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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Settembre 2006 ore 14,00
Paragrafo n. 18
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2006-03836
SCIOGLIMENTO DEL "COMITATO PROMOTORE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA PIATTAFORMA INTEGRATA PER IL TRATTAMENTO DI AUTOVEICOLI DISMESSI".
Interventi
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc. 200603836/68, presentata dalla Giunta Comunale in data 16 maggio 2006, avente per oggetto:"Scioglimento del 'Comitato promotore per la realizzazione di una piattaforma integrata per il trattamento di autoveicoli dismessi'"Proposta dell'Assessore Viano,di concerto con l'Assessore Dealessandri.Con deliberazione del Consiglio Comunale 25 luglio 2002 (mecc. 200205478/68), è stata autorizzata la partecipazione della Città al "Comitato Promotore per la realizzazione di una piattaforma integrata per il trattamento di autoveicoli dismessi" ed è stato approvato lo Statuto del Comitato.L'atto costitutivo del Comitato è stato stipulato in data 10 ottobre 2002. Sono stati nominati dalla Città quali membri del Comitato l'Assessore all'Urbanistica dr. Mario Viano (in qualità di Presidente) e l'architetto Maurizio Florio, Dirigente Settore Sportello Unico e Fondi Strutturali U. E. In base all'art. 3 ("scopo") dello Statuto del Comitato, quest'ultimo:1) ha la finalità di pervenire alla redazione di un progetto definitivo per la realizzazione di una Piattaforma Integrata per il trattamento degli autoveicoli dismessi, da cofinanziarsi tramite gli appositi fondi dell'Unione Europea, Regolamento CE 1260/99;2) ha altresì la finalità di predisporre gli elementi organizzati utili alla creazione di un soggetto che attui tale progetto come sopra finanziato.Il Comitato, nel corso del 2002, ha proceduto a predisporre la documentazione necessaria ad avanzare la richiesta di finanziamento DOCUP presso la Direzione Industria della Regione.Tale richiesta, presentata in data 7 gennaio 2003, prevedeva la localizzazione della Piattaforma Integrata in un'area situata all'estremità sud-est della pista di prova del comprensorio FIAT di Rivalta/Piossasco. La proprietà dell'area (FIAT Auto) in data 24 dicembre 2002, aveva formalizzato la propria disponibilità alla cessione dell'area, autorizzando la Città a presentare la richiesta di finanziamento per la localizzazione della Piattaforma; le condizioni di acquisizione dell'area sarebbero state perfezionate in seguito.Tuttavia, durante le verifiche operative effettuate con la Provincia di Torino (in quanto responsabile dell'istruttoria in materia di VIA) ed i Comuni di Piossasco e Rivalta, sono emerse delle consistenti riserve in relazione alla localizzazione proposta, che hanno indotto il Comitato Promotore a sospendere le azioni attivate (acquisizione dell'area, iter autorizzatorio provinciale...), rinunciando di fatto alla candidatura ai fondi DOCUP.Il Comitato Promotore si è attivato quindi al fine di reperire un'area alternativa per la realizzazione della Piattaforma. In data 22 maggio 2003 si è proceduto a pubblicare sul quotidiano "La Stampa" un apposito avviso per la ricerca di un'area industriale idonea localizzata nell'area metropolitana torinese.In base agli esiti di tale avviso ed a ulteriori indagini di mercato sono state prese in considerazione diverse possibili localizzazioni (tra le altre Leinì, Vinovo, Orbassano, Pianezza, Pinerolo, Trofarello, Settimo).Tali approfondimenti hanno condotto ad individuare un'area collocata in Comune di Vinovo, sottoposto a procedura fallimentare. Sono state espletate le fasi di verifica tecnica ed amministrativa ed è stato formalizzato ai curatori fallimentari l'interesse all'acquisto sulla base di una perizia tecnico-economica condivisa. Contro ogni attesa però la soluzione è stata resa impraticabile a seguito di una variante al PRG adottata dal Comune di Vinovo il 26 aprile 2004, che ha introdotto limitazioni incompatibili col progetto della Piattaforma. Si è reso pertanto necessario ricercare per la Piattaforma una nuova localizzazione possibile. Tale indagine ha condotto ad individuare un complesso industriale recentemente dismesso dalla FIAT Avio situato in Torino (Corso Giulio Cesare 294/300) e costituito da un fabbricato destinato prevalentemente alle lavorazioni posto lungo il fronte strada (con circa 10.800 mq. di SLP), da una palazzina composta da un sottopiano e cinque piani f.t. (con circa 12.000 mq. di SLP) e da un piazzale esterno retrostante di circa 5.000 mq.. L'ipotesi è stata valutata per quel che concerne la congruità e la sostenibilità economica e verificata con gli autodemolitori operanti sul territorio cittadino, dai quali sono giunte 11 adesioni formali all'iniziativa. In merito a tale ipotesi di localizzazione sono stati redatti su incarico del Comitato: un Documento Preliminare all'avvio della Progettazione (per quanto concerne i lavori di adeguamento e ristrutturazione degli immobili e dell'area esterna) e uno studio di pre-fattibilità (per valutare l'idoneità del complesso industriale alla localizzazione della Piattaforma Integrata).Verificata