza nella gestione, al fine di assicurare gli interessi pubblici dai quali è partita l'intera operazione delle Olimpiadi. Sono convinto che questo potrà avvenire se noi, come Consiglio Comunale insieme agli altri Enti Locali (Provincia e Regione), vigileremo costantemente sulla gestione, chiedendo, periodicamente, informazioni sul suo andamento. CALGARO Marco (Consigliere f.f. di Vicepresidente) La parola al Consigliere Angeleri. ANGELERI Antonello Vorrei iniziare il mio intervento con una premessa: siamo d'accordo sul fatto che sia necessario un ente per gestire tutti gli investimenti operati, negli ultimi anni, in questa città e nella Valle di Susa, che sono costati al precedente Governo, al Comune, alla Provincia e alla Regione e che non possono andare persi. Nel momento in cui si opta per una scelta di questo tipo si deve necessariamente procedere alla salvaguardia e al potenziamento di uno sviluppo economico ed al perseguimento di un indirizzo che abbiamo deciso essere in quella direzione. Questa è la premessa. Ovviamente, noi condividiamo questa linea.Si tratta dell'ultimo atto e, essendo stati appena eletti come Consiglieri di questa nuova tornata amministrativa, cogliamo la fase forse più importante dal punto di vista formale, ma anche sostanziale. Bisogna ammettere, però, che qualche ritardo c'è stato: oggi è il 18 settembre e stiamo parlando della "Fondazione 20 marzo 2006"; sicuramente, nessuno pretendeva che partisse il 21 marzo, ma, probabilmente, sarebbe stato opportuno un ragionamento più attento. Dobbiamo considerare che abbiamo perso, comunque, sei mesi e, se fosse stata già attiva una Fondazione, l'utilizzo di queste strutture, nel complesso, avrebbe potuto essere gestito in modo diverso, maggiormente programmato, con le conseguenze che ne sarebbero derivate. Il primo aspetto, quindi, su cui esprimiamo la nostra preoccupazione è questo ritardo.Un'altra nostra preoccupazione è che non si parta con un Consiglio di Amministrazione vero e proprio. Il Consigliere Domenico Gallo affermava di essere ben contento della scelta dell'Assessore Regionale Bairati come Presidente della Fondazione e dei due Vicepresidenti; sono contento per lei, Assessore, se ricoprirà il ruolo di Vicepresidente (insieme al Vicepresidente della Provincia), ma non ritengo che abbia il tempo necessario da dedicare ad una realtà importante ed imponente come questa.Esiste una preoccupazione rispetto al futuro: lei parlava di arrivare, entro tempi brevissimi, ad un business plan e ad una programmazione che facesse partire subito una struttura che, necessariamente, deve lavorare con il territorio (e di questo ne sono convinto), magari non solo con il Comune, la Provincia e la Regione, ma soprattutto con i privati, per dare la possibilità e lo slancio in particolare a quei soggetti che hanno più difficoltà ad introdursi sul mercato (che sappiamo essere la stragrande maggioranza di quelli apportati dalle Istituzioni all'interno della Fondazione). In piemontese c'è un modo di dire che recita "andiamo avanti, basta andare", ma non è così, credo che su questo si debba fare una riflessione in tempi estremamente rapidi per passare, poi, all'operatività. Bisognerà scegliere un direttore generale e altre figure su cui saranno concentrati poteri enormi, per cui sarà necessario valutarne con estrema attenzione le capacità.Non sono neanche mancate le polemiche; fino a venerdì scorso abbiamo letto sui giornali dichiarazioni dei dirigenti del Coni che negavano la possibilità di un eventuale coinvolgimento, poi, però, c'è stata una retromarcia e ne siamo contenti, perché ci auguriamo che si proceda in questa direzione. Abbiamo, però, sei mesi di ritardo, per cui chiediamo a questa Amministrazione, vista la mole di strutture da gestire, che operi in fretta e, proprio per questo motivo (lo dichiaro adesso per non intervenire più successivamente), esprimeremo un voto di astensione, derivante dalle perplessità che abbiamo testimoniato in quest'Aula. CALGARO Marco (Consigliere f.f. di Vicepresidente) La parola al Consigliere Zanolini. ZANOLINI Carlo Sono stato favorevolmente impressionato dall'impostazione di questa operazione imbastita dai nostri amministratori, in particolare dall'Assessore Tessore.Ritengo che sia una cosa molto importante e, che, dal punto vista giuridico, sia stata studiata bene. Mi auguro che, effettivamente, porti nelle valli olimpiche quello sviluppo che ci auguriamo, perché non tutti hanno potuto trarre vantaggi dall'evento olimpico. Direi che, forse, i vantaggi si sono sentiti più a Torino, che non nell'Alta Valle. Ad esempio, nelle alte valli ci sono stati grossi problemi, causati dall'impossibilità di raggiungere i siti olimpici per questioni di sicurezza ed hanno procurato anche diminuzioni di reddito ad alcuni operatori, sia commerciali che imprenditoriali.Penso che, invece, questo modo più umano, più tranquillo, più partecipativo di rilanciare il post-olimpico sia molto importante e possa ridare a quelle persone quanto non hanno avuto durante le Olimpiadi.C'é sempre una preoccupazione in queste grosse operazioni di tipo - tra virgolette - "finanziarie" e "giuridiche", ossia che possa sfuggire di mano il controllo, visti i grossi interessi economici che possono creare. Noi, effettivamente - e rubo questa affermazione da un'idea del Consigliere Gallo Domenico -, possiamo stare molto tranquilli durante i sei mesi in cui ci sarà il triumvirato del Presidente e dei due Vicepresidenti a vigilare, perché sono amministratori legati, in un certo senso, strettamente all'Amministrazione della città di Torino, della Regione e della Provincia, ma vorremmo avere maggiori assicurazioni sul futuro, cioè, dopo questi sei mesiAuspichiamo che, effettivamente, possano essere fatti i controlli sul futuro Consiglio d'Amministrazione e, quindi, richiamerei, molto modestamente, chi precederà questo Consiglio d'Amministrazione a far sì che vengano scelti oculatamente i Consiglieri, soprattutto il Direttore Generale ed il Presidente. So che esistono già ipotesi, perché si sa che i nomi non sono moltissimi. Speriamo che la scelta sia ponderata, perché questo grande patrimonio non venga disperso.Ho firmato sia la mozione che ha presentato come primo firmatario il Consigliere Gallo Domenico, sia quella che ho predisposto assieme al Presidente della Commissione Ecologia e Ambiente Monica Cerutti (non so se verrà discussa dopo) proprio per vincolare questi progetti (che ritengo molto utili a delle soluzioni di tipo ambientale), perché non siano di danno, ma di valorizzazione delle valli olimpiche.Abbiamo voluto fare una mozione particolare a difesa dell'ambiente, ma anche propositiva. Ad esempio, vorremmo che tutti i progetti inerenti il post-olimpico, sia quelli direttamente gestiti dalla Fondazione, che quelli dati in gestione a privati fossero vincolati a qualche progetto ambientale. Mi riferisco, ad esempio, al lancio degli impianti fotovoltaici ed a quello che io chiamo sempre "l'Altra Velocità", che permetterebbe comunicazioni più veloci, perché in Val di Susa non esistono (per raggiungere Susa ci si impiega più tempo che andare a