Interventi |
IARIA Antonino (Assessore) Allora, con riferimento all’interpellanza in oggetto, si comunica quanto segue: l’archivio della Città è ubicato in centro città in via Barbaroux, qui sono conservati 9 secoli di storia di Torino, 12.000 metri lineari di documenti. Ci sono dei documenti più antichi e preziosi ma anche più richiesti dagli utenti interni ed esterni del Comune. A Grugliasco sono invece conservati i documenti recenti che in parte sono in attesa del compimento della giusta età per essere scartati; i documenti archivistici sono suddivisi in base alla loro età in archivio corrente, gli affari ancora aperti, archivi di deposito, gli affari sono chiusi da meno di 40 anni ma possono essere consultati dagli uffici e dovrebbero essere conservati dagli uffici medesimi che li hanno prodotti, e archivio storico, le pratiche che sono chiuse da 40 anni. La legge prevede ma non impone la creazione di un archivio deposito centralizzato. In mancanza di questo, come detto, le carte sono conservate a cura dei servizi che le hanno prodotte, è prassi consolidata anche per le altre grandi città conservare le carte più recenti ancora da selezionare in sedi decentrate addirittura fuori città per abbattere i costi. La necessità di tenere archivi in locazione è passiva ed è quindi determinata soprattutto da esigenze dei servizi della città e per la tipologia di attività hanno occorrenze istituzionali di spazio e deposito soprattutto cartaceo. La destinazione prevalente è infatti quella relativa all’archivio storico che richiede una notevole quantità di superfici ad archivio in progressiva crescita. Gli uffici del Patrimonio si limitano sotto questo aspetto ad un’attività di service avendo avuto incarico di provvedere alla ricerca di spazi e la stipulazione del relativo contratto. Si ritiene certamente opportuno il ricorso alla possibilità di ricollocare le ingenti superfici necessarie presso spazi di proprietà comunale, con un conseguente risparmio di spesa corrente, occorre però che siano resi disponibili i corrispondenti spazi su immobili recuperati e attrezzati sul piano degli impianti di sicurezza e antincendio; naturalmente, non appena tale disponibilità che non sia (incomprensibile) come rappresentata dalla competente Divisione Tecnica, in relazione alla nota situazione che ha caratterizzato fino ad oggi la dotazione di spesa per investimenti sarà effettiva, gli uffici del Patrimonio provvederanno con rapidità a superare l’attuale contratto, essendo previsto per il recesso un preavviso semestrale con esclusione di penalità di sorta. Ricordo che noi in questa Amministrazione abbiamo approvato un Piano di adeguamento degli uffici del Patrimonio al nostro pubblico che avrà uno sviluppo su oltre dieci anni per poter arrivare a dotare gli uffici e anche i nostri spazi delle dotazioni diciamo corrette dal punto di vista antincendio e per la sicurezza. Per quanto attiene al canone, occorre rappresentare come si sia proceduto all’individuazione della soluzione sulla scorta di una ricerca di mercato mediante le analisi preliminari che hanno tenuto conto, oltre che di approfondimenti sulla congruità della spesa in rapporto ai servizi forniti non solo dell’assenza di disponibilità presso immobili comunali ma anche della dotazione di altre Amministrazioni pubbliche allo scopo interpellate. Restando a disposizione, chiaramente siamo pronti eventualmente ad integrare. |