la fattibilità tecnica del progetto e avuto il nulla osta da parte della Proprietà dell'immobile, il Comitato ha proceduto a presentare, in data 14 dicembre 2004, una nuova richiesta di finanziamento a valere su fondi DOCUP presso la Direzione Industria della Regione Piemonte. In attesa dell'esito dell'istruttoria per l'assegnazione dei fondi DOCUP, il Comitato Promotore ha proceduto, avvalendosi di collaboratori esterni, ad appositi approfondimenti del progetto, redigendo in particolare un'analisi del processo industriale ed un business plan dell'investimento.Gli studi redatti sono stati sottoposti all'esame delle associazioni di categoria degli autodemolitori e della Provincia di Torino. Con tali soggetti sono stati condotti appositi incontri di approfondimento, volti a definire uno scenario che tenesse conto delle differenti posizioni manifestatesi.Nel frattempo la Provincia di Torino ha condotto l'istruttoria per valutare la fase di verifica (ai sensi dell'articolo 10 della Legge Regionale 40/98). A seguito della Conferenza dei servizi svoltasi il 12 maggio c.a. il progetto ha concluso positivamente la fase di Verifica d'Impatto Ambientale ed è stato escluso dalla VIA.La Regione Piemonte, con determinazione n.159 del 6 giugno c.a., ha infine approvato l'assegnazione al Comitato Promotore di un finanziamento di circa 4 milioni di Euro per la ristrutturazione dell'immobile individuato.Il Comitato, ritenendo la creazione di una partnership pubblico-privata un presupposto fondamentale per l'avvio di un'iniziativa industriale credibile, ha dunque proceduto con la redazione di un apposito bando pubblico volto all'individuazione di soggetti privati interessati da un lato alla partecipazione minoritaria all'investimento immobiliare (acquisizione e ristrutturazione dello stabile) e dall'altro alla gestione della Piattaforma. Il bando in questione, approvato dalla Giunta Comunale con deliberazione del 28 giugno 2005 (mecc. 200505205/68), è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 13 luglio 2005.Alla scadenza del bando, il 10 settembre 2005 sono state presentate 3 offerte, che sono state esaminate da un'apposita commissione tecnica di valutazione nominata dal Comitato Promotore. Va sottolineata la mancata candidatura, nonostante le iniziali premesse di collaborazione, di ditte di autodemolizione presenti sul territorio torinese, che, anzi, aderivano pressoché all'unanimità ad un ricorso al TAR (notificato in data 16 settembre 2005) promosso all'Associazione Nazionale Demolitori Autoveicoli e volto all'annullamento del bando.La commissione ha valutato non ammissibili alla seconda fase di negoziazione prevista dal bando due candidature, in quanto non presentavano i requisiti minimi necessari, mentre alla candidatura restante, risultata idonea, veniva richiesta dal Comitato la trasmissione di un apposito piano industriale. La proposta presentata tuttavia veniva ritenuta non accettabile dalla commissione di valutazione, in quanto nel suo complesso gravemente carente, in particolare per ciò che concerne gli aspetti economico-industriali ed ambientali. Il Comitato, nella seduta del 24 marzo 2006 ratificava l'esito dell'istruttoria suddetta, e la conseguente conclusione, con esito negativo, del bando.Nella medesima seduta il Comitato prendeva atto che, in assenza di un affidabile partner privato, non sussistono le condizioni per poter procedere all'ulteriore sviluppo del progetto.In conseguenza di ciò, preso atto dell'impossibilità di impegnare i fondi DOCUP assegnati entro i tempi stabiliti dall'UE (inizio lavori entro 15 giugno c.a.) e a fronte della necessità, visti i tempi limitati di spesa, di procedere con celerità alla restituzione alla Regione di tali risorse per renderne possibile un eventuale reimpiego, il Comitato ha pertanto deliberato la rinuncia a tale finanziamento, dandone comunicazione alla Direzione Industria della Regione in data 30 marzo c.a..Preso atto dell'impossibilità di raggiungere gli scopi statutari sopra richiamati (con particolare riferimento all'art. 3 comma 2 dello Statuto), il Comitato propone quindi il proprio scioglimento, con la restituzione del residuo attivo del patrimonio ai soci in quota paritaria. Tutto ciò premesso,LA GIUNTA COMUNALEVisto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:favorevole sulla regolarità tecnica;favorevole sulla regolarità contabile;Con voti unanimi, espressi in forma palese;PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALEPer le motivazioni meglio espresse in premessa, che qui integralmente si richiamano:1) di approvare lo scioglimento del "Comitato Promotore per la realizzazione di una Piattaforma Integrata per il trattamento di autoveicoli dismessi nella Città di Torino", con la restituzione del residuo attivo del patrimonio ai soci in quota paritaria;2) di dichiarare attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, 4° comma, del Testo Unico, approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Comunico che in data 14/09/2006 le competenti Commissioni hanno rimesso il provvedimento in Aula.È stato presentato un emendamento.La parola al Consigliere Ventriglia.