Milano!), quindi, anche progetti minimi, legati ad attività date in concessione, che riguardino anche il trasporto rapido, semplice, di cui, magari, potrebbero usufruire anche gli abitanti dell'Alta Valle.La mozione che abbiamo presentato si riferisce proprio in particolar modo a questo e vuol essere un complemento al bel progetto elaborato dall'Assessore Tessore. CALGARO Marco (Consigliere f.f. di Vicepresidente) La parola al Consigliere Ventriglia. VENTRIGLIA Ferdinando Un po' sulla scorta di quanto ha già accennato il Consigliere Angeleri, vorrei riportare in Aula le nostre perplessità, le nostre richieste, che abbiamo già avanzato in Commissione.Noi riteniamo che non possa più valere l'argomento "anduma avanti", perché l'ha già usato il TOROC, con i risultati che abbiamo visto, cioè, nonostante una corale partecipazione, la disponibilità a rimandare qualsiasi tipo, non dico di polemica, ma di richiesta di chiarimenti su questioni più che serie, poi, ha lasciato i risultati che sappiamo.Credo che, rispetto alle Pubbliche Amministrazioni, al tema dell'uso del denaro pubblico e del patrimonio pubblico, il credito dei gestori delle Olimpiadi 2006 (si chiami TOROC o Fondazione post-olimpica) sia abbondantemente esaurito, cioè non valga più il tema in base al quale ogni minuto che perdiamo sono soldi persi, ogni giorno vogliamo avere zero giorni con impianti chiusi, eccetera, a fronte dei risultati che abbiamo avuto dalla gestione economica del TOROC. Per essere molto brevi, a costo di risultare sgradevoli (magari siamo più efficaci), per non ripetere le stesse cose che abbiamo detto in Commissione, le diciamo per titoli.Vorremmo dire agli Assessori ed ai Consiglieri che, invece di presentare mozioni di accompagnamento, che tra un po' reciteranno "Non uccidere, non rubare, onora il padre e la madre, non desiderare la donna d'altri", eccetera, sarebbe, forse, opportuno... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Sì, il primo comandamento sarà "Non disturbate, lasciateci fare", eccetera. Sarebbe più opportuno... (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Credo che all'attuale Sindaco andrebbe anche bene "Non avere altro Dio all'infuori di me". Credo che non gli dispiacerebbe.Ritengo che sarebbe stato molto più onesto nei confronti anche dei nostri elettori, dei cittadini amministrati una disponibilità a riempire di contenuti una deliberazione scarsa, nell'impossibilità di intervenire sullo Statuto, introducendo meccanismi di controllo e di più stretta aderenza tra i poteri delle Pubbliche Amministrazioni (che, se non altro, sono sottoposte al vaglio dei cittadini) ed il livello operativo e di spesa di queste fondazioni. È già stato detto molto (interverranno, poi, anche gli altri Consiglieri presenti alla Commissione) sulle possibilità che diseconomie si possano di nuovo moltiplicare in questa Fondazione, sia dal punto di vista delle terziarizzazioni, della costituzione di società anche a scopo commerciale, sia della posizione sostanzialmente non responsabile sul dettaglio del nuovo Direttore Generale.In fin dei conti, avevamo chiesto semplicemente una settimana in più, né di più, né di meno, per poter discutere (invece che le mozioni, che vanno sempre bene) proprio emendamenti da inserire in deliberazione, cominciando dai meccanismi di rispondenza allo Statuto ed alla Città in termini di controllo da parte del Consiglio. C'é stato risposto di no: c'è la fretta perché gli impianti non devono stare chiusi neanche un giorno. Siamo sicuri che l'Assessore saprà con altrettanta certezza garantire che le eventuali spese (in termini di debito e di esposizione) non supereranno quelle di una settimana di impianti chiusi, ammesso che si possa parlare di una settimana di impianti chiusi, ed è francamente una fretta di voler arrivare ad un'approvazione che non comprendiamo, alla luce, appunto, anche delle valutazioni che parte di questa stessa Giunta ha fatto sull'operato del TOROC.Riteniamo che tutta questa fretta non sia condivisibile; certamente si tratta di un'ansia, in buona fede, di arrivare ad una prima ossatura di questa struttura, per poter garantire risultati, anche di immagine, di continuità nel ritorno dell'effetto Olimpiadi su Torino, ma che apre la porta a rischi gravi di sprechi e diseconomie e, soprattutto, della costituzione di un soggetto al di fuori da qualsiasi possibilità di controllo da parte dei Consigli che esprimono una partecipazione in esso. Quindi, da questo punto di vista, come abbiamo già anticipato in Commissione, non ci sentiamo (al di là del metro specifico, ma per questi rischi) di votare a favore di questa deliberazione. CALGARO Marco (Consigliere f.f. di Vicepresidente) La parola al Consigliere Troiano. TROIANO Dario Sono passati 7 mesi dalle Olimpiadi, ma sembrano passati 7 anni, perché le vicende, soprattutto quelle gradevoli, anche per la città, passano troppo velocemente; credo che comunque le Olimpiadi siano state un momento fondamentale, probabilmente, di svolta per questa città.Sono passati invece 7 anni da quando è iniziato il percorso che ha portato la nostra città ad ospitare le Olimpiadi e vorrei ricordare che cos'era Torino 7 anni fa, perché sono pochi, eppure sembrano un'eternità. In quel periodo la FIAT stava purtroppo dimostrando di non essere più in grado di reggere il mercato e la produzione. Il 1999 è stato l'inizio di quel quinquennio che ha sprofondato nel barato la più grande azienda automobilistica nazionale con mille idee di recupero, di rinascita, di sostegno anche pubblico; qualcuno pensò di proporre che ritornasse sotto mano pubblica.Quindi 7 anni fa questa era una città che aveva un orizzonte molto limitato e non si sapeva che cosa sarebbe potuto accadere. Certo, le Olimpiadi non hanno risolto i problemi di Torino, sono state un momento in cui la città ha fatto appello a tutte le risorse disponibili e ha iniziato a scommettere su un futuro che stiamo vivendo. Le trasformazioni epocali non durano mai uno o due anni, durano decenni, in alcuni casi, possono usufruire di particolari situazioni e condizioni che agevolano la rinascita, o la reinvenzione di un territorio.Così successe nel 1861 con l'unità d'Italia, alcuni anni dopo Torino perse la propria funzione di capitale, fortunatamente un combinato disposto di casualità, di scienza, di invenzione e di genialità portò questa città ad essere, invece, la capitale dell'automobilismo, e quindi, dopo alcuni anni di sofferenza, la città si reinventò.Oggi la situazione è migliorata, la FIAT non è certamente la grande azienda degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, ma è un'azienda che sta dando segnali di ripresa importanti in termini di produzione, di immatricolazioni, e quindi siamo forse in una situazione migliore. Ma la nuova situazione del tessuto produttivo della città deve essere uno stimolo a continuare nella diversificazione che, comunque, questa città ha dovuto fare propria, e quindi sposare dal punto di vista degli investimenti futuri. È necessario quindi un'eredità che resista nel tempo.Nella vicenda olimpica è stato speso molto denaro pubblico ed è chiaro che l'unica cosa che bisogna assolutamente evitare è che quanto investito resti cattedrale nel deserto.Chi ha più o meno la mia età ricorda ancora Italia 61: è stata una opportunità, anzi direi è stata l'ultima grande opportunità di Torino prima delle Olimpiadi del 2006, perché dal 1961 al 2006 Torino non è stata una centrale di catalizzazione di interessi, di grandi eventi o di trasformazioni, è una città che ha vissuto del suo e non ha assolutamente sfruttato il retaggio del centenario dell'unità d'Italia con le manifestazioni, con le importanti opere che per quell'occasione vennero costruite.Forse molti l'hanno dimenticato, ma io ricordo l'esistenza di una teleferica che collegava Torino alla collina; cose che sono rimaste in altre città e hanno dato un segno di ciò che era stato fatto, dalla nostra città sono completamente sparite: dalla monorotaia, ad altri manufatti costruiti per l'occasione.In questi 7 anni Torino ha perso anche delle opportunità di insediamento: come, per esempio, l'Authority delle telecomunicazioni a favore di Napoli, l'Authority dell'alimentare a favore di Parma, e quindi non abbiamo neanche avuto la possibilità di occupare posizioni che avrebbero potuto darci fama nazionale ed internazionale e, insieme alle Olimpiadi, creare questo meccanismo virtuoso.In realtà, continuano ancora eventi importanti sulla scia delle Olimpiadi: i Mondiali di Scherma di quest'anno, le Universiadi dell'anno prossimo, nel 2011 si celebrerà il centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia con le manifestazioni che dovranno tenere conto delle grandi infrastrutture che sono state realizzate per le Olimpiadi e utilizzarle al meglio, per far sì che questi prodotti continuino ad essere usati e diano spinte propulsive future alla nostra città.Non so se la fondazione sia l'unico strumento per poter andare avanti su questo progetto, a Torino vi è stata una proliferazione di questo strumento, quale sarà il destino di quelle più recentemente insediate ce lo dirà soltanto il tempo. Come accennava prima il Consigliere Angeleri, non so se ci sia tecnicamente una possibilità diversa di gestire tutta l'eredità olimpica attraverso altri sistemi. Purtroppo sembra che a Torino vogliano bene soltanto i torinesi, e forse neanche tutti, perché soltanto in questo modo spiego le notizie di stampa, ancora né confermate né smentite, che hanno fatto più che altro dimostrare a Prodi questo maggior affetto per Milano rispetto a Torino.Signor Sindaco, lei accennava un po' di tempo fa a quella lobby virtuosa dei parlamentari piemontesi che avrebbero dovuto contribuire a mantenere tutto ciò che questa città ha prodotto nel tempo e che le è stato tolto: dalla RAI... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Anche i grissini, abbiamo scoperto oggi dal Consigliere Gallo. Quindi, credo che dovremmo cercare insieme di dare una svolta lavorando tutti per la città.Approfitterei, Presidente, come ha fatto il Consigliere Angeleri precedentemente, di questo intervento per dare anche l'indicazione di voto rispetto a questa deliberazione e alle mozioni collegate, sulle quali spenderò soltanto due parole: credo che non parteciperò al voto delle mozioni collegate, perché ritengo siano superflue, dal mio punto di vista ovviamente, rispetto al problema fondamentale che è decidere di entrare nella "Fondazione 20 marzo 2006". Ci sono dei riferimenti sicuramente giusti, sicuramente corretti, importanti, quali l'ambiente, eccetera, però credo che il tema centrale sia dotare la città di strumenti che diano la possibilità di far vivere questa città attraverso ciò che già c'è e che non venga sprecato nei prossimi anni.Il percorso sarà duro e lungo, credo che però tutti insieme, maggioranza e minoranza, dobbiamo fare la nostra parte ed è per questo motivo che non parteciperò al voto sulle mozioni collegate, ma voterò a favore della deliberazione. CALGARO Marco (Consigliere f.f. di Vicepresidente) La parola al Consigliere Cassano. CASSANO Luca Discutiamo oggi, sicuramente uno degli aspetti sul quale il Comune di Torino e gli Enti Locali della nostra Regione hanno maggiormente investito e si sono spesi in questi anni fin dalla fase di candidatura allo svolgimento dei Giochi Olimpici Invernali. Analizzando, come veniva citato anche in precedenza, il recente passato degli eventi olimpici, balzano agli occhi esempi diversi di gestione del posto olimpico, appunto, con risultati altrettanto differenti. Modello di riferimento riconosciuto universalmente dalle città che hanno ospitato i Giochi Olimpici (siano essi stati invernali o estivi), a livello di immagine, per gli effetti positivi alle ricadute, è sicuramente l'evento Barcellona 1992. La Fondazione che gestì, come è già stato ricordato, il posto olimpico di Barcellona (e che, da che mi risulti, continua a gestirlo) nacque con due anni di anticipo rispetto allo svolgimento dei giochi stessi; quindi, nel 1990. Il ritardo, sicuramente, con il quale Torino arriva alla costituzione di questa Fondazione, pone, dal mio punto di vista, interrogativi pesanti sugli anni futuri. Il patrimonio post-olimpico corrisponde ad un valore di circa 500 milioni di Euro e comprende impianti con nature differenti. È stato preparato dalla Regione uno studio molto interessante che noi avremmo voluto fosse accluso anche nella documentazione in Commissione (ma, probabilmente, non è stato possibile) che stimava i costi derivanti dalla gestione degli impianti nelle tre differenti ipotesi: dalla gestione a ciclo continuo, al mantenimento degli impianti, senza ospitare eventi olimpici. Ogni anno tali impianti, nell'ipotesi che funzionino tutti ed effettuino, come dicevo, un ciclo continuo, costeranno circa 23 milioni di Euro (stando allo studio pubblicato nel giugno da parte della Regione Piemonte). Non è dato sapere, però, e non si evidenzia neanche nello studio pubblicato dalla stessa, quali saranno le entrate o le ipotesi di entrata. Probabilmente, c'è ancora poca chiarezza e poche stime sono state prodotte al riguardo sui flussi turistici e sulla reale attrattiva che questi impianti potranno avere nei prossimi anni. Ci sono indagini in controtendenza. Ce n'è una dell'Ires che citava come, nei tre mesi successivi al periodo olimpico, il flusso complessivo dei turisti fosse, in realtà, diminuito, poi, dibattuto da più parti e anche contestato nelle sue emanazioni. Gli aspetti che ci interessano sono quelli che riguardano la gestione economica e il personale di cui si doterà la Fondazione. Abbiamo letto ancora oggi, di incontri avvenuti rispetto al futuro dei lavoratori del TOROC e ci rendiamo conto di quanto sia anche difficile il futuro di questi lavoratori che hanno prestato la loro opera per un evento così importante. Quel patrimonio poteva essere uno dei motori reali della Fondazione; in realtà, è andato progressivamente in dissolvimento perché dei 250 assunti a tempo indeterminato (anche se nel momento di punta, almeno, a quanto si legge, gli impiegati erano 1.600 unità operative, considerando anche i tempi determinati) soltanto 120 verranno riassunti dalla Fondazione che dovrà gestire il posto olimpico. Sicuramente, l'Assessore sarà