VENTRIGLIA Ferdinando
Credo che questa vicenda illustri in maniera plastica il fatto che questa Amministrazione, nella fretta di assicurare ulteriori opportunità residue al Gruppo FIAT e alle sue società, ogni tanto sbaglia e sbaglia di grosso, anche ai danni della comunità cittadina, perché, quando si discusse lo Statuto del Comitato in Commissione, ricordo che le associazioni di categoria su base nazionale erano intervenute fornendo ipotesi di sinergia, che però non vedevano necessariamente partecipe, o capofila, o, se mi permettete, beneficiario dell'operazione FIAT e, nel caso di specie, anche AMIAT.Proprio l'argomento di AMIAT era stato un po' l'escamotage per escludere sul nascere qualsiasi ipotesi alternativa e chiudere, passata la fase delle audizioni, se non ricordo male, anche la discussione su questa deliberazione con l'approvazione dello Statuto e l'adesione della Città.Purtroppo non tutti i colleghi erano presenti all'epoca dei fatti, ma credo che questa vicenda, per come si è dipanata nel tempo, dimostri che forse un po' di maggiore attenzione ed apertura, che non si esaurisca nel rapporto privilegiato con un grande gruppo, o il grande Gruppo, avrebbe potuto anche portare a esiti diversi. Tant'è che la ragione per la quale l'operazione non è andata in porto, sostanzialmente, è riconducibile a elementi negativi intorno alla localizzazione che, mi era parso di percepire, se non apertis verbis, dichiarata come tale, certamente era una delle ragioni costitutive di questa scelta privilegiata.Ci auguriamo che questo serva di lezione e che la prossima volta che ci sarà una discussione di questo genere, l'Amministrazione sia un po' più propensa ad allargare i suoi orizzonti alla ricerca di possibili partnership, anche al fine di evitare sprechi di tempo e di buone occasioni, come quella rappresentata da questa operazione, cioè quella di avere una robusta e tecnologicamente avanzata piattaforma per il trattamento del ciclo degli autoveicoli dismessi.Ricordo che alcune delle associazioni presenti avevano elencato alcuni esempi di installazioni come questa, purtroppo esempi in altre realtà (Milano, eccetera), che hanno un maggiore rispetto dei principi di concorrenza, libera iniziativa e libera impresa. Spero che per il futuro l'Assessore e l'Amministrazione sappiano trarre adeguate lezioni da questa vicenda, che, invece di privilegiare la FIAT, si è rivelata un'operazione a perdere per tutti.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Lonero.
LONERO Giuseppe
Mi collego a quanto già sostenuto dal Consigliere Ventriglia, aggiungendo una considerazione, e cioè che questa deliberazione, in realtà, ha come titolo lo "Scioglimento del Comitato". Di fatto è una ammissione di fallimento, perché l'Amministrazione non ha potuto conseguire gli obiettivi che si prefissava e, di conseguenza, non perviene a una modifica della strategia, ma allo scioglimento di questo Comitato, senza porsi la questione se le tematiche e le problematiche che questo Comitato doveva affrontare e cercare di risolvere siano effettivamente state risolte.È per questo motivo che, secondo noi, sarebbe opportuno un approfondimento ulteriore di questa tematica per vedere se ci siano altre possibilità di affrontare e risolvere questo problema. Come diceva prima il Consigliere Ventriglia, l'Amministrazione probabilmente si è focalizzata troppo su un unico interlocutore; ebbene, sarebbe opportuno riconsiderare tutta la situazione, tutto il settore per verificare se ci sia ancora l'esigenza di costituire una piattaforma integrata per il trattamento degli autoveicoli dismessi, e quindi andare incontro agli operatori del settore, che altrimenti dovrebbero sostenere costi molto elevati per continuare a svolgere in maniera economica e proficua la propria attività.Volendo concludere, quindi ammissione di fallimento da parte di questa Amministrazione, che non è stato indolore: è costato alla collettività più di 150.000 Euro, che evidenzia la scarsa considerazione con la quale l'Amministrazione governa il denaro di tutti.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Carossa.
CAROSSA Mario
Mi fa innanzitutto piacere che sia presente l'Assessore Viano (naturalmente, lo dico in modo ironico), il quale è sempre molto sensibile a queste cose; vedo che mentre negli uffici comunali di Piazza San Giovanni le pratiche edilizie aumentano sulle scrivanie, perché non abbiamo una Commissione Igienico Edilizia, l'Assessore Viano continua a essere assente e a non interessarsi di queste cose. Mi fa piacere che sia stato accolto l'emendamento che abbiamo richiesto a gran voce in Commissione, perché tra l'altro, come possiamo vedere leggendo (lo leggano anche i Consiglieri della maggioranza), alla fine di questa deliberazione si capiva che il Comitato sciogliendosi restituiva il residuo attivo del patrimonio ai soci, che sono Comune e AMIAT, quando invece bisogna che le persone sappiano che questo fallimento è costato ai cittadini 303.000 Euro.303.000 Euro di progetti, avviati senza prima considerare l'eventuale opposizione da parte di altri Comuni (tra l'altro, politicamente amici) e senza prima considerare altre cose; ma, l'importante è far progettare qualcuno, naturalmente! 303.000 Euro buttati via.Dopodiché, senza nemmeno la presenza dell'Assessore in Aula, sciogliamo l'argomento e tutti a casa senza nessun problema. Ripeto: un fallimento completo. Un fallimento completo, iniziato quando il Comune ha voluto impostare una piattaforma, un Comitato promotore basandolo su un discorso di sinergie tra FIAT e AMIAT contro (e sottolineo "contro") gli autodemolitori, per cercare di far scomparire, naturalmente, chi, come è stato detto dall'Assessore in Commissione, magari nelle pieghe di questa società italica, cerca di campare. Naturalmente, questo si è capito quando c'è stato un ricorso al TAR da parte di 11 o 12 di questi autodemolitori. Quello che ribadisco è il discorso di un fallimento completo e, soprattutto, il fatto (ed il problema è quello e, di nuovo, tutti quanti devono comprendere) che tutto è rimasto come prima. L'Assessore ha detto che, tanto, per quanto riguarda l'impatto visivo, questo problema incide notevolmente sulla città di Torino. Tutti quanti voi avete presente che la visione di questi siti di demolizione auto - perché, chiedo scusa, di questo si parla - non sia piacevole. Spero che tutti quanti abbiate presente i problemi di inquinamento che, in tanti casi, sono legati a queste attività. L'Assessore ha detto tranquillamente che non c'è problema, perché la situazione non è più la stessa di quattro o cinque anni fa. Pian piano ci si sta avviando ad una risoluzione. Magari, nel 2050, questi siti di autodemolizione non ci saranno più e, quindi, non ci saranno più problemi di carattere "estetico", né di inquinamento. Ripeto: un fallimento di questo Assessorato e di questa Giunta. 303.000 Euro buttati assolutamente via. E voglio far presente (perché immagino, visti tutti i vostri impegni, che non possiate sapere tutto quanto, come neanche io posso saperlo) che esistono tre progetti in corso d'opera.Naturalmente, non ho avuto tempo di andare a vedere a chi sono stati assegnati. Sicuramente, i progetti non sono stati preparati dalle Eccellenze presenti all'interno della macchina comunale, come è stato ribadito nel programma che a luglio avete approvato da soli. Eccellenze che, però, non sono mai presenti quando si tratta di fare progettazioni. Tre progetti che interessavano siti del Comune di Piossasco, Rivalta, Vinovo e una zona di Torino. In ultimo, si è dimenticato di cercare di far pressioni sulla FIAT, aiutata enormemente (a torto, o a ragione, non entro nel merito) sia dal Comune di Torino, che dalla Regione Piemonte, con circa 70 milioni di Euro, senza che abbia nemmeno provato a localizzare un sito per questa piattaforma di dismissione auto sui terreni che gli Enti comunali e regionali hanno acquistato.È stato detto dall'Assessore, che ringrazio ancora "per la sua presenza", che noi non capiamo come gli Amministratori si possano porre verso un ente privato come la FIAT. Sicuramente non lo so, ma comincio a intuirlo. Elargite somme, magari a fondo perduto, senza che ritorni niente né agli operai, né agli impiegati (e qui riuscite molto bene), ma non vi riesce altrettanto bene, impuntarvi per chiedere qualcosa.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Vicesindaco.
DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
Intanto, vorrei precisare che la questione, inizialmente, è stata affrontata non soltanto dall'Assessore Viano e dal sottoscritto, ma anche dall'Assessore Ortolano ed è una vicenda che abbiamo seguito costantemente.
VENTRIGLIA Ferdinando
(Intervento fuori microfono).
DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
No, nel senso che l'ho sempre seguita. Non sono qui in sostituzione di.Credo di essere in grado di rispondere a qualsiasi domanda; su questa materia; non sono un surrogato. Sono abituato ad assumermi, accanto agli altri, le necessarie responsabilità sia delle cose che vanno bene, che di quelle che vanno male. Non c'è ombra di dubbio che l'obiettivo non lo abbiamo raggiunto. Non sto discutendo di questo, però, vorrei precisare alcune cose. Innanzitutto, noi sapevamo che l'obiettivo che ci eravamo prefissati sarebbe stato abbastanza difficile da perseguire. Vorrei poi ricordare ai Consiglieri presenti e non, che la sollecitazione, in tal senso, era un problema che, in questo Consiglio, persisteva da tempo e che tutte le volte, in particolare, in VI Commissione, veniva posta la questione. Ciò perché questo genere di "autorimesse", soprattutto per le proprie caratteristiche, insistono in zone situate all'ingresso delle città o sulle sponde fluviali. Noi ci siamo chiesti se fosse possibile tentare un progetto che andasse in questa direzione. Ha sicuramente ragione il Consigliere Ventriglia in merito al fatto che una di queste Associazioni (non tutte e tre), in particolare quella che rappresenta per la maggiore questa categoria, avesse sollevato perplessità fin dall'inizio, cosa che non ha impedito questo processo sul quale abbiamo interloquito largamente con loro. Il problema c'era, ma lo sapevamo. Se fosse stato per queste ultime, non sarebbe stato necessario alcun intervento, perché i rottamatori, normalmente, non hanno problemi, perché hanno tutto in regola; la questione, quindi, avrebbe dovuto essere posta, in particolare, dal punto di vista igienico-ambientale, relativamente anche alle aree più adeguate. Il problema riguardava il picco. A fronte del fatto che certe licenze sono state negate, per alcuni anni abbiamo avuto manifestazioni qui, davanti a Palazzo Civico. Vorrei soltanto che ciò fosse riconosciuto come un dato di fatto oggettivo. Il tentativo, allora, era quello di dare una risposta, con l'inserimento in un progetto che potesse, sostanzialmente, consentire di svolgere la propria attività senza creare ulteriori problemi dal punto di vista ambientale, che sono lo smontaggio, il riciclaggio del flap e così via. Abbiamo detto in Commissione che abbiamo dovuto cambiare. In questo senso, non capisco questa polemica con la FIAT che io non devo difendere. D'altra parte, come Amministrazione, non vorrei aprire questa discussione. Noi abbiamo cercato, laddove potevamo, di affrontare gli altri problemi con la FIAT. Non c'entrava niente con questo argomento. Lo abbiamo detto in Commissione, c'è chi ha ritenuto di non farlo. Ognuno si assuma, come sempre, le proprie responsabilità. Eviterei, appunto, di dire che qualcuno abbia risolto dei problemi e gli altri no. Chi non ha fatto nulla, non ha dimostrato di saper far bene, forse poteva dimostrare di far meglio. Detto ciò, però, rispetto invece al tema, quando abbiamo chiesto la collaborazione della FIAT, nel senso che avevamo un problema a trovare delle aree, la FIAT stessa ce ne ha indicate due: una si è vanificata per un progetto industriale, l'altra, invece, perché i Comuni pertinenti non erano concordi. So benissimo (perché è stata da me sollecitata) quale sia stata la risposta in merito alla messa a disposizione di un'area, lo abbiamo detto in Commissione, della pista di FIAT Rivalta.In questo caso, credo che, anche dal punto di vista dell'equilibrio economico, fosse