in grado di correggere eventuali errori di valutazione. È notizia della scorsa settimana anche l'ingresso del Coni che, naturalmente, sotto certi aspetti, ci ha sollevati, ma che, in sé, non può dare garanzie rispetto alla gestione economica, anche per la situazione economica in cui il Coni stesso versa da qualche anno a questa parte. Venivano citati esempi e rischi. Noi, naturalmente, confidiamo nella capacità che avranno i membri del Consiglio di Amministrazione e gli Enti Locali, di evitare gli scempi del passato, come quel che riguarda Italia '61, citata dal Consigliere Troiano. Sicuramente, la lievitazione dei costi che le Olimpiadi hanno generato rispetto alle valutazioni del 1999, sono un dato da considerare. Se nel 1999 venivano stimati costi per circa 600 milioni di Euro, la spesa finale è sicuramente superiore a quella che veniva indicata inizialmente. L'aspetto non secondario era che, inizialmente, si era pensato che la Fondazione, quindi la gestione degli impianti nel periodo post-olimpico, potesse, in qualche modo,vivere per alcuni anni degli introiti e degli utili derivanti dall'evento stesso. Così non è stato, perché sappiamo tutti, purtroppo (e ci siamo rammaricati in più sedi) quale sia stato il deficit delle Olimpiadi. Rispetto ad altri eventi, come l'Assessore stesso citava in altre occasioni (tipo Atene che è sicuramente un esempio negativo da non considerare), quello di Torino ha perso meno che altre manifestazioni olimpiche.Uno degli aspetti interessanti da chiarire è anche il coinvolgimento dei Comuni minori, perché risulta che i Comuni, siti di gare, entreranno nella Fondazione. Non è chiaro, però (almeno, stando a quanto dichiarato e a quanto ho letto nei documenti), con quale partecipazione entreranno nella gestione economica della Fondazione; se, effettivamente, con un 1%, o, come proposto da più Sindaci, con un peso relativo alla disponibilità che i singoli Comuni hanno di impegnarsi economicamente. Quello che è certo è che per i primi cinque anni (forse è bene anche ricordarlo in questa sede) andremo incontro ad un buco di Bilancio evidente, così come chiarito in alcune discussioni avvenute in Regione, che oscilla, indicativamente, tra i 5 e i 7 milioni di Euro. Questo è bene chiarirlo oggi poiché molti Consiglieri, che mi hanno preceduto, hanno richiamato anche alla necessità di controllo e di verifica dei compiti stessi della Fondazione che avrà questo Consiglio. Per quanto riguarda Torino e il futuro degli impianti, non ho partecipato alle discussioni dei mesi scorsi, come citava il Consigliere Gallo. Riferisco l'esempio del Palaisozaki che viene più spesso citato e giro la questione all'Assessore per capire se, effettivamente, i costi sono questi. La stima relativa all'utilizzo del Palaisozaki conta due appuntamenti settimanali da circa 10 mila persone l'uno per tutto l'anno, per poter arrivare a fine gestione annuale ad un piccolo utile. Questo è sicuramente un elemento da verificare, anche a fronte della presenza del polo milanese sugli eventi musicali di respiro internazionale. Giustamente, l'Assessore diceva che, laddove le realtà territoriali hanno sviluppato un buon utilizzo degli impianti costruiti per le Olimpiadi, sarà già possibile avere utenze che garantiscano agli impianti stessi un utilizzo costante. Purtroppo, il numero di utenti professionisti, per alcuni degli sport ospitati nel corso dei Giochi Olimpici Invernali, anche a livello nazionale, è veramente basso. E quindi, la creazione di bacini di utenza in grado di rendere operative al massimo le strutture, richiederà sicuramente molti anni. Il nostro dubbio è che non bastino i soldi delle Federazioni coinvolte nella Fondazione a coprire i costi alti, necessari al mantenimento degli impianti stessi. Per quel che riguarda le nuove azioni di accompagnamento, in coerenza con quanto già detto, abbiamo condiviso (e, io, personalmente, ho sottoscritto la mozione del Consigliere Gallo Domenico, che lo vede come primo firmatario) l'importanza che il Consiglio Comunale, a partire dai prossimi mesi (diciamo da Gennaio in poi) riesca e possa monitorare le attività che la Fondazione stessa effettuerà. Per quanto riguarda la mozione a firma dei Consiglieri Zanolini e Cerutti, condividiamo (lo abbiamo detto fin dalle fasi di progettazione degli stessi impianti) la necessità di provare a riconvertire le strutture, seguendo criteri ecocompatibili e che rispettino i criteri di risparmio energetico. Anche qui, sarebbe interessante capire se si tratti di una stima (una valutazione è già stata fatta, in fase di analisi dei costi degli anni futuri) per capire se questa eventuale riconversione degli impianti e l'utilizzo delle risorse energetiche differenti possa, in qualche modo, incidere ulteriormente sui costi di gestione. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Coppola. COPPOLA Michele Il mio intervento sarà breve, perché sono già intervenuti altri miei colleghi, che hanno sviluppato in modo approfondito il pensiero che io e il mio Gruppo, questa sera, qui rappresentiamo in maniera numericamente convincente.Detto questo, credo che, con un po' di ritardo, si sia arrivati alla costituzione di uno strumento importante per la Città, uno strumento importante per rendere quello shock positivo, che sono state le Olimpiadi, uno shock positivo, ma strutturale, permanente.Forse avrei dovuto partecipare alla Commissione, ma è stata una settimana oberata di impegni e di circostanze antipatiche (o simpatiche, dipende dai punti di vista), e non sono riuscito ad intervenire in quella sede.Mi piacerebbe capire se le riflessioni che facemmo nel corso degli ultimi mesi della tornata amministrativa precedente, di fatto, siano diventate concrete linee d'azione. Mi spiego meglio: quando ragionammo su alcune destinazioni d'uso e sugli strumenti per l'individuazione di alcuni gestori, nelle Commissioni Consiliari convocate precedentemente ragionammo sulla possibilità di andare a cercare soggetti non solo locali, ma nazionali o addirittura internazionali, che avessero il know how e le capacità di far funzionare al meglio queste strutture.Io comprendo le preoccupazioni espresse dal Consigliere di Rifondazione Comunista, ma non possiamo pensare che sia la Fondazione a gestire tutto il patrimonio in maniera diretta, perché non è questo lo strumento che abbiamo individuato, non è questa la funzione che io avevo compreso volessimo tributare alla Fondazione.Credo, invece, che la Fondazione debba adoperarsi affinché, in fretta e senza troppa disattenzione, si inizino a cercare quei soggetti capace di far funzionare le strutture al meglio. Abbiamo parlato del Palaisozaki e della capacità di Milano di attrarre i torinesi nel suo programma musicale, culturale o di avvenimenti legati all'entertainment, ma certamente, se viviamo l'opportunità post-olimpica con la paura di Milano o di altre realtà metropolitane a noi vicine, probabilmente non abbiamo compreso l'importanza dei finanziamenti pubblici, a fronte di infrastrutture nuove che possono essere utilizzate appositamente per farci diventare, su quel piano, concorrenti reali.Certamente non dobbiamo commettere gli stessi errori che sono stati commessi in passato, quando abbiamo cercato gestori amici, che fossero comodi a raggiungere un palazzetto, perché di Torino, o comodi perché amici di qualcuno, per ragioni che ora non ritengo di dover ripetere. Credo che un'occasione come questa non possa essere sprecata favorendo un amico, un cugino o un conoscente. Dobbiamo avere la forza di andare a cercare operatori anche internazionali, che abbiano dimostrato, in passato, di far funzionare e mettere a reddito queste strutture. Dico questo con la consapevolezza che alcune realtà, ad esempio, hanno bisogno di importanti finanziamenti per essere rese interessanti. È su questo che dobbiamo vincere la sfida: non dobbiamo preoccuparci di trovare quelle risorse per far sì che il Palavela, il Palaisozaki o l'Oval siano considerati interessanti, perché è molto meglio spendere qualcosa, oggi, in maniera intelligente, che correre, tra qualche anno, a ripianare il debito di una struttura che vogliamo gestire direttamente, ma di cui non abbiamo le competenze e le capacità. Ricordo ai colleghi che non sedevano tra questi banchi nella passata tornata amministrativa che abbiamo ripianato con 5 milioni di Euro il debito del Multimedia Park, perché il modo con cui abbiamo pensato di far gestire quella infrastruttura si è rivelato a tutti gli effetti sufficiente.Allora, è molto meglio avere, oggi, il coraggio di mettere mano al portafoglio e di immaginare in maniera più seria e approfondita le scelte e le scommesse che abbiamo davanti, che non ricorrere, tra qualche anno, a mettere mano al portafoglio per pagare i debiti di una gestione di cui dovremmo assumerci la responsabilità.Con un po' di ritardo, ma - per fortuna - si parte: non sarà il 20 marzo, ma il 20 settembre. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Galasso. GALASSO Ennio Lucio Non sto ad indugiare sulle politiche strategiche del territorio e sulla necessità dello strumento Fondazione, perché cadrei quasi nell'ovvio; vi è, comunque, attenzione nostra sullo strumento e ovviamente, soprattutto, sulle politiche strategiche del territorio, anche se nutriamo alcune perplessità di merito, che si accompagnano a preoccupazioni relative all'esautoramento del Consiglio Comunale.Vi sono due aspetti significativi, due questioni importanti in questo provvedimento che andremo ad assumere, come è emerso già in tutti gli interventi, data la delicatezza e il ruolo che deve svolgere: mi riferisco al ruolo del Direttore Generale e alla possibilità per la Fondazione di costituire altri soggetti di carattere commerciale. La Fondazione, ovviamente, non ha fine di lucro, quindi gli altri strumenti diventano quelli poi decisivi, così come (come sempre accade nelle Fondazioni) il Direttore Generale deve avere - e ha - uno spessore tale da definirne bene i contorni e le competenze. Ci si dice che vi è il rimando allo Statuto, dunque le competenze del Direttore Generale sono regolate dallo Statuto; se andiamo, però, a leggere lo Statuto, vediamo che i compiti, la durata, l'incarico, le prerogative del Direttore Generale saranno oggetto del Regolamento.Vi sono, quindi, due aspetti: gli aspetti legati agli strumenti di cui la Fondazione potrà munirsi, perché potrà dar vita a soggetti muniti di personalità giuridica, anche di carattere commerciale, avendo scopo sinergico al proprio, ovvero assumere interessenze e partecipazioni di altri soggetti. Quindi, sostanzialmente, è questa la struttura, è questa l'operatività della Fondazione.Dopodiché ci troviamo di fronte, come già ricordava il Consigliere Ventriglia, ad una deliberazione e ad uno Statuto che non sono emendabili: non lo sono, a causa del malvezzo - sempre presente quando si opera in questo ambito, di mettere i Consigli Comunali, Regionali o Provinciali, di fronte all'aut-aut, prendere o lasciare.Senza necessità di apparire smithiano, ma accontentandomi di citare Paladin, credo che chi ha la maggioranza debba governare, senza, però, svuotare completamente il ruolo del Consiglio Comunale. Ci sono i soci fondatori, al cui Collegio è rimessa, poi, la possibilità di accogliere altri soci fondatori.Credo che, sia per quanto riguarda questo aspetto, le prerogative del Direttore Generale, sia per quanto riguarda gli ambiti, le possibilità e le strutture legate agli altri soggetti cui la Fondazione può dar vita, probabilmente, occorresse un ulteriore approfondimento, un approfondimento che - ripeto - non è stato possibile esternare. È inutile proporre emendamenti che, per questa premessa, sarebbero stati respinti: quindi, ancora una volta, anche attraverso la mozione presentata dal Consigliere Gallo, cogliamo una certa urgenza, che viene, però, annichilita da questa impostazione.Lo diciamo adesso e non vorremmo più ripeterlo: è bene (lo dico a tutto il Consiglio) che su questo aspetto e su questa metodologia riflettiamo ancora più a lungo e più approfonditamente. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Giorgis. GIORGIS Andrea Mi soffermerò su due aspetti che in parte sono già stati oggetto della discussione anche in Commissione e che l'Assessore ha ricordato nel proprio intervento.Il primo è relazione tra la Fondazione che andiamo a costituire e gli Enti Locali che danno vita alla Fondazione. Questo è il nodo, se si vuole, più problematico, perché, da un punto di vista amministrativo, da un punto di vista economico-finanziario e da un punto di vista, quindi, più generale, giuridico, la definizione di questo nodo non era possibile completarla in questa fase; per completare questa relazione da un punto di vista delle rispettive competenze, delle rispettive attribuzioni e, quindi, dei poteri, occorre avere delle informazioni che, in qualche modo, presuppongono, come è stato ricordato, la definizione di un business plan e la definizione anche dei valori, oltre che, naturalmente, una proiezione su quello che potrebbe essere l'utilizzo e, quindi, le entrate che potrebbero derivare dall'utilizzo. Questioni che, inevitabilmente, verranno definite in un momento successivo.Tuttavia, da un punto di vista politico, concordo con quanto ricordava l'Assessore e con quanto hanno sottolineato molti Consiglieri, affinché la Fondazione abbia una ragionevole speranza di operare al meglio e, quindi, di valorizzare al meglio il patrimonio immobiliare che la Città e gli altri Enti le conferiranno, è indispensabile che vi sia una strettissima relazione tra il governo della Fondazione e il governo politico degli Enti interessati. È necessario, cioè, che le scelte della Fondazione si inseriscano e si armonizzino all'interno delle scelte politiche che vengono fatte dai singoli Enti.A questo proposito, concordo sulla necessità che, nel corso del tempo (al momento delle prime scelte e delle prime informazioni acquisite), vi sia anche una capacità di invenzione da parte della nostra Amministrazione, per rendere a tutti i livelli istituzionali, quindi non soltanto la Giunta, ma anche il Consiglio, nella condizione di poter dare il proprio contributo in termini non tanto, io direi, di controllo, perché non è diciamo questa la prioritaria esigenza che