possibile trovare una soluzione adeguata.Si potrebbe, poi, discutere del fatto che, finora, la normativa in vigore non impone ai produttori di affrontare il problema di come smaltire, nel momento in cui le vetture debbano essere rottamate. La discussione è aperta in tutta Europa; in ogni caso, se dovessimo applicare una legislazione di questo tipo, non dovremmo affrontare il problema, ma potremmo tranquillamente chiedere ad altri di farlo.Il problema è stato nel rapporto con una parte degli operatori, che, pur essendo disponibili, hanno avuto difficoltà a trovare le ragioni per unirsi e cercare una soluzione.Come già riferito in Commissione, però, vanno evidenziati due aspetti: uno di considerazione e uno di impegno.Tuttavia, non essendo tutti i Consiglieri presenti alla riunione in Commissione (pur essendo una riunione molto corposa in termini di presenze, poiché riuniva i componenti della II, della III e della VI Commissione), credo sia opportuno riferire quanto emerso alla fine della discussione.Intanto, è vero che in questo periodo c'è stata un'evoluzione: una parte, infatti, avendo capito di non poter più continuare a mantenere alcune situazioni assolutamente fuorilegge, si è messa in regola, seguendo quanto previsto dalla procedura.Anche il mercato è cambiato: rispetto a quando siamo partiti, il numero delle vetture necessarie anche per tenere un equilibrio economico è minore, nel senso che il cambio dell'usato avviene prima, non si aspetta il momento della rottamazione, anche perché il mercato dell'usato è in crescita, non tanto sul nostro territorio, quanto piuttosto nei Paesi entrati recentemente nell'Unione Europea.Detto questo, non significa che tutte le situazioni siano in regola. Di questo progetto avevamo parlato con Regione e Provincia ed eravamo giunti alla conclusione di tenere in regola, nel limite del possibile, queste aziende, senza metterne in discussione l'attività. Nel momento in cui non vi sarà più questa possibilità, credo che sarà più efficace il livello di intervento e dovremo andare a verificare che cosa succederà.In Commissione, dunque, si è deciso di audire le associazioni dei rottamatori e la Provincia, perché, se è vero che, in parte, non del tutto, il problema si è risolto, in ogni caso, è interesse del Consiglio seguire la vicenda, perché non vi siano più impatti ambientali e perché ci sia una regolarizzazione anche dal punto di vista del lavoro.È vero che, per la progettazione, abbiamo speso soldi, però credo che non siano nemmeno molti, rispetto a quanto fatto.Vorrei, infine, precisare un aspetto che riveste molto la responsabilità di questa Amministrazione e sul quale, poi, ognuno di voi potrà esprimere la propria opinione e formarsi un giudizio complessivo. Sull'insieme dei progetti presentati, il costo è dovuto, essenzialmente, alla presentazione del progetto per attingere ai fondi DOCUP (l'unico progetto che non sia stato portato a termine in questi cinque anni). Questo non significa che non mi dispiaccia di aver speso il denaro pubblico (sicuramente avrei voluto realizzare anche questo progetto), credo, però, che non possiamo basarci su un singolo progetto per dare un giudizio complessivo. Se vogliamo dare un giudizio complessivo, è necessario anche tenere in considerazione questo aspetto, che vi offro come spunto di riflessione.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
L'emendamento, presentato dal Vicesindaco, recita:A pagina 4, nella narrativa, primo capoverso, terza riga,il testo:"con la restituzione del residuo attivo del patrimonio ai soci in quota paritaria"è sostituito dal seguente: "a fronte dei conferimenti (Euro 200.000,00 dal Comune, Euro 200.000,00 da AMIAT) e delle spese effettuate, esiste un avanzo di gestione di Euro 90.678,55 da restituire ai soci in quota paritaria".
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Carossa.