avverto, quanto in termini di indirizzo.Dal punto di vista formale, apportare un emendamento alla deliberazione che andiamo adesso ad approvare, in questo senso era del tutto inutile, perché il Consiglio comunque detiene i poteri di indirizzo, oltre che il potere di controllo, per legge e quindi, al di là di quello che noi scriviamo o non scriviamo nella deliberazione che dà vita ad un nuovo soggetto, questi poteri rimangono in capo al Consiglio. Il problema non è scriverlo; il problema è esercitarli.Allora, a questo proposito credo che inizieremo a riflettere nelle prossime settimane sull'opportunità di immaginare forme di maggiore raccordo tra la l'attività della Giunta e l'attività del Consiglio proprio per dare al Consiglio la possibilità di contribuire al maggior coinvolgimento possibile della Città nel governo della Fondazione, consapevoli che qui non si tratti tanto esercitare fino in fondo quello che in astratto potremmo esercitare, ma di fare in modo che questo patrimonio che le Olimpiadi ci hanno lasciato sia utilizzato al meglio e soprattutto adempia a quella aspettativa, più volte ripetuta, che abbiamo sottolineato quando con soddisfazione ci siamo resi conto che avevamo ottenuto lo svolgimento delle Olimpiadi e poi le Olimpiadi si erano anche svolte al meglio.Abbiamo, voglio ricordarlo, sempre ripetuto che le Olimpiadi erano una grande opportunità nella misura in cui saremmo stati capaci non solo di organizzarle bene, ma soprattutto di trarre dal patrimonio che esse ci lasciavano occasione di sviluppo per l'intero territorio.Adesso siamo di fronte alla prova più impegnativa e quindi è giusto che tutti possano contribuire per far sì che questa prova, così come è avvenuto per le Olimpiadi, riesca al meglio.Quindi, giudico anche con un certo favore il fatto che si sia deciso di partire di fronte a delle difficoltà nel comporre tre livelli istituzionali che, oggettivamente, non è facile comporre: ogniqualvolta si tratta di gestire insieme delle iniziative politiche e ancor più del patrimonio immobiliare è oggettivamente complicato.Quindi, si è fatto bene ad iniziare, perché questo sarà anche un forte incentivo a trovare il modo di coordinare al meglio il contributo dei tre livelli istituzionali.Concludo sottolineando anche la necessità che la Città sia partecipe in maniera decisiva nel governo della Fondazione, di nuovo, non per un malinteso senso di volontà di governo, ma proprio per consentire che, attraverso il raccordo tra i diversi livelli istituzionali, il patrimonio di cui disponiamo sia utilizzato al meglio. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Carossa. CAROSSA Mario Intervengo brevemente, perché molte cose sono già state dette da ambo gli schieramenti, quindi è inutile ripetere.Quello che mi preme chiedere ancora è che non capisco perché, quando si è tutti d'accordo a fare una cosa, perché non si riesca e non si accetti di aspettare ancora una settimana o dieci giorni per approfondire ancora alcune cose.È stata chiesta (non ero presente, ma ero d'accordo coi gruppi di minoranza) una proroga di una settimana o dieci giorni, ma non è stata accolta; magari, c'era la possibilità di migliorare ulteriormente questo atto. Questo non riesco a capirlo.Allo stesso modo non capisco (ma non vuole essere una polemica) la presentazione di mozioni, mi permetto, lapalissiane, perché io parto sempre dal presupposto che gli amministratori, anche se non sono del mio colore politico, facciano le cose in regola e vorrei ben vedere! Quindi, rimango perplesso quando leggo: "Si è svolto con l'unico fine di soddisfare interessi generali"; veramente, non avrei mai sospettato che fosse fatto per soddisfare interessi, mi permetta la battuta, dell'Assessore o del Sindaco. Quindi, è pacifico che se viene fatto questo è per tutelare interessi generali.Oppure, quando si dice: "...siano rispettosi dell'ambiente" magari in questo caso, si arriva un po' tardi, perché qualche magagna (scusatemi il piemontesismo) riguardo all'ambiente è già stata fatta in sede di esecuzione; adesso mi sembra un po' lapalissiano dire di tutelare l'ambiente.Rimango perplesso per il fatto che, anche se tutti quanti siamo d'accordo sul da farsi, non si possa procedere, accogliendo però la richiesta della minoranza di approfondire per ancora 7/10 giorni e non sei mesi o un anno!Posso capire la Giunta, che ha fretta di concludere lavori già iniziati, ma non capisco voi Consiglieri di maggioranza: cosa vi costa dire ai vostri Assessori che, magari, noi non abbiamo tutti i torti? Anche perché non stiamo facendo una polemica politica pretestuosa, di colore, di bandiera, ma abbiamo chiesto semplicemente di approfondire, di discutere ancora per una settimana insieme. Faccio appello al vostro buon senso e alla vostra correttezza.Sul resto non mi dilungo e concludo.Non ho la fiducia, mi permetto di dire (vorrei averla), che il Consigliere Zanolini ha nei futuri amministratori, nelle loro capacità, eccetera. Forse la mia tessera non va bene...La capacità, in queste cose (e adesso divento serio), non si basa tanto, purtroppo (da qualsiasi colore parta: non do colpa a questa Giunta, potrei dirlo a Milano come da altre parti), sulla competenza, ma, su questi piccoli pezzettini di plastica.Se siamo ancora in tempo, chiedo nuovamente se si possa riflettere un attimo e concedere una settimana di approfondimento.Vedo che l'Assessore, pur sorridendo, e la ringrazio del sorriso, dice di no, quindi, prendo atto della sua negatività e la ringrazio lo stesso. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ghiglia. GHIGLIA Agostino Non votiamo contro, come è avvenuto in Regione; non abbiamo fatto ostruzionismo su questa deliberazione, sulla deliberazione istitutiva della Fondazione, non perché ci fidiamo, ma perché un qualche strumento di gestione del "post" era richiesto dai territori.Non dimentichiamoci che, non soltanto Torino, ma anche le Valli Olimpiche e i territori della nostra Provincia sono stati toccati dalle Olimpiadi e i sindaci di queste zone, giustamente, non si sono voluti gravare del badò post-olimpico. Questa è la prima considerazione per cui ci asterremo.Vorrei porre una questione. Sono passati alcuni mesi dall'inizio di questa tornata amministrativa e non abbiamo ancora dato il via a uno strumento per noi essenziale, quale la Commissione post-olimpica. C'era una Commissione Olimpica, quindi si deve costituire urgentemente la Commissione post-olimpica. Rivolgo questa sollecitazione al Presidente ed al Consigliere Giorgis, che è attentissimo e mi sta ascoltando, mentre tenta di mettere d'accordo tutte le anime dell'Unione e non lo invidio. Il Consigliere Giorgis è un santo, anche se lui è laico, ateo, comunista (comunista no, ma sono affari suoi), perché riesce a tenere assieme 23 persone, quindi, è un santo laico, è il vostro santo laico, il santo dell'Unione! La Commissione post-olimpica non è una novità, però, non è stata ancora proposta, quindi, fino a quando non lo sarà, rimarrà una novità.Altri enti si sono già dotati di una Commissione. È vero che abbiamo l'Assessore Tessore che, su quest'argomento è espertissima, però, vorremmo, anche come Consiglio Comunale, essere un po' più presenti, un po' più attenti e un po' più sistematici, proprio per quanto dicevo all'inizio.Non ci asteniamo perché ci fidiamo, continuiamo a non fidarci e il motivo è perché, se non sbaglio, nell'aprile-maggio di quest'anno, sono state prorogate le funzioni del TOROC. Ci era stato detto che la Fondazione post-olimpica serve a cancellare il TOROC e già questa motivazione ci ha spinto a non opporci, perché, pur di togliere di mezzo Castellani, Vaciago e compagnia cantante, avremmo fatto qualsiasi cosa. Ciò, però, non è stato ancora sufficiente, perché poi, in questo breve periodo, soltanto la Regione Piemonte ha aumentato di dodici milioni di Euro gli stanziamenti a favore della gestione del post-olimpico. Ci è stato assicurato che questi soldi non andranno a coprire i buchi fatti dai signori che ho prima elencato, però, visto che siamo sempre un po' malfidenti (perché ci avevano rassicurato anche 6 anni fa, 5 anni fa, 4 anni fa, 3 anni fa, 2 anni fa, 1 anno fa, poi le cose sono andate come sono andate e il buco è stato eclatante), noi, per essere più tranquilli, vorremmo essere tutti compartecipi di questo grande rilancio dell'attività post-olimpica, attraverso una Commissione a ciò dedicata.Tra l'altro, Presidente, visto che andiamo a votare, comunque, la creazione della Fondazione Post-olimpica e visto che non abbiamo uno strumento proprio, vorrei chiederle formalmente di audire, nella sede che lei riterrà più opportuna, l'Assessore Tessore, unitamente o disgiuntamente agli attuali vertici del TOROC, perché vorremmo anche capire, dalla data di scadenza del TOROC ad oggi, che cosa sia stato fatto e come siano stati spesi i soldi, visto che l'oggetto della proroga delle funzioni del TOROC era abbastanza ampio.Magari, non è stato fatto nulla e il far nulla, per le persone che ho prima menzionato, è sempre un bene per la società, per Torino, per il Piemonte, per il pre-olimpico, il durante olimpico e il post-olimpico; siccome, però, qualcosa sarà stato fatto anche soltanto nell'ordinaria amministrazione, credo che, anche andando incontro a quanto diceva il Consigliere Carossa, sarebbe importante che, direttamente, sapessimo che cosa è stato fatto in questo periodo.Questa sera, votiamo la Fondazione per il "post", però ci sono ancora da risolvere questioni relative ai mesi scorsi, come le rivendicazioni dei lavoratori a tempo determinato e a tempo indeterminato, ci sono mille conti sospesi, c'è stato un bilancio consuntivo, ma non chiuso e quindi vorremmo essere aggiornati (anche dopo, in quanto l'importante è aggiornarsi) sullo stato dell'arte. Se questa Fondazione potrà essere uno strumento, non sto a dire che temo avrà una vita difficile, perché di molte di queste strutture, penso, in futuro, non si saprà che cosa fare. Credo che per iniziare meglio il "post", che deve essere una grande opportunità (dico una banalità, perché sarà stata ripetuta mille volte per Torino e non solo), occorra un elemento, Assessore Tessore, che non c'è stato in passato: la trasparenza. In passato, non siamo mai riusciti ad avere informazioni complete sulla gestione precedente, salvo poi ottenerne, perché il TOROC aveva il buco e non si sapeva più chi dovesse pagare.Devo darle atto che lei, qualche volta, aveva sollevato il problema anche in maniera forte, ma, ogni volta, per avere un dato, un'informazione, una richiesta, era praticamente impossibile.Visto che, oggi, andiamo a costituire una Fondazione (che sarà, magari, anche un ente di diritto privato, ma nel quale tutti parteciperemo), riterrei che, se cominciamo con la trasparenza, con l'informazione e con una Commissione, che non sarà di controllo ma, caso mai, di stimolo e anche informativa, rispetto a quello che farete, potremo, comunque, iniziare col piede giusto, non con polemiche aprioristiche (che, ahimè, risentono inevitabilmente dei disastri del passato, ma anche del presente) e con una visione della creazione, da parte di tutti noi e anche col nostro appoggio, di nuove opportunità per quella che sarà la Fondazione post-olimpica. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola al Consigliere Ravello. RAVELLO Roberto Sergio Ringrazio l'Assessore per l'esposizione della deliberazione, ma anche, consentitemelo, per la maniera con cui è solito esporre i progetti che presenta. Credo che questo vada considerato in politica e non solo.Avrei piacere, davvero, che, da parte di questo Consiglio, si valutasse con attenzione anche il significato che ha avuto, per il nostro Partito, il senso di responsabilità con cui si è inteso porsi di fronte a questa proposta.Alleanza Nazionale avrebbe potuto opporsi in maniera decisa se non avesse condiviso il principio, ma sulla condivisione del principio non vi è nulla da dire.Prendo atto con rammarico (probabilmente dovrò abituarmi) del fatto che si è preferito non rispondere alle rivendicazioni del nostro Partito (ma non provenivano solo da Alleanza Nazionale) sulla necessità che vi fosse un senso di discontinuità con la gestione del TOROC e, quindi, del preolimpico e dell'olimpico. La nostra richiesta riguardava il fatto che la costituenda struttura (quindi, la Fondazione) non rispecchiasse i caratteri fondanti e, soprattutto, i difetti che hanno accompagnato la gestione del TOROC e che abbiamo dovuto sopportare (non solo noi amministratori, ma tutti i cittadini e contribuenti).Come diceva Eraclito "bisogna volere l'impossibile, perché l'impossibile accada" e questo rappresenta un passo importante per ottenere quello che, purtroppo, a nostro avviso, sembra impossibile: ovvero che vi sia un utilizzo consono a ciò che ha portato alla costruzione stessa di questi impianti.Ricordo, inoltre, davvero con preoccupazione l'impegno che ci è voluto affinché fossero resi noti i Bilanci del TOROC e tutti i cittadini, oltre che gli amministratori, potessero conoscere il reale ammontare dei buchi che, poi, gli Enti Locali hanno dovuto coprire. Ma questo non è un motivo sufficiente per esprimere una perplessità. Come, purtroppo (e mi spiace ripetermi), ho già avuto modo di accennare all'Assessore in sede di Commissione, mi rende perplesso sostenere un simile progetto, che vede gli Enti Locali privarsi di qualcosa di proprio (tra l'altro, di grande valore) per darlo in dotazione alla Fondazione che sta per nascere, senza che sia previsto per quest'ultima un piano strategico (o un business plan, chiamiamolo come meglio crediamo) che sia condizionante dell'operato della Fondazione stessa e, invece, come già accennato da un mio Collega, delegare il tutto ad un direttore tramite un semplice regolamento. È necessario prevedere un piano strategico che dia un indirizzo in merito alla destinazione degli impianti e alle ipotesi d'entrata, affinché non dovremo scoprire, una mattina, sfogliando un quotidiano, che quanto abbiamo temuto per un istante è diventato realtà, ovvero che il Palaisozaki (o Palasport Olimpico, come giustamente preferisce venga chiamato l'Assessore) venga destinato ai banchetti nuziali.Questo è, quanto meno, eufemisticamente preoccupante e ci lascia perplessi; sarei stato davvero soddisfatto