CAROSSA Mario
Intervengo perché sia chiaro a tutti il motivo del mio voto favorevole all'emendamento: credo, infatti, che chiarisca un aspetto che, in deliberazione, non era assolutamente chiaro. Dev'essere chiaro che, all'inizio, il Comune ha concesso 100.000 Euro, come pure l'AMIAT; non si comprendeva il motivo dell'esistenza dei residui attivi, a fronte di spese di 303.000 Euro, ed il motivo per cui il Comune e l'AMIAT, in un momento successivo, avessero di nuovo versato fondi.Penso che questi dati debbano essere sempre messi a conoscenza dei Consiglieri, non soltanto dopo le richieste emerse in Commissione: ringrazio, quindi, il Vicesindaco e l'Assessore Viano, che hanno accolto la mia richiesta. Personalmente, sono abbastanza "fissato" sull'argomento "soldi", che rispetto molto, essendo per tutti difficili da guadagnare: per questo motivo, vorrei che, per ogni deliberazione, fosse sempre ben chiaro come sono stati spesi i residui attivi e i residui passivi. Questo perché la gente comune come il sottoscritto preferisce leggere bene, nero su bianco, che cosa è successo.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento:IL CONSIGLIO COMUNALErilevato che in ordine a tale emendamento sono stati acquisiti il parere favorevole di regolarità tecnica e di regolarità contabile;procede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiarano di non partecipare al voto i Consiglieri Lonero, Ravello, Salti, Tronzano e Ventriglia.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Bussola, Calgaro, Coppola, Ferraris, Ghiglia, Mauro, Mina e Troiano.Dichiarano voto contrario i Consiglieri Angeleri, Galasso e Scanderebech.Il Presidente dichiara approvato l'emendamento con il seguente risultato:PRESENTI E VOTANTI 35VOTI FAVOREVOLI 32VOTI CONTRARI 3
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Ventriglia.
VENTRIGLIA Ferdinando
Su questa deliberazione, la Giunta ci chiede, sostanzialmente, una presa d'atto, nel senso che si scioglie il Comitato, si redistribuiscono i residui pro quota, dopodiché non c'è quasi più nulla da fare.Proprio per questo motivo ci troviamo in difficoltà, perché, nell'esprimere il nostro pensiero, non troviamo un veicolo più efficace del voto contrario. I motivi ce li ha dati l'Assessore nella sua ricostruzione, che condivido, a parte la sua battuta "Chi non fa niente non può sbagliare", che non ho capito a chi fosse indirizzata, anche se ho capito che il mio Gruppo non c'entra (poi, per carità, i modi di dire son sempre ben accetti).Tuttavia, credo che proprio la ricostruzione dell'Assessore Dealessandri, se è possibile, abbia rafforzato la nostra tesi che era quella di aprire un'interlocuzione indirizzata più al mercato, perché come ha riconosciuto lo stesso Assessore, il mercato ha risolto parte di questi problemi che allora c'erano (ricordo gli assembramenti rumorosi degli autodemolitori sotto il Comune che, giustamente, si sentivano minacciati).Proprio la ricostruzione dell'Assessore dimostra che (probabilmente, non abbiamo la controprova) è bene lasciar fare al mercato ascoltandolo un po' di più e non affidandoci a soluzioni sostanzialmente in house, se mi è permessa una battuta, in senso diverso, perché l'AMIAT certamente per noi era un quid in house e sui rapporti tra il Comune e la FIAT non voglio dilungarmi, perché sarebbe uno scintillante scambio di battute anche su questo tema.Il risultato è che l'operazione è saltata con un danno certamente inferiore a quello che ci sarebbe stato qualche anno fa, ma perché è intervenuto il mercato con dinamiche virtuose anche a favore dell'ambiente, in questo senso (c'è anche l'uscita dal mercato di molti operatori appartenenti a questa categoria); inoltre, il contribuente ha perso 300.000 Euro.Ho il dubbio: se avessi firmato io, non che voglia presupporre alcunché di assolutamente non corretto, ma se avessi condotto io un'operazione di questo genere, non essendo soltanto un surrogato dell'Assessore Ortolano, per carità, ho qualche dubbio che non sarei stato convocato da qualche solerte Procuratore, che mi chiedeva notizia su come mai la bottom line fosse Comune di Torino più AMIAT meno 300.000 Euro e il progetto non si fa!Quindi, è chiaro che se l'Assessore avesse riconosciuto già in partenza questo fallimento (poi, gli diamo anche credito che sia l'unico in 5 anni di favolosa amministrazione) e avesse proposto di fare tesoro di questa lezione e di impegnarci ad una visione più attenta al mercato e meno attenta a soluzioni consolidate, routinarie, abitudinarie, che sono quelle appunto di rivolgersi a interlocutori e partner collaudati o strategici, allora il nostro orientamento potrebbe essere un altro, ma mi risulta che, addirittura, qualsiasi audizione su questa vicenda si faccia a vicenda chiusa. Cioè, una volta che abbiamo approvato questa deliberazione, poi, eventualmente si aprirà il ciclo di audizioni in Commissione.Nessuno aveva pensato di montare alcun processo in Commissione, però, magari, dare una voce a quelli che avevano detto "l'avevamo detto", forse, sarebbe stato utile proprio per approfondire questi aspetti e migliorare ancora la lezione che se ne poteva trarre.In questo senso il nostro voto, ancorché possa sembrare paradossale per certi aspetti, è un no, ma è un no di non condivisione dell'atteggiamento dell'Amministrazione e dei risultati che questa ha portato.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Consigliere Carossa.