se l'Amministrazione e la maggioranza avessero inteso dare un segnale a chi, invece, sta, in maniera responsabile, conducendo una battaglia in cui crede, affinché si arrivi davvero alla condivisione di un progetto tanto importante. CASTRONOVO Giuseppe (Presidente) La parola all'Assessore Tessore. TESSORE Elda (Assessore) Ho ascoltato con grande attenzione tutti gli interventi e devo ammettere che, soprattutto dalle dichiarazioni di voto che sono emerse dal Consiglio, ritengo che la Fondazione nasca sotto i migliori auspici, con una condivisione ampia; i Gruppi di Forza Italia e Alleanza Nazionale hanno espresso un voto di astensione che valuto come un segnale positivo - seppur sospeso naturalmente - di attenzione rispetto a questa operazione, mentre ci sono altre dichiarazioni a favore, come ad esempio quella del Consigliere Troiano, delle quali sono estremamente soddisfatta come Assessore. Condivido molte delle affermazioni che sono state espresse dalla maggioranza, ma anche dall'opposizione.Il problema è che quando, poi, si affrontano concretamente i problemi e se ne decidono i passaggi, ci si scontra e ci si incontra con i dati della realtà. Non possiamo affermare che non si sia discusso a lungo sulla Fondazione; c'è stata l'interruzione per le elezioni amministrative, ma è stata discussa a lungo, per mesi, direttamente o indirettamente, all'interno della Commissione Olimpica e, poi, in seguito quando è stata proposta la deliberazione madre, cioè sullo Statuto della Fondazione.È chiaro ed è anche giusto, lo comprendo benissimo, che, essendoci molti Consiglieri neoeletti, sarebbe stato importante poter avere più di una settimana a disposizione per la discussione, non tanto dell'atto costitutivo, ma del testo di accompagnamento della deliberazione, che è parte, poi, comunque della deliberazione stessa. Questo non è stato possibile. Non vorrei rispondere al Consigliere Galasso in particolare, ma vorrei precisare che non è mia abitudine come Assessore e neanche nostra come Giunta (non mi pare sia successo nella scorsa tornata amministrativa), se non è proprio necessario, mettere degli aut aut sui tempi. È accaduto che alcuni provvedimenti siano stati discussi, insieme alla maggioranza e alla minoranza, forse anche per un anno intero e, al termine, siano usciti migliorati da questa discussione.In questo caso non è possibile, perché, come ho spiegato in Commissione, c'è una concatenazione di tempi con il Consiglio di Amministrazione del TOROC (che il 25 settembre si riunirà e dovrà decidere su alcuni atti), con il riconoscimento che la Fondazione dovrà ottenere a livello regionale, con l'acquisizione da parte della Fondazione del know-how olimpico e di altri aspetti legati al TOROC, per cui il ritardo di una settimana non ci permetterebbe di giungere tempestivamente alla chiusura del TOROC.Sono disponibile, però, ad intervenire in Commissione (nel caso venga creata quella Postolimpica o, comunque, in un'altra Commissione competente) per spiegare questo iter. Non si tratta, quindi, di cattiva volontà, ma bisogna tenere conto che abbiamo attraversato un periodo, non dico di difficoltà, ma certamente di cambiamento con la conclusione della precedente tornata amministrativa. Questo è il terzo Consiglio della nuova tornata amministrativa, ma a causa di questo periodo di transizione, non abbiamo potuto avere un colloquio costante con il Consiglio.Vorrei solo rispondere a due o tre rilievi emersi dagli interventi precedenti. Concordo pienamente, come credo tutta la Giunta - lo ripeto a verbale -, che la Fondazione potrà funzionare solo se dimostrerà una capacità di relazione, di coordinamento e di partecipazione alle politiche del territorio. Su questo non c'è dubbio; è impensabile usare la pista del bob se ciò non è previsto all'interno del piano di sviluppo che i Comuni che stanno intorno agli impianti hanno stabilito o vogliono stabilire; è impossibile che la Fondazione ci riesca. Anche il Gruppo de L'Ulivo chiedeva la garanzia assoluta di un collegamento molto stretto con il Consiglio Comunale, attraverso gli strumenti che questo vorrà darsi nella sua più totale autonomia.A proposito dell'intervento del Capogruppo di Rifondazione Comunista, Consigliere Cassano, lei si è giustamente documentato con lo studio della Regione, che, però, presenta due grandi limiti: in primo luogo, è stato redatto senza un piano strategico alle spalle; in secondo luogo, è basato sui costi TOROC, cioè della qualità olimpica, quindi il massimo.Sicuramente, il nuovo piano strategico e il business plan che presenteremo e discuteremo con il Comune di Torino sarà, poi, il punto di ricaduta.È, però, chiaro che questo tipo di business plan dovrà tenere conto dell'intervento anche dei privati, perché non c'è dubbio sul fatto che la Pubblica Amministrazione non può reggere tutto il peso di questa operazione, quindi, ci saranno compensazioni ad impianti che avranno bisogno di un sostegno pubblico più importante, come quelli nuovi del bob e del trampolino, ed altri, invece, come la ricettività, come lo stesso Palaolimpico, che potranno avere privati molto interessati e, quindi, potranno anche essere messi a reddito.Il personale del TOROC è - come il Consigliere Ravello ha giustamente detto - diventato di 1600-1800 persone durante le Olimpiadi. Purtroppo, c'è stata una svista, credo, del TOROC proprio all'inizio della sua vita, la quale ha consentito che un gruppo di dipendenti fosse assunto a tempo indeterminato, invece che ha tempo determinato, di cui adesso bisogna tenere conto. Ad oggi, i dipendenti del TOROC complessivamente, fra tempo determinato e tempo indeterminato, sono circa 250. Di questi, la maggior parte ha il contratto che scade il 30 settembre. Ne rimangono circa 100-120 e sono quelli che resteranno al TOROC.La Fondazione, però, non può farsi carico di tutto questo personale, a meno che non ci sia una scelta politica di tipo assistenziale: allora, a quel punto, si fa, come si sono fatte tante altre cose, ma se la Fondazione deve essere uno strumento che funziona, non può essere appesantita. Deve essere uno strumento leggero, che lavora molto con l'esterno e che non si struttura - ecco, lo dico - come il TOROC, ma lavora con le realtà pubbliche e private presenti sul territorio. Noi pensiamo che 30-35 professionalità (che sto verificando anche personalmente) veramente legate agli impianti che hanno acquisito quel know how di cui parlava il Consigliere Ravello, invece, saranno un numero adatto per partire, ma la nostra volontà è di tenere la Fondazione molto leggera ed utilizzare per la promozione gli enti di promozione ed altri che già esistono, proprio per farne una struttura molto funzionale, collegata con il territorio e poco elefantiaca, poco appesantita da questo punto di vista.Come ho già detto in apertura, concordo con le mozioni presentate, quindi, come Giunta diamo il nostro parere favorevole.Voglio, in conclusione, ringraziare il Consiglio Comunale, perché noto un forte senso di responsabilità su una partita molto grande, che ci vedrà lavorare con impegno, perché non diventi un baraccone, ma un motore per lo sviluppo. |