CAROSSA Mario
Mi ritrovo anch'io un po' in imbarazzo a dover dire che come Gruppo Lega Nord, voterò no a questa deliberazione, quando prima ho contestato il fatto di buttar via (concedetemi il termine non proprio corretto) 303.000 Euro e successivamente dico che non sono d'accordo sullo scioglimento. Non sono d'accordo proprio per quanto ha detto, correttamente, il Vicesindaco sul fatto che si possono, si devono fare approfondimenti successivi.A questo punto mi chiedo perché non sia stata accolta la nostra richiesta che abbiamo presentato in Commissione di non sciogliere. Ritengo che non ci sarebbero problemi se questo comitato promotore per la realizzazione della piattaforma integrata rimanesse in vita ancora 6 mesi per approfondire, nel contempo, determinati argomenti. Non facciamo - questo ce lo ripromettiamo (patto fra gentiluomini) - ulteriori progetti, quindi non spendiamo altri soldi della collettività.Veramente, non capisco perché non si possa aspettare alcuni mesi a sciogliere questo comitato e, nel frattempo, ci incontriamo, audiamo e vediamo di decidere in merito con più calma.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
La parola al Vicesindaco per una precisazione.
DEALESSANDRI Tommaso (Vicesindaco)
Lo dico per serietà e per coerenza. Siccome noi utilizzavamo fondi DOCUP abbiamo dovuto inviare la lettera alla Regione già prima dell'estate, in modo tale da permettere di investire queste risorse su tutto il territorio, cosa che è stata fatta.Credo che la deliberazione del Consiglio non possa seguire a distanza di mesi questa cosa. Cioè, ha senso se la deliberazione, oltre a dover passare in Consiglio, perché il comitato era stato costituito con una deliberazione del Consiglio stesso, anche il suo scioglimento e la rinuncia avviene a ridosso di un'ipotesi di questo genere ed è per questo che avevamo scelto in Commissione di insistere affinché la deliberazione fosse fatta, ma proseguendo, contemporaneamente, con l'approfondimento sulle questioni, che è stato richiesto.Questa non voleva essere una risposta alle dichiarazioni di voto, ma ho voluto precisare la motivazione su cui avevamo discusso in quella sede.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione così emendata:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Regolamento.Dichiarano di non partecipare al voto i Consiglieri Coppola e Tronzano.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Bussola, Ferraris, Ghiglia, Mina, Salti e Zanolini.Dichiarano voto contrario i Consiglieri Angeleri, Carossa, Galasso, Lonero, Ravello, Scanderebech e Ventriglia.Al termine della votazione il Presidente proclama il seguente risultato:PRESENTI 40ASTENUTI 1e precisamente il Consigliere Troiano.VOTANTI 39VOTI FAVOREVOLI 32VOTI CONTRARI 7Per l'esito della votazione che precede il Presidente dichiara approvato il provvedimento nel testo quale sopra emendato.
CASTRONOVO Giuseppe (Presidente)
Pongo in votazione l'immediata eseguibilità del provvedimento:IL CONSIGLIO COMUNALEprocede alla votazione nei modi di Legge.Dichiarano di non partecipare al voto i Consiglieri Coppola e Tronzano.Risultano assenti dall'Aula, al momento della votazione, i Consiglieri Bussola, Ferraris, Ghiglia, Mina, Salti e Zanolini.Dichiarano voto contrario i Consiglieri Angeleri, Carossa, Galasso, Lonero, Ravello, Scanderebech e Ventriglia.Il Presidente dichiara approvata l'immediata eseguibilità del provvedimento con il seguente risultato:PRESENTI 40ASTENUTI 1e precisamente il Consigliere Troiano.VOTANTI 39VOTI FAVOREVOLI 32VOTI CONTRARI 7"Salvaguardia dell'ambiente e promozione di politiche ambientali del post-olimpico - Collegata alla deliberazione mecc. 200605705/101"."La gestione del patrimonio post-olimpico e le finalità di interesse pubblico - Collegata alla deliberazione mecc. 2006005705/101".
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